17 maggio 2015 - Frontiera Rieti
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17 maggio 2015 - Frontiera Rieti
sabato 23 www.rieti.chiesacattolica.it «Sentinelle» a piazza San Rufo Pagina a cura dell'Ufficio Comunicazioni Sociali RIETI Via Cintia 83 02100 Rieti Tel.: 0746.25361 Fax: 0746.200228 e-mail [email protected] C i sarà anche quella dell’umbilicus Italiæ tra le “100 piazze per la famiglia” che in tutt’Italia sabato prossimo vedranno di nuovo le “Sentinelle in piedi” manifestare contro le ambiguità del ddl Scalfarotto e per la difesa della famiglia naturale. Le “Sentinelle” reatine, che già a dicembre occuparono pacificamente piazza Vittori, sabato 23 attendono alle 18 in piazza San Rufo chi vorrà unirsi alla protesta silenziosa stando fermo con un libro. Domenica, 17 maggio 2015 l’annuncio. In S. Domenico venerdì la lettura della missiva Pompili è il vescovo eletto Monsignor Lucarelli comunica il nome del suo successore Il primo messaggio ai reatini del nuovo Pastore della diocesi: «Un legame da riscoprire insieme» DI NAZARENO BONCOMPAGNI l senso di attesa era forse un po’ smorzato, dato che la deontologia giornalistica sottozero di qualche esponente dei media aveva senza troppi problemi fornito in anticipo l’indiscrezione. Ma, fosse anche solo per una conferma che fino all’annuncio ufficiale non poteva darsi per certa, la curiosità di conoscere in via definitiva il nome del nuovo vescovo di Rieti si respirava evidente tra tutti quelli che, venerdì a mezzogiorno, hanno riempito la navata di San Domenico. Il tempio domenicano (scelto essendo la Cattedrale scomodamente accessibile a causa dei cantieri dei Plus) era pieno di fedeli, tra laici, suore, frati e preti aggiuntisi ai sei canonicamente deputati, a norma di diritto, ad ascoltare la lettura della missiva della Nunziatura apostolica: i membri del collegio dei consultori. Unico organo che resta in piedi dopo la formalizzazione delle dimissioni di Lucarelli per raggiunti limiti di età. A lui è toccato leggere il documento che comunica ufficialmente che papa Francesco le ha accolte e ha scelto come suo successore il giovane sottosegretario della Cei Domenico Pompili. Un applauso si è levato nella navata non appena monsignor Delio, dopo il breve momento di preghiera aperto dal canto del Veni Creator, ha annunciato ufficialmente il nome che ormai tutti si aspettavano. Da parte del pastore che ha condotto il gregge reatino per oltre tre lustri, un semplice invito ad accogliere con gioia colui che è chiamato a succedergli sulla cattedra di san Probo. Il piccolo rito si è concluso così con la sua benedizione I la nomina Lucarelli amministratore fa, nello spasuoi “tweet” sul sito Qzioualchedei giorno del settimanale diocesano, aveva scritto di vivere «con grande serenità e fiducia questa preparazione al momento certamente conclusivo del mio servizio a questa città e diocesi, che ho amato e vissuto come se fossi da sempre stato reatino», con l’atteggiamento «di una grande riconoscenza al Signore e alle persone incontrate in questo cammino, unita alla certezza di aver fatto quanto possibile nelle circostanze che si sono presentate». Monsignor Lucarelli continua ora a guidare la diocesi, fino all’insediamento del suo successore, in qualità di amministratore apostolico, nomina che la Nunziatura gli ha notificato. e il saluto ai presenti, tra i quali il sindaco Simone Petrangeli (che più tardi in una dichiarazione resa nota dall’ufficio stampa del Comune ha espresso, oltre al ringraziamento a Lucarelli «per la preziosa opera svolta nell’interesse della comunità locale», il «sincero e caloroso benvenuto» a monsignor Pompili nella convinzione «che saprà interpretare al meglio il messaggio e l’azione del Santo Padre», manifestando disponibilità «a proseguire con convinzione in un rapporto di fattiva collaborazione»). Il vescovo eletto, 52 anni tra pochi giorni, dovrà essere ordinato e farà il suo ingresso in diocesi in data da stabilirsi. Nel frattempo sarà lo stesso Lucarelli a gestire l’ordinaria amministrazione