17 maggio 2015 - Frontiera Rieti

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17 maggio 2015 - Frontiera Rieti
sabato 23
www.rieti.chiesacattolica.it
«Sentinelle» a piazza San Rufo
Pagina a cura
dell'Ufficio Comunicazioni Sociali
RIETI
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C
i sarà anche quella dell’umbilicus Italiæ
tra le “100 piazze per la famiglia” che in
tutt’Italia sabato prossimo vedranno di nuovo le “Sentinelle in piedi” manifestare contro
le ambiguità del ddl Scalfarotto e per la difesa della famiglia naturale. Le “Sentinelle” reatine, che già a dicembre occuparono pacificamente piazza Vittori, sabato 23 attendono alle 18 in piazza San Rufo chi vorrà unirsi alla
protesta silenziosa stando fermo con un libro.
Domenica, 17 maggio 2015
l’annuncio. In S. Domenico venerdì la lettura della missiva
Pompili è il vescovo eletto
Monsignor Lucarelli comunica
il nome del suo successore
Il primo messaggio ai reatini
del nuovo Pastore della diocesi:
«Un legame da riscoprire insieme»
DI
NAZARENO BONCOMPAGNI
l senso di attesa era forse un po’
smorzato, dato che la deontologia
giornalistica sottozero di qualche
esponente dei media aveva senza troppi problemi fornito in anticipo l’indiscrezione. Ma, fosse anche solo per
una conferma che fino all’annuncio
ufficiale non poteva darsi per certa, la
curiosità di conoscere in via definitiva il nome del nuovo vescovo di Rieti si respirava evidente tra tutti quelli
che, venerdì a mezzogiorno, hanno
riempito la navata di San Domenico.
Il tempio domenicano (scelto essendo la Cattedrale scomodamente accessibile a causa dei cantieri dei Plus)
era pieno di fedeli, tra laici, suore, frati e preti aggiuntisi ai sei canonicamente deputati, a norma di diritto, ad
ascoltare la lettura della missiva della
Nunziatura apostolica: i membri del
collegio dei consultori. Unico organo
che resta in piedi dopo la formalizzazione delle dimissioni di Lucarelli per
raggiunti limiti di età. A lui è toccato
leggere il documento che comunica
ufficialmente che papa Francesco le
ha accolte e ha scelto come suo successore il giovane sottosegretario della Cei Domenico Pompili.
Un applauso si è levato nella navata
non appena monsignor Delio, dopo
il breve momento di preghiera aperto dal canto del Veni Creator, ha annunciato ufficialmente il nome che
ormai tutti si aspettavano. Da parte
del pastore che ha condotto il gregge
reatino per oltre tre lustri, un semplice invito ad accogliere con gioia colui
che è chiamato a succedergli sulla cattedra di san Probo. Il piccolo rito si è
concluso così con la sua benedizione
I
la nomina
Lucarelli amministratore
fa, nello spasuoi “tweet” sul sito
Qzioualchedei giorno
del settimanale diocesano, aveva
scritto di vivere «con grande serenità e fiducia questa preparazione al momento certamente conclusivo del mio servizio a questa
città e diocesi, che ho amato e vissuto come se fossi da sempre stato reatino», con l’atteggiamento
«di una grande riconoscenza al Signore e alle persone incontrate in
questo cammino, unita alla certezza di aver fatto quanto possibile nelle circostanze che si sono
presentate». Monsignor Lucarelli
continua ora a guidare la diocesi,
fino all’insediamento del suo successore, in qualità di amministratore apostolico, nomina che la
Nunziatura gli ha notificato.
e il saluto ai presenti, tra i quali il sindaco Simone Petrangeli (che più tardi in una dichiarazione resa nota dall’ufficio stampa del Comune ha espresso, oltre al ringraziamento a Lucarelli «per la preziosa opera svolta
nell’interesse della comunità locale»,
il «sincero e caloroso benvenuto» a
monsignor Pompili nella convinzione «che saprà interpretare al meglio il
messaggio e l’azione del Santo Padre»,
manifestando disponibilità «a proseguire con convinzione in un rapporto di fattiva collaborazione»).
