Il cinema che arriva “in vetta” per raccontare la montagna
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Il cinema che arriva “in vetta” per raccontare la montagna
35 GIOVEDÌ 17 NOVEMBRE 2011 il Cittadino Cultura & Spettacoli QUESTA SERA IL CONCERTO A CORTE PALASIO “Big band” e polenta: la Gerundia Orchestra sul palco della Mista n Otto film per raccontare gli scenari magici della montagna, la sua natura e le imprese estre me di chi sfida pareti e ghiac ciai per arrivare sempre più in alto. Per due serate (domani e venerdì 25) la Sala Rivolta del Teatro alle Vigne in via Cavour a Lodi ospiterà la dodicesima edizione del Festival della Mon tagna, l’ormai tradizionale ras segna cinematografica organiz zata dalla sezione di Lodi del Club Alpino Italiano in collabo razione con il Trentofilmfesti val, la rasse gna tematica dedicata al “ci nema di mon tagna” che si è conquistata in tanti anni uno spazio privile giato all’inter no del panora ma dei fesival nazionali, e con il patroci nio di Comune e Provincia. Il primo appun tamento (do mani, ore 21, ingresso libero) offrirà un’originale restrospet tiva su alcuni eroi montanari e altri spunti di riflessione per conoscere meglio le culture che si sono sviluppate dalla parti delle «terre alte». Si parte con L’abbracio del si lenzio, film firmato da Elio Or landi che raconta la storia di Fabio Giacomelli, l’alpinista trentino scomparso il 1° genna io 2010 dopo essere stato travol to da una valanga. Le immagini permettono di rivivere alcuni momenti della sua entusiastica passione per la montagna: un ritratto del suo sano e genuino modo di essere, un omaggio alla sua riservata umiltà e bontà di carattere, un tributo ai suoi principi di intendere e pratica re l’alpinismo. A seguire in pro gramma Carnia Monte Rosa: il mito è Sylvain Saudan, opera di Gianpaolo Penco che ricorda le imprese di Sylvain Saudan, l’iniziatore dello sci estremo, e dei tentativi di emulare le sue sfide sportive da parte di Lucia no de Crignis e Fabio Iacchini. La terza proiezione in program ma è Parole, valori e colori, cor tometraggio di Andrea Gris in cui lo spettatore viene proietta to in un viaggio mentale, rilas sante e colorato; un omaggio al le Dolomiti tra le parole di Erri De Luca e Mauro Corona e gli scatti di due attenti fotografi. Il programma della prima serata si concluderà con Nouvelle va gue, Primo film interamente de dicato allo Street climbing che offre una serie di adrenaliniche immagini di scalata metropoli t a n a t r a l e v i e d i G i n ev r a . L’idea è quella di riunire i mi gliori arrampicatori nella loro disciplina preferita (blocchi, roccia, big wall, arrampicata tradizionale) e confrontarli con l’arrampicata sulle infrastrut ture urbane. Alain Robert è il capo storico di questo manipolo Otto film per due venerdì alla sala Rivolta Sopra Sabrina Bottà nei panni di Mary Varale nel film “Con le spalle nel vuoto” Sopra la Gerundia jazz orchestra, sotto lo chef Tino Porchera e Cosetta Allevi DOMANI A LODI LA PRIMA SERATA DELLA RASSEGNA ORGANIZZATA DAL CAI n Sulla tavola stracotto d’asino con polenta di Storo, sul palco una delle “big band” più apprez zate del territorio. Questa sera i nove musicisti della Gerundia Jazz Orchestra, capitanati da Gui do Massimo Farina, saranno in fatti gli attesi protagonisti del set timo appuntamento di “Polenta & Jazz”, l’originale e fortunata ras segna musicalgastronomica in scena presso l’Antica trattoria La Mista in piazza Terraverde a Cor te Palasio. Il gruppo lodigiano, formato da Farina (direttore), Elena Marziali (voce), Bruno Bar doni (sax tenore), Ivano Belloni (sax contralto), Danilo