Gennaio-Febbraio 2007

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Gennaio-Febbraio 2007
Missione Cattolica Italiana · 16 rue Orient-Ville · 1005 Lausanne · 44o anno · No 1 · Gennaio-Febbraio 2007 · JAB 1000 Lausanne 1
divertirsi si.
rischiare no.
MISSIONE CATTOLICA
ITALIANA
Rue Orient-Ville 16
CH-1005 Lausanne
Tel. 021 351 22 90
Fax 021 351 22 91
Ccp 10-10240-8
MISSIONARI
Don Luigi Agazzi
Don Lorenzo Flori
SEGRETARIATO LOSANNA
Giorgio Lecci,
tel. 021 351 22 90
Aperto da martedì a giovedì
8.30-12.00 / 14.00-18.30
E
ccoci arrivati al nuovo anno! Ancora una volta il tempo sembra esserci sfuggito
di mano perché ci sembra che per tutto ci sia sempre tempo ed invece... immancabilmente il nuovo anno ha già bussato alla nostra porta! Benvenuti nel
2007! Quante cose da pensare e preparare, da programmare e mettere in conto!
Tra le tante cose da rinnovare, nelle casa degli italiani residenti all’estero, non deve
mancare l’abbonamento al Messaggero. Si! Perché tra tutto ciò che crea unione,
incontro e dialogo tra noi emigrati nella Svizzera, sia di prima che di seconda o terza generazione, e che ci fa sentire comunità viva, che si ritrova nello stile italiano,
nella lingua italiana, e vivacità italiana, il nostro Periodico è certamente uno strumento prezioso, che da più anni parla, informa, avvisa e fa sognare chi lo legge,
... ed è per questo che è conosciuto e apprezzato non solo dagli italiani.
Comprendete quindi il mio caloroso e accorato invito a rinnovare l’abbonamento
annuo al Messaggero, e l’incoraggiamento a diffonderlo per farlo conoscere sempre di più; sarà senz’aItro motivo di arricchimento e di aiuto per tutti.
Tra le cose che passano e quelle che restano, come Missione Cattolica Italiana,
anche noi siamo stati toccati da cambiamenti che hanno modificato totalmente
il volto della COMUNITÀ Italiana: il cambio dei sacerdoti è certamente motivo di
riflessione e di nuovo impegno da parte di tutti, perché con i nuovi arrivati possa
continuare e svilupparsi sempre meglio la Missione Italiana. Siamo tutti più che
grati ai Padri Scalabriniani perché per diversi anni hanno servito e amato gli italiani emigrati e hanno contribuito enormemente alla nostra integrazione e riuscita,
sia sociale che religiosa e civile.
Rinnovare l’abbonamento al nostro periodico il Messaggero è quindi un’occasione da non perdere e da non dimenticare, sono pochi franchi spesi bene che vi aiuteranno a sentirvi sempre più vicini all’Italia e veri Italiani che vivono e rendono
sempre più bello e accogliente questo angolo di Paradiso che è la Svizzera!
Ancora una volta Auguri per il nuovo anno e Grazie della vostra amicizia e fedeltà.
La Redazione
Viene inviato agli abbonati. Un periodico
controllo eliminerà chi non è in regola con
l’abbonamento.
“Non privarti del contatto con
la realtà religiosa e sociale
della tua comunità italiana”.
2
Abbonamento solo Fr. 20.- all’anno / ccp 10-10240-8 intestato alla
Missione cattolica italiana - Losanna.
Gennaio-Febbraio 2007
SEGRETARIATO RENENS
Rosa Tomaselli Carbonara
Av. 14-Avri 34 · 1020 Renens
tel. 021 634 24 21
Aperto da lunedì a mercoledì
dalle ore 9.00 alle ore 11.00
e giovedì e venerdì dalle
ore 18.00 alle ore 20.00
MESSE IN ITALIANO
·Losanna
St-Rédempteur
Sabato ore 18.30
Domenica ore 9.45
Nôtre-Dame au Valentin
Domenica ore 12.00
Settimanali
St-Rédempteur
martedi, giovedi e venerdì: ore 18.30,
mercoledì: ore 9.00
· Renens:
Domenica: ore 10.30
Settimana al Foyer:
ore 7.40
BATTESIMI
Normalmente la 4a
domenica del mese
alternando le chiese
di Losanna e Renens.
Annunciarsi almeno
due mesi prima.
CATECHESI
Responsabile:
Rosetta CARBONARA
Marilena GORGONI
tel. Missione 021 351 22 90
privato tel. 021 323 71 77
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Tre volte l’anno:
· Febbraio
· Maggio
· Novembre.
Necessario iscriversi.
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Viene iniziato un corso
in febbraio.
ATTIVITà
· Coro italiano
· Gruppo Catechisti
· Gruppo Famiglie
· Gruppo Pro Malati
· Gruppo GMG
· Gruppi giovanili
· Gruppo 3a Età
· Gruppo Feste/Collaboratori
· Consiglio parrocchiale
· Consiglio pastorale
Foto copertina: RR Grafik Studio
NEL SOLCO
DELLA
TRADIZIONE
In questo numero
5
Finanziaria 2007
9
Migrazioni
11
Spiritualità
12
Vita di Missione
16
Il secondo pilastro
18
Genitori e figli
19
In famiglia
21
I nostri defunti
SITO DELLA MISSIONE
e POSTA ELETTRONICA
www.missioni.ch/nazionale
E-mail: [email protected]
[email protected]
IMPRESSUM
Bimestrale della Missione
Cattolica Italiana di Losanna
Direttore resp.: Luigi Agazzi
Rue Orient-Ville 16
CH-1005 Lausanne
[email protected]
Tel. 021 351 22 90 · Fax 021 351 22 91
Redazione:
Luigi Agazzi, Valeria Angrisani,
Giorgio Brignola, Elena Damiano,
Lorenzo Flori, Marilena Gorgoni,
Antonietta Lecci, Giorgio Lecci,
Isabella Martino,
Rosa Tomaselli Carbonara
Grafica: RR-Grafik Studio, Zollikofen
[email protected]
Tipografia:
La Buona Stampa · Pregassona
Abbonamento annuo Fr. 20.ccp 10-10240-8
L’ultimo editoriale scritto da Padre
Enzo nel numero di novembre-dicembre 2006, iniziava con queste parole:
“Con l’arrivo dei nuovi Missionari, la
Comunità Italiana...”. A distanza di
pochi giorni della sua partenza che
ha segnato la fine della presenza degli Scalabriniani qui a Lausanne (per altro lasciando un grande vuoto
presso tutta la Comunità Italiana che da moltissimi anni ha potuto godere della loro presenza, sensibilità e grandi capacità!). Pazienza e coraggio! Si riprende, è una nuova partenza, una nuova sfida! Nella richiesta
di collaborazione e di aiuto che rivolgiamo a tutti, sebbene con alcune
incertezze e qualche trepidazione la Missione Cattolica Italiana continua
‘nel solco’ che i Reverendi Scalabriniani hanno tracciato.
