Complementi di arredo da bielle e pistoni

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Complementi di arredo da bielle e pistoni
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Modena
Economica Numero 6
novembre‐dicembre 2014
Complementi
di arredo
DA BIELLE
E PISTONI
Alla Nuova Ferrari & Zagni srl un nuovo tipo
di… rettifica: quella del riciclo
ERMES FERRARI
D
i un motore non si butta via
niente, neanche quando è
sfiancato, ormai inutilizzabile, dopo centinaia di migliaia di chilometri e ore e
ore di fido lavoro.
Deve avere pensato a questo Alessandra
Zagni, ritrovandosi tra le mani bielle,
bronzine e via dicendo, pezzi di quei
motori che nell’azienda di famiglia, la
Nuova Ferrari & Zagni, in quel di Fiorano,
per mestiere dal 1959 si rettificano rimettendoli a nuovo. «A me piacciono le
cose un po’ particolari, diverse», racconta Alessandra, che ha iniziato ormai da
diverso tempo un percorso di passaggio
generazionale per arrivare ad assumere le
redini dell’impresa di famiglia, «così, tre
anni fa, ho iniziato a utilizzare i pistoni di
motori ormai inservibili come portaoggetti da scrivania, graffette e biro. Un gioco,
sino all’anno scorso, quando partecipando a Fa’ la cosa giusta, la fiera milanese
del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, mi sono imbattuta in un gruppo
di ragazzi assieme ai quali è nata l’idea di
costruire una serie di prodotti ispirati appunto al riciclo di pezzi di motore usati».
Grazie alle intuizioni del designer Aldo
Toto nascono così i prototipi di alcuni
prodotti di arredamento: portabottiglie
da vecchie bielle, portafoto dalle valvole, pistoni porta-abiti, sino ad arrivare al
primo prodotto che Alessandra, assieme
ai partner di Bigmagma, Multifactory di
Milano, sta cercando di commercializzare: il “PistoPhone”, un divertente portacellulare ricavato, come lascia intendere il
nome, da un pistone.
«Il tutto», continua Alessandra, «prende le
mosse da una maratona di creatività che
abbiamo lanciato il 18 maggio scorso su
Facebook: una no stop di 24 ore rivolta
a designer, architetti e stilisti per trovare
nuove idee con le quali riutilizzare i pezzi
dei vecchi motori. Perché la filosofia che
Modena
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www.indiegogo.com/projects/grinding-project
www.facebook.com/GrindingProject
www.grindingproject.com
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iniziative
ruota attorno a questo progetto è appunto quella del riciclo. Dal
punto di vista strettamente economico non so dove potremo arrivare, ma sono invece certa del segnale positivo che riusciremo
a dare con il nostro Grinding Project».
Ogni pezzo, infatti, viene identificato da un cartellino da officina – rigorosamente scritto a mano – che riporta il motore di
provenienza e l’anno di costruzione. La lavatura, la sabbiatura,
le operazioni di fresatura e di adattamento alla nuova funzione,
infatti, non vogliono celare l’origine di questi prodotti ma, al contrario, valorizzarla. E anche questa, a ben vedere, è una rettifica
in grado di dare vita nuova a questi elementi.
«Al momento stiamo testando la nostra idea con una campagna
di finanziamento dal basso sulla piattaforma di crowdfunding
indiegogo.com, poi in aprile abbiamo programmato anche una
mostra. Nel frattempo non stiamo con le mani in mano: abbiamo partecipato al Motor Show e sono in corso contatti commerciali con una catena di negozi milanesi che fanno riferimento a
prodotti di riciclo».
Il core business della Nuova Ferrari & Zagni srl rimarranno le
rettifiche “vere”, ci mancherebbe, ma, chissà, da questa attività potrebbero aprirsi nuovi spazi. «In tutti i casi», conclude
Alessandra, «ci avremo provato. Perché non bisogna smettere di
inseguire i propri sogni».
novembre‐dicembre 2014