Ghigna (sax baritono), Stefano Calò (sax tenore), Pierantonio Ferrari (sax contralto e tenore), Paolo Copalo ni (chitarra elettrica) e Domenico Ferrari (tastiera), è nato nel mar zo 1998 riscuotendo negli anni consensi sempre più ampi come testimoniano anche alcune esibi zioni all’estero, in particolare in Germania. Il repertorio dell’or chestra si presenta di elevata po tenzialità espressiva, traendo spunto soprattutto dal jazz classi co melodico. In scaletta brani che spaziano dagli anni Venti (con di Il cinema che arriva “in vetta” per raccontare la montagna di “rocciatori di strada” che sanno trovare anche nei vicoli più anonimi uno spazio adatto per dare sfogo alla loro creativi tà verticale. Le proiezioni proseguiranno poi venerdì 26 (ingresso sempre alle ore 21) con una nuova lista di film che rende omaggio alla montagna e ai protagonisti del la sua esplorazione: in pro gramma Linea continua, Con le spalle nel vuoto, Panorama e The Asgard project. Fabio Ravera MARCO BONFITTO, ORIGINARIO DI CASALE, È STATO TRA I PROTAGONISTI DEL PADIGLIONE LOMBARDIA Dalla Bassa alla Biennale firmata Sgarbi Uno stile pittorico tra il simbolico e un’inclinazione verso il surrealismo n «Nell’arte le definizioni sono sempre un po’ riduttive. Credo che l’arte non si debba spiegare, è giu sto lasciare agli spettatori la liber tà di indagare». Si presenta così Marco Bonfitto, pittore originario di Casalpusterlengo che Vittorio Sgarbi ha selezionato per il Padi glione Lombardia, prestigioso evento collaterale della 54esima edizione della Biennale di Vene zia. Tra le diverse iniziative spe ciali volute dal critico, quest’anno a capo della kermesse in Laguna, spiccano infatti le esposizioni pro mosse in collaborazione con le amministrazioni regionali. Tra queste, appunto, quella dedicata agli artisti lombardi, andata in scena a fine ottobre presso le Sale dei Re della Galleria Vittorio Ema nuele II. In totale sono stati sele zionati 90 artisti, tra i quali nomi noti come il premio Nobel Dario Fo, il cantante Ivan Cattaneo, l’eclettico Dario Ballantini, il mu sicista Andy (ex Bluvertigo), il writer Atomo e Adriana Faranda. Bonfitto, nato artisticamente nel la Bassa, ha partecipato con un’opera che segna un momento particolarmente felice di una car riera già lunga ma poco pubbliciz zata. Nella sua più recente ricer Marco Bonfitto posa con l’opera che è stata selezionata per la Biennale ca, dichiaratamente intimista e che sovente si riferisce al mito di Ulisse, spicca il lavoro scelto per l’importante evento milanese, La maschera di bronzo, un olio su tela (70x100) in cui si intuisce una poe tica orientata al linguaggio simbo lico e un’inclinazione al surreali smo: «Il tema è quello dell’adole scenza spiega Bonfitto, classe 1961 . L’immagine del ragazzino che si porta la mano alla bocca in un moto di stupore segna un mo mento di trasformazione: di fronte compare infatti un mondo nuovo, verso il quale il giovane si sta per affacciare». L’iniziativa milanese è stata pre sentata in un’ampia cornice di pubblico lo scorso 27 ottobre dallo IL FILM PREMIO OSCAR DIVENTA UNO SPETTACOLO CHE ANDRÀ IN SCENA IN DICEMBRE AL CIAK DI MILANO Musica e teatro sull’autobus di “Priscilla” Una versione più fedele possibile rispetto a quella australiana n Tre amici partono da Sidney (Au stralia) a bordo di un vecchio bus rosa per raggiungere la città di Ali ce Springs: non sono tre amici qual siasi, ma Bernadette Bassenger, Mt zi Del Bra e Felicia, nomi d’arte di Ralph, Anthony Belrose “Tick” e Adam Whitely. Anche il bus rosa ha un nome preciso, “Priscilla”. Du rante il viaggio accadranno innu merevoli