no martini? no party!
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no martini? no party!
NO MARTINI? NO PARTY! STORIA DI UN COCKTAIL DIVENUTO ICONA DEL BIEN VIVRE Miscelato ma non agitato. È così che deve essere preparato il più classico fra gli aperitivi, quel Martini Cocktail talmente in bilico tra leggenda e realtà da essere divenuto quasi un mito. O almeno, un mito lo hanno fatto diventare le celebrità che spesso e volentieri lo hanno assaggiato. E lui, bello e cristallino, servito nella triangolare coppetta e con l'olivetta verde a fare da suggello, non ha mai deluso. Nemmeno i palati più esigenti. Perché, se la classe non è acqua, è sicuramente un Martini. Owiamente realizzato secondo il ferreo principio che vuole coniugate otto parti di gin e due di vermouth dry. Con twist di limone a decoro dell'eccellenza. Un modo di bere pulito e raffinato al tempo stesso, che valica il confine del sorso per sublimarsi in una vera filosofia di vita. Anzi, di bella vita. Quella che abbraccia temerarietà e sensualità. Un po' alla James Bond, per capirci. Del resto fu proprio 007 nel film "Casino Royale" a chiedere un Vesper Martini: shakerato e non mescolato. Un sacrilegio per i puristi proseliti del mitico cocktail. Un'eccezione che conferma la regola per i semplici appassionati del mix secco e deciso. E sì,perché dry il Martini lo è di certo. Ma così non fu agli inizi della sua carriera, quando nel 1860 tal Jerry Thomas, titolare di un bar a San Francisco presso l'Occidental Hotel, servì del gin miscelato a vermouth (doveva essere del marchio francese Noilly Pratovisto che l'odierna maison Martini & Rossi ancora non esisteva) a un viaggiatore diretto a Martinez. Lalcolica abbinata venne infatti ingentilita da qualche goccia di bitter orange e maraschino. Giusto per conferire un dolce tocco a una bevanda che per quel tempo sarebbe risultata troppo strong. Alquanto morbida doveva anche essere la versione preparata nella cittadina californiana di Martinez, un decennio più tardi, dal barista Julio Richelieu a un minatore entrato nel suo saloon (e da qui l'altra ipotetica origine del noto drink). Bisogna invece attendere il 19 12 perché una declinazione più secca prenda vita nelle mani di un certo Martini, proveniente da Arma di Taggia, emigrato negli Stati Uniti e operante presso lo Knickerbocker Hotel di New York. Il primo Martini Dry venne versato. Niente meno che a John Davidson Rockefeller. La strada verso il successo era spianata, ostacolata solo per un certo periodo dal proibizionismo e poi perseguita di nuovo. Tanto che nel 1933 il primo Martini fu servito alla Casa Bianca e, summit internazionale venne aperto con un brindisi di tini (cioè "sporcato" di salamoia di olive), il più amato Delano Roosevelt. E se gli anni Cinquanta conobbero nel 1943, il Dirty Marda Franklin l'apice del suo successo, ancor oggi il famoso mix mantiene un'indubbia aura di suggestione. Vuoi per il vermouth (la parola deriva dal tedesco e significa "assenzio"), un vino aromatizzato con erbe e spezie; vuoi per il gin, acquavite di cereali a cui vengono aggiunte bacche di ginepro e altre piante aromatiche; e vuoi per il gusto inconfondibile che piace tanto agli uomini ma a cui le donne non sanno resistere. Soprattutto ora che la tendenza è quella di impreziosire gli ingredienti con frutta fresca e un pizzico di creatività. Quella che ha dato il via a tutta una serie di Martini che ignorano i dettami della ricetta base per incontrare novelli sapori e colori. E forse anche onori. 