donna il bel vetro tondo - IIS Severi

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donna il bel vetro tondo - IIS Severi
TORQUATO TASSO dalle Rime
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Donna, il bel vetro tondo
È un altro madrigale, che alterna sempre settenari ed endecasillabi. Lo schema delle rime è: aBBacCdEeD.
CCLX
1. il bel ... tondo: lo specchio.
2. perle ... ostri ... ori: i denti, il rosso purpureo delle labbra, l’oro dei capelli.
3. in cui ... t’innamori: la donna, vedendo le sue bellezze riflesse nello specchio, si innamora di se stessa.
4. quanto ... luce: l’immagine luminosa che
appare nello specchio è solo immagine riflessa (raggio ed imago) della luce che emana
dalla donna. La linea logica del discorso è: il
viso della donna è come il mondo, che raccoglie in sé infinite e varie bellezze; quindi lo
specchio, riflettendo il volto femminile, rac-
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Donna, il bel vetro tondo1
che ti mostra le perle e gli ostri e gli ori2
in cui tu di te stessa t’innamori3,
è l’effigie del mondo,
ché quanto in lui riluce
raggio ed imago è sol de la tua luce4.
Or chi de l’universo
può i pregi annoverar5 sì vari e tanti,
quegli, audace, si vanti
di stringer6 le tue lodi in prosa e ’n verso.
chiude in sé il mondo intero, è l’effigie del
mondo.
5. annoverar: numerare, contare.
6. stringer: racchiudere.
ANALISI DEL TESTO
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Il gioco delle analogie
Il gioco apparenza-realtà
La struttura logica
e argomentativa
Il discorso poetico si fonda su un complesso gioco di analogie: lo specchio riflette in sé il viso della donna, i denti, le labbra, i capelli; ma il viso della donna è come il mondo, che racchiude in sé infinite bellezze, quindi lo specchio, riflettendo il volto femminile, racchiude in sé il mondo intero, è immagine del mondo. Come si vede, il madrigale si caratterizza per il lambiccato concettismo, che fa
già sentire vicino il gusto barocco (a cui fa pensare anche il sensuale accarezzamento degli oggetti
ricchi e preziosi, perle, porpora, oro). Il concetto qui espresso compare anche nel canto XVI della Gerusalemme, riferito ad Armida: «Specchio t’è degno il cielo, e ne le stelle / puoi riguardar le tue sembianze belle», con la variante che il viso femminile è accostato non al mondo ma al cielo. Comune con
l’episodio di Armida è anche il motivo del narcisismo, della donna che si compiace di contemplare le
proprie bellezze allo specchio, innamorandosi di se stessa.
Ma il breve componimento non si riduce a convenzionale complimento galante e a prezioso esercizio formale: vi compaiono motivi di profonda risonanza, che riflettono la visione complessiva del reale
che è propria di questa età. Il motivo dello specchio, dell’immagine riflessa, è caro al tardo Cinquecento e al Barocco, in quanto simboleggia il gioco apparenza-realtà, il carattere illusorio del mondo, il trapassare delle labili parvenze le une nelle altre. Nel rapporto istituito tra il viso femminile e il mondo è
poi implicita l’idea che nel microcosmo è già racchiusa la forma del macrocosmo, idea tipica delle concezioni esoteriche e misteriosofiche, di ascendenza neoplatonica, che in questa età sono molto diffuse.
Dal punto di vista della composizione formale, a differenza del testo precedente, tutto risolto in un
trascorrere di impalpabili sensazioni, in immagini squisitamente pittoriche e in musica, questo madrigale presenta una struttura più logica e argomentativa, una struttura che è scandita dalla stessa
costruzione metrica. Si possono individuare due gruppi di quattri versi, 1-4 e 7-10, che presentano un
analogo sistema di rime incrociate, aBBa, dEeD, e sono congiunti da due versi a rima baciata, vv. 5-6,
cC. Ebbene, nei primi quattro è enunciata l’identificazione dello specchio con l’effigie del mondo, nei
due versi di giuntura se ne dà la motivazione logica, con una proposizione causale introdotta da «ché»,
mentre il secondo gruppo di quattro versi reca un’altra affermazione, l’impossibilità di cantare adeguatamente le lodi della donna, come è impossibile numerare tutte le stelle dell’universo.
Torquato Tasso • T3
© Pearson Italia S.p.A.
Baldi, Giusso, Razetti, Zaccaria
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PROPOSTA DI LAVORO
• Individuare le figure retoriche utilizzate (ad esempio anafore, allitterazioni, assonanze, metafore), le parole-rima all’interno
dei versi, le aree semantiche a cui appartengono i sostantivi nei vari periodi dei due madrigali.
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