Possiederanno la Terra
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Possiederanno la Terra
Possiederanno la Terra La religiosa missionaria americana sr. Dorothy Stang, 73 anni, è stata assassinata il 12 febbraio 2005 (…) nello Stato brasiliano del Parà. Aveva lavorato più di 20 anni difendendo le cause ambientali e i lavoratori sem terra. (…) Tre proprietari terrieri sono stati accusati di aver ordinato l’omicidio. I tre avevano un contenzioso con suor Dorothy da molto tempo, perché la religiosa si opponeva a ogni loro tentativo di disboscare e servirsi a proprio piacimento della selva. Dopo la morte, il governo federale ha inviato nella regione migliaia di soldati allo scopo di impedire il taglio della vegetazione e bloccare la drammatica deforestazione. Il presidente del Brasile (…) ha promesso che avrebbe consegnato alla giustizia i colpevoli, in modo da combattere una volta per tutte quella cultura dell’impunità che da troppo tempo regna sovrana nelle terre dell’Amazzonia brasiliana. Ecco un brano da una riflessione di Dom Erwin Krautler, nativo dell’Austria e vescovo della Prelatura apostolica dello Xingù – Amazzonia brasiliana - nel primo anniversario della morte di suor Dorothy. (…) Nella Terra di Dio non ci possono essere esclusi, perdenti. In essa non esistono milioni di uomini, donne e bambini cacciati via, esuli, espatriati, sradicati. “Possiederanno la Terra” è un messaggio salvifico, è promessa di pace e felicità. Espressioni popolari come “non ho dove morire”, (…) “la mia terra? È lo sporco che ho sotto le unghie!”, “la mia terra? Una tomba di sette spanne sotto terra!” dimostrano l’assenza della Terra di Dio e rivelano la dura realtà di tanti brasiliani e brasiliane diseredati, cacciati via, scartati, considerati superflui. Sono i “disconnessi” dal mondo globalizzato. Non producono per il mercato, per cui non contano né interessano. Ma vogliono vivere. Un pezzo di terra è per loro l’unica possibilità di sopravvivere con la famiglia. Non nutrono ambizioni di arricchimento. Vogliono solo vivere senza patire la fame, vogliono piantare per raccogliere, produrre per il proprio consumo. Si accontentano del minimo necessario. Ma nel sistema neo-liberale non hanno opportunità. Al contrario, sono occupanti indesiderati di terre che potrebbero essere utilizzate con molto maggior profitto. La proprietà familiare non ha senso: non dà dividendi, non è per l’esportazione. È il latifondo quello che vale: l’agrobusiness è produttivo, promette lucro immediato e arricchisce il Brasile. Per questo i fazendeiros e i commercianti del legname avanzano con la benedizione del governo sulle terre pubbliche, promuovono l’invasione clandestina, devastano le foreste, spargono violenza, intimidiscono e cacciano i poveri possidenti. Inviano, di quando in quando, i propri “caporali” nel Nordest per raccogliere alcune centinaia di disoccupati in quella regione. Come animali sono trasportati in camion sgangherati in Amazzonia, dove entrano immediatamente nel regime del lavoro schiavizzato. È la terra degli uomini e dei demoni. (…) La Terra di Dio racchiude un altro progetto, propone un altro tipo di società. La Terra di Dio è luogo di vita e convivenza fraterna, di solidarietà amorevole. (…) La Terra di Dio è il focolare che Dio ha creato per tutti e non solo per pochi privilegiati. Dorothy e tanti altri sono morti per difendere questo focolare, la Terra di Dio. (…) Missione Oggi – febbraio 2006 La terra c’è, è là, la metà immensa di un Paese immenso, ma questa gente non può entrarvi per lavorare, per vivere della semplice dignità che il lavoro conferisce, perché voracissimi discendenti di coloro che per primi dissero “questo spazio è mio” e trovarono gente sufficientemente ingenua da credere che bastasse averlo detto, quegli uomini hanno circondato la terra di leggi che li proteggono, di poliziotti che li custodiscono, di governi che li rappresentano e di pistoleri assoldati e pagati per ammazzare J.Saramago