6. Conduzione del cane

Transcript

6. Conduzione del cane
Il canile come
Centro di servizi
Aprile
Modena
Settembre 2007
Materiale di lavoro
Prefazione
Questo report rappresenta materiale di documentazione elaborato a seguito di uno specifico
percorso formativo indirizzato a tecnici ed operatori impegnati nella gestione dei canili del territorio
modenese. Esso si inquadra in una più ampia azione di valorizzazione e promozione dei servizi
offerti dagli Enti locali a favore degli animali di affezione, siano essi di proprietà o oppure ancora da
adottare.
Il Comitato Provinciale LR 27/2000, istituito dall Amministrazione Provinciale nel 2000, in questi
ultimi anni ha sostenuto attività indirizzate ad una diversa cultura del rapporto uomo animale e di
conseguenza, ad una concezione delle competenze is tituzionali in materia maggiormente attenta
alla sostenibilità ed alla efficacia delle attività intraprese.
In particolare, per quanto riguarda le strutture di accoglienza e di ricovero degli animali di
affezione, le Amministrazioni locali modenesi hanno avviato, seppur con strumenti e risorse
diversificate, un percorso di rivisitazione delle funzioni dei canili e gattili. Ci si orienta sempre più
verso il concetto di canile come servizio , inteso quale struttura perfettamente collocata e integrata
nella comunità, con funzioni non solo di mera accoglienza se non di reclusione ma anche con
funzioni didattiche e propositive di specifiche attività assistite con i cani.
Il canile come risposta integrata a molteplici bisogni umani ed animale
I principali argomenti trattati nel corso hanno riguardato:
le conoscenze di base per comprendere l etogramma del cane e del gatto, gli strumenti di
relazione, le nozioni veterinarie fondamentali e i mezzi utili per la gestione logistica del canile;
gli strumenti per la riabilitazione dei soggetti a rischio, nozioni utili per la relazione con il
pubblico e basi tecniche per la Mobility dog e il Buon Cittadino a quattro Zampe.
Dal punto di vista della metodologia didattica ogni argomento è stato suddiviso in tre fasi: teoria,
dimostrazione e pratica in canile.
Docenti del corso:
Dott.ssa Elena Garoni (Medico Veterinario e Istruttore Cinofilo)
Daniela Panozzo (Istruttore riabilitativo e Counselor)
Luca spennacchio (Istruttore Cinofilo)
Dott.sa Eleonora Bertolani
Assessorato Politiche Sociali
per la Salute e la Sicurezza delle persone
Introduzione
La situazione dei canili nel nostro paese è senza dubbio allarmante: accanto a gestioni
delinquenziali, che periodicamente assurgono all onore delle cronache, sussistono numerose
situazioni limite, spesso gestite da associazioni di volontari protezionisti o animalisti, che versano
continuamente in situazioni di emergenza.
L emergenza, e di conseguenza la difficoltà di operare, è data senz altro da situazioni contingenti,
quali il grande numero di cani, la scarsa cultura cinofila italiana, la presenza di strutture fatiscenti,
gli interessi economici e speculativi, lo scarso interesse delle istituzioni. Già da qualche anno,
però, le amministrazioni comunali hanno compreso che la gestione dei cani vaganti ha un forte
impatto sia emotivo sia economico sulla cittadinanza. La presenza sul territorio di competenza di
una struttura adeguata e ben gestita permette infatti di ridurre l impegno di spesa e
contemporaneamente può diventare un ottimo strumento di sensibilizzazione della cittadinanza, un
veicolo della cultura del rispetto di tutti gli esseri viventi, unico mezzo per disincentivare
maltrattamenti e abbandoni.
E necessario però operare una rivoluzione concettuale: è il momento di superare il concetto che
sta dietro la parola rifugio , luogo cioè di protezione dal mondo malvagio che rifiuta e che
sottende spesso a fenomeni di affiliazione che i volontari mettono in atto nei confronti dei cani
ricoverati, giungendo al paradosso di contrastare o impedire l affido a nuove famiglie.
Se dunque l obiettivo non è più dare asilo ai c ani abbandonati ma promuovere i processi di
adozione e disincentivare l abbandono , ecco che non c è più spazio né per il pietismo né per
l improvvisazione gestionale. Il canile diviene in questo senso un centro zooantropologico, dove il
cane ritrova il suo valore in sé, la sua ricchezza, e come tale viene valorizzato e viene promosso il
suo reinserimento in società.
Il canile come Centro Servizi Cinofilo prepara e promuove l adozione adeguata e definitiva dei cani
in nuove famiglie, si prefigge la riabilitazione comportamentale e clinica dei soggetti critici e, con il
Consultorio aperto al pubblico fornisce le informazi oni, i servizi, il supporto alla cittadinanza, con
l obiettivo zooantropologico di conciliare al meglio l animale e la famiglia per scongiurare un
affido sbagliato o un doloroso abbandono.
La condivisione di questi obiettivi implica necessariamente la formazione di personale preparato.
L operatore del Centro Servizi Cinofilo, infatti, deve essere in possesso di una buona base
culturale in quanto deve essere in grado di riconoscere e selezionare i soggetti, preparare il cane
ad un nuovo inserimento in famiglia, indirizzare il cittadino verso un affido adeguato, fino a gestire
e fronteggiare situazioni potenzialmente pericolose.
Indice e argomenti trattati
1
Domesticazione
9
2
Sistema morfofunzionale:
27
.
.
Standard, tipologie fondamentali e classificazioni delle razze
Vocazione, attitudini e motivazioni
3 Sistema sensoriale:
.
.
67
Etogramma
Percezione e motivazione
4 Gerarchia dei bisogni
77
5 Comprendere il linguaggio del cane:
83
.
.
.
.
Posture e segnali calmanti
Stress e disagio
Criteri di valutazione comportamentale (scheda)
Esercizi pratici
6 Conduzione del cane: pettorina o collare?
107
7 Riconoscere i segnali di salute:
113
.
.
.
.
.
.
Osservazione del cane
Parassiti
Patologie per le quali esiste un vaccino
Patologie più frequenti
Profilassi
Cause mediche di alterazioni del comportamento
8 Lavoro nei canili:
.
.
131
Aspetti gestionali ed organizzativi
Aree innovative di intervento: Centro Zooantropologico e Centro Servizi Cinofilo
9 Relazione con il pubblico: elementi di comunicazione.
145
10 Adozione:
163
.
.
.
IDA (Indice di Adottabilità)
Intervista pre-adozione
Il rientro in canile (scheda)
1. Domesticazione
9
L UOMO?
6 MILIONI:
pongidi (gorilla, scimpanzé, oranghi)
OMINIDI
3 MILIONI: Australopitecus robustus
2 MILIONI: Homo abilis
1,7 MILIONI: Homo erectus
500 mila: Homo sapiens
190-150 MILA anni fa
Homo sapiens
neanderthalensis
che si estingue 30 mila anni fa
Homo sapiens sapiens
che non si è ancora estinto
11
Un po di ordine
65 milioni di anni a.C.
700 mila
Scompaiono i dinosauri
Il lupo come lo conosciamo
38 milioni
135 100 mila
IL CANE
12 mila
Primi grossi mammiferi
35 milioni
Miacis
Primi reperti fossili
9 mila
2 milioni
Nascita dell agricoltura
Canis lupus
100 mila a.C. CANE
DOMESTICAZIONE
8000 a.C. : maiale, pecora, capra
6000 a.C. : bue, gatto
4000 a.C. : cavallo, asino, bufalo
3500 a.C. : lama, alpaca
2500 a.C. : dromedario, cammello
(Oltre a renna, Yak, banteng, mithan, bufalo asiatico)
12
Differenze di termini
Domato: esemplare selvatico catturato e
ammaestrato, non nato e cresciuto in
cattività
Addomesticato: esemplare modificato
selettivamente, nato e cresciuto in
cattività, che dipende per tutti i bisogni
primari dall uomo
Le 6 regole
dell addomesticamento
Le abitudini alimentari
La riproduzione in cattività
Il tasso di crescita
Il cattivo carattere
La tendenza al panico
La struttura sociale
13
Canis lupus familiaris
Ordine Carnivora
famiglia Canidae
genere
Canis
specie
l. familiaris
I CANI SELVATICI
Sono corridori maratoneti che cacciano
con inseguimenti estenuanti
hanno arti allungati
uccidono le loro prede con morsi laceranti
sono estremamente adattabili
sono diffusi su tutto il pianeta
14
I CANI SELVATICI
al genere Canisappartengono i cani selvatici:
lupi coyote sciacalli cuon
hanno lo stesso n° cromosomico (78 ) e gli
stessi geni sugli stessi loci sui cromosomi
sono fra di loro interfecondi
Attuale diffusione dei canidi e
successo
dell addomesticamento
Nel mondo oggi ci sono:
400.000.000 di cani
40.000.000 di sciacalli
4.000.000 di coyote
400.000 lupi
nel continente Nord-Americano ci sono
100.000.000 di cani, 200 volte i 50.000
lupi che, per il 95%, vivono in Canada
15
PERCHE NON IL COYOTE?
Vive in coppia
Caccia piccoli roditori e carogne
PERCHE NON LO SCIACALLO?
Piccola taglia ( 15 kg ca)
Vive in coppia e in branco solo per cacciare
Si nutre di piccole prede
PERCHE IL LUPO?
Diffusione su gran parte del territorio
Alta attitudine alla caccia di grosse prede
Alta natura sociale
Propensione alla trasmissione culturale
orizzontale
Percezione sensoriale utile all uomo
16
LA NATURA SOCIALE DEL
LUPO
Branchi-famiglia di circa 8-10 individui
Aggressività ritualizzata
Collaboratività per la caccia e
l allevamento della prole
Capacità comunicative mimiche e
posturali
SIMILITUDINI FRA LUPI E
UMANI
entrambi potenti, intelligenti, astuti, adattabili
e assassiniamo per sopravvivere (B.
Gallicchio)
socialità, amichevolezza, avversione al
combattimento, sviluppo di potenti legami
emotivi
aggressività riservata al procacciamento del
cibo, alla difesa del territorio e dei piccoli e al
privilegio riproduttivo
17
INTELLIGENZA SOCIALE
Il lupo ha evoluto una mente sociale
La specie sociale ha bisogno di avere
compagni
Quelli che non sono abili nel comprendere
e rispondere adeguatamente alle
comunicazioni fra membri saranno
relegati ai margini o addirittura cacciati dal
branco
FILOGENESI DELLA
SOCIALITA
Processo evolutivo che ha avvantaggiato gli
individui con attitudini sociali (lupo vs coyote)
Frutto di lunga storia filogenetica e
ontogenetica
Rende naturale l integrazione in un gruppo
eterospecifico, purché l introduzione avvenga
entro il periodo di socializzazione:
3 settimane per il lupo (piccola finestra)
12 settimane per il cane
18
EVOLUZIONE CULTURALE
La cultura è un insieme trasmissibile di
conoscenze
I geni controllano la cultura in quanto
controllano gli organi che la rendono possibile
(modificazioni a livello di funzioni cerebrali)
L evoluzione è un meccanismo di trial and
error
La selezione naturale agisce sul FENOTIPO
che è il prodotto dei geni e dell ambiente
(nature and nurture)
TRASMISSIONE E INTEGRAZIONE
CULTURALE
Trasmissione culturale verticale-parentale:
la madre, poi affiancata infine sostituita da
una persona
T. C. Orizzontale :
da parte di altri cani educatori e persone
L insieme culturale di un gruppo di cani viene
trasmesso ai nuovi cuccioli (come e cosa
cacciare, come lavorare con il bestiame, ecc.)
19
LA DOMESTICAZIONE :
QUANDO è AVVENUTA?
IL DNA mitocondriale
I mitocondri sono organuli interni alla
cellula e sono deputati alla produzione di
energia
Vengono ereditati solo dalla madre
Sono dunque un mattoncino rigido
trasmesso di generazione in generazione
Stabilendo il tempo medio in cui
avvengono le mutazioni
20
ATTRAVERSO IL mt-DNA
è possibile stabilire da
quanto tempo una specie diverge da
un antenato comune
SECONDO LA TESI mt-DNA
Vilà e Wayne
Cani e lupi sono membri della stessa
specie
Il cane deriva esclusivamente dal lupo
Sono numerosi gli episodi di backcrossing
Il cane potrebbe aver iniziato a divergere
dal lupo più di 135.000 anni fa
21
RIEPILOGO
Secondo i reperti fossili:
anni
Secondo il mt-DNA:
anni
15.000
100.000
Ma fa tanta differenza?
E L UOMO?
190-150 MILA anni fa
Homo sapiens
neanderthalensis
che si estingue 30 mila anni fa
Homo sapiens sapiens
che non si è ancora estinto
22
9.000 a.C. nascita dell agricoltura
DOMESTICAZIONE
8000 a.C. : maiale, pecora, capra
6000 a.C. : bue, gatto
4000 a.C. : cavallo, asino, bufalo
3500 a.C. : lama, alpaca
2500 a.C. : dromedario, cammello
(Oltre a renna, Yak, banteng, mithan, bufalo asiatico)
Le tesi del processo di
addomesticamento
La tesi autointegrativa
Il maternaggio
23
LA TESI AUTOINTEGRATIVA
periodo mesolitico
R.e L. Coppinger
Il cane è un adattamento al villaggio
L addomesticabilità precede
l addomesticamento
Vi è una spinta autoremunerativa per il
cane: una minore mortalità, quindi un
vantaggio selettivo (avanzi di cibo 24 ore
su 24)
IL MATERNAGGIO
periodo paleolitico
Vengono prelevati neonati dalla tana (non
oltre le tre settimane di vita)
Unica soluzione alimentare: allattarli al seno
Si instaura una relazione affettiva di tipo
parentale, la coabitazione con i bambini
aggiunge la dimensione ludica
se c è il sacrificio e il consumo, è rituale con
sofferenza perché l animale vive nel gruppo
famigliare
24
Quale tesi scegliere?
Probabilmente, sono vere entrambe
(sebbene in tempi differenti)
Se 100.000 anni fa
Coevoluzione uomo e cane
Il Sapiens sopravvive al Neanderthal anche
con l aiuto del cane
EFFETTI DELLA CO-EVOLUZIONE
Miglioramento delle tecniche di caccia
Migliore tecnologia
Alimentazione più ricca > incremento
riproduttivo> popolazioni più numerose >
espansioni > surclassamento delle popolazioni
che non posseggono le tecnologie
(neanderthal)
25
2. Sistema morfofunzionale
27
Il cane primordiale
Taglia inferiore (20-25
kg)
Riduzione encefalica
del 20% circa a carico
delle aree sensitive
Minor reattività
Maggior manipolabilità
Aree bianche
MODIFICHE DELLO SCHELETRO
Riduzione della taglia
Accorciamento del muso
Riduzione del volume encefalico
RIDUZIONE DELLA TAGLIA
Scadenti condizioni alimentari
Processo neotenico
Precoce consanguineità
29
ACCORCIAMENTO DEL MUSO
Comparsa dello stop (salto naso-frontale)
Accentuazione dei seni frontali
Riduzione dell angolo orbitale
Posizione degli occhi più frontale
Palato più basso
Denti più piccoli
RIDUZIONE DEL VOLUME
ENCEFALICO
In misura del 20% circa
Riduzione a scapito delle aree sensoriali
AREE BIANCHE NEL MANTELLO
Dovute alla diminuzione della produzione
della melanina
I geni che codificano la melanina
influenzano anche adrenalina e dopamina
Più aree bianche, meno adrenalina, minor
tendenza alla fuga
30
Pedomorfosi e neotenia
dato che:
Tutte le specie del genere Canis hanno lo
stesso numero di cromosomi,
allora
le differenze sono date da variazioni Alleliche
che a loro volta sono dovute a eterocronia
(differenza di attivazione dei geni stessi)
PEDOMORFOSI E NEOTENIA
PEDOMORFOSI: arresto dello sviluppo a
uno stadio giovanile
NEOTENIA: persistenza dei caratteri
giovanili anche nello stadio adulto
31
PEDOMORFOSI E NEOTENIA
Il cane come lo conosciamo rimane
sempre un giovane lupo
Nell aspetto
Nel comportamento
PEDOMORFOSI E NEOTENIA
Nell aspetto:
Faccia più tonda, occhi arrotondati e frontali,
orecchie pendenti, etc.
