VALUTAZIONE delle SCHERMA TURE ANTI raggi-X

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VALUTAZIONE delle SCHERMA TURE ANTI raggi-X
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VALUTAZIONE
delle
SCHERMA TURE ANTI raggi-X,
dotte Giuseppe Pedrinazzi E.Q.
dotte Fabiano Rinaldi
CARATTERISTICHE DEL FASCIO X FUORIUSCENTE DA UN TUBO RADIOGENO
PARAMETRI NECESSARI ALLA VALUTAZIONE DELLE SCHERMATURE
BARRIERE PRIMARIE
BARRIERE SECONDARIE
V ALUT AZIONE delle SCHERMATURE
ANTI raggi-X
CARATTERISTICHE DEL FASCIO X FUORIUSCENTE DA UN TUBO
RADIOGENO
Le caratteristiche dei raggi-X, e quindi le loro proprietà ionizzanti,
dipendono da molti parametri.
Citiamo i più importanti:
1.)
il valore della tensione stabilita tra anodo e filamento, misurata in kV,
da cui dipende l'energia dei fotoni X di bremmsstrah/ung;
2.)
il tipo di tensione applicata, ovvero se continua (come ad esempio
quella multifase raddrizzata) o pulsante (come quella monofase più o meno
raddrizzata);
3.)
la corrente
termoionica
che attraversa
il tubo (elettroni che si
muovono dal filamento all'anodo), misurata in mA, che determina la quantità
dei totoni X emessi dall'anodo;
4.)
il materiale
di cui è costituito
l'anodo
(di solito tungsteno o
molibdeno), che determina alcune caratteristiche dello spettro, come la
presenza o meno di raggi-X caratteristici;
5.)
la filtrazione, che permette di eliminare dallo spettro le componenti più
molli al fine di evitare una inutile e dannosa esposizione della cute (di solito si
va da 1 a 3 mm di alluminio, per le tensioni medio basse, e da 0,5 a 3 mm di
rame per le tensioni più elevate).
OSSERVAZIONI:
1.)
Assumeremo come numericamente uguali le unità di misura (ancor oggi
di uso frequente) di esposizione (R), dose assorbita (rad) ed equivalente di
dose (rem), ricordandone la correlazione con le corrispondenti unità del 5.1.:
1 C/kg = 3876 R
1 Gy = 100 rad
Pagina
-2
1 rad = 100 erg/g
V ALUT AZIONE delle SCHERMATURE
ANTI raggi-X
1 Sievert (Sv) = 100 remo
Tale assunzione è ritenuta valida anche per le radiazioni ~ e y, oltre che
per i raggi X.
2.)
I calcoli che seguono sono effettuati assumendo una tensione costante,
ma si tenga presente che con un diverso tipo di alimentazione si possono
avere dei rendimenti che differiscono anche per il 50%;
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V ALUT AZIONE delle SCHERMATURE
PARAMETRI
NECESSARI
ANTI raggi-X
ALLA
VALUTAZIONE
DELLA
SCHERMA TURE
AI fine del calcolo delle schermature è poi indispensabile conoscere il
cosiddetto carico di lavoro W, deciso dalla quantità di carica elettrica
passante nel tubo e misurato in mA/minuto settimana (mA min/sett).
Per definizione il carico di lavoro quindi è:
w =m (mA
-
mini
7 sett
) = 11(esposizioni/sett)
p (mA) q (s)
60(s/min)
(-1-)
m.n.D.Q.sono valori da assegnarsi
il fattore 60 al denominatore è il fattore di conversione temporale per il
passaggio dai secondi ai minuti.
Ad es., se i responsabili dell'uso dell'apparecchio dichiarano di
effettuare mediamente non più di 50 esposizioni/settimana a 85 kV, 15 mA e
con un tempo di esposizione di 0,8 secondi cadauna, si avrà
W =10(mA mini )a85kV
7sett
- 50(esposizioni/sett)15(mA)
0,8(s)
60 / .
(s rom)
( -2- )
La determinazione della dose assorbita K (=energia ceduta all'unità di
massa, unità in Gy) per unità di carico di lavoro, ad una certa distanza dal tubo,
si effettua mediante una famiglia di curve sperimentali pubblicate nell'lCRP 15
e 21 (FIGG. 1/2) che riportano, in funzione della tensione, i mGy/mA min a 10
cm o ad 1 m dall'anodo di tungsteno di un fascio di raggi-X caratterizzato da
una certa fi/trazione.
