RIVISTA L.N.I. - Gennaio - Febbraio 2016

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RIVISTA L.N.I. - Gennaio - Febbraio 2016
Anno CXIX - N° 1-2 - Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB Roma
LEGA
NAVALE
PERIODICO DELLA LEGA NAVALE ITALIANA DAL 1897
GENNAIO
FEBBRAIO
2 016
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Sommario
Editoriale
Paolo Bembo
3
Lettere al Direttore
4
•
MEDEVAC (evacuazione sanitaria) da elicottero, sulla prora
di un sommergibile classe “Sciré” (vedi articolo a pag. 13)
•
Il punto nave
Sulla sicurezza marittima
Ovvero “Il futuro dell’Italia
dipende dal mare”
Il Mediterraneo
che vorremmo
di Ezio Ferrante
Anno CXIX - n. 1-2
gennaio-febbraio 2016
•
Direttore Responsabile
Paolo Bembo
Redazione
Franco Maria Puddu
Direzione - Amministrazione
Via Guidubaldo Del Monte, 54
00197 Roma
tel. 06 809159203-fax 06 809159205
C.C. post. 30719009
www.leganavale.it
e-mail: [email protected]
Registrazione Tribunale di Roma
n. 7727 del 24.10.1960
Poste Italiane S.p.A.
Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1 comma 1 DCB Roma
Realizzazione Grafica
Stilgrafica srl
Via Ignazio Pettinengo, 31/33
00159 Roma - Tel. 06 43588200
Stampa
Tipografia Facciotti srl
Vicolo Pian Due Torri, 74
00146 Roma
Tel. 06 55260900
La rivista viene inviata ai soci vitalizi,
benemeriti, ordinari e studenti che
ne fanno richiesta.
Manoscritti fotografie e disegni,
pubblicati o no, non si restituiscono.
ISSN 0024-032X
Finito di stampare nel mese di febbraio 2016
“Sfiorano le onde nere
nella fitta oscuritá…”
di Paolo Tasca
•
Nel nido del Kaiser
di Enrico Cernuschi
5
8
13
21
La voce del diportista
•
Inserto
La riforma del codice
della nautica
Aniello Raiola
• Presidenza Nazionale Centri Nautici - Sezioni I-XVI
Delegazioni
Emergenza sanitaria
•
Prevenzione: le posizioni
Umberto Verna
•
“Chiamatemi Ismaele”
di Franco Maria Puddu
Recensioni e segnalazioni
40
41
26
33
Corso di pesca
•
Il galleggiante scorrevole
Riccardo Zago
42
Sub
•
Ambienti
per le immersioni (5a parte)
Alberico Barbato
37
Cronache delle
Sezioni e Delegazioni
RICORDIAMOCI DEI NOSTRI
FUCILIERI DI MARINA
Mostriamo loro la nostra solidarietà
inviando una e-mail a
[email protected]
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Editoriale
D
i tanto in tanto, ma più spesso di quanto si potrebbe pensare, il Direttore Responsabile di
questa Rivista riceve delle piacevoli missive che sono di sicuro sprone nel proseguire nell’azione in corso e nel cercare di fare sempre meglio, anche per venire incontro al gusto
dei lettori. Certo, nel farlo, egli deve tenere conto di alcune altre esigenze, oltre al piacere
di chi legge: essenzialmente due, la necessità di dare spazio a cronache sezionali che non sempre sono di interesse generale, anche se si cerca di dare la priorità a quelle che possano riguardare il maggior numero di soci, e l’opportunità di inserire alcuni articoli che seppure di interesse generale non
sono, contribuiscono a fare “cultura del mare”; questo, non dimentichiamolo, resta uno degli scopi
statutari dell’Associazione. Ciò, ovviamente, impedisce di soddisfare sempre integralmente tutti ma è
un fatto insito nella natura della Rivista che comunque, mi risulta ottenere ancora il gradimento di
una maggioranza a volte anche troppo silenziosa. Col nuovo anno, abbiamo dovuto chiedere ai lettori più affezionati un aiuto che permettesse di continuare ad inviare a casa la Rivista a chi la desidera avere sotto forma cartacea; allo stesso tempo chi, magari tecnologicamente più preparato, desidera
avvalersi della sola copia reperibile sul sito dell’Associazione in maniera integrale, a costo zero, può
farlo. In tal modo si attua anche un comportamento ecologicamente responsabile, in quanto meno
carta stampata significa anche meno alberi abbattuti per produrla. È la cosa giusta da fare? Non sappiamo sino a che punto. La Presidenza Nazionale, nell’adottare questo provvedimento, ha voluto
seguire anche il suggerimento pervenuto da vari presidenti di Sezione, volti a maggiori economie.
I fatti dimostreranno se
era questa la via da percorrere. Personalmente,
per mentalità ed esperienza, sono portato
a credere che
la Rivista su
carta abbia
ancora una sua
molteplice validità.
Da queste pagine
e in varie altre circostanze
ho più volte sollecitato i più attivi fra
i Soci ad utilizzare le copie eventualmente
inutilizzate o già lette, come materiale promozionale,
come tramite per farci meglio conoscere, magari lasciandole dal proprio barbiere o dal proprio medico dell’ASL. La funzione della Rivista non si esaurisce una volta letta dal suo primo destinatario. Cercarla su Internet presuppone il sapere già che essa esiste ed effettuare un’azione di volontà superiore
a quella derivante dal ritrovarsela fra le mani. Un pubblico di lettori consapevoli sa sicuramente come ottimizzare l’uso di quei fogli di carta che così, svolgendo più funzioni, giustificherebbero anche
l’abbattimento di qualche albero in più. Disciplinatamente faccio mie le disposizioni della Presidenza Nazionale ma devo dire che spero che un plebiscito di popolo affermi la volontà generale di ricevere la Rivista. Lo so, i tempi che stiamo vivendo impongono dei sacrifici ma spero proprio in una
via diversa al risparmio, una via che veda magari ogni socio darsi da fare per portare un nuovo socio
nella LNI piuttosto che arrivare ad una seppur piccola penalizzazione della nostra azione di diffusione della Cultura del Mare. Se invece le Riviste dovessero essere usate come carta straccia… beh!
Allora sono senz’altro d’accordo: stampiamone di meno.
Paolo Bembo
Lettere al Direttore
Gentile Direttore,
da molti anni io e la mia famiglia seguiamo la
sua rivista, con grande interesse e ammirazione.
Complimenti!
Recentemente mi è capitato di studiare la storia
del naufragio di una nave che nell’Agosto-Novembre 1863 doveva portare da Livorno ad Amburgo
un prezioso carico di libri e manoscritti destinati
alla “Königliche Bibliothek” (biblioteca reale) di Berlino. Nei documenti dell’epoca l’imbarcazione è
definita come ‘schooner galjoot’ (ovvero schoonergalliot e altre forme analoghe).
Altri dati: anno e luogo di costruzione: 1855, Wildervank; stazza: 60 lasten of 113 tonnen; dimensioni: 23,58 x 4,36 x 2,48 m.
Le sarei molto grato se Lei o un suo collaboratore
potesse indicarmi la traduzione italiana corretta di
quel termine composto (goletta galeotta?! Si trattava di una via di mezzo, come nel caso del brigantino-goletta/brigoletta?). La ringrazio anticipatamente per le informazioni che potrà darmi.
Un cordiale saluto
Antonio Becchi
Gentile lettore,
ringraziandola prima di tutto per la cortese attenzione con la quale segue la nostra Rivista, le rispondiamo che, secondo alcune ricerche, abbiamo
riscontrato che lo schooner (in italiano scuna o
scuner) è un tipo di veliero a due o più alberi generalmente inclinati verso poppa, armato con vele di
vario modello. L’albero di maestra è collocato a
poppa ed è più grande e più alto del trinchetto,
posizionato a prua. Il più classico armamento
schooner è a vele auriche.
Abbiamo comunque riscontrato che nel pur autorevole Dizionaro Marinaro che il contrammiraglio Luigi Castagna elaborò, nel 1955, per la Lega Navale,
“Sebbene il termine schooner sia spesso tradotto in italiano con goletta, in quanto imbarcazioni molto simili, i due
termini non sono propriamente sinonimi: lo schooner può
presentare anche tre alberi, e l’elemento caratterizzante è
dato dall’avere l’albero di prua più basso degli altri alberi.
La goletta è caratterizzata dall’avere due alberi armati
con vele auriche, nel caso di goletta a tre alberi, goletta a
palo, l’albero più piccolo è quello di mezzana a poppa”.
Nondimeno, essendo la questione piuttosto complessa, come lo è in genere quando si parla di termini stranieri non sempre correttamente translitterati nella nostra lingua e/o viceversa, come nel
caso del nome galjoot, che, se inteso come galeotta, ci riporterebbe a navi troppo addietro nel tempo; vogliamo girare quindi la sua domanda ai nostri lettori, sperando che qualcuno di essi sia in
grado di rispondere più correttamente al quesito.
Grazie, cordiali saluti e continui a seguirci.
Gentile ammiraglio,
Sono un vecchio socio e da un tempo, ahimé, già troppo lungo seguo con interesse e piacere le attività della nostra associazione. Non molto tempo fa mi è giunta notizia di una lunga crociera che la nostra anch’essa non più giovane, ma non per questo meno bella e
meno amata, fregata Maestrale sta compiendo, toccando
moltissimi porti nazionali, quale “viaggio di addio” di
una lunga e onorata carriera.
Potrebbe darmi alcuni lumi su questa singolare crociera?
La ringrazia moltissimo un suo affezionato lettore
Ernesto De Nigris
Caro socio,
potremmo riassumere in breve i dati principali di questa
attività della nostra fregata, della quale pubblichiamo una
immagine del 1988, ma preferiamo pregarla di attendere
il prossimo numero, sul quale comparirà un articolo, certo più vasto ed esauriente, appositamente elaborato.
Buon vento
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Il punto nave
Sulla sicurezza marittima
Ovvero “Il futuro dell’Italia dipende dal mare”
steva nel ricercare i missili che la
Cari Soci,
Libia di Gheddafi aveva lanciato
martedì 1° dicembre 2015, su nave
verso l’Italia. Devo dire che, nonMaestrale ormeggiata nel porto di
ostante una “caccia” prolungata,
Civitavecchia, mi è capitato di parnon riuscimmo a trovare nemmetecipare come relatore al conveno una scheggia. Tornando verso
gno: “La sicurezza marittima dell’Ila base di La Spezia, però, trovai in
talia nel Mediterraneo: importanza e
mare un “palloncino volante” a
prospettive”. Non so se sono stato
cui era legato un messaggio lanciachiamato come ex militare, esperto
to da un bimbo di una scuola eledi questioni marittime e intelligenmentare di Roma, Marco, con rice (ho lavorato nel settore inforportato un messaggio di pace e di
mativo per più di venti anni) opsperanza. Quanto ci sarebbe da dipure come Commissario-Presidenre e da raccontare su questo!
te della Lega Navale Italiana.
Negli anni in cui ho lavorato presSono stato nel dubbio fino alla fiIl Commissario Straordinario,
so il centro informativo della Mane e poi ho scelto… una via di
contrammiraglio Romano Sauro
rina, prima e come comandante
mezzo e ho parlato sia come analipresso il Centro Intelligence Interforze, poi, ho vista dell’intelligence che come rappresentante della
sitato tante basi operative disseminate sul nostro
LNI. Ma quello che riporto di seguito non è proPaese e ho conosciuto personale civile e militare
prio ciò che ho detto lì, ma è quello che voglio diche lavorava, a volte in posti isolati e disagiati, il
re a voi soci lettori e che mi piacerebbe faceste nelcui compito era quello di “origliare” ciò che avvele vostre strutture. Ritornando quindi alla mia priniva in mare; il tutto per garantire la nostra sicuma impressione rispetto a quello che poteva essere
rezza. Tutte queste esperienze fanno parte della
il mio intervento, ho percorso mentalmente tutte
mia vita e hanno poco o nulla a che fare con la
le varie esperienze delle Sezioni e sono arrivato alLNI, che oggi rappresenta la mia primaria attività.
la conclusione che della sicurezza marittima è neHo cercato quindi di trovare qualche collegamencessario discutere e parlare in ambito LNI, in
to soprattutto per la “prospettiva” che mi dettava
quanto inserita in un discorso molto più ampio e
il titolo del convegno e di cui si doveva parlare su
complesso, estremamente e “maledettamente” atnave Maestrale. E vengo al punto.
tuale di questi periodi.
Ho pensato e ripensato e mi sono, quasi per incanCredo anche che i lettori cui mi rivolgo siano ben
to, ricollegato con la mente al Museo “Corsari e Piconsapevoli che il nostro Paese, più isola che penirati del Nostro Mare” che ho visitato recentemente
sola per conformazione e per i suoi 8 mila chiload Ancona in occasione, guarda caso, della sosta
metri di costa, è gravemente sottoposto a pericoli,
della stessa nave Maestrale nella città marchigiana.
rischi e minacce per vari motivi.
Le impressioni che tale visita mi ha lasciato sono
Per anni, sia per mare che per terra, mi sono trovastate diverse: il nostro Paese è sempre stato espoto in ruoli in cui la sicurezza marittima del nostro
sto a pericoli che vengono dal mare e le difese
Paese era l’obiettivo del mio lavoro. Al mio primo
escogitate, come, per esempio, le torri di osservacomando sul cacciamine Sapri, ho partecipato alzione costiere, al di là dell’impiego delle diverse
l’operazione “Girasole”, a Lampedusa, che consi-
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Marine che hanno difeso le nostre coste, mettevano chiaramente in evidenza che all’epoca c’era
una consapevolezza “popolare” del pericolo.
Credo che ultimamente, questa consapevolezza
non ci sia più, in Italia, o quanto meno sia assai
diminuita e questo è positivo se lo rapportiamo al
fatto che è indice di un lungo periodo di pace che
ci ha abituato “male” ovvero a considerare il mare
principalmente come un luogo di svago, ove poter
praticare vari sport nautici.
Tuttavia non è corretto, sia da un punto di vista
storico che culturale, che si abbassi la guardia.
Non dobbiamo vedere nei barconi della disperazione i nostri nemici, lungi da me pensarlo, ma
dobbiamo tenere presente che dal mare potrebbero venire pericoli ben più importanti e quindi
dobbiamo sempre stare all’erta, vigilare e tenerci
pronti a prevenire o affrontare queste minacce,
comprendere e apprezzare sempre di più il ruolo
della nostra Marina Militare e non mettere in discussione finanziamenti atti ad aumentarne la sua
efficienza ed efficacia perché essi, soprattutto al
giorno d’oggi, hanno una loro validità; su di essa
magari mi soffermerò di più in un prossimo futuro, data l’importanza che almeno noi della LNI arriviamo a capire bene il perché di questo fatto.
Ora mi voglio rifare, per introdurre il mio pensiero,
al primo Statuto LNI (approvato dall’Assemblea
Generale il 2 giugno 1899) che, all’art. 2, cita testualmente: “L’Associazione ha per scopo di esercitare
una benefica azione a favore dello sviluppo della nostra
marina militare e mercantile, di diffondere in Italia il
pensiero navale e l’amore alle cose di mare e di favorire
qualsiasi misura che tenda a migliorare la marineria
italiana e la sicurezza marittima”. Direi lungimiranti
i nostri padri fondatori, non vi pare? Già più di
cento anni fa i nostri antenati avevano capito, ed
erano consapevoli, che la sicurezza, l’economia e la
prosperità dell’Italia dipendevano dal mare. Ovvero dalla garanzia del libero e sicuro uso del mare
che la nostra Marina doveva assicurare.
Ecco quindi come un’Associazione come la nostra,
che deve cercare di spiegare al popolo, fra l’altro,
questa marittimità, debba assumere nuovamente
un ruolo di maggiore importanza in questo specifico settore, quale quello che aveva quando è nata. E
in merito proprio al concetto di “sicurezza marittima”, penso anche a quale dovrebbe essere il ruolo
della LNI oggi su tema così complesso e importante.
Credo che le nostre Sezioni dovrebbero sviluppare
la consapevolezza del problema puntando sull’aspetto culturale, per sensibilizzare la popolazione,
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i giovani in particolare, per creare quella cultura
del mare di cui tanto si parla (e di cui vi ho già
parlato in passato dalle pagine della Rivista) ma
per cui si fa ancora troppo poco o comunque mai
abbastanza. Dovremmo, in sostanza, diffondere
tra gli studenti delle scuole il concetto di sicurezza, nella doppia accezione terminologica: la safety,
che nella concezione anglosassone riguarda la salvaguardia della vita umana in mare, tutte le buone
pratiche volte a evitare inutili rischi e le regole per
evitare quello degli abbordi (collisioni) in mare; e
la security, ovvero tutto ciò che riguarda la protezione degli interessi nazionali (territoriali e commerciali) e la relativa capacità di intervento in difesa di tali interessi, con forze di polizia o, laddove
necessario, con lo strumento navale.
Ma occorrerà anche incentivare mostre, musei,
convegni che parlino della nostra storia marinara,
organizzare visite a navi e basi della Marina e della Guardia costiera, in cui vengano spiegate le
specifiche attività che garantiscono la sicurezza
del nostro Paese. Sono convinto, oggi più che
mai, della necessità di uno strumento navale efficace. Se vogliamo avere futuro, vivere in pace e
prosperare, la Marina deve essere la conseguenza
del convincimento dell’intero Paese (e non un’entità a sé stante) ed è in questo che noi della LNI
possiamo portare e dare un contributo importante, fare la differenza.
“Il futuro dell’Italia dipende dal mare” potrebbe essere
il titolo delle nostre conferenze nelle scuole o l’argomento dei convegni e delle tavole rotonde da attivare in ogni consesso, musei del mare in primis.
Sulla nostra Rivista, da anni, si apre l’anno con un
esame sulla situazione geopolitica del Mediterraneo
e sui rischi ad essa correlati, proprio per rendere
edotti i nostri lettori, non solo soci,– circa queste
problematiche di sicurezza. Da un’attenta analisi di
questi articoli si potrebbe, per esempio, partire per
dare l’avvio ai necessari approfondimenti.
Invito tutti voi, quindi, cari soci lettori e presidenti
di Sezione, a dare la massima pubblicità ai Musei
del Mare, nelle città che già li ospitano e di lavorare
per la creazione di nuovi musei di questo tipo, laddove non ci fossero. È dalla conoscenza della storia
del nostro Paese che può nascere la consapevolezza
verso una cultura della difesa e della sicurezza (marittima). Vi invito a fare azione di convincimento
verso i vostri Consigli direttivi per organizzare mostre e tavole rotonde che raccontino attraverso testimonianze e documenti le storie del mare, dai pescatori ai corsari, ai pirati, agli esploratori.
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me già facciamo, con la compartecipazione della
Mostre che raccontino la marineria italiana, anche
Capitaneria di Porto, con la tradizionale “Giornata
attraverso i ricordi delle guerre sul mare, soprattutnazionale della sicurezza in mare”.
to, in questi giorni, della Grande Guerra sul mare,
Quello che dovrebbe chiaramente passare alle
per far capire come il mare, da elemento di separanuove generazioni, quindi, è di non abbassare mai
zione, sia oggi un “mare che unisce”. Non sono arla guardia e di considerare il mare come un’opporgomenti tabù di cui vergognarsi, anzi; in occasione
tunità unica di “comunicazione” e di dialogo tra
di questi deprecabilissimi conflitti, spesso sono ripopoli ma anche un luogo in cui la sicurezza va
fulse le doti più belle della nostra gente e non solo.
sempre monitorata e salvaguardata.
Queste mostre dovrebbero essere visitate dalle scuoBisogna diventare “sentinelle” del nostro mare, tule e opportunamente spiegate perché i bambini non
telarlo e difenderlo da tutto ciò che lo minaccia sia
debbano fraintendere: i pericoli non sono rappredal punto di vista ambientale che dai “pirati” delle
sentati acriticamente dai disperati delle carrette, anmoto d’acqua o dei
zi nei loro confronti la
motoscafi che sfrecnostra Marina svolge
ciano veloci e vicino
uno dei suoi compiti
le coste e i bagnanti.
più complessi e che gli
Dobbiamo controllare
fa onore, e anche quee denunciare le navi
sto andrebbe mostrato
che sversano i veleni
sia ai nostri soci che ai
in mare, che si avvicigiovani studenti. Dobnano troppo alle cobiamo saper riscoprire
ste e alle nostre acque
il nostro glorioso pasterritoriali, che entrasato perché rappresenno in porti di città frata un patrimonio da
La
protezione
del
mare
riveste
oggi
come
ieri
la
massima
importanza
gili. Ognuno di noi
non disperdere, “un
deve assumere un
patrimonio fatto di pasruolo attivo in questa azione di difesa del Mare.
sioni, di abilità, di impegno e di un sapere che oggi rimaAssieme a tutto questo dobbiamo anche essere
ne nei preziosi ricordi dei vecchi protagonisti della mariconsapevoli, ma veramente consapevoli, che la sineria” e sul quale si può costruire, come ci ricorda
curezza marittima del nostro Paese va salvaguardaanche la mostra “Corsari e Pirati” di Ancona.
ta e come i fatti ultimamente successi dimostrano
Il fenomeno della pirateria e delle guerre di corsa,
non dobbiamo farci trovare impreparati. Solo così
che la Mostra di Ancona ha voluto ripercorrere,
ci potranno essere prospettive per un futuro di papotrebbe tornare sotto altre forme, molto più prece. Le canzoni e le tradizioni popolari raccontano
potenti e minacciose. Per esempio col riaffermarsi
tanto del nostro passato, un passato che riflette, in
dell’espansionismo islamico (come avveniva nella
particolare nel Mediterraneo, vicende di relazioni,
guerra di corsa nei secoli passati) favorito da una
di navigazioni, di traffici mercantili ma anche di
generalizzata instabilità nell’area mediterranea
incursioni corsare dove lo straniero non sempre si
(aumento di flussi migratori incontrollati; presenè presentato come amico.
za dei califfati; ampliamento del fenomeno della
Dobbiamo quindi stare attenti perché non vorrei
pirateria marittima).
fossimo costretti a ricorrere al noto ritornello poE il problema della sicurezza marittima potrebbe alpolare usato dai cittadini e dai pescatori al tempo
largarsi nei prossimi anni a nuovi scenari, come a
dei corsari che arrivavano dal mare a minacciare le
causa dei forti mutamenti climatici e ambientali
nostre coste, le nostre città e le nostre popolazioche molti esperti di cose marine hanno annunciani…“A tocchi a tocchi la campana sona… li turchi so’
to, dell’eustatismo (innalzamento del livello del
sbarcati alla Marina”. Sarebbe troppo tardi. E non
mare), dei fenomeni atmosferici sempre più estremi
possiamo deludere le aspettative del giovane Maro delle mutate condizioni bio-chimiche del mare
co che lanciò più di trenta anni fa, con tanto entudovute anche all’inquinamento prodotto dall’uosiasmo e speranza, quel palloncino volante dove
mo (con rischio estinzione di molte specie marine).
aveva scritto “Per me la pace è tanta felicità”!
Tutto ciò non deve essere trascurato né minimizzato e dovrebbe anzi portarci a organizzare giornaBuon vento.
te nazionali da dedicare al mare e all’ambiente, co-
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Il Mediterraneo
che vorremmo
di Ezio Ferrante
I
Gli scenari geopolitici: la Siria
Innanzitutto le “primavere arabe”, le primavere
che non fioriscono, non hanno affatto portato a
una democratizzazione dell’area, come si era sperato in un primo momento (tranne che in Tunisia), anzi hanno posto, spesso drammaticamente,
la questione degli assetti istituzionali interni (in
un delicatissimo equilibrio tra politica e religione,
che non sempre si è riusciti a trovare), nonché della stessa convivenza civile in molti Paesi mediterranei. Quindi la feroce guerra civile in Siria, lo
scontro epocale tra due confessioni islamiche, gli
sciiti e i sunniti, che si avvia al suo quinto anno
(formalmente la si fa iniziare infatti dalla rivolta
antigovernativa del 15 marzo 2011), è diventata,
di anno in anno, sempre più violenta.
8
Oltre 215.000 le sue vittime (di cui almeno
70.000 civili) solo nei
primi quattro anni di
guerra, secondo l’Osservatorio Siriano per i diritti umani e ben 11,7
milioni i profughi su
una popolazione iniziale di 23 milioni, cioè
più della metà, secondo
l’Alto Commissariato
delle Nazioni Unite per
i Rifugiati. La guerra civile siriana è ormai una ’guerra totale’ in un Paese
in ginocchio che, in termini geopolitici, rappresenta un puzzle di difficilissima soluzione, in cui
ciascuno degli attori in gioco combatte la “propria” guerra con diverse finalità.
L’epicentro critico è il regime alawita (una variante della confessione “sciita”) di Bashar al-Assad, da
un lato, sostenuto dall’Iran sciita e dagli Hezbollah libanesi e, più recentemente, anche dalla Russia con una vigorosa campagna area dalle basi aeree in Siria e missilistica, dai sottomarini con la
stella rossa, dal Caspio e dal Mediterraneo.
Dall’altro osteggiato dai ribelli antigovernativi, divisi tra i cosiddetti ‘moderati’ dell’Esercito libero
siriano, che hanno pur goduto le simpatie dell’Occidente e gli estremisti del Fronte al-Nursa, legati
ai terroristi jihadisti (supportati in vari modi da
paesi “sunniti” come Arabia Saudita e Turchia).
In un tale contesto, caotico e magmatico, grazie al
controllo esercitato progressivamente dalle proprie
milizie su alcune aree dell’Iraq nord-occidentale e
Come il Mediterraneo
dei nostri giorni si presenti
paradossalmente diviso
tra gravi sfide alla
sicurezza e straordinarie
opportunità economiche
l Medio Oriente e la
Libia sono in fiamme e i bagliori dell’incendio si riverberano pericolosamente sul
Mediterraneo, alle porte di casa nostra. Nel
corso dell’ultimo anno
il Mediterraneo è tornato infatti al centro dell’attenzione internazionale, non solo per le
straordinarie opportunità economiche che,
pur nelle contingenze del momento, sembra offrire, ma soprattutto per tutta una serie di inquietanti scenari geopolitici che pongono serie sfide alla
nostra sicurezza.
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La “nuova pace di Vestfalia per il Mediterraneo globale” volenterosamente auspicata dal ministro Gentiloni (nella foto)
sarà piuttosto difficile da raggiungere
(con mezzi incruenti, s’intende) visto
il sempre continuo rialzo della tensione. In apertura, un’immagine che ci fa
rimpiangere i nostri mari anche se, a
ben vedere, i periodi di pace idilliaca
sono sempre stati piuttosto rari
della Siria orientale, il 29 giugno 2014 il terrorista iracheno
Ab Bakr al-Baghd d si è autoproclamato ‘Califfo’ dell’ISIS (il
sedicente Stato islamico dell’Iraq e della Siria ovvero DAESH,
adattamento inglese degli acronimi arabi), novant’anni dopo la fine storica del
Califfato della Sublime Porta ad opera di Kemal Atatürk, fondatore della moderna Repubblica turca. Il
caos siriano e il default delle forze armate irachene
hanno prodotto così un embrione di stato-canaglia,
autofinanziato dalla vendita di reperti archeologici
e dal contrabbando del petrolio (con svariate complicità internazionali, dirette o indirette). L’ISIS si è
connotato sanguinosamente per le “tattica dell’orrore” sul campo e la ‘strategia della paura’ a distanza contro ogni ‘diritto delle genti’ (senza nemmeno
parlare degli specifici istituti del diritto umanitario
dei conflitti armati, oltraggiosamente e dolosamente vilipesi). Di qui, per contrastare l’avanzata degli
jihadisti dello Stato islamico, l’intervento della comunità internazionale con la Coalizione dei Sessanta a guida americana e la campagna aerea all’uopo
intrapresa che però, di per sé, come tutte le campagne condotte solo dall’aria senza “scarponi sul terreno”, non ha prodotto sinora esiti risolutivi, mentre sul campo si battono strenuamente i peshmerga
curdi, invisi però alla Turchia e all’Arabia saudita.
E sulla stampa c’è anche chi ha parlato dell’ISIS
addirittura come di “un mostro provvidenziale”
nel senso che, dopo i fatti della Crimea e dell’Ucraina, è riuscito a far parlare di nuovo tra loro
Washington e Mosca, d’accordo per promuovere
una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite per colpire finanze e finanziatori
del sedicente Stato islamico, che ne hanno sinora
permesso l’avanzata e la crescita.
La Libia
Tanto più che, con la proclamazione dell’emirato
di Sirte, le metastasi del cancro chiamato Isis-
Daesh si diffondono pericolosamente anche in Libia, un altro Paese allo sbando, dilaniato da lotte
intestine e da guerre per bande.
Al riguardo, l’iniziativa promossa dalle Nazioni
Unite, con la missione dell’inviato Bernardino
León, non è riuscita sinora a strappare nemmeno
uno straccio di intesa tra i due Governi libici, quello
di Tripoli, di cui fa parte anche la Fratellanza musulmana e quello di Tobruk, riconosciuto da una
parte della comunità internazionale.
“La Libia è la porta per arrivare fino a Roma”. Questa
è la minaccia jihadista che corre su twitter, insieme a una serie di immagini che mostrano la nostra Capitale in fiamme sovrastata da una mappa
della Libia e dal vessillo nerocerchiato del Califfato. “Le armi degli ottomani sono state lanciate e hanno accerchiato Roma dopo avere conquistato la Libia a
sud dell’Italia. Chi vuole prendere Roma e l’Andalusia
deve cominciare dalla Libia”. Minacce di sapore medioevale che tutt’al più richiamano antichi ‘scontri di civiltà’, ormai dimenticati, di cui pur è stata
intessuta per secoli la storia mediterranea.
Senza contare che, dietro la Libia, si combattono
attualmente, in un’Africa ormai fuori controllo,
ben sette guerre (in Costa d’Avorio, Repubblica
Centrafricana, Mali, Nigeria settentrionale, Repubblica Democratica del Congo, Sudan del Sud e Burundi). E il “disordine della terra” finisce per riflettersi inevitabilmente anche sul mare, con i flussi
inarrestabili di migranti e le loro infinite tragedie.
Fino a quando dovremo assistere pressoché impotenti, nonostante il forte impegno nazionale e internazionale in tema di ricerca e soccorso in mare,
alla ‘strage silenziosa’ dei migranti nel tentativo di
raggiungere le coste europee (oltre 3.200 morti nel
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Gli illusi e i violenti che per un malinteso senso di religiosità o di credo accorrono sotto le lugubri insegne del “califfato”(magari dopo
una conversione all’Islam di pochi mesi) non si rendono conto di essere le spendibilissime pedine di un gioco cruento
2015, con più di settecento bambini, secondo la
denuncia della Fondazione Migrantes). Non è certo questo “il Mediterraneo che vorremmo”!
