Chiudi - Comune di Piacenza
Transcript
Chiudi - Comune di Piacenza
ENV 14383-2:2003 (E) Introduzione Crimine e paura del crimine come problemi fondamentali La Carta urbanistica europea asserisce il diritto fondamentale dei cittadini delle città europee ad una "città sicura e tranquilla, libera, per quanto possibile, dal crimine, dalla delinquenza e dalle aggressioni". Questo diritto base ad una comunità sicura è stato inserito in numerosi programmi di riduzione del crimine locali e nazionali in tutta Europa. La dichiarazione finale di una Conferenza Internazionale1) organizzata dal Congresso delle autorità locali e regionali d’Europa (CLRAE; Erfurt 26-28 Febbraio 1997) del Consiglio d’Europa dichiarava: "che il crimine, la paura del crimine e l’insicurezza urbana in Europa sono problemi fondamentali che gravano sul pubblico (…) e che la ricerca di soluzioni soddisfacenti per tali problemi è una delle chiavi fondamentali per la pace civica e la stabilità." La prima raccomandazione di questa conferenza era che le autorità locali e regionali in Europa mettano a punto piani d’azione integrati per la riduzione del crimine, con una partecipazione pubblica continuativa, in cui la riduzione del crimine sia inclusa come politica in tutti gli aspetti delle responsabilità delle autorità locali. Tali piani dovrebbero definire la natura e il tipo di crimine da affrontare, gli obiettivi, i tempi e le proposte d’azione ed essere basati su un’aggiornata sintesi di ampia portata delle statistiche e delle diagnosi del crimine. Sotto questo aspetto la conferenza CLRAE di Erfurt ha anche evidenziato l’importanza di promuovere la collaborazione tra la polizia e i progettisti professionisti e di garantire che i funzionari di polizia ricevano un addestramento specifico che fornisca indicazioni circa la relazione tra il crimine e l’ambiente architettonico". Prevenzione del crimine e riduzione della paura mediante pianificazione urbanistica e progettazione architettonica Il Consiglio dell’Unione Europea sulla Giustizia e gli Affari interni (sessione del 15-03-2001) ha concordato a livello politico sulla conclusione della Conferenza degli esperti UE 'Verso una strategia basata sulla conoscenza per la prevenzione del crimine (Sundsvall, Svezia, 21-23 febbraio 2001). Questa conferenza ha concluso che "La prevenzione del crimine attraverso la progettazione ambientale, o l’esclusione del crimine mediante progettazione (CPTED/DOC), ha dimostrato di essere una strategia utile, efficace, molto concreta e fattibile per la prevenzione del crimine e delle sensazioni di insicurezza, integrata in un approccio multidisciplinare. Le migliori esperienze pratiche relative a CPTED/DOC dovrebbero essere raccolte, valutate e rese accessibili agli interessati. Questo processo dovrebbe utilizzare una struttura comune di concetti e processi e i principi trasferibili dovrebbero essere identificati". Questa conferenza ha anche sottolineato "per quanto riguarda la prevenzione della paura del crimine, che la paura del crimine dovrebbe essere considerata e trattata come un problema sociale a sé stante". Le dichiarazioni e le raccomandazioni circa la collaborazione tra gli specialisti di pianificazione/progettazione ambientale e gli esperti del crimine stanno diventando attualmente sempre più comuni nei paesi Europei. Tali dichiarazioni e raccomandazioni si basano sulle ipotesi 1 ) Crimine e insicurezza urbana: il ruolo e le responsabilità delle autorità locali e regionali. 1 ENV 14383-2:2003 (E) relative alle interrelazioni tra l’ambiente fisico e il comportamento umano. È ovvio che i risultati della pianificazione urbanistica e dell’architettura influiscono sulla scelta della condotta e sulla scelta dei percorsi di tutte le persone (giovani/anziani, donne/uomini, potenziali delinquenti/potenziali vittime). Pertanto la pianificazione urbanistica ha anche un impatto sul crimine e sulla paura del crimine in quanto influenza la condotta e gli atteggiamenti per esempio di — delinquenti; — tutori formali quali la polizia; — tutori informali quali i residenti che controllano un ambiente; — vittime potenziali (e/o obiettivi) del crimine o vittime della paura del crimine. Una grande numero di esperimenti ha dimostrato che particolari tipi di crimine possono essere ridotti modificando l’opportunità del crimine nell’ambiente architettonico. Spostando la folla dei frequentatori bar notturni dalle vetrine dei negozi vuoti dopo l’orario di chiusura riduce inevitabilmente il numero di furti e di vandalismi nei confronti dei negozi. Il controllo dell’accesso alle aree di parcheggio sotterranee e le linee di vista naturali attraverso di esse aumentano l’opportunità di vedere e catturare i delinquenti. Ciò a sua volta riduce il numero di aggressioni e di crimini contro le auto in tali aree di parcheggio. L’elenco degli esempi dei successi nella riduzione delle opportunità continua. In Canada e negli USA ciò è diventato noto come prevenzione del crimine attraverso la progettazione ambientale – CPTED (pronuncia sep-ted)2). In Europa il concetto è anche noto come 'riduzione del crimine e della paura del crimine mediante pianificazione urbanistica e progettazione architettonica. In breve, "Eliminazione del crimine mediante progettazione"2). Esistono numerosi esempi di progetti di alloggiamenti in cui l’errata progettazione ha contribuito al decadimento generale e al declino delle aree urbane. Complessi residenziali progettati in modo errato sono stati ricostruiti pensando e considerando di ridurre l’opportunità criminale. In molti casi dopo il rinnovamento i residenti sono voluti tornare nei complessi residenziali che avevano precedentemente abbandonato perché temevano per la propria sicurezza. I nuovi progetti relativi a complessi residenziali e alloggi ora incorporano buone caratteristiche di prevenzione del crimine in fase di progettazione. I centri commerciali sono un’altra categoria di edifici che trae vantaggio da buone idee di pianificazione. L’ubicazione del centro, i parcheggi per le auto e le infrastrutture di trasporto sono tutti incorporati in fase di progettazione in modo da contenere buone caratteristiche di progettazione. Anche i supermercati stanno adottando misure per l’eliminazione del crimine mediante progettazione al fine di ridurre sia i furti interni sia i crimini commessi dai clienti. I ricercatori hanno identificato diminuzioni nei crimini in seguito, per esempio, all’introduzione di modifiche di progettazione nei grandi complessi residenziali comunali. Esiste anche una schiacciante evidenza concernente la relazione tra paura e ambiente urbano, per esempio sottopassaggi pedonali, mancanza di sorveglianza e in particolare il livello di illuminazione e le strade buie. Si possono fare parallelismi simili per quanto concerne il vandalismo. Quando interrogati, gli autori (e le vittime) di furto, furto d’auto e violenza/aggressione, hanno tutti menzionato fattori ambientali/di progettazione. I risultati della ricerca dimostrano che le sensazioni 3 ) 2 Vedere anche la European Designing Out Crime Association (Associazione europea per l’eliminazione del crimine mediante progettazione): http://www.e-doca.net/ e la European Crime Prevention Network (Rete europea di prevenzione del crimine) (Bruxelles): http://europa.eu.int/comm/justice_home/eucpn/home.html ENV 14383-2:2003 (E) di insicurezza delle vittime sono chiaramente correlate alle stesse caratteristiche del luogo che attirano i delinquenti a commettere un crimine. Non c’è da meravigliarsi che un numero sempre maggiore di autorità locali e regionali in Europa stia ora insistendo su applicazioni di pianificazione che dimostrino di avere adottato i principi di prevenzione del crimine e di riduzione della paura mediante pianificazione urbanistica e progettazione edile. Conclusione La conclusione dalla letteratura, dalle ricerche e dai progetti – o dalle valutazioni politiche può essere sintetizzata come segue: 1) la pianificazione urbana ha un impatto sui diversi tipi di crimine e sulla paura del crimine influenzando la condotta, gli atteggiamenti, le scelte e le sensazioni per esempio dei delinquenti, delle vittime, dei residenti e della polizia; 2) il crimine può essere suddiviso in tipi specifici (effrazione, vandalismo ecc.); 3) il crimine e la paura del crimine sono fenomeni diversi; 4) la paura del crimine è un tema importante ma deve essere separato da una serie molto più vasta di sensazioni che le persone provano in relazione al loro intero spazio vitale e al grado fino al quale si sentono privati di un buon ambiente sociale e fisico in cui vivere; 5) una città o un quartiere più sicuri e protetti sono il risultato di una politica di sicurezza mirata all’ambiente fisico e sociale; 6) i politici e i professionisti non dovrebbero mai concentrarsi esclusivamente sulla pianificazione e la progettazione. Ogni quartiere, spazio pubblico o edificio di recente costruzione necessita di una buona manutenzione. La pianificazione / progettazione e la manutenzione sono quindi due facce della stessa medaglia. La presente norma sperimentale combina 'contenuti e 'processo' • I contenuti si riferiscono alla domanda: quali strategie e misure possono 3) essere implementate per prevenire e ridurre i problemi di criminalità in un dato ambiente. • Il processo si riferisce alla domanda: in che modo seguire un procedimento efficace ed efficiente in cui gli interessati devono scegliere le strategie e le misure più efficaci e fattibili per prevenire e ridurre i problemi criminali come definiti dagli interessati stessi. Il processo è descritto in 6 (per un sommario vedere il prospetto 4). Nella fase 3 di questo processo gli interessati scelgono le strategie e le misure. Per aiutare gli interessati a fare questa scelta, essi possono utilizzare le strategie e le misure presentate in 5 (e nell’appendice D). Pertanto adottando la presente norma sperimentale si adotta il processo descritto in 6 mentre la scelta definitiva delle strategie e delle misure (vedere 5 e appendice D) è lasciata agli interessati e, in ultima analisi, ad un organismo responsabile (più spesso autorità locali e regionali che rilasciano 3 ) Notare che qui la parola 'possono' (e non devono o dovrebbero) è utilizzata deliberatamente in quanto la scelta effettiva di determinate strategie e misure può essere effettuata solo dagli interessati e, in ultima istanza, da un organismo responsabile. 3 ENV 14383-2:2003 (E) regole di pianificazione urbanistica, codici di costruzione/pianificazione e permessi) coinvolto in un piano concreto per la costruzione, la ricostruzione o la gestione di un’area. Prima di presentare i contenuti (vedere 5) e il processo (vedere 6), in 4 è elaborata una serie preliminare di domande: l’identificazione dell’area (dove), il problema di criminalità (cosa) e gli interessati (chi). 4 ENV 14383-2:2003 (E) 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La presente norma europea sperimentale fornisce linee guida sui metodi per la valutazione4) del rischio del crimine e/o la paura del crimine e misure, procedimenti e processi intesi a ridurre tali rischi. Sono fornite linee guida di progettazione per tipi specifici di ambienti per prevenire o reagire a diversi problemi di criminalità5). Sono inoltre presentate linee guida per un processo graduale al fine di includere tutti gli interessati coinvolti nella pianificazione urbanistica6) e nella riduzione del crimine ambientale7) nonché tutti gli altri interessati, principalmente autorità locali e regionali e residenti, nell’azione multi-agenzia necessari per minimizzare i rischi del crimine e della paura del crimine. La presente norma europea sperimentale è applicabile al processo di pianificazione di aree urbane nuove e già esistenti. Un’area può essere il vicinato o un ambiente che si estende da poche case o strade fino al centro della città, a un insediamento industriale o un grande spazio aperto per l’utilizzo pubblico. 2 Riferimenti normativi La presente norma europea sperimentale rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presente norma europea sperimentale come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (aggiornamenti compresi). prEN 14383-1 Prevention of crime. Urban planning and building design - Part 1 - Terminology prENV 14383-3 Prevention of crime. Urban planning and building design - Part 3 - Dwellings prENV 14383-4 Prevention of crime. Urban planning and building design - Part 4 – Offices and shops 3 Termini e definizioni Ai fini della presente norma europea sperimentale, si applicano i termini e le definizioni del prEN 14383-1. 5 ) ) 7 ) 6 8 ) Méthodes d' évaluation, Bewertungskriterien, criteri di valutazione Problemi di criminalità = uno o più dei sei tipi di crimine e/o paura del crimine; vedere 4.3. Persone coinvolte nella pianificazione urbanistica: per esempio pianificatori urbanistici, pianificatori cittadini/architetti, enti governativi, servizi municipali, imprenditori edili/costruttori privati, associazioni edilizie, consulenti, specialisti del paesaggio ecc. (vedere 4.4). Nota 6 più polizia, magistratura, società assicurative, industria della sicurezza privata, operatori sociali (vedere 4.4). 