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-4
VALUT AZIONE delle SCHERMATURE
ANTI raggi-X
Per procedere inoltre alla valutazione della schermatura è necessario
inoltre stabilire:
l'esposizione massima ammessa (R/sett) nell'ambiente da proteggere,
decisa dalla classificazione delle persone che la frequentano (0,1 RIsett se
professionalmente esposte, 0,01 RIsett se facenti parte della popolazione);
se la radiazione che investe la barriera sia quella del fascio di radiazioni
diretto (PRIMARIO), o piuttosto quella dovuta alla dispersione da parte della
guaina del tubo (FUGA) ed alla diffusione da parte dell'oggetto investito dal
fascio primario (DIFFUSA); queste due componenti sono di solito conglobate
con il termina di fascio di radiazioni non diretto (SECONDARIO);
il fattore di uso U della barriera, qualora il fascio diretto non sia sempre
rivolto verso di essa, motivo per cui occorre conoscere almeno a grandi linee le
finalità e modalità d'uso dell'apparecchio (FIG. 3).
Per le radiazioni secondarie è sempre U=1, come ovvio;
il fattore di occupazione T dell'ambiente da proteggere, potendosi avere
una occupazione parziale (per 8 ore, T=1) (FIG. 4).
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V ALUf AZIONE delle SCHERMA1URE
ANTI raggi-X
FIG. 1
105
0.05 AI
0.10
104
0.20
10.50
103
1.00
2.00
E
o
o....
4.00
102
CI!
c
E
«
E
>CJ
E
IO
IO-I
O
IO
20
30
Potenziale,
40
50
kV
Emissiooe misurata a l O cm dall' modo di l1IDpteIIOdi un geoeratore a ragi X. con
diverse
filCrazioni..
D filtro da l mm di Be è costiIuito
Pagina- 6
daDa fineslra
del tubo.
.
V ALUT AZIONE delle SCHERMATURE
ANTI raggi-X
FIG. 2
103.
Filtro,
mm
IBe
102
E
.....
IO
<'CI
C
E
4;
E
C)
E
10-1
50
100
150
Potenziale,
200
kV
EmissiooemÌS\lraIa a l mdall'anodo di tungstenodi UDgeneratore I raggi X. condivene
filtrazioni n fi]tro da I mm di Bc è costituita dalla fmestra del tubo.
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i;,.
VAUJf AZIONE delle SCHERMA11JRE
ANTI raggi-X
FIG. 3/4
Fattori di occupazion e raccomandati
Occupazione
permanente
Occupazione
parziale
Occupazione
occasionai e
Posti di controllo, uffici, corridoi
e sale d'aspetto abbastanza larghe
da contenere tavol i, camere' oscure, stanze di lavoro e negozi, infermerie, gabinetti e sale di riposo usate normalmente da personal e
professionalmente
esposto, locali
di distrazione,
luoghi di'gioco di
bambini, locali di abitazione.
T= 1
T
T
Corridoi troppo stretti per contenere tavoli, magazzini, gabinetti e sale di riposo non usate normalmente da persone profimionalmente esposte, ascensori con manovratore, parcheggi incustoditi.
= -41
Stanzin i e ripostigl i, gab inetti
non usati normalmente da personaIe professionalmente esposto,
scale, ascensori automatici, marciapiedi, strade.
=- 1
16
Fattori d'uso raccomandati
U
Uso parziale
1
U=4
dalla ICRP
Pavimento della sala a raggi X
(tranne che per 91i impianti di radiologia dentaria), pareti e soffitto della sala a raggi X normalmente esposte al fascio diretto
=1
Usc totale
dall'lCRP
Porte e pareti dt!lIa sala a rag-
Usaoccasionale'
U =-
1
16
I
gi
X non
espostipavimento
normalmente
al
fascio
diretto,
di ga-
I binetti
di radiologia
dentoria
Soffitti delle sale a raggi X non
esposte normalmente al fascio
diretto
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"."::,
.--
V ALUT AZIONE delle SCHERMATURE
ANTl raggi-X
BARRIERE PRIMARIE
Detta P la dose ammessa (p. es. in mGy/w)nell'ambiente da proteggere,
d la distanza (in m) della barriera dal fuoco radiogeno, W il carico di lavoro (mA
min/w), 1 e U i relativi fattori d'occupazione ed uso, K la dose assorbita ad un
metro di distanza per unità di carico di lavoro con una certa tensione e
filtrazione (p. es. in mGy/mAmin ad 1m), in assenza di barriera l'espressione
K ~GY ":2) W (mA min) ~ T2
mAmm
w d m (-3-)
fornirebbe, in mGy/w, la dose
assorbita
settimanalmente da persone
frequentanti quell'ambiente.