Ragion per cui gli occhi di tutti, al momento in cui
redigiamo le presenti note, sono fissi sugli importanti appuntamenti di alta diplomazia che si tengono, rispettivamente, a Roma e a Vienna. A Roma
con i “Dialoghi mediterranei”, per ricordare come
la risposta militare non sia l’unico strumento per
risolvere le crisi in corso e, quindi, il summit sulla
Libia, presieduto dall’Italia.
Da un lato ci si propone di imprimere un impulso
alle trattative in corso da parte del nuovo negoziatore delle Nazione Unite, Martin Kobler, alla ricerca
di un accordo almeno tra le principali parti in lotta,
pur nel caos generale imperante nel Paese mentre,
dall’altro, ci si interroga su come frenare l’espansione della testa di ponte dell’ISIS a Sirte, valutando,
nel contempo, quali possano essere le implicazioni
per la sicurezza per l’Italia e per l’Europa.
A Vienna invece, anche sull’onda lunga della ritrovata intesa operativa Obama - Putin, continua
con nuovo abbrivio il processo di mediazione in
corso, inteso a trovare una transizione politica a
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Damasco verso un Governo di unità nazionale,
con relativo ‘cessate il fuoco’ ed elezioni sotto il
controllo delle Nazioni Unite.
Un accordo invero indispensabile per far cessare il
massacro in atto, ma non certo di facile e immediata soluzione, data l’eterogeneità degli attori
geopolitici contrapposti. “Una nuova pace di Vestfalia per il Mediterraneo globale” dunque, per servirci
delle parole dello stesso ministro degli Esteri Paolo
Gentiloni, con palese riferimento a quella Pace
che, nel lontano 1648, pose termine a un trentennio di sanguinose guerre in Europa.
Una pace che ponga le premesse di un nuovo ordine regionale, con la sconfitta (e non il semplice
contenimento) di Daesh, l’avvio di una transizione politica in Siria e la nascita di un Governo di
concordia nazionale in Libia.
Gli scenari geoeconomici:
la Blue Economy
E di pace, come condizione ineludibile per la sua
prosperità, ha bisogno il “Mediterraneo che vorremmo”. Una pace che permetta di sviluppare
quel trend positivo di ripresa economica già in at-
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Coloro che si ritengono le guide del sedicente “califfato” e si vantano di costituirne l’“intellighenzia” ricorrono alle forme più estreme
di iconoclastia distruggendo monumenti e opere d’arte; nell’immagine, dietro al farneticante portavoce, un Lamassù, spirito benefico
mesopotamico in forma di uomo – toro alato posto a protezione dei palazzi, danneggiato dalla furia dei vandali
to, pur nella cornice geopolitica così fosca che abbiamo tratteggiato.
I dati della Blue Economy, l’economia del mare, sono infatti in forte crescita, secondo quanto rappresentato dal recente Rapporto “Le Relazioni economiche tra l’Italia e il Mediterraneo”, stilato da Srm
Intesa San Paolo.
L’area mediterranea rappresenta infatti un importante partner commerciale per l’Italia e, soprattutto,
per il nostro Mezzogiorno. L’export italiano nel Mediterraneo tout court e nel cosiddetto Mediterraneo
allargato (che arriva a comprendere, ricordiamo, anche i paesi del Golfo Persico) ha raggiunto nel 2014
quota 45,8 miliardi, cioè l’11,1% dell’export totale,
valore che si posiziona al secondo posto dopo le
esportazioni verso i Paesi dell’Unione europea.
Più in dettaglio, il “Rapporto sull’Economia del
Mare”, redatto da Confitarma – Censis, ci ragguaglia parimenti su dati molto confortanti, nel senso
che la Blue Economy in Italia aggrega valore per 32
miliardi di euro e dà lavoro nel settore marittimo a
quasi mezzo milione di persone. Inoltre la nostra
flotta mercantile si posiziona tra le principali del
mondo (al terzo posto dei Paesi del G20) con oltre
17 milioni di tonnellate di stazza; il nostro Paese è
il primo al mondo nel traffico crocieristico e nella
costruzione di navi passeggeri e megayacht.
Frena però, evidenzia il rapporto, il sistema portuale nazionale, che scende dal primo al quarto
posto in Europa per import-export di merci via
mare. Ancora una volta quindi, la carenza nel miglioramento delle infrastrutture e della logistica
portuale nonché quella di una maggiore semplificazione burocratica continuando a rappresentare
un fattore di vulnerabilità che la politica italiana
deve affrontare con decisione per essere più competitiva sul mercato marittimo globale.
Le rotte marittime:
la ‘Nuova Via della Seta’
La data del 6 agosto 2015, con l’inaugurazione del
raddoppio parziale del Canale di Suez, merita certo di essere ricordata. Nel giro di un anno si è
provveduto infatti a eliminare quella tratta di 72
km (su un totale di 193 dell’intera lunghezza del
canale), in cui le navi in transito erano costrette
da sempre (cioè dal lontano 1869) a procedere a
senso unico alternato con attese che potevano ar-
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Arabico. L’Estremo Oriente
sarà così più vicino al Mediterraneo, che Pechino ha
già proposto come ‘terminale marittimo’ della sua
Nuova Via della Seta.
Dalle zone industriali costiere infatti le navi della
Repubblica popolare, dopo
aver toccato Indonesia, Sri
Lanka, India e Kenya, attraverso Suez, entreranno
nel Mediterraneo, dirigendosi prima al Pireo e poi,
risalendo l’Adriatico, faranno capolinea proprio a
Venezia, la città di Marco
Polo. Una straordinaria opportunità per l’Italia che si
pone quindi, negli scenari
prossimo venturi, come
“ponte tra Europa e Cina”.
Il 6 agosto 2015, data dell’inaugurazione del raddoppio parziale del Canale di Suez entrerà cerE non è un caso che, lo
tamente nella storia come quella della nascita della Nuova Via della Seta, (nell’immagine d’eposcorso ottobre, le celebraca i primi traversamenti dello Stretto) considerando i vantaggi e i benefici che ne trarranno i
traffici navali internazionali, nonostante i problemi portati dal nuovo terrorismo navale
zioni del 45° anniversario
della ripresa delle relazioni
rivare fino a undici ore: i transiti sono diventati
diplomatiche tra i due Paesi siano state così solenni,
così più spediti e con una sostanziale riduzione dei
in un contesto globale in cui la Cina è già il primo
tempi di percorrenza.
partner commerciale dell’Italia in Asia. Un’occasioNel 2014 sono passate dal canale ben 822 milioni
ne straordinaria dunque che l’Italia non deve ladi merci e oltre 17.000 navi con stime peraltro in
sciarsi sfuggire, proponendosi come “piattaforma
forte crescita, che arrivano a prevedere una capacilogistica intermodale” tra Europa e Cina, in maniera
tà media del traffico giornaliero di ben 97 navi
tale da governare nei propri porti le merci non solo
(dalla precedente media di sole 49).
nella fase di imbarco e sbarco, ma ancor di più nelle
Il Canale di Suez conferma così il suo tradizionale
fasi di trasferimento fino alle destinazioni finali,
primato geostrategico di corridoio marittimo primediante i collegamenti alla rete ad alta velocità dei
vilegiato tra il Mediterraneo e i Paesi industrializcorridoi paneuropei. Una chance dunque ecceziozati del sistema Asia – Pacifico. Tanto più che, con
nale per il Mediterraneo, per l’Europa e per l’Italia.
i grandi progetti infrastrutturali in corso, le distanAll’uopo non si può non ricordare come il concetze con l’Estremo Oriente si stanno accorciando di
to di Cuore del Mare (Heart of the Sea), prima di lecirca mille chilometri di mare.
garsi alla memoria letteraria di Nathaniel Philbrick
Si tratta di due progetti che fanno rispettivamente
e a quella filmica di Ron Howard, sia sempre stato,
capo alla Cina e all’India. Il primo riguarda il taglio
sin dall’antichità, un concetto prettamente geopodell’istmo di Kra, nel punto più stretto della penilitico, nato e legato al Mediterraneo.
sola malese in territorio thailandese, che permetteIl Cuore del Mare, cioè il centro di gravità marittirebbe di aggirare via mare da nord l’affollatissimo
mo tra Oriente e Occidente, nel corso dei secoli
stretto di Malacca, collegando direttamente il Mare
però si è andato spostando dal sistema mediterradelle Andamane al Mar Cinese meridionale.
neo all’Oceano Atlantico prima e all’Oceano InIl secondo invece, con il taglio della catena di isolotdiano poi. E oggi il Cuore del Mare potrebbe ritorti di Adam Bridge tra il subcontinente indiano e l’inare a “battere”, figuratamente parlando, ancora
sola dello Sri Lanka, si propone di collegare, per la
una volta nel nostro mare, ed è questo invero il
via marittima più breve, il Golfo del Bengala al Mare
“Mediterraneo che vorremmo”.
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“Sfiorano
le onde nere
nella fitta oscuritá...*”
di Paolo Tasca
* Inizio dell’“Inno dei
sommergibilisti”, originariamente “La canzone dei sommergibili”,
1942, musica di Mario Ruccione, testo di
Guglielmo Giannini.
L
Breve storia
della attuale componente
sommergibilistica
della Marina
Militare italiana
a storia dei sommergibili italiani
inizia nel 1889 con la definizione del progetto
del primo battello, il Delfino, ideato dall’ingegnere
Ispettore del Genio Navale Giacinto Pullino e realizzato nell’Arsenale di La Spezia tra il 1892 ed il 1895.
All’epoca dell’entrata in guerra contro l’AustriaUngheria, il 24 maggio 1915, la Regia Marina allineava 21 battelli a cui si aggiunsero, nel corso del
conflitto, altre 58 unità, inclusi (un primato italiano) i primi sommergibili tascabili della storia. Una
flotta subacquea che riuscì a bloccare gli avversari
nei porti, compromettendone l’efficienza ed il
morale sino alle vittorie finali del 1918.
Al 10 giugno 1940, la Regia Marina disponeva di
115 sommergibili, la maggiore componente subacquea del mondo, che mantenne un successo
molto elevato sino al 1942, soprattutto in Atlantico, dove operarono i sommergibili rischierati a
Bordeaux (BETASOM).
Memorabili, per l’audacia e le capacità mostrate dai
protagonisti, sono poi state le imprese di Alessan-
dria, dove lo Scirè e i mezzi d’assalto della X Flottiglia MAS, provocarono
l’affondamento di due
corazzate ed il danneggiamento di una petroliera e di un cacciatorpediniere inglesi, contribuendo ad uno dei maggiori successi della storia
navale. Altrettanto memorabile l’affondamento del piroscafo belga Kabalo
ad opera del Cappellini, che ebbe un grande clamore mediatico per l’umanità mostrata dal comandante Salvatore Todaro verso l’equipaggio silurato.
Dopo il 1942, con l’ingresso in guerra degli Stati
Uniti, le sorti del conflitto cambiarono. Alla data
dell’8 settembre 1943, la forza subacquea italiana si
era ridotta da 184 a 54 unità, delle quali soltanto
34 in grado di operare. Più di 100 battelli erano andati perduti in guerra, e con essi più di 3.000 uomini avevano sacrificato la loro vita per la Patria.
Al termine del conflitto, la nostra componente subacquea fu totalmente cancellata dal Trattato di Pace
del 1947: solo due battelli, il Giada ed il Vortice, furono conservati clandestinamente come pontoni per
la carica delle batterie, e mantenuti in servizio allo
scopo di addestrare le nuove generazioni di equipaggi e, soprattutto, per non disperdere un patrimonio di esperienze pagato ad un prezzo così alto.
Da questi due sommergibili parte così la ricostru-
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Il Delfino, primo battello subacqueo della Regia Marina, iniziò le prove tecniche nel 1892 a La Spezia, rimanendo in immersione per
cinque ore consecutive e dimostrando, in seguito, buone capacità. Tuttavia, data la ancora notevole diffidenza nei confronti dell’arma
subacquea, una volta effettuate tutte le prove, nel 1895, il sommergibile fu accantonato in un capannone dell’Arsenale di La Spezia.
In apertura, moderno distintivo da braccio, in panno, da sommergibilista
zione della forza subacquea nazionale. Con l’entrata dell’Italia nella NATO, la US Navy cede alla
Marina italiana alcuni battelli delle classi “Gato” e
“Balao”: tra il ‘54 ed il ‘66, ne arrivano altri 5, ribattezzati con i nomi di sommergibili distintisi
durante il conflitto: Tazzoli, Da Vinci, Torricelli,
Cappellini e Morosini.
Ad essi seguiranno, nel ‘73, il Gazzana ed il Longobardo (classe “Tench/Guppy” (Greater Underwater
Power Populsion Program, con la Y usata solamente
per migliorare la pronunciabilità della sigla) e, nel
‘74, il Piomarta ed il Romei (classe “Tang”).
Nel frattempo, ricostruito sullo scafo del Bario, ancora in cantiere alla data dell’armistizio e scampato
prima alla distruzione dei tedeschi e poi alla demolizione post-bellica, nel 1961 entra in servizio il Calvi.
Ma la vera ricomposizione della forza subacquea
italiana inizia con la realizzazione dei 4 battelli
della classe “Toti” (Toti, Bagnolini, Dandolo e Mocenigo) con i quali, nella seconda metà degli Anni
‘60, l’industria nazionale torna a costruire mezzi
subacquei, dopo una stasi di oltre vent’anni.
Alla classe “Toti” seguirà, sul finire degli Anni ’70,
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la progettazione di un nuovo sottomarino convenzionale, più grande e moderno, sui disegni del
quale saranno costruiti, a partire dagli anni ’80, 8
sommergibili della classe “Sauro” (Sauro e Fecia di
Cossato I serie, Marconi e Da Vinci II serie, Prini e
Pelosi III serie, Gazzana Priaroggia e Longobardo IV
serie), 4 dei quali ancora in servizio.
La flotta subacquea oggi
Classe U212-A. Il programma U-212A è nato dall’esigenza della Marina Militare italiana di dover
disporre entro il 2006 di una nuova classe di sommergibili, tecnologicamente rispondenti alle mutate esigenze operative.
I primi due sommergibili Italiani che compongono
la classe, Todaro e Sciré, sono di medie dimensioni,
caratterizzati dall’impiego di tecnologie avanzatissime ed innovative che consentono di raggiungere
prestazioni molto elevate, particolarmente nel settore dell’autonomia occulta, delle segnature, del sistema elettroacustico e di impiego di armi e sensori.
L’adozione di tecnologie all’avanguardia ha reso
necessario anche il raggiungimento di un elevato
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Il Giada, (fotografato nel 1962), sommergibile che, assieme al Vortice, nei primi anni del secondo dopoguerra operò a lungo sotto le
finte spoglie di pontone ricarica batterie, al fine di non perdere le esperienze acquisite dai nostri sommergibilisti durante il conflitto, e
anche per poterne continuare a forgiare di nuovi mentre l’arma subacquea ci era vietata dalle condizioni di pace
livello di addestramento degli equipaggi onde
sfruttare ed ottimizzare le potenzialità del nuovo
mezzo. La particolare attenzione rivolta alla formazione/addestramento del personale, ha consentito alle nuove unità subacquee di essere impiegate in scenari operativi complessi e in lunghe dislocazioni “fuori area”, già a partire dalla loro consegna alla Marina.
Questi battelli, grazie anche agli avanzati sensori
di cui dispongono, sono in grado di assolvere il
più ampio ventaglio possibile di ruoli e di compiti.
Nel 2008 è stata decisa l’acquisizione di altri due
battelli, Venuti e Romei, attualmente in fase di allestimento e prove. Tra le principali caratteristiche
tecniche che distinguono queste unità abbiamo il
sistema di propulsione a funzionamento indipendente dall’aria, basato sulle cosiddette celle a combustibile.
Questa propulsione prescinde per il funzionamento dall’aria esterna, perché utilizza la reazione chimica tra l’idrogeno e l’ossigeno per produrre ener-
gia elettrica, applicando al contrario il principio
dell’elettrolisi. Il sistema permette ai “Todaro” di
rimanere molti giorni immersi, senza avere l’esigenza di alcun contatto con l’esterno, salvaguardandone completamente l’occultamento, con un
grande vantaggio operativo rispetto agli altri battelli di tipo convenzionale. Altra loro caratteristica
è una ridotta segnatura nei vari spettri di emissione (acustica, idrodinamica, magnetica, ottica, radar, termica ed I/R) fino all’estremo tecnologicamente possibile; e poi uno scafo resistente con elevate prestazioni idrodinamiche, tali da ottenere
una risposta ottimale della piattaforma nella fascia
di velocità tipiche delle attività operative in cui
questi mezzi subacquei convenzionali vengono
impiegati. Infine, una spiccata e diffusa automazione del mezzo, che ha consentito una riduzione
dell’equipaggio a soli 27 uomini.
Classe “Sauro”. Concepiti negli anni ’70 come
strumenti prevalentemente impiegabili per il contrasto alla minaccia subacquea del blocco sovieti-
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co, i sottomarini convenzionali della classe “Sauro” hanno subito notevoli migliorie e modifiche
tecniche nel corso della loro vita, per consentirne
l’adattamento alle esigenze operative del nuovo
millennio.
In particolare, al termine degli anni novanta, il sistema di combattimento è stato oggetto di un profondo rinnovamento con l’istallazione di un nuovo sistema sonar integrato e di un nuovo sistema
radio con capacità satellitari. Attualmente sono in
linea 4 sommergibili classe “Sauro”: Pelosi, Prini,
Longobardo e Gazzana Priaroggia.
Compiti e funzioni
della componente subacquea oggi
La Marina Militare dispone quindi oggi di 6 battelli, 4 “Sauro” e 2 “Todaro”, ai quali presto si aggiungeranno altri due “Todaro” (Venuti e Romei).
Possedere dei sommergibili è la discriminante che
contraddistingue una Marina moderna ed efficace.
In passato, fino ai tempi della guerra fredda, il
sommergibile veniva impiegato soprattutto come
vettore per il trasporto di un sistema d’arma (siluro, missile, ecc.); oggi giorno invece, è impiegato
soprattutto come “sensore avanzato”.
La capacità di poter agire rimanendo occulto, in
profondità e il più vicino possibile a obiettivi e potenziali minacce, rende il sottomarino in grado di
svolgere un ruolo essenziale nel processo decisionale da parte dei comandi a terra, quale sensore
avanzato di allertamento e valutazione della minaccia in tempo reale, con trasmissione di dati e
foto tramite satellite, fornendo preziose informazioni in scenari terrestri e marittimi.
Tali peculiarità trovano ottimo impiego anche in
attività non strettamente militari, sostanziando il
concetto di “dual use” che ormai caratterizza tutte
le unità navali ed i sommergibili della MM. Basti
pensare alle operazioni svolte, sempre più frequenti in questi ultimi anni, per il contrasto ad attività illecite in mare (immigrazione clandestina,
traffico di essere umani, di armi e stupefacenti,
terrorismo e pirateria internazionale, inquinamento ambientale, ecc.).
Degno di menzione è il contribuito fornito dai
sommergibili nella raccolta di dati oceanografici e
meteorologici, con particolare riferimento alle applicazioni inerenti l’acustica subacquea ed i rilievi
ambientali sottomarini utili per lo studio dei cetacei e del loro “Pattern of life”, corroborando così lo
stretto legame tra la Forza Armata e la comunità
scientifica nazionale ed internazionale.
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Cosa abbiamo fatto
Nell’ultimo decennio, i sommergibili hanno condotto numerose missioni operative, sia in ambito
nazionale che internazionale. Si evidenziano in
particolare quelle di supporto informativo nazionale, quale essenziale contributo alla salvaguardia
degli interessi italiani ed alla sorveglianza delle linee di traffico e dei nostri bacini marittimi; missioni di controllo del traffico marittimo nell’ambito dell’Operazione NATO Active Endeavour, istituita dopo il 2001 per il contrasto al terrorismo internazionale; dislocazioni in Oceano Indiano nell’ambito dell’Operazione ATALANTA, istituita dall’Unione Europea per contrastare la pirateria internazionale; continua presenza nel Mediterraneo
Centro-Meridionale durante l’Operazione NATO
Unified Protector, iniziata a seguito delle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU assunte a
protezione del popolo libico; monitoraggio nel
Mediterraneo meridionale dei flussi migratori dei
profughi e dei clandestini, con successivo arresto
di scafisti da parte dell’autorità giudiziaria.
Inoltre sono state effettuate le seguenti campagne:
MEDAL 2007: Pelosi (Mar Rosso, Golfo di Aden e
Golfo Persico); CONUS 2008: Todaro (Mediterraneo
Occidentale e Oceano Atlantico); CONUS 2009:
Scirè (Mediterraneo Occidentale e Oceano Atlantico); MEDAL 2010: Longobardo (Mar Rosso, Golfo di
Aden e Oceano indiano); MEDAL 2012: Todaro
(Mar Rosso, Golfo di Aden e Oceano indiano), attraverso le quali è stato possibile consolidare la capacità dei sommergibili di operare in bacini “lontani” dall’Italia grazie al supporto tecnico-logistico
assicurato direttamente dal Comando Flottiglia
Sommergibili (COMFLOTSOM) di Taranto, inviando propri uomini e mezzi in area, nonché raggiungere un eccellente livello di know how nell’impiego
della moderna propulsione AIP (Air Independent
Propulsion) a celle di combustibile e dei sensori
idrofonici a bassa frequenza (Towed Array System).
L’organizzazione della componente
Rinnovata nel 2012, vede al suo vertice, con le
funzioni di Comandante dei Sommergibili della
Marina (MARICOSOM), un ufficiale ammiraglio
che svolge anche l’incarico di capo del V Reparto
Sommergibili dello Stato Maggiore Marina e capo
dell’Ufficio Programma Sommergibili della Direzione degli Armamenti Navali (NAVARM UPS).
A livello strategico, quale capo del V Reparto dello
Stato Maggiore Marina dipende, tramite il sottocapo di Stato Maggiore, dal capo dello Stato Maggio-
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La costruzione del regio sommergibile Bario, da cui nel dopoguerra verrà realizzato il Calvi, venne iniziata negli stabilimenti
dei Cantieri Riuniti dell’Adriatico nel 1943 (nella foto piccola);
non venne mai completato, perché, catturato dai tedeschi all’armistizio e poi, autoaffondato, fu recuperato e trasferito nell’Arsenale di Taranto (foto grande) dove venne trasformato nel Calvi
re della Marina, ed è responsabile per ricerca, sviluppo e dottrina, impiego del personale, analisi
progettuale di piattaforma, pianificazione finanziaria, logistica ed infrastrutturale.
A livello operativo, quale MARICOSOM, dipende
direttamente dal Comandante in Capo della Squadra Navale (CINCNAV) ed esercita, tramite la Centrale Operativa Sommergibili, il comando e controllo delle operazioni svolte dalle unità subacquee nazionali per il raggiungimento in sicurezza
degli obiettivi assegnati; ha alle sue dirette dipendenze il Comando Flottiglia Sommergibili (COMFLOTSOM).
Quale Capo UPS dipende da NAVARM e rappresenta sia il “Program Manager Italiano” del programma di cooperazione U 212-A con la Germania sia il co-presidente del comitato direttivo italotedesco per il supporto in vita congiunto delle due
flotte subacquee, nonché è responsabile dei pro-
grammi di ammodernamento delle unità subacquee nazionali.
Il Comando Flottiglia Sommergibili (COMFLOTSOM), retto da un Capitano di Vascello ed ubicato
presso la base navale di Taranto, rappresenta il Force Provider assicurando: l’approntamento dei mezzi; la formazione specialistica e l’addestramento
degli equipaggi nonché il supporto tecnico-logistico ai sommergibili in sede e fuori sede.
Il COMFLOTSOM ha alle sue dipendenze tutti i
sommergibili nazionali (Todaro, Scire’, Longobardo,
Gazzana, Pelosi e Prini): altre due unità, Venuti e
Romei, del tipo U212-A seconda “batch”, si aggiungeranno al termine della costruzione e successiva
consegna alla Marina, prevista nel 2016.
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Il comandante di un modernissimo battello classe U-212 A, nell’immagine il Todaro, mentre indossa la combinazione da combattimento e osserva l’obiettivo da uno dei vari tipi di periscopio posti in camera di manovra
Per svolgere le sue funzioni, il Comando è organizzato in 3 servizi (amministrativo, sanitario e prevenzione/protezione) e 4 reparti di supporto (tecnico logistico, formazione e addestramento, operativo e servizi generali), tutti retti da ufficiali superiori.
La Componente Sommergibili dispone di tre basi
logistiche, una a Taranto, una a La Spezia e una ad
Augusta dove, oltre ad alloggi ed uffici, è concentrata la capacità tecnica di supporto alle unità. In
particolare, a Taranto si trovano le principali officine, i magazzini ed il personale altamente specializzato e qualificato alla manutenzione dei battelli. Nella stessa sede è ubicato il Centro Addestramento Sommergibili, gestito dal reparto addestramento e formazione di COMFLOTSOM, punto di
forza della componente e della Marina insieme
agli equipaggi dei battelli.
Presso il Centro, grazie all’impiego massivo di simulatori e di tecnologie di insegnamento all’avanguardia, si riesce a perseguire il duplice obiettivo
di contenere le spese di addestramento (minore
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necessità di attività in mare dedicate) e di condurre moduli didattici mirati, simulando condizioni
operative anche estreme, molto pericolose da riprodurre in mare.
Le capacità formative, della Scuola Sommergibili
sono riconosciute anche a livello internazionale,
come dimostra il fatto che spesso equipaggi di Marine estere richiedono di partecipare ai nostri programmi addestrativi.
Il Reparto Formazione e Addestramento in particolare si occupa della selezione del personale e
della sua formazione di base sugli impianti e le
procedure di sicurezza di bordo, della formazione
specialistica per la condotta e la manutenzione dei
sistemi di bordo e dell’applicazione delle procedure tecniche e operative, dell’addestramento degli
equipaggi per il conseguimento della Combat Readiness, dell’addestramento degli equipaggi nella
modalità “Mission Oriented”, del concorso per lo
sviluppo della dottrina e delle procedure dell’attività di ricerca e sviluppo.
Il personale
sommergibilista
I sommergibilisti costituiscono una componente
specialistica di élite della
Marina Militare. Essi sono
uomini di mare in possesso
di una elevata professionalità ed integrati in equipaggi in grado di condurre le
unità subacquee con assoluta sicurezza ed efficacia.
Possiedono un non comune spirito di adattamento e
di corpo. Queste qualità sono alimentate sia dalla gloriosa tradizione che ha visto le gesta dei nostri sommergibili ovunque nel
mondo, sia dalla consapevolezza di far parte di un
gruppo composto da uomini che conducono una intensa vita di soddisfazioni
ed esperienze.
Dopo un processo di selezione, basato sulla verifica
di adeguati requisiti psicofisici, l’aspirante sommerIl sommergibile Gianfranco Gazzana Priaroggia, con la bandiera al picco e il posto di manovra
schierato sul ponte, a prora, in uscita per un’esercitazione, nel porto di Taranto, passando sotgibilista (ufficiale, sottuffito il ponte girevole; uno spettacolo che, nonostante i nostri battelli l’abbiano ripetuto migliaia
ciale, graduato o militare di
di volte, in pace e in guerra, non manca mai di sorprendere e impressionare lo spettatore
truppa) prima di essere impiegato a bordo, viene forquenterà numerosi corsi presso il Centro Addemato presso il Centro Addestramento Sommergistramento Sommergibili, per svolgere efficacebili di Taranto. Dal 2015, la Componente ha apermente tutti i suoi incarichi a bordo.
to i propri battenti anche al personale di sesso
Il
Reparto Formazione e Addestramento, è dotato
femminile.
di particolari ausili addestrativi che lo pongono in
Gli aspiranti sommergibilisti compiono un percoruna
posizione di tutto rispetto, per quanto riguarso teorico-pratico che parte con il tirocinio basico
da
l’impiego
di tecnologie all’avanguardia altasommergibili (TBS), che prescinde dal ruolo, corpo
mente
competitive
in ambito internazionale.
o categoria posseduti, e che ha come obiettivo
quello di completare il processo formativo degli
istituti preposti (Accademia e Scuola Sottufficiali),
sia in termini di conoscenza del mezzo dove andrà
ad operare che in termini di capacità di adattamento al particolare ambiente lavorativo rappresentato dal mezzo subacqueo.
Al termine del TBS, l’addestramento prosegue con
una fase di formazione specialistica differenziata
per ruolo, corpo e categoria, per permettere di assolvere i primi incarichi a bordo. Nel prosieguo
della carriera, ciclicamente, il sommergibilista fre-
Iter di studi
Possono diventare sommergibilisti tutti gli ufficiali dei Corpi del Ruolo Normale e dei Ruoli Speciali
che siano idonei sotto il profilo medico per l’impiego su tale tipo di unità.
Per i primi, l’iter è lungo ed impegnativo ed inizia in Accademia Navale. Al termine del percorso
ordinario, 3 anni per lo Stato Maggiore, da 5 a 7
per gli altri Corpi, dall’ingresso in Accademia si
avrà la possibilità di essere selezionati per il per-
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Il sommergibile Salvatore Todaro si prepara ad entrare, per una visita, nella Naval Submarine Base di New London, situata a Groton, nel
Connecticut (USA), nell’agosto del 2008
corso vero e proprio che porta ad acquisire l’abilitazione e successivamente la specializzazione di
sommergibilista, quest’ultima solo per lo SM,
con la frequenza di corsi svolti presso il Comando della Flottiglia Sommergibili e presso l’Accademia Navale.
Gli ufficiali del Ruolo Speciale, il cui reclutamento
prevede un’età anagrafica limite di 34 anni se diplomati e 40 se laureati e provenienti dagli ufficiali a
ferma prefissata (AUFP), dopo l’arrivo in Accademia
frequentano un corso iniziale della durata di circa 8
mesi e, successivamente, seguono un percorso identico a quello degli ufficiali del Ruolo Normale.
Gli ufficiali sommergibilisti dei Ruoli Normali
mantengono le stesse prospettive di carriera degli
altri colleghi del Ruolo Normale fino al massimo
grado, mentre gli ufficiali del Ruolo Speciale non
possono oltrepassare quello di capitano di vascello.
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Oltre ai sommergibilisti di SM, la Marina forma
anche ufficiali degli altri Corpi e sottufficiali tecnici, scegliendoli tra il personale della Forza Armata
che vengono indirizzati alla frequenza di corsi specializzati nei centri di formazione nazionali per
l’impiego a bordo.
