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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
INIZIAMO UN NUOVO CAMMINO INSIEME
NELLA NOSTRA COMUNITA’ DI VARALLO
Cari Varallesi,
con la tradizionale Festa del Campanile,
il 16 ottobre scorso, abbiamo incominciato insieme il nostro nuovo ed intenso
cammino di attività parrocchiali, dopo la
lunga e favorevole stagione estiva… che
peraltro ci ha visti impegnati su molti
fronti, tra i quali le tante Feste religiose
frazionali dedicate ai relativi patroni.
Abbiamo approfittato delle tante,
belle e preziose occasioni di condivisione,
di preghiera e di festa insieme ai numerosi villeggianti affezionati alla nostra terra
valsesiana; momenti di gioiosa fraternità
che ci permettono sempre di portare
avanti le ricche tradizioni delle nostre
tante comunità rionali e frazionali, raccogliendo poi durante l’incanto delle offerte, le somme necessarie per poter realizzare alcuni importanti interventi di
restauro di qualche opera artistica seriamente logorata dal tempo.
Da alcune settimane, poi, dopo la
partenza per Roma di don Gian Paolo,
abbiamo accolto in parrocchia don
Graziano Galbiati, nuovo responsabile
della Pastorale dei Giovani varallesi che
insieme a don Gianni Lategana, già parroco di Novara-Bicocca, si occuperà prevalentemente di collaborare con me, nei
tanti ambiti della formazione, della vita
liturgica, pastorale e spirituale!
Insieme ci stiamo incontrando in
queste settimane con tutti i gruppi catechistici, con le famiglie dei ragazzi di
catechismo, con i giovani, con le persone
malate ed anziane; inoltre stiamo pensando, poco per volta, a razionalizzare
meglio le tante celebrazioni delle Messe
in parrocchia.
Cercheremo la collaborazione più
stretta con i Padri del Sacro Monte, con i
Padri Dottrinari ed anche delle nostre
carissime Suore di Gesù eterno Sacerdote
ed Orsoline!
Siamo assolutamente desiderosi e
determinati, oltre che a vivere quotidianamente insieme la nostra vita fraterna e
sacerdotale… anche a condividere i nostri
sogni ed i nostri progetti ecclesiali confrontandoci il più possibile con i tanti fratelli laici che insieme con noi si sanno
lasciare appassionare al bene della nostra
cara comunità di Varallo!
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
Continueremo presto i nostri
Cenacoli Biblici nelle famiglie, lasciandoci volentieri prendere per mano dalla
Parola di Dio e vivendo in quell’occasione
momenti belli di preghiera e di condivisione che ci facciano respirare un rinnovato clima di Chiesa che impara sempre
meglio a vivere la bellezza e la gioia del
volersi bene… oltre che ad organizzare
come al solito eventi e momenti di formazione!
Priorità indiscutibile per tutti noi
sarà quello di migliorare il cammino educativo della nostra Scuola Materna parrocchiale; a questo proposito vorrei ringraziare le nostre splendide suore ed i
meravigliosi genitori dei bimbi che nell’ultimo anno ci hanno messo davvero l’anima ed il cuore a servizio della causa del
nostro asilo!
Più di sessanta bambini iscritti in
questo nostro luogo educativo di primo
piano che desidera porre solide basi alla
vita dei nostri ragazzi… offrendo occasioni di confronto e di crescita anche ai loro
giovani genitori!
L’8 novembre il nostro vescovo sarà
qui a Varallo per incontrare le comunità
cristiane di tutta l’Alta Valsesia (Quarona
- Varallo – fino ad Alagna e Rima) che ora
lavoreranno strettamente con noi di
Varallo, soprattutto nella formazione
degli Animatori Giovanili, nella formazione dei Catechisti e degli Operatori familiari… nonché a livello di Caritas ed AVAS.
Mons. Franco Giulio Brambilla
desidera incontrare tutti coloro che operano nelle Associazioni Ecclesiali, come
per esempio i consigli Parrocchiali, i
Consigli Affari Economici, i Catechisti, i
Giovani, le Corali, le Confraternite… e
tutti coloro che desiderano aiutare il
cammino non sempre facile delle nostre
Famiglie…
Nella seconda pagina a colori della
copertina, potete vedere il programma
dettagliato di questa serata molto importante che ci piacerebbe condividere con il
nostro vescovo. Naturalmente anche tutti
i sacerdoti e le religiose sono coinvolti in
questo momento di “nuova partenza” per
la Chiesa della Diocesi di Novara che desidera applicare le indicazioni del XXI
Sinodo appena concluso!
Rivolgo cordialmente un augurio di
buon cammino sia fraterno che pastorale
ai nostri due nuovi sacerdoti, don
Graziano e don Gianni, alla nuova
Superiora delle Suore della Madonna delle
Grazie, suor Maria Grazia Cavagna… e
permettetemi di ringraziare con grande
affetto e gratitudine Suor Maria Salesia
che ha lasciato Varallo dopo più di vent’anni per raggiungere la sua nuova comunità di Montechiari vicino a Brescia, proprio là dove Madre Margherita Guaini
crebbe ed iniziò la sua affascinante
avventura spirituale.
Buona ed intensa cordata a tutti…
con lo sguardo sempre puntato alla meta
che ci attende: una maggiore comunione
tra noi tutti, lasciandoci docilmente
prendere per mano da Gesù!
don Roberto
INDICE
pag.
pag.
pag.
pag.
programma visita Vescovo
l’editoriale del prevosto
arrivi e partenze
riiflessioni
su Madre M. Guaini
pag. 9
testimonianza dal Seminario
pag. 10/11/12/13
i nuovi Cardinali
pag. 14
pellegrini a Gerusalemme
pag. 15
proposte dal Centro Libri
pag. 16/17 Sant’Orsola
pag. 17
open day alla scuola materna
pag. 18
nuovi orari delle Messe
pag. 19
notizie dall’oratorio
pag. 20
la festa di San Giacomo
pag. 21
anagrafe parrocchiale
pag. 21/22 il 25° Anniversario di
Ordinazione Sacerdotale
di don Roberto
pag. 23/24 pubblicità
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5/6
6/7/8
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
ARRIVA SUOR MARIA GRAZIA
E SALUTIAMO LA PARTENZA DI SUOR M. SALESIA
E’ sempre un evento gioioso quello
di attendere una persona che verrà a
riempire un vuoto e farà parte della propria Comunità o famiglia. Si pensa che
arricchirà l’ambiente di serenità, di iniziative e di novità.
Così è avvenuto lo scorso 17 settembre al Convento Madonna delle
Grazie. La Comunità delle Missionarie di
Gesù Eterno Sacerdote (Mges) attendeva
la venuta di una Superiora da vari mesi e
finalmente è arrivato il giorno.
Suor M. Grazia Cavagna, nominata
da Madre M. Cristina, Superiora Generale,
per questo servizio di responsabilità, è
stata accompagnata dalla medesima
Madre perché viva generosamente questo
ruolo al Convento di Varallo.
bolicamente a Suor M. Grazia, alla fine
della S. Messa, le chiavi del Convento; ciò
è stato molto suggestivo. Così si è sentita
vicina a noi Mges e partecipe della comunità parrocchiale, ringraziando e dicendo
il suo impegno di voler inserirsi e incarnarsi con entusiasmo e determinazione.