Affinchè la dose assorbita sia P mGy/w, occorrerà moltiplicare la ( -3- )
per un opportuno fattore adimensionale B, detto fattore di attenuazione o
trasmissione, in modo che si possa avere
KWUT
P=B
d2
( -4- )
da cui si può ricavare
Pd2
B= KWUT
(-5-).
Di solito la letteratura riporta curve che forniscono in ascisse lo spessore
in piombo o calcestruzzo necessario in funzione del fattore di attenuazione
espresso però non come numero adimensionale, bensì, per maggiore comodità
e rapidità di consultazione, come prodotto BK, in modo da poter fare a meno di
doversi documentare sul valore di K delle figure 1 e 2 (FIGG. 5/617).
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V ALUT AZIONE delle SCHERMATURE
ANTI raggi-X
In definitiva, calcolato il fattore BK (p. es. in mGy m2/mA min)
semplicemente con la formula
BK=
Pd2
WUT (-6-)
ed individuatolo sull'asse delle ordinate del grafico appropriato, l'ascissa
corrispondente fornirà lo spessore schermante necessario.
Un esempio pratico chiarirà forse meglio la procedura.
Un teleradiografo esegue 150 esposizioni/w a 100kV, 200 mA, 0,2
slesposizione, anodo di tungsteno, filtro 2mm AI, in direzione di una parete
posta a 2 m di distanza, dietro la quale sosta in permanenza personale facente
parte della popolazione.
P=O,01R/w corrspondenti a 0,1 mGy/w
W=(150 200 0,2)/60 = 100 mA min/w a 100kV
T=1 (occupazione permanente)
U=1 (emissione in direzione fissa)
d=2
applicando la ( -6- ) si ottiene
BK = ... = (0,1 4)/100 = 4 1()-3(mGy m2)/mA min
valore in corrispondenza del quale la figura 5 (per la curva relativa a 100kV)
fornisce uno spessore in Pb pari a circa 0,17 owero 1,7 mm, mentre la figura 7
da circa 13 cm di calcestruzzo.
Si ponga attenzione al fatto che, trattandosi di radiazioni non
monocromatichej il calcolo delle barriere da interporre a fasci non ancora
pesantemente attenuati non può ridursi al semplice uso matematico della
approssimazione esponenziale; in altre parole il fattore B, nel caso dei raggi
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VALur AZIONE delle SCHERMA TURE ANTI raggi-X
primari e, come vedremo, della componente dei raggi secondari dovuta a
diffusione, non è identificabile col termine e-~. Lo sarà solo nel caso della
radiazione secondaria di fuga, la quale, in quanto fortemente filtrata dal piombo
della guaina, è sensibilmente monocromatica.
A conferma di quanto testè affermato, basti confrontare i grafici delle
figure 5 e 6 (relativi all'attenuazione dei raggi-X), con quelli della figura 8
(relativi alla trasmissione dei raggi gamma di alcuni isotopi, sensibilmente
monocromatici). Mentre i primi si discostano notevolmente dall'andamento
rettilineo, i secondi vi si conformano quasi esattamente, come appunto deve
accadere ad una legge di tipo esponenziale riportata su un grafico
semilogaritmico.
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V ALlTf AZ! O NE <leIle S C HE RMA TURE
ANTI raggi-X
FIG.5
102
IO
E
<'Il
10-1
c
E
«
E
"3:.
CI
E
10-2
10-3
10-4
O
0.1
0.2
0.3
Piombo,
0.4
0.5
0.6
0.7
cm
Trasmissione di un fascio non collimato di raggi X in piombo di densità Il.35 rimi.