5 ENV 14383-2:2003 (E) 4 Domande preliminari: l’area, i suoi problemi di criminalità e gli interessati 4.1 Generalità Le città di tutto il mondo devono affrontare problemi di incertezza e di sicurezza: la violenza urbana e altre forme di crimine, le sensazioni di insicurezza causate dal crimine, graffiti e comportamenti anti-sociali nella sfera pubblica. Queste minacce alla qualità della vita urbana sono ovvie nella maggior parte delle città europee. Le autorità locali e regionali in genere reagiscono a questi problemi inasprendo le misure di applicazione delle leggi (polizia, servizi di sicurezza privati). Tuttavia, ora la maggior parte degli specialisti europei concorda sul fatto che le azioni necessarie per reagire alle minaccia citate sopra devono essere di natura integrata e multidisciplinare. Le autorità, gli specialisti nell’applicazione della legge, nonché gli specialisti ambientali, il personale addetto alla manutenzione e alla gestione della città, i rivenditori e gli altri commercianti, gli operatori sociali, gli insegnanti e, ultimi ma non per importanza, i cittadini, sono tutti interessati in questo processo. L’orchestrazione degli interessati, nonché il tipo di azioni necessarie nei diversi ambienti urbani (centro città, quartieri commerciali, aree residenziali, sistema di trasporto) è una mescolanza molto difficile da pianificare e da gestire. Esistono numerosi modelli per garantire la prevenzione del crimine mediante la pianificazione urbanistica e la progettazione. Questi vanno da schemi di collaborazione in cui è assente un elemento dirigente formale, a schemi controllati dalla polizia e ad altri basati sull’autorità locale. Ogniqualvolta sono coinvolti la pianificazione urbanistica e la progettazione edile, deve sempre essere presente un organismo democraticamente eletto che regoli direttamente o indirettamente il processo di pianificazione, di costruzione o di gestione delle città/del quartiere. In 6 questo organismo può essere chiamato “l’organismo responsabile”. Questo può essere un consiglio locale, un gruppo di pianificatori incaricati da autorità locali, regionali o addirittura nazionali o un gruppo di controllo interdisciplinare. Sebbene possano essere coinvolti numerosi interessati, in teoria l’approccio è semplice. Esso inizia rispondendo a tre domande: — dove: l’identificazione dell’esatta ubicazione dell’area (mediante coordinate e/o definendo confini, e/o codici postali ecc.) e il tipo di area; quest’area è un’area che comprende un tessuto urbano esistente di edifici e strade/vie o un’area (nuova) pianificata. — cosa: la prima e generale identificazione dei problemi di criminalità che si verificano nell’area esistente, o i futuri problemi di criminalità che possono verificarsi in questa nuova area; — chi: l’identificazione degli interessati coinvolti nella definizione più precisa dei problemi di criminalità, valutandoli o rivedendoli più in profondità e implementando/attuando le misure per prevenire e / o ridurre i problemi di criminalità. 4.2 Dove: Identificazione dell’area 4.2.1 Concentrazione sugli ambienti urbani I risultati chiave del Rapporto internazionale sulle vittime dei crimini8) mostrano che il crimine è un grave problema urbano: 9 ) 6 Il Rapporto internazionale sulle vittime dei crimini (ICVS) è il programma di più ampia portata di rapporti campione interamente normalizzati riferiti alle esperienze relative alla criminalità dei proprietari di case in diversi paesi. Il primo ENV 14383-2:2003 (E) Per i crimini più gravi, il fattore più importante per spiegare i rischi nei vari paesi era l’urbanizzazione, con il crimine che aumenta in proporzione alle persone che vivono nelle città di maggiori dimensioni. Quindi, la minore ricchezza è stata significativamente associata con rischi maggiori. L’urbanizzazione e la minore ricchezza da sole spiegavano metà della varianza nelle percentuali di vittimizzazione in 26 paesi. Per i crimini minori, l’urbanizzazione era di nuovo il fattore più importante per spiegare i rischi. I livelli di ricchezza non sono tuttavia stati correlati statisticamente ai rischi. 4.2.2 Livello di adozione delle azioni Nell’ambito delle aree urbanizzate, la protezione e la sicurezza possono essere migliorate sia negli ambienti esistenti sia in quelli nuovi e futuri. Come illustrato nel prospetto 1, si possono distinguere sette livelli. I livelli da 1 a 4 sono trattati nel prENV 14383-3 (abitazioni) e nel prENV 14383-4 (uffici e negozi) mentre i livelli 5, 6 e 7 sono soggetti alla presente norma europea sperimentale. ICVS ha avuto luogo nel 1989, il secondo nel 1992, il terzo nel 1996 e il quarto nel 2000. I rapporti sono stati realizzati in oltre 50 paesi a partire dal 1989, incluso un grande numero di rapporti sulle città in paesi in via di sviluppo e paesi in transizione. Le citazioni qui presentate sono ricavate dal rapporto ICVS `Criminal Victimization in Eleven industrialized Countries; Key findings from the 1996 ICVS; Pat Mayhew (Home office, United Kingdom), Jan J.M. van Dijk (Ministery of Justice/ University of Leiden, The Netherlands); WODC./Ministero di Giustizia, L’Aia 1997. Le conclusioni per l’anno 2000 dell’ICVS sono generalmente parlando le stesse: "Al netto di altri effetti, l’urbanizzazione continua ad essere un fattore di rischio influente. I rischi relativi ai crimini sulla proprietà, per esempio, erano maggiori del 60% nelle aree più urbanizzate rispetto a quelle meno urbanizzate" (risultati fondamentali dell’ICVS per l’anno 2000, John van Kesteren, Pat Mayhew e Paul Nieuwbeerta, WODC/Ministero di Giustizia, L’Aia 2000 pagina 58). 7 8 Rimodellamento di interni e minori estensioni, sostituzione di finestre e porte, recinzioni e cancelli ecc. La progettazione dell’edificio e del suo rapporto con l’ambiente circostante. 3 Rinnovamento e modifiche a Proprietari/occupanti, gestori degli un edificio. impianti, imprenditori edili, architetti, ingegneri, costruttori. Proprietari/futuri occupanti, imprenditori edili, architetti, costruttori. Architetti, imprenditori edili, costruttori, inquilini principali/occupanti. 4 Progettazione di un nuovo edificio 5 Insediamenti su grande scala, centri commerciali, immobili residenziali o industriali. Guida su come la progettazione dell’edificio può influenzare il crimine. Guida alla sicurezza di porte e finestre e su come le modifiche progettuali possono migliorare la sicurezza degli edifici. Informazioni circa cosa l’attuale gamma di apparecchiature e sistemi di sicurezza è in grado di fare e il loro grado di efficienza. La planimetria e la pianificazione Guida su come la pianificazione di gruppi di edifici, parcheggi, della planimetria può influire sul movimento di veicoli e pedoni crimine. ecc. Apparecchiature di sicurezza inclusi: sistemi di bloccaggio, allarmi, tvcc, illuminazione, controllo dell’accesso, sensori. Guida e controllo Cambiamento dell’attività di routine, procedimenti gestionali, modelli di utilizzo/occupazione. Personale addetto alla sicurezza. Occupanti, gestione, personale addetto alla sicurezza. 2 Aggiornamento delle Gestione del personale addetto alla apparecchiature di sicurezza sicurezza, fornitori/consulenti in tema di sicurezza, fabbri, costruttori. 1 Miglioramento delle precauzioni di sicurezza di routine, ma nessun cambiamento fisico. Che tipo di guida può essere di aiuto? Azioni tipiche I protagonisti Prospetto 1 – Livelli a cui adottare le azioni per migliorare la sicurezza nell’ambiente urbano Livello di intervento ENV 14383-2:2003 (E) PROGETTAZIONE EDILIZIA (prENV 14383-3 abitazioni e -4 uffici e negozi) PIANIFIC AZIONE URBANIS SCALA RIDOTTA LARGA SCALA 7 Pianificazione dei quartieri, una strategia per il miglioramento continuo della protezione e della sicurezza. Pianificatori, imprenditori edili, gruppi d’azione/pressione locali, politici locali, enti di governo regionali, comunità commerciale. 6 Miglioramento della Pianificatori urbani, gestori dei servizi sicurezza nei luoghi pubblici. pubblici (trasporti, parchi ecc.), gruppi d’azione/pressione locali. Guida su come la pianificazione urbanistica e dei quartieri può influire sul crimine. Il reinsediamento graduale/incrementale e il miglioramento dei quartieri/distretti urbani. 9 Guida su come la progettazione e la gestione degli spazi pubblici possono ridurre il rischio di criminalità. Ubicazione delle strutture pubbliche, progettazione degli spazi aperti, illuminazione stradale. prENV 14383-2:2002 (E) ENV 14383-2:2003 (E) 4.2.3 Tipo di area La presente norma europea sperimentale è concentrata su: — aree urbane; — scala di pianificazione urbanistica, vedere i livelli 5, 6 e 7 del prospetto 1; questa include piccoli insediamenti ma nella maggior parte dei casi si riferisce ad aree di maggiori dimensioni, per esempio parchi, complessi residenziali e interi quartieri. Nell’ambito di questo settore si possono distinguere otto tipi di aree: 1) residenziale; 2) scuole/strutture per i giovani; 3) ambienti commerciali/industriali/uffici; 4) centri commerciali/negozi al dettaglio; 5) parchi e giardini pubblici; 6) centri di svago; 7) trasporto pubblico e impianti di parcheggio, stazioni, fermate d’autobus, garage per parcheggio ecc.; ma escludendo il sistema di trasporto stesso; 8) centri cittadini/urbani e spazio pubblico. Sono anche possibili numerose combinazioni di questi tipi, per esempio un’area prevalentemente residenziale con alcune scuole, una struttura per i giovani, alcuni negozi e un piccolo parco. È importante classificare l’area considerata come nuova o esistente. Nel caso di un’area nuova esiste solo un piano. Le conseguenze di queste differenze sono di vasta portata: — nuovo ambiente ( = nuovo progetto): le caratteristiche del crimine e della paura del crimine possono essere valutate solo utilizzando teorie o utilizzando esperienze e lezioni da altri quartieri/progetti strettamente somiglianti al piano per questo nuovo ambiente; tale analisi del crimine ex ante deve essere denominata: una valutazione del crimine9); — ambienti esistenti: le caratteristiche del crimine e della paura del crimine possono essere analizzate in situazioni reali per esempio per mezzo di cifre sulla criminalità registrate, indagini, controlli di sicurezza, registrazione delle esperienze e delle opinioni dei residenti, di persone che visitano/utilizzano l’area, di professionisti (agenti di polizia, titolari di negozi ecc.), osservazioni, interviste alle vittime e/o ai delinquenti ecc.: una tale analisi del crimine (ex post) in un’area esistente deve essere denominata revisione del crimine10). 9 ) 10 ) Valutazione del crimine: una stima anticipata (ex ante) dei probabili problemi futuri in un’area ben definita dopo la realizzazione di un progetto. Revisione del crimine: una stima (ex post) dei problemi di criminalità presenti in un’area (urbana)/un quartiere esistenti e ben definiti. 11 ENV 14383-2:2003 (E) Prospetto 2 – Ambienti nuovi/ esistenti Nuovo ambiente Esiste solo un piano Piano per un nuovo ambiente Strumento: Valutazione del crimine (vedere appendice A) Ambiente esistente Persone, edifici, strade ecc. tutti presenti Piano per modifiche, integrazioni ecc. Strumento: Revisione del crimine (vedere appendice B) 4.3 Cosa: Identificazione del problema Dopo avere identificato l’area, la domanda successiva è: quali sono i problemi in quest’area (revisione del crimine) o quali problemi di criminalità possono verificarsi in futuro in questa nuova area proposta (valutazione del crimine). In questo caso si fa un’ampia distinzione tra due categorie di problemi di criminalità: — sei tipi specifici di crimini; — paura del crimine. La presente norma europea sperimentale si concentra solo sui crimini e sulla paura del crimine che si verificano in spazi pubblici o semi-pubblici11). Si distinguono 6 tipi di crimine, mentre la paura del crimine è suddivisa in tre categorie. 4.3.1 Crimine La presente norma sperimentale europea si concentra sui sei tipi di crimine seguenti: — effrazione (residenziale/commerciale); — vandalismo (inclusi i graffiti); — violenza da strada --> aggressione/rapina; --> risse/aggressioni; --> aggressioni sessuali o atti osceni; — crimine automobilistico12 --> furto d’auto; --> furto dall’auto; --> vandalismo/incendio doloso d’auto; — furto --> furto in negozio; --> borseggio; --> furto di biciclette, motorini ecc.; 11 ) 12 ) 12 Con l’eccezione dell’effrazione che avviene per la maggior parte in uno spazio (semi) privato (abitazione, negozio, ufficio ecc.) nel cui caso il ladro si avvicina, e spesso sceglie, il suo obiettivo dallo spazio pubblico. Le auto includono le motociclette ENV 14383-2:2003 (E) — incendio doloso. 4.3.2 Paura del crimine La `paura del crimine’ (vedere l’appendice C per ulteriori informazioni) si riferisce alla paura di diventare personalmente vittime di un particolare tipo di crimine, per esempio un’indagine sulle vittime che chiede agli intervistati con quale probabilità ritengono di potere subire un’effrazione nell’anno a venire. Un altro tipo di domanda delle indagini sulle vittime è spesso utilizzata per misurare la vulnerabilità ai crimini da strada e le sensazioni di insicurezza in relazione all’ambiente urbano13): — Quanto vi sentite sicuri a camminare da soli nella vostra area quando è buio? — Vi sentite sicuri, abbastanza sicuri, un po’ insicuri o molto insicuri? Questa domanda ha solitamente fornito un’immagine diversa della 'paura del crimine' rispetto a quella derivante da domande che, per esempio, si riferiscono alle percezioni del rischio. Tipicamente, le donne e gli anziani risultano essere i più timorosi rispondendo a questa domanda sulla 'sicurezza per strada'. Ciò può essere dovuto al fatto che per alcune persone la prospettiva di essere fuori casa quando è buio evoca ansietà in relazione a un’ampia gamma di disavventure (per esempio incidenti e crimini). I luoghi spaventosi o inquietanti non sono necessariamente quelli in cui si verificano effettivamente i crimini. Ci sono tre fattori principali che possono caratterizzare un "luogo non sicuro“ (vedere appendice C per ulteriori informazioni): — luoghi caratterizzati da peculiarità che generano paura (zone di prostituzione, abuso di droga, certi tipi di intrattenimento); — luoghi trascurati o sottoposti a cattiva manutenzione; — luoghi che soffrono di caratteristiche di progettazione urbanistica problematiche (mancanza di sorveglianza, visibilità, orientamento). 