Il tempo del Natale che abbiamo appena concluso, ci invitava a guardare
avanti con coraggio e a scorgere un nuovo giorno che iniziava a brillare,
ad intravedere cioè in modo sempre più chiaro la presenza di Cristo che
Guida e Sostiene i nostri passi, e ci chiama a camminare con Lui nella vita
per portare frutti, per rendere migliore il mondo, per fecondare la terra
con il nostro lavoro e rendere la società migliore per tutti, senza alcuna
distinzione.
QUALE VOLTO?
Certamente il ruolo della Missione Cattolica Italiana assumerà il volto che
sapremo - insieme - donarLe, cioè sarà opaca o trasparente, sveglia o sonnolente, accogliente o inospitale, a secondo di come NOI ITALIANI emigrati e residenti all’estero, la sapremo creare, plasmare e trasformare.
Nel solco della Tradizione allora significa che i termini ‘compartecipazione, collaborazione, spirito di servizio, testimonianza’ sono la forza del
nostro ‘aratro’ che trainato da potenti motori (naturalmente italiani!)
spaccano la crosta dura dell’indifferenza, del menefreghismo che regna
là dove la terra è arida, e la sbriciola rendendola accogliente e idonea
per la semina.
È vero che la Comunità italiana nel contesto Svizzero è, per la più parte,
bene integrata, e numerosi sono le presenze dei nostri connazionali nei
posti di responsabilità e di direzione nella società Svizzera; ma è altrettanto vero che molti italiani nonostante i tanti anni che vivono e lavorano qui, si sentono italiani a pieno titolo e come tali richiedono sacerdoti
per una formazione Religiosa ‘come si fa in Italia’.
CREARE PONTI
Nasce forte l’impegno a collaborare con la Chiesa Svizzera e con i fratelli
vicini di diversa Fede o maniera di vivere il contatto con l’Assoluto; è la
sfida di questo nuovo millennio che ci chiama ad essere sempre più convinti e preparati, per dialogare, per aiutarsi e conoscersi sempre meglio
nel rispetto reciproco delle differenze e nell’assunzione dei Valori che
ciascuna porta.
Italiano o francese, spagnolo o portoghese, tedesco o inglese, croato o
cinese la lingua non deve fare differenza, non deve innalzare muri che
dividono e nascondono, ma creare ponti per unire, perché la Chiesa sia
come un giardino ben fiorito, con una infinità di specie e di colori, ma
tutti... amati da Dio.
E ancora una volta mi riallaccio all’articolo di Padre Enzo Moretto e faccio mie le sue parole, quando terminava dicendo: Ecco l’impegno che ci
prendiamo in questi momenti di rinnovo e l’augurio che ci facciamo perché, ... tutto questo possa verificarsi.
Don Luigi Agazzi
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ITALIA
Finanziaria 2007
Il Governo discute sui provvedimenti finanziari
per l’anno 2007. Questa sarà la prima prova sulla ”tenuta”
politica della maggioranza. Sfumano le possibilità
d’autentica collaborazione tra il Professore ed il Cavaliere.
Prodi dovrà fare i conti con una
maggioranza troppo variegata.
Da subito, abbiamo capito che la
coalizione non sempre opera in
armonia ed il voto di fiducia resta
l’unica via per andare avanti. Insomma, questo centro-sinistra, sbilanciato proprio a sinistra, stenta
a convincerci e, dati i tempi, non
possiamo fare riferimento al precedente esecutivo del Professore.
Non solo perché la situazione nazionale è profondamente cambiata, ma anche perché l’opposizione
non intende, almeno per quanto
ci è noto, modificare la sua strategia. In altri termini, le linee del
Governo non potranno mai incontrarsi con quelle dell’Opposizione.
La questione, squisitamente politica, investe però il futuro del Paese
e quello del Popolo italiano. Senza dubbio quest’anno resta tra i
più problematici della Seconda Repubblica. Non solo per il cambio
del Governo, ma soprattutto per
il sensibile modificarsi delle strategie economiche che dovrebbero
cambiare il Paese. I dubbi, a nostro
avviso, restano parecchi.
Molti dubbi,
quali certezze?
L’incertezza governativa è sempre
palpabile e ci preoccupa l’atteggiamento di alcuni componenti della
maggioranza. Insomma, essere di
”sinistra” resta un peso più che un
concreto vantaggio per Prodi e relativa Squadra. È vero, per la verità, che tutti i partiti della coalizione hanno firmato il documento
programmatico che dovrebbe trovare progressiva applicazione, ma
restano i segnali in negativo di un
elettorato che già ha manifestato
contro il ”centro-sinistra”. I nostri
dubbi non sono sul programma,
ma sulla possibilità di una sua concreta applicazione.
Lo avevamo scritto da subito ed oggi preferiamo ribadirlo anche per
evitare d’essere fraintesi. Il fronte
politico nazionale, quando è analizzato dall’estero, presenta, infatti, delle sfumature non proprio in
sintonia con la realtà che in Patria è
concretamente vissuta. D’altro can-
to, siamo in attesa di conoscere la
posizione degli onorevoli eletti
nella Circoscrizione Estero proprio
con riferimento a provvedimenti
che, in concreto, andranno a coinvolgere anche i Connazionali oltre
frontiera.
Problemi aperti
Sul piatto della bilancia resta il fisco, la sanità e l’occupazione. Tutte tematiche tra loro collegate ed
oggettivamente inscindibili. Prodi
ha fatto sapere quale potrebbe essere la sua “cura” per migliorare
la situazione. La Finanziaria 2007
dovrebbe essere il primo provvedimento concreto atto a dare corpo alle iniziative programmatiche
di questo sofferto Governo. Non
ci sentiamo di prendere, per il momento, posizioni critiche; ma non
desideriamo rimanere inerti spettatori di una situazione che non ci
è stata chiara da subito. La strategia di Berlusconi non aveva provocato tanta tensione all’interno della “Casa delle Libertà”. Ora, tutto è
differente e ne prendiamo atto. Se
Prodi riuscisse a superare l’attuale
incertezza, il suo Esecutivo potrebbe acquistare maggiore credibilità
anche da parte dell’opposizione.