Generatore a poI.enzWe COSW1te.Anodo di tungsteDO, fiItrazione 2 mrn Al Le inlef'Cetle
sull'asse delle ordinate sono: 28.1 a 200 KV. 18.3 a ISO. 9.6 a 100. 6.1 a 75.2.6 a 50.
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V ALUf AZIONE delle SCHERMA TUR.E ANTI raggi-X
FIG. 6
102
IO
E
IO
10~1
.E
E
<
E
"3:.
CJ
E
10-4
O
'0.4
0.8
1.2
Piombo,
1.6
2.0
2".4
2.8
cm
T rumissione
di un fascio DOOcollimato di raai X in piombo di densità 11.35 r/ cm'. Gooeraton: a potenzia1e costante. Aoodo di lIIngsteno e Ii1trazione di 0.5 mm Cu per potenziale di 250 KV. Anodo in oro e filtrazioaedi
3 mm Cu per tensioni di 300 e 400 KV. Le
interceue sul1' asse delle ordinate SODO: 23,5 a 400 KY, 16.5 a 300, 11.3 a 250.
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-----------V ALtrr AZIONE delle SCHERMA11JRE
ANTI raggi-X
FIG. 7
102
IO
E
....
al
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E
«
E
>C!J
E
10-1
50 kV
70 kV
100 kV
l25 kV
l50 kV
200 kV
250 kV
300 kV
10-2
/'
10-4
O
IO
20
30
Calcestruzzo,
40
50
400 kV
.
I
60
70
cm .
T,
i.mn.. di un fascio noacollimatDdiragiX
inca1cestruzzodi deosità2.35 rlCfIiJ.
Da SO a 300 K.V getieratore a semioada, modo di lIIDpteDo; fiItraziooe I mm Al a SO
KV, 1.5 a 70, 2 a 100, 3 da 12S a 300. 400 K.V: ~
a pnt-m.'"
costante, modo
I! oro, fiItraziooe 3 mm Cu. Le intercette suD'asse delle ordinate IODCX
235 a 400 K.V,
20.9 a 300, 13.9 a250, 8.9 a 200, 5.2 a ISO, 3.9 a 125,2.8 8100,2.1 a70,1.7 a SO.
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V ALUT AZIONE
delle SCHERMA
TURE
ANTI raggi-X
FIG. 8
10-1
10-2
10-3
Q)
c:
o
Ci)
G)
EG)
111
~
I-
10-6 L' ,
O
5
IO
Piombo,
15
20
25
30
cm
Trasmissiooe di raggi gamma DOI1collimati in piombo di densità 11.35
Pagi1/Q
-15
r/~.
V ALUT AZIONE delle SCHERMATURE
ANTI raggi-X
BARRIERE SECONDARIE
Per le radiazioni secondarie (di fuga e diffusa), come si è già detto, il
fattore d'uso U della parete è sempre posto pari all'unità, dal momento che tale
tipo di radiazione interesserà sempre in qualche modo la barriera.
L'entità della radiazione diffusa dipende, oltre che dalle caratteristiche
del fascio primario già menzionate, da:
la distanza tra la sorgente ed il diffusore (paziente)
l'ampiezza della superficie del diffusore esposta al fascio primario (in
pratica il diametro del campo irraggiato)
l'angolo di diffusione, ovvero l'angolo formato tra la direzione del fascio
primario e quella di diffusione (la massima diffusione si ha in corrispondenza di
900, cui compete, ad una distanza di un metro da un diffusore di 400 cm2, un
rateo di esposizione pari allo 0,1% di quello incidente sul diffusore stesso)
la distanza tra il diffusore e la barriera.
L'ICRP 15 e 21 riporta la formula seguente, di immediata comprensione
ove si ricordi il significato dei simboli riportati nella ( -4- ) e si indichi con S la
percentuale del rateo di dose assorbita incidente sul diffusore che viene diffuso
ad 1 metro di distanza dal diffusore stesso
BKWTS
P = d2100
( -6- ) da cui si ricava
100Pd2
BK=
WTS
(-7-)
nelle stesse unità di misura della (-6-).
Con di al solito, si è indicato in metri la distanza tra barriera e diffusore.