Può diventare sommergibilista il personale appartenente a tutte le categorie dei sottufficiali e dei
graduati dopo un processo di selezione basato sulla
verifica dei requisiti fisici. L’aspirante sommergibilista segue un addestramento specifico, un percorso teorico-pratico comune a tutte le categorie e a
tutti i ruoli. L’aspirante effettua un “tirocinio basico” di diciotto settimane di cui 11 a bordo dei battelli. Questa è solo la fase iniziale di un addestramento che continuerà per tutta la durata della carriera, in particolar modo quello riservato all’utilizzo
delle procedure e delle dotazioni di sicurezza.
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Nel nido
del Kaiser
di Enrico Cernuschi
M
La scelta si rivelò azzeccata. Il parco della villa
è mozzafiato, al pari
della vista sul mare.
Ogni vialetto è caratterizzato da un profumo
particolare liberato dalle essenze delle piante.
Avevo letto, da ragazzo,
del giardino a varie gradazioni di profumi realizzato dalla Pompadour, nel Settecento, per Luigi XV,
ma credevo fosse letteratura.
Invece è vero e, diciamolo pure, inebriante. L’esterno dell’edificio sembra un set cinematografico
per pellicole ambientate nell’antica Roma, tipo Fabiola o Ben Hur, degli anni Cinquanta, ma le proporzioni sono giuste e gradevoli e l’interno (poche
sono le stanze ancora arredate) è semplice e di
buon gusto.
Il dramma scoppiò al piano terra, entrando sulla
destra. Le guide consultate da mia moglie (lei ama
documentarsi, io preferisco stupirmi), concentrate
tutte come erano sulla figura romantica dell’imperatrice, avevano completamente trascurato un
particolare.
Dopo la morte di Elisabetta (assassinata nel 1898,
come si compiacevano di sottolineare le guide austriache, da un anarchico italiano, con relativo
contorno di Cinque Giornate di Milano, Caporetto, nostro povero Kaiser Franz e traditori dell’8 settembre davanti a un pubblico estasiato di loro connazionali), l’Achilleion era stato acquistato dall’imperatore tedesco Guglielmo II, il quale ne aveva
fatto il proprio buen retiro mediterraneo ribattezzandolo Kaiserhorst, ovvero Nido dell’Imperatore.
La storia semiseria di
un antico e sconosciuto
colpo di mano operato
dalla Regia Marina
ia moglie ha
fondato, da
ormai vent’anni, la MVSN. Non si
tratta di un tentativo
neofascista, nonostante
la casuale assonanza
con la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale del passato regime, ma dell’associazione
Mogli Vittime della Storia Navale. Questo benemerito sodalizio, formato da una quarantina di iscritte
sparse attraverso tre continenti fino all’Australia,
raccoglie le rassegnate spose di altrettanti appassionati in grado di parlare per ore, in occasione di periodici incontri, di prore, cannoni, apparati motori
e marinai. È altresì socio onorario della MVSN
George, marito di Mrs. Jane Hood, una grande studiosa britannica, autrice di libri e ricerche importanti nonché fan della Marina italiana.
In occasione delle nostre periodiche crociere, è
mia moglie che sceglie accuratamente gli itinerari
senza diritto di appello. Si tratta, infatti, di una
delle non numerose occasioni durante le quali
può sfogare la propria passione per l’arte e le cose
belle senza subire le interferenze monomaniacali
del sottoscritto.
Quest’anno è stato il turno, tra l’altro, dell’Achilleion, a Corfù. Per chi non lo sapesse (io ero tra
costoro) il palazzo in questione era la residenza favorita dell’imperatrice Elisabetta, moglie di Francesco Giuseppe (la Sissi, per intenderci, interpretata da Romy Schneider nel noto ciclo di film di successo dedicati a quella sfortunata sovrana e riproposti, di tanto in tanto, alla televisione).
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Una vista frontale dell’Achilleion, il palazzo edificato a Corfù che per lunghi anni rimase una delle sedi favorite della bella ma sfortunata principessa Elisabetta d’Austria; in apertura, lo stendardo reale del Kaiser Guglielmo II
Appassionato di Marina e padre della flotta oceanica del Reich, il Kaiser aveva riempito la villa di
simboli della crescente potenza navale germanica,
tutti religiosamente raccolti in due stanze, oltre
che nello studio del sovrano. Mia moglie fu pertanto costretta a riprendere (io, con la macchina
fotografica, sono un disastro) una quantità di immagini relative a quadri, cimeli e modellini mentre seguivo una nutrita torma di turisti britannici,
cui una guida madrelingua impartiva un’eccellente corso accelerato di storia navale tedesca, interessantissimo e privo del benché minimo errore.
Come Dio volle (parole della signora) l’imprevisto
si esaurì, alla fine, dopo una decina di minuti e lei
poté, finalmente, rimirare il lettino in ferro battuto di Sissi (doveva essere piuttosto piccola, date le
dimensioni del giaciglio) e appoggiarsi per un
istante alla mensola del caminetto in marmo come, lei è convinta, faceva anche lei mentre guardava l’esterno attraverso la finestra panoramica.
Io, lo confesso, pensavo a qualcos’altro.
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Alta strategia…
Tanto per cominciare avevo visto finalmente com’era lo yacht imperiale Hohenzollern con cui il celebre Guglielmone raggiungeva Corfù. Diavolo di
un Kaiser! La nave poteva sviluppare tranquillamente 21 nodi ed era in grado di sostituire rapidamente i cannoncini da 50 mm destinati a sparare,
senza spendere troppo, le salve di saluto regolamentari, con tre pezzi da 105 mm. Per l’epoca della sua entrata in servizio (1893) era un incrociatore travestito.
Con la scusa dei viaggi per mare, l’Hohenzollern poteva così affiancare utilmente la squadra d’istruzione della Marina germanica distaccata, d’estate, nel
Mediterraneo e, in seguito, anche la divisione stabile istituita nel 1912, sia pure con il compito ormai residuale, ma non disprezzabile, di posamine.
La Germania aveva a sua volta corteggiato la Grecia sin dalla fine dell’Ottocento nel tentativo di
farsela amica. Schiacciata dal pagamento, senza fine, del proprio debito pubblico sotto il controllo
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Un modello dell’Hohenzollern, l’incrociatore protetto austroungarico prescelto da Sua Maestà il Kaiser quale unità di rappresentanza
nei suoi spostamenti per mare, altrimenti denominato nave reale
commissariale di Gran Bretagna, Francia, AustriaUngheria e Italia (quest’ultima si dimostrò l’unica
misericordiosa tra le varie potenze), Atene era alla
disperata ricerca di un aiuto e Berlino era disposta
a concederlo in cambio di una politica estera benevola nei propri confronti e di qualche facilitazione portuale.
L’Achilleion, tra i suoi giardini e con una vista che
dominava l’isola, era un primo passo in quella direzione. La cosa fu lì per lì per concludersi nel luglio-agosto 1914, quando i greci occuparono manu militari, in coincidenza con la crisi di Sarajevo
sfociata poi nella Grande Guerra, la metà meridionale dell’Albania con la rassegnata connivenza
dell’appena proclamato sovrano di Tirana, il tedesco Guglielmo principe di Wied, nipote del Kaiser.
I due incrociatori germanici Goeben e Breslau,
di base nel Mediterraneo, raggiunsero, come è noto, nell’agosto 1914, dopo che le ostilità generali
erano iniziate il giorno 3, la Turchia, unendosi
laggiù alla vecchia cannoniera stazionaria Loreley,
riuscendo ben presto a trascinare quel vecchio alleato secolare della Gran Bretagna nel campo degli
Imperi Centrali.
L’ormai vecchio Hohenzollern era invece salpato a
primavera, da Corfù, con a bordo l’imperatore, alla
volta della Germania. Poiché un misto di taccagneria e di miopia strategica aveva spinto i tedeschi a
non rinforzare, nel luglio 1914, la propria divisione mediterranea ricorrendo, per esempio, a un
paio dei loro prestanti incrociatori corazzati rimasti
inutilmente nel Baltico, Berlino chiese più volte, in
agosto, a Vienna di replicare la mossa vincente
messa in atto nei confronti degli ottomani.
In pratica, si trattava di dare una spintarella ad
Atene inviando al Pireo un’aliquota della ben più
potente e numerosa flotta austriaca, tanto più che
Parigi e Londra dichiararono guerra agli Asburgo
appena il 13 agosto. La Marina austro-ungarica rifiutò però, per sei volte di fila, questo piano.
Il comandante in capo della KuK Kriegsmarine,
l’ammiraglio Anton Haus, spiegò infatti per iscrit-
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Mudros e altre posizioni nell’Egeo e, in questo modo, la situazione fu risolta con militare chiarezza. Restava però l’Achilleion.
…una bassa tattica…
Formalmente la Grecia rimase
neutrale fino al 27 giugno
1917, quando un nuovo Governo (imposto con le baionette dagli anglo-francesi dopo
che un fallito sbarco al Pireo il
1° dicembre 1916 e un successivo, strettissimo blocco navale, detto “della fame”, avevano
costretto il Re Costantino II,
cognato del Kaiser Guglielmo
II, all’esilio e piegato, finalmente, la volontà popolare)
dichiarò guerra agli Imperi
Centrali e ai loro alleati.
Protetta dall’immunità diplomatica, la residenza imperiale
a Corfù divenne, nella primavera 1915, un’utile stazione di
avvistamento e centrale radio
per i primi sommergibili tedeschi affluiti nel Mediterraneo
(quelli austriaci erano troppo
piccoli per poter oltrepassare il
Canale d’Otranto).
Il Reparto Informazioni dello
Stato Maggiore della Regia
Marina sapeva cosa avveniva
tra le mura dell’ex residenza di
Sissi e pensò bene di rimuoveIl ritratto del Kaiser Guglielmo II in uniforme di ammiraglio della Kuk Marine (la marina
re il problema in maniera siMilitare austroungarica) tuttora conservato a Corfù, nell’Achilleion
lenziosa ed efficace. La missione fu affidata a una “nave pito, ogni volta, col conforto dell’imperatore Franrata”, tanto per riprendere la definizione utilizzacesco Giuseppe, che la sua maggiore preoccupata, come titolo, nel 1933, in un proprio libro di
zione era pur sempre rappresentata dalla Regia
memorie, dal capitano di fregata Gennaro Pagano
Marina italiana, definita la “massima minaccia
di Melito, comandante del Gianicolo, un piroscadell’Impero”.
fetto armato camuffato da mercantile ellenico e
In pratica, il Potere Marittimo italiano allontanò,
destinato a operare, come nave-civetta, contro i
sin dal 31 luglio 1914, la flotta di Vienna dall’Alsommergibili avversari e come cannoniera ausiliabania confinandola, da allora in poi, nella base di
ria, “sconfessabile”, alla bisogna, nei confronti dei
Pola, nell’Alto Adriatico. Il 23 febbraio 1915 gli inmotovelieri greci che rifornivano i battelli tedeglesi violarono, infine, la neutralità ellenica (proschi. Approdato, il 5 luglio 1915, in circostanze
prio come i tedeschi avevano fatto, sei mesi prima,
avventurose, a Corfù, l’equipaggio di quella Regia
nei confronti del Belgio) occupando Suda, Lemno,
Nave non perse tempo.
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Una squadra scalò di notte, tra
il 6 e il 7, il muro di cinta della
residenza, legò e imbavaglio i
tre radiotelegrafisti, fracassò
gli apparecchi, mise le mani
su tutte le carte che trovò e,
come ricorda (pagina 258) il
libro appena citato “… sotto il
ritratto dell’Imperatore Guglielmo in uniforme di Grande Ammiraglio, capolavoro del Von
Lembach, avevano scritto … no;
no, non è possibile dire cosa avevano scritto!”. Dopo aver confuso le tracce lasciando a bella
posta un berretto da marinaio
del cacciatorpediniere greco
Nea Genea (ex tedesco V 6, ceduto nel 1912) e uno della corazzata Dante Alighieri, i marinai italiani si ritirarono nell’oscurità. Il giorno dopo lo grana fu eccezionale, ma l’arrivo
non casuale dei caccia italiani
Nembo e Granatiere permise di
chiudere rapidamente la questione recuperando il Gianicolo e la sua gente.
La pace tornò, così, all’Achilleion, ormai frequentato solo
dal fantasma della bella imperatrice, e la storia di quel palazzo incantato riprese il suo
placido corso fino a oggi.
…e il portoghese
Non poteva mancare, a fianco della statua di Clio, la musa della storia che si trova all’interno
dell’Achilleion, la presenza del nostro storico collaboratore-storico, autore di questo articolo
Devo peraltro aggiungere una
postilla. Le vicende del Gianicolo non furono citate dalla guida britannica dietro la quale mi ero intrufolato durante la visita a
Corfù. Costui parlò, infatti, con una certa quale
esagerazione, di una “terribile” centrale spionistica tedesca, munitissima e blindata, attaccata con
sagacia e successo, nel 1915, dai commandos inglesi, anticipando così le audaci (“daring”) imprese
della Seconda Guerra Mondiale. Il pubblico, tutto
anglosassone, era deliziato.
Io avevo qualche vago ricordo liceale (lessi “La nave pirata”, trovato nella biblioteca della scuola,
nel 1975), ma preferii tacere. In fin dei conti non
avevo pagato il biglietto per quell’altrimenti ottima guida ed ero, né più né meno, che un “porto-
ghese”, un imbucato clandestino come i marinai
del Gianicolo oltre che guardato, per di più, con legittimo sospetto da quel gruppo di turisti.
In seguito, avendo l’amico Andrea Tirondola pubblicato in precedenza, nell’aprile 2015, sulle pagine della Rivista Marittima, un articolo dedicato
proprio a Pagano di Melito, mi feci raccontare da
lui la storia completa di quell’episodio constatando, alla fine, che non mi ero sbagliato.
Naturalmente anche la moglie di Andrea (col quale sto pubblicando una collana di libri per l’Ufficio
Storico della Marina Militare) è stata iscritta d’autorità nella MVSN. In fin dei conti non si può
sfuggire al destino.
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“Chiamatemi
Ismaele”
di Franco Maria Puddu
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setts, quando questa cittadina marittima americana veniva considerato
il principale porto baleniero del Paese.
Ma prima di proseguire
il discorso su Ismaele e i
compagni che lo seguiranno e periranno nell’avventura, strani marinai, duri ma capaci e votati
ad una vita rischiosa e di patimenti, tempre di uomini che per un paio di secoli crearono una vera e
propria civiltà baleniera tra New Bedford, e le due
isole di Martha’s Wineyard e Nantucket, addentrate nell’Oceano ma allineate con un asse ideale alla
città, scorriamo con una rapida carrellata la storia
della loro professione.
La grande epopea
della baleneria a partire
dal romanzo che sarà
la sua Bibbia: Moby Dick
rima di iniziare la
narrazione, riteniamo sia doveroso nei confronti dei
lettori, ed onesto nei
nostri, dichiarare che
siamo del tutto contrari
a qualsiasi forma di moderna caccia ai mammiferi marini, dalle piccole stenelle alle gigantesche
balene azzurre, tanto per fini alimentari, quanto
per gabellate ricerche scientifiche. Contemporaneamente, però, sarebbe ipocrita dimenticare la
grandezza di quegli uomini che fecero prosperare
la baleneria quando, in altri tempi, aveva un’altra
valenza ed assolveva importanti necessità. D’altra
parte, anche se oggi nessuno si sogna di assistere a
sanguinari massacri nell’arena del Colosseo, un
pubblico di tutte le età è accorso a schiere nelle sale cinematografiche quando, nel 2000, venne presentato “Il gladiatore” di Ridley Scott, con un
grintoso Russel Crowe, dimostrando, come cantava de André, “la differenza tra idea e azione”.
“Chiamatemi Ismaele”. Difficilmente l’incipit di
un’opera letteraria avrebbe potuto essere più incisivo e quasi scultoreo di quello con il quale ha inizio l’insuperabile “Moby Dick”, scritto e presentato nel 1851 dal romanziere e poeta americano
Hermann Melville.
Con queste due scarne parole, infatti, si annuncia
il personaggio che, più che protagonista, potremmo definire la “voce narrante” di quell’appassionante romanzo di avventure ambientato a bordo
della nave baleniera Pequod, con base nella New
Bedford della metà del XIX secolo, nel Massachu-
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I primi cacciatori (?)
Le prime notizie, sulla base di alcuni ritrovamenti
archeologici risalenti al periodo paleolitico (circa
due milioni e mezzo di anni fra), indicherebbero
che già sin da allora l’uomo si nutriva o, quanto
meno, utilizzava i resti dei mammiferi marini, ma
non sappiamo se si limitava a raccogliere quelli
morti o spiaggiati, o se li uccideva utilizzando lance, frecce o primitivi arpioni.
I primi popoli che si “organizzarono” realmente
cacciatori di balene, furono, in quella che sarebbe
divenuta la futura Europa, i baschi e, nell’America
settentrionale, alcune tribù di nativi, oltre agli
inuit, che noi chiamiamo, in maniera piuttosto
approssimativa, “eschimesi”; anche in Corea, però, si sono trovati resti che provano la pratica della
caccia ai mammiferi marini sin dal 6000 a.C..
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Per lunghissimi tempi, quindi, questa fu
un’attività circoscritta e di sussistenza locale per alcune
popolazioni costiere
fino al IX secolo,
quando i baschi, in
Atlantico, ne fecero
una delle loro principali risorse.
Quindi, verso il XVI
secolo, fu la volta degli olandesi che, apprese le tecniche dei
baschi, iniziarono a
cacciare le balene
franche (eubalaena),
dette “franche” nell’accezione di “giuste” perché erano di
notevoli dimensioni
(sino a 18 metri di
Due splendidi denti di capodoglio finemente incisi e rappresentanti la baleniera Rose di Nantuchet;
lunghezza per circa
in apertura, l’allucinato sguardo del capitano Achab (Gregory Peck) nel film “Moby Dyck”
80 tonnellate di peso) ma molto comuni; inoltre nuotavanaturalmente, si svilupparono quelle che diverno spesso vicino a riva, quindi erano facilmente avranno le principali risorse ittiche del Massachuvicinabili e, soprattutto, essendo molto grasse,
setts: soprattutto, a partire dagli inizi dell’800, la
quando erano uccise non affondavano ma galleggiacaccia della balena che venne enormemente favovano, e per questo erano facilmente recuperabili.
rita dalle sempre più pressanti richieste dell’induGli olandesi, quindi, non più dalla riva o da barstria, dopo la rivoluzione industriale degli ultimi
che, ma con unità adesso di discrete dimensioni,
decenni del secolo precedente.
si spinsero fino alla Groenlandia e alle isole Spitzbergen, ed iniziarono ad avere il dominio inconLe navi baleniere
trastato di questo settore.
Come veniva praticata questa caccia? Utilizzando
Adesso però, migliorando la possibilità di consernavi, generalmente armate a trealberi, con uno
vare la carne di balena, il suo impiego si estese,
scafo irrobustito e con una notevole capienza nelmentre altri prodotti che il grande mammifero era
le stive, nelle quali si trovava una notevole dotain grado di fornire venivano sempre più richiesti
zione di viveri e di attrezzature fra le quali, come
per realizzare indumenti, profumi, candele e olio
vedremo, un enorme pentolone da appoggiare su
combustibile, incrementando guadagni e vantaggi
di una fornace in muratura.
che questa caccia offriva, ma il tutto durò fino a
La necessità di irrobustire lo scafo era dettata dal
che non la fermò la rarefazione delle balene frantema che una preda, vistasi spacciata, si potesse
che, sottoposte a caccia troppo intensiva, che le
gettare addosso alla nave, anche se in tutta la storia
costrinsero ad abbandonare i mari settentrionali.
della baleneria, di casi del genere ne è stato regiNella seconda metà del ‘700, così, la baleneria
strato uno solo, quello della baleneria americana
olandese si estinse letteralmente, e a lei subentrò
Essex, 238 tonnellate per 27 metri di lunghezza, afquella degli inglesi che, sempre in cerca di nuovi
fondata nelle acque del Pacifico da un capodoglio
habitat ricchi di prede, ne trovarono specialmente
inferocito che la speronò tre volte, affondandola e
sulla costiera del New England, il più importante
condannando il suo equipaggio ad una vicenda
insediamento britannico in America: così, quasi
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Il ramponiere polinesiano Queequeeg (Friedrick von Ledebufr) in un'immagine del film “Moby Dyck” del 1956
drammatica con risvolti di cannibalismo. L’assalto
del capodoglio, documentato dai sopravvissuti,
sembra aver ispirato Melville per il suo romanzo.
La nave doveva comunque essere anche molto
agile per poter navigare con un numero ridotto di
marinai alle manovre, non più di una decina, perché la maggior parte su, in genere, una quarantina, era destinato alla caccia o ad altri servizi.
Erano infatti a bordo cinque o sei imbarcazioni sul
tipo delle iole, con lunghi remi e una vela ausiliaria, in grado di raggiungere alte velocità, con 6 – 8
rematori, un timoniere e un arponiere che con due
o tre dei suoi “ferri”, arpioni con la punta a freccia
e particolarmente affilata che venivano chiamati
ramponi e che lui curava amorosamente di continuo, sapendo che dalla sua efficienza poteva dipendere tutto, doveva scagliare la sua arma sul cetaceo
e poi controllarne la fuga tramite un cavo legato al
rampone e contenuto da due cestoni di bordo.
Quando la preda, sfinita, saliva a galla e si immobilizzava, le doveva trapassare il cuore. A questo
punto la balena veniva trainata sottobordo e issata
per la coda sul ponte.
Nel frattempo, in coperta, l’equipaggio, in genere
a poppavia dell’albero maestro, aveva steso uno
strato di materiale isolante sul quale si realizzava
uno spesso pavimento in mattoni refrattari refri-
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gerato secondo le possibilità dell’epoca, con una
fornace sulla quale si incastrava una enorme caldaia, nella quale si mettevano a bollire le strisce di
blubber, la grassissima pelle del cetaceo (una balenottera di dimensioni non troppo grandi, ne poteva fornire almeno 50 tonnellate) che una squadra
di uomini, specializzati in questo, toglieva dalla
carcassa della balena “sbucciandola” con lunghi
rasoi somiglianti a un remo e dotati di una lama
affilatissima.
Il grasso bolliva continuamente per giorni e giorni, fra dense nubi di graveolente fumo nero che
impestava nave, vele ed equipaggio, con il ponte
viscido di sangue e pieno di detriti della balena,
sfridi del grasso bollito e ogni genere di porcherie,
in uno scenario apocalittico sia per la vista che per
l’olfatto. Vista dal mare, una baleniera in fase di
lavorazione del cacciato doveva essere simile, fra
vampate, fumate e puzza, ad una fucina diabolica.
Quando il grasso era totalmente fuso e trasparente
come l’olio, veniva colato in botti che valevano
oro e che, sigillate, venivano riposte nella stiva,
mentre altri marinai avevano provveduto a rimuovere i fanoni, se la preda era una balena, i denti di
un pregiatissimo avorio, se era un capodoglio o lo
splendido sperone nel caso di un narvalo; altri
avevano provveduto a raccogliere la costosa ambra
Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina I
LEGA
NAVALE
ITALIANA
PRESIDENZA NAZIONALE - DELEGATI REGIONALI
CENTRI NAUTICI - SEZIONI - DELEGAZIONI
2016
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PRESIDENZA NAZIONALE
Commissario Straordinario: C.A. (r) Romano SAURO – Tel.: 06.809159216
Direttore Generale: C.A. (r) Sergio CARUSO – Tel.: 06.809159215
Indirizzo: Via Guidubaldo Del Monte, 54 – 00197 – Roma
Tel.: 06.8091591-2-3-4 – Fax: 06.809159205
e-mail: [email protected]
Sito web: www.leganavale.it
CENTRI NAUTICI
FERRARA: Lago del Lido delle Nazioni – C.P. 244 – 44100 – Ferrara (FE)
Tel.: 0533.379711 – E-mail: [email protected]
SABAUDIA: c/o Distaccamento Sportivo M.M. – C.P. 48 – 04016 – Sabaudia (LT)
Tel./Fax: 0773.510524 – E-mail: [email protected]
TARANTO: c/o Scuola Sottufficiali M.M. – C.P. 44 – 74122 – S. Vito – Taranto (TA)
Tel./Fax: 099.7334050 – E-mail: [email protected]
SEZIONI E DELEGAZIONI
Di seguito, si riporta l’elenco delle Sezioni e Delegazioni della L.N.I., suddivise per regioni. La prima colonna
indica la denominazione della Struttura Periferica. La seconda colonna riporta il nominativo del dirigente
(Presidente o Commissario Straordinario) e l’indirizzo di posta elettronica. La terza colonna riporta i recapiti della
Struttura e nella quarta colonna, infine, sono indicate le attività delle Strutture Periferiche, con le sigle riportate
nella seguente tabella:
ATTIVITA’ VARIE
SS
Sede Sociale
CIN
SN
Sede Nautica
CULT
GA Gruppo Astrofili
GTA
Centro di Istruzione per la Nautica (Decreto 29 luglio 2008, n.146 del M.I.T.)
Centro Culturale (art. 34 n. 6 del Regolamento)
Gruppo di Tutela Ambientale
!
ATTIVITA’ SPORTIVE
Corsi
CAg
CC
CCn
CKs
CMn
CPn
CPs
CNu
CS
CSu
CV
Acquagol
Canottaggio
Canoa/Kayak
Kitesurf
Motonautica
Pallanuoto
Pesca Sportiva
Nuoto
Sub
Surf
Vela
Gruppi Sportivi
GAq
GC
GCn
GCsf
GKs
GMo
GMn
GNu
GPn
GPs
Acquagol
Canottaggio
Canoa/Kayak
Canottaggio sedile fisso
Kitesurf
Modellismo
Motonautica
Nuoto
Pallanuoto
Pesca Sportiva
GS
Sub
GSn
GSu
GV
Sci Nautico
Surf
Vela
Affiliazione dei Gruppi Sportivi
(FIC)
(FICK)
(FICSF)
(FIM)
(FIN)
(FIPSAS)
(FISN)
(FIV)
(FIVLNIPN)
Federazione Italiana Canottaggio
Federazione Italiana Canoa/Kayak
Fed. Ital. Canottaggio Sedile Fisso
Federazione Italiana Motonautica
Federazione Italiana Nuoto
Fed. Ital. Pesca Sportiva e Att. Sub.
Federazione Italiana Sci Nautico
Federazione Italiana Vela
Tesseramento F.I.V. dei Soci tramite la
Presidenza Nazionale
Troverete sul sito L.N.I. alla voce “DOVE SIAMO – Strutture Periferiche” tutte le informazioni sulle nostre
Strutture Periferiche.
II
gennaio-febbraio 2016
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ABRUZZO E MOLISE
Delegato Regionale: Gen. (CC) Antonio GAGLIARDO – Via Salita Posta Vecchia, 16 – 84070 – S. Giovanni a Piro (SA)
Tel.: 0974.986258 - Cell.: 348.5275038 – [email protected]
Presidente
SS: via G. Saragat, 38 – Porto Skanderberg
SS
CAMPOMARINO
Sig. Luigi DE LAURETO
[email protected]
Presidente
Sig. Dario CIANCI
[email protected]
86042 – CAMPOMARINO (CB)
Tel.: c/o 0875.538764 - Fax: 0875.752514
Banchina di riva sud
64021 – GIULIANOVA LIDO (TE)
Tel./Fax: 085.8001216
ORTONA
Presidente
Sig. Eugenio RAPINO
[email protected]
CIN – CV – GV (FIV)
CCn – GCn (FICK)
GPs
PESCARA
Presidente
Dott. Dario FUSILLI
[email protected]
SS: Corso Matteotti
SN: Via Cervana (loc. Saraceni)
66026 – ORTONA PORTO (CH)
Tel./Fax: 085.9061042
Via Paolucci s.n.c.
65121 – PESCARA (PE)
Tel./Fax: 085.4211662
PINETO
Presidente
Avv. Cristiano ARETUSI
[email protected]
c/o Centro Direzionale Polis
64025 – PINETO (TE)
Tel./Fax: 085.9490491
SN
Martinsicuro
Presidente
Sig. Francesco TOMMOLINI
[email protected]
Presidente
Arch. Adriano LOCICERO
[email protected]
Presidente
Sig. Fernando SORGENTE
[email protected]
GIULIANOVA
Roseto degli Abruzzi
Vasto
SN – CV – GV (FIV)
SN – CV – GV (FIV)
GPs
DELEGAZIONI
Via G. Pascoli, 18
64014 – MARTINSICURO (TE)
Tel./Fax:0861.762152
Via Raffaello, 15
64026 – ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE)
Tel./Fax: 085.8941955
c/o Soc. Nazionale di Salvamento
Piazza Fiume, 12 - 66054 – VASTO (CH)
Tel./Fax: 0873.802251
BASILICATA
Delegato Regionale: Gen. (CC) Antonio GAGLIARDO – Via Salita Posta Vecchia, 16 – 84070 – S. Giovanni a Piro (SA)
Tel.: 0974.986258 - Cell.: 348.5275038 – [email protected]
Presidente
Via Campo, 12
SN – CV
MARATEA
Ing. Federico TONELLO
[email protected]
MATERA – CASTELLANETA Presidente
Dott. Giuseppe MALDARIZZI
[email protected]
Policoro
Presidente
Geom. Antonio CELANO
[email protected]
85046 – MARATEA (PZ)
Tel./Fax: 0973.873317 – Cell.: 338.4090645
c/o Sig. Giacinto Tamburrino
C.da Rondinelle, s.n.c.