I Varallesi la conoscevano già perché negli anni 1984-1992 aveva lavorato
nella Scuola Materna Parrocchiale di via
Carelli e si era impegnata nell’apostolato
parrocchiale, prodigandosi con amore e
col fervore dei suoi anni giovanili. In
molti infatti si sono avvicinati per porgere a lei il “benvenuta” e il “bentornata”
Ma, dopo la gioia avuta per aver
completato la nostra Comunità di un
membro molto importante, siamo alle
prese, vorrei dire, con un dispiacere: un
membro arriva un membro parte.
È la volta di Suor M. Salesia
Emanuelli, Mges, che, dopo ben 20 anni
di attività, di molteplici servizi in Casa
Madre, di evangelizzazione, di aiuto culturale e spirituale ai pellegrini che giungono dai diversi luoghi di questo mondo,
per visitare la “Parete gaudenziana”, ci
lascia. Noi Mges diciamo: l’obbedienza la
chiama altrove.
Abbiamo festeggiato l’arrivo di
questa nostra carissima Sorella in
Comunità ed è stata presentata dal
Parroco, don Roberto, il giorno 18 settembre alla S. Messa delle ore 9 nella
nostra splendida chiesa, augurando a lei
ogni bene nel nuovo servizio fraterno.
Anche la Madre Generale l’ha fatta partecipe di questo compito consegnando sim5
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
E dove va Suor M. Salesia? Va a
Montichiari di Brescia, in un’attività tutta
apostolica, dove sarà sempre e tutta per
gli altri: piccoli e grandi, poveri e ricchi,
giovani o anziani; continuerà altrove a
donare il suo sorriso e le sue parole cariche di amor di Dio e calore per i fratelli.
A noi della Comunità spiace perché
ci viene tolto un valido membro, ma la
gioia di essere Suore “in uscita” come ci
chiede Papa Francesco supera il distacco
e, la convinzione che tutto sia volontà di
Dio, lo rende meno pesante.
Ella ha catechizzato molti fanciulli
e penso che il suo volto gioioso rimanga
nei loro cuori come l’amore di Gesù e per
Gesù che ha loro infuso.
Alla Superiora Suor M. Grazia e a
Suor Maria Salesia facciamo molti auguri
di ogni bene con tanta gioia nel cuore e
un vivo desiderio di santità a beneficio di
tutti coloro che accosteranno da ora in
poi, nel trascorrer della vita.
Unite a Gesù Ostia e in offerta di
Gesù al Padre, consapevoli del Sacerdozio
comune ricevuto nel S. Battesimo, camminiamo in novità di vita, e, certe che la
vita cristiana è libertà e gioia, continuiamo a spargere semi di fedeltà e di amore,
sentendoci tutti uniti nella preghiera.
Le Suore Missionarie del
Convento della Madonna delle Grazie
CAPACITA’ DI DIALOGO UMANO-DIVINO
NELLA SERVA DI DIO, MADRE MARGHERITA GUAINI
Aveva, la Madre, occhi profondi,
luminosi, penetranti e si accorgeva immediatamente se la persona che aveva
dinanzi era nella luce o nelle tenebre,
nella gioia o nel dolore, e ciò lo coglieva
dallo sguardo altrui - gli occhi sono lo
specchio dell’anima -, per cui non faticava a trovare le parole giuste per mettere
a suo agio l’interlocutore, anzi diveniva
un gesto spontaneo, da parte di chi l’ascoltava, aprire l’animo alla confidenza.
Questo avveniva con persone adulte, con
uomini e donne, con ragazzi e giovani. Per
questi ultimi poi trovava davvero le parole più adatte e, quando mirava nel segno,
essi non si schermivano e non nascondevano il loro pensiero se mai fosse in contrasto col dire della Madre, e ne confermavano l’intuizione. Madre Margherita
Maria aveva un sesto senso soprattutto
con i giovani e le giovani che avevano in
animo il desiderio di consacrarsi a Dio nel
sacerdozio o nella vita religiosa e vivevano nell’insicurezza della scelta. Ella
riusciva facilmente a convincerli per un sì
o per un no deciso, rispetto alla chiamata. Ci sono molte lettere della Serva di
Dio che asseriscono questo, che testimo-
Capita alle volte di sentirsi angosciati o scoraggiati per qualche insuccesso
o sofferenza o malattia e si desidera condividere il problema con qualcuno. Non
sempre però si trova la persona giusta con
la quale confidarsi. E può anche essere
cosa rara percepire, quando parli confidenzialmente con la persona scelta, che
quella si occupi di te e sia per te, in quel
momento. Senti di essere in contatto
diretto solo se scorgi la sua disponibilità,
se vedi che non ha fretta, se ti guarda con
simpatia o meglio con affetto, e ti accorgi che vuole darti una mano per aiutarti.
Se è amica dovrebbe dare questi segnali e
offrire serenità con un dialogo sincero. Ma
non è così scontato che anche un incontro
tra veri amici dia questo risultato.
Ebbene, chi ha conosciuto Madre
Margherita M. Guaini, si ricorderà che era
una persona molto capace di dialogo, era
disponibile, socievole, amabile; donna
intelligente, delicata, attenta e comprensiva nei riguardi del prossimo. Sapeva
entrare nell’animo di chi le stava di fronte, senza forzare. Riusciva a far parlare
l’altro/a, con cuore aperto e con la sicurezza di essere capito/a.
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
niano cioè come aveva saputo leggere nel
cuore e nell’animo di ragazze, col dare
piena sicurezza nella decisione, e che poi
sono divenute Missionarie di Gesù Eterno
Sacerdote.
Ecco un esempio di come sapeva
aiutare e persuadere. La giovane X, alla
quale scrive, non godeva ottima salute e
tentennava nell’accogliere la chiamata
alla vita consacrata. La Madre l’assicurò
così: «… Buona figliola, “le vie di Dio non
sono quelle degli uomini”, e spesso, anzi
sempre, il Signore che ci è Padre, quando
trova in noi la buona volontà, dai rovesci
prepara a noi dei capolavori, se noi
vogliamo davvero il bene. Qualche anno
fa un buon Sacerdote, religioso di una fiorente Congregazione maschile, mi raccontò che nell’Istituto femminile dello stesso
Ordine, furono fatte delle selezioni, e per
motivi di salute non fu tenuta in convento
una buona figliola. Detta giovane venne a
suo tempo accettata in altro Istituto. Fu
Madre Generale, e di più sono introdotte
le pratiche per il riconoscimento delle sue
eroiche virtù, “Serva di Dio”, mentre in
quell’Istituto
nemmeno
la
Madre
Fondatrice, in quel tempo, era nell’albo
dei Beati. Mi auguro, ed auguro a lei che
tale sia tra noi eroica nella virtù della
santa obbedienza, la quale forma e forgia
i veri santi».
nella mia Parrocchia, io quella sera tornavo a casa dal lavoro correndo per guadagnare tempo, per poter incontrare Madre
Margherita Maria, perché mi parlava del
Signore e mi aiutava a far luce dentro di
me. I suoi occhi puri e penetranti mi
entravano nell'animo e mi davano sicurezza e pace”, perché immancabilmente, la
“Madre” faceva la proposta vocazionale.