Nel comportamento:
richiesta di attenzione, permanenza nel gruppo
originario anche raggiunta la maturità sessuale,
attitudine al gioco, attitudine all apprendimento,
presenza di schemi motori non funzionali
ritualizzati (schemi di caccia/ conduzione del
bestiame), etc.
32
MA:
L evoluzione è un meccanismo
complesso.
La sola eterocronia non è in grado di
spiegare tutto
Grande importanza viene attribuita
all incrocio.
33
Il cane primordiale
Taglia inferiore (20-25
kg)
Riduzione encefalica
del 20% circa a carico
delle aree sensitive
Minor reattività
Maggior manipolabilità
Aree bianche
LO STANDARD
Lo standard è la descrizione di una variante genetica
prodotta artificialmente dopo l isolamento riproduttivo di
una piccola popolazione
Aspetto generale
Comportamento e
carattere
Testa
Regione cranica
Regione facciale
Corpo
Coda
Arti anteriori
Arti posteriori
Andatura
Mantello
Colori
Taglia e peso
Difetti
Difetti gravi
Difetti eliminatori
34
Le classificazioni
Classificazione convenzionale-morfologica
Classificazione FCI (Federazione
Cinologica Internazionale)
Classificazione anglosassone
Razze specializzate e non specializzate
Classificazione convenzionalemorfologica: tipologie fondamentali
LUPOIDI : testa a forma di piramide orizzontale,
orecchie generalmente diritte, muso allungato, piccole
labbra serrate, le superiori non oltrepassano la base
delle gengive inferiori
BRACCOIDI : testa prismatica, muso tanto largo
all estremità quanto alla base, stop marcato, orecchie
pendenti, labbra lunghe pendule, le superiori e la
commissura oltrepassano anche molto il livello della
mascella inferiore
35
Tipologie fondamentali
MOLOSSOIDI : testa voluminosa, rotonda o cuboide,
orecchie piccole cadenti, muso proporzionalmente
corto e largo, labbra lunghe e spesse, corpo
massiccio, tipi normali di grande statura
GRAIOIDI : testa a forma di cono allungato, cranio
stretto, orecchie piccole, coricate all indietro o erette,
muso lungo e sottile, in tutti i sensi, in linea retta con
la fronte, naso saliente e angoloso, debordante sulla
bocca, labbra piccole, corte e serrate, corpo
slanciato, membra sottili, ventre molto retratto
Classificazioni FCI delle razze
gruppo 1°: cani da pastore e bovari (esclusi bovari
svizzeri) att. Conduzione di armenti- circa 40 razze
gruppo 2°: cani di tipo Pinscher e Schnauzer,
Molossoidi e cani bovari svizzeri att. Guardia, difesa
personale, cani da presa, grandi guardiani degli
armenti - circa 50 razze
gruppo 3°: Terrier (sez 1a: gamba lunga 15 razze;
sez 2a: gamba corta 11 razze; sez 3a: tipo Bull 3
razze; da compagnia (gamba corta)-3 razze) att.
Caccia da seguita e in tana, presa, compagnia tot.
32 razze
36
Classificazioni FCI delle razze
gruppo 4°: Bassotti (tedeschi) 3 taglie (standard, nano,
kaninchen) ciascuna con 3 varietà di pelo (corto, duro,
lungo) att. Caccia da seguita e in tana tot. 9 razze
gruppo 5°: Cani di tipo Spitz e di tipo Primitivo att. Slitta,
caccia, pastorizia, spitz europei, spitz asiatici, tipo
primitivo tot 47 razze
gruppo 6°: Segugi e cani per pista di sangue att. Caccia
da seguita, selvaggina di pelo, Dalmata circa 75 razze
Classificazioni FCI delle razze
gruppo 7°: Cani da Ferma (Continentali, Britannici )att. Caccia, selvaggina di penna circa 40 razze
gruppo 8°: Cani da riporto, cani da cerca, cani da
acqua att. Caccia, (Retriever, spaniel) circa 22
razze
gruppo 9°: Cani da compagnia (Bichons, Barboni, cani
Belgi, Cani nudi, cani del Tibet, Chihuahua, Spaniel da
comp, Molossoidi piccola taglia) circa 30 razze
gruppo 10°: Levrieri
att. Caccia da seguita
37
13 razze
Classificazione anglosassone
Sporting (AKC) / Gundogs (KC): cani da ferma, riporto e
cerca
Hound: segugi, levrieri e bassotti
Working: guardia e difesa, cani da montagna, sled
Terrier
Toy : cani piccoli (1-10 kg), senza altra attitudine che fare
compagnia (chihuahua, carlino) o forme miniaturizzate di
razze più grandi da lavoro (barbone, pomerania)
Non-sporting (AKC) / Utility (KC) : miscellanea di razze
che non rientrano nelle altre categorie (Bichon Frise e
Barboni; Dalmata; Chow; Bulldog)
Herding (AKC) / Pastoral (KC) : conduttori e guide degli
armenti
Miscellaneous : razze in via di riconoscimento
RAZZE NON SPECIALIZZATE
Derivano dai cani dei villaggi, mettono a frutto vocazioni e
attitudini già naturalmente esercitate nelle condizioni in cui
sono allevati
Non è necessaria abilità speciale da parte del conduttore
Rappresentano le funzioni più primitive: caccia e protezione
Le tipologie sono effetto delle condizioni ambientali geoclimatiche
Caccia da seguita
Levrieri primitivi
Guardiani degli armenti
38
Razze specializzate
Il comportamento è sottoposto a processi selettivi,
privilegiando alcune attitudini
Le specifiche abilità sono dettate dalla motivazione
predatoria, che viene incentivata e sottoposta a
ritualizzazione
Le preziose attitudini sono ereditabili, da qui l uso della
consanguineità
Pastori conduttori del bestiame
Cani da slitta
Cani da ferma
Terrier
Retriever
Molossi
Segugi
Foxhound
Basset hound
Beagle
Blue de
Gascogne
Bloodhound
Segugi italiani
Segugi Svizzeri
Segugi
tedeschi
Bassotti
Griffon
39
Cani per caccia da seguita:
segugi
Crescono in gruppo con gli animali da cortile che
non vengono cacciati
La battuta è iniziata dagli uomini con una
scenografia eccitatoria
La selezione è naturale: i migliori cacciatori erano
oggetto di migliori attenzioni, cure, alimentazione e
chances riproduttive
Scelta alla nascita è basata su caratteri etnici
anedottici (colore, mantello, disegno della testa)
Cani per caccia da seguita:
segugi
Caratteristiche
cerca, scova, insegue, cattura, uccide
adattamento a terreno, preda, cacciatore
lavorano in mute, non agonistici
imparano dagli altri cani quale animale
cacciare e da qualche forma di addestramento
(piste)
40
LA MOTIVAZIONE
L orientamento dell animale nel mondo
(cosa si aspetta e cosa ricerca)
I bisogni dell animale
(per evitare le frustrazioni e raggiungere la
gratificazione)
Perché serve conoscere le
motivazioni
Posso capire su quali ambiti lavorare per
sostenere l espressione comportamentale
Posso prevedere il comportamento di un
soggetto
Posso comprendere le origini di un dato
comportamento
41
Le motivazioni
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Alimentari
Predatorie
Sociali
Riproduttive
Epimeletiche e et-epimeletiche
Esplorative
Territoriali
Possessive
Cani per caccia da seguita:
segugi
Alta motivazione
Predatoria
Esplorativa
Sociale
Bassa motivazione
Territoriale
Difensiva
Collaborativa
42
VOCAZIONI E ATTITUDINI
VOCAZIONE
A cosa è interessato il soggetto
ATTITUDINE
Quali elementi ha a disposizione per
soddisfare la motivazione (assetto
emozionale, struttura corporea, schemi
comportamentali)
Cani per caccia da seguita:
segugi
VOCAZIONE ALTA
Cercare,
scovare,inseguire,
catturare,uccidere
ATTITUDINE
Alto arousal
Basso agonismo
Profilo emozionale
eccitabile
Grande resistenza
corporea adattata al
territorio
Schema
comportamentale innato
molto forte
VOCAZIONE BASSA
Difendere il territorio
Delegare una
responsabilità
Collaborare per un
obiettivo
Mantenere il possesso
43
Il percorso educativo
ATTENZIONE A:
Non frustrare la motivazione esplorativa: rischio
di esplorazione corpo fino all autolesione
Non frustrare la motivazione sociale (lo stare
insieme): rischio sviluppo di forme d ansia
GESTIONE ATTENTA DELL AROUSAL
PASTORI GUARDIANI DEGLI
ARMENTI
Risalenti all età pastorale
Crescono e vivono sempre nel gregge
Trattano le pecore come un gruppo sociale
Pochi rapporti di relazione con l uomo
44
PASTORI GUARDIANI DEGLI
ARMENTI
Inseriti nel gregge a 4-5 settimane, è loro impedito
di allontanarsi, l educazione è compito dei cani,
l uomo controlla
Non disturbano il bestiame, si muovono con loro,
allertano e minacciano
Non cacciano, non uccidono e non mangiano gli
animali con cui sono cresciuti: l eventuale
comportamento predatorio viene estinto
Cani con le stesse vocazioni
Pastore maremmanoabruzzese
Kuvasz
C.p. Tatra
C.P. Caucaso
Charplanina
P. dell Asia Centrale
C. da montagna dei
Pirenei
Bovaro del Bernese
San Bernardo
Terranova
45
PASTORI GUARDIANI DEGLI
ARMENTI
Alta motivazione:
Territoriale
Difensiva
Possessiva
Epimeletica
Bassa motivazione
Collaborativa
Predatoria
Esplorativa
PASTORI GUARDIANI DEGLI
ARMENTI
Alta vocazione
difesa del territorio
diffidenza verso gli
estranei
Forte legame sociale
con i conspecifici
grande autonomia
decisionale
Bassa vocazione
predatorietà (anche nel
gioco)
delega di responsabilità
collaborazione con il
conduttore
Attitudine
Basso arousal
Profilo emozionale calmo
Grande resistenza ai
traumi, al freddo,alla
fame
Schema
comportamentale innato
molto forte
46
Il percorso educativo
ATTENZIONE A:
Preparare cane e conduttore al passaggio
verso la maturità sociale
Non frustrare la motivazione sociale e
difensiva: rischio di autolesioni
RAZZE SPECIALIZZATE
Pastori conduttori del bestiame
Cani da punta
Retriever
Cani da slitta
47
Pastori conduttori del bestiame
Obbligano, su comando, le bestie a spostarsi
lungo vie stabilite
il cane deve disturbare gli animali, riunirli in
gruppo e spingerli nelle varie direzioni
usano l occhio, la voce, la bocca, ed è genetico,
innato
le vocazioni del cucciolo devono essere guidate
la selezione ha favorito solo quelli dotati di
vocazione alla collaborazione ma anche di
spirito di iniziativa
Pastori conduttori
Pastore Tedesco
Pastore belga
Australian Cattle
dog
Australian Kelpie
Australian
Shepherd
Bobtail
Collie
Bearded collie
Border collie
Welsh corgi
Shetland
Sheepdog
48
PASTORI CONDUTTORI DEL
BESTIAME
Alta motivazione:
Collaborativa
Sociale inter e intra specifica
Predatoria
Esplorativa
Territoriale
Bassa motivazione
difensiva
PASTORI CONDUTTORI DEL
BESTIAME
Alta vocazione
Forte legame sociale
con gli eterospecifici
predatorietà (anche nel
gioco)
grande delega di
responsabilità
collaborazione con il
conduttore
Attitudine
Alto arousal
Profilo emozionale
eccitabile
Schema
comportamentale
predatorio ritualizzato
molto forte
Dotati di grande
resistenza fisica
Bassa vocazione
Mantenere il possesso
49
Il percorso educativo
ATTENZIONE A:
Non frustrare la motivazione sociale e
Non incentivare la motivazione predatoria
Esaltare la dimensione
collaborativa
CANI DA FERMA
Scova il selvatico, interrompe il movimento per
aspettare il cacciatore
Assume postura tipica, ipertrofia di punta e
estinzione di agguato- inseguimento
morso di cattura diviene riporto (gratificazione)
Gratificazione dettata dalla motivazione
50
I CANI DA FERMA
la componente genetica è fondamentale:
per avere un pointer ci vuole un cucciolo
pointer
il comportamento di punta non può essere
insegnato, deve essere innato, spontaneo,
il cacciatore non fa fatica
nell addestramento
conformazione adatta all ambiente e al
clima (mantello, spessore della cute,
taglia )
I cani da ferma
Bracco italiano
Spinone
Bracco spagnolo
Bracco tedesco
(kurzhaar)
Weimaraner
Epagneul breton
Pointer
Setter (inglese,
irlandese e gordon)
Cocker Spaniel
Springer spaniel
Cavalier King
Charles spaniel
51
I CANI DA FERMA
Alta motivazione:
Predatoria
Esplorativa
Sociale inter e intra specifica
Bassa motivazione
Difensiva
Territoriale
I CANI DA FERMA
Alta vocazione
Esplorazione olfattiva
predatorietà (anche nel
gioco)
grande delega di
responsabilità
collaborazione con il
conduttore
Bassa vocazione
Mantenere il possesso
Difendere un territorio
Creare agonismo
interspecifico
Attitudine
Alto arousal
Profilo emozionale
eccitabile
Schema
comportamentale
predatorio ritualizzato
molto forte
Dotati di resistenza fisica
52
Il percorso educativo
ATTENZIONE A:
Non frustrare la vocazione esplorativa
Non incentivare la motivazione predatoria
Esaltare la dimensione
collaborativa
Retriever - cani da riporto
Derivano dal cane di Terranova
Orientamento-(attende l abbattimento del selvatico) cerca /cattura e riporto: specializzato
Grandi cacciatori
Curly coated
Labrador retriever
Flat coated
Cheasepeake retriever
Golden retriever
53
I Terrier
West Highland terrier
Scottish terrier
Staffordshire bull terrier
Bull terrier
Jack Russel
Fox terrier
Airedale
Yorkshire
Skyeterrier
Jagdterrier
Inseguono il selvatico fin nella tana, sottoterra, lo
afferrano e lo tirano fuori
Derivano dai segugi
Cani per caccia ai nocivi
I TERRIER
Alta motivazione:
Predatoria
Esplorativa
Possessiva
Bassa motivazione
Difensiva
Collaborativa
Sociale inter e intra specifica
54
I TERRIER
Alta vocazione
Esplorazione olfattiva
Predatorietà (anche nel
gioco)
Mantenere il possesso
Creare agonismo
interspecifico
Attitudine
Alto arousal
Profilo emozionale
eccitabile
Grande tenacia e
coraggio
Dotati di resistenza fisica
Bassa vocazione
Difendere un territorio
Delega di responsabilità
Collaborazione con il
conduttore
Il percorso educativo
ATTENZIONE A:
Non frustrare la vocazione esplorativa