Il vescovo eletto, 52 anni tra pochi
giorni, dovrà essere ordinato e farà il
suo ingresso in diocesi in data da stabilirsi. Nel frattempo sarà lo stesso Lucarelli a gestire l’ordinaria amministrazione in qualità di amministratore apostolico, secondo il decreto della Congregazione dei vescovi. Ha voluto leggere lui il primo messaggio
che il suo prossimo successore ha rivolto alla comunità reatina. Messaggio che inizia con una confessione:
«Quando ho confidato ai miei genitori che il papa mi inviava a Rieti come vescovo, mio padre ha subito esclamato: “Guarda che Rieti è l’ombelico d’Italia!”». Un simbolo, questo, spesso «interpretato come un
guardare tutto a partire da se stessi»
quando invece può prestarsi «a riscoprire una verità profonda»: l’ombelico infatti ci ricorda «che siamo relazione e fatti per la relazione». Un “cordone ombelicale” che simboleggia l’unire «il passato di chi ci ha generato,
amato, educato e il futuro che ci attende e che deve essere costruito insieme». E non è forse la fede un legame? Quello che «invisibilmente unisce il cielo e la terra» e che è facile cogliere nello splendore naturale della
valle reatina che san Francesco ha eletto «a sua terra di adozione». Pompili scrive di voler «ritrovare insieme
le radici di questo legame che alimenta la fiducia e la speranza a partire dalla comune esperienza cristiana», certo che «in questa missione non
sono solo. Porto con me i legami che
ho coltivato in questi anni e sono emozionato nel pensare a tutto quello che ho ricevuto» e consapevole «del
lavoro svolto in questa porzione della vigna del Signore» per cui esprime
«una profonda gratitudine per il vescovo Delio, per i presbiteri, per i diaconi, per le religiose e i religiosi, per
le donne e gli uomini credenti che
hanno reso possibile la trasmissione
della fede». E conclude: «Il mio sguardo non si arresta alla Chiesa. Va ben
oltre. E si dirige verso tutti indistintamente. Non ci conosciamo è vero, ma
sono fiducioso che non faremo fatica
ad incontrarci. In attesa di venire chiedo al Signore di benedire tutti e di realizzare le sue promesse al di là delle
nostre aspettative.
L’annuncio in San Domenico; nel riquadro don Domenico Pompili
Don Domenico da Anagni alla Cei
A
rriva dalla Ciociaria il nuovo presule che siederà presto sulla cattedra reatina: per l’anagrafe romano (è nato nell’Urbe il 21 maggio 1963),
ma il suo paese – quello in cui è cresciuto e in cui
tuttora vive la sua famiglia – è Acuto, comune di
poco meno di 2mila abitanti sui monti Ernici, a
settecento metri sopra la Valle del Sacco. Non lontano da Vallepietra, il luogo del celebre santuario della Santissima Trinità che molti devoti della diocesi reatina amano frequentare ogni anno
(giusto l’anno scorso a Roccasinibalda si svolse il
raduno delle “compagnie” dei pellegrinaggi, ben
diffuse nei nostri paesi del Cicolano e dell’alta Sabina). Proprio qui a Vallepietra il giovane don Domenico è stato parroco per dodici anni, prima di
passare alla Concattedrale di Alatri. Nella Chiesa
anagnina, al cui clero appartiene, Pompili, fresco
di studi alla Gregoriana (dove si era appena licenziato in Teologia morale e dove in seguito avrebbe conseguito pure il dottorato), aveva ini-
ziato a servire da prete nell’88; è stato anche segretario del vescovo e direttore dell’ufficio per le
comunicazioni sociali, per divenire in seguito pure vicario episcopale per la pastorale e assistente unitario dell’Ac diocesana. Nel 2005 il trasferimento a Roma, come aiutante di studio alla Segreteria generale della Conferenza episcopale italiana. Da subito chiamato a occuparsi dei media ecclesiali (con incarichi alla tv Sat2000 e al circuito Radio in–Blu), due anni dopo la nomina a
direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, cui si è aggiunto nel 2009 quella a
sottosegretario; inoltre è segretario della Fondazione Comunicazione e Cultura della Cei e siede
nel consiglio di amministrazione di Avvenire. Nella sua diocesi di Anagni (dove torna quando può
per dare una mano, oltre ad insegnare morale al
Leoniano) a dare l’annuncio, in contemporanea
a Rieti e alla sede della Cei, è stato il vescovo monsignor Loppa.
Maratona
di primavera
gli istituti
cattolici
in festa
Giornata luminosa, fedelmente al tema della
“Maratona di primavera” 2015: “Ogni bambino
è luce per il mondo”. La festa della scuola
cattolica, domenica scorsa, ha visto la città
“illuminata” da tanti bambini: quelli degli
istituti animati dalle religiose, in gran parte
scuole dell’infanzia (in città: Divino Amore, S.