75100 – MATERA (MT)
Tel./Fax: 0835.240419
CV – GV (FIV)
GPs – GTA
DELEGAZIONI
c/o Ass. Volontariato “ISIDE” – Via Siris, 168
75025 – POLICORO (MT)
Tel.: 0835.1852865 – Fax: 0835.1825926
CALABRIA
Delegato Regionale: Rag. Antonio NICOLETTA – Via Makalla, 5 – 88900 – CROTONE (KR)
Tel.: 0962.25425 – Fax: 0962.21170 – Cell.: 348.3938751 – [email protected]
ALTO JONIO
Presidente
Sig. Giuseppe GOLIA
[email protected]
Via Lampedusa, snc
87071 – AMENDOLARA (CS)
Tel. 0981.915519
AMANTEA
Presidente
Arch. Saverio MAGNONE
[email protected]
Presidente
Prof. Giovanni CUFARI
[email protected]
c/o Via Mauri, 20
87032 – AMANTEA (CS)
Tel./Fax: 0982.46980
Via S.Cataldo – Porto Turistico
87062 – CARIATI (CS)
Tel./Fax: 0983.96022
Presidente
Geom. Antonio PULEO
[email protected]
Presidente
Rag. Claudio CONTE
[email protected]
Via S. Elena (zona porto)
88100 – CATANZARO LIDO (CZ)
Tel./Fax: 0961.32034
Via del Porto, 52
87022 – CETRARO (CS)
c/oTel./Fax: 0982.91196
CARIATI
CATANZARO LIDO
CETRARO
SS
SS – CIN
SS – CIN – GV (FIV)
gennaio-febbraio 2016
III
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CIRO’ MARINA
Presidente
Dott. Antonio GALLELLA
[email protected]
Commissario Straordinario
Dott. Giuseppe ROMANELLI
[email protected]
Via Lungomare (area portuale)
88811 – CIRO’ MARINA (KR)
c/o Tel.: 0962.31766 – Fax: 0962.379007
Torre Cupo – P.zza S. Maria ad Nives
87064 – CORIGLIANO CALABRO (CS)
Tel./Fax: 0983.857241
SS
Presidente
Dott. Giovanni PUGLIESE
[email protected]
Presidente
Prof. Aldo LIONE
[email protected]
Via Molo Sanità, 2
88900 – CROTONE (KR)
Tel./Fax: 0962.21170
Complesso Club House
87011 – LAGHI DI SIBARI (CS)
Cell.: 349.0821943 – Fax: 0983. 511947
SN – CULT – GCn (FICK)
CV – GV (FIV)
CPs – GPs (FIPSAS)
SS
Presidente
Arch. Domenico CALABRETTA
[email protected]
Presidente
Sig. Onofrio Francesco DI LEO
[email protected]
Largo Magellano
88841 – LE CASTELLA (KR)
Tel./Fax: 0962.795528
c/o la Villa Comunale Colace
89812 – PIZZO CALABRO (VV)
Tel./Fax: 0963.531326
SN – GPs (FIPSAS)
Presidente
Sig. Rosario VENTURA
[email protected]
Presidente
Dott. Antonino CARATOZZOLO
[email protected]
Presidente
Ing. Ilario FRANCO
[email protected]
Porto – Banchina di Levante
89122 – REGGIO CALABRIA (RC)
c/o Tel. 0965.923537 – Cell.339.4152638
Via Lungomare Pellaro, snc
89134 – REGGIO CALABRIA (RC)
Tel.: 0965.26869 – Fax: 0965.331532
c/o Via Palmare, 8
89047 – ROCCELLA JONICA (RC)
Tel.: 0964.85036 – Fax: 0964. 85548
SS – CIN – GV – GPs
Presidente
Dott. Remo DE LORENZO
[email protected]
Commissario Straordinario
Sig. Renato ALECCI
[email protected]
Via Tommaso Campanella, 51/b
87029 – SCALEA (CS)
c/o Tel./Fax: 0985.939945
Piazza Nettuno, 3
88068 – SOVERATO (CZ)
c/o Tel./Fax: 0967.22151
SS
VIBO VALENTIA
Presidente
Dott. Paolo SORRENTI
[email protected]
Via Campania, 11
89900 – VIBO MARINA (VV)
Tel./Fax: 0963.573746
SS
Davoli
Presidente
Prof. Giacinto BAGETTA
[email protected]
Presidente
Sig. Gualtiero TARANTINO
[email protected]
CORIGLIANO
CROTONE
LAGHI DI SIBARI
LE CASTELLA
PIZZO CALABRO
REGGIO CALABRIA
REGGIO CALABRIA SUD
ROCCELLA JONICA
SCALEA
SOVERATO
Gioia Tauro
Mirto Crosia
Via dell’Arte, 9
87060 – MIRTO CROSIA (CS)
Tel. – Fax: 0983.42690
Via Nazionale Jonica, 164
89040 – MONASTERACE MARINA (RC)
Cell.: 333.5962589
Presidente
Sig. Biagio D’AMBROSIO
[email protected]
Presidente
Sig. Rocco TEDESCO
[email protected]
Castello Ruffo di Calabria – Corso Umberto I
88994 – NICOTERA (VV)
Tel./Fax: 0963.81378
Via Tonnara, s.n.c.
89015 – PALMI (RC)
Tel./Fax: 0966.23194
Presidente
Sig. Ottavino Maria RIGGIO
[email protected]
Presidente
Dott. Demetrio ZEMA
[email protected]
Via S. Salvatore, 25
86027 – PAOLA (CS)
Tel./Fax: 0982.610457
Via Libertà IV Traversa, 14
89058 – SCILLA (RC)
Tel./Fax: 0965.754340
Torre Melissa
Presidente
Sig. Antonio AGRIPPINO
[email protected]
c/o Via Risorgimento, 78
88814 – TORRE MELISSA (KR)
Cell. 338. 6793411
Villa San Giovanni
Presidente
Cav. Domenico CICCO
[email protected]
c/o Sig. Giuseppe Vetere - Via C. Alvaro, 128
89018 – VILLA S. GIOVANNI (RC)
Tel./Fax: 0965.752019
Nicotera
Palmi
Paola
Scilla
IV
gennaio-febbraio 2016
CIN – CV
SS– CIN – CV
SS – CIN
DELEGAZIONI
Via Cassiodoro, 5
88060 – DAVOLI (CZ)
Cell.: 366.7045535
c/o SAIMARE – Area Portuale
89026 – S. FERDINANDO (RC)
Tel.: 0966.761201 – Fax: 0966.761228
Presidente
Dott. Carmine FORCINITI
[email protected]
Presidente
Sig. Francesco COMITO
[email protected]
Monasterace Marina
SS
CIN – CV
SS
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CAMPANIA
Delegato Regionale: Gen. (CC) Antonio GAGLIARDO – Via Salita Posta Vecchia, 16 – 84070 – S. Giovanni a Piro (SA)
Tel.: 0974.986258 - Cell.: 348.5275038 – [email protected]
Presidente
Contrada Perriello
CV – GV (FIV)
ACCIAROLI
AGROPOLI
AMALFI
BACOLI
CASTELLAMMARE
DI STABIA
ISOLA D’ISCHIA
MARINA DI CAMEROTA
MARINA DI PISCIOTTA
NAPOLI
PORTICI
Ing. Paolo COLELLA
[email protected]
84068 – Pollica (SA)
Tel./Fax: 0974.904105
Presidente
Sig. Antonio DEL BAGLIVO
[email protected]
Presidente
Avv. Ennio FALCONE
[email protected]
Via S. Francesco, 66
84043 – AGROPOLI (SA)
Tel./Fax: 0974.828325
SS: Viale delle Repubbliche Marinare, 15
SN: Lungomare dei Cavalieri
84011 – AMALFI (SA)
Tel./Fax: 089.872130
SS: Via M.Cammarano,13 – 80129 – NAPOLI
SN: Via Miseno, 172 – 80070 – BACOLI (NA)
Tel. 081.19286332 – Fax: 081.19286333
Via Duilio (Banchina Fontana)
80053 – CASTELLAMMARE DI STABIA (NA)
Tel. 081.8712049 – Fax: 081.3944163
SN – CIN – GTA
CV – GV (FIV)
GPs
Banchina Olimpica, 4
80077 – ISCHIA (NA)
Tel./Fax: 081.982048 – Cell.: 333.1872423
SS: Via A. Diaz, 42
SN: Marina de “Il Leone di Caprera”
84059 – MARINA DI CAMEROTA (SA)
c/o Tel./Fax: 0974.932427
Via Lungomare, s.n.c.
84066 – MARINA DI PISCIOTTA (SA)
c/o Cell.: 333.7495882 – Fax: 0974.973804
SS: Castel dell’Ovo – SN: Molosiglio
80133 – NAPOLI (NA)
Tel.: 081.5511806 – Fax: 081.5511738
SN – CV – GV (FIV)
SS
Commissario Straordinario (Co.S.)
C.V. Clemente COSTIGLIOLA
[email protected]
Presidente
Dott.ssa Patrizia CHIERCHIA
[email protected]
Presidente
Ing. Francesco BUONO
[email protected]
Presidente
Dott. Antonello PAONESSA
[email protected]
Presidente
Sig. Enrico FEDULLO
[email protected]
Presidente
Avv. Alfredo VAGLIECO
[email protected]
Presidente
Prof.ssa Nancy DE MAIO
[email protected]
Presidente
Dott. Silvio LUISE
[email protected]
CV
SN – CIN – GTA
CV – GV (FIV)
CCn – GCn (FICK) – CS
SS
CIN – CV – GV FIV)
CCn – GCn (FICK)
CS – GS (FIPSAS)
PROCIDA
Presidente
Amm. Luigi SCOTTO DI CARLO
[email protected]
SALERNO
Presidente
Ing. Fabrizio MAROTTA
[email protected]
Presidente
Arch. Vito D’ANDREA
[email protected]
Via Armando Diaz, 69
80055 – PORTICI (NA)
Tel./Fax: 081.7765440
SS: Via Celle, 21
SN: Via Fasano, 12
80078 – POZZUOLI (NA)
Tel./Fax: 081.3030063 – 081.5268163
SS: Via Roma, 75
SN: Marina Grande – Scogliera di levante
80079 – PROCIDA (NA)
Tel./Fax: 081./8101475 – Cell. 339.6820962
Porto Turistico
84121 – SALERNO (SA)
Tel./Fax: 089.225739
Lungomare G. Marconi, 7
84070 – SCARIO (SA)
Tel./Fax: 0974.986258
Presidente
Sig. Guido GARGIULO
[email protected]
Presidente
Sig. Giovanni CARDOLA
[email protected]
Via Marziale, 9
80067 – SORRENTO (NA)
c/o Tel./Fax: 081.8772886
SS: Via Spiaggia del Porto, 9
80059 – TORRE DEL GRECO (NA)
Tel./Fax: 081.8814527
SS – CV – GV (FIV)
CCn – GMo
Presidente
Sig. Giuseppe VANACORE
[email protected]
SS: c/o Via Murrano, 23 – SN: Marina di Equa
80069 – VICO EQUENSE (NA)
Tel./Fax: 081.8798533
GV (FIV) – CS
POZZUOLI
SCARIO
SORRENTO
TORRE DEL GRECO
VICO EQUENSE
CIN – CV – GV (FIV)
CCn – GCn (FICK)
CPs – GPs
CS – GS (FIPSAS)
CV – GV (FIV)
CS – GS
SN – CIN
CV – GV (FIV)
SN – CV – GV (FIV)
CIN
CV – GV (FIV)
CCn – GCu (FICK)
EMILIA ROMAGNA
Delegato Regionale: Cav. Ivo EMILIANI – Via Podgora, 64 – 48121 – RAVENNA (RA)
Tel./Fax: 0544.408655 – Cell.: 348.2713140 – [email protected]
BOLOGNA
Presidente
Geom. Gian Piero RAMALLINI
[email protected]
Via Orsoni, 16
40068 – S. LAZZARO DI SAVENA (BO)
c/o Cell.: 335.5351053
SS – CIN – (FIVLNIPN)
gennaio-febbraio 2016
V
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FERRARA
RAVENNA
RIMINI
Presidente
Ing. Giuliano BICCHI
[email protected]
Presidente
Dott. Maurizio MARANGOLO
[email protected]
SS: Via Traversagno, 29 – 44122 – FERRARA
CV – GV (FIV) – GMo
SN: Via Darsena, 15 – 44020 – M. DI GORO (FE)
Cell.: 333.4377018
Via Molo Dalmazia, 101
SS – CIN – GV (FIV)
48121 – MARINA DI RAVENNA (RA)
CS
Tel./Fax: 0544.538373 – Cell.: 348.2713140
Presidente
Amm. Aleardo CINGOLANI
[email protected]
Via Fratelli Leurini, 2
47921 – RIMINI (RN)
Tel./Fax: 0541.52168
SN – CIN
CV – GV (FIVLNIPN)
DELEGAZIONI
Cesenatico
Presidente
Sig. Marco TOMMASI
[email protected]
c/o Museo della Marineria - Via Armellini, 18
47042 – CESENATICO (FC)
Fax: 0547.79254
FRIULI - VENEZIA GIULIA
Delegato Regionale: Cav. Uff. Ennio ABATE – Via Umberto Felluga, 94 – 34142 – TRIESTE (TS)
Cell.: 331.3984823 – [email protected]
GRADO
Presidente
Dott. Andrea ROCCO
[email protected]
SS: Via Aquileia, 54 – SN: Riva San Marco, 14
34073 – GRADO (GO)
Tel.: 0431.81706 – Fax: 0431.877767
CIN – CV – GV (FIV)
GPs (FIPSAS)
MONFALCONE
Presidente
Dott. Davide STRUKELJ
[email protected]
Via dell’Agraria, 54
34074 – MONFALCONE (GO)
Tel./Fax: 0481.484564
SN – CIN – CV – GV (FIV)
GCn – GS (FIPSAS)
TRIESTE
Presidente
Sig. Pierpaolo SCUBINI
[email protected]
Molo Fratelli Bandiera, 9
34123 – TRIESTE (TS)
Tel./Fax: 040.301394
SN – CIN – GTA
CV – GV (FIV)
GPs (FIPSAS)
UDINE – LIGNANO
Presidente
Ing. Michele ALBIERI
[email protected]
Via Coregolo, 13
33053 – APRILIA MARITTIMA (UD)
Cell.: 348.9112524 – 347.3800166
CIN
DELEGAZIONI
Pordenone – S. Vito
Presidente
Dott. Enrico COTTIGNOLI
[email protected]
Via Tiburzio Donadon, 4
33170 – PORDENONE (PN)
Cell.: 333.8871944
SN: c/o Villaggio Ge.Tur. Viale Centrale, 29
33054 – LIGNANO SABBIADORO (UD)
Cell.: 335.7272039 – Fax: 043.11980126
(FIVLNIPN)
LAZIO
Delegato Regionale: C.A. (ris.) Piero VATTERONI – Viale Nazario Sauro, 35 – 57127 – LIVORNO (LI)
Cell.: 335.6362909 – [email protected]
ANZIO
CIVITAVECCHIA
FIUMICINO
GAETA
LAGO di BOLSENA
LAGO di BRACCIANO
LIDO di ENEA
LIDO di OSTIA
VI
Presidente
Dott. Luigi RAVIOLI
[email protected]
Presidente
Dott. Fabio CORTI
[email protected]
Riviera Zanardelli, 22
00042 – ANZIO (RM)
Tel./Fax: 06.9846665 – 06.9845156
Lungomare Thaon de Revel, 3
00053 – CIVITAVECCHIA (RM)
Tel./Fax: 0766.23715
SN – CIN – CV – GV (FIV)
Presidente
Dott. Stefano TESTINI
[email protected]
Presidente
Dott. Giacomo BONELLI
[email protected]
Via del pesce volante, s.n.c.
00054 – FIUMICINO (RM)
Cell.: 342.1513267 – Fax: 06.97270633
Piazza Carlo III, s.n.c.
04024 – GAETA (LT)
Cell.: 331.8551053 – Fax: 0771.740006
SS – CIN
CV – (FIVLNIPN)
Presidente
Avv. Andrea Stefano MARINI BALESTRA
[email protected]
Presidente
Prof. Rinaldo VANNINI
[email protected]
Porticciolo Turistico
01010 – CAPODIMONTE (VT)
c/o Tel.: 0761.347931 – Fax: 0761.345317
Via dell’Acquarella, 12
00069 – TREVIGNANO ROMANO (RM)
Cell.: 338.9901639 – Fax: 06.3701236
SN – CIN
GV (FIVLNIPN) – GTA
CV
CV
Presidente
Ing. Alessandro MINOTTI
[email protected]
Presidente
Sig. Tullio PICCIOLINI
[email protected]
Viale Virgilio, 77
SN – CV
04019 – BORGO HERMADA – TERRACINA (LT)
c/o Tel.: 0773.752334
Lungomare C. Duilio, 36
SN – CIN – CV – GV (FIV)
00122 – LIDO DI OSTIA (RM)
GCn – GS – CKs – GKs
Tel.: 06.56470474 – Fax: 06.56320289
gennaio-febbraio 2016
SN – CV – GV(FIV)
Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina VII
NETTUNO
Presidente
Cav. Lorenzo BORGIA
[email protected]
POMEZIA
Presidente
Sig. Mauro ZECCA
[email protected]
RIETI
LAGO DEL TURANO
Presidente
Avv. Giovanni VESPAZIANI
[email protected]
ROMA
Presidente
Dott. Sabino AVVENENTE
[email protected]
ROMA TRE SUD OVEST
S. FELICE CIRCEO
S. MARINELLA
SCAURI – FORMIA
SPERLONGA
LAGO DI FONDI
VENTOTENE
Castel Gandolfo
CIN – CV
Presidente
Prof. Roberto PUJIA
[email protected]
Presidente
Avv. Sergio IUCCI
[email protected]
SS: Via dell’Olmo, 56 Scala G
SN: Località Cretarossa
00048 – NETTUNO (RM)
Cell: 392.9275952
SS: Lungomare delle Sirene, 109/B
SN: Via Litoranea, 1110 (Lido Aquarius)
00071– TORVAJANICA – POMEZIA (RM)
Tel./Fax: 06.65029287
c/o Comune di Castel di Tora
Via Don Sabino Gentili, 11
02020 – CASTEL DI TORA (RI)
Cell.: 339.5646498 – 331.7178581
SS: Via Guidubaldo Del Monte, 54/A
00197 – ROMA (RM)
Tel.: 06.8075250 – Fax: 06.8075338
SN: Lago di Bracciano – Loc. Acquarella
c/o Via Ostiense, 159
00154 – ROMA (RM)
Tel.: 06.57332436 – Fax: 06.57332437
Via Terracina, 144
04017 – S. FELICE CIRCEO (LT)
Tel./Fax: 0773.545567
Presidente
Arch. Corrado GAVASSO
[email protected]
Presidente
Sig. Sergio IANNIELLO
[email protected]
Porticciolo
00058 – S. MARINELLA (RM)
Cell.: 328.6138326
SS: Via Marconi, 84 – 04028 – SCAURI (LT)
SN: Baia Monte d’Oro – c/o “Lo Scoglio”
Cell.: 333.6805313 – Fax: 06.42012375
SN – CIN – CV – GV (FIV)
Presidente
Arch. Luigi VALERIO
[email protected]
Presidente
Sig. Rodolfo TONELLO
[email protected]
c/o Via del Porto s.n.c.
04029 – SPERLONGA (LT)
Tel./Fax: 0771.557341
SS: Via Calabattaglia s.n.c.
SN: Località Calarossano
04020 – VENTOTENE (LT)
Tel.: 0771.85371 – Fax: 0771.85364
CIN – CV
Presidente
Sig. Giancarlo GREGORACI
[email protected]
CV – GV (FIVLNIPN)
GC
CIN – CV – GV (FIV)
CIN – (FIVLNIPN)
SN – CV
CIN – GV (FIVLNIPN)
CIN – CV – GV
(FIVLNIPN)
DELEGAZIONI
c/o Stab. “Le Ninfe” – Via Spiaggia del Lago, s.n.c.
00073 –CASTEL GANDOLFO (RM)
Tel./Fax: 06.9624068 – Cell.: 349.8467334
Latina
Presidente
Dott. Palmiero IANIRI
[email protected]
Via Ventotene, 2
04100 – LATINA (LT)
Tel./Fax: 0773.3484534
Terracina
Presidente
Dott. Alessio ZOINA
[email protected]
c/o Viale della Vittoria, 152
04019 – TERRACINA (LT)
Tel./Fax: 0773.726774
CV – GV (FIVLNIPN)
LIGURIA
Delegato Regionale: Ing. Piero FERROZZI– Viale Rimembranze, 19 – 28046 – MEINA (NO)
Tel.: 0322.660600 – Fax: 0322.669229 – Cell.: 349.4544183 – [email protected]
Presidente
Lungomare A. Doria, 2 (Darsena)
SN – CV – GV (FIV)
ALBENGA
Sig. Basilio CALACE
[email protected]
17031 – ALBENGA (SV)
Tel./Fax: 0182.542544
GPs (FIPSAS) – CS
ALBISOLA
Presidente
Sig.ra Antonella BRIGNONE
[email protected]
CV – GV (FIV)
ANDORA
Presidente
Sig. Ugo PERISSINOTTO
[email protected]
Presidente
Ing. Vincenzo FARINETTI
[email protected]
SS: Passeggiata E. Montale, 2
SN: Loc. Foce Sansobbia
17011 – ALBISOLA (SV)
Tel./Fax: 019.483305
Via Aurelia, 41 – Zona Porto
17051 – ANDORA (SV)
Cell.: 335.8244450
Loc. Rio Tonino - Litorale Ponente
16011 – ARENZANO (GE)
Tel./Fax: 010.9111839 – Cell. 333.9808051
Presidente
Rag. Michele COLAMARTINO
[email protected]
Presidente
Sig. Francesco DODDIS
[email protected]
Lungomare W. Tobagi, s.n.c.
17052 – BORGHETTO S. SPIRITO (SV)
Tel./Fax: 018.973389
SS: Via Scalo, 1 – SN: Porticciolo
16032 – CAMOGLI (GE)
Tel./Fax: 0185.771472
SN – CV (FIVLNIPN)
ARENZANO
BORGHETTO S. SPIRITO
CAMOGLI
CIN – CCn
SN – CV (FIVLNIPN)
gennaio-febbraio 2016
VII
Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina VIII
CERIALE
Presidente
Sig. Marco CLAVERI
[email protected]
Presidente
Dott. Umberto VERNA
[email protected]
Lungomare A. Diaz, s.n.c.
17023 – CERIALE (SV)
Tel.: 0182.990809 – Fax: 0182. 993916
Porto Turistico box 51
16043 – CHIAVARI (GE)
Tel./Fax: 0185.301769
SN – CV – GV (FIV)
GPs (FIPSAS)
Presidente
Sig.ra Elia LASCIARREA
[email protected]
Presidente
Sig. Bruno ZUPO
[email protected]
Via Aurelia di Levante - Loc. Madonnina
16016 – COGOLETO (GE)
Tel.Fax: 010.9181035 – Cell.:349.1244356
Porto Capo San Donato
17024 – FINALE LIGURE (SV)
Tel./Fax: 019.600440
SN – CPs
GPs (FIPSAS) – GS
Presidente
C.te Oreste BOZZO
[email protected]
Presidente
Geom. Giorgio LERCARO
[email protected]
Porticciolo Duca degli Abruzzi
Via al Molo Giano – 16128 – GENOVA (GE)
Tel/Fax: 010.2461201
SS: Via Provana di Leyni, 13
SN: Porticciolo – 16167 – GENOVA (GE)
Tel: 010.3200058 – Fax: 010. 321615
SN – CIN – CV
GV (FIV) – CPs
GPs (FIPSAS) – GMo
GENOVA QUINTO
Presidente
Sig. Roberto MONTANARO
[email protected]
GENOVA SESTRI
Presidente
Sig. Antonio BITTI
[email protected]
LA SPEZIA
Presidente
Dott. Giorgio BALESTRERO
[email protected]
Presidente
Dott. Raffaello QUERCI
[email protected]
CIN – GTA – CV – GV (FIV)
CCn – GCn (FICK)
GPs (FIPSAS)
CS – GS (FIPSAS)
CIN – CV – GV (FIV)
CC – GC (FIC)
GCsf (FICSF)
GPs (FIPSAS)
(FIVLNIPN)
CHIAVARI – LAVAGNA
COGOLETO
FINALE LIGURE
GENOVA CENTRO
GENOVA NERVI
SN – CIN
CV – GV (FIV)
CC – GCsf (FICSF)
SN – CV – GV (FIV)
NOLI
Presidente
Dott. Lelio SCAPATICCI
[email protected]
SS: Via Giuseppe Majorana, 6 R
SN: Via al Mare – Bagnara
16166 – GENOVA (GE)
Tel./Fax: 010.3200297
SS: Via Pionieri e Aviatori d’Italia, 89
16154 – GENOVA (GE)
Tel.: 010.6512654 – Fax: 010. 6599884
SN: Tel.: 010.6001860
Viale Amendola,196
19126 – LA SPEZIA (SP)
Tel.: 0187.564859
SS: Viale della Vittoria, 49/A
19032 – S. TERENZIO di LERICI (SP)
SN: Catenaria d’ormeggio
Tel./Fax: 0187.970476
Via Aurelia, 1 – Reg. Chiariventi
17026 – NOLI (SV)
Tel./Fax: 019.748335
RAPALLO
Presidente
Cav. Uff. Paolo MUSCAS
[email protected]
Presidente
Sig. Ulrico MARTINELLI
[email protected]
Calata Amm. Durand de la Penne, 10
16035 – RAPALLO (GE)
Tel./Fax: 0185.55253
Corso Salvo D’Acquisto, 12
18038 – SANREMO (IM)
Tel./Fax: 0184.576567
SN – CIN – CV – GV (FIV)
GC (FIC) – GCsf (FICSF)
GPs (FIPSAS)
SN – GA – CV – GV (FIV)
CCn – GCn (FICK) – CS
Presidente
Sig. Marco MAZZUCCHELLI
[email protected]
Presidente
Sig. Franco FORZANO
[email protected]
Casa del Mare, Calata Porto, 21
16038 – S. MARGHERITA LIGURE (GE)
Tel./Fax: 0185.284797
SS: Lungomare Matteotti, 1
SN: Porticciolo Miramare
17100 – SAVONA (SV)
Tel./Fax: 019.801311
SS: Via Portobello, 2
SN: Arenile
16039 – SESTRI LEVANTE (GE)
Tel./Fax: 0185.44810
Via Aurelia - Molo S. Antonio
17028 – SPOTORNO (SV)
Tel/Fax: 019.747196
SS: Via dei Tornitori, 10
SN: Porto – Molo di sottoflutto
17019 – VARAZZE (SV)
Tel./Fax: 019.95777
SN – GTA – CV – GV (FIV)
LERICI
SANREMO
S. MARGHERITA LIGURE
SAVONA
SESTRI LEVANTE
Presidente
Dott. Matias CIVITELLA
[email protected]
SPOTORNO
Presidente
Sig. Mario Enrico GAGGERO
[email protected]
Presidente
Sig. Elio SPALLAROSSA
[email protected]
VARAZZE
Imperia
Presidente
Sig. Riccardo PIANOSI
[email protected]
!
VIII
!
gennaio-febbraio 2016
DELEGAZIONI
Via Ludovico Brea, 73
18100 – IMPERIA (IM)
CV – GV (FIVLNIPN)
SN – CV – GV (FIV)
CIN – CV – GV (FIV)
CC – GC (FIC)
CS – GS – GPs (FIPSAS)
CMn – GMn (FIM)
GTA – CV – GV (FIV)
GPn – CC – GC (FIC)
GCsf (FICSF)
CCn – GCn (FICK) – GPs
SN – GTA – CV – GV (FIV)
CPs – GPs (FIPSAS)
CIN – CV – GV (FIV)
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LOMBARDIA
Delegato Regionale: Cav. Uff. Ennio ABATE – Via Umberto Felluga, 94 – 34142 – TRIESTE (TS)
Cell.: 331.3984823 – [email protected]
BERGAMO
CREMA
Presidente
Sig. Luciano BAROZZI
[email protected]
Piazzale Goisis, 6 – cell. 29
24124 – BERGAMO (BG)
Cell.:347.7251860 – Fax: 035.247126
Via Venezia, 33
20813 – BOVISIO MASCIAGO (MB)
c/o Tel.: 0362.591135 – Fax: 0362.591933
SS: Via Cipro, 70
25122 – BRESCIA – Tel./Fax: 030.9120310
SN: Lungolago C. Battisti, 134
25015 – DESENZANO DEL GARDA (BS)
Via Monte di Pietà, 5/a
26013 – CREMA (CR)
Cell.: 339.3227280 – Fax: c/o 0374.56138
CREMONA
Presidente
Dott. Pietro ALQUATI
[email protected]
Presidente
Avv. Lorenzo MASCHERPA
[email protected]
Via della Conca, 3
26100 – CREMONA (CR)
c/oTel./Fax: 0372.491075 – 0372.471001
Viale Pavia, 28
26900 – LODI (LO)
Tel./Fax: 0371.31763
SS – GV
Presidente
Dott.ssa Simona MARTINI
[email protected]
Presidente
Ing. Luciano BATTÙ
[email protected]
Via Pra Magno, 8
23826 – MANDELLO DEL LARIO (LC)
Tel./Fax: 0341.730355
SS: Centro Canoa – Strada Cipata
SN: Porto Catena
46100 – MANTOVA (MN)
Tel./Fax: 0376.387065
SS: Viale Cassala, 34 – 20143 – MILANO
Tel.: 02.58314058 – Fax: 02.58314305
SN: Via S. Cecilia – 23824 – DERVIO (LC)
Tel.: 0341.850672 – Fax: 0341.804373
c/o Studio Reporter – Via Olevano, 3/a
27100 – PAVIA (PV)
Tel./Fax: 0382.469907
SS: Lungolago dei Canottieri, 21 – Loc. Schiranna
21100 – VARESE
SN: Via S. Michele, 7 – 21014 – LAVENO (VA)
Tel.: 0332.329900 – FAX: 0332.212245
SN – CV – GV (FIV)
BOVISIO MASCIAGO
BRESCIA – DESENZANO
LODI
MANDELLO DEL LARIO
MANTOVA
Presidente
C.te Luigi VEZZI
[email protected]
Presidente
Dott. Filippo ADAMO
[email protected]
Presidente
Cav. Daniele MANZINI
[email protected]
MILANO
Presidente
Dott.ssa Federica MANOLI
[email protected]
PAVIA
Presidente
Sig. Claudio SACCHI
[email protected]
Presidente
Sig. Michele FERRAIOLI
[email protected]
VARESE
SS – CIN – (FIVLNIPN)
SS – CIN – CV (FIVLNIPN)
CIN – CV – GV (FIV)
CCn
SS – CIN
CV – GV (FIVLNIPN)
SS
(FIVLNIPN)
CCn – GCn (FICK)
CIN – CV – GV (FIV)
GCn (FICK)
CIN – CV (FIVLNIPN)
CCn
CIN – CV – GV (FIV)
GCn
MARCHE
Delegato Regionale: Cav. Ivo EMILIANI – Via Podgora, 64 – 48121 – RAVENNA (RA)
Tel./Fax: 0544.408655 – Cell.: 348.2713140 – [email protected]
ANCONA
Presidente
Sig. Nicola BASTI
[email protected]
CIVITANOVA MARCHE
CUPRA MARITTIMA
FANO
MARZOCCA
NUMANA
PESARO
CIN – CV – GV (FIV)
CCn – GCn (FICK)
Presidente
Sig. Simone SANTINI
[email protected]
Presidente
Sig. Pino MARCONI
[email protected]
SS: Via Mascino, snc
SN: Porto Turistico – Zona est
60125 – ANCONA (AN)
Tel./Fax: 071.206656
Via Molo Nord, s.n.c.