Pagina
-16
VALUTAZIONE delle SCHERMATURE
ANTI raggi-X
Nel caso in cui la distanza tra sorgente e diffusore non fosse però pari
ad 1 metro, la ( -7- ) va modificata sulla base della legge dell'inverso del
quadrato.
Ad esempio, se tale distanza fosse di soli 50 cm, il secondo membro
della ( -7- ) andrebbe moltiplicato per 1/4.
Per i valori di S si veda le fig. 53 e 54 e la tab. 19 della citata
pubblicazione.
Calcolato il fattore BK con la ( -7- ), si procede con lo stesso metodo
seguito per le barriere primarie, facendo uso della appropriata curva di
trasmissione.
Passando ora alla radiazione di fuga (Ieakage radiation), per seguire il
criterio consigliato dall'ICRP, ricordiamo che, trattandosi di un fascio
pesantemente attenuato (come è appunto quello che fuoriesce dalla guaina del
tubo, costituita da uno spessore di 2 mm di Pb) la trasmissione di uno schermo
è ben rappresentata da una legge esponenzial<e del tipo:
1=
l
-x/o
(-8- )
oe
dove con o si indichi la lunghezza di attenuazione, ovvero lo spessore
grazie al quale il livello di radiazione si riduce di un fattore 1/e, che dipende
dall'energia (kV).
Il fattore di attenuazione esponenziale può scriversi in diversi modi:
-x/o
f =e
=
lO
-x'SDV
=
2 -x/SEV
( -9-)
dove con i simboli SDJI e SEJI si intendono rispettivamente lo spessore di
riduzione ad un decimo e ad un mezzo (strati decivalente ed emivalente,
ovviamente dipendenti dall'energia; vale l'uguaglianza 1 SDV = 3,3 SEV).
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V ALT.IT AZIONE
delle SCHERMATURE
ANTI
raggi-X
Nella ( -9- ), gli esponenti di 10 e 2 rappresentano rispettivamente il
numero di strati decivalenti ed emivalenti necessari (cambiato di segno).
La citata pubblicazione ICRP, in relazione alla leakage radiation, afferma
che il numero N di strati decivalenti, necessari a ridurre il rateo di dose
assorbita al valore di progetto P, deve essere tale che
W. T
O-N
p= :2 1
( -10- )
ovvero
~T
N =loglod2 P (-11-)
dove WLè il rateo settimanale di dose assorbita, dovuta alla fuga della guaina
del tubo radiogeno, ad 1 m dalla sorgente (si assuma WLpari a 0,1 R/h ad 1 m
dall'anodo per tensioni comprese tra 50 e 150 kV, e 1 R/h ad 1 m per tensioni
tra 200 e 400 kV, alla massima cadenza ammessa dal costruttore, ovvero
supponendo che il tubo resti in funzione, nel corso di un'ora, per il massimo
tempo possibile senza danneggiarlo).
I valori dei SDV e SEV alle varie tensioni sono dati nelle tab. 16 e 17,
sempre della citata pubblicazione.
Calcolati quindi separatamente, per una certa barriera, gli spessori
necessari all'attenuazione della radiazione diffusa e di fuga, se essi
differiscono per più di un SDV, si assume come sufficiente il maggiore dei due,
mentre in caso contrario si considera sufficiente aggiungere al maggiore un
SEV
Pagina
- 18
VALUT AZIONE delle SCHERMATIJRE
ANTI raggi-X
E' comunque comune prassi radioprotezionistica servirsi di tabelle (FIG.
9/10) per calcolare le barriere sia primarie che secondarie.
