Did you know that the word “Halloween” means “all hallows eve

Transcript

Did you know that the word “Halloween” means “all hallows eve
4
8 - novembre 2002
MEDIAPIERODELLAFRANCESCA
Wordsearch
Find out the words hidden in the boxes
Halloween Crossword
What is the english for:
Down
1. Zucca
2. Fantasma
4. Vampiro
Across
4. Mostro
5. Strega
6. Spirito
7. Ragno
Did you know that
the word “Halloween” means
“all hallows eve”, that is the
eve of all saints day?
Book
Chips
Clock
Egg
Flower
Food
Friend
Fruit
Fun
Game
Garden
Star
Surf
Time
Today
Year
C.B. - 1ª N
Its origins are very old and go back to the times of
the Celts, who, on october 31s celebrated the celtic
new year and “samhain”, the lord of the death.
The celts thought that on that day all the spirits of
the dead people returned to earth to look for living
bodies to live in.
To defend their bodies, the living people extinguished the fires in the houses to make them cold and
undesirable, dressed up in ugly costumes and
made lots of noise to scare away the spirits.
This tradition continued until today.
Children put on fancy dresses and in the evening
they go from house to house with their lanterns and
play “trick or treat”? People give them some fruit or
sweets… but some other people give them no sweets, so the children play a trick for example put
soap on the window or tie old tins to their cars.
The symbol of Halloween is a ghostly figure called
“jack o’ lantern”.
anni e stavo vedendo un film di
Totò alla televisione. All’improvviso il film fu interrotto
dalla brutta notizia. Ricordo
anche di un’altra bomba che
esplose su un treno. Fu l’attentato conosciuto come la strage
sul treno di Natale. Più recentemente quando ormai si credeva che gli anni di piombo
fossero un brutto capitolo della
nostra storia ormai chiuso ecco
la strage di Bologna…
R.B. - 3ªC
Mio padre ricorda la mattina in cui fu rapito l’onorevole
Aldo Moro e dice che il pomeriggio tutti fecero sciopero;
mia madre era bambina e racconta: Mio padre faceva il ferroviere e quando andava a Bologna non sapevo se tornava a
casa. Le disgrazie quando si è
piccoli non ci sembrano meno
gravi.
C.M. - 3ªC
Mia madre non si ricorda
niente; mio padre, invece, afferma di aver vissuto tutti gli
attentati con grande sconcerto, non riusciva a capire cosa
succedeva, il perché di tanta
violenza.
L.L. - 3ªC
Mia madre non rammenta
molto perché era piccola, ma si
ricorda che la gente aveva paura di viaggiare sui treni, di andare nei grandi magazzini. Lei
non si rendeva molto conto di
ciò che accadeva perché vedeva i fatti attraverso la televisione, ma uscendo per strada non
aveva la percezione del rischio.
V.V. - 3ªC
Il racconto dei miei genitori
Gli Anni di Piombo iniziarono il
pagina precedente
12 dicembre 1969, con la strage alla Banca Nazionale
dell’Agricoltura, in piazza Fontana a Milano. Da allora gli attentati si susseguirono uno
dopo l’altro. Subito dopo i fatti
di Brescia , il 4 agosto 1974
una bomba esplose sul treno
Italicus; il 2 agosto 1980 alle
10,25, nella sala d’aspetto di
seconda classe della stazione
di Bologna, l’esplosivo causò la
più grande strage del II dopoguerra in Italia; il 23 dicembre
1984 un ordigno deflagrò sul
treno Napoli-Milano, in una
galleria fra Firenze e Bologna.
Si conoscono alcuni degli esecutori materiali, naturalmente
però i mandanti sono sempre
rimasti nell’ombra.
J.V. - 3ªD
Parlando con i miei genitori
ho saputo che gli anni ’70-’80
furono terribili a causa del susseguirsi di attentati terroristici.
Uno dei fatti più sconvolgenti
fu il rapimento del presidente
del consiglio Aldo Moro, avvenuto nel marzo 1978, che fu
poi trovato ucciso, qualche
tempo dopo, nel portabagagli
di una macchina, in pieno centro a Roma. Questo avvenimento ha lasciato un segno
molto profondo nella gente,
dato che mai era stato colpito
un personaggio così importante dello Stato.
V.C. - 3ªD
I miei genitori mi hanno
raccontato che gli Anni di
Piombo erano quelli in cui
gruppi armati avevano deciso
di sovvertire lo stato italiano e
quindi pensarono bene di attuare la loro idea facendo attentati terroristici. Furono anni
veramente terribili, tutti gli ita-
liani erano impauriti perché il
clima che si era instaurato era
davvero da “terrorismo”.
