Donne arabe. L`arte come forma di libertà.

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Donne arabe. L`arte come forma di libertà.
Donne arabe. L’arte
forma di libertà.
come
Di Giuseppe Favilla
Per l’uomo, da sempre l’arte è emancipazione e se lo è per
lui, ancor più lo è per la donna. L’espressione artistica, con
la sua potente forza di immaginazione, riscatta l’uomo dalla
sua fisicità terrestre, lo spinge verso orizzonti impalpabili
di espressioni, proiettandolo in mondi possibili dove la
legittima aspirazione ad una condizione migliore si realizza
grazie al gesto di un pennello, al colpo di uno scalpellino o
alla frase di un romanzo. Per le donne che vivono in società
culturalmente arretrate che le costringe a lasciare inespresse
le proprie naturali aspirazioni ad una esistenza migliore,
l’arte diventa un rifugio di libertà. Nella impossibilità di
imprigionare la fantasia, l’arte diventa un mondo dove tutti
finalmente possono entrare per stabilire una linea di
comunicazione con gli altri, fuori dai pregiudizi e dalle
paure. La donna trova nell’arte la possibilità di creare un
altro mondo, un nuovo mondo: il suo mondo. Le donne artiste
nel mediterraneo sono moltissime e ogni giorno, anche a costo
di rischiare la vita, come avviene in alcuni paesi, lottano
per affermare la libertà di essere se stesse come scrittrici,
poetesse, pittrici o musiciste. Queste donne portano il nome
di Joumana Haddad, libanese che con i suoi articoli su
importanti riviste infrange i tabù sessuali delle società
arabe; Fatema Mernissi, marocchina, che lotta per
l’affermazione degli elementi di trasformazione e cambiamento
che vi sono all’interno del mondo musulmano e che offrono
nuovi spunti di collaborazione fra le società tradizionali ed
il mondo globalizzato; la poetessa tunisina Amel Moussa i cui
versi, ben radicati nella tradizione araba, vengono usati come
punto di partenza per una ricerca estremamente personale e
innovativa. In lei, l’essere donna traspare in ogni momento
del suo canto, il corpo di donna, i suoi vestiti, il suo
sentire. Ma sono tante altre le donne arabe che lottano per
affermare un mondo femminile diverso dagli stereotipi delle
“Mille e una notte”. Hilda Hiary, giordana, che si rifugia
nelle figure pittoriche “astratte” in una società fortemente
ancorata alla tradizione in cui è vietata la riproduzione
delle immagini umane. Queste e tante altre donne non vivono a
Parigi, Londra o Roma. Al contrario, hanno scelto di vivere e
lavorare nel difficile mondo dove sono nate. Hanno scelto di
lottare per affermare il principio di essere non solo donne,
ma anche artiste. Anzi, è proprio nell’arte che trovano la
forza e la libertà di essere se stesse.
Per le “donne del mediterraneo”, il Forum Femmes Méditerranée
di Marsiglia, membro della rete francese della Fondazione Anna
Lindh, propone il 18° concorso internazionale di novelle. Il
concorso si rivolge alle donne dei paesi del mediterraneo che
non hanno mai viste pubblicate le loro opere. Ecco il
Regolamento del concorso che farà un’eccezione per le opere
pubblicate a conto d’autore:
– I testi devono essere adeguati al tema proposto e completi
di un titolo.
– Sarà accettato un unico testo per autrice.
– La lingua utilizzata sarà a discrezione dell’autore.
– I testi dovranno essere inviati in quattro copie e non
superare le 10 pagine (tra 12.500 e 20.000 caratteri).
Le novelle dovranno pervenire entro il 31 maggio 2010 a:
Forum Femmes Méditerranée
74, rue Longue des Capucins
13001 MARSEILLE
tel. +33 4 91 91 14 89 | [email protected] | www.femmes-med.org