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VALUTAZIONE delle SCHERMATURE
ANTI raggi-X
FIG. 9/a
Barriere
primarie
di piombo
da apparati
Tensione W'U'T
cartacCe
lo
applicata
al tubo
SO kV
70 kV
8sokV
100 kV
filA' min
1m
2m
3m
sm
10 m 1m
2m
10 000
3000
1000
300
100
0,7 0,6
0,6 0,5
0,5 0,4
0,4 0,3
0,3 0,2
0,5
0,4
0,3
0,4
0,3
0,2
0,2
0,3
0,2
0,1
0,1
7
G
5
6
5
4
°4
0,1
o,t
3
3
2
10 000
3000
1000
300
100
1,6
1,4
1,1
0,2
0,2
4
3
2
2
1
3
2
1
1
1
10
8
6
8
6
6
0,9
0,7
0,9
0,7
0,5
0,4
0,3
0,7
0,5
0,4
0,2
0,1
14
12
10
8
6
10 000
3000
1000
300
100
2,7
2,3
2,2
1,8
1,9
1,5
l,l
0,8
0,6
1,5
1,2
0,9
0,6
0,4
1,1
0,8
0,6
0,4
0,2
23
10000
3000
3,3' 2,8 2,5
I
2, 9! 2,4 2,0
2,5
2,0 2,0 Il,6
1,6 l,l
0,8
1,5 \1,2
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0,6
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0,8
0,5
0,3
26,5
23
20
16
13
22
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20
16
16
12
9
13
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2,4' I 2,0
l.. 9\ 1,6
1,511,1
l, li 0,8
1,9
1,5
1,0
0,7
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26
24
20
27
24
123
19
10 000
3000
1000
300
100
3,7
3,3
2,8
2,4
1,9
3,2
2,7
2,3
1,8
1,4
2,8
Pagina
~ 20
4,5
4,5
3,5
4,5
3,5
2,5
19 16 13
19,5 15,5 13 11
15,5 12,5 9,5 8
5
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5
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12
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5
4
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2
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0,7
0,5
1000
300
prodotta
Barriera p.-imaria I.Dmm
BarTieraprimaria io cm
di piombo alla distama di di calcestru:ao alla dista= di
setto
100
125 kV
e calcestrUZZo per ridurre rintensita di esposizione
a raggi X a 100 rnR/sett. (l m Sv/sett.).
17
14
4,5
3,5
2
1
9,57
5
3,5
2
13
10
10,5
7,5
.6,5 5
6,5
4
21
1.7
16,5 14.
13 10
10
7
16,5
13
9
6
3
2,5
V AUIT AZIONE delle SCHERMATIJRE
ANTI raggi-X
FIG. 9/b
Barriere
primarie
------
di piombo
da apparati
Tensione W'U'T
costante
in
mA
"mi
.ppUca
setto
al tubo
150 kV
200 kV
e calcestruzzo
per ridurre rintensità di esposizione
a raggi X a 100 mlVsetl
(l m Sv/setl).
-
-----
Barriera primaria in mln
di piombo alla distanza di
Barriera primaria in cm
di ca1cestru= alla distanza di
1m
2m
3m
5m
10m
1m 2m
lO 000
3000
1000
300
100
3,!J
3,4
2,!J
2,5
2,7
2,2
1,7
1,3
O,!J
2,1
1,6
1,2
0,8
0,5
33
30
1,6
3,1
2,6
2,2
1,7
1,3
30 000
lO 000
3000
8
-7
6
5
4
6,5
5,5
4,5
6
5
4
5
4'
4!J
44
1000
300
100
3,5
3, C
2,6
2,2
3,3
'
2,1
3,8
3,0
2,4
4,2
3,3
3,3 2,7
2,5 l,!J
1,9 1,3
30 000 13,5 12
10,5 9
10000 12 10,5 9
7,5
3000 10,5 8,5 7,5 6
1000
9
7
6
5
300 7,5 5,5 4,5 3,5
100 6
4,5 3,5 2,5
250 kV
)
10000
3000
1000
300
100
3,3
2,5
1,8
1,2
O,!J
7,5
6
4,5
3,5
2,5
1,5
25,
22
1!J
3!J
34
30
25
55
SO
45
40
29
25
21
18
14
42
37
32
3m
5m
26
22
23
1!J
15
12
14,5 10,5
11
7
8
4
3!J
34
1!J
34
2!J 130
25
22
23 21 17
27125
20 17 13
.49
45 40
45 i 41
35
139
35 130
i 34
30 126
30
25
25 120
20! 15
58
15,5 12
15 12,5 9,5 53
121 17
18 14
12 10
7 148
lO
7,5 5 143
15 111,5
7,5 S,5
9,5;1 97
5,5 4
12
2,5
33
3, 5 [38
51
%
41
48
43
38
36
32
28
33
29
30 000 24
300 kV
prodotta
20
18
Pagina- 21
3S1
44
39
33
29
24
24 119
lO In
18
14
30
2S
21
16
12
8
35
30
. 25
20
15
lO
33
\38
28
23
18
lS
V ALUfAZIONE
delle SCHERMATURE
ANTI raggi-X
FIG, 1O/a
Barriere secondarie di piombo e calcestruzzo per ridurre rintensitil di esposizione
prodotta da apparati a raggi X a 100 mR!setl (I m $v/setl).