62012 – CIVITANOVA MARCHE (MC)
Tel./Fax: 0733.8161166
Viale Romita, s.n.c
63064 – CUPRA MARITTIMA (AP)
c/o Tel.: 0735.778831 – Fax: 0734.933039
Presidente
C.te Rolando BOCCHINI
[email protected]
Presidente
Mar. Raffaele MANCUSO
[email protected]
Viale Lungomare Mediterraneo
61132 – FANO (PU)
Tel./Fax: 0721.830702
Lungomare Italia, 37
60019 – MARZOCCA (AN)
c/o Tel.: 071.6627664 – Fax: 071.698794
SN
Presidente
Rag. Giorgio COSTA
[email protected]
Commissario Straordinario (Co.S.)
Amm. Aleardo Maria CINGOLANI
[email protected]
Porto – Molo Sud
60026 – NUMANA (AN)
Tel./Fax: 071.9331363
Strada tra i Due Porti, 20
61121 – PESARO (PU)
Tel.: 0721.25726 – Fax: 0721.395705
SN – CIN
CV – GV (FIV)
SN – CV
GPs – GS (FIPSAS)
SN – GPs (FIPSAS)
SN - CV
SN – CIN
CV – GV (FIV) – GMo
gennaio-febbraio 2016
IX
Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina X
PORTO RECANATI
Presidente
Sig. Massimo SANTOLINI
[email protected]
PORTO S. ELPIDIO
Presidente
Ing. Nazzareno MALLONI
[email protected]
Presidente
Sig. Carlo IOMMI
[email protected]
Presidente
D.ssa Adele MATTIOLI
[email protected]
SS: Via Argentina, s.n.c.
SN: Lungomare Scarfiotti, s.n.c.
62017 – PORTO RECANATI (MC)
Tel./Fax: 071.7590980
Viale Trieste, 18
63821 – PORTO S. ELPIDIO (FM)
c/o Tel./Fax: 0734.131511
Lungomare Gramsci, s.n.c.
63822 – PORTO S. GIORGIO (FM)
Tel.: 0734.678705 – Fax: 0734.678706
Darsena Turistica – Molo Sud
63074 – S. BENEDETTO DEL TRONTO (AP)
Tel./Fax: 0735.84969 – Cell.: 348.5153422
SENIGALLIA
Presidente
Avv. Matteo BISCOTTI
[email protected]
Porto – Molo di ponente – Banchina 7
60019 – SENIGALLIA (AN)
Tel./Fax: 071.63983
Falconara Marittima
Presidente
Sig. Stefano Giovanni CHERRI
[email protected]
PORTO S. GIORGIO
S. BENEDETTO
DEL TRONTO
CIN
SN – CV – GV (FIV)
SN – CV – GV (FIV)
GC (FIC)
SN – CIN – CV – GV (FIV)
CC – GC (FIC) – CCn
GCn (FICK) – CNu
Gnu – GKs
SN – CIN
CV – GV (FIV)
DELEGAZIONI
c/o Via Cavour, 21
60015 – Falconara Marittima (AN)
Cell.: 343.772213
PIEMONTE – VALLE D’AOSTA
Delegato Regionale: Ing. Piero FERROZZI– Viale Rimembranze, 19 – 28046 – MEINA (NO)
Tel.: 0322.660600 – Fax: 0322.669229 – Cell.: 349.4544183 – [email protected]
Presidente
Via Piacenza, 33
SS – CIN
ALESSANDRIA
ARONA
BIELLA
MEINA
Ing. Alessandro BORGOGLIO
[email protected]
Presidente
Sig.ra Paola CATTANEO
[email protected]
15121 – ALESSANDRIA (AL)
Cell.: 338.9683139 – Fax: 0131.345952
Corso Europa, 26
28041 – ARONA (NO)
Tel./Fax: 0322.47257
(FIVLNIPN)
Presidente
Geom. Paolo SISTO
[email protected]
Presidente
SS: Corso del Piazzo, 25 – 13900 – BIELLA
SN: Fraz. Masseria – 13886 – VIVERONE (BI)
Tel.: 015.8495446 – Fax: 015.8551566
CIN – CV – (FIVLNIPN)
Via Sempione,112/A
28046 – MEINA (NO)
Tel. 0322.660714 – Fax 0322.669229
SS: Corso Unione Sovietica, 316/b
10135 – TORINO (TO)
Tel.: 011.6197643 –Cell.: 377.7063324
SN: Lago di Viverone (BI)
Corso Libertà, 300
13100 – VERCELLI (VC)
Cell.: 347.1844683
SN – CIN
CV – (FIVLNIPN)
Sig. Alessandro MEZZERA
[email protected]
TORINO
Presidente
Sig. Carlo LEVI
[email protected]
VERCELLI
Presidente
Ing. Riccardo COPPO
[email protected]
SN – CIN
CV – GV (FIV)
CIN – CV – GV (FIV)
SS – CIN – (FIVLNIPN)
PUGLIA
Delegato Regionale: Ing. Andrea RETUCCI – Via Gaspare Papatodero, 27 – 73100 – LECCE (LE)
Tel.: 06.6783129 – Tel./Fax: 0832.243999 – Cell.: 335.7087301 – [email protected]
BARI
BARLETTA
BISCEGLIE
BRINDISI
CAMPOMARINO DI
MARUGGIO
CASALABATE
X
Presidente
Dott. Marcello ZAETTA
[email protected]!
Presidente
Dott. Giuseppe PAGLIARULO
[email protected]!
Presidente
Dott. Luigi CASSANELLI
[email protected]!
Corso Vittorio Veneto, 1
70123 – BARI (BA)
Tel.: 080.5237766 – Fax: 080.5720329!
Viale C. Colombo, 1
76121 – BARLETTA (BT)
Tel./Fax: 0883.533354!
Via della Libertà - Darsena
76011 – BISCEGLIE (BT)
Tel./Fax: 080.3957895 – Cell.: 335.5432358!
SN – CV – GV (FIV)
CCn – GCn (FICK)
CS (FIPSAS)
SN – CIN – CC – GC (FIC)
!
Presidente
Ing. Roberto GALASSO
[email protected]
Presidente
Ing. Vincenzo CANGIANO
[email protected]
Lungomare A. Vespucci, 2
72100 – CASALE – BRINDISI (BR)
Tel.: 0831.412114 – Fax: 0831.414035
Villaggio DASCO – Via Machiavelli
74020 – CAMPOMARINO DI MARUGGIO (TA)
c/o Tel. 099/9712341
SN – CV – GV (FIV)
CC – GC (FIC)
Presidente
Sig. Vito Marcello TEDESCO
[email protected]
Lungomare Nord
73018 – CASALABATE (LE)
Tel./Fax: 0832.389091
SN – (FIVLNIPN)
GS (FIPSAS)
gennaio-febbraio 2016
SN – CIN
CV – GV (FIV)
SS
Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina XI
FASANO
Presidente
Dott. Cosimo CASTRIGNANO
[email protected]
Presidente
Avv. Antonio TULINO
[email protected]!
SS Via F.lli Rosselli, 115 – 72015 – FASANO (BR)
Tel./Fax: 080.4427091
SN: Via Asmara, 15 – 72015 – SAVELLETRI (BR)
Viale degli Aviatori, 25
SS (FIVLNIPN)
71121 – FOGGIA (FG)
Tel.: 0881.617928 – Fax: 0881.374310
FRIGOLE
Presidente
Sig. Alessandro GARGIULO
[email protected]
CIN
GALLIPOLI
Presidente
Avv. Pantaleo Ernesto BACILE
[email protected]
ISCHITELLA
Presidente
Sig. Antonio CAVALIERE
[email protected]!
SS: Via Bertacchi, s.n.c.
SN: Darsena – Via C. Negri
73010 – FRIGOLE (LE)
c/o Cell.: 348.5108395
SS: Riviera C. Colombo, 3
SN: «Rivellino»
73014 – GALLIPOLI (LE)
Tel.: 0833.264301 – Fax: 0833.261041
Darsena Foce Varano
71010 – ISCHITELLA (FG)
Tel./Fax: 0884.917591!
MANFREDONIA
Presidente
Sig. Lorenzo DI CANDIA
[email protected]!
Presidente
Sig Angelo BATTAGLIA
[email protected]
Banchina di Tramontana
71043 – MANFREDONIA (FG)
Tel.: 0884.585558 – Fax: 0884.792066
Via Porto Canale, s.n.c.
76016 – MARGHERITA DI SAVOIA (BT)
Tel./Fax: 0883.652757 – Cell.: 393.8999395!
SN
CV – GV (FIV)
Presidente
Ing. Cesare CAZZATO
[email protected]
Presidente
Sig. Gaetano MARIANO
[email protected]!
Presidente
Sig. Felice SCIANCALEPORE
[email protected]!
Presidente
Dott. Antonio STOJA
[email protected]!
Presidente
Dott. Agostino CARPARELLI
[email protected]
Lungomare Cristoforo Colombo
73040 – MARINA DI LEUCA (LE)
Tel./Fax 0833/751398
Cala Loreto Porto
70042 – MOLA DI BARI (BA)
Tel.: 080.4746465 – Fax: 080.4714021!
Molo Pennello - c/o Pontili
70056 – MOLFETTA (BA)
Tel./Fax: 080.3381039 – Fax: 080.3502614!
Cala Curatori – Molo di Tramontana
70043 – MONOPOLI (BA)
Tel./Fax: 080.9301341!
Via Petrolla
72017 – VILLANOVA (BR)
Tel./Fax: 0831.308889
SN
Presidente
Ing. Walter MELISSANO
[email protected]
Presidente
Arch. Sergio Angelo AFFERRANTE
[email protected]
Via del Porto
73028 – OTRANTO (LE)
Tel.: 0836.801141 – Fax: 0836.804926
Strada della Marina, 74
71010 – PESCHICI (FG)
Tel./Fax: 0884.962289
SN – CV – GV (FIV)
GCn – GPs (FIPSAS)
GS
Presidente
Avv. Davide DE VIVO
[email protected]
Presidente
Avv. Carmine Antonio MUCI!
[email protected]
c/o Via Sirene, 21
70044 – POLIGNANO A MARE (BA)
Tel.: 080.9147120 – Fax: 080.9147121
Via S. Isidoro
73010 – PORTO CESAREO (LE)
Cell.: 328.7936468 – Fax: c/o 0833.567666
Presidente
Avv. Francesco MAZZOTTA
[email protected]
Presidente
Ing. Andrea MAURO
[email protected]
Lungomare Matteotti, 77
SN
73026 – S. FOCA (LE)
Tel.: 0832.81218 – Fax: 0832. 835095
c/o Studio di Ingegneria Mauro
(FIVLNIPN)
Piazza Episcopo, 19 – 73037 – POGGIARDO (LE)
Tel./Fax: 0836.901316
S. VITO DEI NORMANNI
Presidente
Sig. Angelo Raffaele GIOIA
[email protected]
TARANTO
Presidente
Ing. Paolo BUGLIONE DI MONALE
[email protected]
SS: Via Garibaldi, 107
72019 – S. VITO DEI NORMANNI (BR)
c/o Tel./Fax: 0831.982238
SN: Porto
72012 – SPECCHIOLLA DI CAROVIGNO (BR)
Lungomare V. Emanuele, 2
74123 – TARANTO (TA)
Tel./Fax: 099.4533660
TORRE COLIMENA
Presidente
Sig. Davide GIUSI
[email protected]
Lungomare Jonio
74024 – TORRE COLIMENA (TA)
Cell.: 349.2813082
FOGGIA
MARGHERITADI SAVOIA
MARINA DI LEUCA
MOLA DI BARI
MOLFETTA
MONOPOLI
OSTUNI
OTRANTO
PESCHICI
POLIGNANO A MARE
PORTO CESAREO
S. FOCA
S. CESAREA TERME
CV – GV (FIV) – CCn
SN
!
SN
!
SN – CIN – CV – GV (FIV)
GPs – GS (FIPSAS)
SN – CV – GV (FIV) – CC
GC – CCn – GCn (FICK)
CPs – GPs (FIPSAS)
SN – CIN
CV – GV (FIV)
GPs (FIPSAS)
SN – CV – GV – GPs
SN – (FIVLNIPN)
SN – CV – GV (FIV)
CCn – GCn (FICK)
CPs – GPs
CV
gennaio-febbraio 2016
XI
Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina XII
TORRE S. GIOVANNI
DI UGENTO
TRANI
TRICASE
VIESTE
Marina di Mancaversa –
Taviano
Marina di S. Cataldo
Presidente
Sig. Sergio SABATO
[email protected]
Presidente
Dott. Giuseppe D’INNELLA
[email protected] !
c/o il Faro
73059 – TORRE S. GIOVANNI DI UGENTO (LE)
Tel./Fax: 0833.931111
Molo S. Antonio
76125 – TRANI (BT)
Tel./Fax: 0883.484832
SN – CV – GV (FIV)
Presidente
Amm. Giuseppe Raffaele PANICO
[email protected]
Presidente
Sig. Carmine PRENCIPE
[email protected] !
Lungomare C. Colombo, 55
73039 – TRICASE (LE)
Tel./Fax: 0833.775434
Porto – Molo sud-ovest
71019 – VIESTE (FG)
Tel./Fax: 0884.702698!
SN – CV – GV (FIV)
SN – CIN – CV – GV (FIV)
GPs (FIPSAS)
!
SN – CV – GV (FIV)
!
DELEGAZIONI
Presidente
Via P.P. Pasolini, 8/b
Sig. Vincenzo ABATELILLO
73057 – TAVIANO (LE)
[email protected]
Tel./Fax: 0833.911873
Presidente
Sig. Mario CONGEDO
[email protected]
Via Alessandro Malaspina, 17
73100 – MARINA DI S. CATALDO (LE)
Cell.: 349.8467334
SARDEGNA
Delegato Regionale: Geom. Ingrid CRABUZZA – Via Ennio Porrino, 41 – 07041 – ALGHERO (SS)
Tel./Fax: 079.9102120 – Cell.: 320.9668519 – [email protected]
ALGHERO
CAGLIARI
CARLOFORTE
CASTELSARDO
Presidente
Sig. Francesco CANU
[email protected]
Presidente
Rag. Sergio ROSSI
[email protected]
Presidente
Sig. Giuliano COIS
[email protected]
Presidente
Sig. Massimiliano ZUCCHI
[email protected]
Banchina del Porto
07041 – ALGHERO (SS)
Tel./Fax: 079.984093
SS: Viale C. Colombo, 135
09125 – CAGLIARI – Tel./Fax: 070.300240
SN: Marina Piccola – 09126 – CAGLIARI (CA)
Tel. 070.370380
Viale Osservatorio Astronomico
09014 – CARLOFORTE (CI)
Tel.Fax: 0781.857002
c/o Porto Turistico
07031 – CASTELSARDO (SS)
Tel./Fax: 079.479105
SN – CIN
CV – GV (FIV)
CIN – CV – GV
SS – CV – GV
CCn – GCn
GOLFO ARANCI
Presidente
Rag. Gianpaolo NIEDDU
[email protected]
GOLFO DELL’ASINARA
Presidente
Sig. Antonio SCANO
[email protected]
LA MADDALENA
Presidente
Sig. Mario GIANNOTTI
[email protected]
OLBIA
Presidente
Rag. Antonio CASSETTA
[email protected]
Presidente
Sig. Antonio BORGHESAN
[email protected]
SS: c/o Via E. Fermi, 3
07020 – GOLFO ARANCI (OT)
SN: Pittulongu-Bados
Tel.: 0789.46251 –Cell.: 347.248249
SS: Via del Mare, 3
07046 – PORTO TORRES (SS)
Tel./Fax: 079.514413
SN: Stintino Porto – 07040 – STINTINO (SS)
SS: Viale Amm. Mirabello, s.n.c.
07024 – LA MADDALENA (OT)
Tel./Fax: 0789.729104
SN : Cala Mangiavolpe
Viale Isola Bianca loc. Idroscalo
07026 – OLBIA (OT)
Tel.: 0789.26165 – Fax: 0789.1711259
Via Donatello, 31
07020 – PORTO S. PAOLO (OT)
Tel./Fax: 0789.40018 – Cell.: 331.4442299
Presidente
Sig. Paolo ERRIU
[email protected]
Presidente
Sig. Guido OPPIZZI
[email protected]
Via Lamarmora, 59
09010 – PULA (CA)
Tel.: 070.9245220 – Fax: 070.2653897
Porto Turistico - Banchina di Levante
07028 – S. TERESA GALLURA (OT)
Tel.: 0789.387685 – Fax: 0789.753030
Presidente
Sig. Salvatore CORDA
[email protected]
Presidente
Prof. Francesco USAI
[email protected]
Via Sardegna, s.n.c.
08020 – S. TEODORO (OT)
c/o Cell.: 347.7214900 – Fax: 0784.864594
Via Campanelli, 2
09170 – ORISTANO (OR)
Cell.: 346.8274390
PORTO S. PAOLO
PULA
S. TERESA GALLURA
S. TEODORO
SINIS
GOLFO DI ORISTANO
XII
gennaio-febbraio 2016
CIN – CV – GV (FIV)
CC – GCn (FICK)
GPs(FIPSAS)
SS – CV – GV (FIV)
SS – CV – (FIVLNIPN)
CV – GV – CC
GCsf (FICSF)
CV – GV (FIV)
SN – CIN
CV – GV (FIV)
SN – CV – GCn
SN – GV (FIV)
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SULCIS
Presidente
Dott. Mauro TOLU
[email protected]
Presidente
Sig. Efisio DONAZIO
[email protected]
SS: Via Nuoro, 6 – 09013 – CARBONIA (CI)
SN: Porto Pino
c/o Tel./Fax: 0781.671442
c/o - Via Brigata Sassari, 42
09019 – TEULADA (CA)
Cell.: 328.8724151 – Fax: 070.9271024
CIN
CV – GV (FIV)
VILLASIMIUS
Presidente
Dott. Michele DI MARTINO
[email protected]
Porto Vecchio
09049 – VILLASIMIUS (CA)
Tel./Fax: 070.797173
SN – CIN
CV – GV (FIV) – GPs
Linas
Presidente
Sig. Pier Paolo PILI
[email protected]
TEULADA
DELEGAZIONI
Via Roma,1
09010 – BUGGERRU (CI)
Cell.: 377.4462255
CV
CS – GS
SICILIA
Delegato Regionale: Dott. Carlo BRUNO – Via Ruggero Settimo, 78 – 90141 – PALERMO (PA)
Tel./Fax: 091.581940 – Cell.: 335.7068987 – [email protected]
AGRIGENTO
PORTO EMPEDOCLE
Presidente
Sig. Renato LENTINI
[email protected]
ASPRA
Presidente
Ing. Giacomo F. SCIORTINO
[email protected]
Presidente
Sig. Damiano ABATE
[email protected]
CASTELLAMMARE
DEL GOLFO
CATANIA
Presidente
Cav. Dott. Domenico NICOTRA
[email protected]
SS: Via Parco Angeli, 7
92100 – AGRIGENTO (AG)
SN: Banchina Nord Est – S. Leone
Tel.: 0922.651624
P.zza Monsignor Cipolla, 4
90011 – ASPRA (PA)
Tel.: 091.943606 – Fax: 091.955340
SS: Via Colonna, 4
91014 – CASTELLAMMARE DEL GOLFO (TP)
Tel./Fax: 0924.30133
SN: Contrada Cerri – Tel./Fax: 0924.33527
Via Cardinale Dusmet, s.n.c. (porto)
95121 – CATANIA (CT)
Tel./Fax: 095.8267291
CIN – GTA
CV – GV (FIVLNIPN)
CPs – CS – GS
SS
CV
SS – CIN
CV – GV (FIV)
Gruppo di Promozione ACI CASTELLO – ACI TREZZA
GELA
Presidente
C.te Giuseppe PACE
[email protected]
LICATA
Presidente
Sig. Giuseppe COPPOLINO
[email protected]
Presidente
Rag. Antonino CASILLI
[email protected]
SS: Via Cairoli,39 – 93012 – GELA (CL)
c/o Tel./Fax: 0933.935889
SN: c/o Vela Club - Contrada Caricatore
Tel./Fax: 0933.823977
Via Po, 16
92027 – LICATA (AG)
Cell.: c/o 331.6919208
c/o Coop. Sociale – C.so Vittorio Emanuele, 45
98055 – LIPARI (ME)
Tel./Fax: 090.9880306
Presidente
Sig. Tonino SIRAGUSA
[email protected]
Presidente
Sig. Giovanni ROCCA
[email protected]
Contrada Dammusello, 800
91025 – MARSALA (TP)
Tel./Fax: 0923.736380
Piazzale G.B. Quinci - Banchina Edrisi
91026 – MAZARA DEL VALLO (TP)
Cell.: 340.5460679 – Fax: 0923.949667
SN – CV – GV (FIV)
Presidente
Sig. Carmelo RECUPERO
[email protected]
Presidente
Dott. Ugo SCALETTARIS
[email protected]
Via Consolare Pompea, 244
98167 – Loc. Pace – MESSINA (ME)
Tel./Fax: 090.311307
Via Tonnara, 24
98057 – MILAZZO (ME)
Tel.: 090.9284631 – Cell.: 349.5612073
SN – CIN – CV – GV (FIV)
GPs
Presidente
Sig. Giuseppe ROCCA
[email protected]
Presidente
Dott. Giuseppe TISCI
[email protected]
Scalo Vecchio
90142 – PALERMO (PA)
Tel./Fax: 091.363394
SS: Via Marinai Alliata, 4 c
SN: Via Cala - Banchina Lupa
90146 – PALERMO (PA)
Cell.: 389.8083087 – Fax: 091.581940
SS: c/o Agenzia Minardi – Via Borgo Italia, 5
SN: Porto – 91017 – PANTELLERIA (TP)
Tel./Fax: 0923.911502
Porto Piccolo
97016 – POZZALLO (RG)
c/o Tel./Fax: 0932.798028
SN – CV – GV (FIVLNIPN)
CCn – GCn (FICK)
GPs (FIPSAS) – CS – GS
CV – GV (FIV)
LIPARI
MARSALA
MAZARA DEL VALLO
MESSINA
MILAZZO
PALERMO ARENELLA
PALERMO CENTRO
PANTELLERIA
POZZALLO
Presidente
Sig. Paolo FORMENTINI
[email protected]
Presidente
Ing. Luigi TUSSELLINO
[email protected]
SS – CIN
SN – GTA – CV
GV (FIV ) – GPs (FIPSAS)
GS (FIPSAS)
SS – CIN – CV
SN – CV – GV
gennaio-febbraio 2016
XIII
Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina XIV
RIPOSTO
SCIACCA
SIRACUSA
TERMINI IMERESE
TORRETTA GRANITOLA
TRAPANI
Presidente
Sig. Giuseppe PULVIRENTI
[email protected]
Presidente
Avv. Aldo ROSSI
[email protected]
Via Gaetano De Maio, 7
95018 – RIPOSTO (CT)
Cell.: 347.5813891 – Fax 095/7649243
SS: Via Consiglio,1 – SN: Porto Molo di Ponente
92019 – SCIACCA (AG)
Tel./Fax: 0925.85879
Presidente
Ing. Antonino AMATO
[email protected]
Presidente
Dott. Francesco CIOFALO
[email protected]
Piazzale Lepanto, 24
SN – CV – GV (FIV)
96100 – SIRACUSA (SR)
CC – GC (FIC)
Tel.: 0931.69147 – Fax: 0931.480680
SS: Lungomare C. Colombo SN: Molo di sottoflutto CIN – CV – GV (FIV) – GS
90018 – TERMINI IMERESE (PA)
Tel.: 091.8190275 –Cell.: 389.9441417
Presidente
Sig. Giovanni VAIANA
[email protected]!
Presidente
Dott. Andrea BULGARELLA
[email protected]!
Via Duca degli Abruzzi, 23
91020 – TORRETTA GRANITOLA (TP)
c/o Tel./Fax 0923/947322
Via Lutazio Catulo s.n.c. – Lazzaretto
91100 – TRAPANI (TP)
Tel./Fax: 0923.547467!
SN – GTA – CS
Via XXIV Giugno, 25
90040 – TRAPPETO (PA)
c/o Tel./Fax: 091.8907613!
SS
TRAPPETO – PARTINICO – Presidente
Dott. Vincenzo BONO
BALESTRATE
[email protected]!
Capo S. Alessio – Capo Alì
Cinisi – Terrasini
Giardini Naxos – Taormina
Isola di Salina
Lampedusa – Linosa
DELEGAZIONI
Presidente
c/o Villa Genovese–Via Lungomare, 148
C.te Santi COSTA
98030 – S. ALESSIO SICULO (ME)
[email protected]
Cell.: 338.1238918 – Fax: 0942.756124
Presidente
c/o Via E. Fermi,52
Arch. Roberto CAVATAIO
90045 – CINISI (PA)
[email protected]
Cell.: 333.2751188 – Fax: 091.8664459
Presidente
Via Umberto, 435
Sig. Giuseppe TAIBI
98035 – GIARDINI NAXOS (ME)
[email protected]
Tel./Fax: 0942.51844
Presidente
c/o Arch. Santino Ofria - Via Provinciale, 88
Sig. Salvatore SALAMONE
98050 – MALFA (ME)
[email protected]
Tel.: 090.9844327 – Fax: 090.9844521
Presidente
Via Anfossi, 10
Sig.ra Anna SARGENTI
92010 – LAMPEDUSA (AG)
[email protected]
Tel./Fax: 0922.975419
Patti
Presidente
Dott. Sebastiano PISTORIO
[email protected]
c/o Villa Pisani – Via Mustazzo
98066 – PATTI (ME)
Cell.: 328.7451033 – Fax: 090.9290642
Sant’Agata di Militello
Presidente
Dott. Carmelo DI GIORGIO
[email protected]
Lungomare Cosenz, 151
98076 – S. AGATA DI MILITELLO (ME)
Tel. 0921.920632 – Fax: 0921.920417
SS – CV – GV (FIVLNIPN)
GPs (FIPSAS)
GV (FIV)
!
SN – CIN –CV – GV (FIV)
GS
!
!
CV – (FIVLNIPN)
CIN
TOSCANA
Delegato Regionale: C.A. (ris.) Piero VATTERONI – Viale Nazario Sauro, 35 – 57127 – LIVORNO (LI)
Cell.: 335.6362909 – [email protected]
Presidente
SS: Viale R. Sanzio, 26 – 50124 – FIRENZE (FI) SS – CIN
FIRENZE e PRATO
Arch. Massimo SABATINI
[email protected]
FOLLONICA
FORTE DEI MARMI
LIVORNO
MONTE ARGENTARIO
XIV
Presidente
Sig. Luciano BENINI
[email protected]
Presidente
Sig. Jean Mary ULIVI
[email protected]
Presidente
Col. Fabrizio MONACCI
[email protected]
Presidente
C.te Lucio DI LORENZO
[email protected]
gennaio-febbraio 2016
SN: Lago degli Etruschi – c/o C.N. Camars
Via De Gasperi – Loc. Gonfienti
59100 – PRATO (PO)
Tel./Fax: 055.3245082 – Cell.: 335.8100385
SS: Via Zara, 6 – SN: Viale Italia, 131
58022 – FOLLONICA (GR)
Tel./Fax: 0566.42201
c/o Via Padre Ignazio da Carrara, 32
55042 – FORTE DEI MARMI (LU)
Tel.: 0584.83197 – Cell.: 339.3713591
Molo Mediceo, 12 A
57123 – LIVORNO (LI)
Tel./Fax: 0586.896567
SS: Via Principe Umberto, 4
58018 – PORTO ERCOLE (GR)
SN: Corso Umberto I, 93
58019 – PORTO S. STEFANO (GR)
c/o Tel./Fax: 0564.833246
CV – GV (FIVLNIPN)
CS – GS – CCn – GCn
CV – GV (FIV)
CS – GS (FIPSAS)
SN – CIN – GV (FIV)
CIN – CV (FIVLNIPN)
Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina XV
PIOMBINO
PISA
PISTOIA
PORTO AZZURRO
PORTOFERRAIO
SIENA e VAL D’ELSA
TALAMONE
VIAREGGIO
Capraia Isola
Presidente
Sig. Giovanni SIRONI
[email protected]
Presidente
Sig. Enzo MEUCCI
[email protected]
Via Salivoli, 10/D
57025 – PIOMBINO (LI)
Tel./Fax: 0565.42315
Lungarno D’Annunzio, 250
56128 – MARINA DI PISA (PI)
Tel./Fax: 050.36652
SN – CV – GV (FIV) – GS
Presidente
Dott. Sergio POLI
[email protected]
Presidente
Ing. Pietro FATTORINI
[email protected]!
Via degli Orti,3
51100 – PISTOIA (PT)
c/o Cell.: 329.7973114
Piazza Palestro, 11
57036 – PORTO AZZURRO (LI)
Cell.: 335.6529480 – Fax: 055.432210!
CIN – (FIVLNIPN)
Presidente
Sig. Alessandro SCHEZZINI
[email protected]
Presidente
Sig. Sergio SPERANZA
[email protected]
SS: Località Grigolo – SN: Località S. Giovanni
57037 – PORTOFERRAIO (LI)
Tel./Fax: 0565.917243
Piazza dell’Unità, 1
53034 – COLLE VAL D’ELSA (SI)
c/o Tel./Fax: 0577.929572
CV – GV (FIV)
GCsf (FICSF) – GCn
Presidente
Dott. Graziano CAPUCCINI
[email protected]
Presidente
Ing. Domenico MEI
[email protected]
SS: c/o Piazza del Marinaio, 14
58100 – ALBERESE (GR)
SN: Porto di Talamone – Tel./Fax: 0564.407304
Piazza Palombari dell’Artiglio – Darsena Europa
55049 – VIAREGGIO (LU)
Tel.: 0584.47189 – Fax:0584.434498
GS
Presidente
Rag. Giunto CANIGIANI
[email protected]!
SN – CIN – CV – GV (FIV)
SS
!
DELEGAZIONI
Via Assunzione, 72
57032 – CAPRAIA (LI)
c/o Tel.: 0586.858339 – Fax: 0586.425301!
SS – CIN
CV (FIVLNIPN)
SN – GV (FIV)
SS – CV
!