incontri, si riallacceranno rapporti (tra il figlio di Tick, di otto anni, Benjamin, di cui Bernadette e Felicia scoprono l’esistenza arriva te a Springs), e avverranno impor tanti cambiamenti nella vita dei protagonisti. Da queste brevi indi cazioni saranno apparsi chiari i ri ferimenti al film Priscilla, la regina nel deserto (1994), vincitore del pre mio Oscar nel 1995 per i migliori co stumi e che ha debuttato nel 2006 a Sidney come musical: da allora lo spettacolo ha girato il mondo (Lon dra, Toronto, New York) e si attende a Milano il 14 dicembre al Teatro Ciak, che per l’occasione è stato adattato alle esigenze scenografi che del musical e ha preso il nome di Priscilla Palace (è stato ampliato alla capienza di 1500 posti e ridise gnato). Attori ballerini, tutti italia ni, sono stati selezionati per una produzione fedele il più possibile a quella originale australiana: 495 co stumi, 60 parrucche, 150 paia di scarpe per un totale di 261 cambi di costume. Sono solo cifre, ma posso no rendere la vastità di un lavoro concepito per sorprendere e diver tire, senza scandalizzare: «Ci sono situazioni un po’ forti che abbiamo smorzato dice Daniele Luppino, fondatore del Mas e primo produt tore a pensare di portare Priscilla in Italia . Non c’è niente di eccessi vamente sconvolgente, vogliamo che sia uno spettacolo per tutti». Il musical resterà in scena per tutta la durata della stagione del Ciak: «Perché siamo convinti della bontà del lavoro, non credo avremo pro blemi a riempire il teatro per un tempo così lungo» conclude Luppi no. Marta Calcagno Baldini _______________________________ PRISCILLA PALACE Al teatro Ciak di Milano, via Procac cini 4, Milano (www.teatrociak.it. 0229006767). Orari: martedìvener dì, ore 20.45. Sabato, ore 16 e ore 20.45. Domenica, ore 15.30 e 20.45 stesso Sgarbi, coadiuvato da Gior gio Grasso e Giorgia Cassini, e con la partecipazione del direttore generale del Ministero dei Beni Culturali Mario Resca. Nell’occa sione il critico ha annunciato il progetto di far confluire tutte le opere, presentate attraverso le va rie mostre regionali, in un’unica grande esposizione che aprirà i battenti a fine mese: una sorta di “censimento artistico” che, inten dendo celebrare la ricorrenza dei 150 anni di unità nazionale, si ter rà al Palazzo delle Esposizioni del l’antica capitale del Regno, Tori no. L’esperienza della Biennale ha acceso l’entusiasmo dell’artista casalino, oggi trapiantato in Mar tesana ma «sempre vicino all’Ad da», come ama specificare lui stes so. Dopo l’esposizione di Torino, Bonfitto aprirà il nuovo anno par tecipando a una mostra d’arte an tica dedicata al paesaggio lombar do, curata da Alessia Sana per la galleria antiquaria ArteModa di Milano. La retrospettiva proporrà lavori di artisti storici noti: a Bon fitto, unico contemporaneo pre sente, spetterà il compito di chiu dere il viaggio attraverso due se coli e mezzo della nostra storia. F. R. In cucina lo stracotto con polenta di Storo versi omaggi a un genio come Ge orge Gershwin) fino agli anni No vanta. Tra i “numi tutelari” della formazione, oltre a Gershwin, spiccano Miles Davis, Duke Ellin gton, Glenn Miller, Henry Manci ni e John Coltrane. Tutti gli stru menti dell’orchestra riescono a trovare il giusto compromesso ar monico e sonoro, esprimendo la sensibilità e la passione musicale di tutti i componenti. L’obiettivo principale del gruppo è quello di divertirsi e far divertire, come il pubblico lodigiano ha già potuto apprezzare in diverse occasioni. Per partecipare alla cena e al con certo è gradita la prenotazione ai numeri 0371 722331 oppure 340 9005779. F. Rav.