Non solo c’era intesa tra la Serva di
Dio e i giovani; questa intuizione-comprensione avveniva anche e soprattutto
tra le sue figlie spirituali giovani e adulte,
novizie e professe. Era consuetudine tra
le Mges che, quando erano chiamate a
Varallo in Casa Madre, per partecipare al
corso annuale degli Esercizi spirituali,
ognuna non ritornava alla sua attività
prima di aver parlato personalmente alla
Madre Fondatrice. Era una scelta di sensibilità personale al fine di salutare, ringraziare, chiedere consigli, domandare preghiere e benedizione per continuare il
cammino di fedeltà, per conoscere meglio
la spiritualità della Fondatrice e la ricchezza del suo carisma.
Ma era soprattutto un volere della
stessa Madre Margherita M., la quale non
permetteva che nessuna Sorella partisse a corso ultimato - se non l’aveva ascoltata personalmente. Ella voleva rendersi
conto della salute fisica, spirituale e
morale di ogni sua figlia; del suo vissuto
con Gesù e con le Sorelle della comunità;
dello svolgimento dei suoi compiti apostolici. Voleva dare serenità, far capire che
le stimava e aveva fiducia di loro, così da
poter riprendere l’attività dell’anno incipiente, con pace, dedizione, tranquillità
apostolica e con una forte carica di
soprannaturale amore per Dio e i fratelli,
in un cammino proficuo verso la santità.
La Serva di Dio riusciva e leggere “dentro”
e capire fino in fondo quello che si stava
vivendo: la sua maternità raggiungeva il
cuore.
Anche con Sacerdoti ha avuto dialoghi profondi e proficui. Coloro che
E la testimonianza di una giovane
recita così: “Quando sentii che al mio
paese doveva arrivare la Madre Generale a
far visita alle sue Suore che operavano
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
l’hanno accostata non hanno mai dimenticato l'incontro avuto con lei. Era tale l'ardore apostolico che le bruciava dentro e
la ricchezza spirituale che traspariva da
ogni sua parola, da restare affascinati da
tanto amore di Dio, da una fede sì profonda e da una carità così onnicomprensiva,
tanto da avvertire il bisogno di migliorare
per corrispondere alla grandezza del proprio sacerdozio, di cui la "Madre" era
riuscita a fargli prendere più viva coscienza.
Madre Guaini era sempre disponibile all’ascolto, e si presentava con benevolo e luminoso sorriso a tutti coloro che
venivano al Convento anche senza preavviso, perché pensava: “È Gesù che mi
chiama”. Non aveva alcuna difficoltà a
incontrare chiunque, sicura di sé perché
sicura di Dio che le avrebbe dato le parole giuste al momento giusto. E così era.
Chi l’ha incontrata anche una sola volta
non riesce a dimenticare quei momenti di
dialogo avvenuti con lei. Eccone un semplice esempio: una persona scrive a Madre
Iacovone, dopo che Madre Margherita
aveva raggiunto la Casa del Padre: “…
Penso spesso a Lei (a Madre Guaini) e non
so il perché mi sia rimasta così impressa
nell’anima mia. Forse perché mi ha attirato il Suo spirito infuocato d’Amor di Dio?
Penso sia questo il motivo principale e… il
più importante. Ringrazio Gesù d’averla
incontrata e spesso penso ai suoi consigli
saggi per superare con più generosità i
sacrifici, le rinunce, la donazione completa poiché ho abbracciato la croce volontariamente…”.
Aveva, la Serva di Dio, due occhi
pacificati e profondi, che, se da una parte
guardavano te, dall’altra lasciavano trasparire un’altra presenza, quella di Colui,
con cui la Madre è vissuta e verso cui anelava il suo spirito. Il suo dialogare era un
raggio luminoso e aveva un ampio spazio:
umano, caritativo, spirituale, universale.
Era la donna che faceva innamorare di
Dio, della Chiesa, della Gerarchia, dell’umanità, del creato e, finalmente, del
Cielo. Voleva portare tutti in Paradiso a
vedere Dio che è sempre Padre, che è
Amore misericordioso, che si occupa di
tutti i Suoi figli anche quando si dimenticano di Lui.
E Mons. Renato Corti il 29 aprile
2011, all’apertura del Processo diocesano
per la beatificazione di Madre Margherita
M. disse: “Quello che ho potuto cogliere
io di Madre Guaini è l’avere il senso di Dio
con una forza che raramente riscontro”; e
ancora: “Parlando con Lei si percepiva la
reale esperienza di Dio e la comunicava”.
È molto il bene che la Serva di Dio
ha praticato nella sua vita con la parola:
ha dato serenità a persone scoraggiate,
ammalate; a persone che non sapevano
come fare a portare avanti la famiglia; a
coloro che non avevano un lavoro, e
anche a coloro che vivevano nel peccato.
L’ha fatto con l’aiuto materiale,
ma anche con quel dialogo umano-divino
che sapeva coniugare con parole sapienti,
non tralasciando ovviamente di esprimere, nelle relazioni, l’oggetto del suo carisma per immergere la persona nella
bontà, nel perdono misericordioso di Dio e
nell’Eucaristia.
Questa era la capacità di rapporto
di Madre Guaini, Serva di Dio: era un
riflesso del suo amore per il Cuore di
Gesù, dal quale imparò a capire il cuore
umano, ed era l’ansia apostolica che voleva comunicare a tutti nel ricordo della
motivazione, per cui entrò in Convento
nel 1925: “Vado per amare Dio e farlo
amare”; e negli anni successivi aggiungeva: “Il mio solo desiderio: vorrei lavorare
per aiutare tutti ad andare in Paradiso”.
Impariamo anche noi a vivere con fede ed
amore, stabiliti in Dio, per superare il
rischio della mediocrità quotidiana e trovare la felicità.
Suor M. Eletta Gavinelli, MGES
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
LA MIA BELLA ESPERIENZA IN SEMINARIO
Ormai è diventata quasi una tradizione per il nostro bollettino dedicare
uno spazio (speriamo gradito) per parlare del nostro seminario !
Quest'anno peraltro la nostra
comunità di Varallo si è arricchita della
presenza di un nuovo seminarista:
Mimmo De Carlo infatti, salutato a
nome della parrocchia dal nostro prevosto proprio sul bollettino dello scorso
mese, ha iniziato il cammino di seminario insegnando in alcune scuole della
zona e prestando servizio pastorale
presso il carcere di Novara.
Io stesso ho avuto modo proprio
nello scorso anno, dopo i due anni trascorsi a Scopello, di vivere questa particolare esperienza collaborando con il
cappellano del carcere: è stato un
tempo "forte" in sè e arricchito ancora
di più da questo Anno Santo della
Misericordia (il papa stesso nella
Misericordiae Vultus ha dedicato un'attenzione particolare ai detenuti di tutto
il mondo, chiedendo l'apertura di una
Porta Santa in ogni carcere).
L'estate appena passata in quanto
a intensità di proposte non è stata da
meno: tra giugno e luglio infatti sono
stato in quel di Oleggio (dal nostro compaesano don Massimo Maggiora, da un
anno nominato parroco di questa popolosa parrocchia) per le attività di oratorio, poi in Trentino (presso Folgarida,
vicino a Madonna di Campiglio) per un
campo scuola con gli oratori di Gozzano
e Borgomanero e infine a Cracovia per
la Giornata Mondiale della Gioventù (in
tutta la diocesi eravamo in più di seicento)...