4.4 Chi: Interessati La prevenzione e la riduzione del crimine e della paura del crimine in aree nuove ed esistenti mediante pianificazione urbanistica e progettazione architettonica, coinvolgono inevitabilmente gli interessati 14). Le categorie seguenti rappresentano una sintesi. 13 ) 14 ) A Politici/legislatori (politici locali, municipali, regionali): 1) di quartiere, locali, regionali, consigliari; 2) comitati edili e di pianificazione; 3) comitati per la sicurezza / protezione pubblica. B Progettisti e pianificatori: In uffici pubblici e/o in ditte private; la loro area di lavoro può differire: di quartiere, locale, regionale, nazionale o anche internazionale: 1) pianificatori urbanistici; 2) pianificatori cittadini; 3) architetti; 4) architetti paesaggisti; Vedere anche l’ICVS 2000, domanda 300. Istituto interregionale di ricerca delle Nazioni Unite sul crimine e la giustizia (Italia). Internet: http://www.unicri.it/icvs/. Vedere anche il rapporto ICVS 2000, pagina 80. Persone e organizzazioni che hanno un interesse o hanno acquisito un interesse nel problema e/o nella soluzione. 13 ENV 14383-2:2003 (E) 5) 6) ingegneri civili; tecnici dei trasporti/del traffico. C Imprenditori edili/costruttori (semi) privati o pubblici: associazione edile, società, cooperativa; investitore in proprietà (fondo pensione, banca ecc.); (grandi) appaltatori (edilizia a proprio rischio): imprenditori di progetti; piccoli appaltatori. D Polizia: funzionari addetti alla prevenzione del crimine, funzionari addetti al sostegno alle vittime; analisi dei dati e unità di elaborazione; gestione. E Professionisti della sicurezza/del rischio: ditte e consulenti di sicurezza privata; società assicurative. F Servizi: società municipali/regionali/nazionali o servizi per la fornitura di beni quali l’illuminazione, trasporto, gestione dei rifiuti e pulizia, manutenzione dei diversi tipi di spazio pubblico (parchi, strade, parcheggi). G Operatori sociali: operatori per la comunità; operatori sociali. H Istruzione: strutture educative per l’educazione di tutti i gruppi di interessati citati sopra. I Popolazione (individui e/o organizzazioni): residenti; proprietari di edifici (negozi, uffici); utilizzatori; titolari di negozi e commessi di negozi; presidi, insegnanti. 4.5 In totale: identificazione di 'dove', 'cosa' e 'chi' Il crimine e la paura del crimine possono essere ridotti mediante la pianificazione urbanistica e la progettazione architettonica in aree nuove ed esistenti. Affinché questo approccio sia efficace, è necessario un approccio ben mirato in cui siano affrontate le tre domande preliminari prima di decidere quali misure adottare e da parte di quale/i interessato/i. Le domande sono: — dove: identificazione dell’area; — cosa: identificazione del problema di criminalità in generale; — chi: identificazione degli interessati. Una volta ottenuta una risposta a queste tre domande, è possibile prendere una decisione in merito a: — quale azione può essere possibile, necessaria e fattibile; 14 ENV 14383-2:2003 (E) — in che modo tale azione è implementata ed eseguita. Informazioni relative alla prima domanda sono presentate in 5 (linee guida di progettazione). In 6 (processo) è presentato un metodo graduale al fine di aiutare e supportare un processo di implementazione, esecuzione e valutazione efficace ed efficiente. 5 Pianificazione urbanistica e linee guida di progettazione 5.1 Introduzione In 4 sono identificate otto tipi di aree urbane nuove o esistenti (vedere 4.2.3) e sono presentati sette tipi di problemi di criminalità (vedere 4.3). Combinando i problemi e le aree, emergono numerose linee guida che possono essere utilizzate per prevenire o ridurre un problema di criminalità identificato nel tipo di area identificata. Le linee guida possono essere presentate come misure specifiche, quali il miglioramento dell’illuminazione stradale o l’applicazione di un piano di sorveglianza. La prima fase importante, tuttavia, è essere chiari circa gli scopi dell’attività di prevenzione. Pertanto, le serie di misure possono essere sintetizzate come strategie. L’elenco delle misure e delle strategie presentate nell’appendice D è realizzato con i contributi di diversi esperti sulla prevenzione del crimine, ognuno specializzato nella prevenzione del crimine in differenti tipi di ambienti. Tutti i contributi sono stati discussi da un gruppo misto di esperti in workshop. Il metodo di lavoro garantisce il massimo grado possibile di applicabilità e l’effetto desiderato delle misure e delle strategie rappresentate in 5.2 e nell’appendice D. Tutte le strategie e le misure menzionate utilizzano la pianificazione e la gestione urbanistiche come punto di partenza. Naturalmente i pianificatori urbanistici e i progettisti possono raramente influenzare le cause del crimine: la disoccupazione, la povertà, i diritti contrapposti ai doveri, la disgregazione familiare, la droga, i modelli violenti nella televisione e nei film, l’auto, le maggiori opportunità, le carenze nella polizia e nei tutori civici ecc. Il fatto che anche la progettazione stessa sia stata accusata di causare il crimine non indica tuttavia che i progettisti debbano garantire che i loro schemi minimizzino le opportunità e le situazioni in cui si verifica il crimine e la paura del crimine. 5.2 Tre categorie, 15 strategie, più di 100 misure 5.2.1 Generalità La pianificazione e la progettazione urbanistica sono un concetto generale, che include non solo il lavoro di progettazione effettivo svolto da architetti e progettisti urbanistici ma anche il lavoro di pianificazione prima della progettazione e il lavoro di gestione dopo che la progettazione è stata realizzata. Nella presente norma europea sperimentale, si distinguono tre tipi di strategie — strategie di pianificazione urbanistica; — strategie di progettazione urbanistica; — strategie di gestione. Le strategie di pianificazione e progettazione urbanistica sono pertinenti per le aree e i quartieri nuovi proposti. Le strategie di gestione sono pertinenti nelle aree esistenti. Gli adattamenti di pianificazione e di progettazione sono pertinenti nelle aree esistenti fino a un certo grado ma gli adattamenti fattibili sono modesti e ridotti nelle aree esistenti rispetto alle progettazioni di aree nuove. 15 ENV 14383-2:2003 (E) 5.2.2 Strategie di pianificazione urbanistica Le strategie di pianificazione includono — il rispetto delle strutture sociale e fisiche esistenti; — la reazione di animazione (fusione di funzioni e planimetria attraente delle strade); — uno stato misto (fusione di gruppi socio-economici, evitando l’isolamento e la segregazione); — la densità urbana (creazione di un senso di vicinanza, evitando spazi vuoti e aree desolate). Tali strategie mirano a scegliere la scala, la funzione e la fusione delle funzioni in modo tale da essere un incentivo all’animazione, al controllo sociale, al coinvolgimento e al senso di proprietà. L’implementazione di queste strategie impedisce il danneggiamento del `tessuto urbano’ esistente (cioè la struttura vulnerabile delle strade, delle funzioni e delle reti sociali). Nel caso dei nuovi insediamenti, queste strategie creano le condizioni per la formazione di reti sociali affinché il nuovo insediamento diventi parte del tessuto urbano circostante il prima possibile. Le strategie di pianificazione possono impedire che i grandi complessi architettonici, che possono essere protetti e sicuri al loro interno, funzionino come tessuti urbani isolati. Ciò si può ottenere evitando l’isolamento fisico di questi complessi dall’ambiente circostante, non consentendo la presenza di grandi parcheggi o di terra di nessuno attorno ad essi. Lo sviluppo di aree commerciali può essere preso qui ad esempio. Le strategie di pianificazione incoraggiano il concetto di aree commerciali all’aperto ben integrate piuttosto che la creazione di un centro commerciale come insediamento isolato. 5.2.3 Strategie di progettazione urbanistica Le strategie di progettazione includono — la visibilità (vista generale, linee di vista per esempio tra abitazioni e spazio pubblico, illuminazione ecc.); — l’accessibilità (orientamento, spazio per muoversi, percorsi alternativi, limitazione dell’accesso per le persone non autorizzate); — la territorialità (scala umana, chiara distinzione delle zone pubbliche/private, compartimentalizzazione); — l’attrattiva (colore, materiale, illuminazione, rumore, odore, arredo stradale); — la robustezza (porte, finestre, arredo stradale). Tali strategie mirano a creare le condizioni per il controllo sociale, il senso di proprietà e la regolazione dell’accessibilità delle aree e degli edifici in modo che l’individuo possa avere il controllo della situazione e che i trasgressori siano scoraggiati a entrare nell’area o nell’edificio. Le strategie di progettazione sono complementari alla strategia di pianificazione. 5.2.4 Strategie di gestione Le strategie di gestione includono: — il rafforzamento/la rimozione degli obiettivi; — la manutenzione; 16 ENV 14383-2:2003 (E) — la sorveglianza (pattugliamento, monitoraggio con telecamere); — le regole (di condotta del pubblico negli spazi pubblici); — la disponibilità di tossicodipendenti); infrastrutture per gruppi particolari (per esempio giovani, senzatetto, — la comunicazione (di messaggi preventivi e regole di condotta per il pubblico). In pratica nessuna area urbana si gestisce completamente da sola, la maggior parte delle aree urbane necessita di un dato livello di sorveglianza e manutenzione professionale. Questi professionisti possono implementare le strategie di gestione. Tali strategie mirano a supportare e a incoraggiare la sorveglianza naturale e il senso di proprietà dei residenti e dei visitatori. Essi non mirano a togliere questi compiti ai residenti. Le strategie di gestione presumono un certo livello di autogestione, che può passare a un livello superiore con l’aiuto di professionisti. Le strategie di gestione sono specialmente importanti quando il compito è quello di risolvere problemi di criminalità in aree esistenti. In tali casi, le possibilità di implementare le strategie di pianificazione e progettazione sono limitate. Le strategie di gestione sono necessarie per creare una serie di misure efficaci e complete. Tutte le strategie possono essere elaborate in diverse misure e linee guida. La strategia 'accessibilità', per esempio, può essere elaborata in linee guida per la planimetria delle strade, la rete dei percorsi per i pedoni, la rete dei trasporti, l’ubicazione degli ingressi agli edifici ecc. Tuttavia, la prima domanda a cui rispondere è quali strategie devono essere scelte in una situazione specifica. Le strategie devono quindi essere ulteriormente elaborate per formare misure concrete. Esempi di misure adatte alle strategie menzionate sopra sono presentate nell’appendice D. Le strategie e le misure per problemi di criminalità specifici distinti in 4.3 sono presentate separatamente per ognuno degli otto ambienti distinti in 4.2.3. 5.3 Modalità di scelta delle strategie Non tutte le strategie sono efficaci in tutti gli ambienti e in tutte le circostanze. Alcune strategie sono di aiuto solo in ambienti specifici e/o per prevenire tipi specifici di crimine. Per questo motivo le strategie devono essere scelte secondo la loro efficacia prevista in certi tipi d ambienti e contro certi tipi di crimine. Se gli interessati responsabili della scelta delle strategie conoscono, dalla revisione del crimine o dalla valutazione del crimine, i tipi di problemi di criminalità rilevanti nel loro caso, possono cercare le strategie idonee nell’elenco specifico per il loro tipo di ambiente. Questi elenchi (nella forma di matrici "strategie x problemi di criminalità") per tutti gli 8 tipi di ambienti sono inclusi nell’appendice D. L’elenco delle strategie idonee è discusso dagli interessati. Il gruppo di lavoro (vedere 6.2.2) è la piattaforma per questa discussione. Una serie definitiva di strategie, elaborate in misure concrete, è scelta in base allo spazio, al tempo, alla disponibilità finanziaria e alle preferenze personali; le misure definitive sono raccomandate dal gruppo di lavoro all’organismo responsabile (vedere 6.2); che prende la decisione finale. Questo procedimento è ulteriormente descritto nel punto successivo. Per creare una serie bilanciata di strategie si devono considerare i possibili conflitti con altri obiettivi (a parte la prevenzione del crimine). La prevenzione del crimine è la parte dell’intero processo di pianificazione e progettazione e non può essere considerata isolatamente. 