Sotto il mirino restano i Ministeri
dell’Economia, del Lavoro e della
Salute.
Comunque, con questo Governo
viene definitivamente a tramontare il concetto di Stato assistenziale
tanto caro alle sinistre dei lontani
anni ‘80.
Costi, sacrifici... e miracoli
Oggi tutto ha un costo e la collettività è chiamata a provvedere.
Anche se, con buona pace di tutti,
in misura differente. Ce ne siamo
resi conto tutti: per ottenere risultati concreti ci sono da affrontare
nuovi sacrifici. Come per il passato; ma con molte illusioni di meno.
Come a scrivere che non saranno
sufficienti gli anni di governo per
risolvere le questioni di un Paese
che non ha mai avuto vita facile.
Neppure, tanto per intenderci, durante l’epopea Berlusconiana. Chi
si è illuso, ora ha tutto il tempo per
modificare la sua posizione. I miracoli non li fanno i politici. Neppure
i governi.
Italiani cittadini d’Europa
L’Italia resta un tassello del tessuto sociale europeo e deve tener conto di una realtà che, già
da tempo, ha superato i confini
nazionali. Essere italiani significa
essere cittadini d’Europa; anche
se con qualche problema in più.
Non ci sono, di conseguenza, cure miracolose per superare una
situazione che resta delicata, anche se reversibile. A questo punto, gioco forza, non ci resta che
meditare sugli eventi dei prossimi mesi e sugli effetti che la Legge Finanziaria 2007 andrà ad innescare. Però tenendo conto, da
subito, che ogni fattibile intervento non potrà modificare una tendenza che ancora è legata alla precedente normativa; anche perché
varata da una differente maggioranza. Quindi se non ci saranno
“lacrime e sangue”, il Paese dovrà
responsabilmente affrontare una
serie di limitazioni che non favoriranno, certamente, una migliore
qualità di vita. Essere ottimisti, almeno in questo caso, non avrebbe
significato. Almeno in termini di
concretezza.
Giorgio Brignola
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Italia
”Una visita che conferma il legame tra fede e storia”
Udienza storica del Papa
ROMA - Per il Papa “la libertà della Chiesa non pregiudica lo Stato e non mira a nessuna supremazia”.
Per Napolitano “bisogna mantenere assieme la coesione sociale, collaborando nella distinzione”. È durato 25 minuti circa lo storico incontro fra il pontefice
e il presidente della Repubblica (la prima volta per
un capo dello Stato proveniente dalla tradizione del
Pci). Un colloquio cordiale, durante il quale entrambi
hanno concordato sulla necessità di operare assieme
per il “bene comune”. Papa Ratzinger ha affermato
che “la Chiesa non è ne agente politico ne silente. La
libertà, che la Chiesa e i cristiani rivendicano, non pregiudica gli interessi dello Stato o di altri gruppi sociali
e non mira a una supremazia autoritaria su di essi, ma
è piuttosto la condizione affinché si possa espletare
quel prezioso servizio che la Chiesa offre all’Italia e a
ogni Paese in cui essa è presente”. “L’impegno dei fedeli laici nelle sfide attuali tra cui guerre e terrorismo,
fame e sete, ma anche la tutela della vita umana in
tutte le sue fasi - ha proseguito Benedetto XVI - non è
un impegno per un interesse peculiare, ma avviene invece nel contesto e secondo le regole della convivenza democratica, per il bene di tutta la società”. Napolitano ha concordato sulla comune missione di Stato e
Chiesa per “l’etica e la legalità”. Il capo dello Stato ha
poi affermato di avere “la consapevolezza profonda
dell’alta missione universale della Chiesa cattolica e
del prezioso servizio che essa offre alla nazione”. ”Per
il bene comune - ha aggiunto il presidente - serve un
clima più disteso”.
Istat: Italia un paese
ad alta longevità
e bassa fecondità
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L’Italia è uno dei Paesi a più elevato invecchiamento al
mondo grazie ai progressivi incrementi della speranza
di vita; allo stesso tempo, è uno dei Paesi con livelli di
fecondità tra i più bassi. L’Istat ha reso note le stime
anticipatorie dei principali indicarori demografici del
2005 a livello nazionale, regionale e provinciale. Al
primo gennaio 2005 la percentuale di individui con
65 anni e oltre ha raggiunto la significativa cifra del
19,5%, (era il 16,5% nel 1995), mentre quella di individui minorenni è scesa aI 17,1% (18,4 nel 1995). Secondo le più recenti proiezioni, le conseguenze del processo d’invecchiamento per l’Italia sono tali che entro
il 2050 la percentuale di individui con 65 anni e più
potrebbe crescere fino al 34%, parallelamente, quella
dei minori ridursi ulteriormente al 15.4%.
La prospettiva non inverosimile di ritrovarsi entro una
data non lontanissima per la demografia con una popolazione composta da un anziano di 65 anni e oltre, ogni tre persone e da un minore circa ogni sette,
porta a concentrare l’attenzione sugli indizi, anche
minimi, che possono suggerire accelerazioni o rallentamenti degli attuali andamenti. A tal riguardo uno di
questi è rappresentato dall’andamento della fecondità, che nell’ultimo decennio sembra aver finalmente
invertito la tendenza, perdurata fino alla metà degli
anni ‘90, che la vedeva contrarsi anno dopo anno.
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Immatricolazione
L’immatricolazione di veicoli da parte di cittadini italiani residenti all’estero (iscritti all’Aire), dopo la riforma estiva del codice stradale, può essere effettuata, a richiesta dell’interessato, anche con le modalità
previste dall’articolo 93 del codice della strada. Lo ha
chiarito il Ministero dei Trasporti con la circolare prot.
n. 4100/M360/2003 (disponibile sul sito Internet www.
poliziamunicipale.it). Con l’entrata in vigore della legge 1o agosto 2003, n. 214, l’iscritto Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero) può richiedere l’immatricolazione del veicolo con targa nazionale purché lo stesso dichiari un domicilio legale presso una persona fisica residente in Italia o presso uno dei soggetti indicati dalla legge n. 264/1991.