in qualità di amministratore apostolico, secondo il decreto della Congregazione dei vescovi. Ha voluto leggere lui il primo messaggio che il suo prossimo successore ha rivolto alla comunità reatina. Messaggio che inizia con una confessione: «Quando ho confidato ai miei genitori che il papa mi inviava a Rieti come vescovo, mio padre ha subito esclamato: “Guarda che Rieti è l’ombelico d’Italia!”». Un simbolo, questo, spesso «interpretato come un guardare tutto a partire da se stessi» quando invece può prestarsi «a riscoprire una verità profonda»: l’ombelico infatti ci ricorda «che siamo relazione e fatti per la relazione». Un “cordone ombelicale” che simboleggia l’unire «il passato di chi ci ha generato, amato, educato e il futuro che ci attende e che deve essere costruito insieme». E non è forse la fede un legame? Quello che «invisibilmente unisce il cielo e la terra» e che è facile cogliere nello splendore naturale della valle reatina che san Francesco ha eletto «a sua terra di adozione». Pompili scrive di voler «ritrovare insieme le radici di questo legame che alimenta la fiducia e la speranza a partire dalla comune esperienza cristiana», certo che «in questa missione non sono solo. Porto con me i legami che ho coltivato in questi anni e sono emozionato nel pensare a tutto quello che ho ricevuto» e consapevole «del lavoro svolto in questa porzione della vigna del Signore» per cui esprime «una profonda gratitudine per il vescovo Delio, per i presbiteri, per i diaconi, per le religiose e i religiosi, per le donne e gli uomini credenti che hanno reso possibile la trasmissione della fede». E conclude: «Il mio sguardo non si arresta alla Chiesa. Va ben oltre. E si dirige verso tutti indistintamente. Non ci conosciamo è vero, ma sono fiducioso che non faremo fatica ad incontrarci. In attesa di venire chiedo al Signore di benedire tutti e di realizzare le sue promesse al di là delle nostre aspettative. L’annuncio in San Domenico; nel riquadro don Domenico Pompili Don Domenico da Anagni alla Cei A rriva dalla Ciociaria il nuovo presule che siederà presto sulla cattedra reatina: per l’anagrafe romano (è nato nell’Urbe il 21 maggio 1963), ma il suo paese – quello in cui è cresciuto e in cui tuttora vive la sua famiglia – è Acuto, comune di poco meno di 2mila abitanti sui monti Ernici, a settecento metri sopra la Valle del Sacco. Non lontano da Vallepietra, il luogo del celebre santuario della Santissima Trinità che molti devoti della diocesi reatina amano frequentare ogni anno (giusto l’anno scorso a Roccasinibalda si svolse il raduno delle “compagnie” dei pellegrinaggi, ben diffuse nei nostri paesi del Cicolano e dell’alta Sabina). Proprio qui a Vallepietra il giovane don Domenico è stato parroco per dodici anni, prima di passare alla Concattedrale di Alatri. Nella Chiesa anagnina, al cui clero appartiene, Pompili, fresco di studi alla Gregoriana (dove si era appena licenziato in Teologia morale e dove in seguito avrebbe conseguito pure il dottorato), aveva ini- ziato a servire da prete nell’88; è stato anche segretario del vescovo e direttore dell’ufficio per le comunicazioni sociali, per divenire in seguito pure vicario episcopale per la pastorale e assistente unitario dell’Ac diocesana. Nel 2005 il trasferimento a Roma, come aiutante di studio alla Segreteria generale della Conferenza episcopale italiana. Da subito chiamato a occuparsi dei media ecclesiali (con incarichi alla tv Sat2000 e al circuito Radio in–Blu), due anni dopo la nomina a direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, cui si è aggiunto nel 2009 quella a sottosegretario; inoltre è segretario della Fondazione Comunicazione e Cultura della Cei e siede nel consiglio di amministrazione di Avvenire. Nella sua diocesi di Anagni (dove torna quando può per dare una mano, oltre ad insegnare morale al Leoniano) a dare l’annuncio, in contemporanea a Rieti e alla sede della Cei, è stato il vescovo monsignor Loppa. Maratona di primavera gli istituti cattolici in festa Giornata luminosa, fedelmente al tema