17 ENV 14383-2:2003 (E) 6 Processo per prevenire e ridurre i problemi di criminalità mediante pianificazione urbanistica e gestione 6.1 Generalità Mentre il punto precedente si concentrava sulla domanda circa quali strategie e misure possono essere utilizzate in una situazione locale, questo punto si concentra sulle linee guida per implementare un processo graduale che coinvolga tutti gli interessati pertinenti, che non dimentichi le fasi preliminari all’azione essenziali quali un’approfondita analisi del crimine (revisione del crimine o valutazione del crimine) e che stabilisca gli obiettivi ecc. Questo punto offre pertanto una struttura per gli interessati coinvolti nel processo di messa a punto di una strategia che faccia seguito a chiari passaggi decisionali e che tenga in considerazione le responsabilità di tutti gli interessati coinvolti. Tale approccio è spesso indicato come un approccio multi-agenzia integrato. Questo approccio si basa sulla ISO 9001: 2000. Si distinguono nove categorie approssimative di interessati (vedere 4.4): — A politica/legislativa (politici locali, municipali, regionali); — B progettisti e pianificatori; — C imprenditori edili/costruttori (semi)privati o pubblici; — D polizia; — E professionisti della sicurezza/del rischio; — F servizi; — G operatori sociali; — H istruzione; — I popolazione (individui e/o organizzazione). Questi interessati, o almeno alcuni di essi, avviano o sono parte di un regolare processo di pianificazione/gestione risultante nella costruzione di una nuova area o nella ricostruzione, nel rinnovamento o nella manutenzione di un’area esistente. Questo regolare processo di pianificazione/gestione è già fermamente stabilito e non è stato, né è previsto che lo sia in futuro, soggetto alla presente norma europea sperimentale. L’unica caratteristica supplementare e nuova risultante dall’adozione della presente norma europea sperimentale è l’incorporamento di misure di protezione e di sicurezza per prevenire e ridurre il crimine e la paura della criminalità, che sono considerate fattibili dagli interessati, nel regolare processo di pianificazione/gestione. 6.2 Organismo responsabile, missione, gruppo di lavoro 6.2.1 Generalità Le autorità responsabili della concessione di permessi per insediamenti in ambienti nuovi e/o esistenti sono qui denominate organismo responsabile (RB). In casi rari le autorità locali o regionali possono desiderare di delegare le loro responsabilità sui permessi di pianificazione ad un altro gruppo di persone, istituto o corporazione, nel cui caso il gruppo delegato, istituto o corporazione diventa l’organismo responsabile. L’organismo responsabile deve fornire evidenza del suo impegno per la prevenzione/riduzione del crimine e della paura delle criminalità mediante pianificazione urbanistica e progettazione edile: a) comunicando l’importanza di soddisfare i requisiti di protezione e sicurezza; 18 ENV 14383-2:2003 (E) b) stabilendo una politica di protezione e sicurezza; c) garantendo che siano stabiliti obiettivi di protezione e sicurezza; d) conducendo revisioni del crimine in ambienti esistenti e valutazioni del crimine in nuovi ambienti proposti; e) garantendo la disponibilità delle risorse. Nel caso di un piano di costruzione o insediamento concreto per un nuovo ambiente, o di un piano di ricostruzione, rinnovamento e/o manutenzione di un ambiente esistente, l’organismo responsabile deve avviare il processo – nel modo elaborato sotto e sintetizzato in figura 1 – mirando a soddisfare gli obiettivi di protezione e sicurezza formulati dall’organismo responsabile stesso. L’organismo responsabile deve nominare al suo interno una persona che, indipendentemente da altre responsabilità, deve assumersi la responsabilità e l’autorità per quanto riguarda: a) garantire che siano stabilite, implementate e gestite le fasi necessarie nel processo (vedere figura 1); b) fornire resoconti sul processo ad altri membri dell’organismo responsabile. Per prima cosa è necessario che l’organismo responsabile controlli in che misura le tre domande preliminari citate in 4 hanno già ottenuto una risposta: — l’identificazione esatta dell’area presa in considerazione (dove); — l’identificazione generale dei problemi di criminalità che possono, potrebbero o sembrano verificarsi in quest’area (cosa); — l’identificazione degli interessati chiave (chi); questi possono includere membri dei gruppi di interessati citati sopra (vedere 6.1 o 4.4); questo elenco non è esauriente. 6.2.2 Missione Un organismo responsabile (RB) rappresentativo deve avviare il processo mirato a prevenire/ridurre il crimine e la paura del crimine in un ambiente nuovo o esistente scegliendo una missione che includa quanto segue: obiettivi per la futura situazione di protezione e sicurezza entro l’ambiente definito e con il coinvolgimento degli interessati citati. La missione deve anche comprendere una guida generale sull’organizzazione del processo; per esempio scadenze per ognuna delle fasi distinte, requisiti di documentazione, risorse, assistenza tecnica e leggi/regolamentazioni pertinenti. 6.2.3 Gruppo di lavoro 6.2.3.1 Generalità Se non ancora attivo, deve essere costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare (WG) in cui siano rappresentate le organizzazioni degli interessati coinvolti in questo particolare progetto di progettazione/pianificazione, rinnovamento o manutenzione. Questo gruppo di lavoro deve mettere a punto e successivamente implementare ed attuare la missione presentata in precedenza dell’organismo responsabile (RB). Il gruppo di lavoro deve consultarsi sul tema del crimine e della percezione del crimine con gli interessati che non sono in grado di partecipare al gruppo di lavoro. Sono possibili due approcci. 19 ENV 14383-2:2003 (E) 6.2.3.2 Approccio integrato Il gruppo di lavoro si occupa del regolare processo di pianificazione di un’area nuova o esistente. La costruzione, la ricostruzione e la manutenzione sono i compiti principali del gruppo di lavoro. In questo caso il gruppo di lavoro deve estendersi ad alcuni esperti specializzati nella protezione, nella sicurezza, nella prevenzione/riduzione del crimine e della paura del crimine: funzionari di polizia, professionisti dei rischi della sicurezza, operatori sociali o alcuni residenti (vedere le categorie D, E, G e I in 4.4). 6.2.3.3 Approccio specializzato In questo modello deve essere costituito un gruppo di lavoro separato, specializzato nella prevenzione/riduzione del crimine e della paura del crimine mediante pianificazione urbanistica, progettazione e manutenzione per fornire consulenza ai (e influire sui) pianificatori/progettisti, gli imprenditori edili/costruttori e/o i servizi. 6.2.4 Il documento di pianificazione del gruppo di lavoro Quando è necessario un gruppo di lavoro per fornire consulenza su un progetto/ambiente, questo deve descrivere e definire quanto segue in un documento di pianificazione: a) gli obiettivi di protezione e sicurezza; questi obiettivi devono essere misurabili e coerenti con la politica di protezione e sicurezza emessa dall’organismo responsabile; b) le fasi da includere nel processo, inclusa la pianificazione e l’organizzazione (chi fa cosa e quando); c) le responsabilità e le autorità di tutti i partecipanti coinvolti; d) la documentazione, incluse le registrazioni pertinenti necessarie per stabilire, implementare, mantenere e verificare le fasi nel processo. Il documento di pianificazione del gruppo di lavoro deve essere discusso con e accettato dall’organismo responsabile che ha emesso la missione (vedere 6.2.2). L’organismo responsabile, nonché il gruppo di lavoro, deve tenere registrazioni di tutte le decisioni, le udienze, i resoconti e le consulenze che sono o sono state la base per le decisioni (future). 6.2.5 Meccanismi di consultazione L’organismo responsabile, nonché il gruppo di lavoro, deve stabilire meccanismi di consultazione che promuovano uno stretto legame, lo scambio di informazioni, il lavoro congiunto e la progettazione di una strategia coerente con tutti gli interessati coinvolti. 6.3 Fasi da attuare 6.3.1 Fase 1: Revisione del crimine o valutazione del crimine 6.3.1.1 Generalità Il gruppo di lavoro deve rivedere la presente o valutare la futura prestazione di prevenzione del crimine e di riduzione della paura dell’ambiente specificato nella missione. I metodi da utilizzare per l’analisi in un ambiente esistente e in un ambiente nuovo sono differenti. Pertanto, i metodi sono descritti nei paragrafi sottostanti: La ricettività all’introduzione o all’utilizzo di nuove metodologie è raccomandata in entrambi i casi (per esempio mappatura dei crimini, indagini sulle vittime, interviste ai delinquenti, controlli ecc.). 20 ENV 14383-2:2003 (E) La revisione/valutazione deve includere: a) Definizione della natura, del tipo, della (probabile) frequenza e gravità dei problemi di criminalità da affrontare (ambiente esistente) o da prevenire (nuovo ambiente). I problemi di criminalità da distinguere sono sintetizzati in 4.3 e includono: paura del crimine, effrazione (residenziale/commerciale), vandalismo (inclusi i graffiti), violenza da strada (rapina/risse/aggressioni sessuali o atti osceni), crimini automobilistici (furto di/dall’auto; e incendio doloso), furto (furto in negozi/borseggio/furto di biciclette/motocicli ecc), incendio doloso; b) Definizione dei fattori, specialmente le caratteristiche di progettazione, che possono direttamente o indirettamente causare i problemi di criminalità menzionati sopra o contribuire ad essi. Vedere le appendici A, C, D per ulteriori informazioni. Il risultato della revisione/valutazione deve essere discusso con l’organismo responsabile. 6.3.1.2 Ambiente esistente Una revisione dei fenomeni criminali e dei temi associati, incluse le loro caratteristiche, i fattori che portano ad essi, la forma che assumono e l’estensione con cui si presentano, deve essere eseguita in conformità all’appendice B. 6.3.1.3 Nuovo ambiente Una valutazione delle caratteristiche di prevenzione del crimine e di riduzione della paura della progettazione o del piano deve essere eseguita utilizzando gli esempi presentati nell’appendice A. 6.3.2 Fase 2: Obiettivi/requisiti Il gruppo di lavoro deve definire più precisamente gli obiettivi perseguiti nella forma di una serie concreta di requisiti di protezione e sicurezza15) e il momento in cui questi requisiti devono essere raggiunti (progetto, pietre miliari). Il gruppo di lavoro deve stabilire questi requisiti di protezione e sicurezza in cifre quantificabili. Per scegliere punti fermi realistici, il gruppo di lavoro può utilizzare valori, ricavati da una città, un’area o un quartiere simili, che servano come riferimento; il gruppo di lavoro potrebbe indicare i valori degli obiettivi come 'uguali a', 'come minimo 0 % migliori’ o 'al massimo 0% peggiori' dell’area presa in considerazione. 6.3.3 Fase 3: Piano Il gruppo di lavoro deve redigere un piano contenente quanto segue: a) una proposta di cosa è più probabile che accada nel prossimo futuro se non si adottano misure per prevenire e ridurre il crimine e/o la paura del crimine (estrapolando quindi la revisione o la valutazione del crimine citate nella fase 1). Il metodo della redazione degli scenari può risultare uno strumento utile in questa fase; b) un confronto del risultato di a) con i requisiti di protezione e sicurezza specificati nella fase 2; le probabili non conformità16) devono essere indicate; c) le strategie più efficaci, che raggiungono con probabilità i requisiti di protezione e sicurezza specificati nella fase 2; 15 possibili strategie sono sintetizzate in 5.2; 15 ) 16 ) Requisito: una necessità o un’aspettativa relative alla protezione e alla sicurezza dichiarate in un obiettivo, generalmente implicito od obbligatorio; vedere la ISO 9000:2000, punto 3. Non conformità: non soddisfazione di un requisito. 21 ENV 14383-2:2003 (E) d) le misure da adottare; vedere i contenuti delle matrici nell’appendice D per maggiori idee sulle possibili misure; e) i costi previsti; f) gli effetti previsti delle misure proposte (valutazione delle prestazioni/della conformità); g) le non conformità che possono essere rimaste e i potenziali pericoli e rischi risultanti da questa mancata osservanza di uno o più requisiti. Il gruppo di lavoro deve presentare il piano all’organismo responsabile e a tutti gli interessati. 6.3.4 Fase 4: Decisione dell’organismo responsabile L’organismo responsabile deve decidere: — quali strategie e misure implementare; — oppure l’organismo responsabile deve decidere quali aspetti del piano devono essere ulteriormente elaborati dal gruppo di lavoro; in questo caso il gruppo di lavoro deve eseguire un lavoro aggiuntivo e l’organismo responsabile deve presentare una versione adattata degli obiettivi e dei requisiti, di modo che il processo sia un processo iterativo che inizia alla fase 2. Una volta presa una decisione finale sulle strategie/le misure, tali strategie/misure devono essere definite in un contratto tra tutti gli interessati. 6.3.5 Fase 5: Azione e implementazione Devono essere implementate le misure descritte nel contratto (vedere fase 4). 