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38 Lettere e Commenti
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 16 FEBBRAIO 2011
LA STAMPA
MARIO
LETTERE AL DIRETTORE
CALABRESI
Meglio un papà e una mamma
e leggi capaci di elasticità
una mamma, poter provare ad avere entrambi i genitori.
La vita, lo sappiamo, non è perfetta ed è pieno di bambini che vivono solo con la madre o il padre, che restano orfani, che subiscono violenze o vengono abbandonati. Chi fa le leggi però fa bene a
prevedere una condizione di partenza ideale e «perfetta», soprattutto per chi ha già avuto in sorte di non avere i propri genitori.
Premesso tutto ciò non penso che ci debba essere un divieto per i
single, penso che le liste possano essere aperte anche a loro, soprattutto per le adozioni di bambini non più in fasce e rispettando la precedenza delle coppie.
Lo dico perché ho davanti agli occhi la storia di un’amica americana. Tre anni fa, in un orfanotrofio del Kenya, ha notato una bambina con gli occhi semichiusi per una malattia della vista. Non se ne
voleva prendere cura nessuno, ha cominciato ad andare a trovarla tutte le settimane, poi ha chiesto di poterle pagare le cure, infine ha fatto richiesta d’adozione. Oggi vivono a Washington, un
ospedale americano è riuscito a guarirle gli occhi, va all’asilo e vive in una casetta con giardino.
Non c’è da aggiungere nulla, se non che la legge americana ha
permesso a questa bambina di non continuare a vivere in un angolo con il destino segnato dalla cecità.
Penso che le leggi debbano essere capaci di elasticità, di essere al
passo con i tempi e soprattutto che debbano mettere al centro
sempre le persone.
C
aro direttore, l’altro pomeriggio, appena sentita la notizia della sentenza della Cassazione
che apre alle adozioni per i single, ho cominciato a navigare sui siti dei principali giornali italiani e ho visto che quasi tutti proponevano un sondaggio sul tema. La domanda era se si era d’accordo: sì
o no. Con grande stupore ho visto che quasi tutti i
sondaggi davano in netta maggioranza i sì. Mi stupisce perché, al di là delle prevedibili preoccupazioni
della Chiesa, non credo che la questione sia, come
sembrano metterla «meglio con un solo genitore
che in orfanotrofio». Conosco tante coppie che hanno adottato e altre che stanno ancora aspettando e
so che i tempi di attesa sono lunghissimi anche per
loro. Non sarebbe quindi più giusto dare la precedenza a queste coppie? Lei che ne pensa?
R.S.
Sono d’accordo con lei che si debba dare la precedenza alle coppie, è diritto di un bambino essere cresciuto da un papà e da
Italiani da sempre
Capuleti e Montecchi
Sono indubbiamente
realistici, i vizi e difetti
ascritti e imputabili agli
italiani da Luca Ricolfi e da
noi italiani stessi.
E ce ne sono tanti altri,
indubbiamente veridici, in
tante nostre autoaccuse,
fornite dal nostro animus
ostinatamente coloniale, e
trasmesse dai
corrispondenti romani alle
più autorevoli testate del
Prestigioso Estero. «Ci
considerano malissimo!»
ripetiamo da secoli. Lo dice
anche il nostro Inno
Nazionale: «Noi siamo da
secoli, calpestati e derisi». E
lo cantiamo in coro. Già lo
sapeva bene Dante Alighieri.
Ma la divisione fra Bianchi e
Neri, Guelfi e Ghibellini,
Capuleti e Montecchi, già
risale ai tempi delle Signorie
e dei Principati. Ben prima
di qualunque Unità. E si
riproduce nelle tifoserie di
Roma-Lazio o Milan-Inter,
eccetera, oltre che nelle
attuali rivalità di Destra e
Sinistra, no?
I
ALBERTO ARBASINO
17 marzo:
a lezione di Unità
Tentando di andare
oltre la discussione fra
destra, sinistra e centro,
centrata su convenienze
politiche, credo si potrebbe
riflettere su un concetto di
più ampio respiro sulla data
dei 150 anni dell’Unità
d’Italia: se si pensasse che in
quel giorno si lavora, si
studia in maniera più
consapevole e riflessiva
pensando al fatto che lo si fa
per un’Italia migliore, per
una sua maggiore crescita,
per darle una solidità capaci
di farci sentire orgogliosi del
nostro Paese. Se nelle scuole
si dedicasse quella giornata
a un approfondimento
consapevole, se nelle
I
Quotidiano fondato nel 1867
m
www.lastampa.it/lettere
fabbriche si operasse
pensando che lo si fa per noi,
uniti con tantissima fatica e
sacrificio, per essere cittadini
evoluti in una Nazione
evoluta, forse si veicolerebbe
un messaggio più profondo del
valore di Unità d’Italia.
rispose: «È una stupida
idiozia. Già il fatto di
affermare che non si dovrebbe
fare politica significa fare
politica». La manifestazione di
domenica è stata
potentemente politica nel
senso alto e nobile del
termine: riempire una piazza,
decine di piazze, per
manifestare un dissenso, o
sostenere un’idea, un ideale.