Quando uscirà questo numero del
bollettino però avrò già alle spalle un
mese di seminario: io e i miei 4 compagni di classe abbiamo iniziato la quarta
teologia (ormai il quinto anno di seminario). Gli anni di seminario sono sette
in totale (possiamo dire che ormai
abbiamo fatto il giro di boa!!).
Per me quest'anno ci sono due
novità...
La prima riguarda il cammino di
seminario: giovedì 1 dicembre infatti
riceverò il ministero dell'accolitato (un
altro gruppo di terza riceverà il lettorato) nel corso della nostra festa patronale della Madonna dal Cuore d'oro con
la presenza del nostro vescovo Franco
Giulio.
La seconda riguarda l'esperienza
pastorale: da quest'anno infatti sono
stato destinato alla parrocchia di
Trecate (di circa ventimila abitanti,
vicino a Novara)!
Per la nostra diocesi infine non
posso non ricordare come momento di
gioia l'ordinazione di due nuovi diaconi
(Matteo di Grignasco e Alessandro di
Verbania) a cui facciamo un grande
augurio per il loro futuro ministero.
Augurando buon cammino ai due
nostri nuovi sacerdoti don Gianni e don
Graziano, ringrazio tutti voi varallesi
che mi accompagnate sempre con l'affetto e l'amicizia!
Mi affido alla nostra Madonna
Incoronata a cui, come dice il bell'inno
a lei dedicato, "tutta Varallo in coro
acclama noi ti amiamo" e conto sulle
vostre preghiere!
Alessandro Ghidoni
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
ECCO I NUOVI CARDINALI DELLA CHIESA DI “PERIFERIA”
TRA CUI IL CARD. RENATO CORTI
Un po’ a sorpresa, come suo solito,
al termine dell’Angelus e della Messa per
il Giubileo Mariano papa Francesco
annuncia un nuovo concistoro per il 19
novembre prossimo, vigilia della solennità di Cristo Re quando ci sarà la cerimonia solenne di chiusura del Giubileo della
Misericordia.
Saranno tredici i nuovi cardinali
elettori e quattro non elettori perché
ultraottantenni tra i quali c’è un sacerdote albanese che ha alle spalle ventotto
anni di carcere duro.
Due gli italiani, mons. Mario
Zennari, «che resta Nunzio nell’amata e
martoriata Siria», ha detto il Papa, e il
nostro vescovo emerito di Novara mons.
Renato Corti, che ha predicato gli esercizi spirituali della Quaresima 2005 alla
Curia vaticana. Furono gli ultimi a cui
presenziò anche papa Giovanni Paolo II,
che morì alcuni mesi dopo!
Gli altri arrivano dalle “periferie”,
tanto care a Francesco. Ecco i nomi:
mons.
Dieudonné
Nzapalainga,
Arcivescovo di Bangui in Centrafrica,
dove il Pontefice ha aperto la prima Porta
Santa del Giubileo della Misericordia l'anno scorso ed è il primo cardinale della
chiesa centrafricana; l'arcivescovo
Carlos Osoro Sierra di Madrid; l'arcive-
scovo Sergio da Rocha di Brasilia; l'arcivescovo di Chicago Blaise Cupich;
Patrick Rosario, arcivescovo di Dacca, in
Bangladesh; l'arcivescovo Baltazar
Enrique Porras Cardozo di Merida, in
Venezuela; l'arcivescovo Joseph de
Kesel, di Malines-Bruxelles; l'arcivescovo
Maurice Piat, di Port Louis, nelle Isole
Mauritius; l'arcivescovo Kevin J. Farrel,
prefetto del nuovo dicastero Laici
Famiglia Vita; l'arcivescovo Carlos
Aguiar Retes, di Tlaneplalta, in Messico,
chiamato dal Papa a partecipare ai due
Sinodi sulla famiglia; l'arcivescovo John
Ribat di Port Moresby, in Papua Nuova
Guinea, primo cardinale di questo Paese;
l'arcivescovo Joseph Tobin di Indianapolis,
religioso,
che
fa
parte
della
Congregazione del Ss. Redentore.
A questi, il Papa ha aggiunto la
nomina di quattro cardinali ultraottantenni che quindi non potranno entrare in
un futuro Conclave.
Si tratta del nostro Renato Corti,
vescovo emerito di Novara, nato a
Galbiate (Lecco) il 1 marzo 1936, padre
Ernest Simoni, sacerdote di Scutari, uno
dei testimoni della persecuzione della
Chiesa albanese sotto il regime comunista; Anthony Soter Fernandez, vescovo
emerito di Kuala Lumpur, che sarà il
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
il primo cardinale della Malesia, mons.
Sebastian Koto Khoarai, vescovo Emerito
di Mohale’s Hoek, in Lesotho, nell’Africa
del Sud.
«La loro provenienza da 11
Nazioni», ha detto il Papa prima di fare i
nomi dei nuovi cardinali, «esprime l’universalità della Chiesa che annuncia e
testimonia la Buona Novella della
Misericordia di Dio in ogni angolo della
terra».
L’inserimento dei nuovi Cardinali
nella diocesi di Roma, ha proseguito,
manifesta inoltre «l’inscindibile legame
tra la sede di Pietro e le Chiese particolari diffuse nel mondo» (infatti a ciascun
cardinale viene sempre affidata una chie-
sa della Diocesi di Roma a cui lui farà sempre riferimento!)
L’imposizione delle “berrette cardinalizie” da parte di Papa Francesco avverrà sabato 19 novembre e poi Domenica 20
novembre, Solennità di Cristo Re, a conclusione dell’Anno Santo Straordinario
della Misericordia, ha detto ancora il
Papa, «concelebrerò la Santa Messa con i
nuovi Cardinali e con tutto il Collegio
Cardinalizio».
In totale, per quanto riguarda i 13
cardinali elettori, si tratta di tre statunitensi, tre europei, tre dell'America Latina,
due africani, un asiatico e uno
dell'Oceania.
La Redazione de “La Casa sulla Roccia”
IL CARDINALE RENATO CORTI
SI CONFIDA AI GIORNALI … DOPO LA SUA NOMINA
(Riportiamo qui di seguito la prima
intervista rilasciata dal neo Cardinale
Renato Corti, che è venuto a conoscenza
della sua nomina dalla Televisione!)
Ecco, cerchiamo qui di tratteggiare
il ritratto di mons. Renato Corti, futuro
cardinale.
Per oltre un decennio (1980-1991)
stretto collaboratore del cardinale Carlo
Maria Martini, allora arcivescovo di
Milano; è stato, come sappiamo, vescovo
di Novara per 20 anni (1991-2011) ed
anche vicepresidente della Conferenza
episcopale italiana dal 2005 al 2015. Ora
– dice lui stesso - una nuova pagina da
scrivere e una nuova "responsabilità
anche nei confronti di tutta la Chiesa".
Tra i quattro vescovi e sacerdoti
ultraottantenni nominati cardinali, domenica 9 ottobre da Papa Francesco, l’unico
italiano è monsignor Renato Corti.
Originario di Galbiate (LC), vive al
Santuario di Rho, nel Collegio dei Padri
Oblati Missionari, dal 2011 quando ha
lasciato per sopraggiunti limiti d’età il
ministero di vescovo di Novara.
