I lavori di gruppo in un corso on-line sull`apprendimento della letto
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I lavori di gruppo in un corso on-line sull`apprendimento della letto
I lavori di gruppo in un corso on-line sull’apprendimento della letto-scrittura 1 Giorgia Sanna1, Monja Tait2 Pedagogista (Edizioni Centro Studi Erickson) [email protected] 2 Psicologa, consulente (Edizioni Centro Studi Erickson) [email protected] Sempre più, da parte di molti professionisti in ambito scolastico, è sentita la necessità di costruire o approfondire i contenuti della pratica educativa basandoli su un’acquisizione di conoscenza che riesca ad agganciarsi alla trasposizione di tale sapere in azioni didattiche, educative, cliniche. Si riporta il caso di un corso di formazione erogato on-line sul “Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) della letto scrittura, caratteristiche generali e approccio didattico”. Il modello formativo proposto ha visto l’integrazione tra momenti di studio ed esercitativi individuali e momenti di lavoro collaborativo nell’ambito di una «classe virtuale». 1. Introduzione La complessità all’interno della quale si trovano professionisti dell’educazione e dell’apprendimento, in una società con sempre maggiori vincoli strumentali e logistici, rende necessaria la creazione di percorsi agili e accessibili per la formazione continua. La formazione d’aula “frontale”, per come tutti la conosciamo, si caratterizza per un momento di acquisizione delle nuove informazioni e di un successivo momento, che segue la fine del corso, per la riorganizzazione degli input che però viene necessariamente lasciata al singolo. Un’altra modalità di fare formazione più attiva e partecipata è quella cosiddetta “collaborativa”. Questa si basa sulla condivisione e co-costruzione dell’apprendimento in una comunità attraverso un processo continuo di formazione e riflessione sulla formazione che aiuta gli attori coinvolti (tutor e corsisti) a osservare i processi maturativi di acquisizione-apprendimento favorendo un atteggiamento metacognitivo attivo. Questo tipo di strategia trova nell’ambiente di formazione on-line gli strumenti più adatti grazie ai gradi di libertà che consente, relativamente all’assenza di vincoli legati allo spazio e ad una organizzazione più flessibile in termini temporali. 2. I lavori di co-costruzione e il gruppo di lavoro on-line come risorsa nell’esperienza Erickson. La modalità didattica collaborativa trova una sua peculiare declinazione nelle nuove tecnologie che conciliano DIDAMATICA 2009 − l’efficacia della didattica interattiva con − l’accessibilità flessibile e diffusa e − un servizio di formazione individualizzato e personalizzato. In questo contesto il docente-tutor da figura centrale della formazione frontale assume un ruolo più marginale rispetto al gruppo che apprende. L’apprendimento autentico e consapevole della tematica di studio è mediato da: − l’interazione tra corsisti, − la scelta del metodo da seguire per un lavoro di co-costruzione, − l’assunzione di un ruolo nell’ambito del gruppo, − la contestualizzazione delle competenze acquisite nello studio individuale. Nella pratica il modello formativo proposto prevede l’integrazione tra momenti di studio individuale e momenti di lavoro collaborativo all’interno di una «classe virtuale», i cui partecipanti iscritti singolarmente, hanno l’opportunità di conoscersi per svolgere, nello stesso arco temporale, il medesimo percorso formativo. Il tutor gestisce il contatto quotidiano con i corsisti per l’intera durata del corso, occupandosi in particolare di: rendere disponibili i materiali dei moduli nelle date indicate; essere quotidianamente a disposizione dei partecipanti per qualsiasi necessità tecnica o di contenuto relativa al corso; moderare i forum didattici attivati; animare il lavoro collaborativo in rete; verificare l’apprendimento dei diversi moduli e inviare un feedback sull’esito prova delle esercitazioni. All’interno delle classi virtuali il corsista ha la possibilità: prendere visione di materiali strutturati; svolgere le attività di verifica; interagire e collaborare con il gruppo attraverso (ad esempio): i forum tematici; l’ utilizzo del wiki (strumento per la scrittura collaborativa) e la chat. Il corso, che ha mediamente durata di due mesi, si pone tra gli obiettivi: la modificazione di uno stile di pensiero rispetto all’esterno per renderlo più funzionale e maggiormente utile. Stimolando il confronto, l’esplicitazione di dubbi e richieste di chiarimento, si conduce il gruppo alla co-costruzione di una conoscenza non solo nozionistica, ma anche per un certo verso “esperienziale”. Le analisi di caso proposte nelle esercitazioni portano infatti al riutilizzo dinamico e creativo di quanto studiato nei materiali; questo favorisce la contestualizzazione dell’apprendimento e un’acquisizione consapevole. 2.1 Un esempio di caso. Il corso on-line: “Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) della letto-scrittura: caratteristiche generali e approccio didattico (corso base)”. Le attività scolastiche per l'apprendimento della lettura e scrittura sono tra le prime abilità con cui i bambini si confrontano dall'ingresso nella scuola primaria. All'inizio della prima classe ci sono bambini che hanno già familiarità con la letto-scrittura e altri che devono iniziare a costruire queste abilità. Per 2 I lavori di gruppo in un corso on-line sull’apprendimento della letto-scrittura alcuni l’apprendimento della lingua scritta è un problema e una grande fatica a cui far fronte. Il corso DSA si rivolge all’individuazione e all’intervento precoce nel caso di difficoltà legate alle abilità di base di letto-scrittura. La formazione proposta porta il professionista (insegnante, educatore, psicologo, pedagogista, logopedista) a riflettere e acquisire maggior sensibilità e strumenti per osservare a fondo la natura delle difficoltà scolastiche. Il percorso è organizzato in moduli: per ciascuno di essi sono previsti l’erogazione di materiali, delle esercitazioni e questionari di valutazione. È risultata molto utile, a scopo di verifica della modificazione di uno stile di pensiero, la proposta di compilazione di un questionario sulla rappresentazione sociale della dislessia. A inizio corso, i corsisti compilano un quiz di oltre 50 domande, tratto da un lavoro di A. Novelli (2005) e lo ricompilano poi alla fine del corso. Questa modalità ci permette di verificare non solo se sono stati acquisiti i concetti principali inerenti l’argomento, ma anche se l’atteggiamento e la rappresentazione sociale del problema si sono modificati in maniera più funzionale al lavoro che i corsisti devono affrontare tutti i giorni con i bambini che presentano un DSA. Nello specifico, il percorso di formazione affronta gli aspetti caratterizzanti del problema DSA per dare ai partecipanti una visione di insieme da un punto di vista teorico che sarà completato da utili strategie didattiche utilizzabili nel quotidiano. Queste sono veicolate dall’analisi di casi presentati ad hoc che evidenziano peculiarità significative per inquadrare la natura del DSA in tutte le sue manifestazioni in quanto calato nell’ambiente scolastico. Il corso è stato strutturato in 4 moduli didattici. Nel primo modulo, intitolato “visione d’insieme”, vengono fornite le principali nozioni relative ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) esplorando: la differenza tra difficoltà e disturbo dell'apprendimento, la definizione di dislessia e le principali ipotesi causali del disturbo, affrontando il difficile compito clinico e di osservazione scolastica della problematica differenziandola e associandola alle difficoltà correlate, approfondendo quali sono i segnali di rischio da considerare in età prescolare e scolare. Il modulo prevede un’esercitazione di gruppo resa possibile grazie alla piattaforma. I partecipanti hanno a disposizione più spazi dove poter scambiare opinioni (forum, wiki e chat) e dove progettare il lavoro di co-costruzione e analisi del profilo di un bambino con difficoltà scolastiche per evidenziare la natura delle possibili cause di tale difficoltà. Il tutor collabora con i vari gruppi e li guida metodologicamente senza influenzarne, se non indirettamente, il lavoro sui contenuti. Nel secondo modulo, “Modelli di apprendimento della letto-scrittura”, vengono descritti i principali modelli evolutivi di apprendimento della lettoscrittura; si fa luce sulle peculiarità della dislessia evolutiva nella lingua italiana 3 DIDAMATICA 2009 e si affronta la differenza tra abilità di lettura strumentale e lettura per la comprensione del testo e l'apprendimento. Il modulo prosegue presentando la probabile evoluzione del DSA nella letto-scrittura nel corso della scolarità primaria e secondaria e illustrando, per ciascuna fascia d’età, quali sono, di norma, gli errori caratteristici dei bambini con DSA nella lettura e nella scrittura. Anche questo modulo prevede un’esercitazione che mira all’unione e condivisione dei materiali e che si conclude con la fine del terzo modulo. I corsisti, questa volta con modalità di lavoro mista, parte in condivisione, attraverso un forum appositamente creato e parte individualmente, producono un elaborato che richiede loro la correzione qualitativa e quantitativa di un dettato ortografico, commentandone i risultati. Nella fase successiva del corso, terzo modulo, si forniscono elementi per riconoscere gli indicatori di rischio del DSA della letto-scrittura nelle diverse fasi di apprendimento e strategie di intervento basate sul tipo di difficoltà e il periodo di scolarizzazione. Si approfondiscono gli aspetti della metafonologia connessi all’apprendimento della letto-scrittura e si illustrano alcune prove per la loro valutazione. Ci si sofferma quindi sulla differenza tra lettura strumentale e abilità di studio. Infine nel quarto e ultimo modulo si esplorano alcuni degli orientamenti didattici possibili nei casi di DSA, con riferimenti alle ripercussioni emotive che le persone con questo tipo di difficoltà possono vivere. L’attività di cocostruzione proposta in questa fase è una sintesi di tutto ciò che si è imparato e in parte sperimentato. Durante il percorso ai gruppi si richiede un lavoro di collaborazione che, partendo dalla descrizione di un caso con difficoltà note, dovrà sfociare in una proposta didattico-operativa che i corsisti pensano ed elaborano con la collaborazione del tutor. 3. Conclusioni Nel percorso formativo le attività proposte che puntano sul gruppo di lavoro tende a mantenere alta la partecipazione e la motivazione dei corsisti. Questo favorisce il sentirsi parte attiva del percorso, con un incremento dell’interazione. La scelta del tutor di non assegnare ruoli e piani di lavoro prestabiliti per la realizzazione della co-costruzione delle esercitazioni, ma di limitarsi a guidare metodologicamente i gruppi, è risultata una scelta importante per favorire la partecipazione di tutti e la messa in gioco delle abilità personali e professionali. Attraverso esercitazioni di gruppo, gestibili on-line in spazi condivisi, il percorso proposto dalle Centro Studi Erickson rende possibile il continuo interfacciarsi tra teoria e pratica, didattica e clinica, con la regia dei partecipanti e del tutor, ai fini di una riflessione comune di una co-costruzione dell’apprendimento. Bibliografia Novelli A., Rappresentazioni sociali della dislessia in insegnanti di scuola primaria e secondaria, Dislessia, vol. 2, n. 1 2005. 4