Laboratorio di scrittura creativa

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Laboratorio di scrittura creativa
Istituto Comprensivo di Monte San Savino
Laboratorio
di
scrittura creativa
Miti realizzati dagli alunni
della classe I B
Anno scolastico 2013-2014
Perché il cielo è azzurro?
Nella città di Pinko Panko gli abitanti erano gente pacifica e rispettosa
dell’ambiente. Due artisti, amici di vecchia data, Pino e Pina, decisero di
dedicare una loro opera d’arte alla natura, tanto amata da tutti gli
abitanti della città. Disegnarono due enormi alberi, con dei rami maestosi
che sembravano avvolgere coloro che si fermavano a guardare l’opera.
Dopo averli rappresentati, passarono al colore: Pino colorò il suo albero
di blu, il colore del mare, Pina di bianco, come il candore delle nuvole in
una giornata di primavera.
Giunse l’inverno. Il cielo, eternamente grigio, iniziò a far cadere una fitta
pioggia e il colore dei due alberi disegnati da Pino e Pina cominciò a
sciogliersi. Gocce bianche e blu si incontrarono, formando splendide
tonalità di celeste ed azzurro. Quando i due amici videro ciò che stava
succedendo si dispiacquero del fatto che la loro opera fosse, ormai,
inevitabilmente rovinata, ma non poterono fare a meno di ammirare gli
splendidi colori che si erano formati. Felici, misero le mani nelle
splendide tinte ed iniziarono a scherzare tra loro, tirando in aria gran
masse di colore. E fu così che quel colore raggiunse anche il cielo e ne
rimase impregnato. Tutti notarono il cambiamento e lo apprezzarono
molto.
(Arrigucci Sofia, Casini Elisa, Casini Francesca)
Perché si formano i fulmini e i temporali?
Fulmini e temporali si formano ogni volta che una persona muore
ingiustamente. L’urlo rimbombante di un tuono è il grido di chi sta
lasciando la vita, la luce del baleno è un sogno che egli aveva e che si
trasferirà in un altro uomo. Intanto l’anima viene trasportata dal vento.
Essa cerca di rompere il muro di ghiaccio che divide la terra dal cielo e
mentre ci prova, migliaia di gocce d’acqua cadono sulla terra.
(Ferrotti Serena e Sciadini Niccolò)
Perché sulla terra ci sono mari e fiumi?
Tanto tempo fa sulla terra vivevano tre giganti, due uomini e una donna.
Uno di loro era sposato con l’unica donna, così l’altro si sentiva solo,
infelice e geloso dell’altro uomo. La sua gelosia aumentava di giorno in
giorno vedendo quanto la coppia fosse felice insieme e così maturò l’idea
di uccidere il rivale. Lo aspettò una sera e gli scagliò sulla testa una
grossa pietra. La donna si disperò e continuamente pensava a tutti i
momenti felici che aveva trascorso con il suo uomo. Il suo dolore era
incontenibile e dai suoi occhi cominciarono a scendere fitte lacrime.
Pianse per molti anni e le sue lacrime riempirono di acqua molti spazi
della superficie terrestre. Ancora oggi queste lacrime sono le sorgenti di
tutti i fiumi.
(Pagliai Giacomo, Saccocci Cesare, Scapecchi Riccardo)
Perché la terra “trema”?
Nell’antichità la terra era retta e sostenuta da Jepaco, un dio forte e
robusto che viveva sottoterra. Ogni giorno Jepaco teneva sulle sue spalle
un pesante fardello ma era dal cuore buono e non se ne lamentava. La sua
vita era rallegrata da una famiglia serena che viveva con lui e la sua gioia
più grande era quella di giocare con i suoi figli. Un giorno Jepaco non
poté evitare che il figlio più piccolo gli facesse il solletico, così egli lasciò
per qualche istante il peso della terra. Ed essa tremò. Ogni volta che la
terra trema, sappiate che uno dei figli di Jepaco sta giocando con lui.
(Arapi Xhoana, Bianchi Costanza, Palazzini Irene)
Perché la sera il sole “se ne va”?
Tanto tempo fa il Sole stava sempre nel cielo e non se ne andava mai. Gli
uomini, però, non erano molto contenti perché c’era moltissima luce e non
potevano riposare bene. Con il passare del tempo anche il Sole sentì il
bisogno di fare qualcosa di diverso, di prendersi un periodo di riposo. Un
giorno in cui egli era particolarmente stanco, si accorse che i suoi occhi si
stavano chiudendo, così pensò di andare a riposare per qualche ora.
Mentre lui riposava, sulla terra arrivarono le tenebre. Gli uomini non
erano abituati a ciò e si spaventarono. Fu così che il Sole ogni sera,
quando sente il bisogno di riposare, manda al suo posto la luna, sua
moglie, e le stelle, le figlie.
(Jaupaj Mikele, Lischi Chiara, Zanni Costanza)
Perché dalla terra nascono piante e fiori?
Celeste, la dea della natura, aveva un animo gentile e delicato. Un giorno
incontrò un giovane uomo e si innamorò perdutamente di lui. Purtroppo il
legame tra i due era contrastato. Come poteva una dea legarsi ad un
mortale? Si tentò in ogni modo di farle rinunciare a quel folle amore
finché un giorno, dopo tante insistenze, Celeste decise di rinunciare
all’amore della sua vita. Ma il dolore nel suo cuore fu così intenso che
non poté fare a meno di piangere. E pianse, pianse e pianse tutte le sue
lacrime, molte delle quali caddero al suolo. E fu così che la terra, colpita
dalla forza del sentimento di Celeste, trasformò ogni lacrima che cadeva
su di lei in un essere vegetale, colorato e profumato.
(Bennati Diamante, Kola Ambra, Zanon Michele)
Perché l’erba è verde?
Tanto tempo fa il dio dell’acqua andò a controllare la purezza del suo
lago preferito. L’acqua era magnifica, pura e fresca, ma la vegetazione lì
intorno non era una degna cornice, tutto era grigio e spento. Così una
lacrima scese dai suoi occhi verdi e, come per miracolo, l’erba assunse la
stessa colorazione.
(Amendola Giuseppe, Perrone Giacomo)
Perché la montagna “sputa” fuoco?
In un’epoca lontana, dentro ad una montagna, viveva un fabbro che
forgiava armi per i soldati. Dato che a quei tempi la gente si faceva
guerra continuamente, il fabbro lavorava senza sosta ed egli un giorno
sentì una grande stanchezza. Continuò, tuttavia, il suo lavoro anche se con
minore concentrazione per cui le armi che vennero fabbricate apparivano
meno potenti e precise delle precedenti. Il fabbro non sapeva a cosa
imputare quei pessimi risultati, pensò di se stesso di essere diventato
vecchio e non più in grado di svolgere un buon lavoro per la sua gente.
Così, in un momento in cui si lasciò prendere dallo sconforto, iniziò a
lanciarle per aria. Alcune di esse erano ancora incandescenti perché
appena ritirate dal fuoco dove erano state forgiate. Dalle viscere della
terra le armi, lanciate con forza, cominciarono ad uscire da un’apertura
della montagna. Il fabbro non seppe mai quanta sorpresa e timore
destarono negli uomini che vivevano nella terra, la vista delle sue armi
incandescenti che uscivano dalla montagna!
(Del Tordello Sara, Lotti Michela, Oprisor Alexandra)