Stimato predicatore, uomo di Dio e
di grande spiritualità, ha guidato nel 2005
gli esercizi spirituali alla Curia vaticana,
gli ultimi con Papa Giovanni Paolo II, e su
invito di Papa Francesco ha scritto le
meditazioni della Via Crucis del Venerdì
Santo del 2015 al Colosseo.
Ecco le sue considerazioni dopo la
notizia della nomina cardinalizia:
Come ha saputo della nomina?
Quando il papa ha annunciato la
mia nomina a cardinale, io ero fuori casa,
in parrocchia. Me l’hanno comunicato gli
amici della comunità che mi ospita: avevano appreso della notizia dal telegiornale. Io, direttamente, non ho ricevuto nessuna comunicazione né a voce né per
iscritto. Ma questa mattina mi hanno
detto che nei prossimi giorni arriverà un
testo scritto.
Come ha reagito a una notizia così
particolare?
Devo dire che si tratta di una cosa
inattesa. E ancora a 24 ore di distanza
non si avverte a sufficienza il senso. Ci
vorrà ancora qualche giorno.
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo
Qualche riflessione, però, l’avrà
fatta…
Stamattina, pregando, consideravo
qualche aspetto che mi sembra significativo per quanto riguarda diventare cardinale. Una prima cosa rilevante è il colore
rosso che rimanda al sangue, ai martiri.
Conosco una preghiera molto bella del
Beato Antonio Rosmini. Una preghiera che
ho sempre in evidenza e che lui chiedeva
venisse recitata tutti i giorni da chi entrava nella Congregazione che aveva fondato. È una preghiera forte che dice proprio
il coraggio della fede che viene chiesto
nella vita, cosa che è particolarmente
rilevante oggi.
Con lei riceveranno la porpora
alcuni grandi testimoni della fede.
Sempre stamattina, nel pregare,
mi sono soffermato su alcune persone che
sono state nominate cardinali: per esempio il prete albanese che ha fatto ventott’anni di carcere sotto il regime di Hoxha,
in Albania.
Mi sembra molto significativo, così
come mi sembra molto bello che siano
stati nominati il nunzio apostolico in Siria
e l’arcivescovo di Bangui. Naturalmente
queste figure molto significative mi conducono a dire: sì, ma tu sei significativo
di che cosa? Lascio la domanda aperta a
me stesso e cercherò di rispondere in
maniera onesta e generosa.
Lei è stato per 11 anni stretto collaboratore del cardinale Carlo Maria
Martini a Milano. Quale ricordo le può
essere utile per questa nuova responsabilità?
Martini, da vescovo, mi diceva
come membro del Collegio episcopale che
c’è una responsabilità nei confronti della
diocesi, ma c’è una responsabilità anche
nei confronti di tutta la Chiesa.
Diventato cardinale, nel febbraio
1983, sosteneva che questo titolo lo sti-
molava a sentire una responsabilità in
particolare proprio nei confronti del cammino della Chiesa universale. Questo è un
punto su cui dovrò meditare. In concreto
potrebbe voler dire che su certe cose si
scrive al Papa.
È un modo per essergli vicino e per
dedicarsi al cammino della Chiesa universale.
Questo raccolgo da Martini.
Ma lui era il cardinale Martini, io non sono
nessuno!
Nelle meditazioni che lei ha scritto per la Via Crucis del Venerdì Santo
del 2015 al Colosseo ha citato il card.
Martini, quando ricordava che “siamo
chiamati ad essere la Chiesa della misericordia” e che “la Chiesa è chiamata ad
essere povera e amica dei poveri”.
Parole pronunciate nel 1995 e spesso ripetute da Papa Francesco… Quelle
parole le estraggo dalla Lettera di presentazione del 47° Sinodo della diocesi di
Milano, nella quale ci sono pagine forti.
Quel testo è uno dei più importanti, tra i
più ignoti del card. Martini. Non li ho sentiti citare forse da nessuno.
Io li ho commentati in un corso di
esercizi ai preti di Mantova, perché erano
impegnati con il Sinodo e allora mi sono
richiamato a questa Lettera di Martini.
Parole molto forti, che credo valga la
pena ripetere anche oggi, perché sono
veramente un ritorno allo spirito iniziale
del cristianesimo.
Comunicando la vostra nomina,
nell’Anno Santo, Papa Francesco ha parlato di annunciatori “dell’amore misericordioso di Dio”.
In questo momento sto preparandomi a un incontro che devo fare a
Milano proprio sulla conclusione di questo
Anno. Parlerò di come il card. Martini era
una figura guidata da questo pensiero
profondo della misericordia.
12
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
L’incontro ha un titolo un po’ poetico: la misericordia è è un’essenza che
colma di profumi le nostre case, le nostre
comunità.
Sono le opere di misericordia spirituali e corporali. In quell’occasione citerò qualche riga del card. Martini che
trovo nelle sue lettere e parlerò del suo
stile. Un vescovo che ha iniziato i suoi
anni a Milano facendo come prima uscita
quella che l’ha condotto nel carcere di
san Vittore.
Per quanto mi riguarda, essere
annunciatore dell’amore misericordioso
di Dio richiama ad una concretezza quotidiana: per me è nell’attenzione in particolare ai poveri che mi vengono incontro
anche qui, nella comunità di Rho che mi
ospita da cinque anni.
desideriamo trasformarlo in preghiera ed
affidarlo al cuore di Gesù misericordioso,
per
intercessione
della
Madonna
Incoronata e della Vergine del Sacro
Monte!
Auguri, caro cardinal Renato… con
il desiderio di poterla accogliere presto
tra noi qui a Varallo.
Il nostro augurio oggi è colmo di
affetto e di gratitudine nei confronti del
neo cardinale Renato Corti, che venne qui
a Varallo al S. Monte per predicare gli
esercizi spirituali ai sacerdoti nel 2015;
13
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
PELLEGRINI
VERSO LA
CHIESA CHE
Abbiamo appena concluso al Sacro
Monte – con “Nova Jerusalem” il convegno
che ha ricordato la figura di Geries Sa’ed
Khoury, un cristiano appartenente alla Chiesa
che è in Gerusalemme, erede della prima
evangelizzazione, “pietra viva” della Terra
del Signore, fattosi teologo e uomo del dialogo per amore di Cristo e dei fratelli.
Il titolo scelto per il convegno
“Leggere la Bibbia oggi a Gerusalemme”
dice la difficoltà che i fratelli cristiani di
Palestina (e noi con loro) hanno a porre al
cuore della Sacra Scrittura l’elezione di un
popolo fra gli altri popoli e la promessa
esclusiva di una terra da abitare qui e adesso entro confini geografici e storici precisi.
Ecco allora che una lettura “palestinese”
della Bibbia è necessaria per evitare un
autentico conflitto tra fede ed esperienze di
vita quotidiana, tra benedizione divina ad
Abramo, padre di molti popoli, ed il travisamento della stessa per fondare una dottrina politica
nazionalista nello stato
d’Israele, foriera di guerre ed ingiustizie.
E’ stato detto molto nel convegno per
riportare il senso della promessa ad una specie di storia d’amore: “ti faccio vedere come
voglio bene a tutti volendo bene ad uno” e di
come il compimento della promessa sia il
Cristo che ha fatto di tutti un popolo solo,
come in varie e smaglianti forme ha ripetutamente detto ed insegnato l’apostolo Paolo,
che di Bibbia se ne intendeva.