Non incentivare la motivazione predatoria
Non incentivare l agonismo
Gestire l arousal
Esaltare la dimensione collaborativa
55
I MOLOSSI
Il nome deriva forse da mansata parola
latina che significa appartenente alla
casa
Derivano dai pastori guardiani del
bestiame, ma essendo razza molto antica,
anche dai segugi
Anche cani da guerra
Cani con le stesse vocazioni
Cane corso
Mastino napoletano
Dogue de Bordeaux
Perro de presa
spagnolo
Bullmastiff
Boxer
Rottweiler
Bulldog inglese
Mastiff
Fila brasileiro
Dogo Argentino
Tosa Giapponese
Perro Dogo
Mallorquin
Alano tedesco
56
I MOLOSSI
Alta motivazione:
Difensiva
Territoriale
Competitiva
Possessiva
Bassa motivazione:
Esplorativa
Collaborativa
Sociale inter e intra
specifica
I MOLOSSI
Alta vocazione
Difendere un territorio
Mantenere il possesso
Creare agonismo
interspecifico
Attitudine
Basso arousal
Profilo emozionale
Dotati di grande
prestanza fisica
Bassa vocazione
Esplorazione olfattiva
Delega di responsabilità
Collaborazione con il
conduttore
57
Il percorso educativo
ATTENZIONE A:
Preparare cane e conduttore al passaggio
verso la maturità sociale
ESALTARE LA DIMENSIONE
COLLABORATIVA
CURARE PARTICOLARMENTE LO
SVILUPPO COMPORTAMENTALE
LE RAZZE ITALIANE
Maltese
Volpino italiano
Piccolo levriero
italiano
Lagotto
Bracco italiano
Spinone
Segugio
Cane da pastore
bergamasco
Cane da pastore
maremmano
abruzzese
Mastino napoletano
Cane corso
Cirneco dell Etna
Bolognese
58
Volpino italiano
Spitz per climi
freddi
Caccia in muta,
traino, guardia e
conduzione del
bestiame
Laika
Groenlandese
Samoiedo
Alaskan malamute
Husky
Pomeranian
I bichon
barbetta
Maltese da Melita sulla costa siciliana
Bichon Frisé
Coton de Tulear
Piccolo cane leone
59
I cani da Acqua
Aiuto nella caccia e nella pesca
Cao de agua portoghese
Barbet francese
Irish water spaniel
Barbone
LE RAZZE PIU DIFFUSE
Pastore tedesco
Setter inglese
Labrador retriever
Segugio
Epagneul breton
Boxer
Rottweiler
Bracco tedesco
Pointer
Golden retriever
Beagle
Corso
Springer spaniel
Dobermann
60
Boxer
Dobermann
Molosso
Cane da Guardia e
difesa
Guardiani dei cavalli
Cacciatori
Difesa
Schnauzer
Rottweiler
(gigante, medio e nano)
Il cane del macellaio
Bovaro
4 taglie
Pinscher
Pinscher nano
Dobermann
LE RAZZE PERICOLOSE
(ordinanza n.213 del ministro Sirchia)
Pitt bull (mastiff e terrier)
American Staffordshire
Bull terrier
Perro da presa canario
C. p. Charplanina
C.p. anatolia
Rafeiro do Alentejo
Rottweiler
Tosa Inu
C.p. dell Asia centrale
C.p. del Caucaso
Cane da Serra da
Estreilla
Dogo argentino
Fila brazileiro
Mastino napoletano
Perro da canapo majoero
Perro da presa
Mallorquin
61
ETOGRAMMA
E il repertorio degli schemi
comportamentali di una specie
È caratteristico di quella specie
La filogenesi ha plasmato l etogramma
L etogramma e le caratteristiche
morfologiche sono il frutto
dell adattamento al proprio ambiente
L etogramma di ogni specie prevede:
Proprie espressioni comportamentali
Proprie motivazioni
Proprie caratteristiche cognitive
Che a loro volta dipendono da:
Caratteristiche percettive specie specifiche
Le fasi di sviluppo ontogenetico
62
LA MOTIVAZIONE
L orientamento dell animale nel mondo
(cosa si aspetta e cosa ricerca)
I bisogni dell animale
(per evitare le frustrazioni e raggiungere la
gratificazione)
Perché serve conoscere
MOTIVAZIONI
Posso capire su quali ambiti lavorare per
sostenere l espressione comportamentale
Posso prevedere il comportamento di un
soggetto
Posso comprendere le origini di un dato
comportamento
63
Alcune MOTIVAZIONI
Alimentare
Predatoria
Sociale
Riproduttiva
Epimeletica
Collaborativa
Et-epimeletica
Esplorativa
Territoriale
Possessiva
Protettiva
La motivazione nella teoria
cognitiva
La motivazione non è un energia ma un
set neurale
Come tale risente del metabolismo proprio
del sistema neurobiologico:
dipende dal n° di neuroni coinvolti e dallo
stato di attivazione del sistema.
64
La motivazione nella teoria
cognitiva
Per l etologia classica la motivazione è
un entità data e stabile
Per la visione cognitiva la stimolazione e
l esercizio rafforzano il set neurale,
contrastando le apoptosi.
La motivazione nella teoria
cognitiva
Differenza fondamentale:
Nella visione cognitiva si può modificare il
volume della motivazione intervenendo sul
processo ontogenetico.
65
La motivazione nella teoria
cognitiva
Aumenta il volume della motivazione:
L aumento della presentazione degli
stimoli
L esercizio della motivazione
Il raggiungimento degli obiettivi e
l accreditamento (gratificazione)
ATTIVITA COGNITIVE
Capire i requisiti di un
problema
Valutare una
situazione
Farsi un piano
d azione
Prendere una
decisione
Scoprire una regola
generale
Ricordarsi
Scegliere il
comportamento
corretto
Realizzare un
pensiero produttivo
Apprendere un
significato
situazionale
66
3. Sistema sensoriale
67
SISTEMA SENSORIALE
OLFATTO
PARAOLFATTO
UDITO
VISTA
TATTO
OLFATTO
69
OLFATTO
La superficie epiteliale olfattiva del cane
va da 18 ai 150 cmq
Nell uomo è di 3-4 cmq
Le narici sono dilatabili e mobili
Il sistema neuronale olfattivo è adeguato a
quello sensoriale
PARAOLFATTO
ORGANO VOMERO NASALE
piccolo canale che connette la cavità
buccale e nasale
Gli impulsi, sotto forma di molecole chimiche
(FEROMONI) attraverso il nervo
vomeronasale , raggiungono direttamente
il Sistema Limbico (area emozionale del
SNC)
70
PARAOLFATTO
La comunicazione feromonale non è
consapevole e quindi non sottoposta a
percorsi cognitivi ma modifica direttamente
il comportamento del soggetto ricevente
I feromoni sono prodotti a livello di :
Urina, secreto perianale, secreto vaginale,
cuscinetti plantari, secreto auricolare
UDITO
Il padiglione auricolare è MOBILE, AMPIO,
in posizione alta rispetto alla testa.
L orecchio esterno è ricco di corrugazioni
che amplificano l onda sonora
La discriminazione delle onde sonore
percepite dalle due orecchie permette una
migliore localizzazione della provenienza
del suono
71
UDITO
Ampiezze sonore di alcune specie:
Uomo
Cane
Gatto
Pipistrello
Delfino
fino a 20.000 Hz
fino a 40.000 Hz
fino a 45.000 Hz
fino a 98.000 Hz
fino a 130.000 Hz
VISTA
La vista è specializzata per luce
crepuscolare e a distanza
Buona visione notturna (> n.bastoncelli)
Visione a < 25 cm scarsa
Scarsa risoluzione dei dettagli ma ottima
visione degli oggetti in movimento e a
distanza
72
VISTA
Gli occhi sono posti più lateralmente rispetto
all uomo perciò si ha :
Aumento campo visivo
Diminuzione messa a fuoco di oggetti
vicini
Diminuzione visione binoculare
VISTA
73
TATTO
Il muso è un area molto sensibile grazie alla
presenza di vibrisse
Le vibrisse sono peli tattili rigidi forniti di
terminazioni sensoriali
Danno informazioni sulla distanza del
muso dalla superficie esaminata
Permettono di percepire forma e
consistenza dell oggetto esaminato
TATTO
Su tutta la superficie corporea sono localizzati:
Recettori tattili RA (rapidly adapting): danno
percezioni circa il movimento di pelle e peli
Recettori tattili SA (slowly adapting): danno
percezioni circa movimenti più lenti ( carezze,
grooming, etc.)
Nocicettori: danno informazioni su stimoli
dolorosi
74
TATTO
Il senso maggiormente sviluppato nel
cucciolo è il tatto
RIFLESSO TERMOTATTILE: è presente
dalla nascita ed è fondamentale per la
sopravvivenza
TATTO
LOCALIZZAZIONE VIBRISSE:
Labbra superiori
Ciuffi sopracciliari
Ciuffi inter-ramali mandibolari
Ciuffi guanciali
Porzioni distali degli arti
75
4. Gerarchia dei bisogni
77
Capire i bisogni del cane
Provvedere ai bisogni di un essere vivente è una
delle misure di prevenzione più efficaci per i
problemi di comportamento.
Molti disturbi di natura psichica ha origine nella
non soddisfazione dei bisogni primari
dell individuo.
I bisogni primari hanno origine filogenetica: per
comprenderli è necessario studiare l etogramma
del soggetto.
Capire i bisogni del cane
In riferimento ai problemi di natura psichica, non
rispettare i bisogni di un cane provoca nella
maggior parte dei casi:
Stress
Ipereccitabilità
Stereotipie/Disturbi ossessivo-compulsivi
Depressione
Paura
Aggressività
79
GERARCHIA DEI BISOGNI
Fisiologici
di Sicurezza
Sociali
Cognitivi
Bisogni fisiologici
Fame - sete
Alimentazione corretta
Temperatura appropriata
Urinazione e defecazione lontano dal posto in
cui si dorme e si mangia
Pulizia
No inquinamento ambientale
No inquinamento acustico
Movimento
Sonno (quantità, ritmo sonno-veglia)
80
Bisogni di sicurezza
Poter usufruire di uno o più luoghi protetti
e tranquilli, in cui non vi siano disturbi o
minacce
Riposare in tranquillità
Avere la possibilità di gestire le distanze
sociali
Bisogni sociali
Legame d attaccamento (avere Una Base
Sicura).
Sentirsi parte di un gruppo.
Vita sociale equilibrata ed articolata.
Ruoli e status sociali chiari e ben definiti.
Riferimenti chiari e ben definiti.
Cooperare (svolgere un compito insieme ad altri
individui).
Comunicazione funzionale.
Socializzare.
81
Bisogni cognitivo-emozionali
La vita sociale favorisce una buona attività
cognitiva (cane in casa o in branco).
Favorire esperienze ed attività cognitive
impegnative e gradevoli, intervallate da
momenti di tranquilità e riposo:
Gioco sociale
Giocattoli (kong, buster food cube, ossetti, ecc.)
Problem solving
Nose work
Clicker training
Socializzazione
Arousal: stimolazione di livello medio.
82
5. Comprendere il linguaggio
del cane
83
Gli indizi di comunicazione
Sono tutti gli elementi della comunicazione
verbale, paraverbale e non verbale (la
maggior parte) che sommati ci permettono
di cogliere lo stato emotivo del cane e il
suo messaggio sia che sia rivolto a noi sia
che sia rivolto ad altro
Dobbiamo osservare: la prossemica, la
mimesi, le distanze dei segnali calmanti
Le posture
Possiamo idealmente pensare il cane
all interno di un rettangolo e valutare se
quest ultimo è in posizione
naturale,inclinato in avanti o indietro.
Possiamo osservare se la figura ha curve
morbide o linee dure e spigoli
85
Postura inserita idealmente nel
rettangolo
Rettangolo arretrato
86
Rettangolo proteso in avanti
Linee dure e angoli
87
Linee morbide
I segnali calmanti
Perché esistono?
I cani sono animali sociali e in ogni gruppo
sociale accadono degli scontri. I Segnali di
Calma (calming signals) servono a prevenire i
conflitti o a risolverli nel modo più pacifico.
Occuparsi per tutto il tempo di scontrarsi con gli
altri membri del branco per ogni cosa sarebbe
impensabile e provocherebbe cose come, ferite,
stress eccessivo, perdita di energia che sarebbe
invece meglio utilizzare per la caccia o la difesa
del territorio.
88
I Segnali di Calma più comuni
Guardare lontano o da un altra parte
Girare la testa
Girarsi (mostrare il fianco - mostrare la
schiena)
Leccarsi il naso
Camminare - muoversi lentamente
Inchino - invito al gioco
Sedersi
Sdraiarsi
Sbadigliare
I Segnali di Calma più comuni
Annusare
Curvare
Separare altri individui
Allontanarsi
Agitare la coda
Alzare la zampa
Strizzare gli occhi
Leccarsi, spulciarsi , grattarsi
Deflessioni (comportamenti sostitutivi), es:
grattare il suolo, bere, rosicchare un oggetto.
89
Guardare lontano o da un altra
parte
Riconoscere la direzione dello sguardo di un
cane mentre si relazione con qualcuno non è
facile se non si è allenati. Eppure è uno segnali
più frequenti ed a volte corrisponde alla prima
azione inserita nella sequenza:
guardare da un altra parte> girare la testa>girarsi
di fianco> girarsi di schiena
.
Girare la testa
La testa si gira verso il fianco
Spessissimo eseguito dalla mamma per calmare
la frenesia di un cucciolo che gli lecca il muso.
E facile osservarlo in due cani che si incontrano.
Capita di osservarlo anche in cani che abbaiano
rivolti a qualcuno e che per calmarlo
contemporaneamente girino la testa.
E molto utile è facile da usare per noi esseri
umani
90
RICONOSCERE LO STRESS
ed il DISAGIO
ATTENZIONE!
Molti degli indizi che qui affrontiamo possono
essere ascrivibili ad altre cause piuttosto che
allo stress. E necessario valutare
attentamente il contesto e la frequenza in
cui ogni indizio si presenta ed è altresì
importante sempre consultarsi con il medico
veterinario
Cosa può farci sospettare
STRESS o DISAGIO nel cane?
Ipersensibilità/nervosismo
Iperattività/irrequietezza
Mancanza di concentrazione
Reazioni esagerate
Frequente emissione di segnali di calma
Eliminazioni inappropriate
Monta
Ipersessualità/iposessualità
Ciclo sessuale irregolare
91
Cosa può farci sospettare
STRESS o DISAGIO nel cane?
Eccessive cure del corpo
Distruzione di oggetti
Vocalizzazioni inappropriate
Disturbi intestinali
Allergie
Forfora
Inappetenza
Voracità
Odore sgradevole
Alito cattivo
Cosa può farci sospettare
STRESS o DISAGIO nel cane?
Tensione muscolare
Tremori
Perdita improvvisa di pelo
Apatia
Cambiamento del colore dell iride
Ansimazione
Naso che gocciola
Sudorazione dai cuscinetti plantari
92
Cosa può farci sospettare
STRESS o DISAGIO nel cane?