Castiglione della Pescaia
Presidente
Dott. Franco PASQUALI
[email protected]
c/o Pal. delle Associazioni – Via Vittorio Veneto, 5 CIN
58043 – CASTIGLIONE DELLA PESCAIA (GR)
Tel. 0564.934354 – Fax: 0564.933695
Cinquale
Presidente
Dott. Simone CATOLA
[email protected]
c/o Via Bregoscia, 38
54038 – MONTIGNOSO (MS)
Cell.: 335.5915684 – Fax: 0585.807953
TRENTINO – ALTO ADIGE
Delegato Regionale: Cav. Uff. Ennio ABATE – Via Umberto Felluga, 94 – 34142 – TRIESTE (TS)
Cell.: 331.3984823 – [email protected]
BOLZANO
RIVA del GARDA
TRENTO
Presidente
Dott. Giancarlo BRAMANTE
[email protected]
Presidente
Sig. Mario FOLGHERAITER
[email protected]
Via Roen, 6
39100 – BOLZANO (BZ)
Tel./Fax: 0471.261181
Viale Rovereto, 142/A
38066 – RIVA DEL GARDA (TN)
Tel./Fax: 0464.556028
SS – CIN – CV (FIVLNIPN)
Presidente
Ing. Alberto MIRANDOLA
[email protected]
Via Grazioli, 54
38122 – TRENTO (TN)
Cell.: 329.2360155
SS – (FIVLNIPN)
SS – CV – GV (FIV)
DELEGAZIONI
Val di Non – Santa Giustina Presidente
Dott.ssa Daniela ZANONI
[email protected]
Via Tiberio Claudio, 44
38023 – CLES (TN)
Cell.: 328.8052218
UMBRIA
Delegato Regionale: C.A. (ris.) Piero VATTERONI – Viale Nazario Sauro, 35 – 57127 – LIVORNO (LI)
Cell.: 335.6362909 – [email protected]
Presidente
SS: Via Col. Sergio Cocchini, 10
GV (FIVLNIPN)
LAGO TRASIMENO
Sig. Jean Pierre CAPOLSINI
[email protected]
SN: Darsena
06063 – S. FELICIANO – MAGIONE (PG)
Cell.: 347.2745113
!
!
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Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina XVI
VENETO
Delegato Regionale: Cav. Uff. Ennio ABATE – Via Umberto Felluga, 94 – 34142 – TRIESTE (TS)
Cell.: 331.3984823 – [email protected]
Presidente
Piazzale Cadorna, 11
SS – CIN – (FIVLNIPN)
BASSANO DEL GRAPPA
Sig. Franco MAESTRELLI
[email protected]
36061 – BASSANO DEL GRAPPA (VI)
Cell.: 334.3090819
Presidente
Sig. Stefano CALVI
[email protected]
Presidente
Sig. Adriano BORDIN
[email protected]
Presidente
Sig. Antonio GARBO
[email protected]
Presidente
Sig. Luca MAFFEZZOLI
[email protected]
Presidente
Cav. Dott. Enrico BUSETTO
[email protected]
Lago di Santa Croce - Loc. Poiatte
32016 – FARRA D’ALPAGO (BL)
Cell.: 349.7320746 – Fax: 178.2726033
Via Renier, 8 – Castello di Godego
31030 – CASTELFRANCO VENETO (TV)
c/o Cell.: 347.4595641
Isola dell’Unione
30015 – CHIOGGIA (VE)
Cell.: 392.5547887 – Fax: 02.700421738
Lungolago Pincherle, 1
37016 – GARDA (VR)
Tel.: 045.5117309 – Fax: 045.7256377
Via dei Cantieri, 10
30176 – Loc. Malcontenta – VENEZIA (VE)
Cell.: 389.0059467
PADOVA
Presidente
Arch. Elena NOBILI
[email protected]
CIN – CV – GV (FIV)
TREVISO
Presidente
Sig. Riccardo RUNCIO
[email protected]
SS: Via S. Massimo, 137
35129 – PADOVA – Cell.: 389.6565341
SN: c/o Camping Italia
30015 – SOTTOMARINA (VE)
Via G. Benzi, 86
31100 – TREVISO (TV)
Tel./Fax: 0422.401053
VENEZIA
Presidente
Avv. Andrea PAVANINI
[email protected]
CIN – CV – GV (FIV)
VERONA e PESCHIERA
Presidente
Amm. Mario GRASSER
[email protected]
SS: Fabbricato 39, Rampa San Basilio
Santa Marta – 30123 – VENEZIA (VE)
Tel./Fax: 041.5334810-1 – Fax: 041.5334812
SN: Malamocco – Tel.: 041.770395
Stradone Porta Palio, 47/c
37122 – VERONA (VR)
Cell.: 324.5427425
VICENZA
Presidente
C.te Piergiorgio XODO
[email protected]
SS: Piazzale Giusti, 23 – 36100 – VICENZA (VI)
Cell.: 366.9535561
SN: Lago di Fimon – 36057 – ARCUGNANO (VI)
CIN – CV – (FIVLNIPN)
CS – GS
Caorle – Eraclea
Presidente
Sig. Ettore BALDO
[email protected]
BELLUNO
CASTELFRANCO VENETO
CHIOGGIA
GARDA
MESTRE
DELEGAZIONI
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Calle Castello, 8
30021 – CAORLE (VE)
Cell.: 334.8266109
SN – CIN – CV – GV (FIV)
– GC (FIC)
CIN
SS – CIN – CV – GV (FIV)
SN – CV – GV (FIV)
CCn
SS – CIN
CV – (FIVLNIPN)
SS – CIN
CV – GV (FIVLNIPN)
CIN – (FIVLNIPN)
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Il vecchio porto di New Bedford, nel Massachusetts, in un'immaginde di fine '800, con le banchine ingombre di baleniere all’ormeggio
grigia che avevano cercato e trovato nell’intestino,
e gli ancor più preziosi spermaceti dalla testa.
La lingua, definita ottima da chi la “gustava” era
consumata con pochi altri pezzi di carne scelta
mentre tutto il rimanente veniva filato a mare e la
coperta sciacquata alla meglio. Abbiamo conosciuto una persona che, per cortesia, ha “dovuto” apprezzare la carne di balena, e poi ha avuto rigurgiti all’olio di fegato di merluzzo per una settimana;
forse la verità starà nel mezzo, comunque….
In tutti i casi, finito di lavorare quelle tre, quattro,
cinque balene che erano stata catturate, dopo una
sommaria rassettata, si cercava un altro campo di
caccia e tutto ricominciava come prima, fino a che
stive e cale erano stracolme.
“Si torna a casa”
Allora, fra la profonda soddisfazione degli uomini,
il comandante ordinava al nostromo di far distruggere basamento in mattoni e fornello e di far
riporre la caldaia dopo averla pulita. Era l’ordine
tanto atteso: si tornava a casa. Erano passati uno,
due, forse tre anni.
E che tipi erano tutti questi sconosciuti attori,
comparse di una grandiosa, sanguinosa e tragica
epopea, questi sconosciuti Ismaele della cui esistenza nessuno serberà ricordo?
Oggigiorno è difficile dirlo, anche perché i balenieri appartenenti alla “consorteria yankee”, la
maggioranza, sono scomparsi con la baleneria a
vela; molti di loro sono caduti nella Guerra Civile,
e con loro moltissime navi.
È venuto a mancare il ricambio generazionale e il
rinnovamento tecnologico, il kerosene ha sostituito olio combustibile e candele, la chimica ha fornito nuovi surrogati per i profumi, la plastica ha
sostituito i fanoni e in definitiva la rivoluzione industriale, che aveva chiesto a gran voce i prodotti
della baleneria, l’ha poi affamata a morte. D’altronde, secondo un antico detto cinese, “L’acqua
fa galleggiare le navi, l’acqua le fa affondare”.
Però una cosa non si può dimenticare perché, come
abbiamo detto, i balenieri erano una consorteria, un
numero chiuso che viveva isolato; non si vantavano,
non si facevano pubblicità, ma tutti sapevano che
non si diventava baleniere pescando acciughe, poi
triglie, poi salmoni e poi tonni: balenieri si nasceva.
Infatti spesso, accanto ai più svariati disperati o
avventurieri, negli equipaggi si trovavano dei veri
figli d’arte, provenienti da famiglie che sfornavano balenieri da generazioni.
Ma la vita media di un baleniere era notoriamente
e pericolosamente corta. Quando George Pollard,
il comandante della già citata Essex, fu affondato
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Il bark Stafford inizia la sua crociera di caccia prendendo il largo da New Bedford (Olio su tela del 1926, Museo della Baleneria, New Bedford)
nel Pacifico da un capodoglio, aveva 28 anni, e il
suo primo ufficiale, Owen Chase, 22.
Un comandante o un armatore, non avrebbe mai
e poi mai preso a bordo un ramponiere del quale
non fosse stato certo, o che non avesse saputo dimostrargli su due piedi quello che valeva, ma la
cosa era valida anche per gli altri membri dell’equipaggio, dai “lavoratori delle carcasse” agli armi
delle lance, che dovevano sapere correre verso la
morte (bastava un colpo di coda) senza esitazioni,
con tutta la forza possibile e la sincronia di un
orologio, ai timonieri che da poppa si intendevano con un colpo d’occhio coi ramponieri a prora e
manovravano di conseguenza senza dire una parola. Essere baleniere era contemporaneamente una
maledizione e un fiero orgoglio di casta.
Ci sarebbero, poi, due altre curiose annotazioni da
aggiungere: la prima è che i balenieri erano una
sorta di legione straniera, basta scorrere i personaggi di Moby Dick per rendersene conto.
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Vi troviamo, infatti, Ismaele del quale, però, sappiamo solo che era largo di spalle; il suo miglior
amico è Queequeg, un polinesiano, figlio di un re
e nipote di un gran sacerdote. Abbiamo poi Tashtego, secondo ramponiere, un indiano d’America
nativo di una terra di guerrieri e cacciatori che forniva a Nantucket molti ramponieri; Deggu, terzo
ramponiere, era un negro imbarcato da giovane
dal suo villaggio in Africa, e Fedallah, un parsi legato come un’ombra ad Achab.
Assieme al comandante abbiamo Starbuck, primo
ufficiale, un quacchero di Nantucket, “l’uomo più
cauto che si possa trovare nella baleneria”. Stubb, secondo ufficiale, nativo di Capo Cod, allegro, spensierato e indifferente ad ogni pericolo e, infine,
Flask, terzo ufficiale di Tisbury, sull’isola di Marta’s
Vineyard, gran baleniere ma insensibile al fascino
del mare.
Pur sorvolando poi su altre figure minori, non si
può dire che la penna di Melville (che quasi certa-
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mente tendeva ad identificarsi in Ismaele) non ci
abbia lasciato una traccia più che indicativa sul
variegato e variopinto scenario offerto dall’umanità di bordo.
Infine, l’ultimo punto: le donne. All’epoca, tra un
marinaio mercantile, uno militare e un baleniere
esisteva una differenza di base imprescindibile: il
primo sapeva quando sarebbe partito, gli scali che
avrebbe fatto e più o meno quando sarebbe arrivato a destinazione con la sua nave; il secondo conosceva la data della partenza e vagamente i lineamenti della missione; con un po’ di buona fortuna
avrebbe potuto fare ritorno, sostando anche in
qualche scalo. Il baleniere sapeva quando sarebbe
partito, che avrebbe navigato nei mari più gelidi e
inospitali e basta.
Dunque addio a sogni di soste in porti gradevoli,
belle hawaiane, mari caldi e spesso calmi, osterie
del porto e accoglienti bordelli. Questa era una
questione che doveva essere messa al passivo sin
dal primo momento e sulla quale non si poteva
tornare sopra. Pure, fra i balenieri del Massachusetts, nonostante la rigidità bacchettona e bigotta
dell’epoca, anche di questo Moby Dick dà indiret-
ta testimonianza, ci furono delle donne (un centinaio circa) che fra il 1800 e il 1870 scelsero di seguire a bordo i loro uomini per condividerne la vita: erano le whaling wifes, le mogli dei comandanti
di baleniere del New England, che fra loro si chiamavano sister sailor, ossia “sorella marinaio”.
Lo sappiamo grazie alla capacità e alla caparbietà
di Annamaria “Lilla” Mariotti, una giornalista ligure amante del mare, che nel 2008 pubblicò il libro “Cacciatrici di balene” per i tipi dei genovesi
Frilli Editori (a suo tempo recensito dalla nostra
Rivista), basato sulle narrazioni dei diari di molte
di queste sisters, ritrovati dopo lunghe ricerche negli Stati Uniti.
Ne emerge un mondo completamente sconosciuto, parallelo a quello dei loro mariti, con la prospettiva di una vita vissuta continuativamente per
due, tre, quattro anni all’interno di una esigua cabina, fra cronici mal di mare, rischi di malattie e
gravidanze, carenza di acqua, mancanza di igiene,
solitudine, noia, malinconia, sempre discoste dal
“popolo di bordo”, nei cruenti giorni della caccia
e della cattura delle prede e in quelli ributtanti
della loro lavorazione.
Mentre si caccia la balena, a bordo della nave madre si provvede a lavorarne i prodotti, da una stampa dell’epoca
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In questa immagine della fine '800, dei balenieri rimuovono il blubber dalla carcassa di una balena nel porto
di Nantucket
Molti di questi diari,
ci dice “Lilla”, si interrompono definitivamente il giorno del
ritorno a casa, probabilmente assieme a
molti matrimoni, ma
altre donne ancora,
per qualche decennio
optarono per questa
scelta; le navi, però,
erano in via di miglioramento e forse le
condizioni di vita erano diventate un poco
meno proibitive, tuttavia si trattava solo
di un’illusione: la baleneria stata finendo.
Ma se vogliamo essere seri, per cortesia,
non adoprate il termine di “balenieri”
per indicare quegli
operai in tuta, guanti
e casco bianchi che si
aggirano oggigiorno
sul ponte delle farm
ships nipponiche, e
che all’apparenza potrebbero star bene
tanto in un pastificio
quanto nella sala chirurgica di una clinica.
Magari di una di quelle dove si praticano
gli aborti.
■
Nel film di John Houston,
Gregory Peck guida la caccia all'odiata balena bianca,
sostituendo Queequeeg, alle
sue spalle
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Recensioni e segnalazioni
ROBERTO D’AJELLO
Antichi detti marinari
370 proverbi
napoletani tradotti
e commentati
Grimaldi & C. Editori - Napoli 2015
Pagg.142 - € 30,00
La proverbiale arguzia della gente di mare e dei porti ha, probabilmente, un fine apotropaico:
dovrebbe servire, cioè, ad esorcizzare i pericoli propri della loro
vita. Da ciò la fioritura di detti,
proverbi, espressioni idiomatiche che caratterizzano e arricchiscono il loro eloquio: dovreste
sentire, per esempio, certe colorite esclamazioni dei gondolieri
veneziani o dei camalli genovesi.
Di Roberto d’Ajello, notissimo
napoletanista, ricordiamo alcune originali traduzioni - appunto in napoletano - di grandi
classici, come Le Petit Prince di
Antoine de Saint-Exupéry, A
Christmas Carol di Charles Dickens e Alice in Wonderland di
Lewis Carroll, la quale ultima
gli è valsa l’assegnazione del l’Award of excellence da parte di
una giuria internazionale sedente in New York, in occasione del 150° anniversario della
prima uscita del libro. Ma vanno anche citate precedenti raccolte di detti, fatti e … misfatti
partenopei, quali la recentissima ’A Maronna t’accumpagna.
Ora ha dedicato la sua ultima fatica (o forse già la penultima …
la sua fertilità quasi grafomaniaca non conosce soste!) ai marinai partenopei. Che certo meritano un’attenzione tutta particolare adesso che il napoletano
è stato riconosciuto come lingua
e non più dialetto nientedimeno che dall’UNESCO: e, sia chiaro, si tratta della giusta promozione internazionale di un patrimonio culturale (e letterario) di
grande rilevanza. E il libro qui
rassegnato ne è una riprova.
La raccolta di d’Ajello arricchisce notevolmente e completa
quella, già nota tra gli appassionati, di Roberto Romano, uscita
qualche decennio fa sotto il titolo di Viento’mpoppa, peraltro
limitata alla tradizione sorrentina. Questa qui recensita, ben
più ampia, cita addirittura quasi quattocento detti e proverbi
(e scusate se è poco!), talché è
quasi impossibile, e potrebbe
essere criticabile, riportarne l’uno piuttosto che l’altro: però
uno almeno non posso proprio
far a meno di citarlo testualmente. Per indicare la supremazia del Comandante a bordo, i
francesi usano definirlo Maître
après Dieu; i napoletani, più
pratici: “Pisciata’e patrone nun
ammacchia ’a cuperta (pag. 99).
Né, infine, si può tralasciare di
sottolineare la splendida veste
del libro! Carta a mano, caratte-
ri eleganti e leggibilissimi, illustrazioni rare e di rara bellezza.
Renato Ferraro
FLAVIO SERAFINI
Le formiche del mare
Ed. CLD Libri - Pontedera (PI) 2014
Pagg. 502 - € 55,00
Il volume può ritenersi la prosecuzione ed il completamento di
“La flotta scomparsa” (Gribaudo- 2010) dello stesso autore, recensito in queste colonne nel fascicolo di novembre-dicembre
2011, nel quale venivano tracciate, tra l’altro, le vicende di
Viareggio marinara, basate sull’impiego ai fini commerciali del
canale naturale della Burlamacca, che è un emissario del lago di
Massaciuccoli, le cui rive furono
banchinate alla fine del XVI secolo. Tale opera non ebbe però
un esito soddisfacente per cui
soltanto nel secolo successivo,
su iniziativa della duchessa Maria Luisa di Borbone, il ducato di
Lucca dette inizio alla costruzione di darsene che contribuirono
a trasformare la città in un viva-
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Recensioni e segnalazioni
ce emporio marittimo. In un tale contesto geografico nacque
una autoctona marineria viareggina ed è a questo punto che
“La flotta scomparsa” lascia il posto a “Le formiche del mare”.
Si comincia con una esauriente
storia della marinerie toscane
(Viareggio – Carrara – Livorno)
nate dopo il Trattato di Vienna
del 1815, per approdare ad una
descrizione dei tipi di veliero più
diffusi (le “formiche del mare”
appunto), tra i quali primeggia il
navicello, spesso adattato al trasporto di carichi pesanti (“viaggi
a marmo”), e poi alla dettagliata e
minuziosa descrizione delle casate di marinai, che si sono succedute a comandare o a costituire
gli equipaggi. È una vera e propria “storia di famiglia” vivacizzata dall’ampio corredo di foto,
provenienti dagli archivi del Museo Navale Internazionale di Imperia, di cui l’A. è il fondatore, o
fornite direttamente dagli eredi.
Si tratta della parte centrale del
volume, preceduta e seguita da
altri capitoli non meno importanti. Come quelli sui salvataggi
effettuati nelle acque del Mediterraneo (molti attestati originali sono riprodotti e costituiscono una
corredo documentale a dir poco
unico), sugli “ex voto”, sui naufragi, sulla vita di bordo, durissima: veniamo a sapere, ad esempio, che ai giovanissimi mozzi
(bamboretti) incredibilmente era
vietato dormire di giorno così come invece veniva consentito a
tutti gli altri marinai.
Né l’A. ha dimenticato di citare
le donne viareggine, mogli dei
comandanti che dividevano col
marito i disagi delle navigazioni, come Santina Berti e Adele
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Puccinelli, consorti di due capitani di lungo corso le quali, caso unico nelle marinerie mondiali, trascorsero mezzo secolo a
bordo di velieri oceanici. Alle
navigatrici, tra gli altri, era affidato il compito di insegnare a
leggere e a scrivere e, al tempo
stesso, di leggere e scrivere le
lettere per quei marinai che erano analfabeti, non avendo potuto frequentare da bamboretti
nemmeno la prima elementare.
Il capitolo XXI, poi, contiene
una documentazione di grande
valore: il lungo elenco completo degli oltre 1.000 bastimenti
costruiti a Viareggio a partire
dal 1909, per ciascuno dei quali
è indicato il nome, il tipo, l’armatore e il costruttore. Sette tra
queste unità (sei a vela ed un
motoveliero) sono raffigurate in
altrettante artistiche tavole a
colori; sono tutte molto suggestive e contribuiscono validamente ad impreziosire l’opera.
La completezza e l’esattezza che
caratterizzano ogni pagina del
volume testimoniano la passione per tutta la materia, collaudata in una vasta produzione
editoriale, da parte del comandante Flavio Serafini, il quale
oggi è una indiscussa autorità
per quanto riguarda la storia
delle marinerie veliche ed ha il
merito con le sue opere di contribuire a salvare un prezioso patrimonio di tradizioni da una
inevitabile dispersione, prodromo di sicuro e definitivo oblio.
Il grande formato del volume (cm
32x24) contribuisce a valorizzare
il copioso materiale iconografico,
in particolare la riproduzione delle documentazioni ufficiali, tutte
perfettamente leggibili.
Di grande risalto, infine, la suggestiva immagine di un brigantino goletta con gabbie e velacci
bordati e gonfi di buon vento,
mentre entra spavaldamente
nel canale Burlamacca a Viareggio per portarsi all’ormeggio.
Claudio Ressmann
STEFANO GALLINO
Il Meteo per la vela
Manuale per la
regata e la crociera
Nutrimenti – Roma, 2015
Pagg.320 - € 29,00
Tra le cose più importanti per
pianificare una navigazione a vela, sia per regata che per crociera,
sicuramente troviamo la comprensione delle condizioni meteorologiche e delle tattiche necessarie per sfruttare a proprio
favore la variabilità di questo fattore, spesso difficile da valutare.
Un manuale completo di meteorologia, con tutte le informazioni teoriche per capire e prevedere l’evoluzione del tempo, è adesso disponibile ai diportisti.
Si tratta del libro “Il Meteo Per
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La Vela” scritto da Stefano Gallino, (meteorologo della FIV
nonchè docente della materia
da molti anni), che ha messo a
disposizione della comunità velica, una guida completa di Meteorologia Marina con più di
300 pagine dense di informazioni sul “fattore meteo” con
cui ci si deve confrontare durante una navigazione a vela.
Ricco di illustrazioni chiare e
comprensibili, il volume spiega
tutti i fenomeni legati all’atmosfera (processi termodinamici),
le loro interazioni e gli effetti
che ne scaturiscono.
Con uno stile semplice e chiaro, ma senza mancare di rigore
scientifico, viene offerta al diportista una guida per leggere e
comprendere le carte sinottiche, per valutare i fenomeni,
ottimizzare l’uso dei principali
strumenti di misura e infine
orientare nel modo corretto le
proprie scelte tattiche.
Nell’ordine, vengono illustrati i
principali parametri meteorologici, come pressione, temperatura, umidità, i più complessi concetti di dinamica dell’atmosfera
(cicloni e anticicloni, nubi e
piogge ecc.), l’interazione ariamare e tra vento e morfologia
delle coste; intensità e direzione
delle correnti aeree intorno a
isole e promontori; concetti di
brezza e di raffica, il moto ondoso, il fetch; le scale Beaufort e
Douglas ecc. Particolarmente
utile è la “sintesi essenziale” degli argomenti trattati che troviamo alla fine di ogni capitolo.
“Il Meteo Per La Vela” è il risultato di anni di esperienza e di ricerca del suo autore alla cui stesura
hanno contribuito tecnici della
Federazione Italiana Vela e componenti della comunità scientifica italiana e dovrebbe essere a
bordo di ogni barca, sia a vela
che a motore, per essere consultato dai comandanti del diporto.
Paolo Giannetti
SUSY ZAPPA
Sein
Una virgola sull’acqua
Ed. Il Frangente - Milano 2015
Pagg.150 - € 18,00
Il fascino che esercita il mondo
marinaro celtico, anche se meno noto, è forse più sottile e misterioso di quello vichingo, che
pure ha più adepti. Ma basti
pensare a quella meravigliosa
epopea che è la Navigatio Sancti
Brendani, oppure alla vicenda
del vikingo Ingolf Arnarson il
quale, giunto in Islanda, nell’esplorare la terra incognita vi trovò dei papar, degli eremiti irlandesi che vi si erano già stanziati!
Certo, quando si parla di Celti
marinai si pensa subito agl’Irlandesi e al loro curragh: ma si
dimentica che anche i Bretoni,
altrettanto grandi marinai, erano di quella stessa razza.
Queste memorie sono riemerse
leggendo questo bel libro di
Susy Zappa, dedicato a una “isola bretone leggendaria”, posta,
appunto, in fregio alla costa
bretone. Ma - proprio in quanto
isola fra l’altro di non facile approdo - con una sua individualità che la distingue nettamente
dalla vicina terraferma.
Dalla lettura del libro si comprende che la Susy si è letteralmente innamorata di questa terra – un’isola che più isola non si
può! – e ne fa innamorare anche
il lettore. E quest’innamoramento traspare anche dal linguaggio immaginifico, spesso
addirittura lirico, usato dall’A..
“L’isola di Sein srotola un passato di racconti leggendari, tragici
ma romantici” (pag. 20). Ed è
forse proprio questa parte di miti, storie e storiacce la componente più intrigante dell’opera.
Per esempio, storie (o storiacce)
di naufragi, puntigliosamente
enumerati in una lunghissima,
impressionante lista; per esorcizzare i quali si ricorre a una speciale “preghiera del marinaio”
in lingua locale: “Doue, va secourit da dremen ar Raz, rak va lestr a
zo bihan hag ar mor zo bras! (Signore, proteggimi nel passaggio
della Raz, perché la mia barca è
piccola e il mare è grande!).
Intrigantissima la leggenda del
faro di Tevennec, dove i fantasmi ci stanno di casa. Leggetevela: ne resterete incantati, o piuttosto … terrorizzati! E verrà anche a voi di dire: “Kerz-Kuit,
Ama, Ma, Ma, Flak!” (Vattene,
questo posto è mio!). E poi ancora la leggenda della Cheminée du
Diable, secondo la quale San
Guénolé promise agl’isolani la
costruzione di un ponte tra l’isola e il continente. La novità fu
accolta con giubilo dal Diavolo,
che così avrebbe potuto raggiungere Sein senza bagnarsi, cosa
per lui pericolosa perché l’acqua
avrebbe smorzato i suoi bollenti
spiriti. Allora il Santo si trovò in
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Recensioni e segnalazioni
difficoltà: mantenere la promessa fatta agl’isolani o stoppare il
Diavolo? La soluzione fu trovata
dal Padreterno, che il ponte lo
fece di ghiaccio, e l’Eterno Nemico, ritenendolo di cristallo, vi
s’incamminò finché il calore dei
suoi zoccoli fece fondere la massa glaciale sotto di lui e lo fece
precipitare nella temuta acqua.
E di queste storie ne troverete
ancora, e tante. Ma non solo di
esse si sostanzia il libro: leggetevelo, e farete tante gustosissime scoperte…
Renato Ferraro
ACHILLEUGENIO LAURO
Il Navigatore
Achille Lauro
una vita per il mare
Mondadori - Milano 2015
Pagg.289 - € 17,90
La vita di Achille Lauro sembra
uscita da uno dei romanzi di
Konrad: erede di una famiglia
di armatori, cresciuto con l’austerità ed il rigore d’altri tempi
che lo porterà da giovane mozzo ad attraversare l’Oceano su
un veliero in balia delle tempe-
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gennaio-febbraio 2016
ste per diventare l’armatore leggendario e spregiudicato che ha
contribuito a scrivere la storia
dell’Italia del XX secolo.
Il nipote Achilleugenio Lauro,
autore di questa biografia dal titolo “Il Navigatore”, ci racconta
la vita del nonno, il “Comandante” Lauro, determinato e
astuto, brillante, di straordinaria intuizione e intraprendenza
e altrettanto straordinaria ambizione e tenacia, capace di correre rischi altissimi per raggiungere risultati per altri impossibili
anche solo da immaginare.
Armatore spregiudicato ma con
un profondo senso dell’onore e
della lealtà che gli consentiva di
guadagnarsi la stima dei suoi avversari e l’incrollabile fiducia
della sua gente, non solo quella
che lavorava per lui sulle sue navi ma tutta la gente di Napoli.
Attraverso documenti inediti,
corrispondenza personale, ricordi e testimonianze, l’Autore ripercorre la vita dell’imprenditore di successo, sempre pronto a
cogliere i cambiamenti della
nuova tecnologia che determinerà la scomparsa dei velieri sostituiti dai battelli a vapore e
con tenacia e coraggio riuscirà a
risollevarsi dal disastro della Seconda Guerra Mondiale e da rovesci successivi fin quando non
potrà che assistere impotente al
crollo dell’impero economico
che aveva creato.
Sullo sfondo dell’Italia fascista
e fino ai primi anni ‘80, il Comandante Lauro vive la sua vita avventurosa che lo vede fra i
protagonisti della realtà sportiva, editoriale e politica, oltre
che finanziaria, di quegli anni
incredibili di crescita e di cam-
biamenti, documentata anche
dalle numerose immagini fotografiche che corredano il testo.
Accanto alle vicende pubbliche,
la vita privata dell’uomo: il legame profondo con la moglie
Angelina, la compagna fedele, il
suo punto di riferimento, gli
amori con le donne che gli sono state accanto in segreto o alla luce del sole, il difficile rapporto con il figlio e la fine malinconica, con la consapevolezza del disastro ormai insanabile
e soprattutto della mancanza di
un erede con le sue stesse capacità, qualcuno in grado, dopo di
lui, di riprendere la scalata al
successo e riportare a galla quello che era stato il “suo” impero.
L’A. propone una biografia affascinante che ha tutti gli ingredienti del romanzo: un intreccio di potere, ambizione, denaro e amore con al centro un
personaggio leggendario e inimitabile, dalle scelte a volte
discutibili ma dotato di un carisma straordinario, la cui scomparsa coincide con quella di
un’epoca irripetibile nella storia del nostro Paese.
E forse la gente di mare, così profondamente legata alle superstizioni, avrà pensato che la tragedia finale dell’Achille Lauro, la
nave azzurra simbolo dell’intera
flotta, senza più padrone, sia stata il giusto palcoscenico di un
ultimo atto impossibile da prevedere: il sequestro della nave e
l’assurda uccisione di un passeggero indifeso, vittima di una lotta in cui la violenza cieca prevale
sulla pietà e su quel codice d’onore in cui il Comandante aveva
creduto per tutta la vita.