Al termine delle riflessioni, considerato l’invito a pellegrinare che ripetutamente ci giunge dai fratelli cristiani di
Gerusalemme ci siamo impegnati ad andare laggiù per incontrare i nostri fratelli, figli
come noi della Chiesa madre di
Gerusalemme, che ogni giorno “portano la
croce”, come diceva Geries. Per questo
rivolgo l’invito a proporci di partecipare ad
un viaggio che potremmo programmare per
la prossima primavera, nel gioioso periodo
pasquale, stagione che laggiù vede fiorire
anche il deserto.
La novità del viaggio starebbe nell’accostare alla visita dei luoghi santuari
della nascita, vita, passione, morte e resur-
È IN
GERUSALEMME
rezione di Gesù, alcuni incontri con testimoni della presenza cristiana, diventata ormai
una minoranza a rischio di estinzione.
Appassionati sacerdoti e laici ci
attendono in città come Gerusalemme,
Betlemme, Nazareth, Nablus, Ramallah, ed
in tanti piccoli villaggi rimasti cristiani,
come Taybeh e Abud, che sarà una sorpresa
riscoprire come luoghi di culto dei primi
secoli del cristianesimo. Far loro visita, pregare con loro, e poi parlare di loro qui fra
noi, facendone conoscere l’esistenza e le
condizioni di vita, è quanto ogni volta ci
chiedono di fare.
Si torna arricchiti e talvolta, per grazia di Dio, convertiti, certamente convinti
che “giustizia e pace” procedono sempre
insieme e chiedono anche a noi di non considerarci estranei a quanto accade in quello
che noi chiamiamo Medio Oriente, oggi così
tragicamente insanguinato e dilaniato da
guerre apparentemente senza uscita.
Sentiremo le loro parole autentiche, di
testimoni diretti, senza analisi complicate,
ma con il parlare lineare che il Signore c’incoraggia ad usare per annunciare e per
denunciare quando occorre.
Oggi Israele / Palestina resta il luogo
più sicuro per i pellegrini. Sento spesso nel
mio lavoro di organizzatore dei viaggi che
compio un paio di volte all’anno la domanda: “ Non hai paura?” La mia risposta è “no,
non ho paura, ne avrei se andassi in Egitto
od in Turchia, ma non laggiù a motivo di una
situazione che vede tutti accoglienti verso i
pellegrini”.
Ma di questo parleremo negli incontri
di preparazione al viaggio che certamente
precederanno la nostra partenza. Ora chiederei soltanto di avere un messaggio di adesione da parte di chi volesse saperne di più,
senza ancora alcun impegno per il viaggio,
scrivendo
una
email
all’indirizzo
[email protected], oppure chiamando al mio cellulare 347 7760891, oppure scrivendomi all’indirizzo: piazza
Racchetti, 3 – Varallo. Grazie!
Norberto Julini
Presidente di “Nova Jerusalem”
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
PROPOSTE INTERESSANTI
E’ autunno, iniziano i primi freddi,
perché alla sera prima di dormire non leggere qualche bel libro?
Il Centro Libri ve
ne propone alcuni:
1)
Ogni giorno, poco dopo le sette del
mattino,
Papa
Francesco
tiene
delle brevi omelie
nella piccola cappella di Santa Marta.
Un appuntamento
che si è trasformato
in un’occasione per
parlare a tutti, a
braccio, senza testi
scritti. Queste pagine riportano in
modo integrale circa
300 omelie di papa
Bergoglio,
che
riflettono il suo pensiero esposto in modo
semplice in modo che tutti possano capirlo
e farlo proprio. Sono le idee, i temi e le
sfide che Papa Francesco ha impresso nel
suo pontificato.
2)
Shirin Ebadi è la prima donna musulmana a ricevere il Premio Nobel per la
Pace, ha ispirato milioni di persone nel
mondo con il suo impegno da avvocato per
i diritti umani, difendendo soprattutto le
donne e i bambini dal regime iraniano.
Shirin
Ebadi racconta la
sua storia di
coraggio e ribellione contro un
potere che ha
cercato di portarle via tutto – il
matrimonio, gli
amici, i colleghi,
la casa, la carriera, persino il
Premio Nobel – ma non ha intaccato il suo
spirito combattivo, e la speranza di giustizia e di un futuro migliore.
DAL
CENTRO LIBRI
Per questo il governo iraniano ha
cercato di ostacolarla in tutti i modi, ha
intercettato le sue telefonate, ha messo
sotto sorveglianza il suo ufficio, l’ha fatta
pedinare, ha minacciato lei e i suoi cari con
metodi violenti e indicibili.
“E’ per amore dell’Iran e del mio
popolo, delle sue potenzialità e della sua
grandezza, che ho intrapreso ogni singolo
passo di questo viaggio. E so che un giorno
gli iraniani troveranno la loro strada per la
libertà e la giustizia che meritano”.
3)
Ha scritto Oriana Fallaci: “Io
non sono un venditore di parole. Sono un
venditore di idee che
paga sempre per le
sue idee, giuste o sbagliate. E quando gli
stupidi hanno paura di
me e non vogliono
essere intervistati da
me io rispondo: «Non
hanno paura di me.
Hanno paura della
verità». Essere giornalista per me significa
essere disubbidiente.
Ed essere disubbidiente per me significa, tra l’altro, stare all’opposizione. Per stare all’opposizione bisogna
dire la verita. E la verita e sempre il
contrario di cio che ci viene raccontato. La
storia si scrive sulla verita e non sulle leggende.Solo i deboli e i poveri di spirito
hanno paura della solitudine e si annoiano
a stare soli. Io non sono debole. Sono molto
forte, e durissima ormai. Non sono neanche
povera di spirito. Quindi non ho paura della
solitudine. Nel difficile momento che
stiamo vivendo, cosi pieno di paura del
domani, ritengo che la stampa possa e
debba fare molto di piu per ridurre le reciproche incomprensioni, per facilitare un
dialogo serio, per tentare di trovare delle
soluzioni…”
Rosangela Canuto
15
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
SANT’ORSOLA E LE SUE COMPAGNE
IN UN ANTICO AFFRESCO VARALLESE
Sul foglietto del calendario, alla
data del 21 ottobre, compare generalmente l’indicazione Sant’Orsola vergine
e martire e, per i più, tale rimane come
tante altre lungo l’anno, non avendo
magari un immediato corrispettivo nella
celebrazione liturgica in chiesa.
Non così però dovrebbe essere per
i Varallesi che, leggendo questo nome
potrebbero ricordare che, proprio in
pieno centro cittadino, lungo corso
Roma, a pochi passi da piazza Vittorio,
ancora è visibile - non si sa per quanto
tempo stante le condizioni di conservazione – un affresco che ritrae proprio la
santa in compagnia delle sue compagne.
L’immagine è stata anche scelta
dal professor Massimo Bonola per la
copertina del suo interessante libro in
cui ha pubblicato i risultati delle sue
ricerche riguardanti la soppressione
degli ordini ed istituti religiosi in Varallo,
a seguito delle leggi eversive di fine
Settecento ed inizi Ottocento. Eventi
che non poche ripercussioni ebbero sulla
vita non solo religiosa, ma anche sociale
ed artistica della nostra città.