della “Maratona di primavera” 2015: “Ogni bambino è luce per il mondo”. La festa della scuola cattolica, domenica scorsa, ha visto la città “illuminata” da tanti bambini: quelli degli istituti animati dalle religiose, in gran parte scuole dell’infanzia (in città: Divino Amore, S. Lucia, Maestre Pie Venerini, il “Maraini” delle suore di S. Filippa Mareri; e poi S. Chiara a Santa Rufina e Maria Bambina a Canetra, quest’ultima anche coi ragazzi dell’oratorio), più materna, elementare e media “Bambin Gesù”. In marcia, alunni, suore, insegnanti e famiglie, da S. Agostino al pattinodromo di Villa Reatina, dove le allegre coreografie presentate dalle varie scolaresche hanno allietato il pomeriggio. mosaico Caritas e Comune, «ConfrontiamoCI» sui rifugiati U n importante evento nazionale di formazione si svolge a Rieti domani e martedì: «ConfrontiamoCI. Rifugiati: discorsi, pratiche, sfide per un’altra integrazione». Promosso dal Comune reatino e organizzato dalla Caritas diocesana, riunisce più di 200 specialisti del settore provenienti da diverse parti d’Italia e appartenenti a 40 organizzazioni per approfondire il discorso sui rifugiati. Fra i relatori, la direttrice del Servizio centrale dello Sprar Daniela Di Capua, il presidente nazionale dell’Arci Filippo Miraglia, il responsabile del settore immigrazione di Caritas italiana Oliviero Forti. Si inizia lunedì all’Auditorium Varrone, con una mattinata di lavoro divisa in due sessioni: “Asilo: diritti e diritto” (sulla situazione attuale e prospettive dello Sprar, i diritti dei rifugiati, il percorso di integrazione territoriale, il ruolo delle organizzazioni del Terzo Settore e la crisi del sistema Dublino) e “Discorsi per un’altra integrazione” (confronto sulle diverse dimensioni dell’integrazione: accoglienza Integrata Sprar, mobilità lavorativa, tutela sanitaria); in chiusura di giornata quattro workshop per scambio di esperienze su salute, lavoro, legale e autonomia abitativa. Martedì 19 apre la giornalista e fotoreporter Astrid Pannullo per raccontare la sua esperienza nelle guerre in Siria e Nigeria. In conclusione, sessione dedicata alle buone pratiche per pensare un futuro diverso con nuove forme di integrazione e presentazione di progetti. Sabato a Chiesa Nuova la veglia di Pentecoste O rganizzata dalla locale comunità parrocchiale e aperta all’intera diocesi, si svolgerà sabato sera a Chiesa Nuova la veglia di Pentecoste, che raccogliendo l’invito della Cei sarà particolarmente dedicata ai cristiani perseguitati. Tutti i fedeli sono invitati a unirsi all’intenso momento di supplica dello Spirito, in comunione con i credenti di tutto il mondo e come momento di speciale solidarietà con i fratelli di fede che sono ancor oggi chiamati ad affrontare il martirio. Alla veglia, presieduta dal vescovo Lucarelli, parteciperà l’Azione Cattolica diocesana e altre realtà ecclesiali. Appuntamento nella chiesa di S. Barbara in Agro la vigilia di Pentecoste, 23 maggio, alle ore 21. Presentato da Loco Motiva il «Cammino con Francesco» A l centro Sant’Eusanio svolgono già varie lodevoli attività con ragazzi affetti da autismo o problemi di dislessia. Nei locali dell’ex canonica messi a disposizione dalla Curia, la onlus Loco Motiva il mondo dell’handicap e dei ragazzi con disturbi di apprendimento trova un paradiso di accoglienza. Gli operatori dell’associazione hanno voluto ora incrociare l’esperienza del “Cammino di Francesco”, impegnandosi perché il percorso tra il religioso e il naturalistico che unisce i luoghi francescani della valle reatina sia fruibile anche da disabili. La presentazione l’altra settimana a S. Eusanio. Il pomeriggio, allietato da un’applauditissima esibizione della corale “Le voci” diretta da Alessandro Nisio, ha visto il presidente di Loco Motiva Paolucci illustrare motivazioni e articolazione del progetto: sussidi ingranditi per ipovedenti o in braille per non vedenti, strumenti audio per chi ha problemi d’udito, mappe e indicazioni ad hoc pensate per forme di handicap psicofisico. Un “camminare con