6.3.6 Fase 6: Monitoraggio , controllo e azione correttiva Le prestazioni delle misure implementate nella fase 5 devono essere monitorate per quanto concerne i loro effetti sulla protezione e la sicurezza. Un controllo deve determinare se i requisiti di protezione e di sicurezza specificati in 2 sono soddisfatti. Si deve pianificare un programma di controllo, tenendo in considerazione lo stato e l’importanza dei processi e delle aree da controllare, nonché i risultati dei controlli precedenti. Devono essere definiti i criteri di controllo, lo scopo e campo di applicazione, la frequenza e i metodi. La selezione dei revisori e la condotta dei controllo devono garantire l’obiettività e l’imparzialità del processo di controllo. I revisori non devono rivedere il proprio lavoro. Le responsabilità e i requisiti per la pianificazione e l’esecuzione dei controlli e per i resoconti sui risultati e la gestione delle registrazioni devono essere definiti in un procedimento documentato. Nel caso di problemi di criminalità che superino i requisiti specificati in un ambiente nuovo, o che rimangono a livelli inaccettabili in un ambiente esistente (punti d riferimento sono di nuovo gli obiettivi/requisiti specificati precedentemente nella fase 2), l’organismo responsabile deve decidere circa l’azione correttiva, per eliminare la causa delle non conformità al fine di prevenire la ricorrenza; per esempio adottare misure di prevenzione del crimine aggiuntive o procedere con il rinnovamento (ulteriore) dell’area. 6.4 Diagramma di flusso Il procedimento delineato in questo punto è sintetizzato in figura 1: 22 ENV 14383-2:2003 (E) Figura 1 – Sintesi del processo 23 ENV 14383-2:2003 (E) Appendice A (informativa) Valutazione delle caratteristiche di prevenzione del crimine e di riduzione della paura di un piano per un’area nuova A.1 Introduzione La presente appendice contiene un elenco di esempi dei fattori che spiegano il rischio del verificarsi di problemi di criminalità. In A.3 sono presentati i fattori di rischio del crimine e della paura del crimine. Ma prima, in A.2, i fattori di rischio specifici di A.3 sono sintetizzati sotto tre intestazioni generali. A.2 Valutazione del rischio: tre aspetti generali a) Aspetti relativi ai delinquenti — La presenza e il numero o la concentrazione dei delinquenti. — L’accessibilità fisica e psicologica e le possibilità di fuga dei delinquenti. b) Aspetti relativi ai tutori (formali: polizia; informali: residenti) — La presenza e il numero di tutori in grado di esercitare la sorveglianza e il controllo. — La possibilità fisica per i tutori di vedere ciò che accade: visibilità (fattori quali illuminazione, planimetria, linee di vista, utilizzo di TVCC). — La capacità fisica e sociale/psicologica e la volontà dei tutori di reagire. — Tempo di risposta dei tutori . c) Aspetti relativi alle vittime/obiettivi — Attrattiva di un obiettivo. — La vulnerabilità fisica di un obiettivo. — Possibilità di fuga delle vittime potenziali. — La capacità delle vittime di reagire (illuminazione, sorveglianza, orientamento). A.3 Fattori specifici di valutazione del rischio per sei tipi di crimine e per la paura del crimine Effrazione (incluso il furto di oggetti da giardini e lo sconfinamento senza rottura e ingresso) Fattori che influenzano l’effrazione: — Accessibilità di un’area, per esempio distanza da strade, stazioni ferroviarie/della metropolitana, grandi edifici/ luoghi/ funzioni pubblici, il numero di ingressi a un quartiere e le barriere fisiche o psicologiche; — obiettivi ricchi; — presenza e numero di delinquenti; 24 ENV 14383-2:2003 (E) — planimetria delle strade e dei passaggi pedonali; (vie di fuga per i ladri e loro possibilità di essere visti) — strade senza uscita attraverso la rete; — numero di pedoni, auto e altre forme di trasporto nel quartiere; — aree mono-funzionali (deserte la notte/nei fine settimana); meglio mescolare le funzioni, per esempio abitazioni/negozi; — illuminazione (rischio di effrazione superiore nell’oscurità); — paesaggio (linee di vista, sorveglianza, coperture/nascondigli); — accesso posteriore; — territorialità/proprietà; — furto da piccole aree di deposito/capannoni/loft/cantine ecc.; — tempo di resistenza fisica di porte e finestre ai tentativi di effrazione (vedere la EN 1627 e il prENV 14383-3 e il prENV 14383-4); — presenza di TVCC; — attività sulle strade; — rischio di rilevamento (tecnico o da parte di persone). Vandalismo Fattori che influenzano il vandalismo: — presenza e numero o concentrazione di giovani (<18), specialmente maschi, in un’area; — progettazione del materiale/robustezza; — estetica; — manutenzione (rapida riparazione dopo l’attacco, vernice di copertura sui graffiti); — visibilità; — sorveglianza; — diversione dell’interesse (fornendo ai bambini fonti alternative di intrattenimento o sfide, come pareti per arrampicata); — tempo di resistenza fisica degli oggetti agli attacchi vandalici. Violenza sulle strade Fattori che influenzano l’aggressione/la rapina: 25 ENV 14383-2:2003 (E) — gruppi vulnerabili (paura) per esempio turisti, anziani; — obiettivi enumerativi/a rischio specialmente in posizioni vulnerabili, per esempio negozi aperti tutta la notte, stazioni di rifornimento, ascensori/scale nei caseggiati; — trasporto pubblico (fermate), specialmente di notte e in aree attorno a stazioni di trasporto pubbliche; — situazioni speciali (carnevale, fiere); Fattori che influenzano le risse/le aggressioni: — pub, discoteche; — strutture ricreative, campi da calcio, ecc.; — smercio di droga; — aree affollate (più di 4 persone per metro quadrato possono portare a sensazioni spiacevoli). Fattori che influenzano le aggressioni sessuali o gli atti osceni: — punti nascosti/isolati; — trasporto pubblico; — scarsa illuminazione; — pub, discoteche (incluso il viaggio verso casa). Crimine automobilistico (furto dell’auto/dall’auto, vandalismo/incendio doloso di auto) Fattori che influenzano il crimine automobilistico: — tipo di auto/obiettivo attraente (vedere la classifica nazionale annuale pubblicata dalla polizia) — intenzione, per esempio profitto, divertimento (giri di piacere), per altri scopi criminali. — aree vulnerabili quali parcheggi per auto a lungo termine (per esempio aeroporto), parcheggi a tempo, aree nascoste/scarsa visibilità/illuminazione; — proprietà delle zone di parcheggio; — recinzioni; — sorveglianza formale, per esempio operatore T.V.C.C.; — grandi aree di parcheggio per auto; — quartieri degradati (incendio doloso di auto /giri di piacere); — grandi garage. Furto Fattori che influenzano il furto: 26 ENV 14383-2:2003 (E) — folle, per esempio mercati, strade, trasporto pubblico; — possedimenti incustoditi, per esempio borse, cappotti, abiti; — bagagli incustoditi/armadietti; — scuola/università/trasporto pubblico/grandi insediamenti (furto di biciclette). Incendio doloso Fattori che influenzano l’incendio doloso: — rifiuti/contenitori della spazzatura/aree di stoccaggio; — scuole – padiglioni; — ripari per biciclette; — cassette delle lettere negli edifici; — bambini che giocano con il fuoco/nessun controllo o sorveglianza; — incendio doloso per nascondere tracce di effrazione (vedere effrazione); — materiale divisorio dei compartimenti di un edificio (resistente al fuoco sì/no); — avvertenza anticipata: rilevatore di fumo, allarme, TVCC. Paura del crimine — abuso di droghe (uso di droghe, smercio di droghe); — attività che generano paura come zone di prostituzione, abuso di droga, certi tipi di intrattenimento; — cattiva manutenzione — progettazione urbanistica problematica; — mancanza di sorveglianza/ isolamento – mancanza di visibilità da parte di altri; — mancanza di orientamento e percorsi alternativi. — scarsa illuminazione/aree buie; — reputazione dell’area; — conoscenza del crimine nell’area, livello di crimine percepito dell’area. 27 ENV 14383-2:2003 (E) Appendice B (informativa) Revisione del crimine: identificazione del problema in un’area esistente Lo scopo della revisione del crimine è quello di fornire un resoconto breve e compatto su un’area/quartiere e il crimine in quell’area. Quando si effettua una revisione del crimine, le seguenti considerazioni sono importanti: — variabili fisiche rispetto alle variabili socio-economiche e demografiche; — variabili oggettive (cifre/numeri) rispetto a variabili soggettive (opinioni, paure/speranze). Il resoconto contiene: 1) Informazioni fisiche: Posizione, limiti, numero di m² (totale nonché per le diverse funzioni quali abitazioni, scuole, uffici, negozi, industrie/stabilimenti parchi/verde/acqua, trasporto/spazio pubblico), distanza dal centro città, illuminazione, visibilità, caratteristiche della protezione attorno all’edificio; 2) Informazioni socio-economiche e demografiche: — Chi vive nell’area? Distribuzione per età, ricchezza/reddito, composizione familiare, professione/classe; — Proprietà (di abitazioni/edifici/terra); — Chi lavora nell’area? — Chi utilizza l’area, la percorre? 3) Dati sul crimine: I dati sul crimine devono aiutare a rispondere a domande circa il tipo e la frequenza dei problemi di criminalità nell’area, dove e quando si sono verificati incidenti (se esistono specifici 'punti caldi’ in cui si sono verificati molti incidenti), chi erano le vittime, quali metodi (modus operandi) sono stati utilizzati dai delinquenti ecc. Le possibili fonti sono: — Dalla polizia e altre fonti: dati sui crimini registrati17); — Dalla polizia e altre fonti: dati sui delinquenti; — Dalla polizia e altre fonti: dati di comando e di controllo (per esempio richieste telefoniche per interventi della polizia); — Indagini sulle vittime (vittime domestiche e/o commerciali come titolari di negozi)18); 17 ) 28 Percentuali di crimini piuttosto alte non sono registrate; queste percentuali sono differenti per i vari tipi di crimine e per i vari paesi; la percentuale di crimini non registrati (numero segreto) può essere stimata utilizzando la 'percentuale dei reati riportata alla polizia'. Tale percentuale è disponibile nella maggior parte dei paesi dai rapporti sulle vittime. Vedere anche: Risultati fondamentali dal Rapporto internazionale sulle vittime dei crimini (ICVS) per l’anno 2000, appendice 4, prospetto 9. Per maggiori informazioni: http://www.unicri.it/icvs/ ENV 14383-2:2003 (E) — Dati dai resoconti sui delinquenti, interviste ai delinquenti; — Opinioni dei professionisti pertinenti, operanti nell’area (per esempio funzionari di polizia, presidi di scuole, operatori con i giovani, dottori ecc.); — Opinioni delle persone con conoscenze locali (residenti, titolari di negozi). — Opinioni di esperti indipendenti; — Altre fonti di dati specifiche (per esempio registro delle riparazioni per atti di vandalismo, informazioni dal pronto soccorso/ospedale per la violenza sulle strade); — Per la frequenza con cui le persone si sentono insicure, per le strade e in casa, vedere il questionario dell’anno 2000 del Rapporto internazionale sulle vittime dei crimini ICVS (domanda 300/301) su Internet: http://www.icvs.nscr.nl; — Tipi di precauzioni di sicurezza adottate (vedere per esempio ICVS 2000, Appendice 4, prospetto 26). 4) Informazioni dai controlli sulla sicurezza: — In un controllo sulla sicurezza un piccolo gruppo di residenti e professionisti o altri interessati esamina un ambiente guardando per esempio l’illuminazione, la manutenzione, i luoghi che causano paura ecc.; — Mappe e altre registrazioni che illustrano i dati sul crimine dalla polizia e dai residenti; — Raffronto: frequenze dei diversi tipi di crimine nell’area totale rispetto alle frequenze in altre aree (o totale città/regione/paese). 18 ) Per rendere meglio confrontabili i rapporti sulle vittime dell’area/città, si consiglia di utilizzare il procedimento e i questionari del Rapporto internazionale sulle vittime dei crimini (ICVS). Vedere su Internet: http://www.unicri.it/icvs/ 29 ENV 14383-2:2003 (E) Appendice C (informativa) Paura del crimine C.1 Introduzione Solitamente con `paura del crimine’ si indica la paura di diventare personalmente vittime di particolari tipi di crimine, per esempio una domanda di un’indagine sulle vittime che chiede agli intervistati con quale probabilità ritengono di potere diventare vittime di un’effrazione (o..) nell’anno a venire. Un altro tipo di domanda delle indagini sulle vittime è spesso utilizzata per misurare la vulnerabilità ai crimini da strada e le sensazioni di insicurezza in relazione all’ambiente urbano19): ‘Quanto vi sentite sicuri a camminare da soli nella vostra area quando fa buio? Vi sentite molto sicuri, abbastanza sicuri, un po’ insicuri o molto insicuri?’ Questa domanda ha solitamente fornito un’immagine diversa della 'paura del crimine' rispetto a quella derivante da domande che, per esempio, si riferiscono alle percezioni del rischio. Tipicamente, le donne e gli anziani risultano essere i più timorosi rispondendo a questa domanda sulla 'sicurezza per le strade'. Ciò può essere dovuto al fatto che per alcune persone la prospettiva di essere fuori casa quando è buio evoca ansietà in relazione a un’ampia gamma di disavventure (per esempio incidenti e crimini). Perché le persone si sentono insicure quando si muovono in spazi pubblici e semi-pubblici? Il grado di paura e il tipo di crimini che una persona teme differiscono significativamente secondo l’età e il sesso. Le donne, gli anziani e i disabili sono più inclini a temere il crimine. Temono per la propria sicurezza personale e sono spaventati dalla violenza sulle strade e in special modo dalle aggressioni sessuali. È decisamente più terrificante confrontarsi con crimini quali lo stupro che minaccia l’integrità e la dignità di una persona piuttosto che con la perdita di beni materiali. Per questo motivo le donne sono solitamente più colpite da questa sensazione rispetto agli uomini. I luoghi spaventosi o inquietanti non sono necessariamente quelli in cui si verificano effettivamente i crimini. Ciononostante la paura influisce sul comportamento delle persone per quanto concerne gli spazi pubblici. In particolare le donne e gli anziani sono più inclini a utilizzare `strategie atte ad evitare’ che li tengono lontani da spazi e situazioni problematici. Tendono a limitare le proprie attività e anche quelle dei loro bambini a causa della paura del crimine. Questo comportamento influisce sul vicinato, e può portare addirittura al decadimento economico. Studi sui luoghi pubblici in cui si sono verificate aggressioni sessuali dimostrano che il tipo e le caratteristiche dei luoghi che causano paura, per esempio scarsa illuminazione e nascondigli, sono correlati con l’occorrenza del crimine. Ci sono tre fattori principali che possono caratterizzare un "luogo non sicuro“: C.2 Funzione di generazione della paura È più probabile che i crimini contro l’individuo si verifichino in luoghi con caratteristiche che generano paura, quali zone di prostituzione o di abuso di droghe, o in luoghi con determinati tipi di intrattenimento o attività che attraggono persone che generano paura in altre. Evitare tali aree mono-funzionali deve essere lo scopo della pianificazione urbanistica e della progettazione. Ciò si può ottenere per esempio mescolando abitazioni, luoghi di intrattenimento e negozi. Il controllo sociale può in questo modo essere migliorato e i ‘generatori della paura’ possono diventare meno dominanti. Se una tale area di ‘intrattenimento’ esiste già, è importante offrire percorsi alternativi ai pedoni. Questi percorsi dovrebbero essere frequentati, ben illuminati e facili da controllare. 