Scarsa capacità di concentrazione
Difficoltà mnemoniche
Attività sostitutive
Fissità visive
Scrollarsi
Snap - morsi a vuoto
Stereotipie
Addentare e strattonare il guinzaglio
93
ESERCIZI SULLA CALMA
Teniamo dei bocconcini
appetitosi nella mano
ben chiusa.
Ignoriamo tutti i tentativi
del nostro cane di
impossessarsene
Manteniamo
un espressione
distaccata e
apparentemente non
interessata a ciò che il
cane sta facendo
Quando il cane,
dopo aver tentato
differenti strategie
per risolvere il
problema, si
fermerà a riflettere
smettendo di tentare
di rubare il
prezioso bottino,
allora lo premieremo
e loderemo.
94
PROBLEM SOLVING
Dopo aver preparato il set,
in questo caso un boccone
appetitoso sotto un
recipiente rovesciato,
diamo il segnale di via
libera al nostro cane e
osserviamo come tenta di
risolvere il problema in
completa autonomia.
È buona norma incitare
discretamente il nostro
compagno nel caso si
arrendesse subito senza
fare alcun tentativo.
95
CENTRIPETARE L ATTENZIONE
Questo esercizio agisce su molteplici aspetti
del carattere del nostro cane e della relazione
con lui.
96
97
CENTRIPETARE L ATTENZIONE
Questa
semplice attività
migliora
soprattutto gli
aspetti
relazionali con il
nostro cane,
rendendo
piacevole e
gratificante
l interazione.
98
RICERCA OLFATTIVA SEMPLICE
è un attività che produce diversi effetti:
Abbassa il livello di Arousal (attivazione
emozionale)
Aumenta le capacità di concentrarsi e
prestare attenzione
Migliora l autoefficacia
Usare il naso per un cane è piacevole
99
RICERCA OLFATTIVA SEMPLICE
100
SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE
Descrizione
Nome ________________________________________________________________
Microchip / Tatuaggio
____________________________________________
Motivo
Data Ingresso _____________
Zona cattura
Accalappiato Ceduto (vedi scheda cessioni)
Portato da privati Sequestrato Motivo
NOTE
NOTE
NOTE
Altro Stato di salute
BOX N° __________________ Singolo Multiplo 101
OSSERVAZIONE DEL CANE NEL BOX
Quando ci si avvicina al box il cane:
Abbaia
Ci ignora
Ringhia
Gira in tondo
Si sottrae
Si rifugia in cuccia
È spaventato
Comportamenti somestesici
Rimane calmo
Comportamenti fobici
Scodinzola
Salta sulla rete
Altro:
Risposta alla centripetazione:
(Se NEL BOX MULTIPLO) Comportamento verso i compagni di box:
Socievole
Abbaia/ringhia verso gli altri cani
Non lascia avvicinare gli altri cani
Altro:
Quando si entra nel box il cane:
Abbaia
Ci ignora
Ringhia
Si avvicina
Si sottrae
Sta tranquillo
Salta addosso
Ci ostacola e si irrigidisce
Scodinzola
Impedisce agli altri di avvicinarsi
Altro:
OSSERVAZIONE DEL CANE AL GUINZAGLIO
Quando gli si mette il collare/pettorina con guinzaglio il cane:
Si agita
Salta addosso
Si sottrae
Morde il guinzaglio
È spaventato
Morde le mani
Ringhia
Scodinzola
Si irrigidisce
Lecca le mani
Altro:
OSSERVAZIONE DEL CANE LIBERO DA GUINZAGLIO
Nel parchetto il cane:
Esplora tutti gli angoli
Monta
Rimane fermo vicino al conduttore
Scava
Cerca di uscire dalla porta di entrata
Evita gli oggetti fermi
Abbia al conduttore
Insegue gli oggetti in movimento all interno
Insegue gli oggetti in movimento all esterno
102
TEST DI INTERAZIONE 1° LIVELLO
Se incontro altre persone (cane al guinzaglio):
È indifferente
Li guarda e cerca di allontanarsi
Cerca di avvicinarsi disponibile all interazione
(invito al gioco, scodinzolio, uggiolio)
Abbaia e si sottrae
Abbaia e tende nella loro direzione
Emette/non emette segnali di calma
Li guarda e continua nella sua direzione
Altro:
Se la persona si avvicina (cane al guinzaglio):
Abbaia e si sottrae
Emette / non emette segnali di calma
Abbaia e tende nella sua direzione assertivo
Accetta / non accetta premio alimentare
Guarda e cerca di sottrarsi
Salta addosso
Cerca di avvicinarsi disponibile
all interazione (invito al gioco, scodinzolio,
uggiolio)
Salta addosso e prende le mani in bocca
Prova di centripetazione: accetta / si disinteressa
TEST SITUAZIONALE 1° LIVELLO
Se entriamo in una stanza sconosciuta:
Reattività a stimoli acustici:
Si sottrae
Indifferente
Tranquillo, disponibile, curioso
Molto spaventato
Molto diffidente
Reazioni di panico
Se ci avviciniamo ad un oggetto nuovo:
Se proponiamo un percorso di mobility:
Si sottrae
Spaventato, cerca di sottrarsi
Tranquillo, disponibile, curioso
Tranquillo, disponibile, curioso
Molto diffidente
Assertivo, cerca di sottrarsi
TEST DI INTERAZIONE DI 2° LIVELLO
In passeggiata (cane al guinzaglio):
Si agita
Si irrigidisce
Abbaia
Si sottomette
Tira
È tranquillo
È spaventato
Interagisce con il conduttore
Ringhia
Non interagisce con il conduttore
È assertivo con il conduttore
Mordicchia il guinzaglio
È assertivo con altri cani
Monta il conduttore
È assertivo con le persone che incontra
Altro:
Se si incontro altri cani (al guinzaglio):
È indifferente
Abbaia e si sottrae
Altro:
Abbaia e tende nella loro direzione
Li guarda e continua nella sua direzione
103
Se accarezzo il cane:
Se tento di spazzolarlo:
Accetta di buon grado
Si gira sulla pancia
Salta addosso
Fa la pipì
Si irrigidisce
Prende in bocca la mano
Ringhia
Tenta di mordere
È indifferente
Accetta di buon grado
Si gira sulla pancia
Salta addosso
Fa la pipì
Si irrigidisce
Prende in bocca la spazzola
Ringhia
Tenta di mordere
È indifferente
Se lo invito al gioco:
Durante il gioco:
È indifferente
È corretto (accetta tempi e modi)
Accetta di buon grado
Va in sovraeccitazione
Emette segnali di calma
Rinuncia dopo poco
Se gioco con oggetti:
Se lasciato libero dal guinzaglio:
È disponibile a ridarli
Li afferra e si allontana
Li afferra e tenta di farsi rincorrere
Risponde al richiamo in tutte le situazioni
Non risponde per nulla
Non risponde se è distratto
Se mi avvicino si allontana ancora di più
Se mi avvicino emette segnali di calma e si
sottomette
Se mi avvicino ringhia e li protegge
TEST SITUAZIONALE 2° LIVELLO
In socializzazione con gli altri cani:
Corretto, emette segnali, disponibile al gioco, si allontana
Cerca di allontanarsi ed emette solo segnali di sottomissione
Si precipita sugli altri cani abbaiando
Se precipita sugli altri cani e inizia subito un conflitto
Si confronta irrigidito, inizia il conflitto
Se è contenuto:
Se lo si invita ad entrare in auto:
Accetta e si tranquillizza
Accetta e si tranquillizza
Va in sovraeccitazione
Si sottrae
Va in sovraeccitazione
Dimostra assertività verso il conduttore
Se si passa in un gruppo di persone:
Dimostra assertività verso il conduttore
Se lasciato solo in un stanza sconosciuta:
Indifferente
Molto preoccupato
Cerca di saltare addosso
Molto diffidente
Si tranquillizza subito
Rimane in movimento ma non va in stress
Abbaia, cerca di uscire, molto agitato
104
Se è al guinzaglio vicino ad una persona seduta:
Tranquillo, si stende
In movimento, ma non agitato
Molto agitato, chiede continue conferme
TEST DI INTERAZIONE 3° LIVELLO
Avvicinandosi al cane mentre mangia:
Ringhia
Ci fa le feste
Scodinzola
Ci ignora
Si sposta dal cibo
Smette di mangiare
Si irrigidisce
Continua a mangiare
Ci abbaia
Diventa più vorace
Si sottomette
Altro:
Ci salta addosso
Se incontriamo bambini:
Se incontriamo bambini che corrono:
Si sottrae
Si sottrae, cerca di allontanarsi
È assertivo
È assertivo, cerca di afferrarli
Si avvicina tranquillo e si fa accarezzare
Si avvicina tranquillo e indifferente
Molto agitato, salta addosso
Molto agitato, salta addosso
Se incontriamo persone che urlano o
camminano in modo inusuale:
Se gli viene proposto uno scambio:
Si sottrae, cerca di allontanarsi
Accetta di buon grado
È assertivo, cerca di afferrarli
Diffidente, si allontana
Si avvicina tranquillo e indifferente
Ringhia e protegge ciò che possiede
Molto agitato, salta addosso
TEST SITUAZIONALE 3° LIVELLO
Risposta ad un problema di
Risposta ad una prova mnemonica:
orientamento:
Molto positiva
Positiva
Negativa
Il cane rifiuta l invito
Risposta ad una ricerca olfattiva:
Molto positiva
Positiva
Negativa
Il cane rifiuta l invito
Risposta ad una prova concertata:
Molto positiva
Positiva
Negativa
Il cane rifiuta l invito
Molto positiva
Positiva
Negativa
Il cane rifiuta l invito
OSSERVAZIONE DEL CANE AL RIENTRO NEL BOX
Quando si riporta il cane nel box:
Ci entra senza problemi
È necessario trascinarcelo
Si sdraia a pancia in su
Diventa assertivo con il conducente
Altro:
105
NOTE GENERALI
Problemi di aggressività interspecifici
Socievole
Problemi di aggressività intraspecifici
Molto agitato
Paure (specificare)
Molto tranquillo
Diffidente
Altro:
NOTE DELL OPERATORE
TRAINING
(questo spazio è riservato alle note circa i miglioramenti o i peggioramenti del cane durante il percorso di
training, e all eventuale apprendimento del soggetto di nuove conoscenze, es.: l esercizio del seduto, del terra, il
gioco della ricerca, la passeggiata al guinzaglio, il richiamo...)
106
6. Conduzione del cane:
pettorina o collare?
107
Cosa si può migliorare
Dopo aver conosciuto i risultati della ricerca scientifica
riguardante le patologie conseguenti all utilizzo dei collari
a strozzo molte sono state le persone che hanno per
fortuna deciso di abbandonare l utilizzo di questo
strumento per passare a collari fissi che non mettessero
più il cane nella condizione di essere soffocato, strozzato
e per questo spaventato, arrabbiato, confuso e spesso
irritato.
Il cambiamento ha fatto molto piacere a chi come noi
non smette mai di cercare le soluzioni migliori per il
benessere del cane e del proprietario, ma si può fare
ancora molto per migliorare la condizione dei nostri
compagni a 4 zampe. Cosa?
Pettorina
Da tempo attraverso il progetto culturale e
di divulgazione dell approccio cognitivo
zooantropologico gli educatori e gli
istruttori impegnati nel progetto si
adoprano per far conoscere l importanza
dell utilizzo della pettorina anzi di una
tipologia specifica di pettorina che
permette al cane di muoversi in completo
agio.
109
Come è fatta?
Legenda:
1) La pettorina appoggia
sulle spalle e il petto
2) Il punto d aggancio è
verso la metà della
schiena (fa leva sul
baricentro)
3) Consente al cane di avere
la sua libertà psicofisica
Come è fatta?
La pettorina di cui stiamo parlando deve poter essere
adattabile al fisico del cane, cioè regolabile o su misura
ed avere una cinghia superiore, dalle spalle alla metà
della schiena ed una inferiore sul petto, due ganci (clip)
per l apertura e la chiusura della pettorina che sono
situati lateralmente all anello dove agganceremo il
moschettone del guinzaglio.
In commercio esistono i più svariati modelli di pettorine e
pettorali, tra cui ci sono quelle che stringono le scapole
se il cane entra in tiro (a volte con i cordini scorrevoli)
che sono ovviamente sconsigliabili per il rischio di
problemi fisici legati all articolazione della spalla
110
Importante
Una pettorina di questo tipo evita gli effetti
negativi procurati dal collare come i danni fisici
alla cervicale ed alla colonna vertebrale e veri e
propri malintesi e conflitti all interno della
relazione con il proprio compagno bipede .
E Importante sottolineare che la pettorina non
risolve il problema del cane che tira al
guinzaglio, anche se in effetti agevola sia il cane
che il conduttore, ma che mette il cane in
condizione di imparare ad andare al guinzaglio
senza alcuna pressione psicofisica
Vantaggi della pettorina
Per riassumere possiamo dire che i vantaggi della pettorina sono:
1)
un movimento sciolto e senza costrizioni di alcun tipo, soprattutto
2)
attorno al collo, dando al cane una totale libertà da qualsiasi
costrizione psicofisica.
3)
l evitare i danni dello strattone anche involontario (problemi alla
cervicale, schiacciamenti dei dischi intervertebrali, difficoltà del
cane a fidarsi di noi )
4)
l agevolare il rapporto tra cane e conduttore rendendolo più
sereno e chiaro.
5)
l avvolgere il movimento del treno anteriore del cane dandogli
maggior consapevolezza della propria fisicità.
111
Fortunatamente la possibilità di salvaguardare il cane esiste grazie al
semplice aiuto di una pettorina e di un buon guinzaglio di 3 metri.
112
7. Riconoscere i segnali
di salute
113
RICONOSCERE I SEGNI DI SALUTE NEL CANE
L intento di questo intervento, che ha per argomento come riconoscere i segnali di salute
del cane, è di migliorare la collaborazione con il medico ve terinario: essere in grado,
dunque, di segnalare al medico eventuali anomalie riscontrate durante il vostro lavoro. Per
questo motivo, larga parte è dedicata all osservazione del cane.
Ad ultimo si prendono in cons iderazione le eventuali cause mediche di alterazioni di
comportamento.
Sintesi degli argomenti:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Osservazione del cane
Parassiti
Patologie per le quali esiste un vaccino
Patologie più frequenti
Richieste di profilassi al cliente
Cause mediche di alterazioni del comportamento
1. OSSERVAZIONE DEL CANE
E necessario osservare il cane nel suo complesso, e particolarmente:
-
Il pelo e la cute (lucentezza, aree alopeciche, parassiti, ferite)
La postura
L andatura (zoppie, mal posizionamenti, dolore)
La presenza di scolo (da occhi, orecchie, bocca, vulva o prepuzio)
La respirazione
Lo stato del sensorio
Lo stato del sensorio può essere compromesso da:
-
Stati febbrili
Stati algici
Compromissioni psichiche (stress, traumi)
Il pelo e la cute
-
Alimentazione scorretta
Lavaggi troppo frequenti
Stati di stress
Patologie in corso
Ferite
Forme allergiche
Presenza di parassiti
Forme patologiche autoimmunitarie
115
La postura
-
Stati algici
Traumi psichici
L andatura
-
Zoppie
Stati algici generali
La presenza di scolo
-
Malattie infettive contagiose o no
Stati di raffreddamento
Stati allergici
La respirazione
-
Patologie cardiore spiratorie (allergic he, ereditarie, parassitarie,
congestizie)
Stati allergici
Colpi di calore
Razze particolari (allungamento selettivo del palato molle)
infettive,
2. PARASSITI
PARASSITI ESTERNI
LE PULCI
Le pulci sono insetti lunghi circa 4 mm. Depongono le uova nell ambiente e si nutrono di
sangue. Possono parassitare tutti gli animali a sangue caldo. L infestazione umana è
possibile anche se di brev e durata in quanto l uomo ha una temper atura corporea più
bassa. Sul corpo dell animale si può rilevare naturalmente l insetto oppure più facilmente
le sue feci, la così detta polvere di carbone . Per distinguerla dai comuni detriti possiamo
deporla su un foglio bianco e bagnarla con una goccia d acqua. Essendo le feci sangue
digerito, la polvere diverrà rossastra
Le pulci sono causa di una grave forma allerg ica e possono essere portatrici di diverse
patologie fra le quali ricordiamo la teniasi e l emobartollenosi.