Il dipinto è, infatti, uno sfuggente
ricordo dell’antico convento delle suore
Orsoline che, proprio negli ambienti oggi
occupati dall’Albergo d’Italia, dal Caffè
Roma e dalla nuova farmacia, aveva la
sua sede. E’ l’ultima debole traccia del
culto a questa santa che, in seguito alla
protezione che Angela Merici volle esercitasse sulla congregazione da lei fondata, ebbe una certa diffusione dal
Cinquecento, nei territori dell’allora
Ducato di Milano cui, come è noto, la
nostra valle costituiva la propaggine più
occidentale, essendo il confine costituito non già dal fiume Ticino ma dal Sesia.
La vicenda di Orsola è, senz’altro,
una tra le più note dell’agiografia cristiana, e oscilla tra storia e leggenda
senza che, anche dopo studi e ricerche
accurate, se ne sia riusciti a delineare
completamente i contorni.
Il racconto, tramandato anche
dalle pagine della Legenda Aurea di
Jacopo da Varazze, fa di Orsola una principessa bretone che venne chiesta in
sposa da un re pagano. Il rifiuto da parte
della principessa, che si era segretamente consacrata al Signore, avrebbe
rischiato di scatenare una guerra ed
anche per questo, consigliata da un
angelo, chiese di poter rimandare la
decisione di tre anni.
Trascorso questo tempo, Orsola
prese il mare con undicimila compagne e,
secondo alcune versioni, anche con il promesso sposo. Attraversò il tratto fra
l'Inghilterra ed il continente su una flotta
di undici navi, poi, sospinta anche da una
tempesta, risalì il corso del Reno fino a
Colonia e successivamente a Basilea, in
Svizzera, da dove proseguì a piedi, in
devoto e variopinto pellegrinaggio, fino a
Roma, dove un certo papa Ciriaco – per
altro mai noto - le accolse con tutti gli
onori. Successivamente, di ritorno in
patria per la stessa via, transitò per
Colonia, che nel frattempo era stata conquistata da Attila: qui le undicimila vergini, esortate da Orsola alla fermezza, furono subito trucidate dalla furia dei barbari
in un solo giorno, mentre il famigerato re
unno, invaghito dalla sua bellezza, risparmiò Orsola, che chiese anch'egli in sposa,
promettendole salva la vita.
Al suo rifiuto la fece però uccidere
a colpi di freccia, e con lei, secondo una
tarda versione, fu ucciso pure papa Ciriaco,
che l'aveva seguita nel suo viaggio.
16
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
ni, invece, ebbe forse origine da un errore di trascrizione dove era indicato il
martirio di Orsola e delle sue compagne
ad undecim milia - a undici miglia dalla
città di Colonia - o, secondo altre ipotesi, dall’erronea interpretazione del nome
Undecemilla, riferito ad una delle giovani. La vicenda di sant'Orsola e delle undicimila vergini ha comunque avuto una
straordinaria diffusione nel Medioevo,
divenendo motivo ispiratore di opere
d’arte e di letteratura.
Proprio a motivo di questa legenda, in seguito ad una visione in cui la
santa e le sue compagne sarebbero
apparse per incoraggiarla, Angela Merici
si decise a fondare l’ordine religioso per
l’educazione e la assistenza delle fanciulle povere che, come detto, ebbe una
residenza anche a Varallo.
Così, a motivo della generosa laboriosità delle suore, l’eco della vicenda di
Orsola, dalle rive del Reno è giunta fino
a quelle del Sesia e sopravvive, seppur
sbiadito come l’affresco, tra le pagine
della nostra storia, quasi non volesse
essere cancellato.
Chi si è occupato di ricercare le
basi storiche che potrebbero esistere
all'origine di questa leggenda, ha individuato un punto di partenza nella scoperta di alcune reliquie in una chiesa di
Colonia, accompagnate da un'antica
iscrizione. Il testo riporta il nome di un
certo Clematius che costruì un luogo di
culto dove alcune vergini erano state
uccise per la loro fede, forse al tempo di
Diocleziano.
La leggenda delle undicimila vergi-
don Damiano Pomi
OPEN DAY ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA PARROCCHIALE
La Scuola dell’Infanzia rappresenta un momento formativo fondamentale
nella vita di ciascun bambino.
Proprio per far conoscere meglio
la scuola e le sue attività quest'anno
verrà proposto un open day che si terrà
sabato 12 novembre dalle ore 9.00
alle 13.00.
In tale occasione sarà possibile
visitare la scuola, assistere ad alcune
attività, conoscere le insegnanti e ricevere informazioni dettagliate sull'organizzazione scolastica.
Sarà possibile iscrivere i bambini
nati nel 2014 e i bimbi nati entro il 30
aprile del 2015.
Tutti
coloro che
sono interessati
sono dunque invitati a partecipare
a
q u e s t a
giornata:
vi aspett i a m o
numerosi!
17
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
ALCUNE IMPORTANTI NOVITA’
NELLE S. MESSE FERIALI E FESTIVE
A PARTIRE DA LUNEDI’ 14 NOVEMBRE
A partire da Lunedì 14 novembre le S. MESSE FERIALI della Parrocchia di
Varallo non saranno celebrate in Collegiata, ma per motivi di risparmio energetico verranno celebrate come segue:
S. MESSE FERIALI
•
ore 8,00: S. MESSA alla Chiesa della Madonna delle Grazie, alla presenza anche della ricca comunità delle Suore Missionarie di Gesù Eterno sacerdote.
•
ore 18,00: (non più alle 18,30): S. MESSA alla Cappella della Scuola
Materna Parrocchiale.
S. MESSE FESTIVE
Si ricorda inoltre che a partire da DOMENICA 13 NOVEMBRE,
la S. Messa DOMENICALE delle ore 10,00 alla chiesa di S. Antonio,
presso i Padri Dottrinari NON verrà più celebrata.
► Al suo posto, sempre alle ore 10,00 verrà invece celebrata la S. MESSA
nella chiesa di S. Giacomo (dove quindi non ci sarà più la Messa alle ore 9,00)!
► Riepilogo S. MESSE FESTIVE A VARALLO - CITTA’
ore 8,00:
Collegiata
ore 9,00:
Madonna delle Grazie
(e frazione Parone)
ore 10,00:
S. Giacomo
(e frazione Crevola)
ore 11,00:
Collegiata
ore 17,00:
Padri Dottrinari (S. Antonio)
ore 18,00:
Collegiata
18
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
NOTIZIE DALL’ORATORIO
Lungo queste prime settimane a
Varallo ho potuto iniziare a conoscere i
primi collaboratori della nostra
Parrocchia.
Il Prevosto, don Roberto, ed io
abbiamo incontrato il gruppo dei venti
catechisti sia in modo plenario che singolarmente per la programmazione
delle attività coi bambini e ragazzi per
la loro iniziazione cristiana. E così
Domenica 23 abbiamo dato l’avvio a
questa parte fondamentale della vita
della Parrocchia: trasmettere la Fede
alle nuove generazioni.
Ci piacerebbe vedere a questo
scopo la collaborazione di tutte le forze
disponibili a partire da quella essenziale dei genitori, senza i quali ogni nostro
sforzo e proposta rischierebbero risultare vani.