Anna Mandraffino
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Sub
AMBIENTI
PER LE IMMERSIONI
(5a parte)
P
inneggiando, pinneggiando, cerchiamo il nostro
obbiettivo tra le praterie
di Posidonia, utili estensioni
subacquee di questa pianta acquatica indispensabile per l’ecosistema. Tentiamo con ogni possibile attenzione di individuare i
nostri piccoli ma importanti
animaletti, e mentre frughiamo
tra le lunghe foglie nastriformi,
individuiamo finalmente le Flabelline, un genere di molluschi
nudibranchi della famiglia delle
Flabellinidae.
Imparare a ricercare un soggetto
sott’acqua con successo, è una
dote che si acquisisce con l’esperienza, o talvolta la si possiede
per puro talento. Bisogna concentrarsi sull’oggetto in questione, cercando di individuarlo come “diversità” nell’ambiente
che lo accoglie. Detto così, questo impegno sembra molto semplice, ma spessissime volte le mimetizzazioni degli esseri del
mondo marino, o le colonizzazioni delle formazioni biologiche sugli oggetti depositati da
La minuscola ma graziosa Flabellina si nutre di Idrozoi sui quali depone anche le uova
lungo tempo sul fondale del mare, rendono l’individuazione
molto complicata. Pinneggiando, pinneggiando, con la giusta
e necessaria tranquillità, con il
ritmo respiratorio lento e profondo, in preciso coordinamento con i nostri movimenti, scandagliamo gli abissi. Una buona
acquaticità ci permette di mantenere la calma e la rilassatezza,
elementi indispensabili per la
concentrazione della ricerca. I
nostri occhi cercano, verificano,
valutano e mettono a fuoco dove è necessario, ma la
nostra mente non dimentica i controlli necessari per la gestione
in sicurezza dell’immersione.
Ma diamo spazio alla
nostra Flabellina affinis che è di colore
viola o rosa, la sua
lunghezza può arrivare a quattro cm e ha
come caratteristica
principale la mancanza totale dell’apparato branchiale per la
respirazione, funzione che avviene solo
attraverso la pelle. La
sua presenza è comune nel Mar Mediterra-
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Sub
neo e nell’Oceano Atlantico, e
vive sia nei bassi fondali che in
profondità fino a cinquanta metri. La visione di questo piccolo
ma bellissimo essere è un puro
piacere, le sue caratteristiche
morfologiche ne fanno un vero
esemplare di naturale bellezza
estetica. La precisione delle protuberanze cutanee con le loro
tinte cromatiche, ci ricordano la
grandezza della natura che ha
prodotto le sue irripetibili creature. Le appendici cutanee che
le appartengono (Cerati), hanno
funzione respiratoria, digestiva
e spesso difensiva, in quanto
immagazzinano delle cellule urticanti che la Flabellina usa contro ogni aggressore.
Ecco il momento giusto per pro-
vare il nostro ultimo acquisto
dell’attrezzatura subacquea, una
piccola video camera portatile,
in alta definizione, per immortalare le spettacolari immagini
plastiche del Nudibranco violetto. L’attore è avvolto nel verde
delle praterie formate dalle piante della Posidonia, sembra che
già si senta una Star del video!
La sequenza che andiamo a girare è molto suggestiva, in più, l’idrofono dell’apparecchio che
stiamo usando registra il respiro
del sub: Si ascolta l’aria che passa
dalle bombole ai polmoni, si riconosce successivamente la fase
espiratoria, fatta di bolle che irrompono rumorose nel mare,
emesse dai baffi dell’erogatore. Il
nostro primo documentario sta
per essere girato, e il prodotto
delle riprese ci ricorderà nel tempo questo importante momento
della nostra vita subacquea.
Ma dedichiamoci un pò alla Posidonia, ambiente adatto delle
Flabelline. Le nostre belle piante
acquatiche, endemiche del mar
Mediterraneo, scoperte dal Prof.
Delile nel 1813, vanno sopratutto ricordate per la loro importanza nel processo vitale dei mari. Esse esercitano una notevole
azione di protezione contro la
corrosione della fascia costiera,
inoltre il Posidonieto è considerato un buon bioindicatore della qualità delle acque marine,
ospitando organismi animali e
vegetali che nelle praterie trovano nutrimento e protezione.
Gli antenati della Posidonia erano un tempo piante terrestri che si sono spostate a vivere nel mare intorno a 120 milioni di anni fa
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Pinneggiando, pinneggiando, continuiamo la nostra
ricerca, e soddisfatti del primo incontro, ci sentiamo sicuri di poter trovare un altro simpatico quanto affascinante elemento
che vive tra le Posidonie, il Cavalluccio Marino o Hippocampus. Questo
curioso pesce è ricoperto da placche
ossee rigide, che sistemate ad anello
lungo il tronco lo
proteggono dai
predatori. È molto
diffuso lungo le coste dei mari temperati, vive ad un
massimo di cinquanta metri di
profondità, e non
è facilmente individuabile perché si
mimetizza in maUna deliziosa unione tra due cavallucci marini
niera straordinaria
con l’ambiente cirper circa cinque minuti.
costante.
Purtroppo il peggior nemico e
La caratteristica che desta curiopredatore dell’Hippocampus è
sità in questa specie, è che le uol’uomo, che li caccia per scopi
va sono allevate dal maschio e
commerciali legati alla vendita
non dalla femmina. Infatti
dei pesci per gli acquari. I Cavalquando si avvicina la stagione
lucci Marini tuttavia sono abilisriproduttiva, il maschio d’Ipposimi ad evitare la predazione gracampo sviluppa nella parte venzie alla perfetta mimetizzazione,
trale una sorta di tasca ed inizia
che li salva anche dagli attacchi
a corteggiare la femmina con
delle Tartarughe Marine, Tonni,
danze rituali, affinché deponga
Granchi e Razze. L’Hippocamle uova nella sua tasca. Durante
pus, a sua volta, è un voracissimo
tutto il periodo dell’incubazione
predatore che aspetta pazientedelle uova, la femmina fa delle
mente per ore che la sua preda
visite quotidiane al maschio e
(piccoli crostacei, minuscoli pecompie con lui le danze rituali
sci e larve) passi
nelle sue vicinanze
per divorarla. Questo comportamento di caccia, dimostra il carattere abbastanza schivo del
Cavalluccio Marino, che in genere
vive da solo o in
coppia ed è poco
aggressivo nei confronti dei suoi simili.
Anche nel caso dell’Hippocampus,
come per la Flabellina, ci troviamo di
fronte ad uno spettacolo entusiasmante, rimaniamo estasiati dalle
forme e dai colori
che appartengono
a questo curioso e
insolito pesce, e
per questo prepariamo immediatamente la nostra ripresa con la telecamera. Attendiamo
il momento migliore per iniziare a girare, quando… La fortuna ci assiste! Abbiamo di fronte a noi una coppia di
Hippocampus in danza d’amore,
la ripresa parte e riusciamo ad
avere una sequenza veramente
eccezionale. L’armonia dei movimenti ci ricorda un valzer, e i
protagonisti del ballo per la vita
confermano l’energica espressione della natura, che non smette
mai di insegnare a noi umani,
quanto la bellezza può essere importante per la sopravvivenza
del mondo intero.
Alberico Barbato
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La voce del diportista
LA RIFORMA DEL CODICE
DELLA NAUTICA
D
a tempo si avvertiva l’esigenza di una rivisitazione della disciplina della
nautica, soprattutto in considerazione dell’evoluzione subita dal
contesto economico e sociale. A
distanza di dieci anni dall’entrata
in vigore del Codice della nautica, infatti, il Parlamento ha approvato la legge 7/10/2015, n.
167, recante la delega al Governo
per la riforma dello stesso.
La legge precisa che la revisione
del Codice dovrà concentrarsi sul
regime amministrativo delle unità
da diporto, sull’attività di controllo in materia di sicurezza della navigazione da diporto e di prevenzione degli incidenti in prossimità
della costa, sulle sanzioni e sui requisiti psicofisici per il conseguimento delle patenti nautiche.
Nell’opera di revisione il Governo dovrà attenersi ad una serie
di criteri, tra i quali vanno segnalati i seguenti:
1) ricerca di ulteriori soluzioni
di snellimento delle procedure burocratiche, soprattutto nel campo delle immatricolazioni;
2) semplificazione del regime
amministrativo delle unità
che effettuano attività commerciali (locazione, noleggio, diving e scuola nautica);
3) semplificazione della procedura per la dismissione di
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4)
5)
6)
7)
8)
bandiera in relazione alle
grandi difficoltà oggi esistenti (a causa dei tempi amministrativi troppo lunghi)
per le vendite all’estero di
barche usate italiane;
regolamentazione a livello
nazionale dell’attività di locazione dei natanti, oggi disciplinata con le diverse ordinanze delle Autorità marittime;
previsione nell’ambito delle
strutture ricettive della nautica di un congruo numero
di ormeggi riservati alle unità in transito e ai portatori
di handicap, nonché destinazione alla nautica minore
di aree demaniali per il ricovero a secco di piccole imbarcazioni;
semplificazione dei requisiti
visivi e uditivi per la patente nautica, attualmente troppo severi e analoghi a quelli
richiesti per i marittimi professionisti a bordo di navi
mercantili;
revisione dei titoli professionali del diporto per condurre imbarcazioni e navi da diporto adibite al noleggio;
razionalizzazione delle attività di controllo delle unità da
diporto in materia di sicurezza della navigazione, al fine
di evitare inutili e dispendio-
se ripetizioni di verifiche sulle stesse unità in archi temporali limitati e previsione
della Guardia costiera quale
autorità coordinatrice dei
controlli di sicurezza svolti
dalle forze di polizia in mare;
9) revisione della disciplina in
materia di sicurezza anche
alla luce delle innovazioni
tecnologiche intervenute;
10) istituzione della figura professionale dell’istruttore di
vela, che nel nostro ordinamento non è regolamentata
(con creazione di un albo
nazionale, i cui iscritti dovranno possedere apposito
brevetto FIV, Marina militare o Lega navale);
11) revisione della disciplina
sanzionatoria, aumentando
l’entità delle sanzioni vigenti di un terzo per le violazioni in materia di sicurezza
della navigazione (con ampliamento dei casi di sospensione e revoca delle patenti
nautiche) e prevedendo l’inasprimento delle sanzioni
per le violazioni dei limiti di
velocità, per la conduzione
di unità da diporto in stato
di ebbrezza o sotto l’effetto
di stupefacenti, nonché per
le fattispecie che causano
danno ambientale.
Aniello Raiola
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Emergenza sanitaria
PREVENZIONE:
LE POSIZIONI
Apriamo la prevenzione con
questo argomento che può sembrare di carattere generale ma è
invece molto specifico e molto
importante perché, in ogni situazione, la prima cosa è tranquillizzare il paziente e fargli assumere una posizione corretta,
non dannosa. Tutti possono imparare le cose riportate in questa pagina e tutti possono farle
qualora servisse, non solo in
barca. Qualcuno di voi sicuramente l’ha già fatto.
Qui cerchiamo di spiegarvi
quando usarne una piuttosto
che l’altra.
Posizione SEMISEDUTA
Il soggetto viene fatto sedere
con le gambe semi piegate e un
grosso rialzo triangolare sotto la
cuscineria della cuccetta. Questa posizione viene consigliata
per gravi difficoltà respiratorie.
Posizione SEMISDRAIATA
Il soggetto ha le gambe distese,
testa e tronco sollevati su cuscini. Questa posizione viene consigliata in caso di affanno, traumi al torace o difficoltà respiratorie.
Posizione SDRAIATA
(supina)
Il soggetto è messo nella posizione di riposo normale con un
cuscino sotto la testa. Questa
posizione è utile per rilassarsi e
riprendere le forze; è quella in
cui generalmente viene fatto
mettere il membro dell’equipaggio che non si sente bene, per
effettuare la visita.
Posizione ANTISHOCK
Il soggetto è disteso sulla schiena con le gambe sollevate di 2030 cm con cuscini o altro sotto i
piedi per favorire la circolazione. Questa posizione viene consigliata in caso di calo di pressione, svenimento o emorragia
e gambe gonfie.
Posizione LATERALE
DI SICUREZZA
Questa posizione viene consigliata in caso di mancanza di
coscienza, svenimento. Dopo
aver controllato il battito cardiaco e verificato che la persona
è in grado di respirare la si mette in questa posizione in attesa
di soccorsi o in attesa che la persona assistita si riprenda. Serve
per mantenere una posizione
stabile e, grazie alla Iper estensione del capo, mantenere le vie
aeree libere dalla lingua.
Come si esegue:
- Aprire il braccio dell’infortunato dal proprio lato.
- Piegare il braccio opposto
in modo che l’avambraccio e la mano siano appoggiati
sul suo
torace.
- Flettere la
gamba dal medesimo
lato sollevando il ginocchio.
- Porre la
propria mano sotto il gluteo del paziente e farlo
ruotare lentamente
sul fianco
verso di sé
muovendo
contemporaneamente
il capo, la spalla e il bacino.
- Iper estendere il capo.
- Posizionare la sua mano posta
precedentemente sul torace
del paziente sotto la sua guancia e puntellare bene il suo ginocchio.
In genere questa posizione è utile farla assumerla in tutti quei
casi nei quali il membro del nostro equipaggio viene lasciato a
riposare dopo un trauma superato.
È molto utile in caso di mal di
mare, in quei momenti in cui,
passato il vomito, la persona resta sdraiata a riposare in cuccetta o in pozzetto.
Umberto Verna
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Corso di pesca
IL GALLEGGIANTE
SCORREVOLE
Q
uante volte, giunti in
posto di pesca, capita di
restare spiazzati dalla
profondità dell’acqua? Una situazione tutt’altro che rara se
stiamo esplorando nuovi moli o
scogliere o se siamo in vacanza,
anche solo per qualche giorno,
con le canne da pesca al seguito.
Una fase d’incredulità ci può
stare ma, dopo pochi istanti, dovremmo già essere in grado di
mettere in atto le giuste mosse
per portare le esche nel posto
giusto. In concreto, quando la
profondità è superiore alla lunghezza della nostra canna bolognese, dovremo ricorrere a un
attrezzo particolare per poter pescare “sospesi” ma, nonostante
tutto, vicini al fondo: il galleggiante scorrevole. Pensiamo, per
esempio, alla banchina di un
porto con acqua fra 10 e 15 metri. Con la nostra canna ad anelli, per lunga che sia, non potremo mai raggiungere la zona vicina al fondo se non usiamo un
galleggiante capace di lasciar
scorrere la lenza madre e bloccarsi al punto giusto. E far lavorare l’esca a pochi centimetri dal
fondale è essenziale, per esempio quando insidiamo le orate
con il bigattino.
Come funziona
Con la canna ad anelli, per lunga che sia, non potremo mai raggiungere la zona del fondo se non usiamo un galleggiante capace di lasciar scorrere la lenza madre e bloccarsi al
punto giusto. E far lavorare l’esca a pochi centimetri dal fondale è essenziale, per esempio
quando insidiamo le orate con il bigattino
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Il galleggiante scorrevole è un
segnalatore di aspetto comune
che però, come dice il nome, è
libero di scorrere sulla lenza per
poi fermarsi quando la montatura ha raggiunto la profondità
che ci serve. Se confrontiamo
uno di questi galleggianti con
un classico modello fisso, potremo capire subito la differenza: anziché essere bloccato sul
filo dai tubetti in silicone inseriti sull’astina, lo scorrevole ha
un occhiello più grande, leggermente distanziato dal corpo, e
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Spesso gli esemplari più corpulenti di boga (nell’immagine) se ne stanno in profondità e ci vuole per forza il galleggiante scorrevole per catturarli
un altro alla fine dell’asticella.
In questo modo lo scorrevole
non ha fermi: il punto di stop
verrà scelto in base alla profondità di pesca e realizzato direttamente sul filo con un nodo di
filo di cotone o, meglio, con
l’inserimento un apposito gommino che si trova in vendita
nei negozi di pesca, detto anche “chicco di riso” o stopper.
Questo piccolo accessorio si
monta sulla lenza madre, prima
di infilare il galleggiante, grazie
all’applicatore di cui è dotato
(in pratica un’asola che si elimina una volta terminata l’applicazione). In seguito può essere spostato lungo la lenza,
per impostare la maggiore o
minore profondità di pesca,
semplicemente tirandolo fra le
dita: la sua resistenza, però, è
sufficiente a bloccare la corsa
del galleggiante alla profondità
desiderata.
Quale scegliere
Visto che sovente l’uso del galleggiante scorrevole è necessario
su fondali rilevanti, la grammatura del segnalatore è spesso elevata. In commercio esistono galleggianti scorrevoli di portata da
2 fino a 30 grammi, anche se i
più usati sono quelli “leggeri”
che, per intenderci, vanno dai 3
ai 12 grammi. Le grammature
ideali per la pesca a bolognese
difficilmente superano quest’ultimo valore. I galleggianti più
leggeri sono spesso utilizzati per
pesci molto diffidenti mentre
quelli più pesanti sono adatti
per le maggiori profondità. Se la
grammatura del galleggiante è
un fattore primario, dobbiamo
sottolineare che anche la sua
forma è spesso determinante.
Un profilo affusolato è sicuramente da preferire quando il
mare è piatto, perché sulla mangiata affonderà senza opporre
una grane resistenza. Viceversa,
per il mare mosso una forma
tondeggiante o a pera rovesciata” sarà da preferire.
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Corso di pesca
Foto 1
Foto 2
Foto 3
Foto 4
Foto 5
Come montarlo
Il montaggio di un galleggiante
scorrevole va effettuato con estrema cura. Prima di tutto dovremo
verificare che il fermo sul filo si
blocchi quando incontra l’anellino superiore del galleggiante. Per
stabilirlo, basta fare una prova
prima del montaggio. Se lo stopper è così piccolo da attraversare
l’anellino, dovremo inserire sulla
lenza madre una microperlina
che servirà da elemento di battuta. Di seguito illustriamo le fasi
salienti del montaggio.
Inseriamo lo stopper (foto 1) e
l’eventuale micro perlina. Facciamo passare la lenza madre
nei due anelli del galleggiante
(foto 2). Inseriamo la torpille, di
peso poco inferiore alla portata
del galleggiante (foto 3), poi rifiniremo la piombatura con palli-
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ni spaccati. Mettiamo un pallino di piombo spaccato del 10
sulla lenza madre (foto 4): servirà da battuta per lo scorrevole
ed eviterà i garbugli durante il
lancio. Infine colleghiamo il finale a fondo lenza (foto 5).
Conoscere la profondità
Alla misurazione del fondo va
data molta importanza quando
si usa lo scorrevole, perché piazzare l’esca nel posto giusto significa catturare. Una precisa collocazione del nostro inganno fa la
differenza tra carniere e cappotto. Quindi, dopo aver aperto la
bolognese, sistemiamo sulla lenza madre il fermo appena sopra
il galleggiante e iniziamo a tararlo con i pallini spaccati, controllando ogni tanto che la zavorra
non sia eccessiva. Se il mare è
calmo, mettiamo un numero di
piombini sufficiente a tenere
fuori dall’acqua solo l’astina del
galleggiante; viceversa, con acqua mossa il movimento dell’onda tenderà a farlo affondare
dandoci l’illusione dell’abboccata, per cui pinziamo meno piombo e lasciamo sporgere di più il
segnalatore. A questo punto, alziamo il galleggiante sul filo, a
circa 7-8 metri dall’amo, e montiamo la sonda sull’uncino. Se
l’altezza è scarsa, il galleggiante
sparisce sott’acqua trascinato
dalla sonda; se rimane disteso
sulla superficie, abbiamo dato
troppo fondo. Regoliamo, quindi, la posizione del galleggiante
fino a trovare quella giusta, con
l’esca appoggiata sul fondo o di
poco sospesa.
Riccardo Zago
VILLA SAN
GIOVANNI
Primo tuffo
dell’anno
Aspettando la Traversata, il primo tuffo del
2016! Sulla sponda calabra dello Stretto di Messina, a Cannitello di Villa San Giovanni, alle
11,00 del primo giorno
dell’anno, è avvenuto il
primo tuffo di buon augurio nelle acque omeriche dello Stretto.
L’organizzazione ha visto coinvolti la Delegazione con il suo presidente Domenico Cicco,
il CNSV, diretto da Mimmo Pellegrino, l’Amministrazione Comunale
villese che assieme alle
12 Leghe dello Stretto,
garantiscono il successo
della Traversata; la Classica del nuoto con 100
atleti internazionali e
100 barcaioli pilota, sor-
teggiati tra gli oltre 500
iscritti al portale on line
www.traversatadellostretto.it, già saturo di
“clic” dopo appena un
minuto dalla sua attivazione. Uno spettacolo di
oltre 500 imbarcazioni
con tutte le Forze dell’Ordine presenti, sotto
il magistrale controllo
radar del VTS e la regia
della Autorità Marittima
dello Stretto di Messina.
Il tuffo ha salutato anche l’attesa della gara di
nuoto che avverrà il 7
agosto 2016... meglio
definita da un atleta:
non una gara ma un’emozione!
Il clima mite, la calma
di vento e una stanca di
marea, hanno contri-
buito alla disinvoltura
dei nuotatori che si sono tuffati allo scadere di
un emozionante conto
alla rovescia, coralmente, all’unisono scandito,
da una nutrita folla di
spettatori, incuriositi ad
incoraggiare la forza del
tuffo, affacciati dall’attiguo stupendo lungomare calabro dello stretto.
Villa San Giovanni - Il primo tuffo del 2016 nelle leggendarie acque dello Stretto di Messina è avvenuto alle 11 di Capodanno, con una indemoniata carica di soci (e, per par condicio, socie), che hanno
fatto irruzione alla grande nel braccio di mare
Villa San Giovanni – Ed ecco l’impavido manipolo che ha coinvolto nel cimento la locale Delegazione, il CNSV, l’amministrazione comunale e rappresentanti delle 12 leghe dello Stretto, oltre ad atleti a livello internazionale e personale tecnico e di servizio
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Cronache delle Sezioni e Delegazioni
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Cronache delle Sezioni e Delegazioni
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La confortevole temperatura dell’acqua ha
concesso ai nuotatori,
anche un brindisi in acqua, con i calici rivolti
alla folla applaudente,
per l’inizio del nuovo
anno, e la trepidante attesa della 52ª traversata
a nuoto dello stretto.
Appuntamento sotto il
faro di Punta Pezzo, vi
aspettiamo tutti numerosi, domenica 7 agosto
2016! Buon anno, da
Villa San Giovanni!
UNESCO
e Lega Navale
Presso la sede della Delegazione, con il benvenuto della delegata comunale Villese Anna Bellantone e del presidente della Delegazione, Domenico Cicco, è stato ospitato
il Club UNESCO Re Italo
di Reggio Calabria, per
un’interessante presentazione delle attività del
rinomato Club reggino,
magistralmente illustrate
dal presidente, arch. Alberto Giuffrè.
I saluti della rappresentante l’amministrazione
villese hanno aperto i lavori, sottolineando l’impegno della Municipalità
verso la Delegazione, grazie all’immobile della ex
scuola elementare di Porticello, offerto alla LNI,
per le attività di riqualifica ambientale marina.
Argomento di evidente
intesa, visti gli stessi ideali di promozione e tutela
ambientale dell’UNESCO
e della Lega Navale.
Erano presenti in sala
rappresentanti di varie
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Associazioni, tra cui il
rappresentante di UNESCO Scilla, il presidente
dell’Associazione Bella
Epoque, il presidente
Mimmo Pellegrino del
CNSV, il quale ha sottolineato l’annuale appello,
unito a quello della Delegazione, per promuovere, anche con la Traversata dello Stretto, il
giusto supporto alla candidatura dello Stretto,
come patrimonio dell’UNESCO. Il presidente
della Delegazione ha
concluso i lavori, ribadendo le comuni finalità
tra la Lega Navale e l’UNESCO, l’una per il mare
in senso esteso ambientale, e l’altra, a completamento per quanto di culturale gravita, attorno alla parte più estesa del
pianeta terra, l’acqua.
Superficie liquida di vitale importanza verso la
quale ogni attenzione di
rispetto ambientale è
sempre in ritardo, viste
la sordità e la miopia
culturali dell’uomo, oggi non più giustificate.
Un’intesa tra nobili Associazioni che rafforza
sempre di più la salvaguardia del nostro delicato pianeta.
NAPOLI
Conferenza
del CSTN
Il Centro Studi Tradizioni Nautiche della Sezione, che continua appassionatamente a portare
avanti la sua vocazione
di diffusione della cultu-
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ra e delle tradizioni marinaresche, il 14 dicembre ha organizzato, in
collaborazione con il
Circolo Ufficiali della
Marina Militare di Napoli, un’interessante
conferenza dedicata alla
storia della Battaglia di
Trafalgar (1805) tenuta
dal Comandante Simone Romano, ex Ufficiale
di SM della Marina, storico navale e valente
astronomo, che ha accompagnato la sua brillante narrazione con
una ricca proiezione di
dati e meravigliose immagini, tutti dipinti d’epoca, frutto delle sue accurate ricerche.
In apertura della serata,
che ha visto l’accogliente salone del Circolo di
via Cesario Console riaprirsi alla cittadinanza
in linea con il ritorno
operativo della Marina a
Napoli, il comandante
Romano ha ricordato
che, come emerso dai
documenti presenti al
CSTN, un’analoga conferenza sulla “Battaglia
di Trafalgar” era già stata organizzata a Napoli
nel 1933, più di 80 anni
fa, dalla “fiorentissima
Sezione di Napoli LNI”
Passando attraverso fatti
e personaggi ed analizzando il quadro socioeconomico e gli equilibri politici delle potenze
impegnate nello scontro, l’oratore ha descritto ed esposto minuziosamente lo schieramento
navale e le tattiche messe in campo dall’ammiraglio Horatio Nelson,
comandante in capo della flotta inglese, vincitore e vittima nello stesso
tempo “della gloriosa battaglia che determinò la
sorte delle tre potenze marittime europee dell’inizio
Ottocento (Inghilterra,
Francia e Spagna), definendo i destini sul mare
degli anni che seguirono”.
Un numeroso e colto
pubblico ha seguito con
interesse la conferenza
che ha registrato anche
la presenza del Comando Logistico MM di Napoli con in testa l’amm.
di squadra Donato Marzano, il contrammiraglio Magnanelli (Presidente SE.VE.NA.) e il capitano di vascello Alfonso Citarella (presidente
del Circolo MM)
L’amm. Marzano ha dato il benvenuto agli ospiti ed ha sottolineato
l’importanza della presenza della Marina Militare a Napoli. In chiusura il presidente della Sezione, Alfredo Vaglieco,
nel ringraziare la Marina
per l’ospitalità ha confermato l’opportunità di
queste manifestazioni
culturali che il CSTN curerà anche in futuro.
La circostanza è stata
anche l’occasione giusta
per mettere in risalto
l’antico rapporto da
sempre esistente tra la
Marina e la Lega Navale
e adesso nuovamente
con la Città di Napoli,
perché, come fa piacere
leggere sul sito web della stessa Marina: “La Marina Militare, oggi come
nel passato, non può fa-
re a meno di Napoli”. E i
napoletani non hanno
mai smesso di amare la
M.M.
ACCIAROLI
Trofeo
“La Marticana”
La Sezione ha preso di
nuovo parte, con la seconda edizione del trofeo “La Marticana”, alla
Regata delle Torri Saracene che, dal 2015 è entrata a far parte del Campionato Italiano Offshore. Oltre ad essere presente come circolo organizzatore, la Sezione ha
schierato anche la “sua”
Lucetta, l’imbarcazione
di proprietà del Presidente Paolo Colella che ha
come equipaggio alcuni
soci e che ormai da alcuni anni, sta collezionando diversi successi partecipando alle competizioni disputate nel territorio cilentano.
Per la prima volta Lucetta si è trovata a partecipare ad una gara nazionale al fianco di imbarcazioni di gran lunga
più competitive ed
esperte ma l’equipaggio
acciarolese non si è lasciato intimorire mettendo in atto una strategia che nella tappa Sapri-Agnone, caratterizzata dalla partenza in
notturna di più di trenta
imbarcazioni, si è rivelata vincente.
Dopo una partenza a dir
poco perfetta, sfruttando al meglio la brezza
notturna, la nostra im-
barcazione è riuscita a
mantenersi nelle prime
posizioni fino al traguardo, conquistando un
prestigioso terzo posto
nella sua categoria.
Tutte le imbarcazioni,
una volta tagliato il traguardo di Agnone, sono
state prontamente assistite nelle operazioni di
ormeggio e calorosamente accolte nel porticciolo di San Nicola
dai soci della Sezione,
dove i regatanti, dopo
aver assistito alla cerimonia di intitolazione
del piazzale alla capitaneria di porto in occasione del 150° anno di
vita, hanno potuto
prendere parte ai festeggiamenti ed al banchetto, organizzati in collaborazione con il Comune di Montecorice.
Serata culminata con lo
sbarco da un caicco di
origini orientali di un
gruppo di modelle che
hanno dato origine ad
una sfilata di moda che
ha allietato i presenti fino a tarda ora, quando è
avvenuta la premiazione.
Alla manifestazione erano presenti numerose
personalità, tra cui il Direttore Generale LNI, il
Comandante della Capitaneria di porto di Acciaroli ed i sindaci di Comuni limitrofi e non. Un’occasione per dare visibilità
non solo alla Lega Navale ma anche e soprattutto a questo territorio che
ancora nasconde numerose perle naturalistiche
in grado di sorprendere i
visitatori.
Numerose le iniziative
attivate per l’estate 2015
dalla piccola Sezione
che ogni estate tiene
corsi di vela per adulti e
bambini a bordo delle
imbarcazioni di proprietà della LNI e dei soci
che le mettono a disposizione.
Anche se a tutt’oggi non
dispone né di un pontile né di una sede di proprietà, con i suoi esigui
introiti è stata in grado
di dar vita nell’ultimo
anno a numerose iniziative di grande rilievo:
oltre al trofeo La Marticana, il 1° aprile 2015 si
è finalmente concretizzata la realizzazione della Base Nautica all’interno dell’Oasi dell’Alento,
una vera e propria scuola di vela sul bacino artificiale della diga di questo fiume. Un’idea nata
per dare la possibilità
anche a coloro che vivono distanti dal mare di
apprendere questa bellissima disciplina quale
è la vela è la cultura marinaresca in generale,
con un occhio di riguardo all’ambiente.
Tutto ciò sta a testimoniare che, per raggiungere gli obiettivi prefissati, si può contribuire
alla crescita del proprio
territorio senza cercare
vie preferenziali a bordo
del carrozzone politico
di turno ma con grande
impegno e dedizione. Ci
auguriamo che i protocolli d’intesa firmati con
l’unione dei comuni Cilentani e la realizzazione del progetto “una ve-
la per crescere” destinato alle scuole di questi
comuni dia i frutti sperati in modo da trovare
finalmente supporto e
collaborazione adeguati,
per sostenere e coinvolgere ancora più appassionati promuovendo il
Cilento, tramite un’importante risorsa come il
mare.