98 Il alto: il cocktail Metropolitan, una variante del Cosmopolitan ideata da Ben Reed al Met Bar del Metropolitan Hotel di Londra, decorata con un grappolino di ribes. Sotto: il cocktail Martini classico E A PESCHIERA BORROMEO SIAMO ALLA FRUTTA DIVAGAZIONI ERETICHE MA INTRIGANTI DI UN GRANDEBARMAN Shakerati e ben agitati, eccoli i Fruit Martinis, cugini del classico drink ma pronti a rompere gli schemi codificati per solleticare le papille con gusti intriganti.A proporli è il Columbus di Peschiera Borromeo, non lontano da Milano. Il titolare Stefano Lascatti, insieme ad Antonio Yadalà, ha voluto creare un locale in perfetto stile americano. Ma anni Cinquanta, con tanto di divani in pelle bianca e nera, abat-jour e tavolini di stampo statunitense. Persino le grandi lampade vengono da una chiesa d'Oltreoceano e il retrobanco arriva dritto dritto da l' •.• ~~,. .' ('I ~'. p>;:'. ;~ ~" p t .~_."~ t 'C'~_. --~;~ lo " New Orleans. Per ospitare bottiglie, baston, mixing glass e tutti gli attrezzi del mestiere di un bartender come Guglielmo Miriello. Un maestro nel realizzare liquide creature, rigorosamente servite nella doppia coppa. Martini, of course. Breakfast Martini: 2 oz di Plymouth Gin, 112oz di triple sec, I barspoon (lungo cucchiaino utile nella miscelazione dei cocktail) di marmellata di arance e uno zest di lime. Ideato da Salvatore Calabrese al Library Bar di Londra, necessita un double strainer per l'eliminazione delle impurità. Tartini: 6 lamponi freschi, 2 oz di Stolichnaya Raspberry (vodka aromatizzata al lampone), 112oz di Chambord Raspberry Liqueur (a base di cognac, lamponi neri, miele ed erbe) e I oz di succo di cranberry (mirtillo autoctono del Nord America). Per decorazione, un lampone galleggiante. COLUMBUS Via Milano Ilbis, Peschiera Borromeo, (Mi) Tel. 02 5530521 I Chiuso il lunedì sera e il sabato a pranzo Aperto: Lun. 7.00/15.00, Mar. - Ven. 7.00/15.00 e 18.00102.00, Sab. 18.00102.00 Dom. 12.00/15.00 e 18.00102.00 Raspberry Martini: 2 oz di vodka, 112oz di Chambord, V4 oz di sciroppo di zucchero, V4 oz di succo di lime fresco e 6 lamponi freschi. Una variante del precedente, sempre al profumo di bosco. Chocolate Strawberry Martini: 2 oz di vodka, 112oz di liquore Mozart o crema di cacao, 1/4 oz di Strawberry Bols, 4 fragole fresche e scaglie di cioccolato fondente. Un gioco di consistenze diverse per un cocktail intrigante, visto che può anche incontrare zucchero aromatizzato alla vaniglia e cannella. Cocktail happy hour: 5 euro Cocktail dopocena: 6,50 euro alto 11nsegnae uno scorcio interno del (aie. bassoda sinistra Antonio Vadalà, Stefano Is(atti e Guglielmo Miriello Limousine: 4 acini di uva bianca, I e 112oz di Ciroc Vodka, 112oz di Elderflower Cordial (a base di sambuco), V4 oz di succo di lime fresco, 112 oz di succo limpido di mela e 1/4 oz di sciroppo di zucchero. Ottimo anche come after dinner. t{-,~, , rj ),. ~. '~/t;/~'., EI cranberry. Una variante del Cosmopolitan ideata da Ben Reed al Met Bar del Metropolitan per decorazione, .. ~~::~"":. ," ~............ ~~.#IJ~ ;.'.~: i ,. . Metropolitan: I e 112oz di Absolute Kurant Vodka (al mirtillo), Y4 oz di cointreau, Y4 oz di succo di lime fresco e Y4 oz di succo di . ~/ French Martini: Hotel di Londra. Reclama un grappolin'o di ribes 1 e 112oz di vodka, 112oz di Chambord e 112oz di succo di ananas fresco. A corredo, un lampone nel bicchiere. 99