A questo proposito mi piace sempre ricordare un principio: quello che
dicono i preti e le suore a catechismo
vale 1: è infatti ovvio che lo dicano;
quello che dicono i catechisti vale 10:
è meno scontato che lo dicano, ed in
più assomigliano molto a mamma,
papà, nonna o nonno; quello che dicono a riguardo della Fede i genitori vale
100: in casa le regole ed i valori li suggeriscono loro; ma quello che i genitori fanno – a riguardo della vita cristiana: ad esempio l’andare a Messa coi
figli la Domenica, oppure non bestemmiare o reagire se lo si sente fare,
ecc… - vale 1.000, perché alle parole
si unisce l’esempio!
Ed allora iniziamo un anno di
cammino così: insieme. Facciamo una
cosa in meno, ma facciamola insieme!
Facciamolo per loro.
Riassumo brevemente i momenti
di catechesi:
mercoledì
alle ore 15.30-16.30:
1a media
mercoledì
giovedì
venerdì
alle ore 17.00-18.00:
2a e 3a elementare
alle ore 17.00-18.00:
4a e 5a elementare
alle ore 15.30-16.30:
2a media
OGNI DOMENICA: IL MOMENTO PIÙ ALTO
DI CATECHESI: LA MESSA!!!
(alle 11.00 in Collegiata
oppure in qualunque altra chiesa)
RIPRENDE IL GREST INVERNALE!!!
Anche se ci
siamo fatti un
po’ attendere –
ma la colpa è
mia e del mio
arrivo a Varallo
lo scorso mese –
adesso
siamo
prontissimi. Gli
animatori più grandi, che ho incontrato
settimanalmente, e poi tutto il gruppo
degli animatori hanno attinto a tutta la
propria esperienza e fantasia per organizzare il Grest Invernale.
Durante i primi incontri di catechismo in oratorio è stato consegnato il
volantino informativo, che si può anche
richiedere via e-mail al mio indirizzo qui
sotto riportato.
19
Il primo appuntamento è:
SABATO 5 NOVEMBRE
DALLE 15.30 ALLE 18.00
e poi tutti i sabati
dalle 15.30 alle 18.00,
in Oratorio (Via D. Bosco, 5),
fino al 17 dicembre 2016
e dal 20 gennaio al 1° aprile 2017.
Info: don Graziano 338 34 48 486
- [email protected] oppure
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
HA SCRITTO “T’AMO” SULLA ROCCIA
INNO ALLA “VOCAZIONE”
22
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San
FESTA DEL CAMPANILE
A SAN GIACOMO
SABATO 5 NOVEMBRE 2016
ore 16.00 - CHIESA DI SAN GIACOMO
Presentazione
del Libro
sulla Storia
di San Giacomo
e La Sua
Confraternita
Saluti e introduzione da parte del
Parroco don Roberto Collarini e del Priore Malvestito Giorgio
Presentazione del libro a cura degli autori
DON DAMIANO POMI e STEFANO DELLA SALA
Intervalli musicali a cura del CORO LITURGICO SAN GAUDENZIO
Al termine,
la Confraternita sarà lieta di offrire a tutti i partecipanti un rinfresco
DOMENICA 6 NOVEMBRE 2016
3° anniversario della morte di don Armando
Ore 9.00 S. Messa presso la Chiesa di S. Giacomo
celebrata dal Parroco don Roberto Collarini
I canti saranno eseguiti dalla
Corale “don Giuseppe Marcodini” di Crevola
Al termine,
la Confraternita sarà lieta di offrire un rinfresco per tutti
A seguire
Vendita di torte casalinghe
(si invitano i fedeli a preparare i dolci)
Le offerte raccolte durante la giornata
serviranno per coprire i costi del restauro del Campanile
20
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
DON ROBERTO, SACERDOTE
Un bel momento di festa, domenica 16 Ottobre, per la nostra comunità di
Varallo che si è riunita per una duplice
occasione: la tradizionale celebrazione
della Festa del Campanile e quella dei 25
anni di Ordinazione sacerdotale del prevosto don Roberto.
Affetto, condivisione e serenità
hanno caratterizzato questa bella giornata, anche se, come fa notare don
Roberto, “nella comunità cristiana
dev’essere sempre così, non soltanto
durante le feste!”
Venticinque anni importanti, venticinque anni a servizio delle diverse comunità (Cameri, l’Africa ed ora, Varallo).
Moltissime persone hanno preso
parte all’importante giornata, hanno
scambiato i loro auguri al prevosto per
manifestargli amicizia e vicinanza fraterna in una ricorrenza certamente significativa della vita e del ministero di un sacerdote.
DA
25 ANNI
Sicuramente un segno significativo di speranza e di riconciliazione.”
Don Roberto aggiunge che “l’idea che
anima me, don Graziano e don Gianni è
quella di condividere fraternamente, la
nostra vita quotidiana, noi tre sacerdoti.
Potremmo sicuramente definirci
una nuova équipe che vuole inaugurare
con determinazione un “nuovo stile” fraterno, assolutamente necessario per
poter collaborare efficacemente nella
progettazione pastorale della nostra
comunità cristiana e nel tessuto sociale
varallese!
La comunità, il Consiglio Pastorale
Parrocchiale, le due Confraternite, le
Autorità militari e civili. In rappresentanza del Comune era presente il Sindaco
Eraldo Botta, il vice sindaco Marco
Ricotti e gli Assessori Marco Molino e
Mauro Osti.
“Ho molto apprezzato” ricorda don
Roberto, “il gesto e le parole del Sindaco,
ispirate alla volontà di collaborare, come
del resto è giusto che sia, tra parrocchia
ed Amministrazione cittadina.
21
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - OTTOBRE 2016
Con don Graziano e don Gianni
condivido l’entusiasmo del progettare e
del fare tutto insieme.
Un nuovo inizio, dunque, che con
la collaborazione generosa di tutti potrà
portare certamente frutti positivi nel
cammino di tutta la nostra Comunità!
tratto dal Corriere Valsesiano
DEL
RESOCONTO
DELLA FESTA
CAMPANILE 2016
BUSTE raccolte durante la Festa del
Campanile (con le generose offerte da
parte delle varie chiese varallesi): €
2.365,00
RICAVATO del PRANZO COMUNITARIO
ed OFFERTE raccolte da don Roberto
in occasione del suo 25° Anniversario
di Ordinazione Sacerdotale
€ 2.000,00
(devoluti tutti alla nostra SCUOLA MATERNA PARROCCHIALE).
ANAGRAFE PARROCCHIALE
Sono stati portati al Fonte Battesimale:
PAGANO ALESSANDRA VITTORIA di Giovanni e di Buttini Sara
SAMPO’ CESARE DI Marco e Lana Marina
GUERRATO SAMUELE di Stefano e Casella Miria
Si sono uniti in Matrimonio:
ANTONINI LORENZO ADAM e BAZZANO VALENTINA
Sono tornati alla Casa del Padre:
PRANDINO GIANNI; BOTTONE PIA; MORETTI LIDIA VED. VANZINI; STRAGIOTTI ELIDE
VED. CALZONI; BURLA DIEGO; FERRARIS TIZIANO; CISLAGHI ARNALDO; CASTIONI
CLELIA VED. RONDELLI
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