19 ) 30 Vedere anche l’ICVS 2000, domanda 300. Internet : http://www.unicri.it/icvs/ Rapporto ICVS 2000, pagina 80. ENV 14383-2:2003 (E) C.3 Vandalismo e cattiva manutenzione Non si sottolinea mai abbastanza l’importanza di una manutenzione regolare e della pulizia. Dovrebbero essere coordinate e continue. I rifiuti e i graffiti dovrebbero essere rimossi rapidamente e le riparazioni eseguite in modo da adattarsi ai materiali originali. È vitale che il bene pubblico non perda il suo carattere a causa della trascuratezza, alienando cittadini e visitatori e incoraggiando i potenziali delinquenti che ne percepiscono l’abbandono. La pulizia di un luogo e il suo stato di riparazione influiscono sui nostri atteggiamenti e sensazioni. È dimostrato che, aumentando la qualità e la velocità della manutenzione, si verificano meno danneggiamenti volontari e negligenze. I luoghi trascurati e sottoposti a cattiva manutenzione possono dare un’impressione di pericolo, in quanto la mancanza di occupazione può essere un’indicazione di un quartiere socialmente disorganizzato. Il senso di proprietà o di territorialità è spesso considerato un fattore vitale nel rendere un luogo più sicuro. Se i residenti sentono che l’area al di fuori della loro porta non gli appartiene, non si sentono responsabili della sua manutenzione. Di conseguenza la progettazione urbanistica dovrebbe adottare misure per aumentare il senso di territorialità C.4 Progettazione urbanistica problematica Questo è il terzo fattore che caratterizza un 'luogo non sicuro'. Ci sono numerosi fattori che possono causare o aumentare la paura del crimine negli spazi pubblici: Mancanza di sorveglianza Una mancanza di sorveglianza causata da scarsa illuminazione o cantucci e nicchie, che possono essere potenziali nascondigli, rende la gente insicura. Passare lungo o attraverso tali aree può essere un’esperienza spaventosa perché le persone hanno scarso controllo sulla situazione. I limiti visivi o reali che separano gli spazi di diverse proprietà non dovrebbero diventare una barriera per le linee di vista tra gli appartamenti o gli uffici e gli spazi pubblici. Tale situazione può causare una riduzione del `controllo sociale’, che può aumentare il crimine. La consapevolezza dell’ambiente e la capacità di vedere e comprendere ciò che accade sono importanti per garantire un senso di controllo in qualsiasi situazione. La paura del crimine può pertanto essere ridotta da una buona illuminazione, da chiare linee di vista e dall’eliminazione dei nascondigli per i delinquenti. Per migliorare la sicurezza personale delle vittime potenziali, un potenziale delinquente e le sue caratteristiche facciali dovrebbero essere identificabili a una distanza di almeno 4 m. Isolamento – mancanza di visibilità da parte di altri Alcuni luoghi sono tranquilli e isolati durante particolari ore del giorno o della notte, come gli stabilimenti industriali, i grandi complessi di uffici, le stazioni dei trasporti pubblici, i centri commerciali e i parcheggi cittadini nonché i parcheggi a più piani, i sottopassaggi o gli spazi semi-pubblici entro abitazioni e condomini. Questa situazione può essere migliorata se questi luoghi sono popolati o almeno controllati dai residenti. La diversità delle funzioni in un quartiere è quindi un fattore importante per evitare enormi aree mono-funzionali e isolate, per le quali è impossibile garantire la visibilità da parte degli altri giorno e notte. Si è riscontrato che le finestre delle abitazioni rivolte verso gli spazi pubblici esercitano un forte effetto rassicurante sulla maggior parte delle persone in quanto sembra che si sia accesso per un aiuto, se necessario. Le grande strade transitabili per i pedoni, nonché le aree di ingresso dei caseggiati, dovrebbero pertanto essere visibili da abitazioni, edifici pubblici, auto ecc Per lo stesso motivo, gli ambienti o le infrastrutture designate per l’utilizzo comune negli edifici residenziali non dovrebbero essere situati nel seminterrato o in parti isolate dell’edificio. 31 ENV 14383-2:2003 (E) Se è impossibile organizzare il "controllo sociale“, le aree tranquille e gli spazi semi-pubbilci possono essere chiusi durante certe ore del giorno (per esempio parcheggi cittadini, stazioni ferroviarie, sottopassaggi per pedoni, ripari per biciclette, spazi di stoccaggio). Come misura estrema, si dovrebbe provvedere a chiudere tali spazi. L’idea generale è ovviamente quella di rendere popolati tali percorsi, strade e spazi. Mancanza di orientamento e percorsi alternativi Sapere dove ci si trova e quale strada prendere contribuisce a sentirsi sicuri. In situazioni di pericolo personale, è importante trovare la via di fuga più rapida e più breve. Una buona segnaletica è molto importante, specialmente in aree con scarsa visibilità, per rassicurare le persone che possono trovare una via di fuga in caso di necessità. I percorsi alternativi, che evitano potenziali punti di intrappolamento, dovrebbero essere forniti anche per i percorsi pedonali isolati e per i percorsi attraverso aree che generano paura. 32 ENV 14383-2:2003 (E) Appendice D (informativa) Matrici problema x strategia/misura per 8 tipi di ambiente Otto tipi di ambiente 1) Residenziale; 2) Scuole/strutture per i giovani; 3) Ambienti commerciali/industriali/uffici; 4) Centri commerciali/negozi al dettaglio; 5) Parchi e giardini pubblici; 6) Centri di svago; 7) Trasporto pubblico e strutture di parcheggio; 8) Centri cittadini/urbani e spazio pubblico. Istruzioni per l’utilizzo delle matrici Quando un numero (1, 2, 3) è indicato in una cella, la strategia corrispondente è applicabile al corrispondente tipo di crimine. Il numero porta a una spiegazione corrispondente sotto o a fianco della matrice. Questa spiegazione contiene alcuni esempi di misure concrete. Non è né possibile né utile presentare un elenco completo di misure in quanto ci sono troppe possibilità ed eccezioni. La serie definitiva di raccomandazioni richiede lo sforzo di uno specialista della prevenzione del crimine, che sia parte del gruppo di lavoro. Le matrici rappresentate nella presente appendice non possono in alcun modo sostituire il coinvolgimento di tali specialisti nel processo. Questo processo è elaborato in 6 della presente norma europea sperimentale. 33 ENV 14383-2:2003 (E) D.1 Residenziale Prospetto D.1 34 Strategia/ misura Paura Effrazio ne Vandalis mo Violenz a Auto Furto Incen dio dolos o Rispetto della struttura a Animazione b Stato misto c c c c c c c Densità urbana d Visibilità/vista generale/illuminazione e e e e e Accessibilità f n t w Territorialità g o Attrattiva h d e e o u h Robustezza p p y Rafforzamento/rimozi one degli obiettivi q q z A Manutenzione i r Sorveglianza j r Regole k r Infrastrutture per gruppi particolari l r Comunicazione al pubblico m r s v x A r a La paura del crimine è ridotta quando la struttura sociale e fisica delle aree ricostruite è rispettata e quando le reti sociali e gli ambienti familiari sono conservati. b L’utilizzo misto dell’area è il maggiore fattore determinante per la creazione di animazione nell’area. Un’area animata riduce la paura del crimine. Questa può essere creata mescolando aree residenziali con uffici, officine e negozi, nonché fornendo una configurazione di spazio verde e reti di sentieri che invitano all’utilizzo dello spazio come luogo di gioco per i bambini. I bar/pub/caffè che causano inconvenienti ai vicini a causa del rumore/disturbo o perché attraggono gruppi che causano paura ai residenti, hanno l’effetto contrario sulla paura del crimine. Le reti per i pedoni dovrebbero essere semplici. I percorsi per i pedoni e le auto dovrebbero preferibilmente essere congiunti. Gli ingressi agli edifici dovrebbero essere collegati il più direttamente possibile ai principali percorsi per i pedoni. c La creazione di aree a basso reddito su vasta scala isolate e segregate aumenta il ENV 14383-2:2003 (E) rischio per tutti i tipi di crimine e pertanto anche la paura del crimine; è vero anche il contrario: un’attenta mescolanza di gruppi socio-economici entro un distretto riduce il rischio di tutti i tipi di crimine e pertanto anche la paura del crimine. d L’integrazione delle aree residenziali nel sistema urbano (senza separazione dal resto del sistema tramite aree abbandonate o barriere infrastrutturali) e degli edifici nelle densità urbane (10-30 abitazioni per acro) causa un senso di vicinanza, riduce la paura del crimine e il rischio di violenza sulle strade. e Una buona vista dalla finestre che danno sugli spazi pubblici e una chiara configurazione dei percorsi pubblici con una buona illuminazione, riduce la paura del crimine e il rischio di effrazione, vandalismo, violenza, crimine automobilistico e incendio doloso; una buona vista sui balconi e i giardini dalle abitazioni riduce i crimini di furto; per esempio il furto di biancheria, attrezzi e biciclette da spazi privati esterni alle abitazioni. L’occupazione del piano terreno con abitazioni o negozi è specialmente importante. f Consentire il traffico limitato in un quartiere (senza costruire ’comunità chiuse’ o ‘fortezze’) ed evitare l’isolamento totale delle persone dal mondo esterno riduce la paura del crimine; anche una rete di sentieri e piste ciclabili riduce la paura del crimine garantendo che le persone non siano troppo disperse nell’area (un determinato raggruppamento è necessario su una quantità limitata di percorsi nelle ore tranquille del giorno). g Costruire su scala umana (senza costruire enormi caseggiati a più piani), nonché creare un senso di proprietà dei residenti nei confronti degli spazi pubblici, riduce la paura del crimine. h Un paesaggio, un’architettura, un arredo stradale e pavimentazioni attraenti aumentano il senso di proprietà e riducono la paura del crimine, nonché il rischio di vandalismo. i Una buona manutenzione, specialmente quando i residenti stessi si sentono motivati, aiuta le organizzazioni di manutenzione professionali, aumenta il senso di proprietà e riduce quindi la paura del crimine. Per motivare i residenti al lavoro di manutenzione volontario, è efficace un dato grado di autogoverno dell’area. Per realizzarlo, nell’area si potrebbe stabilire un sistema di gestione del quartiere. j La paura del crimine può essere ridotta mediante regolare sorveglianza da parte della polizia o dei servizi di sicurezza, in particolare da parte di funzionari che hanno familiarità con il quartiere e quando la sorveglianza avviene a piedi (non in auto). k Definire chiare regole per l’utilizzo degli spazi pubblici, dal proprietario di un palazzo o dall’associazione dei proprietari, aumenta il senso di proprietà e la buona manutenzione, riducendo pertanto la paura del crimine. l Le strutture per i gruppi di giovani (per esempio un centro per la gioventù), nonché strutture per i tossicodipendenti e i senzatetto, riduce la presenza di gruppi che causano paura nello spazio pubblico. m La planimetria, l’architettura e la segnaletica che fanno sì che le persone si sentano benvenute nell’area e aumentano il senso di proprietà e il controllo, riducendo pertanto la paura del crimine. n Evitare gli accessi posteriori riduce il rischio di effrazione, la chiusura di porte e finestre a (facile) portata dei ladri riduce il rischio di effrazione. p Intelaiature di porte/finestre, porte/finestre, serrature e vetri robusti riducono il rischio 35 ENV 14383-2:2003 (E) di effrazione e vandalismo. D.2 q Il rafforzamento degli obiettivi dopo un’effrazione o un attacco vandalico riduce il rischio di incidenti conseguenti/vittimizzazione ripetuta; per quanto concerne la limitazione dei danni del vandalismo, si può anche considerare la totale rimozione dell’oggetto. r Le rapide riparazioni riducono gli ulteriori danni dovuti ad attacchi successivi di vandalismo, graffiti o incendio doloso; le rapide riparazioni possono essere aiutate dalla sorveglianza regolare. La strategia di manutenzione lavora in maniera più efficace in combinazione con chiare regole per l’utilizzo dello spazio pubblico, comunicate intensivamente dai residenti e dai sorveglianti ai gruppi di giovani. Per essere efficaci, si dovrebbe provvedere a luoghi di incontro per i giovani. s La sorveglianza riduce il rischio di violenza; questo servizio può essere fornito dalla polizia o dai servizi di sicurezza, ma anche da un portinaio/custode o da sorveglianti dei palazzi, eventualmente (in caso di un insediamento residenziale) supportati da una TVCC che consenta ai sorveglianti di monitorare l’ingresso, gli ascensori, le scale, i garage e i depositi delle biciclette. t I garage parcheggio accessibili solo per i residenti (sistema key card) riducono il crimine automobilistico; le aree di parcheggio all’aperto sono meno attraenti per il furto d’auto se provviste di una barriera. u Singoli parcheggi direttamente davanti alle case o i parcheggi a grappolo molto piccoli aumentano di senso di proprietà e di controllo, riducendo pertanto il rischio di crimine automobilistico. v La sorveglianza dei parcheggi e dei garage da parte della polizia, delle pattuglie di sicurezza, dei portinai o dei sorveglianti dei palazzi, supportata dalla TVCC, riduce il rischio di crimine automobilistico. w Entrate e depositi per biciclette inaccessibili riducono il rischio di determinati tipi di furto quali il furto di biciclette o di posta dalle cassette postali. x La sorveglianza delle entrate e dei depositi per biciclette tramite un portinaio, specialmente se supportata mediante TVCC, riduce il rischio di furto. y I cestini dei rifiuti di materiali non infiammabili riducono il