In tal caso gli uffici della motorizzazione dovranno acquisire una dichiarazione sostitutiva di certificazione
attestante l’iscrizione dell’Aire del soggetto interessato e una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà attestante l’elezione di domicilio dello stesso
(presso una persona fisica residente in Italia o presso
uno studio di consulenza automobilistica).
Dalle Camere di
Commercio Italiane
all’Estero 52 milioni
nel 2006 per tutela
e promozione
del made in Italy
Nel 2006 Ie Camere di Commercio Italiano all’Estero
investiranno 52 milioni di Euro per attività promozionali. Un impegno importante che ha visto aumentare
del 25% negli ultimi 5 anni le risorse destinate alla
promozione per difendere l’immaggine del made in
Italy nel mondo e tutelare le produzioni italiane dalla
concorrenza sleale e dalla contraffazione. Il programma 2006 delle Camere di Commercio Italiane all’Estero prevede la realizzazione di 1580 progetti. Circa il
60% di queste attività riguarda la realizzazione di
partnership, la conclusione di affari e la assistenza e
consulenza per le Pmi, per un ammontare di circa 26
milioni di euro. Si tratta di iniziative che favoriscono
una più stabile presenza all’estero delle nostre imprese. Molta importanza viene data alle azioni di informazione operativa per le imprese, che rappresentano
circa il 16% della progettazione 2006. L’obiettivo è
dare un’immagine a 360 gradi del territorio italiano,
valorizzando gIi aspetti economici, le tipicità, i beni artistici e il patrimonio ambientale. Marketing e
promozione integrata rappresentano oltre il 60% del
complesso delle attività di promozione che le Camere hanno in programma di svolgere nel 2006, frutto anche del forte collegamento con Regioni, Comuni, Camere di Commercio, associazioni territoriali. Le
CCIE comunque dedicano il 16,4% della promozione
all’agricoltura e il 3,9% ai servizi per il made in Italy,
(istituzionale, design, economia, legale, fiscale, tuteIa
ambientale). Le attività di promozione integrata sono
la maggioranza in tutti i continenti, ma sono particolarmente numerose in Asia e Sud Africa (73%).
QUI DA NOI
1906-2006: primo centenario del grande traforo alpino
Sempione: una linea
ferroviaria al servizio
dell’economia europea
Nel quadro delle grandi linee ferroviarie europee, il Tunnel del Sempione, che adesso compie cento anni,
occupa un posto importante nel trasporto di persone e merci attraverso
le Alpi. I lavori per la sua costruzione durarono oltre nove anni e la sua
inaugurazione avvenne il 19 maggio
1906 alla presenza delle massime
autorità eIvetiche ed italiane, con in
testa il Presidente della Confederazione, Ludwig Forrer, ed il Re d’ltalia, Vittorio Emanuele III di Savoia.
I progetti
Il primo progetto per collegamento ferroviario attraverso il massiccio del Sempione, fu presentato nel
1855 dall’ingegnere svizzero Dumur.
Ma a causa dei limitati mezzi tecnici l’impresa sembrò allora impossibile. Nel 1878, a Briga, fu aperta al
traffico la locaIe tratta della ferrovia svizzera. L’invenzione della perforatrice a rotazione, che sostituiva
quelle a percussione, e quella della dinamite, brevettata dal chimico
svedese Alfred Nobel, fecero maturare l’idea della fattibilità di un tunnel sotto il massiccio del Sempione.
La galleria del Moncenisio con i suoi
12.849 m era stata aperta al traffico
il 25 dicembre 1870; due anni dopo
iniziarono i lavori del traforo del San
Gottardo (14.984 m) la cui apertura
avvenne il 1o gennaio 1882. Soltanto
quattro anni dopo, nel 1886, verranno elaborati i primi piani per il traforo del Sempione. In pochi anni i progetti presentati furono ben 27. Il 27o
della serie, presentato in data del 24
ottobre 1893, assegnava al tunnel la
lunghezza di km 19.803, conteneva
il programma particolareggiato di
esecuzione e prevedeva l’importo
totale dei lavori, da Briga fino all’ingresso nella stazione d’lselle, in
franchi 75.040.000. Al posto del me-
todo convenzionale con lo scavo di
un’unica galleria a binario doppio,
il progetto prevedeva due gallerie
parallele, a binario unico, collegate trasversalmente ogni 200 metri. I
due trafori sarebbero stati costruiti
di pari passo, uno (detto galleria n.
1) a sezione intera, l’altro (detto galleria n. 2) a sezione ridotta. La galIeria n. 1, cioè quella di destra per chi
guarda l’imbocco italiano, era dunque a sezione completa con la forma
di un ovoide tronco di m 5,50 x 4,40.
La galleria n. 2 era, invece a sezione
ridotta di m 3,20 x 2.50.
Il piano dell’opera
Il procedimento di costruzione adottato avrebbe consentito di avvalersi
della galleria n. 2 come via di servizio dell’altra. Essa era comunque
predisposta ad essere allargata non
appena le esigenze del traffico lo
avrebbero richiesto. Il progetto dava al tunnel la forma di una S molto
allungata, che passava sei volte sotto la grande e tortuosa strada napoleonica del Sempione. Il Consiglio
federale svizzero, con deliberazione 27 aprile 1894, sottopose questo
progetto all’esame di un collegio
peritale costituito dall’ing. senatore G. Colombo di Milano, dall’ing.
F. Fox di Londra, costruttore della
galleria della Mersey, e dall’ing. C.
F. Wagner di Vienna, ispettore delle
ferrovie austriache dello Stato e già
capo sezione ai lavori della galleria
dell’Arlberg. La commissione peritale, in data
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del 19 luglio 1894, approvò il progetto. Il Governo svizzero
e quello italiano sottoscrissero un
Trattato internazionale (25 novembre 1895) per effetto del quale la
costruzione dell’intera linea BrigaDomodossola rimaneva affidata alla
“Compagnie des chemins-de-fer Jura-Simplon” per il tronco compreso
tra la stazione di Briga e lo scambio
d’ingresso nella stazione di Iselle e al
Governo italiano per il tronco compreso fra tale scambio e la stazione
di Domodossola; l’esercizio dell’intera linea rimaneva invece affidato
alla Compagnia del Giura-Sempione. I lavori iniziarono nel corso del
1898. L’energia per azionare le macchine venne ricavata dal Rodano sul
quale fu costruito uno sbarramento presso Morel per deviare l’acqua
ed incanalarla in una condotta forzata che azionava potenti turbine.