Lucia, Maestre Pie Venerini, il “Maraini” delle
suore di S. Filippa Mareri; e poi S. Chiara a Santa
Rufina e Maria Bambina a Canetra, quest’ultima
anche coi ragazzi dell’oratorio), più materna,
elementare e media “Bambin Gesù”. In marcia,
alunni, suore, insegnanti e famiglie, da S.
Agostino al pattinodromo di Villa Reatina, dove
le allegre coreografie presentate dalle varie
scolaresche hanno allietato il pomeriggio.
mosaico
Caritas e Comune,
«ConfrontiamoCI» sui rifugiati
U
n importante evento nazionale di formazione si svolge a Rieti domani e martedì: «ConfrontiamoCI. Rifugiati: discorsi,
pratiche, sfide per un’altra integrazione».
Promosso dal Comune reatino e organizzato dalla Caritas diocesana, riunisce più di 200
specialisti del settore provenienti da diverse
parti d’Italia e appartenenti a 40 organizzazioni per approfondire il discorso sui rifugiati. Fra i relatori, la direttrice del Servizio
centrale dello Sprar Daniela Di Capua, il presidente nazionale dell’Arci Filippo Miraglia,
il responsabile del settore immigrazione di
Caritas italiana Oliviero Forti. Si inizia lunedì
all’Auditorium Varrone, con una mattinata
di lavoro divisa in due sessioni: “Asilo: diritti e diritto” (sulla situazione attuale e prospettive dello Sprar, i diritti dei rifugiati, il percorso di integrazione territoriale, il ruolo delle organizzazioni del Terzo Settore e la crisi
del sistema Dublino) e “Discorsi per un’altra
integrazione” (confronto sulle diverse dimensioni dell’integrazione: accoglienza Integrata Sprar, mobilità lavorativa, tutela sanitaria); in chiusura di giornata quattro workshop per scambio di esperienze su salute, lavoro, legale e autonomia abitativa. Martedì
19 apre la giornalista e fotoreporter Astrid
Pannullo per raccontare la sua esperienza
nelle guerre in Siria e Nigeria. In conclusione, sessione dedicata alle buone pratiche per
pensare un futuro diverso con nuove forme
di integrazione e presentazione di progetti.
Sabato a Chiesa Nuova
la veglia di Pentecoste
O
rganizzata dalla locale comunità parrocchiale e aperta all’intera diocesi, si
svolgerà sabato sera a Chiesa Nuova la veglia
di Pentecoste, che raccogliendo l’invito della Cei sarà particolarmente dedicata ai cristiani perseguitati. Tutti i fedeli sono invitati a unirsi all’intenso momento di supplica
dello Spirito, in comunione con i credenti di
tutto il mondo e come momento di speciale solidarietà con i fratelli di fede che sono
ancor oggi chiamati ad affrontare il martirio. Alla veglia, presieduta dal vescovo Lucarelli, parteciperà l’Azione Cattolica diocesana e altre realtà ecclesiali. Appuntamento
nella chiesa di S. Barbara in Agro la vigilia di
Pentecoste, 23 maggio, alle ore 21.
Presentato da Loco Motiva
il «Cammino con Francesco»
A
l centro Sant’Eusanio svolgono già varie
lodevoli attività con ragazzi affetti da
autismo o problemi di dislessia. Nei locali
dell’ex canonica messi a disposizione dalla
Curia, la onlus Loco Motiva il mondo dell’handicap e dei ragazzi con disturbi di apprendimento trova un paradiso di accoglienza. Gli operatori dell’associazione hanno voluto ora incrociare l’esperienza del
“Cammino di Francesco”, impegnandosi perché il percorso tra il religioso e il naturalistico che unisce i luoghi francescani della
valle reatina sia fruibile anche da disabili. La
presentazione l’altra settimana a S. Eusanio.
Il pomeriggio, allietato da un’applauditissima esibizione della corale “Le voci” diretta
da Alessandro Nisio, ha visto il presidente di
Loco Motiva Paolucci illustrare motivazioni
e articolazione del progetto: sussidi ingranditi per ipovedenti o in braille per non vedenti, strumenti audio per chi ha problemi
d’udito, mappe e indicazioni ad hoc pensate per forme di handicap psicofisico. Un
“camminare con Francesco” nello spirito di
vicinanza ai “minores” che il santo di Assisi
– ben rilanciato dal Papa che ha scelto di assumerne il nome – avrebbe ben gradito, ha
voluto sottolineare, nel suo intervento, il
francescano fra Marino Porcelli, presidente
della Fondazione degli Amici del Cammino
di Francesco.