rischio di incendio doloso. z La rimozione o la sostituzione dei materiali infiammabili riduce il rischio di incendio doloso. A La buona manutenzione, in particolare la rapida rimozione dei rifiuti infiammabili, riduce il rischio di incendio doloso; ciò richiede una sorveglianza regolare. o Una chiara differenziazione tra strade pubbliche e strade di accesso semi-private ad abitazioni e condomini riduce il rischio di effrazione, vandalismo, graffiti e incendio doloso. Scuole/strutture per i giovani Prospetto D.2 36 ENV 14383-2:2003 (E) Strategia/ misura Paura Effrazio ne Vandalis mo Violenz a Auto Furto Incen dio dolos o Rispetto della struttura Animazione a Stato misto Densità urbana b b b b b b b Visibilità/vista generale/illuminazi one c c c c c c c Accessibilità d d Territorialità e e e f f Attrattiva Robustezza j j Rafforzamento/rim ozione degli obiettivi k k Manutenzione g Sorveglianza h Regole Infrastrutture per gruppi particolari Comunicazione al pubblico i o d l h h l h h h h m m n n n n 37 ENV 14383-2:2003 (E) a I percorsi scolastici lungo strade frequentate riducono la paura del crimine; l’ubicazione degli impianti per i giovani vicino a una strada trafficata e preferibilmente vicino anche a una fermata d’autobus, riducono la paura del crimine e il livello di disturbo all’ambiente. b L’ubicazione delle scuole in un’area urbana popolata (non in aree isolate o in un parco) riduce la paura del crimine e il rischio dell’occorrenza di tutti i tipi di crimine; la distanza dalle abitazioni circostanti, tuttavia, deve essere sufficiente ad evitare di disturbare i residenti con rumore e fastidi. c La buona visibilità e l’illuminazione riducono la paura del crimine nonché il rischio dell’occorrenza di tutti i tipi di crimine; ciò richiede una progettazione della scuola compatta (non insediamenti sparsi) e un paesaggio con erba e alberi (non cespugli); si dovrebbe prestare speciale attenzione alle aree di parcheggio, alle zone di ingresso e alle aree di gioco d La recinzione dell’area scolastica o della struttura per i giovani riduce il rischio di effrazione, il vandalismo e l’incendio doloso; questa dovrebbe essere realizzata in modo da non danneggiare l’attrattiva della scuola o della struttura per i giovani, e, in assenza di altri spazi pubblici in cui i bambini possono giocare, in modo che sui terreni scolastici l’attività ludica sia possibile dopo la scuola, nei fine settimana e durante le vacanze. L’accesso all’edificio dovrebbe essere limitato al minor numero di punti possibile, di preferenza uno solo. e La chiara suddivisione in zone delle aree scolastiche (terreno di gioco) che circondano gli spazi pubblici aumenta il senso di proprietà e pertanto riduce il rischio di effrazione, vandalismo e incendio doloso. f Un’architettura, un paesaggio, un arredo stradale e aree di gioco attraenti aumentano il senso di proprietà e pertanto riducono il rischio di vandalismo e incendio doloso. g Una buona manutenzione dei percorsi scolastici e dell’area pubblica attorno alla scuola riduce la paura del crimine. h La sorveglianza dei percorsi e delle aree scolastiche riduce la paura del crimine e il rischio che si verifichino tutti i tipi di crimine; un portinaio/intendente è efficace, specialmente se vive vicino alla scuola. All’ingresso dell’edificio ci dovrebbe essere un’area di ricezione chiaramente definiti con personale (caretaker) presente. i Le strutture per i tossicodipendenti e i senzatetto nel quartiere evitano che questi gruppi sostino attorno all’area scolastica e riduce pertanto la paura del crimine. j Intelaiature di porte/finestre, porte/finestre, serrature e vetri robusti riducono il rischio di furto e vandalismo. K Il rafforzamento o la rimozione degli obiettivi dopo un’effrazione o attacco vandalico riducono il rischio di incidenti successivi. l Una buona manutenzione degli edifici (inclusa la rimozione dei graffiti), delle aree di gioco e delle aree pubbliche attorno alla scuola riduce il rischio di vandalismo e incendio doloso. m Chiare regole per l’utilizzo delle aree di gioco e sul comportamento nel quartiere circostante riducono il rischio di vandalismo e incendio doloso; ciò vale anche per l’utilizzo degli spazi pubblici attorno alle strutture per i giovani. n Il coinvolgimento dei futuri utilizzatori (gruppi di giovani locali) e dei residenti delle aree circostanti nella progettazione delle strutture per i giovani riduce il rischio di vandalismo e incendio doloso. 38o L’integrazione delle strutture di parcheggio entro immobili fornisce protezione ai veicoli senza disturbare la comunità circostante. ENV 14383-2:2003 (E) 39 ENV 14383-2:2003 (E) D.3 Ambienti commerciali/industriali/uffici Prospetto D.3 Strategia/ misura Paura Effrazione Vandalis mo Violenz a Auto Furto Incen dio dolos o Rispetto della struttura Animazione Stato misto Densità urbana e e Accessibilità f j Territorialità k k g g h h Visibilità/vista generale/illuminaz ione a e e e e o Attrattiva Robustezza Rafforzamento/rim ozione degli obiettivi b Manutenzione c Sorveglianza d Regole Infrastrutture per gruppi particolari Comunicazione al pubblico 40 l i m s n p q r ENV 14383-2:2003 (E) a La buona visibilità e l’illuminazione riducono la paura del crimine. b Metodi invisibili di rafforzamento degli obiettivi riducono la paura del crimine (senza recinzioni dall’aspetto aggressivo). c Una buona manutenzione riduce la paura del crimine. d La sorveglianza riduce la paura del crimine. e La buona visibilità riduce il rischio di effrazione, vandalismo, violenza, crimine automobilistico, furto e incendio doloso. f Limitare ad uno il numero di accessi a un edificio nelle ore notturne e nei fine settimana riduce il rischio di effrazione. g Intelaiature di porte/finestre, porte/finestre, serrature e vetri robusti riducono il rischio di effrazione e vandalismo. h Il rafforzamento degli obiettivi dopo un’effrazione o un attacco vandalico riducono il rischio di incidenti ripetuti; per quanto concerne la limitazione dei danni del vandalismo, si può anche considerare la totale rimozione dell’oggetto. i La sorveglianza diretta a ingressi vulnerabili, preferibilmente supportata da un sistema TVCC, riduce il rischio di effrazione. j Evitare i percorsi per i giovani attraverso l’insediamento riduce il rischio di vandalismo. k Una chiara differenziazione tra aree pubbliche e aree semi-private riduce il rischio di effrazione e di vandalismo. l Una riparazione rapida riduce il rischio di ulteriori attacchi. m La sorveglianza diretta a punti vulnerabili riduce il rischio di vandalismo. n La sorveglianza dei percorsi di accesso, in special modo dei percorsi utilizzati di notte, riduce il rischio di crimini violenti; questa strategia è particolarmente efficace se supportata da un sistema TVCC. o Il controllo dell’accesso alle strutture di parcheggio riduce il rischio di crimine automobilistico. p La sorveglianza delle strutture di parcheggio, preferibilmente supportata dalla TVCC, riduce il rischio di crimine automobilistico e furto. q La sorveglianza diretta ai punti vulnerabili al vandalismo riduce il rischio di vandalismo. r La sorveglianza diretta ai punti vulnerabili all’incendio doloso riduce il rischio di incendio doloso. s La buona manutenzione, in particolare la rapida rimozione di rifiuti infiammabili, riduce il rischio di incendio doloso; ciò richiede una sorveglianza regolare. 41 ENV 14383-2:2003 (E) D.4 Centri commerciali/negozi al dettaglio Prospetto D.4 Strategia/ misura Paura Rispetto della struttura w Animazione a Effrazi one Vandali Violenza smo Auto Furto Incen dio dolos o x l Stato misto Densità urbana Visibilità/vista generale/illuminazion e b g Accessibilità c h g g g g o q o g Territorialità Attrattiva d m Robustezza i i t Rafforzamento/rimoz ione degli obiettivi j j u n v Manutenzione e Sorveglianza f k n p o o r r Regole Infrastrutture per gruppi particolari Comunicazione al pubblico 42 o s v ENV 14383-2:2003 (E) a Un ambiente animato riduce la paura del crimine. b La buona visibilità e l’illuminazione riducono la paura del crimine. c Un accesso chiaro e una buona segnaletica riducono la paura del crimine. d Una planimetria, materiali e colori attraenti riducono la paura del crimine. e Una buona manutenzione riduce la paura del crimine. f La sorveglianza riduce la paura del crimine; la sorveglianza permanente mediante un sorvegliante agli ingressi è preferibile invece di una sorveglianza mediante TVCC o pattuglie irregolari. g La buona visibilità e l’illuminazione riducono il rischio di effrazione, vandalismo, violenza, crimine automobilistico, crimine di furto e incendio doloso. h Il controllo dell’accesso e la compartimentalizzazione riducono il rischio di effrazione. i Intelaiature di porte/finestre, porte/finestre, serrature e vetri robusti riducono il rischio di effrazione e vandalismo. j Il rafforzamento degli obiettivi dopo un’effrazione o un attacco vandalico riduce il rischio di incidenti ripetuti. k La sorveglianza diretta a ingressi vulnerabili, preferibilmente supportata da un sistema TVCC, riduce il rischio di effrazione. l Un ambiente animato riduce il rischio di vandalismo e graffiti. m Una planimetria, materiali e colori attraenti riducono il rischio di vandalismo. n Le rapide riparazioni riducono gli ulteriori danni dovuti ad attacchi vandalici; le rapide riparazioni possono essere garantite solo attuando una sorveglianza regolare, il monitoraggio e severe politiche di gestione. o Il controllo dell’accesso ai centri commerciali tiene fuori i gruppi di giovani violenti e i tossicodipendenti e riduce pertanto la paura del crimine nonché il rischio di vandalismo e di violenza; questa misura funziona in modo ottimale in combinazione con strutture per questi particolari gruppi a rischio al fine di evitare un effetto di spostamento. p La sorveglianza riduce il rischio di crimini violenti. q Il controllo dell’accesso alle strutture di parcheggio riduce il rischio di crimine automobilistico. r La sorveglianza delle strutture di parcheggio, preferibilmente supportata dalla TVCC, riduce il rischio di crimine automobilistico e furto. s La comunicazione di messaggi preventivi attraverso l’interfono e i poster riduce il rischio di furto. t I cestini in materiali non infiammabili riducono il rischio di incendio doloso. u La rimozione o la sostituzione dei materiali infiammabili riducono il rischio di incendio doloso. v La buona manutenzione, in particolare la rapida rimozione di rifiuti infiammabili, riduce il rischio di incendio doloso; ciò richiede un monitoraggio regolare e severe politiche di 43 gestione. w La paura del crimine può essere ridotta evitando zone abbandonate tra un centro commerciale e i distretti circostanti. ENV 14383-2:2003 (E) D.5 Parchi e giardini pubblici Prospetto D.5 Strategia/ misura Paura Effrazi one Vandalis mo Violenza a a a a a Visibilità/vista generale/illuminazi one b b b b b Accessibilità c c c c c Territorialità d d d d d Rispetto della struttura Auto Furto Incendi o doloso Animazione Stato misto Densità urbana Attrattiva e Robustezza e f Rafforzamento/rim ozione degli obiettivi f f Manutenzione g g g Sorveglianza h h h Regole i Infrastrutture per gruppi particolari j Comunicazione al pubblico k 44 e e g h h i h i k ENV 14383-2:2003 (E) a Le attività nei parchi durante le ore diurne garantiscono una sorveglianza naturale che riduce la paura del crimine, l’effrazione, il vandalismo, la violenza e l’incendio doloso. Non creare aree isolate o a fondo cieco. b La buona visibilità e l’illuminazione riducono la paura del crimine, l’effrazione, il vandalismo, la violenza e l’incendio doloso. I percorsi principali dovrebbero essere ben illuminati, gli altri percorsi potrebbero essere lasciati al buio. c Un chiaro sistema di percorsi e una buona segnaletica riducono la paura del crimine, l’effrazione, il vandalismo, la violenza e l’incendio doloso. Secondo la situazione, la chiusura dell’intero parco tra il tramonto e l’alba è un’altra misura efficace. Per i piccoli parchi nelle aree cittadine interne questa misura è fattibile, non lo è altrettanto per i grandi parchi suburbani. I costi per le recinzioni non dovrebbero essere coperti dal preventivo per l’allestimento del parco. La rete di percorsi dovrebbe essere collegata all’ambiente urbano circostante in modo chiaro. Il numero di uscite dovrebbe essere almeno due, ma di preferenza di più se i tutti i percorsi possono essere collegati alla rete urbana. d L’assegnazione e l’allestimento di zone specifiche del parco per gruppi di destinazione speciali secondo le esigenze di tali gruppi migliora la capacità di sorveglianza e il senso di responsabilità nei confronti di tali zone da parte degli utilizzatori regolari, riducendo cosi la paura del crimine, l’effrazione, il vandalismo, la violenza e l’incendio doloso. e L’utilizzo di materiali robusti per le panchine, i cestini dei rifiuti, la segnaletica, le attrezzature di gioco ecc. riduce il rischio di vandalismo e incendio doloso. I materiali dovrebbero essere allo stesso tempo attraenti: l’attrattiva è lo scopo principale del parco ed è essa stessa una strategia di prevenzione. f Le panchine del parco e altri oggetti soggetti ad essere rubati dovrebbero essere correttamente fissati. Gli oggetti soggetti al vandalismo dovrebbero essere sostituiti con materiali più robusti o spostati in un’altra zona del parco, dove il rischio di vandalismo è inferiore. Gli oggetti che sono necessari per il funzionamento del parco, come le panchine e i cestini dei rifiuti, non dovrebbero mai essere interamente rimossi da parco. g La manutenzione è importante per l’attrattiva e l’animazione del parco. La manutenzione riguarda la pulizia dei percorsi, lo svuotamento dei cestini e la cura di tutte le parti verdi (piante, cespugli, prati). h La sorveglianza è molto importante per ridurre la paura del crimine, l’effrazione, il vandalismo, la violenza, il furto e l’incendio doloso. La sorveglianza professionale dovrebbe essere garantita mediante pattuglie mobili, preferibilmente in bicicletta. La TVCC non è considerata una misura utile per i parchi. i Regole per il comportamento dei visitatori del parco sono efficaci nel ridurre la paura del crimine, il vandalismo e l’incendio doloso. Le regole dovrebbero essere comunicate mediante una chiara serie di pittogrammi ad ogni ingresso del parco. Si raccomanda l’insegnamento di queste regole alle classi scolastici e ai gruppi di giovani. Regole specifiche per l’utilizzo dei barbecue (o il divieto dei barbecue) riducono il rischio di incendio e incendio doloso. j Le strutture per i tossicodipendenti, i senzatetto ecc. riducono la paura del crimine causata dalla loro presenza. Tali strutture dovrebbero essere situate fuori dal parco. I luoghi di incontro per i giovani potrebbero essere situati dentro al parco, di preferenza vicino alle zone d’ingresso. k La comunicazione di messaggi preventivi (per esempio avvertenze contro i borseggiatori) aiuta a ridurre la paura del crimine e il furto. Poster vicino agli ingressi sono il mezzo raccomandato. Anche gli annunci di eventi pubblici all’interno del parco potrebbero essere situati qui, rendendo pertanto gli annunci preventivi e attraenti allo stesso tempo. 