Imponente fu l’uso del legname per
le travature di sostegno dei fianchi
e della volta della galleria e quello
dei blocchi di pietra per le opere in
muratura.
Difficoltà dei lavori
Nelle tratte completate della galleria, il trasporto avveniva con locomotive a vapore fino alla stazione
di smistamento, da qui ai cunicoli
di avanzamento i convogli venivano
trainati da locomotive ad aria compressa. In 24 ore si alternavano tre
turni di lavoratori e tecnici: alle 6 del
mattino, alle 2 del pomeriggio e alle
10 della sera.
L’apertura della galleria n. 1 fu compiuta il 24 febbraio 1905, rivelando
tra i due allineamenti la differenza
di soli 20,2 cm. Le difficoltà incontrate furono gravissime per numerose cause, di cui le principali risultarono:
· l’alta pressione delle rocce, che richiese il rafforzamento delle armature di ambedue le gallerie;
· l’irruzione di acque ad alta pressione e ad alta temperatura, che
comportò forti investimenti per gli
impianti di raffreddamento, senza i
quali sarebbe stato impossibile continuare i lavori.
La ventilazione delle gallerie fu ottenuta artificialmente mediante una
installazione, situata sul fronte svizzero, che lanciava nelle gallerie stesse un vento diretto verso l’Italia con
la velocità di circa 3 m al secondo;
a tale fine gl’imbocchi svizzeri vennero chiusi da tendoni che venivano rimossi al passaggio dei treni. La
lunghezza totale del tunnel è di km
19.825, di cui km 9.073 in territorio
svizzero e km 10.752 in territorio italiano. Nel 1912 il Consiglio d’amministrazione delle Ferrovie federali
svizzere decise di eseguire direttamente in economia quei lavori per
l’allargamento ed il completamento
della galleria n. 2, che saranno parzialmente interrotti per gli eventi
della prima Guerra mondiale e, quindi, terminati il 4 dicembre 1921.
Gennaio-Febbraio 2007
7
Qui DA NOI
In Svizzera
un quarto dei
dipendenti pensa
a cambiare
lavoro
BIRRA E BIBITE DOLCI
In aumento
l’abuso
di alcolici
8
L’alcool, stando all’indagine, è la
sostanza psicoattiva più consumata dai giovani dopo il tabacco e sta
diventando un problema da non
sottovalutare. Rispetto al 1998 la
proporzione di giovani tra gli 11 e i
15 anni che dicono di aver già consumato alcool nella propria vita è
rimasta costante (il 53 per cento).
Tuttavia, una parte importante di
loro beve alcool in modo regolare: tutti i giorni o tutte le settimane. In Ticino tale quota è del 17%
per i ragazzi, mentre nel resto della Svizzera il 12,5%. Tra le ragazze
l’11,7% (in Ticino), l’8,3%. Il consumo regolare è più importante in
Ticino che nel resto della Svizzera.
Se un consumo occasionale di alcool, aggiungono i ricercatori, non
presenta grossi pericoli per la salute degli adolescenti, un consumo
regolare può risultare particolarmente problematico in età precoce. Il 61,9% dei giovani ticinesi tra
i 16 e i 20 anni hanno un consumo
almeno settimanale di alcool contro il 56,3% della media svizzera.
Emerge anche un tendenziale aumento delle occasioni di consumo
eccessivo. La birra rimane la bevanda alcolica preferita dai giovani, soprattutto dai ragazzi, mentre
gli alcoolpop nel 2002 rappresentavano la bevanda preferita dalle
ragazze. Infine, il 30,4% di coloro
che affermano di aver iniziato a
consumare canapa a 14 anni ha un
consumo di alcool regolare di almeno una volta al giorno. Un giovane su cinque dice di aver guidato
un veicolo in stato di ebrietà. Percentuale che sale al 34,2% se si tiene conto del sottoinsieme del campione relativo agli apprendisti.
Gennaio-Febbraio 2007
Sono questi i risultati emersi da
un’inchiesta compiuta dall’Università e dal Politecnico di Zurigo. Secondo il sondaggio, sarebbero soprattutto il personale giovane e
con buone qualifiche a meditare
seriamente sulle dimissioni. Il sondaggio sul clima di lavoro nel Paese ha preso in considerazione 970
persone. L’idea di lasciare l’impiego
riguarda maggiormente le piccole
imprese. Anche nelle aziende che
nel passato hanno ridotto l’organico la tendenza a inoltrare le dimissioni è più forte che nelle altre, secondo quanto emerso. Stando agli
autori, i risultati mostrano che il
personale che ha buone possibilità
sul mercato del lavoro approfitta
del miglioramento dell’economia
per cambiare posto.
Svizzera
secondo
Paese più felice
al mondo
La Danimarca è il Paese più felice del mondo e al secondo posto
viene la Svizzera: è quanto emerge dalla ”Mappa mondiale della
felicità” disegnata su 178 nazioni,
dall’università inglese di Leicester,
redatta sulla base di studi condotti da diverse organizzazioni come
l’Unesco, la CIA e l’Organizzazione
mondiale della sanità. L’Austria si
è classificata in terza posizione. Gli
altri Paesi limitrofi alla Svizzera sono decisamente più in basso nella
classifica: la Germania è al 35o posto, l’ltalia al 50o e la Francia al 62o.
Nei Paesi nordici la gente sembra
essere più soddisfatta: l’Islanda è
infatti in quarta posizione, la Finlandia in sesta, la Svezia in settima
e la Norvegia in 19a. Gli Stati Uniti si sono piazzati al 23o posto, il
Giappone al 90o. Agli ultimi posti
lo Zimbabwe e il Burundi.
EMIGRAZIONE
un potente
motore
di progresso
U
n rapporto presentato all’assemblea generale delle Nazioni unite dimostra, tra le altre
cose, che storicamente il fenomeno
migratorio ha costituito un potente
motore di progresso in tutti i campi: da quello economico a quello
tecnologico, da quello “biologico”
a quello culturale.
Un progresso da cui hanno tratto
giovamento non solo i migranti
direttamente interessati, bensì
anche le comunità dei Paesi, sia di
destinazione che di provenienza e,
in definitiva, l’intera umanità.
Lo stesso segretario generale dell’Onu, ha ricordato l’apporto che
i migranti recano per la continuità
di servizi essenziali pubblici ed assistenziali, nei Paesi demograficamente maturi. Un apporto giovane
dunque, costituito per la maggior
parte da classi di età nel pieno
vigore fisico ma anche, e sempre
più spesso, culturale, creativo e di
capacità di intrapresa economica.
