Green Week 2015 Nature

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Green Week 2015 Nature
TITOLO
LUOGO E DATA
ORGANIZZATORE
Green Week 2015 Nature – Our health, our
wealth
3 Giugno 2015
The Egg Conference Centre
Rue Bara 175, 1070 Brussels, Belgium
DG Ambiente e DG Interpretazione, Commissione
Europea
RELAZIONE
Il giorno 3 giugno 2015, si è tenuta, presso la sede del The Egg Conference Centre, l’edizione
della Green Week 2015, che quest’anno si è focalizzata sul tema “Nature, our health, our
wealth”. Ad inaugurare la sessione pomeridiana, è intervenuto Frans Timmermans (First
Vice-President, European Commission), il quale ha sottolineato l’importanza che ricopre
l’evento per promuovere lo sviluppo sostenibile, ambito nel quale l’Europa deve avere un ruolo
di leader. Ha evidenziato l’importanza di vivere in un’Europa dove l’ambiente mantenga la
biodiversità e che l’unico modo per raggiungere questo obiettivo è essere sostenibili, sia in
termini economici che ambientali e sociali. Ha aggiunto che la Commissione ha predisposto
alcuni obiettivi per il riciclaggio intelligente, poiché il prodotto non può essere solo il punto
conclusivo di ciò che si vuole raggiungere. È necessario pensare a come rendere più circolare
l’economia e tutti i livelli di governo devono essere integrati in questo processo. Timmermans
ha concluso esprimendo il proprio compiacimento nei confronti della Green Week, che
rappresenta un grande segno di innovazione e di impegno per gli obiettivi del millennio, primo
tra tutti garantire lo sviluppo. Karmenu Vella (Commissioner for Environment, Maritime
Affairs and Fisheries, European Commission) ha sottolineato che, mentre nel passato la natura
è stata vista come un ostacolo al progresso tecnologico, al giorno d’oggi ci si è resi conto che
questo era un grande errore e che, al contrario, natura ed economia devono essere in
equilibrio in modo tale da generare un equilibrio sostenibile. Secondo Vella, è necessario
mantenere un atteggiamento di prevenzione e arricchimento della nostra natura. Ha ricordato
che la Commissione ha pubblicato una relazione sullo stato della natura che evidenzia il fatto
che si stanno raggiungendo alcuni risultati, ma bisogna fare in modo che tutti (cittadini,
politici, imprese) sappiano qual è il prezzo di perdere gli ecosistemi naturali: l’incapacità di
arrestare la perdita di biodiversità, infatti, potrebbe costare all’UE 50 miliardi di euro all’anno.
Infine ha spiegato che a febbraio, insieme alla BEI, è stato lanciato un progetto di
investimento per raggiungere gli obiettivi di biodiversità, un primo fondo per stimolare gli
investimenti nella natura. Paolo Barilla (Vice Chairman, Barilla) ha raccontato di essersi
interrogato, insieme ai propri fratelli, sul rapporto tra il pianeta e gli individui, e, ritenendo che
la legislazione a riguardo non sia sufficiente, ha sentito il dovere di intervenire nel dibattito sui
temi dell’alimentazione e della nutrizione, istituendo un centro “Center for food and nutrition”.
Barilla è convinto che le urgenze in tema di alimentazione e nutrizione debbano avere un
posto di primo piano nelle agende dei decision makers di tutto il mondo. Ha spiegato che
l’obiettivo della “Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition” è creare un dialogo aperto e
favorire un benessere diffuso nelle popolazioni, affrontando con impegno le sfide del futuro,
per promuovere il cambiamento. Barilla ha aggiunto che ritiene che ci siano responsabilità
condivise tra politici, consumatori e industria per trovare soluzioni sul tema alimentazione e
ambiente. Per quanto riguarda la politica e le istituzioni, secondo Barilla queste dovrebbero
investire molte risorse nella formazione dei giovani tra i 5-10 anni, età in cui si definisce la
personalità, per cambiare già il loro atteggiamento nei confronti dell’ambiente, cosa che
diventa sempre più difficile con il passare degli anni. Per quanto riguarda i consumatori,
Barilla ritiene che vada cambiata la visione della figura del consumatore, altrimenti questi
saranno sempre delle marionette nelle mani delle imprese. Sostiene infatti che, formando
persone invece che consumatori, si possa passare da un approccio passivo ad uno attivo.
Infine, per quanto riguarda l’industria, Barilla ritiene che questa debba cooperare con le
istituzioni fornendo loro informazioni valide. Tuttavia molto spesso l’industria fornisce un
sistema automaticamente, invece di produrre prodotti sostenibili e dare informazioni ai
consumatori. Dal proprio canto, Barilla ha spiegato che la propria azienda cerca di realizzare
prodotti che tutelino l’ambiente e l’agricoltura, essendo il proprio motto “Quello che è buono
per te, è buono per il pianeta”.