Per la disinfestazione degli animali sono sconsigliati bagni antiparassitari e collari antipulci,
in quanto poco efficaci. Si raccomanda la disinfestazione ambientale.
LE ZECCHE
Lunghe circa 5mm, presentano dimorfismo sessuale: il maschio è un artropode scuro con
uno scudo di chitina che ricopre tutto il cor po, mentre la femmina presen ta uno scudo
ridotto sul dorso: ciò le perme tte di aumentare di volume durante il pasto di sangue. La
femmina depone le uova nell a mbiente. Possono parassitare tutti gli animali a sangue
caldo. Possono essere veicolo del parassita ematico Babesia canis.
116
Valgono le stesse norme igieniche delle pulci.
Questi acari possono occasionalmente infestare l uomo, soprattutto durante passeggiate
dove l erba è alta, in primavera, in luoghi di transito di animali vaganti e selvatici. Il pericolo
maggiore è dato dalla possibilità di shock anafilattico, come pure dalla formazione di
aree infiammatorie dovute alla sco rretta asportazione dei parassiti. Alcune zecche
possono veicolare un parassita responsabile della Malattia di Lyme. Nell uomo è molto
grave e inizia con eritemi nel punto di ingresso della zecca, febbre e cef alea, fino a
complicazioni neurologiche molto serie.
Fortunatamente, è relativamente rara nel nostro paese, e la zecca responsabile non
sopravvive in ambiente domestico, ma solo in spazi aperti.
Come si prevengono le punture da zecca?
Per gli animali domestici sono in commercio ormai da anni degli efficaci antiparassitari
che preservano i nostri amici da brutti incontri. Per noi e i nostri bambini sono consigliati
calzature alte e calzettoni se prevediamo camminate nei pr ati. Al ritorno, meglio
provvedere ad una accurata ispezione e rivolgersi al medico per farsi asportare l eventuale
parassita in modo corretto.
I PIDOCCHI
Lunghi pochi millimetri, depongono le uova, le lendini, sul pelo dei nostri animali. Sono
particolarmente fastidiosi perché producono prur ito molto intenso. Possono veicolar e la
tenia. I pidocchi si tr asmettono da un ospite all altro per contatto e attraverso materiali
contaminati: I pidocchi sono specie specifici: significa che non possono essere trasmessi
da un cane a persone umane e viceversa. Il contagio avviene dunque solo fra persone
umane, anche attraverso lo scambio di vestiti o asciugamani.
GLI ACARI
Sono parassiti microscopici che provocano ma lattie a carico della cute (rogne) e delle
orecchie (otocariasi).
Nel cane e nel gatto esistono due tipi di rogna: la rogna demodettica (rogna rossa) e la
rogna sarcoptica.
La prima è causata dalla massiccia infestazione dell acaro Demodex che vive nel follicolo
pilifero.
Nel cane, e nel gatto più raramente, si manifesta con larghe zone senza pelo con croste,
arrossamenti, desquamazione e infezione cutanea profonda, nei casi più gravi. La rogna
demodettica è spesso concomitante a stress, cattiva alimentazione, traumi, ansia da
separazione, estro, parto, lattazione.
Presumibilmente, ogni cane e gatto è portatore di questo acaro, ma manifesta la patologia
solo in condizioni di affaticamento. La rogna demodettica non è trasmissibile all uomo né
ad altri animali per contatto.
La diagnosi si effettua mediante raschiato cutaneo ed esame microscopico.
La rogna Sarcoptica, o scabbia, è provocata dall acaro Sarcoptes scabiei che vive
scavando gallerie nello spessore dell epidermide. A differenza della precedente, la scabbia
è molto contagiosa, e infesta anche l uomo.
Il sintomo principale è il prurito e le lesioni sono localizzate prevalentemente sull addome e
sul muso: sono chiazze senza pelo con eritem a, papule, croste. La diagnosi si effettua
mediante raschiato c utaneo ed esame micro scopico. E necessario isolare il cane e
disinfestare l ambiente.
117
Un altro acaro parassita molto frequente è l Otodectes che vive nel condotto uditivo.
Causa la formazione di cerume scuro e intenso prurito. E molto contagioso fra gli animali
e può degenerare in una grave forma di otite.
I FUNGHI
Tutti i mammiferi sono sensibili all infest azione di un fungo microscopico con sede
cutanea¸patologia denominata micosi, e v olgarmente anche tigna . Nelle persone la
malattia si manifesta con macchie tondeggianti molto pruriginose, mentre negli animali
sono lesioni senza pelo, che non danno prurito.
Nelle persone e negli animali sono forme autolimitanti, guaribili in pochi giorni con una
terapia locale. Essendo contagiosa, la tigna ha procurato cattiva fama al gatto,
considerato il maggior responsabile. In verità, la malattia può essere veicolata anche da
altre persone malate, o da contatto con materiale contaminato, soprattutto in piscina e
in palestra.
Come precauzioni è consigliato evitare di toccare gatti randagi, soprattutto se ci si trova in
periodo di convalescenza, e di utilizzare nei luoghi pubblici solo i propri asciugamani.
La diagnosi si effettua seminando il pelo o le sc aglie sospette su un terreno apposito. E
necessario isolare gli animali malati ed evitare il c ontatto anche con i materiali
potenzialmente contaminati in quanto la malattia è particolarmente contagiosa. Le spore,
forme di resistenza del fungo, permangono nell ambiente anche per mesi.
I LIEVITI
La Malassezia è un lievito che infesta spesso le orecchie e la cute e causa un odore tipico
di formaggio. E spesso complicante di otite batterica e di dermatite.
PARASSITI EMATICI
DIROFILARIA IMMITIS
E l agente causale della filariosi cardiopolmonare, malattia sia del cane sia del gatto.
La zanzara infestata trasmette la larva del para ssita tramite la puntura. Dopo un periodo
nel torrente circolatorio, il parassita si loca lizza a livello di c uore destro e di arteria
polmonare, dove può raggiungere la lunghezza di 30 cm.
Nel cane i sintomi sono tosse, intolleranza all es ercizio fisico, cachessia, sincope, ascite
da insufficienza cardiaca congestizia.
La diagnosi si effettua tramite un test si erologico ed esame del sangue a fresco. La
malattia è curabile sia farmacologicamente sia chirurgicamente.
E consigliabile la profilassi: l uso cioè di un farmaco che elimina le larve del parassita
eventualmente inoculate dalla zanzara nel mese precedente alla somministrazione. Il
trattamento deve essere eseguito durante tutto il periodo di presenza delle zanzare.
118
BABESIA CANIS
La Babesia è un protozoo, organismo unicellulare microscopico che vive nel sangue del
cane. La trasmissione avviene attr averso la zecca che si infetta con il contatto con un
animale malato.
Il quadro clinico, che può essere acuto e cronico, spesso con esito fatale, è dominato da
quattro sintomi: febbre, ittero, anemia e emogl obinuria (presenza di em oglobina nelle
urine). Il protozoo infatti agisce distruggendo i globuli rossi.
La diagnosi si effettua tramite striscio ematico e colorazione, per mettendo così
l individuazione del parassita.
LEISHMANIA
E un protozoo microscopico ch e vive nelle cellule del sang ue di cane, v olpe, primati,
uomo, roditori. E trasmesso dalla puntura della zanzara infetta. Non è diffusa in tutta Italia:
le aree endemiche s ono la cost a ligure, toscana, le coste mediterranee meridionali.
Purtroppo, però si sta diffondendo anche sulle co ste dei grandi laghi de l nord Italia,
prendendo le forme di una epizoozia di scala nazionale.
I sintomi dell infestazione s ono febbre, dimagrim ento, diarrea, lesioni cutanee fino
all ulcerazione, alopecia. A livello clinic o troviamo anemia e leucopenia, splenomegalia,
epatomegalia, ingrossamento linfonodale.
La terapia è molto lunga e prima di effettuarla è necessario monitorare la funzionalità
epatica e renale. A scopo preventivo, se il cane deve soggiornare nelle zone a rischio, si
consiglia di ritirare il cane nelle ore sera li e notturne e di usare un collare a base di
piretrina.
PARASSITI INTESTINALI
TOXOPLASMOSI
Fonte di grande preoccupazione per la donna in gravidanza, la toxoplasmosi è senz altro
la malattia che ha messo più nei guai il gatto. Negli ult imi tempi il gatto è stato riabilitato
dalle più autorevoli fonti scientifiche. Vediamo nel dettaglio questo parassita.
Il Toxoplasma gondii è un protozoo microscopico che parassita le cellule.
protozoo: organismo animale unicellulare. Alcuni protozoi sono parassiti di altri esseri
viventi.
L ospite definitivo, nel quale cioè il toxoplasma r aggiunge lo stadio maturo e può
contaminare l ambiente una volta eliminato, è solo il gatto.
Il toxoplasma può infettare però molti animali a sangue caldo, compreso l uomo.
Contrarre la toxoplasmosi in gravidanza è molto pericoloso , se la malattia non è
diagnosticata precocemente, perché il parassita può attraversare la placenta e
contaminare il feto. Se ciò avviene i rischi per il bambino sono notevoli: ritardi mentali,
lesioni retinocoronoidali fino alla cecità, morte fetale.
Per questo motivo la toxoplamosi riveste una notevole importanza per la salute pubblica e
non va sottovalutata. Per fare questo è necessaria una corretta informazione.
In Europa la toxoplasmosi coinvolge da 1 a 10 nuovi nati su 10.000.
119
Il gatto però è considerato responsabile dell infezione in misura vicino all 1 %.
Perché?
Il gatto per trasmettere la malattia deve prima infettarsi. Come può avvenire l infezione?
Il gatto si infetta esclusivamente mangiando carne cruda o frattaglie di carne cruda
(a sua volta infetta), latte non pastorizzato, oppure cacciando prede (uccelli e topi)
contaminati dal parassita. Dunque, se è un gatto che vive es clusivamente in casa, e
quindi non può cacciare, sarà mio dovere nutrirlo in maniera adeguata, evitando alimenti
crudi: la possibilità che si infetti sarà vicina allo 0.
Se invece il mio gatto è un po vagabondo e non posso quindi controllare la sua
alimentazione, e le sue frequentazioni? Il gatto elimina le oocisti microscopiche di
toxoplasma solo attraverso le feci (non attraverso la saliva o l urina) . Le oocisti
diventano infettanti, cioè possono trasmettere la malattia, solo se rimangon o a
temperatura ambiente per almeno 24 ore.
Oocisti: Forma infettante del parassita
Quindi è buona norma eliminare le feci dalla cassetta regolarmente og ni giorno, e
farlo munendosi di guanti e avendo cura di lava re adeguatamente le mani e i materiali di
supporto usati ( palette ).
E importante comunque cons iderare che il gatto si può ammalare di toxoplasmosi e
soprattutto può diventare elimi natore di oocisti infe ttanti solo una volta nella vita. La
seconda eventuale infezione non provoca elimin azione di oocisti, perché il gatto si
immunizza dalla malattia.
Quindi, seguendo le norme igieniche di base ( evitare l alimentazione con mangime
crudo, pulizia frequente della cassetta e co rretta igiene della persona) il gatto può
rimanere un felice e innocente membro de lla nostra famiglia, anche se aspettiamo
un bambino.
In verità, la comunità scientifica considera come maggiori responsabili della diffusione
della toxoplasmosi non il gatto, ma i l contatto con il terreno contaminato e
l ingestione di alimenti contaminati.
Le oocisti diffuse dal gatto possono rimaner e infettanti anche per anni nel terreno: è
necessario dunque fare lavori di giardinaggio munendosi di guanti e rispettando le
norme igieniche. Inoltre, naturalmente, non si devono mangiare verdure mal lavate.
Anche bovini, suini, ovini, e pollame possono infettarsi ingerendo oocisti: quindi
per prevenire la toxo plasmosi è necessario evitare di mangiare carne cruda o poco
cotta di bovino, suino, ov ino e caprino, evitando anche gli insaccati (prosciutti e
salami) e i latticini non pastorizzati.
Il contatto, anche indiretto, con tutti gli al tri animali non è as solutamente considerato
pericoloso.
COCCIDI
Sono protozoi parassiti del c ane e del ga tto, ma non esist e infestazione crocia ta.
L infestazione è orofecale qu indi avviene attraverso l ingestione di feci con taminate. Il
parassita si localizza a livello di parete intestinale, provocando così profusa diarrea anche
sanguinolenta, soprattutto nei soggetti giovani. La diagnosi si effettua tramite esame delle
120
feci. La terapia consiste nella somministrazione di un antibiotico specifico e, nei casi più
gravi, di fleboclisi.
ASCARIDI
Sono vermi tondi e sottili lunghi circa 10-15 cm. Si possono trovare nelle feci e nel vomito
di animali parassitati, sia il cane sia il gatto.
L infestazione è orofecale o di rettamente dalla madre al feto durante la gravidanza. La
diagnosi si effettua tramite esame delle feci.
I sintomi sono addome disteso e dolorante, coliche, diarrea, dimagrimento e anoressia. La
terapia si effettua tramite antielmintici specifici.
TRICURIDI
Chiamati anche tricocefali, parassitano il cane e più raramente il gatto. Sono lunghi circa 7
cm. L infestazione è orofecale. La diagnosi si effettua tramite esame delle feci.
I sintomi sono diarrea a volte sanguinolenta e debilitazione anche grave.
Le uova del parassita possono permanere nell ambiente anche mesi o anni.
ANCILOSTOMI
Vermi lunghi circa 20 mm, vivono nell intes tino e si nutrono di sangue. La penetrazione
della larva nell ospite può avvenire sia pe r via orale sia per via per cutanea e ciò è
possibile anche nell uomo.
I sintomi c onsistono in diarrea scura, pallo re delle mucose, diminuzione dell appetito,
scadimento delle condizioni generali; è particolarmente grave l infestazione nei cuccioli. La
diagnosi si effettua tramite esame delle f eci. In ambienti scuri e umidi le uova possono
sopravvivere anche anni: è raccomandata un accurata disinfestazione.
TENIA
E un ver me piatto, lungo anche 80 c m. Il corpo del parassita è segmentato: ogni
segmento è chiamato proglottide e contiene le uova. Queste vengono espulse con le feci
di un animale parassitato e, se ingerite da pulci o p idocchi possono infestare un altro
animale tramite la loro ingestione.
Causano un enterite e più facilmente prurito anale.
La diagnosi si effettua con il ritrovamento delle proglottidi sul pelo o nelle feci: esse sono
mobili e lunghe pochi cm. Se esposte alla luce solare si seccano e divengono simili a grani
di riso.