Scuole, santità in scena per «Il villaggio dell’essere»
S
an Francesco spopola nei disegni e cartelloni esposti sotto gli archi del vescovado. Ma anche gli epigoni del francescanesimo locale, così come gli altri esempi di santità della storia reatina. Densa
la mostra allestita a conclusione del progetto “Il villaggio dell’essere”: un discorso
non unicamente religioso per il progetto,
promosso dall’Ufficio scuola della diocesi
d’intesa con le istituzioni scolastiche, allo
scopo di far lavorare gli alunni sui richiami
culturali, etici, antropologici, artistici, ambientali, esistenziali che il patrimonio cristiano che costella la storia del territorio
può offrire, coi collegamenti ai valori di accoglienza, solidarietà, fratellanza e delle
grandi scelte di vita.
Tante le scuole che, a vario modo, hanno
partecipato: all’opera gli insegnanti di religione insieme a diversi altri. I frutti del lavoro presentati la scorsa settimana in due
mattinate all’Auditorium Varrone (per esibizioni e proiezioni) e in tutto il week end
esposti sotto le volte del palazzo papale. In
vescovado, dunque, cartelloni e lavori grafici di vario tipo e genere su san Francesco,
la valle reatina, i santi locali: quelli dell’Istituto comprensivo di Cittaducale (all’auditorium anche due video) e di quello di
Contigliano. Il santo di Assisi rappresentato in tanti modi, anche dagli scolari dell’Istituto comprensivo “Ricci” (esibitisi anche
in una recita sul presepe di Greccio e in un
anteprima del loro musical), così come dalle scuole materne ed elementari di Campomoro, Piazza Tevere, Piani di Poggio Fidoni che hanno presentato anche canzoni
legate al messaggio del santo e altri testimoni: santa Barbara, il venerabile Massimo
Rinaldi e san Felice da Cantalice. Il santo
cappuccino cantaliciano al centro anche del
lavoro dell’Istituto comprensivo Minervi-
ni–Sisti, tra disegni e il giornalino San Felice live (più due canzoni a lui oggetto invece dei lavori dell’Istituto comprensivo di Amatrice, luogo in cui egli morì. Alla santa
francescana Filippa Mareri dedicati i lavori
della “Sacchetti Sassetti” (un cartellone e un
bel video) e del Liceo pedagogico (con la
realizzazione di una mini–guida digitale in
italiano e inglese); sulla beata Colomba da
Rieti invece il lavoro della scolaresca di Villa Reatina. Da Antrodoco e dintorni, assieme a lavori artistici, il riferimento allo spettacolo Echelmessia di Ennio de Concini che
ha visto impegnata la scuola di Canetra e la
ricerca sul vecchio convento francescano di
Borgovelino. Piccola presenza anche per la
primaria di Collalto con un collage fotografico della propria recita natalizia.
Interessanti i lavori su vari aspetti etici e valoriali degli istituti superiori: dal tema della libertà in canto e in video del “Rosatel-
li”, a quello della ricerca di assoluto e della valorizzazione delle radici del “Luigi di
Savoia”. Una bella ricerca sul tema dell’eutanasia, tra video, declamazioni e persino
un rap, la performance degli studenti del
classico “Varrone”; le grandi scelte di vita al
centro del cortometraggio realizzato dagli
alunni del professionale per il commercio.
E poi le espressioni artistiche, da ieri a oggi: in vescovado le stupende realizzazioni di
ceramica, grafica e arti figurative dell’artistico “Calcagnadoro”; all’auditorium i diversi lavori dedicati all’arte sacra locale: oltre al citato prodotto multimediale del Pedagogico su Filippa Mareri, l’interessante
percorso storico–artistico–spirituale e tecnico del “Ciancarelli” sulla cappella di S.
Barbara in Duomo, mentre al liceo scientifico “Jucci” hanno voluto lavorare sugli affreschi dell’antica chiesa di S. Francesco attigua alla loro scuola. (Z.B.)
Uno dei tanti lavori esposti alla mostra in vescovado
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