Non è infatti un caso se i Paesi che
sanno meglio accogliere, integrare
e promuovere socialmente e sotto
il profilo dei diritti di cittadinanza,
i nuovi venuti, sono poi i più dinamici e innovativi. E non è neppure
un caso che la dottrina e la cultura
sociale cui si ispira il nostro sindacato e il patronato Inas, guardino
a tale orizzonte, praticandolo
concretamente e organizzandone
l’efficienza.
Alcune verità poco conosciute
È vero che i flussi  migratori troppo
impetuosi depauperano i Paesi di
provenienza che hanno compiuto
lo sforzo di tirare su generazioni
che sono comunque di élite, non
fosse altro che per aver avuto la
forza di concepire un’avventura durissima come quella dell’emigrare.
Ma è anche vero e documentato
quel totale di 232 miliardi di dollari
all’anno di rimesse, 167 dei quali
vanno ai Paesi in via di sviluppo,
configurando un volume di risorse
comunque maggiore degli strombazzati aiuti dei Paesi cosiddetti
“donatori”.
E nella memoria storica degli italiani c’è indubbiamente la consapevolezza di ciò che le rimesse dei nostri
EURISPES
connazionali hanno significato,
fino ed oltre i tempi del “boom”
economico degli anni sessanta, in
termini di capitali d’investimento.
La fiorente ed aggressiva industria
indiana del software, deve buona
parte del suo successo all’effetto
di collegamento di migranti che
dopo aver varcato l’oceano Pacifico sono rimpatriati, riportando e
trasferendo in patria tecnologie e
know-how.
Naturalmente, come tutti i grandi
fenomeni collettivi, anche l’emigrazione richiede di essere governata
con quelle mani ferme e consapevoli
che solo i governi dei Paesi interessati possono avere. In questo senso
la lotta ai trafficanti di uomini e la
cooperazione internazionale in tale
direzione richiederebbero ben altro
polso e lungimiranza rispetto agli
standard purtroppo registrabili nel
nostro Paese. È su questo versante
infatti che si curano alla radice le
tensioni conseguenti a processi di
adattamento e di “naturalizzazione” falliti o mai seriamente tentati.
Tensioni di cui è sommamente ingiusto responsabilizzare gli strati
popolari “nativi”, tacciati magari
ipocritamente e sommariamente di
razzismo e di inospitalità.
(Corrispondenza Italia / Inform)
Voglia di espatriare
Secondo un sondaggio dell’Istituto di ricerca Eurispes un italiano su
tre sarebbe disposto ad andare a vivere all’estero. Gli uomini più delle
donne. I giovani sono i più disponibili allo spostamento: ben il 54,1%
dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni e il 50,5% di quelli tra i 25 e i 34 anni.
Il Paese dove gli italiani si trasferirebbero più volentieri è la Spagna
(14,2%), seguita dalla Francia (12%) e dall’Inghilterra (9%). Ottengono un buon gradimento anche la Svizzera (7,8%) e gli Stati Uniti
(7,3%).
La Spagna è la mèta preferita dagli imprenditori (44,4%), dagli insegnanti (13,3%) e dai disoccupati (16,5%). Gli operai (16,3%) e le casalinghe (12,4%), invece, prediligono la Svizzera. Chi lavora in proprio
preferisce gli Stati Uniti (17%); gli studenti sono attratti dall’Inghilterra (25%). La mèta scelta dalla maggior parte dei pensionati (16,4%) è
invece la Francia.
(Footnotes)
Gennaio-Febbraio 2007
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SpiritualitÀ
… la presenza della Madre
Quando pensavo che arrivava il momento di dover smettere, ecco che
arrivava qualcosa di interessante, e
l’arrivo era sempre legato ad una
festa della Madonna. Mi sento di
dire questa sera che la Madonna
è mamma e dobbiamo camminare
con Lei che ci insegna il modo giusto di camminare con Dio ed è la
regina della Pace.
… un invito ai giovani
…un Incontro unico
Claudia Koll
si racconta
… ho gridato al Signore
La mia conversione nasce in un momento di sofferenza, in cui non mi
potevano aiutare il denaro, il successo, gli amici potenti: Ho gridato
al Signore e Lui mi ha risposto, mi
ha aiutata. Ho compreso che il suo
amore è più grande, l’ho avvertito
su di me. Cerco di testimoniarlo agli
altri. Dio misericordioso è grande
perché perdona e ci ricrea. Sono
una nuova Claudia, rinnovata dalla
grazia di Dio. La mia conversione è
avvenuta recitando il Padre nostro
e tenendo in mano una croce. E grazie a quella croce mi sono sentita
riconciliata con il Padre. Quando
ascolti quella frase: “Chi vuol venire
dietro a me, prenda la propria croce
e mi segua”, all’inizio può apparire
forte, ma poi scopri la dolcezza
della croce, una cosa grande: è l’amore, l’amore vero.
… un incontro unico
Io mi sento una persona che ha incontrato il Signore. Sento la gratitudine per il dono che ho ricevuto.
Il Signore mi ha aiutato a risolvere
alcuni miei problemi. Sento bisogno
di rendere grazie al Signore, di rendere gloria a Lui. E quindi sento il
bisogno di essere vicina a chi ha ne-
cessità, a chi vive una sofferenza, e
soprattutto a chi è lontano, a chi
si è allontanato. Se ci riconciliamo
con Dio tutto cambia. Lui stesso ci
aiuta con una forza diversa.
… mondo dello
spettacolo e fede
L’arte ha a che vedere con lo spirito.
L’artista lavora e mette in gioco tutto sé stesso. L’incontro con il Signore mi ha fatto crescere l’umanità,
perché mi ha fatto spogliare delle
cose inutili e fatto fare un viaggio
dentro di me. E questo viaggio mi
ha anche arricchita, per cui oggi
quando lavoro, lo faccio con un’altra sensibilità. Quando ho lavorato
di meno è stato un momento in cui
sono stata forgiata, un momento
di esperienza. Ho detto tanti no,
perché non arrivavano copioni belli.
Non erano più i copioni che avevo
interpretato. Sentivo di dover essere fedele. Pensavo che non avrei
più lavorato.
Il mondo presenta tante chimere,
tante trappole, tanti specchietti per
confondere, per fare il mio mestiere
bisogna essere molto strutturati. La
roccia è Gesù. Quello che posso dire
ai giovani è quello di camminare
con Gesù e di ricercare la Verità.