ROCCO BRACCO
Donne/1 ”Politica”
non è una parolaccia
ANDREA OMEGNA
Donne/2 Coerenza
anche al Festival
Vedremo se le donne ( e
gli uomini) che hanno
manifestato domenica scorsa
I
Le 5 notizie più lette della settimana
1˚
33% La lettera in cui il padre
2˚
16%
L’emergenza sbarchi
di profughi tunisini
sull’isola di Lampedusa
3˚
14%
Le dimissioni del presidente
Mubarak che lascia
il potere ai militari
delle gemelline
dichiara di averle uccise
4˚
10%
La manifestazione
delle donne in varie città
domenica scorsa
9%
La richiesta di giudizio
immediato per il premier
Silvio Berlusconi
Sondaggio Istituto Piepoli
c.
contatti
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DARIO CORRADINO
CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA
PAOLO MASTROLILLI
CAPO DELLA REDAZIONE MILANESE
MICHELE BRAMBILLA
RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA
ALESSANDRO CHIARAMONTI
ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO
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BRUNO VENTAVOLI SOCIETÀ,
MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA,
RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, GUIDO BOFFO SPORT,
GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO
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JEAN-MARIE COLOMBANI, LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO
LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI
DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI
VICEDIRETTORE GENERALE ANGELO CAPPETTI
RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003):
MARIO CALABRESI
m
REDAZIONE AMMINISTRAZIONE
Ora Pantalone
ora popolo sovrano
Senza entrare nel merito
dell’aumento di un euro che il
governo ha pensato di
applicare sul prezzo del
biglietto d’ingresso ai
cinematografi, vorrei
contestare con forza il
principio che si pensi sempre
e solo a spremere Pantalone,
che in altre occasioni viene
invece chiamato il «popolo
sovrano»! Per principio di
equità perché non far
partecipare alla spremuta
anche i proprietari di sale
cinematografiche e i
distributori? Visto che il cav.
Berlusconi possiede 200/300
sale cinematografiche in tutta
Italia che fruiscono di pictures
a prezzo di costo, spesso
prodotte, importate e
distribuite dalle sue stesse
società? Ancora una volta il
colossale e mai risolto
Confitto d’ interessi
RENATO ROLANDO
Digitale, grande idea
gestita all’italiana
La pazienza è finita...
Abito a Casale Monferrato,
digitalizzato da 3 mesi.
Tralasciando la qualità dei
programmi costituiti da solo
canali di vendita o presunti
maghi e da nessun canale
straniero, tralasciando la
qualità del segnale ballerino,
tralasciando che vivendo al
confine della Lombardia si
continua a prendere i canali
regionali lombardi e non
piemontesi, tralasciando
questo e altro griderei forte W
l’Italia e W il digitale, una
grande idea gestita all’italiana
E
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LA TIRATURA DI MARTEDI’ 15 FEBBRAIO 2011 È STATA DI 405.211 COPIE
L’editoriale
dei
lettori
MARINA MEDAGLIA
I
5˚
(RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA)
saranno coerenti e non
guarderanno il Festival di
Sanremo,visto la scelta delle
vallette e soprattutto le loro
dichiarazioni in merito alla
manifestazione sulla dignità
delle donne.
I
Quando alcuni stati
africani boicottarono le
olimpiadi di Montreal, a chi gli
faceva notare che alle
olimpiadi si dovrebbe fare
sport e non politica, non so più
quale rappresentante africano
I
DIRETTORE RESPONSABILE
MARIO CALABRESI
VICEDIRETTORI
MASSIMO GRAMELLINI, CESARE MARTINETTI
VITTORIO SABADIN, LUCA UBALDESCHI
REDATTORI CAPO CENTRALI
FLAVIO CORAZZA, MARCO BARDAZZI
LAURA CARASSAI
MORALE
SENZA ISMI
Il mio appello di studentessa è di richiamare i politici
alle loro responsabilità e tutti all’esigenza di una
riforma moralizzatrice. Senza aver paura del termine
MARTINA MARZOCCHI
P
rendendo spunto da un articolo letto recentemente sulla Stampa che affronta il
problema di un’Italia caduta in un degrado quasi tragicomico, vorrei esprimere le mie preoccupazioni di giovane
studentessa. Anche la Chiesa è intervenuta sul caso Ruby. Il cardinale Bagnasco si rivolge al Paese:
bisogna ricorrere al pensiero comunitario, a quel
«noi» trasformatosi in un «io» tra i più egoisti. C’è
una speranza, sono i giovani il futuro dell’Italia,
ma sembra che a questi non siano concessi né il diritto di studiare serenamente né l’incoraggiamento a mandare avanti un Paese in cui non dovrebbe
essere accettabile che i poteri (governo, magistratura) si guardino con diffidenza.
Ma come possono i giovani essere la boccata
d’aria fresca dell’Italia, con un esempio di premier
che si diverte a giocare con le ragazzine? In verità,
tutti dobbiamo metterci al lavoro per costruire
un’Italia democratica e non giocherellona, di barzellette ne abbiamo sentite abbastanza.
Personalmente il mio appello è quello di richiamare alle loro responsabilità quei politici che sembrano aver dimenticato che chiunque accetti di assumere un mandato pubblico deve essere consapevole di tutto ciò che esso comporta. Gli Italiani,
tra l’altro e senza inutili polemiche, dovrebbero
smetterla di sprecare tempo per infangare la già
modesta reputazione dello Stato e darsi al miglioramento del Paese, seppur sembri una missione
quasi impossibile. La nostra «guida» – d’altro canto - dovrebbe attenersi a quelle che sono le sue responsabilità.
Il degrado dell’Italia parte soprattutto da un lacerante sfregio alla morale da parte di tutti o quasi, e gioverebbe a questo punto tornare alla tanto
amata età augustea. Per l’Italia ci vorrebbe proprio una riforma moralizzatrice.
15 anni, II liceo scientifico, Napoli.
A.F.
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