Francesco” nello spirito di vicinanza ai “minores” che il santo di Assisi – ben rilanciato dal Papa che ha scelto di assumerne il nome – avrebbe ben gradito, ha voluto sottolineare, nel suo intervento, il francescano fra Marino Porcelli, presidente della Fondazione degli Amici del Cammino di Francesco. Scuole, santità in scena per «Il villaggio dell’essere» S an Francesco spopola nei disegni e cartelloni esposti sotto gli archi del vescovado. Ma anche gli epigoni del francescanesimo locale, così come gli altri esempi di santità della storia reatina. Densa la mostra allestita a conclusione del progetto “Il villaggio dell’essere”: un discorso non unicamente religioso per il progetto, promosso dall’Ufficio scuola della diocesi d’intesa con le istituzioni scolastiche, allo scopo di far lavorare gli alunni sui richiami culturali, etici, antropologici, artistici, ambientali, esistenziali che il patrimonio cristiano che costella la storia del territorio può offrire, coi collegamenti ai valori di accoglienza, solidarietà, fratellanza e delle grandi scelte di vita. Tante le scuole che, a vario modo, hanno partecipato: all’opera gli insegnanti di religione insieme a diversi altri. I frutti del lavoro presentati la scorsa settimana in due mattinate all’Auditorium Varrone (per esibizioni e proiezioni) e in tutto il week end esposti sotto le volte del palazzo papale. In vescovado, dunque, cartelloni e lavori grafici di vario tipo e genere su san Francesco, la valle reatina, i santi locali: quelli dell’Istituto comprensivo di Cittaducale (all’auditorium anche due video) e di quello di Contigliano. Il santo di Assisi rappresentato in tanti modi, anche dagli scolari dell’Istituto comprensivo “Ricci” (esibitisi anche in una recita sul presepe di Greccio e in un anteprima del loro musical), così come dalle scuole materne ed elementari di Campomoro, Piazza Tevere, Piani di Poggio Fidoni che hanno presentato anche canzoni legate al messaggio del santo e altri testimoni: santa Barbara, il venerabile Massimo Rinaldi e san Felice da Cantalice. Il santo cappuccino cantaliciano al centro anche del lavoro dell’Istituto comprensivo Minervi- ni–Sisti, tra disegni e il giornalino San Felice live (più due canzoni a lui oggetto invece dei lavori dell’Istituto comprensivo di Amatrice, luogo in cui egli morì. Alla santa francescana Filippa Mareri dedicati i lavori della “Sacchetti Sassetti” (un cartellone e un bel video) e del Liceo pedagogico (con la realizzazione di una mini–guida digitale in italiano e inglese); sulla beata Colomba da Rieti invece il lavoro della scolaresca di Villa Reatina. Da Antrodoco e dintorni, assieme a lavori artistici, il riferimento allo spettacolo Echelmessia di Ennio de Concini che ha visto impegnata la scuola di Canetra e la ricerca sul vecchio convento francescano di Borgovelino. Piccola presenza anche per la primaria di Collalto con un collage fotografico della propria recita natalizia. Interessanti i lavori su vari aspetti etici e valoriali degli istituti superiori: dal tema della libertà in canto e in video del “Rosatel- li”, a quello della ricerca di assoluto e della valorizzazione delle radici del “Luigi di Savoia”. Una bella ricerca sul tema dell’eutanasia, tra video, declamazioni e persino un rap, la performance degli studenti del classico “Varrone”; le grandi scelte di vita al centro del cortometraggio realizzato dagli alunni del professionale per il commercio. E poi le espressioni artistiche, da ieri a oggi: in vescovado le stupende realizzazioni di ceramica, grafica e arti figurative dell’artistico “Calcagnadoro”; all’auditorium i diversi lavori dedicati all’arte sacra locale: oltre al citato prodotto multimediale del Pedagogico su Filippa Mareri, l’interessante percorso storico–artistico–spirituale e tecnico del “Ciancarelli” sulla cappella di S. Barbara in Duomo, mentre al liceo scientifico “Jucci” hanno voluto lavorare sugli affreschi dell’antica chiesa di S. Francesco attigua alla loro scuola. (Z.B.) Uno dei tanti lavori esposti alla mostra in vescovado 12