Nel cammino della mia vita nel
mondo dello spettacolo ci sono
molte strade che portano alle religioni orientali. Lavoravo utilizzando la meditazione, utilizzando la
musica Reiki, ma vi dico con forza,
fa male. Tutte le religioni hanno
un fondo di verità, ma Cristo può
cambiare la nostra vita.
… un cruccio: combattere
i mali nella società
Madre Teresa diceva che il male più
grande è l’indifferenza. Dobbiamo
parlare alle coscienze, dobbiamo
annunciare Gesù. L’altro grande
male è l’onnipotenza: negare Dio
ed essere Dio di noi stessi. Si costruisce un muro e si rischia di non
incontrarlo. Spesso il Signore entra
nella vita delle persone quando ci
sono le macerie. La sofferenza, a
volte, è una grande grazia.
… parlare di Gesù con gioia
Parlo con gioia di Gesù Misericordioso, perché so che trasmetto
qualcosa di importante. Gesù è
apparso a Suor Faustina (ndr. la
beata polacca Kowalska, figura a
cui era legatissimo Giovanni Paolo
II), e disse a lei una frase: “umanità
non avrà pace finché non seguirà la
divina misericordia”.
Nella mia piccola esperienza ho scoperto che la fiducia è la chiave per
comunicare con Dio. Lui ha detto a
suor Faustina che le grazie possono
passare solo se c’è la fiducia.
Più mi fido nel Signore, più mi sento
figlia. So che i momenti di difficoltà
e sofferenza Gesù saprà trasformarli in qualcosa di buono.
Giovanni Paolo II diceva che il cammino della fiducia è il cammino
della Santità.
Gennaio-Febbraio 2007
11
VITA DI MISSIONE
LOSANNA
Complimenti a LUCIA CECCO, cintura bleu di judo, del team Judo Kwai di Lausanne, che a fine
ottobre 2006 si è qualificata per la prima volta
per la Finale individuale dei campionati di Svizzera.
Lucia, simpatica ragazza di 15 anni, nata a Losanna, di origine Italiana (genitori originari di
Trento), fa parte del gruppo degli adolescenti/giovani che si ritrovano regolarmente nella
Missione Cattolica Italiana per degli incontri di
gruppo e di Catechesi ogni settimana.
Alla nostra Atleta e ... campionessa, i nostri auguri per un futuro sportivo pieno di soddisfazioni e di riuscite.
AGENDA CATECHISTICA
GENNAIO
·Venerdì 12 gennaio
ore 18.30 - Incontro di formazione catechisti
·Sabato 13 gennaio
ore 17.15 - Incontro adolescenti sul tema:
”Essere cristiani, essere uomini”
·Sabato 20 gennaio
ore 10.30 - Catechesi familiare con i genitori
·Domenica 21 gennaio
ore 9.45 - S. Messa animata dai ragazzi del 4° anno
di catechismo
·Sabato 27 gennaio
ore 17.00 - Incontro genitori 2°, 5° e 6° anno
di catechismo
ore 17.15 - Incontro adolescenti sul tema:
”Il Regno - La Giustizia”
FEBBRAIO
·Domenica 4 febbraio
ore 9.45 - S. Messa animata dai ragazzi del 6° anno
di catechismo
·Venerdì 9 febbraio
ore 18.30 - Incontro di formazione catechisti
·Sabato 10 febbraio
ore 10.30 - Catechesi familiare con i genitori
ore 17.00 - Incontro genitori 3°, 4° e 7° anno
di catechismo
ore 17.15 - Incontro adolescenti sul tema: ”Gli altri”
·Sabato 17 febbraio
ore 15.00 - Carnevale dei ragazzi nel salone
della Missione
·Domenica 18 febbraio
ore 9.45 - S. Messa animata dai bambini
del 1o e 2o anno di catechismo
MARZO
12
·Sabato 10 marzo
ore 17.15 - Incontro adolescenti sul tema:
”La felicità”
·Sabato 17 marzo
ore 10.30 - Catechesi familiare senza i genitori
ore 10.00 - Festa del Perdono al St. Redempteur
·Domenica 18 marzo
ore 9.45 - S. Messa animata dai ragazzi del 3° anno di catechismo
Gennaio-Febbraio 2007
17 dicembre 2006:
Spettacolo di Natale con i ragazzi
catechesi
Durante la Santa Messa celebrata nella Chiesa
di San François domenica 27 agosto 2006, la Comunità Italiana di Renens ha salutato con grande commozione padre Sandro Curotti, scalabriniano partito per la Missione di Basilea, e le figlie di S. Anna: suor Noelia Alves, partita per
Novezzale (TO) e suor Giuliana Bardelli, partita
per Vignole (TO).
Chiamati ad altro servizio, lasciano nei cuori degli Italiani di Renens un bel ricordo per il servizio
e l’amore che hanno profuso in tutto il tempo
in cui hanno servito la Missione Italiana e la Comunità Parrocchiale di Renens.
RENENS
AGENDA CATECHISTICA
GENNAIO
·Mercoledì 10 gennaio
ore 14.00 - Ripresa catechismo 2° - 7° anno
presso la MCI
·Venerdì 12 gennaio
ore 18.30 - Incontro di formazione per tutti
i Catechisti a Lausanne
·Sabato 13 gennaio
ore 10.30 - 1° anno catechesi Familiare genitori MCI
ore 14.00 - Ripresa catechismo 2° - 7° anno
presso la MCI
·Domenica 21 gennaio
ore 10.30 - S. Messa animata dai ragazzi
del 4° anno di catechismo
FEBBRAIO
·Domenica 4 febbraio
ore 10.30 - S. Messa animata dai ragazzi
del 6° anno di Catechismo
ore 12.30 - 18.00 - Incontro Gruppo Famiglie
·Sabato 10 febbraio
ore 17.00 - Incontro Genitori 3° e 4° anno
di Catechismo, sala Chiesa
·Sabato 17 febbraio
ore 10.30 - 1° anno Catechesi Familiare genitori presso la MCI
·Domenica 18 febbraio
ore 10.30 - S. Messa animata dai ragazzi
1° e 2° anno Catechismo
ore 15.00 - Festa di Carnevale, sala Chiesa
·Mercoledì 21 febbraio
ore 19.30 - S. Messa per le Ceneri, sala Chiesa
13
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PELLEGRINAGGIO NAZIONALE
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9.00-11.30
Giovedì:
mattino chiuso
Venerdì:
9.00-11.30
Sabato:
9.00-11.30
Domenica:
chiuso tutto il giorno
pomeriggio chiuso
pomeriggio chiuso
15.00-17.00
pomeriggio chiuso
pomeriggio chiuso
RIFLESSIONI
D
ue amici erano in viaggio nel deserto. Si volevano bene. L’uno considerava l’altro Il
migliore degli amici. L’amico del cuore.