TellSioue W'U'T
costante
In
applicata
al tubo
Banlera secondaria In mm
di piombo alla distama di
Barriera secondaria in cm
di wcestru%3D alla .distanzadi
setto
1m
2m
3m
5m
lO Il 1m
2m
lO 000
3000
100
O,3
O,
0,2
0,1
O
O,2
O,1
0,1
O
O
0,2
0,1
0,1
O
O
0,1
0,1
O
O
O
O
O
O
O
O
3,5
2,5
2
1
O
2,5
1,5
1
O
O
2
1
1
O
O
1
1
O
O
O
O
O
O
O
O
lO 000
3000
1000
300
100
0,9
0,7
0,5
0,3
0,1
0,7
0,50,3
0,1
O
0,5
0,3
0,3
0,1
O
O
O
O
7
5,5
4
4
2,5
1
O
2,5
1
O
O
O
1
2,!
1
O
O
1,4
1,1
0,8
0,4
0,2
l,O
0,7
0,4
0,2
O
0,8
0,4
85 kV
10000
3000
1000
300
100
8
6
4
2
O
6,'
4
2
O
O
4
2
O
O
O
2
O
O
O
O
1,6
1,2
0,9
0,5
l,l
0,8
0,4
0,2
0,9
0,5
100 kV
10 000
3000
1000
300
200
0,2
O
0,2
O
O
4
2
O
O
O
2
O
O
O
O
lO 000
3000
1,8
1,4
'1, O
0,5
0,2
1,4
0,9
l,O
0,5
0,5
0,2
O
0,2
O
O
4
2
O
O
2
O
O
O
O
50kV
70kV
125 kV
1000
300
1000
300
100
0,1
.0
0..1
O
O
O
O
0,2
O,
O
5,5
4
2,5
1
3m 5a:;
0,4
0,2
O
O
.0
0,2
O
O
O
O
Z
0,5
0,2
O
O
O
0,2
O
O
O
O
3- 10-- 7
0,5
0,2
O
O
O
0,2
O
O
O
O
4,5 11
1
7,5
7,5 4
2
4
O
2
9
6,5
4
2
O
7
4
2
7
4
2
O
4
2
O
O
8
4
2
O
O
O
10 m
O
O
O
O
G li spessori della tabella tengono conto sia della radiazione diffusa che di quella di fuga.
Perquest'ultirna
è stato assunto che i carichi di 1avoro massimi siaoo ISO mAminlb,
per
tensioni minori di 175 k V (diagnostica),
e 900 mA/h per tensiOlli maggiori di 175 k V
(terapia).
Pagina - 22
-- -. _-.nnn-
V ALUT AZIONE delle SCHERMATURE
ANTI raggi-X
FIG. 10/b
Barriere secondarie di piombo e calcestruzzo per ridurTe rintensitil di esposizione
prodotta da apparati a raggi X a I()() 1It~~~l (I m Sv/setl),
-.. -
Baniera secondaria in mm
Bauiera secondaria in cm
Tensione W'U'T
in
eli-calcest:ruZID
alla distanzadi
costante
eli piombo alla eliStaJUadi
mA'min
applicata
LO m 1 m 2m 3m 5m LOm
sett. 1 m 2m 3m 5.n
al tubo
8
5
2
O
O
5
2
O
O
O
2
O
O
O
O
36 29
31 24
26 19
21 14
15
8
25
20
15
22
16
lO
5
O
15
9
5
O
O
37
32
31
26
21
27
22
23
18
17
lO
22
127
17
16
9
17
11
5
1
O
5
O
O
14,5!11 19,5 7,5 5
'IO 32
28
25
19
12
34
24
19
14
lO 000
3000
1000
150 kV
1,9
1,5
L,5 l, O 0,6
0,9 0,6 0,2
L,O 0,6 0,2 O
O
300
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4,113,012,4
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3
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O
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O
3
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6
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1
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5
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2.4 ,16
19 1r2
19 114
114 I 8 :
I
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8.
O'
O
O
Pagina - 23
. --'
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