3. LE PATOLOGIE DEL CANE PER LE QUALI ESISTE UN VACCINO
E buona norma sottoporre il cane a vaccinazione annuale. Gli schemi vaccinali possono
essere differenti a seconda del tipo di vaccino e delle scelte di ciascun medico curante. In
genere le vaccinazioni nel cucciolo vengono praticate a partire dalle sei settimane d età e
vengono richiamate a distanza di circa venti giorni. Nell adulto la vaccinazione è annuale;
la vaccinazione contro la leptospirosi può venire richiamata ogni sei mesi.
121
Le patologie contro le quali si possiede un vaccino sono: parvovirosi, cimurro, leptospirosi,
epatite infettiva, tracheobronchite infettiva e rabbia.
PARVOVIROSI
Chiamata anche gastroenterite, è una patologia virale sistemica acuta.
Il periodo di incubazione è molto breve: fra i due e i cinque giorni. Gli app arati coinvolti
sono il tubo gastroenterico e il miocardio.
La via d infezione è soprattutto tramite l ingestione di feci contaminate. La malattia è grave
nei cuccioli non vac cinati, nei quali può av ere decorso anche iperacuto, con morte
improvvisa.
I sintomi sono: apatia, vomito, feci molli grigiastre con s angue, anoressia, febbre e poi
ipotermia, disidratazione, dimagrimento.
Gli animali malati o comunque sospetti devono essere isolati e l ambiente ben disinfettato.
Non esiste una terapia specifica: l unico trattamento è la reidratazione con flebo, l uso di
antibiotici contro le infezioni batteriche secondarie e la vitamina B come coadiuvante.
CIMURRO
E una patologia virale sistemica acuta o subacuta. Il periodo di incubazione è di 3 - 10
giorni. Gli apparati coinvolti sono il s istema respiratorio, il gastroenterico, il sistema
nervoso e la cute.
La via d infezione è oro-nasale.
La mortalità è alta nei cuccioli non vaccinati. I sintomi sono: febbre, scolo nasale e oculare
con fotofobia, depressione e anor essia, tosse, vomito e diarrea. A caric o del sistema
nervoso si possono avere crisi convulsiv e, mioclonie, incoordinazione e paralisi. E
possibile, anche se raro, l indurimento dei cuscinetti plantari e del tartufo. In alcuni animali
sopravvissuti si può verificare l ipoplasia dello smalto.
Il trattamento e le norme igieniche sono del tutto simili a quanto detto per la parvovirosi.
EPATITE INFETTIVA
E una patologia virale sistemica. Il periodo di incubazione è di 10 15 giorni. Gli apparati
coinvolti sono fegato e rene. La via d infezione è oro-nasale.
I sintomi sono: febbre, anoressia, depressione del sensorio, vo mito, diarrea, dolorabilità
addominale, ittero.
Il trattamento è sintomatico. La gravità è va riabile: esiste una forma iperacuta con morte
entro poche ore, ma anche una forma acuta che ha una prognosi comunque riservata.
LEPTOSPIROSI
E causata da un batterio. E molto rara nei gatti.
Il periodo d incubazione varia dai tre ai dieci giorni. L infezione avviene attraverso la cute
integra e lesionata e attraverso le mucose.
Gli apparati coinvolti sono: fegato, rene, sistema cardio-vascolare e nervoso.
122
I sintomi sono: febbre, dolori muscolari, rigidità, brividi, debolezza, anoressia, depressione,
vomito, disidratazione, diarrea, ittero, poliuria-polidpsia, scolo vaginale, petecchie, ittero,
rinite, congiuntivite.
Questa malattia è una pericolosa zoonosi: l uomo si infetta tramite il contatto con l urina
infetta o con le muc ose di un animale infetto, oppure con il contatto di materiale
contaminato.
Gli ambienti favorevoli al contagio sono stagni caldo umidi (fra i 10 e i 34°C) e materiale
contaminato da urine di roditore.
La terapia consiste nella somministrazione di antibiotici specifici e di fleboclisi.
La prognosi è riservata per i rischi di insufficienza renale.
Assolutamente raccomandate rigorose norme igieniche e di isolamento.
RABBIA
E una malattia virale ad esito regolarmente fatale. E una zoonosi.
La trasmissione avviene attraverso una ferita, di solito attraverso il morso di un animale
rabido. Il virus raggiunge il sistema nervoso centrale e si diffonde nei neuroni periferici. Ne
sono colpiti tutti gli animali a sangue caldo. I sintomi sono alterazione del comportamento:
l animale diventa apprensivo, ansioso; i selvatici perdono l usuale atteggiamento di timore
dell uomo facilitando così il con tagio. Altri sintomi sono: morsi a vuoto, leccamento ,
vagabondaggio, incoordinazione muscolare, diso rientamento, convulsioni, salivazione
eccessiva, paralisi mandibolare e larin gea, incapacità di degl utizione. La morte
sopravviene per paralis i dei muscoli respiratori. Nei nostri animali d al momento del
contagio fino alla comparsa dei sintomi non trascorrono più di dieci giorni.
La rabbia sul nostro territorio è praticamente scomparsa. La vaccinazione del cane e del
gatto è obbligatoria per l espatrio e in caso di viaggi in nave e aereo. E consigliata in alta
montagna ai confini alpini.
Nel caso di animali morsicator i scatta in ogni caso la profilassi: l animale deve ess ere
tenuto sotto controllo nei dieci giorni successivi all incidente.
4. PATOLOGIE PIU FREQUENTI NEL CANE
Di seguito sono elencate le patologie più frequenti nell ambito della salute del cane.
PIOMETRA
Il cane raggiunge la maturità sessuale fra i cinque mesi e l anno di età. Successivamente
la cagna andrà in c alore circa due volte l anno, ma sono comunque presenti variabili
legate al soggetto. Nei nostri animali non esiste sospensione dell estro legata all età.
I segni di estro nella femmina sono aumento di volume della vulva e scolo emorragico.
Questo periodo ha una durata variabile fra i sei e i quindici giorni. Durante questo periodo
la femmina rifiuta il maschio anche con atteggiamenti ostili. Il periodo fecondo si verifica al
termine delle perdite, e ha una durata di circa 5-9 giorni.
Nelle cagne non sterilizzate sono comuni due gr avi malattie legate alla stimolazione
ormonale ovarica: la piometra e i tumori mammari.
La piometra è l accumulo di essudato purulento nel lume uterino. Insorge da una a dodici
settimane dopo l estro. I sintomi sono: abbattimento, febbre, scolo vaginale sia emorragico
sia muco-purulento, anoressia, poliuria e polidipsia, vomito, distensione addominale.
123
Ne sono pressoché regolarmente colpiti soggetti sottoposti a terapie con estrogeni usati
per la soppressione del calore.
La terapia è esclusivamente chirurgica: si deve effettuare con urgenza l asportazione di
utero e ovaie.
I tumori mammari sono forme neoplastiche spesso maligne che possono metastatizzare a
livello polmonare. Se non asportate, in genere aumentano di volume fino ad ulcerarsi. La
terapia è esclusivamente chirurgica: spesso è necessario asportare entrambe le linee
mammarie.
La sterilizzazione chirurgica
A causa dei gravi effetti collaterali, è assolutamente sconsigliato l uso di farmaci a base di
estrogeni per la soppressione del calore, sia nei cani sia nei gatti. Allo stesso modo si
sconsiglia la chiusura delle tube, in quant o ciò non è preventivo per le due patologie
descritte sopra.
Si pratica invece ormai con discreta sicurezza l asportazione delle ovaie, accompagnata o
meno dall asportazione dell utero.
E un intervento in anestesia generale che può essere effettuato anche in gravidanza.
Nella cagna è preferibile evitare l intervento durante l estro.
Nel cane maschio l intervento di sterilizzazione (castrazione) consiste nell asportazione dei
testicoli.
AFFEZIONI SCHELETRICHE DELL ANIMALE GIOVANE
Le anomalie della formazi one e dell accrescimento osseo sono m olto frequenti
nell animale giovane. Le anomalie più frequenti sono le osteocondrosi e le displasie.
L osteocondrosi è un difetto dell ossificazione delle cartilagini di accrescimento. La sezione
di cartilagine ispessita e non ossificata si può distaccare e quindi calcificarsi: si parla allora
di osteocondrite dissecante.
Le localizzazioni principali delle osteocondrosi sono la spal la, il gomito, il ginocchio e il
tarso.
La sintomatologia è la zoppia.
La displasia è una anomalia di conformazione delle articolazioni. Si c onsidera una
patologia multifattoriale, data cioè da elementi genetici e da condizioni di allevamento.
Le displasie più frequenti sono a carico dell articolazione della spalla, del ginocch io e
dell anca.
La displasia della spalla è rara: è presente soprattutto nelle r azze nane (barboncino,
Pastore delle Shetland, Bassotto tedesco). La displasia provoca un instabilità articolare
che può portare alla lussazione completa. Si accompagna spesso ad artrosi.
La displasia del gomito raggruppa in verità quattro diverse entità: la mancata unione del
processo anconeo, la frammentazione del processo coronoideo mediale, l osteocondrosi
del condilo omerale e l incongruenza articolare . Non ci dilungheremo in questa sede a
causa della complessità dell anatomia della parte.
Le conseguenze della patologia sono spesso serie forme di artrosi.
La displasia dell anca è spesso presente nei s oggetti di media e grossa taglia a veloc e
accrescimento corporeo. Si tratta di uno sviluppo patologico dell articolazione dell anca
caratterizzato da vari gradi di lassità articolare che causa una sublussazione precoce. Se
l anomalia progredisce, degenera in una artropatia degenerativa
124
L instabilità avviene quando lo sviluppo e la maturazione muscolare sono in ritardo rispetto
al ritmo della crescita ossea. I primi sessanta giorni di vita sembrano essere il periodo più
critico per lo sviluppo delle strutture coinvolte.
La diagnosi deve essere precoce per permettere eventuali interventi. Già a quattro mesi è
possibile sottoporre con successo il soggetto a radiografia investigativa.
Con diagnosi di displasia dell anca, però non necessariamente è consigliato l intervento o
l allontanamento da attività sportive blande.
COMPLESSO DILATAZIONE
TORSIONE GASTRICA
Il complesso dilatazione-torsione gastrica è una condizione acuta, a rischio per la vita del
paziente. Il riconoscimento e la terapia tempestiva sono indispensabili.
Si tratta della distensione dello stomaco, in genere dovuta ad aria ingerita, che può essere
complicata dalla torsione dello stomaco su l proprio asse, determinandone l ostruzio ne
completa. Ciò determina l impossibilità dell emissione di liquidi e gas tramite l eruttazione e
il vomito. Lo stomaco molto aumentato di volume ostacola il ritorno venoso, causando uno
shock ipovolemico ed endotossico. La congestione dei visceri addominali predispone alla
CID, la coagulazione intravasale disseminata, spesso la causa di morte in paz ienti che
hanno superato la crisi iniziale.
L eziologia è multifattoriale:
-
La conformazione anatomica: le razze a torace profondo sono le più colpite
La voracità nella assunzione del cibo
Il lento svuotamento gastrico
L ipernutrizione
L esercizio fisico dopo l alimentazione
I sintomi:
-
Insorgenza acuta di distensione e timpanismo addominale
Conati di vomito improduttivi
Scialorrea, inquietudine, disturbi respiratori
La terapia consiste nell immediato ricovero del cane: si procede alla decompressione e
alla terapia endovenosa abbondante. Si procede poi a decomprimere lo stomaco mediante
intubazione oro-gastrica. Q uando l animale è stabilizzato si procede all intervento
chirurgico per riporre in sede lo stomaco e la milza, asportare i tessuti non più vitali e
fissare in modo permanente lo stomaco alla parete toracica per prevenire la recidiva della
torsione.
La prevenzione della malattia consiste nel:
-
nutrire il cane con piccoli pasti
limitare il consumo eccessivo di acqua
limitare l attività fisica
125
5. LE RICHIESTE DI PROFILASSI
E buona norma assicurarsi che i cani c on i quali lavoriamo god ano di buona salute, a
maggior ragione se lavoriamo in un campo con diversi cani.
Una richiesta corretta è la riprova della avvenuta vaccinazione annuale, che deve
comparire sul libretto sanitario. Ciò è utile anche al fine della salute generale: infatti prima
della vaccinazione il veterinario effettua una visita clinica per accertarsi delle buone
condizioni.
E inoltre corretto ricordare al cliente le profilassi antiparassitarie all inizio della primavera,
quindi la prevenzione di zecche e pulci e la profilassi della filariosi cardiopolmonare o della
leishmania nelle zone a rischio.
La vaccinazione antirabbica è obbligatoria per l espatrio e per la Sardegna.
Ritengo,inoltre, che sia un dovere ricordare ai nostri clienti le norme di legge che
prevedono l obbligatorietà del microchip e dell iscrizione all anagrafe canina.
6. CAUSE MEDICHE DI ALTERAZIONI DEL COMPORTAMENTO
In patologia comportamentale è necessario di stinguere e diagnosticare eventuali ca use
cliniche di alterazioni del comportamento
.
In via sperimentale sono state associate a comportamenti aggressivi tre aree cerebrali:
ipotalamo, sistema limbico e corteccia frontale. Tutte possono essere lesionate attraverso:
-
Traumi cranici
Infezioni
Migrazioni parassitarie aberranti
Neoplasie o lesioni che occupano spazio
Malattie degenerative
Malformazioni o danni vascolari
Attività neuronali alterate (convulsioni)
Intossicazioni
Modificazioni dell attività metabolica
Modificazioni dell attività di neurotrasmissione
Cause mediche di comportamenti autotraumatici e disturbi ossessivo-compulsivi sono:
-
Epatopatie
Patologie metaboliche
Neoplasie
Traumi
Infezioni (cimurro)
Patologie trasmesse da zecche (malattie di Lyme, erlichiosi)
Cause mediche di disfunzione cognitiva nel cane sono:
-
Neoplasie
Disturbi endocrini o metabolici (sindrome di Cushing)
126
Cause mediche di pica:
-
Insufficienza pancreatica
Malassorbimento
Denutrizione
Cause mediche di deiezione inappopriata:
-
Malattie del tratto urinario (cistite, calcoli, insufficienze renali)
Malformazioni
Malattie metaboliche (soprattutto a carico del surrene)
Anomalie neurologiche
PATOLOGIE DEL METABOLISMO ENDOCRI NO CHE POSSONO ALTERARE IL
COMPORTAMENTO
DIABETE INSIPIDO
Diminuzione dell ormone antidiuretico (ADH), o alterazione dei meccanismi di interazione
ormone- recettore a livello cellulare.
L ormone ADH controlla il riassorbimento idrico a livello renale, agendo sulla filtrazione e
concentrazione delle urine.
e spesso l unico - è la polidipsia e la poliuria, cio è
Uno dei sintomi più frequenti
l incremento della sete e della produzione di urina.
E necessaria dunque un attent a diagnosi differenziale, anche perché la patolog ia può
presentarsi anche in animali molto giovani.
La terapia consiste nella somministrazione di ormone sintetico.
NANISMO IPOFISARIO
Diminuzione congenita del volume dell ipofisi, spesso dovuta alla presenza di cisti. Ciò
causa una ridotta produzione di ormone soma totropo (GH) detto anche ormone della
crescita.
La razza più colpita sembra essere il pastore tedesco. I sintomi sono difficoltà di
accrescimento e affezioni dermatologiche.
Se in gioventù il soggetto appare comunq ue vivace, subentrano poi progressivamente
condizioni di apatia, depressione del sensorio , renitenza all esercizio fisico e inappetenza.
