Il re delle onde

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Il re delle onde
P e r f o r m a n c e
S u p e r b oa r d
La ‘MBoard’, sviluppata dal campione
in collaborazione
con Mercedes-Benz,
è la tavola più
veloce su cui
McNamara abbia
mai surfato.
Il re delle onde
Davanti alla costa portoghese di Nazaré si infrangono
le onde più grandi del mondo. In alcune giornate, si innalzano
fino a raggiungere l’altezza di un edificio di dieci piani. È allora
che Garrett McNamara ama sfidare l’oceano.
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d i N at h a l i e C h r o b a c z e k - P r o s p e r o
fotogr afie JoÃo Br acourt
I
mmaginate di scappare da un’inesorabile valanga
di neve che vi insegue; in questa situazione, per
cercare di salvare la vita, è necessario muovere
braccia e gambe, come per nuotare, per tentare di
rimanere in superficie al margine della massa di
neve, in modo che la valanga non possa inghiottir­
­vi. È questo l’esempio da cui ama partire Garrett
McNamara per raccontare la sua passione per il
surf. A sentirlo, però, sembra quasi che parli di un
incubo. “Beh, a volte può esserlo davvero”, ammette
il fuoriclasse, leggenda assoluta del ‘tow-in surfing’,
una tecnica di surf che consiste nel farsi trascinare
sulla cresta dell’onda da un partner alla guida di
un acquascooter o di un elicottero, legati a un cavo
che poi viene lasciato andare. Le onde gigantesche
dalle quali si fa inseguire McNamara possono arri­
vare fino a 30 metri d’altezza e si infrangono con
una violenza inarrestabile, generando vortici im­­
mani che possono travolgere il surfista trascinan­
dolo sott’acqua per interminabili minuti, facendogli
perdere l’orientamento e mettendo a repentaglio la
sua stessa vita. Una potenza enorme che può dun­
que essere letale e che non può essere gestita sen­­
za una particolare preparazione fisica e tecnica:
servono forza, flessibilità muscolare, mobilità articolare, resistenza, ossigenazione e, ovviamente,
la tavola giusta. Per questo, insieme ai designer e
agli ingegneri Mercedes-Benz, McNamara ha
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La paura è un
sentimento che noi
scegliamo di provare.
Se sei preparato, poi non
provi alcun timore”
Biografia
19 67
Garrett McNamara nasce
a Pittsfield, Massachusetts,
lontano oltre 160 km
dal mare.
1978
La famiglia
si trasferisce alle
Hawaii. Poco tempo
dopo McNamara vince
la sua prima gara.
collaborato alla realizzazione di un’ideale tavola da
surf, sia nei materiali che nella distribuzione dei
pesi. Il progetto, denominato ‘MBoard’, ha visto il connubio tra il meglio del know-how Mercedes-Benz
e la decennale esperienza ‘sull’onda’ di McNamara.
Da questa collaborazione sono nate 4 speciali ta­­
vole ‘MBoard’, collaudate perfino nella galleria del
vento. Hanno forme leggermente diverse tra loro
e sono realizzate su misura in base al peso e all’al­
tezza del fuoriclasse americano, che le ha già mes­­
19 9 2
Nasce il ‘tow-in
surfing’. McNamara
se ne appassiona
immediatamente, poiché
gli permette di cavalcare
onde sempre
più gigantesche.
2003
G-Mac sfugge
miracolosamente alla
morte dopo essere stato
inghiottito da un’onda
di oltre 6 metri nelle acque
di Maui, alle Hawaii.
2 0 07
Insieme al ‘collega’ Kealii
Mamala, cavalca l’onda
anomala provocata dal
crollo di una parete
di ghiaccio nell’Alaska
centro-meridionale.
2 013
Cavalcando su un’onda
di 30 metri, McNamara
batte il precedente record
mondiale di tow-in surfing
da lui stesso detenuto.
mb-qr.com/0iq
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A c ac c i a
McNamara scruta
continuamente il mare
e, quando scorge l’onda
perfetta, non si fa mai
cogliere impreparato.
se alla prova sulle onde portoghesi di Nazaré con
risultati sorprendenti, raggiungendo, su una di que­
ste, la straordinaria velocità di 62,4 km/h.
Un tutt’uno con l’oceano
Negli occhi di ‘G-Mac’, il nomignolo con cui McNa­
mara è conosciuto nell’ambiente del surf, brilla una
passione per questo sport che lo spinge tuttora, a
47 anni, a lanciarsi entusiasta in acqua per affron­
tare le big waves: “Non si è mai troppo giovani o
troppo vecchi per inseguire i propri sogni”, senten­
zia. Nel gennaio 2013, sempre davanti alla spiaggia
portoghese di Praia do Norte, ha cavalcato un’onda
di 30 metri, la più alta mai ‘surfata’ al mondo. “Na­­
zaré è un posto particolare, dove onde gigantesche
si accavallano una sull’altra in tutte le direzioni”,
spiega McNamara, che si definisce ‘un tenace per­
fezionista’ che, grazie a questo sport, ha imparato
anche l’arte della pazienza, in attesa dell’onda per­
fetta. Ma per essere un campione, oltre che alle­
narsi (G-Mac è un fan del Bikram Yoga), bisogna
anche studiare e conoscere i venti e le correnti; così,
quan­­do arriva l’onda ‘giusta’, lui non si fa mai cogliere impreparato.
Per McNamara surfare sotto un’onda è un’espe­
rienza inebriante: “Scivolare sotto un muro d’acqua
mentre si sta avvolgendo su se stesso provoca sen­
sazioni molto forti, un misto tra euforia, terrore e
adrenalina. Ma in realtà per me non è una lotta per
la sopravvivenza; semmai, io cerco di rilassarmi,
per gestire al meglio i momenti cruciali: mi lascio
trasportare dalla tavola e mi godo il momento”. Per­
ché per G-Mac la paura è solo un sentimento che
noi scegliamo di provare: “Se ti prepari al momento,
rimani in quel momento e godi di quel momento,
poi non provi alcuna paura”. Davvero McNamara
non ha mai avuto paura facendo tow-in surfing? “A
volte l’ho avuta, come in Alaska, dove ho surfato
sotto una gigantesca cascata di ghiaccio che stava per staccarsi. Naturalmente ho subìto anche degli incidenti, per esempio ad Haiti sono finito con­
tro il reef”. Ma il sense of belonging, il sentirsi parte
dell’oceano, che prova quando cavalca un’onda, è
più forte di tutto. In fin dei conti, la sua regola di
vita è: “Se sorridi mentre fai qualcosa, allora è
okay”. E lui, mentre vola sulle onde più minacciose,
sorride sempre.