N.P. - 3ªD
È passato molto tempo, mi
hanno detto i miei genitori, e i
ricordi di quel periodo sono un
po’ sfocati e lontani. Gli anni
’70-’80 furono chiamati “Anni
di Piombo” perché in molte città italiane accaddero diversi
brutti attentati, in cui morirono
e furono gravemente feriti tanti poveretti innocenti. In seguito molte persone furono incriminate e molti furono i processi: in realtà non si è mai saputo
fino in fondo chi fossero i veri
colpevoli. Fu un periodo molto
brutto per l’Italia e la gente era
tanto impaurita da cercare di
evitare in tutte le maniere luoghi affollati.
S.C. - 3ªD
I ricordi della mamma
In quel periodo andavo a scuola e, fra di noi, cominciava ad
esserci la paura ad uscire ed i
nostri genitori malvolentieri ci
mandavano fuori, con loro
però discutevamo degli atti
terroristici. Quando le notizie
venivano date alla tv tanta era
la tristezza e la rabbia nel vedere colpiti tanti innocenti. Il
ricordo più lucido, dato che
avevo 15 anni, è quello del rapimento e dell’uccisione di
Aldo Moro, ferocemente giustiziato dalle Brigate Rosse; degli
attentati precedenti ho solo
qualche vaga idea perché ero
molto piccola.
La mamma ha infine concluso,
con un po’ di amarezza: «la verità, su questi attentati, non si
scoprirà mai!».
D.P. - 3ªD
R.C. - 1ªN
The experience
of a student
from New York University
I am Kathy Jaucian. At the moment I am studying in Florence with New York University. I am 21 years old and
feel that studying in Italy has been the best decision of my
life. My parents are from the Philippines.
I assist the teaching of english here at “Pier della Francesca and Gramsci” locations, through games and conversing with students.
I learn as much from the students as they learn from me.
f Piccoli lettori…
crescono
Un “progetto lettura” si avvia
alla conclusione, un altro è appena partito. I nostri giovanissimi lettori delle classi quinte
della Montagnola e delle classi
prime della Gramsci, ai nastri
di partenza, hanno appena incontrato l’autore-disegnatore
di fumetti per ragazzi Davide
Calì, presso la libreria Feltrinelli. Si tratta anche questa volta
di un percorso in collaborazione con la Biblioteca dell’Isolotto e in continuità didattica fra
scuola elementare e media.
Ancora una volta l’obiettivo
principale è la motivazione alla
lettura, congiunta alla capacità
di comprendere i vari linguaggi
e usarli per esprimersi.
Il tema dell’incontro è stato
“come scrivere una storia e disegnare fumetti”, questo è anche il punto di avvio per
un’attività di scrittura creativa
che vedrà impegnati i nostri
ragazzi e di cui parleremo sicuramente in fase più avanzata
di lavoro. Intanto diamo la parola ai giovani protagonisti e
sentiamo quali sono state, a
caldo, le loro impressioni.
Elena Baroncelli
Giovedì 24 ottobre ci siamo
recati alla libreria Feltrinelli
dove
abbiamo
incontrato
l’illustratore di fumetti Davide
Calì, che ci ha fatto divertire un
mondo. All’inizio ci ha detto
che dovevamo inventare una
storia , ma come? Il bello stava
per arrivare…Lo scrittore aveva inserito in una scatola molti
bigliettini con elementi di una
fiaba. Noi, a turno, dovevamo
pescarli ed inserirli nella storia.
Facevamo un po’ di confusio-
ne, ma alla fine ci siamo riusciti!
E.C. - 1ªC
Ci ha spiegato i “segreti del
mestiere”! Io mi sono sempre
chiesta: «ma come gli viene in
testa di scrivere questo?». Fino
a poco tempo fa credevo che
arrivasse un’idea e lo scrittore
decidesse di raccontarla. Ora
ho capito che un’idea viene
quando uno vuol farsela venire
e pensa appositamente per
scrivere.
A.M. - 1ªC
La storia è venuta bellina e
anche il gioco è stato divertente.
A.C. - 1ªC
Sono stata molto felice perché a me piace sia disegnare
che inventare storie
B.B. - 1ªC
Per me è stata una bella
esperienza perché non capita
tutti i giorni di incontrare uno
scrittore.
N.F. - 1ªC
Calì ha disegnato degli animali stilizzati tipo la mucca, il
coccodrillo, la giraffa, il cinghiale ed altri e ne ha regalato
uno ad ogni classe. Noi abbiamo avuto la mucca e quando
siamo tornati a scuola lo abbiamo attaccato nell’aula.
F.Z. - 1ªC
Davide ci ha promesso di
mandare a ciascuno di noi un
disegnino con il suo autografo.
Ci ha avvisati che dovremo
aspettare, ma io lo farò con
molta pazienza!
T.D.P. - 1ªC
pagina successiva