La terapia consiste nella somministrazione di ormone GH di origine suina o bovina.
IPOTIROIDISMO
Gli ormoni tiroidei interferiscono in nume rosi processi metabolic i, regolando la
concentrazione di enzimi, vitamine, minerali, altri ormoni. In pratica nessun organo o
tessuto riesce a sfuggire agli effetti di un eventuale disfunzione tiroidea sia per eccesso sia
per difetto.
La sintomatologia compare in cani di media età (2 6 anni).
I sintomi possono essere molto vaghi e spe sso di tipo comportamentale: letargia,
ottundimento mentale, intolleranza allo sfor zo fisico, rifiuto al movimento, tendenza
all incremento di peso. Spesso i cani sembrano freddolosi .
127
Altri sintomi importanti sono a carico dell apparato tegumentario, con alopecia (mancanza
di pelo) bilaterale simmetrica e non pruriginosa, spesso localizzata anche a cosce e coda.
La diagnosi non è mai semplice.
La terapia consiste nella somministrazione di ormone sintetico.
IPERTIROIDISMO
L ipertiroidismo nel cane è regolarmente associato a forme neoplastiche della tiroide, che
purtroppo sono nella quasi totalità dei casi maligne. Si ritiene, dunque, che l unica causa di
ipertiroidismo spontaneo nel cane sia una neoplasia ipersecernente.
I sintomi sono subdoli e spesso presenti per anni in vario grado di intensità: dimagrimento,
poliuria/polidpsia, polifagia (aumento dell appetito), iperemesi (vomito), feci morbide e
voluminose, incremento dell attività, nervo sismo, spossat ezza, int olleranza alle
temperature elevate, dispnea (difficoltà respiratoria) e tremori, aumento di volume della
tiroide.
La terapia consiste nell asportazione della neoplasia e la somministrazione di radioisotopi
dello iodio.
IPERADRENOCORTICISMO (SINDROME DI CUSHING)
Con il termine sindrome di Cushing si intendono le alterazioni dovute ad un eccesso di
glicocorticoidi.
Le ghiandole surrenali producono ormoni import antissimi: l aldosterone (regola l attivit à
renale), il cortisolo ( aumenta il catabolismo proteico, diminuisce la produzione di anticorpi,
rende immediatamente disponibile l energia che deriva dal glucosio ematico), gli estrogeni,
gli androgeni e i progestinici (regolano l attività sessuale e la gravidanza).
L attività di secrezione ormonale delle ghiandole surrenali è regolata dall ipofisi attraverso
l ormone ACTH (ad renocorticotropo). A sua vo lta l ipofisi è regolata dall ip otalamo
attraverso l ormone CRH ( ormone che rilascia corticotropina).
Data la c omplessità del sistema, le cause che possono c ausare alterazione sono
numerose e comprendono:
-
Neoplasia dell ipofisi con conseguente aumento delle ghiandole surrenali
Disfunzione ipotalamica che induce disfun zione ipofisaria e successiva disfunzion e
delle ghiandole del surrene.
Neoplasia delle ghiandole surrenali
Forme iatrogene da eccessiva somministrazione di glicocorticoidi
La sintomatologia compare in cani di età avanzata (dopo i 6 anni) e di sesso femminile
(50- 60% dei casi). Le razze più colpite se mbrano essere i barboni, i terrier, i beagle e i
boxer.
I sintomi comprendono:
poliuria/polidpsia, polifagia, ingrossamento dell addome, ridotta tolleranza all esercizio
fisico, letargia, obesità, dispnea, alopecia e iperpigmentazione cutanea, calcinosi della
cute, anestro, atrofia testicolare, intolleranza al calore, acne.
Il trattamento può essere, a seconda della causa scatenante, chirurgico o medico.
128
DIABETE MELLITO
Nel cane e nel gatto la manifestazione più comune di un disturbo del pancreas endocrino
è costituita dal diabete mellito, dovuto ad un ca lo della sintesi di insulina da parte delle
cellule beta.
Le principali azioni dell insulina sono:
-
Promozione del metabolismo del glucosio e della formazione di trigliceridi
Sintesi di proteine e glicogeno in ambito muscolare
Sintesi di glicogeno e trigliceridi a livello epatico.
Esistono due forme di diab ete mellito. Il tipo I è caratterizzato da una progressiva
distruzione o perdita delle cellule che secerno l ormone. Il tipo II è caratterizzato da
fenomeni di resistenza all insulina da parte dei tessuti periferici.
Un insufficienza di insulina comporta un calo dell'utilizzazione del glu cosio, degli
aminoacidi e degli acidi grassi da parte dei tessuti periferici.
La sintomatologia classica co mprende: polidipsia, poliuria, polifagia e dim agrimento. A
volte, improvvisa c ecità da cataratta e nel gatto, una postura plantigrada degli arti
posteriori, dovuta a paresi.
Nei casi estremi compare la chetoacidosi diabetica, con disidratazione, depressione del
sensorio, debolezza, tachipnea, iperemesi.
La diagnosi sia effettua con esame del sangue e delle urine.
La terapia si effettua con la somministrazione di insulina.
PSEUDOGRAVIDANZA SINTOMATICA
Nella cagna, al calore succede costantemente la fase luteinica (presenza di corpo luteo
sull ovaio). La presenza di progesterone, non permette una netta distinzione fra soggetti
gravidi e non.
Tra la sesta e la dodicesima settimana dall estro compaiono dunque i sintomi tipici della
gestazione, con aumento dell appetito e del peso unito a dist ensione dell addome,
lattazione anche imponente, irrequietezza o ridotta attività fisica, la ricerca persistente di
un luogo in cui appartarsi, l anoressia, l iperemesi e l adozione di comportamenti materni
verso oggetti inanimati.
La terapia consiste nella somministrazione di farmaci che riducono la produzione di latte.
Fonti Bibliografiche
N. Dodman, l. Shuster, Farmacologia comportamentale veterinaria, Masson, 2000
K. Overall, La clinica comportamentale del cane e del gatto, E.G., 2001
E. Feldman, R. Nelson, Endocrinologia e riproduzione del cane e del gatto, UTET, 1998
Birchard S.J., Sherding R.G., CLINICA DEI PICCOLI ANIMALI, Piccin, 1996
Timoney J.F., Gillespie J.H. , MICRO BIOLOGIA E MALAT TIE INFETTIVE DEGLI
ANIMALI DOMESTICI, Ed. Grasso, 1995
Locatelli A., Genchi C., COMPENDIO DI PARASSITOLOGIA VETERINARIA, Calderini,
1984
Sloss M., Kemp R., PARASSITI IN MEDICINA VETERINARIA, Edi-ermes, 1985
129
Di Iorio F., ELEMENTI DI METODOLOGIA EPIDEMIOLOGICA CLINICA, Piccin, 1994
S. J. Ettinger, Feldman E., CLINICA MEDICA VETERINARIA, Antonio Delfino Ed., 2002
Urquhart G., Armour J., Duncan J.L., PARASSITOLOGIA VETERINARIA, UTET, 1998
Guarda F., Mandelli G., ANATOMIA PATOLOGICA VETERINARIA, UTET, 1992
Atti del Corso teoprico-pratico finalizz ato allo sviluppo continuo professionale sul le
M ilano sett.2002. Disponibile sul sit o
zoonosi per la salute pubblica
www.veterinarilombardia.it
A.J.C. Co ok, A.E. Semprini, TOXOPL ASMOSI, RIABILITIAM O IL GATTO, 2000.
Disponibile sul sito www.ordinevet.mi.it
130
8. Lavoro nei canili
131
AREE DI INTERVENTO
CLASSICHE
Miglioramento della struttura
Aumento qualità della vita
Valutazione dei cani
Educazione dei cani
Gestione dei cuccioli
AREE DI INTERVENTO
INNOVATIVE
CONSULTORIO
ZOOANTROPOLOGICO
CENTRO DI SERVIZO CINOFILO
133
E facile lavorare in un canile?
E UTILE LAVORARE IN UN CANILE?
E MOTIVANTE LAVORARE IN UN
CANILE?
E possibile NON lavorare in un canile?
Aree di criticità
L accesso è osteggiato
L accesso è permesso ma non vi è
collaborazione
C è accesso e collaborazione ma non c è
pubblico
C è accesso, collaborazione, pubblico ma
non c è spazio
C è accesso,collaborazione, pubblico, spazio
ma non ci sono fondi
134
E NECESSARIO VALUTARE
LA STRUTTURA
TIPOLOGIE DI CANILE
CANILE LAGER
CANILE PIETISTICO
CANILE EFFICIENTE
135
LA STRUTTURA
ACCESSIBILITA
TIPO DI BOX
AREE VERDI INTERNE
AREE VERDI ESTERNE
L UTENZA
TIPOLOGIA
NUMEROSITA
136
GESTIONE
PREPARAZIONE DEGLI OPERATORI
PRESENZA DI ALTRI
PROFESSIONISTI
(vet lp, vet.ASL, vet. Comportamentalisti,
addestratori, educatori, istruttori)
ESPERIENZE PRECEDENTI
GRUPPO DIRETTIVO
Efficienza
Influsso sulla gestione
Disponibilità
Condivisione degli obiettivi
137
ISTITUZIONI
Comune, provincia, regione
Ufficio diritti animali
Progetti per l adozione
Progetti informativi
Sito web
CANI PRESENTI
NUMERO
RAZZE
ETA MEDIA
TEMPO DI PERMANENZA
TURN OVER
RIENTRI
138
IL LAVORO PER I CUCCIOLI
Valutazione del cane
Affido guidato
Socializzazione
Arricchimento ambientale
Puppy class
Puppy party
IL LAVORO PER I CANI
ADULTI
Valutazione del soggetto nel tempo
Arricchimento ambientale
Segmentazione parco cani
Formazioni di gruppi
Progetti educativi
Guida alla scelta del soggetto
Riferimento per gli utenti del canile
139
IL LAVORO PER LA GESTIONE
Miglioramento della struttura
Formazione degli operatori
Informazione pre-adottiva generale
(conferenze, seminari, feste, mostre)
Iter post-adottivi
Mobilitydog
BC4Z
CONSULTORIO
ZOOANTROPOLOGICO
Favorisce i processi di adozione
Fornisce la consulenza pre-adottiva
Risponde alle situazioni di disagio
140
CONSULTORIO
ZOOANTROPOLOGICO
Condizioni necessarie:
Accessibilità
Personale orientato e capace nelle
relazioni con il pubblico
Cura degli spazi, ordine, pulizia
Spazio adeguato
CONSULTORIO
ZOOANTROPOLOGICO
Condizioni necessarie (2):
Personale esperto e formato in ordine
educativo, comportamentale, relazionale
Campo esterno per incontro pet- cane
Vetrina cani adottabili
Ufficio interno per gestione schedari
141
CENTRO SERVIZIO CINOFILO
Valuta i cani presenti
Segmenta il parco cani
Si occupa del training
Si occupa della riabilitazione
comportamentale
CENTRO SERVIZIO CINOFILO
VALUTAZIONE DEI CANI PRESENTI
Indice di adottabilità (IDA)
Parametri morfologici
Parametri comportamentali
142
CENTRO SERVIZIO CINOFILO
VALUTAZIONE DEI CANI PRESENTI
Segmentazione parco cani: 3 classi
1. Immediatamente adottabile (CZ)
2. Adottabile solo dopo iter educativo
(CSC)
3. Difficilmente adottabile (parco canile)
CENTRO SERVIZIO CINOFILO
VALUTAZIONE CANI PRESENTI
Stesura del profilo di pet- ownership
Miglior proprietario
Miglior condizione di vita
143
CENTRO SERVIZIO CINOFILO
CONDIZIONI NECESSARIE
Personale molto preparato e multidisciplinare
Ampia struttura con:
-
Percorso cinosportivo
Campo di socializzazione
Percorso di mobility
Ludoteca cinofila
144
9. Relazione con il pubblico:
elementi di comunicazione
145
Relazione tra cliente e
operatore cinofilo
A cosa serve?
Quando è utile?
E necessaria?
Quale tipologia di relazione è corretto
instaurare?
Come si costruisce?
Quali sono i suoi confini?
A cosa serve
Stabilire una corretta relazione con il cliente ci
permette di
comprende le motivazioni reali che lo hanno
spinto a chiedere il nostro aiuto e/o
all adozione
raggiungere gli obiettivi del cliente e del vostro
lavoro di operatori
aiutare il binomio o il sistema famigliare a
migliorare la qualità della propria vita
aiutare i componenti della famiglia a trovare
l adozione adeguata alla loro omeostasi.
evitare rientri
147
A cosa serve:
La stesura della scheda del cliente
La valutazione della relazione tra cliente e cane
Facilita e velocizza la consapevolezza del
cliente relativa alle eventuali incomprensioni
con il proprio animale
La capacità del cliente nel venire a conoscenza
dei bisogni psicofisici dell animale
Poter indirizzare le persone verso adozioni
responsabili
Costruire rapporti costruttivi all interno della
struttura e con gli enti e le figure che orbitano
attorno al canile
Quando è utile?
Una corretta relazione è importante
SEMPRE
Fondamentale è cominciare ad
instaurarla già dal primo contatto
148
E necessaria?
SI
Senza una corretta relazione tra operatore
e cliente cresce la difficoltà di comprensione
dei bisogni e la possibilità di un adozione
efficace diminuendo così in modo
esponenziale la possibilità d espressione del
potenziale relazionale della coppia.
Quale tipologia di relazione è
corretto instaurare?
Una relazione professionale basata sulla
fiducia. L operatore è colui a cui poter fare
riferimento a cui potersi AFFIDARE durante
il percorso adottivo.
L operatore non è responsabile per le
scelte e i problemi del cliente per questo è
importante tenere un atteggiamento lucido
e riuscire ad osservare la coppia da un
punto di vista esterno, neutrale
149
Quali sono i suoi confini?
ATTENZIONE:
1) l operatore non è un parente, non è un
amico, è un professionista (ciò non toglie
che finito il rapporto professionale non si
possa coltivare un amicizia)
2) amici e parenti sono clienti sconsigliati!
Per eccessivo coinvolgimento
Come si costruisce?
Ascolto attivo e atteggiamento non giudicante*
Accettazione incondizionata
Formulando domande aperte in modo colloquiale per
non sottoporre il cliente ad un interrogatorio
Incoraggiando il cliente a parlare
Utilizzando e osservando la C.V., C.P.V, e C.N.V. *
Empatia *
Basando il rapporto sulla fiducia
Onestà e genuinità
*( Approfondimento dalla diapositiva 10)
150
Ascolto attivo
Il cliente ha bisogno di essere ascoltato (non solo
sentito) da un operatore partecipe e presente in modo
empatico e accogliente
L operatore dovrà Esserci per l altro in modo spontaneo,
essendo se stesso in ogni momento
E importante ascoltare senza esprimere giudizio anche
quando ciò che ci dicono è contrario ai nostri valori e/o
principi (questo non significa condividere ciò che dice
l altro, ma ascoltarlo per poterlo aiutare)
NB:Quando una persona si trova in difficoltà il miglior
modo di venirle in aiuto non è quello di dirgli cosa fare
quanto piuttosto quello di aiutarla a comprendere la
situazione e a gestire il problema prendendo da solo e
pienamente la responsabilità delle scelte eventuali
C.P.V. (Comunicazione Para Verbale),
e C.N.V. (Comunicazione Non Verbale)
Ascoltare i contenuti verbalizzati dal cliente
tenendo presente la Comunicazione
paraverbale e osservando attentamente la
C.N.V.