45 ENV 14383-2:2003 (E) 46 ENV 14383-2:2003 (E) D.6 Centri di svago Prospetto D.6 Strategia/ misura Paur a Effrazio ne Vandalis mo Violenza Auto Furto Incendi o doloso g g g g o q o Rispetto della struttura Animazione l a Stato misto Densità urbana Visibilità/vista generale/illuminazi one b g Accessibilità c h g Territorialità Attrattiva d m Robustezza i i t Rafforzamento/rim ozione degli obiettivi j j u n v Manutenzione e Sorveglianza f k n p r r v Regole Infrastrutture per gruppi particolari Comunicazione al pubblico s 47 ENV 14383-2:2003 (E) a Un ambiente animato riduce la paura del crimine. b La buona visibilità e l’illuminazione riducono la paura del crimine. c Una buona segnaletica agli ingressi e alle uscite e il controllo dell’accesso riducono la paura del crimine. d Una planimetria, materiali e colori attraenti riducono la paura del crimine. e Una buona manutenzione riduce la paura del crimine. f La sorveglianza inclusa la gestione delle code/il controllo delle folle riduce la paura del crimine. g La buona visibilità e l’illuminazione riducono il rischio di effrazione, vandalismo, violenza, crimine automobilistico, furto e incendio doloso. h Il controllo dell’accesso e la compartimentalizzazione riducono il rischio di effrazione. i Intelaiature di porte/finestre, porte/finestre, serrature e vetri robusti riducono il rischio di effrazione e i danni da vandalismo. j Il rafforzamento o la rimozione degli obiettivi dopo un’effrazione o un attacco vandalico riducono il rischio di incidenti ripetuti. k La sorveglianza diretta a ingressi vulnerabili, preferibilmente supportata da un sistema TVCC, riduce il rischio di effrazione. l Un ambiente animato riduce il rischio di vandalismo e graffiti. m Una planimetria, materiali e colori attraenti riducono il rischio di vandalismo. n Le rapide riparazioni riducono gli ulteriori danni dovuti ad attacchi vandalici ripetuti; le rapide riparazioni possono essere garantite solo attuando una sorveglianza regolare, il monitoraggio e severe politiche di gestione. o Il controllo dell’accesso, per tenere fuori le persone aggressive, riduce il rischio di crimini violenti all’interno della struttura; ampi percorsi d’accesso dalle e alle strutture di parcheggio riduce il rischio di violenza nell’ambiente circostante l’impianto. p La sorveglianza inclusa la gestione delle code/il controllo delle folle agli ingressi riduce il rischio di violenza. q Il controllo dell’accesso alle strutture di parcheggio riduce il rischio di crimine automobilistico. r La sorveglianza delle strutture di parcheggio, preferibilmente supportata dalla TVCC, riduce il rischio di crimine automobilistico e furto. s La comunicazione di messaggi preventivi attraverso l’interfono e i poster riduce il rischio di furto. t I cestini dei rifiuti di materiali non infiammabili riducono il rischio di incendio doloso. u La rimozione o la sostituzione dei materiali infiammabili riducono il rischio di incendio doloso. v 48 La buona manutenzione, in particolare la rapida rimozione di rifiuti infiammabili, riduce il rischio di incendio doloso; ciò richiede un monitoraggio regolare e severe politiche di gestione. ENV 14383-2:2003 (E) 49 ENV 14383-2:2003 (E) D.7 Trasporto pubblico e strutture di parcheggio Prospetto D.7 Strategia/ misura Paura Rispetto della struttura a Animazione b Effrazione Vandalis mo Violenza Auto Furto Incendi o doloso d d Stato misto Densità urbana c c c Visibilità/vista generale/illuminazi one d d d d Accessibilità e j o o q Territorialità Attrattiva f f Robustezza k t Rafforzamento/rim ozione degli obiettivi l u v Manutenzione g m Sorveglianza h j Regole i i Infrastrutture per gruppi particolari n Comunicazione al pubblico i i p r r v s a Un’infrastruttura di trasporto che lasci intatta la struttura sociale e fisica lascia la possibilità della sorveglianza naturale e riduce pertanto la paura del crimine. b Le strutture di parcheggio, le fermate d’autobus e gli ingressi alle stazioni della metropolitana situati in aree animate riducono la paura del crimine. c Le strutture di parcheggio, le fermate d’autobus e le stazioni (della metropolitana) situate in aree urbane densamente edificate causano un senso di presenza umana (possibilità di trovare aiuto) e riducono pertanto la paura del crimine e il rischio di vandalismo e di violenza. Se una fermata d’autobus non può essere situata nei luoghi più sicuri, in tali luoghi sicuri si potrebbe considerare una fermata d’autobus speciale solo per l’utilizzo notturno. 50 ENV 14383-2:2003 (E) d La buona visibilità e la buona illuminazione riducono la paura del crimine e il rischio di tutti i tipi di crimine pertinenti le strutture di trasporto: vandalismo, violenza, crimine automobilistico, furto e incendio doloso. e La limitazione dell’accesso ai garage di parcheggio ai soli utilizzatori riduce la paura del crimine. Le uscite e gli ingressi dei veicoli dal garage dovrebbero essere provviste in una recinzione pieghevole o una serranda avvolgibile per impedire ai tossicodipendenti e ad altri gruppi che causano paura di entrare nel garage. f Materiali e colori attraenti riducono la paura del crimine, nonché il rischio di vandalismo e di graffiti. g Una buona manutenzione riduce la paura del crimine. h La sorveglianza riduce la paura del crimine; in aree remote e nelle stazioni della metropolitana, dispositivi per chiamate d’emergenza devono rendere possibile contattare il servizio di sicurezza. i Chiare regole definite dalla gestione sul corretto utilizzo del parcheggio e delle strutture di trasporto, intensivamente comunicate al pubblico mediante interfono e poster, aumentano il senso di sorveglianza e pertanto riducono la paura del crimine nonché il rischio di vandalismo e di graffiti. j Limitare l’accesso alle stazioni della metropolitana alle persone provviste di un biglietto riduce il rischio di vandalismo nelle stazioni nonché nei treni; questa strategia funziona in modo ottimale in combinazione con la sorveglianza, incluso il controllo dei biglietti. k Materiali robusti per l’arredo stradale e i lampioni riducono il rischio di vandalismo. l Il rafforzamento degli obiettivi o anche la rimozione totale dell’oggetto dopo il vandalismo riducono il rischio di ulteriori attacchi vandalici. m Le rapide riparazioni riducono gli ulteriori danni dovuti ad attacchi vandalici ripetuti; le rapide riparazioni possono essere garantite solo attuando una sorveglianza regolare, il monitoraggio e severe politiche di gestione. n Fornire un servizio di bus navetta verso le aree di parcheggio remote per evitare che i pedoni si sentano insicuri, specialmente di notte, riduce la paura del crimine. o Limitare l’accesso ai garage parcheggio, alle stazioni della metropolitana e ai treni riduce il rischio di violenza e (nel caso di garage parcheggio) di crimine automobilistico; le aree di parcheggio all’aperto sono meno attraenti per il furto d’auto quando sono ben illuminate e provviste di una barriera. p La sorveglianza nei garage parcheggio, nei parcheggi, nelle stazioni della metropolitana e in tutti i tipi di veicoli per il trasporto pubblico riduce il rischio di violenza; questa strategia funziona in modo ottimale se i sorveglianti sono supportati da un sistema TVCC centrale. q Aree chiaramente separate per il parcheggio residenziale e quello dei visitatori in garage parcheggio combinati riduce il crimine automobilistico. r La sorveglianza delle strutture di parcheggio, preferibilmente supportata dalla TVCC, riduce il rischio di crimine automobilistico e furto. s La comunicazione di messaggi preventivi attraverso l’interfono e i poster riduce il rischio di furto. 51 ENV 14383-2:2003 (E) t I cestini dei rifiuti di materiali non infiammabili riducono il rischio di incendio doloso. u La rimozione o la sostituzione dei materiali infiammabili riducono il rischio di incendio doloso. v La buona manutenzione, in particolare la rapida rimozione di rifiuti infiammabili, riduce il rischio di incendio doloso; ciò richiede un monitoraggio regolare e severe politiche di gestione. 52 ENV 14383-2:2003 (E) D.8 Centri cittadini e spazio pubblico Prospetto D.8 Strategia/ misura Paura Rispetto della struttura a Animazione b Effrazio ne Vandalis mo Violenza p Auto Furto Incen dio dolos o r Stato misto Densità urbana b j q q Visibilità/vista generale/illuminazio ne Accessibilità c k c Territorialità d l d Attrattiva e u Robustezza m m w Rafforzamento/rimo zione degli obiettivi n o x o x Manutenzione f o Sorveglianza Regole g Infrastrutture per gruppi particolari h Comunicazione al pubblico i d s t o v a Mantenere intatte la struttura fisica e le reti sociali nei quartieri aumenta il senso di controllo e riduce la paura. b Mescolare le funzioni residenziali con altre funzioni, creando così un quartiere animato durante il giorno e la notte, aumenta il senso di controllo e riduce la paura. c Ridurre l’accessibilità delle aree semi-pubbliche (trasformandole in aree in aree semiprivate) riduce la paura e il rischio di crimini violenti. d La compartimentalizzazione dei grandi spazi pubblici in spazi più piccoli aumenta il senso di controllo e riduce la paura; se combinata con la strategia di sorveglianza, la territorialità riduce anche il rischio di crimini violenti. 53 ENV 14383-2:2003 (E) 54 e Una planimetria stradale, la pavimentazione, il verde e arredi stradali attraenti migliorano il senso di benessere, suggeriscono un elevato livello di sorveglianza e riducono pertanto la paura. f Un elevato livello di manutenzione suggerisce un elevato livello di sorveglianza e riduce pertanto la paura. g La sensazione che ci siano chiare regole per l’utilizzo dello spazio pubblico riduce la paura del crimine. h Strutture per i tossicodipendenti, i senzatetto ecc. riducono la paura del crimine causata dalla loro presenza. i La comunicazione di messaggi preventivi suggerisce un elevato livello di sorveglianza e riduce pertanto la paura. j L’ubicazione degli ingressi in spazi pubblici animati riduce il rischio di effrazione. k Limitare l’accesso alle zone a rischio (obiettivi di effrazione) riduce il rischio di effrazione. l Dividere gli spazi pubblici aumenta il senso di sorveglianza e riduce pertanto il rischio di effrazione. m Serrature, porte e vetri robusti riducono il rischio di effrazione e i danni del vandalismo. n Il rafforzamento degli obiettivi dopo l’effrazione riduce il rischio di incidenti ripetuti/ vittimizzazione. o Rimuovere gli oggetti vandalizzati o sostituirli con materiali più robusti riduce il rischio di ulteriori attacchi; questa misura è particolarmente efficace se combinata con la sorveglianza, il monitoraggio e strategie di manutenzione (rapida risposta nelle zone e per gli oggetti a rischio). p La presenza di abitanti nelle aree riduce il rischio di violenza; se si verifica un crimine violento, le vittime possono essere trovate e aiutate più rapidamente dai residenti. q Una densità urbana da moderata ad alta (utilizzo intensivo della terra) aumenta la probabilità della presenza di persone nell’area a qualsiasi dato orario; ciò riduce il rischio di rapina, aggressione e atti osceni; se si verificano questi crimini, è probabile che le vittime siano trovate e aiutate prima; specialmente se lo spazio è facile da sorvegliare e ben illuminato. r L’ubicazione dei parcheggi in aree animate che hanno anche una funzione residenziale riduce i crimini automobilistici. s I crimini automobilistici possono essere ulteriormente ridotti integrando il metodo della sorveglianza naturale citato in 18 con la sorveglianza professionale dei parcheggi negli spazi pubblici. t La comunicazione di messaggi preventivi aumenta la consapevolezza della prevenzione dei proprietari di auto e riduce pertanto il crimine automobilistico. u I passaggi pubblici, i corridoi e i mercati dovrebbero essere abbastanza ampi; i luoghi affollati sono attraenti per il borseggio. v La comunicazione di messaggi preventivi tramite sistemi pubblici aumenta la consapevolezza della prevenzione dei visitatori e riduce pertanto il borseggio. ENV 14383-2:2003 (E) w L’utilizzo di materiali non infiammabili riduce il rischio di incendio doloso. x L’elevato livello di manutenzione dell’area riduce la presenza di oggetti infiammabili (rifiuti) lasciati da visitatori, residenti e titolari di negozi. 55