ANZIO
Vittoria al
Campionato
Europeo classe
J70
Il timoniere Luca Domenici, su Notaro Team della Sezione di Anzio, vince il Campionato Europeo di vela classe J70,
disputato dal 12 al 17
ottobre nella splendida
cornice del Principato di
Monaco. L’equipaggio di
Domenici, già campione
su altre Classi, composto
dal tattico Piero Vigo,
con alle scotte Lorenzo
del Rio ed a prua Davide
Bortoletto, si è imposto
con una costanza invincibile su 60 equipaggi in
rappresentanza di 13 nazioni alla luce di 6 prove
disputate.
Le regate si sono svolte
con condizioni meteomarine variabili e complicate, nelle quali il Notaro Team è rimasto
sempre tra i primi cinque. Tale solidità nei
piazzamenti gli ha concesso di diventare Campione Europeo.
Luca Domenici ha dichiarato: “La vittoria del
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Anzio – L’equipaggio del Notaro Team festeggia la vittoria del Campionato Europeo di vela classe J70: da sinistra, il tattico Piero Vigo,
i prodieri Davide Bortoletto e Lorenzo del Rio e il timoniere Luca Domenici
Campionato Europeo è stata emozionante ed esaltante. Devo ringraziare il clima di amicizia a bordo ed
un supporto familiare unico ed in particolare quello
di mio padre che mi ha
messo in barca ed allenato
fino a portarmi a vincere
in molti monotipi. Sono felice di aver battuto avversari di livello internazionale altissimo, compreso il
campione del Mondo.”
MOLFETTA
Le ragazze
della Sezione
Le ragazze della Sezione,
domenica 21 gugno,
48
hanno conquistato la
scena pugliese del canottaggio con lance a
remi, mettendo in riga
altre quattro squadre e
conquistando il Trofeo
del Palio del Mediterraneo. Alla manifestazione remiera hanno partecipato in rappresentanza della propria città, le
squadre maschili e femminili di Taranto, Termoli, Molfetta, Giovinazzo, Gaeta, la rappresentativa maschile di
Vasto e una selezione di
allievi della scuola sottufficiali della Marina
Militare di Taranto.
La manifestazione, svoltasi nelle acque anti-
gennaio-febbraio 2016
stanti il Castello Aragonese, ove ha sede la società organizzatrice il
Palio di Taranto, ha visto quindi la partecipazione di ben sette formazioni maschili e cinque femminili. Le gare
che si svolgono suddivise in I e II manche, hanno visto sin da subito
protagoniste le nostre
ragazze, che in un tempo di 6’47”, con una
prestazione impeccabile, da atlete esperte, senza alcuna sbavatura tecnica, condotte dal timoniere Mauro Bufi, hanno fatto subito comprendere il valore della
squadra, lo spessore tec-
nico e di forma delle atlete, infliggendo nella
manche del mattino alla
II in classifica provvisoria, detentrice del Titolo
2014, un distacco di ben
30 secondi.
Dopo la pausa pranzo,
nelle gare del pomeriggio, la musica sportiva,
in termini di prestazione, fatta ascoltare dalle
nostre atlete, non è cambiata. Le atlete molfettesi hanno tenuto testa alle avversarie di Gaeta e
al tentativo di rimonta
della compagine tarantina che nulla ha potuto
fare contro una prestazione magistrale delle
nostre ragazze.
Sport, che non
bisogna prendersi troppo sul
serio ma il risultato sportivo ottenuto è sorprendente se si
volge lo sguardo
all’esordio nel
2013 della formazione Molfettese, composta
da persone che
prima di praticare una disciplina
sportiva, da protagoniste, il canottaggio con
lance a 10 remaMolfetta – Ed eccole in una indimenticabile foto di gruppo le rematrici della tori, vivevano lo
Sezione che, il 21 giugno, sono salite alla ribalta della scena del canottaggio sport da spettapugliese con lancia a remi, dettando legge su altre quattro squadre e conqui- tori alle manifestando il Trofeo del Palio del Mediterraneo
stazioni agonistiche e promoLa Classifica Finale, Molfetta, seguita da Ta- zionali dei propri fidanFemminile, del Palio del ranto, Termoli, Gaeta e zati, mariti, figli.
Mediterraneo ha quindi Giovinazzo. È pur vero, Positivo anche l’avvio di
visto prima la Sezione di in particolare nello stagione dell’equipaggio
maschile composto in
maggioranza da giovanissimi atleti, provenienti dalla selezione
Juniores della Lega Navale, formazione costituita solo l’anno scorso
a cui quest’anno lo staff
tecnico volge la propria
attenzione per formare
nel prossimo futuro una
squadra di rematori di
buon livello.
Una lode anche alla prestazione di tre esordienti atlete molfettesi, che
selezionate dalla formazione femminile “matricole” hanno gareggiato,
in prestito alla formazione di Giovinazzo.
Abbiamo quindi per la
Sezione di Molfetta, formazione vincitrice del
Palio del Mediterraneo
2015: Mauro Bufi, timoniere, poi sul lato pari:
Vanna De Pinto, Liliana
Rapallo – I vincitori del Campionato Italiano di Traina Costiera: da sinistra, sul podio numero 2, Flaviano Dicarlantonio, Francesco
Morchio e Franco Zuddas; sul numero 1, Joseph De Roma, Stefano Monte e Santino Cafferata; sul numero 3, Roberto Callarelli,
Loris Galvan e Carmelo Sallemi
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Cronache delle Sezioni e Delegazioni
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Roberto Callarelli, Valerio Migliaretti, con un
pescato di kg 13.630.
MONOPOLI
“A pesca
con Papà”
Monopoli – Il due agosto, trionfo della gara “A pesca con Papà”, gara di pesca sportiva con tecnica
libera per coppie di pescatori juniores accompagnati da padri o nonni, giunta oramai, quest’anno,
alla sua VII edizione
De Nichilo, Rosa Mastrodonato, Vittoria Valente, Flora Facchini.
Sul lato dispari: Annamaria De Gennaro; Lucia De Nichilo, Grazia
De Palma, Girma Mancini, Tiziana Cappelluti,
Tania de Cesare
ferata, Joseph De Roma,
con un pescato di kg
18.380; 2° classificato l’equipaggio formato da
Francesco Morchio, Fran-
co Zuddas, Flaviano Dicarlantonio, con un pescato di kg 14.460; 3°
classificato l’equipaggio
formato da Loris Galvan,
Domenica 2 agosto si è
tenuta all’interno del
Porto di Monopoli, sul
Molo Margherita, la VII
edizione della manifestazione “A pesca con
Papà”, gara di pesca
sportiva con tecnica libera indirizzata ai bambini accompagnati dai
loro genitori e/o nonni.
L’evento, organizzato
dal Gruppo Pesca della
Sezione, ha avuto inizio
alle ore 7.00 e si è concluso alle ore 11.00.
Chiusa la gara sono state effettuate le operazioni di pesatura del pesce
da parte di un’apposita
commissione che ha anche selezionato la preda
RAPALLO
Campionati
Italiani di
Traina costiera
Il 9 e 10 ottobre ad Alassio si è svolto il Campionato Italiano di Traina
Costiera con 23 equipaggi iscritti. La Sezione ha
trionfato occupando il
podio in tutte le posizioni.1° classificato l’equipaggio formato da Stefano Monte, Fabrizio Caf-
50
Monopoli – A conclusione, poi, di uno splendido 2015, che la Sezione si lascia alle spalle, denso di
tante meritate soddisfazioni, il 28 dicembre, al largo della costa monopolitana si è tenuta la regata
di fine d’anno
gennaio-febbraio 2016
più pregiata. Successivamente il pescato è stato
liberato nella più sana
tradizione sportiva.
In seguito, i pescatori in
erba, con i loro congiunti, si sono recati nella sede della Sezione dove
sono stati premiati i primi classificati ed è stato
rilasciato un attestato di
avvenuta partecipazione. La giornata si è conclusa con un rinfresco
in un clima di allegria e
di sano entusiasmo.
Alla manifestazione
hanno partecipato 36
bambini con i loro genitori e/o nonni che si sono insediati in tutte le
postazioni previste dal
Comitato Organizzatore
sul Molo Margherita,
nell’area compresa tra il
castello di Carlo V e il
Molo Sud. Le canne da
pesca, con relativa esca,
sono state fornite dalla
Sezione e sono state utilizzate con entusiasmo
dai piccoli pescatori, per
molti dei quali è stata la
prima esperienza di
un’attività che li ha posti a stretto contatto con
il mare e le sue risorse.
Sono stati presenti i
mass-media televisivi e
di stampa che hanno ripreso i momenti più significativi della gara e
della premiazione con
foto finale di tutti i partecipanti e degli organizzatori. È stata rivolta
pressante richiesta da
parte degli ospiti affinché la Sezione si faccia
interprete presso le autorità competenti della
necessità di maggiori
spazi per la gara di pesca.La manifestazione
assume particolare importanza perché consente un più stretto rapporto tra genitori e bambini, sempre più difficile
nella frenetica vita di
oggi, in cui spesso si trascurano gli affetti familiari. L’evento si inserisce tra le attività del sodalizio a carattere sociale, con l’obiettivo di favorire nelle nuove generazioni l’amore per il
mare nel rispetto dell’ambiente marino e delle sue risorse.
Campionato
Zonale Laser
Domenica 8 novembre
si è tenuta, nelle acque
antistanti la costa di
Monopoli, l’ultima tappa del Campionato Zonale Laser, valido per la
selezione Nazionale della classe. La manifestazione è stata organizzata
dalla Sezione ed ha visto
la partecipazione di ben
66 derive dell’VIII Zona
FIV. La prima prova è
iniziata alle ore 11.00
mentre la seconda ha
preso il via alle 13.00.
La Sezione è stata presente con la sua agguerrita squadra agonistica
che ha dimostrato in
campo tutta la sua valentia, consolidando i
successi già conseguiti
nelle precedenti tappe.
Le condizioni meteo sono state eccellenti, con
vento dagli 11 ai 14 nodi e con onda di 80 cm,
ed hanno messo a dura
prova le capacità tecni-
che degli atleti in uno
scenario unico per le
tantissime vele e l’azzurro del mare.
Il comitato di regata è
stato presieduto dal
dott. Alessandro Cortese
che ha diretto con mano ferma una regata non
certo facile per l’agonismo dei partecipanti,
per le condizioni del
mare ed il susseguirsi
delle partenze delle distinte categorie, standard, radial e 4.7.
All’evento hanno partecipato, oltre ai giovanissimi atleti, anche over
35 e tanti campioni che
sono stati componenti
della squadra agonistica
del sodalizio, primi fra
tutti Marco Raeli, Giancarlo Ostuni, Leonardo
Ciasca, Federico De Michele, Angelo Ostuni e
tanti altri.
La regata si è conclusa
alle ore 14.30 ed ha visto tra i classificati, per
la classe 4.7, Adriano
Notarangelo (della Sezione di Trani), Davide
Spagnolo (Sez. Monopoli), per la classe standard, Valerio Galati (Sez.
Trani), Federico De Michele (Sez. Monopoli).
Nella classifica femminile si è piazzata 1ª assoluta Giuliana Castrignanò
e per la over 15 Francesca Chiara Amorico, entrambe della Sezione di
Monopoli. Notevole la
prestazione di Pieranna
Menga (sempre di Monopoli) che, alla sua prima esperienza agonistica, si è piazzata al 19°
posto nella categoria 4.7.
L’evento si è svolto in
maniera esemplare senza una protesta da parte
degli atleti per l’imparzialità dei giudici, mentre l’organizzazione, a
mare e a terra, ha mostrato, ancora una volta,
l’alta professionalità della Sezione, fiore all’occhiello della Federazione Italiana Vela e del
Comitato VIII Zona.
Al rientro sono stati stato offerti agli atleti un
rinfresco e, quindi, una
torta monumentale con
il logo della Sezione che
ha allietato una giornata memorabile.
È stata determinante la
generosità della Ditta
Utensiltec di Monopoli,
che ha voluto contribuire alla riuscita di un
evento così importante.
Sono stati presenti i
mass media e le istituzioni che hanno così
onorato una delle più
belle competizioni agonistiche che ha portato
a Monopoli tanti atleti
provenienti da tutta la
regione.
Antonio Stoja
AMALFI
Nuovo sito
per la Sezione
La Sezione di Amalfi, visto il gradimento ed il
numero di visitatori riscontrato, dallo scorso luglio, è on-line con il proprio nuovo sito internet:
www.leganavaleamalfi.it
Il sito, che ha ottenuto
il patrocinio del Comune di Amalfi, oltre alla
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Cronache delle Sezioni e Delegazioni
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Cronache delle Sezioni e Delegazioni
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Varazze - Il 20 settembre si è disputata la III edizione del raduno di pesca al Pesce pettine, 2° Memorial Renato Geronazzo, organizzato
dal Gruppo Pesca Sportiva della Sezione, dedicato al suo compianto Dirigente e riservato ad imbarcazioni con equipaggi a coppie; nell’immagine un momento della premiazione
consueta versione per
computer fissi, avrà anche una ulteriore grafica
“mobile”, per tablet e
smartphone, ed offrirà
vari servizi, quali info ai
diportisti, dedicata a coloro che intendano raggiungere Amalfi via mare, con riproduzione
della carta nautica aggiornata della Costiera
Amalfitana e del Parco
Marino di Punta Campanella, nonché la pianta ed informazioni relative al nostro porto turistico, il meteo ed altro.
Dal momento che Internet ha eliminato tutti i
confini permettendo un
interscambio culturale
con ogni parte del mondo, abbiamo deciso di
52
dotare il sito anche di un
album fotografico di
Amalfi e della Costiera
Amalfitana e, soprattutto, di ben tre webcams
LIVE ed in HD di Amalfi
(cioè in diretta streaming
ed in alta definizione),
riproducenti altrettante
viste da punti suggestivi
del nostro paese, con anche foto orarie ed il Time Laps, che permetteranno a tutti, e soprattutto ai nostri concittadini sparsi nel mondo di
vedere l’immagine in diretta di Amalfi, onde permettere, a chi non ci conosce, ed a chi non ha
mai avuto la fortuna di
ammirare gli splendidi
luoghi dove viviamo ed
operiamo, di visitare
gennaio-febbraio 2016
“virtualmente” quello
da molti definito come
un angolo di paradiso, e
la più antica Repubblica
Marinara d’Italia.
VARAZZE
Posti barca
per soci LNI
La Sezione di Varazze ha
raggiunto un accordo
con Marina di Varazze
che prevede l’acquisizione di 20 posti all’interno
della Marina per imbarcazioni a vela e a motore
fino a 10, 50 m, a condizioni di mercato estremamente favorevoli.
Tali posti sono riservati
ai soci LNI che non siano già titolari di posti al-
l’interno della Marina.
L’accordo ha una valenza triennale, estendibile
fino a cinque anni su richiesta della Sezione. I
soci interessati sono pregati di scrivere alla Sezione o contattare il Presidente Elio Spallarossa
(cell. 348 4010287).
Raduno di pesca
al pesce pettine
Il 20 settembre si è svolto a Varazze il III raduno
di pesca al pesce pettine
Memorial Renato Geronazzo organizzato dalla
Sezione in collaborazione col Gruppo Pesca dalla Barca Varazze.
Il raduno si è svolto presso i bassi fondali dei Piani
d’Invrea dove essendo la
zona sabbiosa, sono presenti i caratteristici pesci
pettine detti anche surici.
Al raduno hanno partecipato una decina di imbarcazioni a coppie che
hanno pescato col classico bolentino armato a
tre ami innescati con tipi
di esca varie, principalmente gamberi e vermi
di ogni tipo. Le imbarcazioni partecipanti si sono date appuntamento
alle ore 8 presso l’imboccatura del Porto Marina
di Varazze e si sono quindi recate verso la zona di
gara che ha avuto termine alle ore 11.00.
Quest’anno, rispetto alla
precedente edizione, il
pescato è stato inferiore
come quantità, comunque tutti hanno portato
al peso prede valide costituite appunto dal pesce pettine, al quale veniva assegnato un punteggio doppio rispetto
agli altri pesci. Queste le
prime 3 coppie, tutte LNI:
primi Franco Doglioli e
Lorenzo Bolla con 2.960
punti, secondi Lista-Lista
con 2.320 punti, terzi
Marcello e Matteo Spotorno con 2.092 punti.
Al pomeriggio è stata effettuata la premiazione
presso la Sezione con un
rinfresco offerto ai partecipanti. Vista l’ottima
riuscita del raduno l’organizzazione ha dato
appuntamento a tutti al
prossimo anno.
Raduno di pesca
al calamaro
Il 7 novembre si è svolto
il XIV raduno di pesca al
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Varazze - La XIV edizione del raduno di pesca al calamaro e cefalopodi con in palio il trofeo “A’ Totanassa”, organizzata dal “Gruppo Pesca dalla Barca Varazze”, dal “Gruppo Pesca” della Sezione, e
dalla“Coop. Varazze Pesca”, che si è disputata 1l 7 novembre, è andata alla coppia Giovan Battista
Ghiso e Edoardo Gatti
calamaro “A’Totanassa”
organizzato dalla Sezione insieme al Gruppo
Pesca dalla Barca ed alla
Cooperativa Varazze Pesca. Finalmente, dopo
anni di rinvii del raduno causati dalle cattive
condizioni meteo, quest’anno i concorrenti sono usciti in mare nella
data prevista, con con-
dizioni quasi estive, mare calmo, bonaccia e
temperature gradevoli.
Alle ore 16.15 le 10 barche iscritte con equipaggio a coppie, si sono date appuntamento all’ingresso del Porto Marina
di Varazze, per poi sparpagliarsi nel golfo ed
iniziare la pesca dalle
16.30 sino alle 18.45,
ora di termine raduno.
Entro le 19, ogni coppia
ha consegnato il pescato
presso i caves au bateaux
della Cooperativa Varazze Pesca, ove il comitato
giuria, nella persona di
Luca Geronazzo, ha effettuato la pesatura col
conteggio delle prede.
Purtroppo, forse a causa
delle acque troppo calde,
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Cronache delle Sezioni e Delegazioni
Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 54
o della torrida estate, di
calamari ne sono stati
presi veramente pochi,
però sono state catturate
molte seppie, soprattutto
sui bassifondi, che hanno “salvato” i concorrenti da sgraditi cappotti.
Quest’anno si sono piazzati terzi, con una seppia ed un “mini-calamaro”, Marcello e Giacomo
Spotorno, vincitori delle
ultime due edizioni. Il
giorno dopo, la premiazione è stata effettuata
presso i box della Coop
Varazze Pesca, che ha
messo gentilmente a
disposizione mezzi ed
uomini nella frittura di
pesce per i concorrenti.
Un particolare e sentito
ringraziamento va, da
parte dell’organizzazione, anche alla Coop. Il
Pesce Pazzo che ha messo gentilmente a disposizione l’attrezzatura per
la frittura. Arrivederci al
prossimo anno.
Luca Geronazzo
TORRE SAN
GIOVANNI
DI UGENTO
“Progetto
COMENIUS”
L’affinità tra gli scopi istituzionali del MIUR e della Lega Navale si evidenzia sempre di più nel rapporto di collaborazione
tra la nostra Sezione e l’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “Filippo Bottazzi” di Casarano.
Formalizzato il legame
di cooperazione con la
54
Torre San Giovanni di Ugento – Un giovane ospite che prende parte al progetto Comenius si addestra
per apprendere le norme di base necessarie a poter governare, da terra e in sicurezza, un’ala da kite surf
firma del Protocollo
d’Intesa, avvenuta il 30
ottobre 2014, si è subito
manifestato l’interesse
del nostro presidente,
Sergio Sabato, e del dirigente dell’IISS “Bottazzi”, Franco Fasano, di
trovare un punto d’in-
gennaio-febbraio 2016
contro finalizzato al
compimento dei propri
scopi istituzionali, che
trovano un obiettivo comune nei giovani e nella loro istruzione.
A tal fine, si dimostra
sin da subito un’importante opportunità il
“Progetto COMENIUS”,
iniziativa dell’Unione
Europea, nato per diffondere lo spirito conviviale e interculturale
tra le scuole degli Stati
Membri. Il progetto,
denominato “Dance of
life”, già dal 2013 coin-
volge cinque istituti superiori di Francia, Germania, Paesi Bassi, Turchia e Italia, rappresentata dall’Istituto Bottazzi.
Il meeting, tenutosi presso tale istituto dall’1 al 5
marzo 2015, è il penultimo degli incontri prima
di quello di maggio ad
Ankara (Turchia).
Argomento del progetto
è l’ecosostenibilità, coniugata in vari topics
quali il cibo, l’acqua, l’energia, la moda e lo
sport. È proprio quest’ultimo tema ad essere
al centro del topic casaranese. Il felice sviluppo
di tale iniziativa trova
un partner fondamentale nella Sezione, promotrice di numerose attività veliche, propiziate dai
venti spiranti durante
tutto l’anno nella penisola salentina.
La proposta, accolta con
grande entusiasmo da
tutte le delegazioni delle
nazioni partecipanti, ha
trovato una sua realizzazione nella giornata di
martedì 3 marzo presso
la sede della Sezione. Il
nostro direttore sportivo, Donato Manco, su
mandato del presidente,
si è impegnato attivamente per l’ottima riuscita dell’evento, organizzando il tutto per
portare in barca a vela
circa settanta persone
tra studenti e docenti
accompagnatori.
Le problematiche, visto
il periodo e il giorno feriale, in cui la disponibilità dei soci è limitata,
non sono state trascurabili: uscire in mare contemporaneamente con
un gruppo di tale entità
e composto da principianti, comporta notevoli difficoltà sia sul piano gestionale che della
sicurezza; inoltre, le
condizioni meteorologiche non erano tra le più
consigliate per questo tipo di evento.
Tuttavia, la buona volontà e la disponibilità
di alcuni soci hanno
permesso che l’evento
non naufragasse prima
del varo. Gli ospiti, arrivati alle ore 11.30, sono
stati radunati nella sala
Ottagonale della Torre
di Carlo V (Torre Costiera del XVI secolo), nostra sede sociale, pronta
ad accogliere la conferenza. Il nostro direttore
sportivo ha spiegato agli
ospiti il ruolo e le finalità della Lega Navale sul
territorio nazionale, sottolineando l’importanza
di farne parte e, dopo
una breve lezione teorica sulla marineria, coadiuvato dall’istruttore
socio Pietro D’Ippolito,
ha esposto in lingua inglese il lessico utile per
condurre una barca a vela, grazie al prof. Giuseppe Tria dell’IIS Bottazzi, in veste di traduttore.
Il programma della giornata ha avuto come
obiettivo che tutti potessero imparare i fondamenti della navigazione a vela e provare
l’emozione di governare
un’ala da kite surf. I par-
tecipanti, divisi in due
macro gruppi, hanno
partecipato a turno alle
attività: coloro che erano in mare hanno utilizzato le barche, chi era
sulla spiaggia i kite surf.
Il primo dei due gruppi
si è avvalso di due minicabinati, un meteor e un
minitonner, messi a disposizione dai soci Daniele Zecca (con Pietro
D’Ippolito, nel ruolo di
skipper) e Domenico
Carrozzo. Erano presenti inoltre, al fine di coadiuvare le attività, cinque barche motorizzate
di proprietà dei soci Luigi Antonaci, Giuseppe
Ciullo, Antonio Fersini,
Andrea Gabellone, Gerardo Urso e un gommone utilizzato per il
trasbordo dei partecipanti condotto dal nostro direttore sportivo.
Nel frattempo, a riva,
Mino Bastia e Felice De
Gaetani, curavano le attività con i kite surf. Per
fortuna le condizioni
meteorologiche sono
migliorate regalando
una giornata prettamente primaverile con una
brezza intorno ai 10 nodi; ciò ha permesso che
il tutto si sia svolto in
totale sicurezza per tutto il pomeriggio, fino al
tramonto.
Nonostante la stanchezza, mitigata dalla soddisfazione per il felice esito della manifestazione,
la giornata si è conclusa
presso la vicina trattoria
“lu Pescatore”, dove il
proprietario Luca, sua
moglie e i loro collabo-
ratori, hanno allestito
una sala per l’occasione.
Al termine della serata,
con profonda soddisfazione e reciproci ringraziamenti, citando il preside Franco Fasano,
giunge il momento dei
saluti, con la consapevolezza che le istituzioni
scolastiche e la Sezione
possono veramente e
fattivamente continuare
a collaborare con finalità comuni.
La Sezione ringrazia tutti coloro che, con impegno e dedizione, hanno
reso possibile questa
esperienza, tra i quali: la
vicepreside prof.ssa Rosaria De Marini, la nostra delegata scolastica
prof.ssa Antonella Tempesta, la prof.ssa Maria
Rosaria Isernia, il prof
Antonio Russo, il personale dell’IIS Bottazzi; il
dott. Vito D’Ippolito,
Massimo Cazzato, Luigi
Sabato, Massimo Marino, Andrea Ciullo, soci
della Sezione; e tutti coloro che con il loro supporto morale hanno
contribuito alla buona
riuscita dell’evento.
TORRE
DEL GRECO
Trofeo
dell’equinozio
Non è mancata all’appuntamento con la stagione dei fiori, domenica
29 marzo, la tradizionale
regata ad essa dedicata,
organizzata dalla Sezione. Inizialmente mutevole, il vento si è poi sta-
gennaio-febbraio 2016
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Cronache delle Sezioni e Delegazioni
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bilizzato da NO con raffiche di circa 28 nodi ed
ha impegnato non poco
gli equipaggi delle oltre
quaranta imbarcazioni
concorrenti: qualche
avaria ma un vero spettacolo per tecnica ed
agonismo offerto a quanti dalla Città avessero
guardato verso il mare.
La gara è stata il 3° di 7
appuntamenti del “Campionato primaverile delle Vele di Levante 2015”,
che unisce, mediante
una ormai collaudata gestione in avvicendamento, alcuni tra i più dinamici sodalizi dello sport
velico campano, nell’intento, oltre l’evento
sportivo, di rivolgere un
tributo alla bellezza di
questo tratto di costa del
golfo di Napoli, splendidamente incorniciato
dal Vesuvio.
Presenti in gran numero
ed in bella evidenza le
imbarcazioni dei nostri
soci tra cui Bijoux di L.
Onesto, Belle di A. Bagno,
Freedom di A.Orpello, Lupo Alberto di M.Niglio.
G.B.
TARANTO
Corsi di vela
“premio”
Completata una altra
importante iniziativa
realizzata dalla nostra
Sezione per le scuole e
con le scuole. Rispondendo ad un nostro invito, indirizzato ai presidi di alcuni istituti tarantini per la realizzazione di corsi di vela e
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canoa a condizioni di
favore, l’Istituto Professionale Cabrini ha proposto una idea originale
e molto apprezzabile.
La scuola ha infatti deciso di offrire, a suo carico, i corsi di vela presso
la Sezione quale premio
per i ragazzi più meritevoli per profitto di studio. Venti ragazzi e ragazze, selezionati con tale criterio, hanno quindi
partecipato ai corsi tenuti dal nostro istruttore
Francesco d’Errico, con
piena soddisfazione dei
ragazzi stessi e degli insegnanti che li hanno
accompagnati.
Al termine del corso,
presso la Sezione è stata
organizzata una cerimonia di chiusura alla quale
hanno partecipato i ragazzi, i professori, anche
in rappresentanza del
Preside della scuola, l’istruttore ed il Presidente
della Sezione. Proprio il
presidente, ing. Paolo Buglione di Monale, ha evidenziato apprezzamento
per l’avere trasformato il
nostro corso di vela in un
premio per i ragazzi più
impegnati ed ha dato la
disponibilità per ulteriori
collaborazioni, la prima
delle quali sarà la partecipazione di un equipaggio
formato dagli allievi del
corso alla regata dei quartieri del prossimo Palio di
Taranto.
Si è poi passati alla consegna ai ragazzi dei diplomi di partecipazione
e delle medaglie ricordo;
è stato anche dedicato
alla scuola Cabrini un
gennaio-febbraio 2016
attestato di merito della
Promozione dello Sport
per questa iniziativa del
corpo insegnante della
scuola stessa. La manifestazione si è chiusa con
una merenda aperitivo
offerta dalla Sezione e
molto apprezzata dai
presenti.
SCAURI
Inaugurata
l’aula nautica
multimediale
Il 6 giugno sì è svolta la
cerimonia di inaugurazione dell’aula nautica
multimediale e polifunzionale della Sezione,
presso l’Istituto Comprensivo Min turno 1
plesso di Marina di Minturno.
Alla presenza del dirigente scolastico Vincenzo D’Elia e dei rappresentanti della Sezione, la
professoressa Forcina e
l’assessore alla pubblica
istruzione, Vincenzo Fedele, hanno tagliato il
nastro di questa nuova
realizzazione della Sezione, resa possibile dalla
collaborazione con la
scuola. Presente anche il
consigliere Gerardo Stefanelli che già in passato,
nella veste di assessore
provinciale, ha collaborato a molti progetti LNI.
Il merito di questa iniziativa va tutto al dottor
D’Elia, al comandante
Luigi Montanaro, direttore tecnico della Sezione,
al delegato scolastico
Massimo Gaveglia, al socio istruttore del gruppo
vela Angelo D’Acunto ed
alla professoressa Forcina.
L’aula sarà ora a disposizione degli alunni per i
numerosi laboratori che
Lega e Scuola metteranno in campo e sarà a disposizione di tutti i soci e
della cittadinanza che
vorranno frequentare
corsi di preparazione e
di cultura nautica in
ogni campo, dalla meteorologia all’astronomia, al magnetismo, alla
navigazione, al carteggio, ai regolamenti e
non da ultimo quello di
preparazione agli esami
per la patente nautica.
Al termine della inaugurazione sono stati premiati i ragazzi vincitori
delle borse di studio LNI
per il progetto “Noi e il
Mare 2014/15” che potranno frequentare un
corso gratuito di avviamento alla vela su derive. Infine, tutti i presenti hanno potuto ammirare i ragazzi del Minturno 1, capaci di mettere su una fantastica rappresentazione teatrale
dell’Eneide di Virgilio
tutta da godere e anche
da ridere, con dialoghi,
battute e anche pezzi da
“musical”, con grande
entusiasmo di tutti i presenti. La manifestazione
è stata ripresa dalla nostra emittente locale
RTG e maggiori approfondimenti video saranno a breve pubblicati sul
sito www.telegolfo.com.
video: https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v
=XU3w3RV0fso