La-cucina - liceopertini

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La-cucina - liceopertini
Corte | dal 18 ottobre al 6 novembre
La cucina
di Arnold Wesker
regia Valerio Binasco
Una giornata di lavoro nella cucina di un grande ristorante londinese.
Ai fornelli e in sala cuochi e cameriere di diversa origine etnica.
Razzismo e lotta di classe, amore e odio, avidità, sesso e paura.
Wesker insegna a ridere di un’umanità per la quale “tutto il mondo è una cucina”.
Approfondimenti
ASCOLTARE
VEDERE
LEGGERE
La società dei magnaccioni (1962)
Armandino Bosco (Gabriella Ferri)
Il pranzo di Babette (1987)
Gabriel Axel
La scienza in cucina e l’arte
di mangiar bene (1891) Pellegrino Artusi
Ma che bontà (1977)
Enrico Riccardi (Mina)
La grande abbuffata (1973) Marco Ferreri
La cucina del buon gusto (2012)
S. Agnello Hornby, M. Rosario Lazzati
A cimma Fabrizio De Andrè - Ivano Fossati
Sapori e dissapori (2007) Scott Hicks
L’uovo alla Kok (2002)
Aldo Buzzi
Il testo
Rappresentata per la prima volta nel 1957, quando il londinese Arnold Wesker (1932-2016) aveva venticinque anni, La cucina (The Kitchen) è una commedia
corale, con tanti attori che interagiscono sullo sfondo della cucina di un grande ristorante di
Londra. Cuochi e cameriere, i lavapiatti e il proprietario, anche un vagabondo alla ricerca di
un po’ di cibo. L’azione si svolge nell’arco di una giornata e nella commedia più che la qualità
del cibo contano gli esseri umani chiamati a cucinarli e a servirli: uomini e donne di diverse
provenienze etniche e geografiche. Sono loro i portatori di sentimenti e di comportamenti contrastanti: amore e odio, avidità e sesso, litigate furibonde e risse, anche piccoli furti quotidiani.
La lotta del più forte contro i più deboli chiama in causa il razzismo e la lotta di classe, l’avidità
e la paura, la violenza e il ricordo della guerra da poco finita. Una situazione, quella messa in
scena da La cucina, che evoca il dramma sociale, ma che già allora Wesker dimostrava di saper
padroneggiare con assoluta maestria, sorridendo e sovente anche facendo sanamente ridere
delle disgrazie umane.
Lo spettacolo
Il cast della Cucina è composto interamente
da attori (giovani, meno giovani, e giovanissimi) provenienti dalla Scuola di Recitazione dello
Stabile di Genova, Valerio Binasco compreso, il quale a proposito della commedia di Wesker
annota: «La cucina è una commedia scritta per farvi vedere dei cuochi al lavoro, e per mostrarvi
quanto è duro e feroce il loro lavoro, eppure quanto è bello. Mentre vedremo all’opera i cuochi
e le cameriere riusciremo anche a sapere qualcosa delle loro vite. Seguiremo una o due storie
d’amore. Conosceremo le speranze e i fallimenti di molti. Vedremo da vicino la violenza che
nasce dalla convivenza forzata di persone straniere. Vedremo come vengono preparati i piatti
in un grande ristorante “commerciale”, e forse smetteremo di fidarci di quel che dicono i menù.
Vedremo come l’Europa (ovvero il Mondo) del primo dopoguerra sia così simile al nostro tempo.
E vedremo come l’idea che ha guidato quel giorno del 1958 l’ispirazione di Wesker, ovvero fare
del teatro un megafono per parlare del tema politicamente più rilevante della società dell’epoca: il socialismo, se sfrondata dai suoi orpelli retorici e dalle sue mode culturali, riveli di essere
nel suo profondo un’idea più alta, e più poetica. Un’idea di fratellanza».
L’autore
Recentemente scomparso all’età di 84 anni, Wesker è stato indubbiamente uno degli autori protagonisti del teatro inglese del secondo ‘900. Un drammaturgo outsider, un operaio stakanovista della scrittura, capace di creare 44 testi per la scena in
50 anni di attività. Figlio di emigranti ebrei, fu in gioventù apprendista mobiliere, bracciante,
aiutante libraio, e persino cuoco pasticcere. Proprio un’attività del genere trovò riscontri in alcuni suoi lavori drammatici, fra cui La cucina, la sua commedia più rappresentata.
produzione
Teatro Stabile di Genova
versione italiana
Alessandra Serra
interpreti
Massimo Cagnina
Andrea Di Casa
Elena Gigliotti
Elisabetta Mazzullo
Aldo Ottobrino
Nicola Pannelli
Francesca Agostini
Emmanuele Aita
Gennaro Apicella
Lucio De Francesco
Giulio Della Monica
Alex Perotto
Aleph Viola
con la partecipazione di
Franco Ravera
e con A. Bannò,
G. De Domenico, N. Esposito,
G. Faggiano, I. Giacobbe,
M. Limonta, G. Mezza,
D. Paciello, B. Ricci, K. Tavani
scene
Guido Fiorato
costumi
Sandra Cardini
musiche
Arturo Annecchino
luci
Pasquale Mari
SOCI ISTITUZIONALI
COMUNE DI GENOVA
si ringrazia
Liguria
REGIONE LIGURIA