In seguito si è passati al tema del lavoro e della crescita attraverso le infrastrutture verdi.
Katrina Sichel (Burson Marsteller) ha introdotto l’argomento spiegando che sarebbero state
presentate alcune iniziative pratiche di investimento in infrastrutture verdi, per illustrare le
opportunità che derivano da questo tipo di investimento innovativo, rispetto a se fosse
destinato a realizzare un’infrastruttura tradizionale. Patrick Ten Brink (Senior Fellow, Head
of Brussels Office, Environmental Economics Programme, Institute for European
Environmental Policy) ha iniziato il suo intervento parlando di cos’è un’infrastruttura verde,
ovvero un network pianificato strategicamente di aree naturali e seminaturali, e di qual è il
suo obiettivo, per comprendere il quale bisogna operare una suddivisione tra aree centrali,
che hanno come scopo primario la conservazione della biodiversità, le attività sostenibili e lo
sviluppo, e le infrastrutture verdi nel complesso, il cui obiettivo principale sono i servizi
dell’ecosistema. Poi ha parlato di come le infrastrutture verdi contribuiscono alla creazione di
lavoro e alla crescita in generale, per esempio attraverso l’attribuzione di fondi alle regioni, la
creazione di nuovi prodotti con marchio regionale, l’attrazione del turismo e di nuovi
investimenti grazie alla qualità offerta, il risparmio nei costi della sanità pubblica e nei costi di
riscaldamento e condizionamento, che può aumentare il budget pubblico disponibile. Ten
Brink ha inoltre spiegato che le infrastrutture verdi sono strettamente connesse con il
pacchetto di investimenti ideato da Juncker, proponendo delle effettive soluzioni di costo e
molteplici benefici, uniti ad un uso intelligente del budget europeo. Ha in seguito illustrato
alcune prove del potenziale di crescita che possono apportare le infrastrutture verdi: per
esempio in Scozia, il “Cairngorms Natonal Park”, riceve circa 1,4 milioni di visitatori all’anno,
ognuno dei quali spende circa 69 sterline al giorno per dormire, mangiare e muoversi; in
Finlandia, il guadagno totale annuo che deriva dal turismo in parchi nazionali e aree ricreative
è di 87 milioni all’anno, generando un ritorno di 10 euro per ogni euro di investimento
pubblico. Michael Schwarze-Rodrian (Director of Department 5, European and Regional
Networks, Regional Association Ruhr, Essen, Germany) ha parlato del Green Infrastructure
Ruhr, un progetto nato nel 1989 per rinnovare il paesaggio della regione Essen, in Germania.
Inoltre ha spiegato che è in atto un ulteriore progetto per rinnovare il sistema del fiume
Emscher, con un investimento di 4,5 miliardi di euro che ha prodotto un effetto addizionale
sulla produzione di 11,9 miliardi e creato 3700 posti di lavoro all’anno. Dries Gorissen
(Department of Environment, Nature and Energy of the Flemish Government) ha parlato di un
progetto IG (infrastrutture verdi) che vede come area di intervento il nord del Belgio, creato
attraverso la partnership tra 3 municipi, l’Agenzia per la Natura e le Foreste del Governo
Fiammingo e le organizzazioni del paesaggio regionale e del turismo provinciale. L’obiettivo
del progetto, ha spiegato, è raggiungere lo sviluppo regionale attraverso la sostenibilità e la
valorizzazione sociale delle IG e il raggiungimento della consapevolezza dell’importanza delle
IG per la società. Yann Kohler (Alpine Network of Protected Areas, ALPARC) ha spiegato che
ALPARC è un network che riunisce insieme centinaia di aree protette alpine, tra la Francia e la
Slovenia. Ha aggiunto che ALPARC si propone, attraverso 71 misure diverse (sviluppo del
know-how, sviluppo del ciclo economico regionale, apertura di nuovi campi di attività) in 12
settori, di migliorare la connettività ecologica. Virginie Dumoulin (Deputy Director of
Territorial Planning & Water Legislation, Ministry for Ecology, Sustainable Development &
Energy, France) ha spiegato quali sono le soluzioni per promuovere la crescita e il lavoro in
Francia, assunto che le eco-attività offrono 455.000 posti di lavoro in Francia, con un aumento
del 7% dal 2010-2011. Dumoulin ha sottolineato che il governo francese supporta lo sviluppo
della green economy poiché è un settore economico reale, che crea posti di lavoro
(l’ingegneria ecologica è ritenuta uno dei 18 settori di creazione potenziale di lavoro), genera
ritorno negli investimenti e permette alle imprese competitive di esportare le proprie
conoscenze, oltre ad essere un settore che ha creato molte aspettative nella società.
LINK: http://ec.europa.eu/environment/greenweek/
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