Cercare di identificare eventuali
incongruenze tra C.V. e C.N.V.
Imparare a osservare l altro è fondamentale
come imparare ad ascoltare e osservare noi
stessi (Es:postura, sensazioni, mimemisi)
151
CNV: Perché è importante ?
È il linguaggio di riferimento tra gli individui
Permette di conoscere che cosa avviene nelle
interazioni umane
Attraverso essa si entra in contatto con un
linguaggio generalmente trascurato
È il canale privilegiato della comunicazione
silenziosa, delle percezioni corporee, dei
sentimenti, del contatto con gli aspetti più
nascosti dell emotività(scritta nei gesti, nelle
posture, nei movimenti)
CNV
Per la sua immediatezza è un requisito
fondamentale per un contatto genuino tra gli
individui e permette, di conseguenza, che
venga meno la definizione a priori del
rapporto:è difficile camuffare l informazione
non V. con definizioni aprioristiche (rigidità
percettiva);la CNV stimola una maggior
flessibilità nei rapporti interpersonali proprio
grazie al valore esperienziale del linguaggio del
corpo. L esperienza è alla base della
comprensione
152
CNV
Permette l incontro con l esperienza
dell altro, la conoscenza autentica
dell altro,consente lo sviluppo
dell empatia
Permette di riappropriarsi delle proprie
possibilità comunicative
Conoscere la componente espressiva
motoria dello scambio interpersonale e
delle relazioni tra gli individui diventa
anche un modo per rendere più efficace,
chiara e congruente l interazione
CNV
Stimola l ampliamento dei punti di vista
(flessibilità)
Permette l integrazione tra livelli diversi
di esperienza (mentale e corporeo)
I messaggi non V, poi, sono meno
soggetti del contenuto verbale al
controllo volontario dell individuo
Il corpo manifesta chi sono, le mie
emozioni,le mie intenzioni, i miei bisogni
e la mia storia meglio della narrazione
verbale degli stessi
153
CNV
I segnali non verbali si percepiscono
direttamente si ha come la
sensazione di esperire un senso
immediato di conoscenza dei vissuti
espressi (anche se non sempre è
facile afferrare la genuinità
dell espressione o la verità della
conoscenza).[De Paulo 1992]
CNV
La CNV è meno accessibile a colui che la
invia rispetto a colui che la riceve. E
difficile per esempio, percepire esattamente
la propria espressione facciale. Possiamo
solo ricavare una conoscenza indiretta
attraverso i feedback inviati dall altro,ma
sono un importante informazione on-line sul
tipo di impressione che possiamo
trasmettere [tratto da De Paulo, 1992]
154
CNV
La CNV potrebbe essere interpretata
scorrettamente per questo è importante
verificare ciò che il cliente desidera
realmente comunicare
Se si osservano incongruenze tra verbale e
NV è importante prendere nota e prenderle
riconsiderazione nel farsi il quadro generale
della situazione e nel caso sia possibile
chiedere spiegazione direttamente al cliente
di ciò che si è notato.
CNV
ed elementi da osservare che possono aiutarci a
conoscere e comprendere l altro
Espressione e mimesi facciale
Sguardo
Gesti e movimenti del corpo
Postura comportamento spaziale
Respiro
C Para V
Contatto corporeo
Abiti ed aspetto esteriore
(Es.2)
155
Empatia
Capacità di immedesimarsi in un altra
persona fino a coglierne i pensieri e gli stati
d animo [ ]L empatia richiede un assetto
ricettivo che consenta di entrare nel ruolo
per valutare il significato che la situazione
che evoca l emozione riveste per l altra
persona , non che l esatta interpretazione
verbale e non verbale che in essa si
esprime [Le Garzantine, Psicologia di Umberto
Galimberti ]
Empatia
Essere empatici non significa
identificarsi emozionalmente con il
cliente, significa semplicemente
comprenderne il punto di vista
individuale e unico
Ricalcare per creare rapport (PNL)
156
Abilità personali necessarie per
trasmettere empatia
Interesse per l altro e per le sue esperienze
La capacità di comprendere e usare il
linguaggio del cliente
La capacità di stabilire un rapporto
emozionale con il cliente attraverso l uso
dell ascolto attivo e un accurata attenzione
alle sfumature che traspaiono dietro al
linguaggio del cliente
L uso sensibile e tempestivo delle domande
Abilità personali necessarie per
trasmettere empatia
Autocontrollo e pazienza sufficienti a
permettere al cliente di procedere con il
proprio ritmo
La capacità di identificarsi con il cliente
senza lasciarsi sommergere emotivamente
dai suoi problemi
La capacità di usare suggerimenti e aiuti
non verbali che incoraggino il cliente a
parlare con noi
La capacità di far sentire i clienti valorizzati
e degni e soprattutto motivati e fiduciosi
157
Il contatto fisico
Ogni cliente reagisce in modo diverso a questo tipo di
comunicazione
Può essere molto utile, ciò che conta è utilizzarla nel
pieno rispetto dell altro e di voi stessi
Osservare attentamente il feedback del cliente al
vostro contatto e fate in modo che anche il vostro
feedback al suo sia chiaro ed inequivocabile
Attenzione: la comunicazione attraverso il contatto
fisico è molto facilmente fraintendibile e può creare
difficoltà sia nel mantenere il distacco emotivo sia nel
mantenere il proprio ruolo e la relazione con il cliente
a livello professionale
Sistemi rappresentazionali
(PNL)
Visivo
Auditivo
Cinestesico
Alcuni sistemi possono essere coincidenti
Sistema preferenziale:
canale con cui raccogliamo input dall ambiente
(codifico messaggio)
Sistema guida:
canale con cui raccontiamo l esperienza
(decodifico messaggio)
158
Nel dialogo con il cliente
Utilizzare parole semplici
Costruzione lineare delle frasi
Frasi brevi
Evitare espressioni negative ( non è un
cane agitato , ma è un cane tranquillo )
Essere precisi nel citare notizie e fonti
Mai chiedere ha capito? ,ma, ad esempio
mi sono spiegato chiaramente? ,
Utilizzare pause e silenzi
Dare il tempo di recepire i messaggi
Creare effetti di attesa e di curiosità
Valutare le reazioni, osservare il feedback
Dare forza ai concetti
Le pause non sono vuoti della
comunicazione, ma hanno un immenso
valore espressivo e danno maggiori
informazioni del linguaggio verbale
159
Cerchiamo di evitare
Frasi fatte
Adulazioni
Doppi sensi
Ciò che può essere offensivo e urtare
la sensibilità del cliente
Generalizzazioni
Frasi che denotano superiorità
Da ricordare in qualsiasi interazione
e con qualsiasi specie
E fondamentale per comunicare con
gli altri considerare e rispettare
l unicità dell individuo con il suo
personale punto di vista. Ognuno si
crea un proprio modello della realtà
(una propria mappa del mondo)
Dobbiamo solo ricordare che La
mappa non è il territorio (PNL) (Es:3)
160
Abilità del operatore utili a relazionarsi e
comunicare correttamente con il cliente
Ascolto Attivo
Formulare domande aperte in modo colloquiale
(evitando accuratamente di trasformarle in un interrogatorio)
Riformulare ciò che il cliente ha detto per aiutarlo a
chiarire i suoi pensieri, le sentimenti e idee
Riassumere il contenuto di ciò che ci ha detto
Identificare i temi ricorrenti
Incoraggiare il cliente a comunicare con noi attraverso
la CV e CNV
Aiutarlo a focalizzarsi sulle aree e le questioni chiave
Identificare i problemi
Abilità del educatore utili a relazionarsi e
comunicare correttamente con il cliente
Identificare le discrepanze
Scegliere strategie appropriate (si
può usare il cane come mediatore)
Aprire e chiudere il rapporto
Stabilire un rapporto di fiducia
Dare struttura e ritmo alle sedute
Utilizzare correttamente CV,CPV e
CNV
161
Abilità del educatore utili a relazionarsi e
comunicare correttamente con il cliente
Onestà e genuinità
Gestire i silenzi
Dare feedback
Identificare i punti di forza
Porre obiettivi chiari e realizzabili
Valutare i programmi
Conoscere i propri limiti e saper dire di NO
(Es 4)
162
10. Adozione e adottabilità
163
Cos è l indice di adottabilità (IDA)?
è uno strumento
è riferito ad un soggetto ospite in una
struttura d accoglienza (canile, rifugio)
è un monitor dello stato di un soggetto e
dei suoi cambiamenti
si compone di parametri variabili
Obiettivo: adozione ad hoc
L indice di adottabilità è suscettibile di
variazioni che possono migliorare le
possibilità che ha un soggetto di trovare
una nuova famiglia.
La variabilità dipende dal valore attribuito
ai singoli parametri che lo compongono.
165
I PARAMETRI dell IDA
Età
Sesso
Taglia
Mantello
Stato di salute
Razza
Comportamento
Aspetto generale
Ragioni addotte
all abbandono
Storia clinica
Massimo e minimo IDA
Massimo (IDA 90/100%):
Cucciolo
Femmina/maschio
Medio-piccolo
Bianco, pelo raso o di media lunghezza
In ottima salute
Tipo Labrador, Golden
Socievole e ben educato
Accattivante
Ragioni varie non comportamentali
Vaccinato e sverminato
166
Massimo e minimo IDA
Minimo (IDA 5/10%):
Over 4/5 anni
Maschio
Gigante
Molto scuro, pelo molto lungo
In un pessimo stato di salute
Tipo molossoide
Aggressivo
Incute timore e diffidenza
Ragioni varie comportamentali
Numerosi interventi di vario tipo
Parametri non modificabili
Età
Sesso ( fatta eccezione per interventi di sterilizzazione)
Taglia
Tipo di mantello ( fatta eccezione per interventi di
tolettatura)
Razza
Ragioni addotte all abbandono
Storia clinica
167
Parametri modificabili
Stato di salute
Comportamento
Aspetto generale
SALUTE
IDA<>
ASPETTO
GENERALE
COMP
Incrementare l IDA
Lavorare sui parametri variabili
aumenta le possibilità di un
reinserimento in società dei soggetti
poco appetibili a causa di bassi valori
dei parametri non variabili.
168
Ulteriori accorgimenti
Primo approccio: far incontrare il cane con il
probabile nuovo proprietario in un area aperta,
non attraverso le sbarre di un box, quando
possibile.
Aspetto generale: tolettare il cane e eliminare i
parassiti favorisce l incontro.
Consigli pre-adozione: consigli generali per un
buon inserimento nel nuovo ambiente e consigli
specifici sul soggetto prossimo all adozione.
Ulteriori accorgimenti
Scelta del cane: personale addetto alle public
relation dovrebbe presentare le schede
informative corredate di fotografia dei soggetti
pronti all adozione e con le caratteristiche più
prossime al tipo di vita e di proprietario che si
apprestano ad incontrare.
Post adozione: la struttura dovrebbe poter
offrire assistenza al neo proprietario nella
prevenzione di problematiche, se non
direttamente, fornendo i nominativi dei propri
referenti (medici veterinari, comportamentalisti,
educatori cinofili, tolettatori, ecc.)
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Conclusione
Nulla deve restare intentato nel
tentativo di reinserire un cane in una
famiglia, perché è lì che un cane può
ritrovare sé stesso, un suo ruolo, dei
punti di riferimento.
Ogni cane è un grande valore
peccato non goderne tutti !
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L elenco di domande che segue è pensato non soltanto come un mezzo per acquisire
informazioni utili all affido, ma anche come occasione di riflessione sulla responsabilità
dell adozione
INTERVISTA PRE-ADOZIONE
Il cane è per voi o è un regalo?
Abitate in zona?
Come avete conosciuto questo canile?
Informazioni sul nucleo famigliare:
Quanti siete in famiglia?
Sono tutti d accordo sull affido di un cane?
Ci sono bambini piccoli? Di che età? Hanno paura dei cani?
Ci sono persone anziane?
Chi si occuperà prevalentemente del cane?
Se volete un cucciolo per i bambini siete consapevoli che dovrete essere voi ad
occuparvene?
Per quale motivo prendete un cane?
Avrà un ruolo preciso? (es. dovrà fare la guardia?)
Avete già avuto esperienze con altri cani?
Che tipo di cani erano? Che difficoltà avete incontrato? Che fine hanno fatto?
In caso di persone straniere, siete in possesso di permesso di soggiorno? Quando
rientrerete, avete pensato a cosa fare del cane?
Informazioni sul luogo di permanenza del cane:
Avete una casa con giardino o un appartamento?
L abitazione è in affitto? Vi siete assicurati che il proprietario permetta la presenza di
animali?
In casa con giardino
Il cane avrà accesso in casa?
Il giardino è recintato?Il giardino è in condivisione con altre famiglie? Il cane dovrà
stare alla catena ? Farà comunque passeggiate all esterno?
In appartamento
In che zona si trova? Vi sono vicini spazi verdi?
In caso di affido in ditte:
L azienda è recintata? Il cane dovrà stare a catena? Avete predisposto un recinto?
Chi si occuperà del cane nei periodi di chiusura al lavoro?
Il cane avrà contatti con persone o sarà libero solo di sera?
In caso di affido in orti
Il terreno è in affitto o di proprietà?
E abusivo?
Quanto tempo starà da solo?
Informazioni su altri eventuali cani presenti nel luogo di permanenza del cane:
Ci sono altri animali in famiglia? Hanno già esperienze con cani?
Se sono cani, che tipi di cane sono?
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Che età hanno?
Sono socializzati?
Se è un cane femmina, è sterilizzata?
Vivranno a contatto o saranno separati?
Informazioni sulla gestione del cane:
Quanto tempo starà solo?
Chi si occuperà di lui?
Quanto tempo pensate di dovergli dedicare?
Avete già pensato a una sistemazione per le vacanze?
Avete pensato anche all impegno economico?
Pensate di seguire un corso di istruzione?
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SCHEDA RIENTRO IN CANILE
Data
Numero di identificazione
Microchip
(foto)
Tatuaggio
Nome
Descrizione
Stato di salute
Motivo
Data 1°ingresso in canile
______________________
Motivo
Data 2°ingresso in canile
______________________
Data ____________
Età del cane (al momento dell affido) ______________________
Dati Affidatario (nome, indirizzo, numero di telefono)
Il cane stava:
in giardino
in casa
entrambi
MOTIVI DEL RIENTRO
Motivi personali (divorzio, morte proprietario, salute, cambio casa, cambio lavoro, nascita bambino,
allergie)
specificare.
Problemi di salute del cane (specificare) - I problemi erano già presenti al momento dell affido?
Problemi comportamentali del cane
Morde / ringhia: in quali occasioni? A chi? (descrizione episodio)
Non sta a casa da solo: quanto tempo viene lasciato solo? Vocalizzazioni? Distruzioni? Deiezioni?
Non sa andare al guinzaglio
Non va d accordo con altri animali (specificare)
È troppo esuberante
Sporca in casa: in presenza dei proprietario? In assenza? Entrambi?
Scappa
Altro (specificare)
- Non ha rispettato le aspettative del proprietario? Non fa la guarda? Non va a caccia? Altro?
Motivi di incapacità / superficialità dei proprietari (specificare)
-
Osservazioni dell operatore
Le motivazioni condotte dai proprietari sono plausibili?
Il cane aveva già dimostrato difficoltà in canile?
Condizioni suggerite per il NUOVO AFFIDO
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