Fecero tappa, si rifocillarono, si riposarono discutendo di cose diverse.
A un certo punto nacque un diverbio tra loro, cosa che non era mai successa prima. Si
scaldarono talmente da lasciarsi andare a
qualche insulto e uno dei due, esasperato,
mollò un ceffone all’altro.
Zittirono. Non ci furono reazioni, ma chi aveva ricevuto la sberla, come per scaricare il
proprio nervoso e l’umiliazione patita, scrisse
sulla sabbia: “Oggi il mio migliore amico mi
ha dato uno schiaffo”! L’altro osservò senza
commenti.
Continuarono in silenzio la loro strada.
Arrivarono all’oasi, dove una bella sorgente
d’acqua creava un laghetto circondato da palme: un invito irresistibile a immergersi e a rinfrescarsi, dopo la polvere e l’afa del viaggio
nel deserto. Presero ambedue un bagno ristoratore in quelle limpide acque. A un certo
punto chi aveva ricevuto lo schiaffo ebbe la
disavventura di cadere in una buca nascosta
dall’acqua. Non sapeva nuotare, annaspò, arrischiò di annegare.
E allora l’amico intervenne prontamente e lo
accompagnò in salvo sulla riva.
Giusto il tempo di riprendere fiato, il salvato si
mise accanto a una pietra abbastanza levigata
e tenera da poterci incidere qualche parola.
Scrisse: Oggi il mio migliore amico mi ha salvato
la vita!
La forza
dell’amore
L’altro lesse e chiese: “Perchè hai scritto sulla
sabbia che ti ho colpito con uno schiaffo, mentre incidi sulla pietra il fatto che ti ho salvato
la vita?”.
L’amico rispose: ”Quando qualcuno ti colpisce
o ti ferisce, conviene scriverlo sulla sabbia così
che il vento della comprensione e del perdono
ne faccia sparire rapidamente la traccia. Quando invece sei fatto oggetto di un gesto d’amore, conviene lasciarne una traccia incisa sulla
pietra, così che nessun vento la faccia sparire
e resti come un appello rinnovato a rinsaldare
15
l’amicizia e l’intesa”.
Gennaio-Febbraio 2007
PAGINA SOCIALE
Il secondo
pilastro e
la nuova scadenza
del 2007
a cura di Carmine Frandina
A
ttualmente chi rientra in patria può ritirare in contanti tutto il capitale del 2o pilastro, indipendentemente dall’età e dalla situazione lavorativa. Molti
nostri connazionali si interrogano in questo periodo
se ritirare gli averi del secondo pilastro e rientrare in
patria prima del mese di giugno del 2007, quando entrerà in vigore la riveduta legge sulla previdenza professionale, legata all’accordo sulla libera circolazione
entrato in vigore dal 1o giugno del 2002.
Questo vuol dire che dal primo giugno del 2007 chi
rientra definitivamente in Italia, per non svolgere più
alcuna attività lavorativa e non ha ancora maturato
il diritto ad una rendita di vecchiaia anticipata (o di
invalidità), può tranquillamente riscuotere, come avviene oggi, l’intero capitale di vecchiaia accumulato a
quel momento.
Così come accadde nel lontano 1992 anche per questa
scadenza si teme un esodo in massa. Molti lavoratori
stanno valutando la possibilità di licenziarsi e di rientrare in patria prima della fine di maggio del prossimo
anno. Anche in questa occasione l’invito alla prudenza è d’obbligo. Informarsi bene prima di decidere.
Accordi bilaterali
16
Dal primo giugno 2007, dopo un periodo transitorio
di cinque anni dall’entrata in vigore degli accordi bilaterali, la Svizzera adotta le norme UE in materia di
previdenza professionale. Queste norme prevedono
che il rimborso dei versamenti effettuati per l’assicurazione obbligatoria (AVS, 2o pilastro) non è ammesso
se la persona in questione continua ad essere assicurata a titolo obbligatorio in un altro Stato membro
dell’UE.
In altre parole, se un quarantenne di cittadinanza italiana rientra in patria e trova un lavoro (di modo che
viene affiliato all’Istituto nazionale previdenza sociale), non riceverà nulla fino all’età della pensione. Il
capitale accumulato in Svizzera verrà trasferito su un
conto bloccato. Ciò vale anche per una persona che
Gennaio-Febbraio 2007
rientra in Italia ed inizia un’attività da indipendente. Un cambiamento notevole, perché in Svizzera, ad
esempio, chi passa dallo statuto di dipendente a quello di indipendente può ritirare il secondo pilastro.
Per finanziare un’ipoteca
Vi sono delle eccezioni: chi torna in patria, ad esempio, può ritirare il capitale del 2o pilastro per finanziare l’acquisto di un’abitazione (ciò vale anche in Svizzera). Non cambia nulla, invece, per coloro che lasciano
la Svizzera a meno di cinque anni dall’età pensionabile.
Le donne di più di 59 anni e gli uomini di più di 60 anni, potranno continuare a ritirare senza nessun problema il capitale accumulato. Lo stesso vale per un
uomo di 57 anni che, ad esempio, rientra in Italia e
non vuole ricominciare a lavorare.
Per la Svizzera, il problema “tecnico” era soprattutto
di sapere se una persona è o non è assicurata in patria. Con la Spagna e il Portogallo è stato raggiunto
un accordo per istituire una procedura elettronica di
scambio dei dati sin dal 2002. È notizia di questi giorni che anche l’Italia (finalmente!) dovrebbe firmare
l’accordo d’intesa con la Svizzera nelle prossime settimane per definire in modo specifico le procedure alle
quali dovranno attenersi i connazionali che lasciano
definitivamente la Svizzera dopo tale data.
Per maggiori informazioni invitiamo le persone interessate di rivolgersi alla nostra sede del Patronato
ACLI di Losanna (tel. 021 635 24 21).
PATRONATO ACLI – LOSANNA
Informiamo che dal 1° luglio 2006 la sede del Patronato Acli (Carmine Frandina) non è più a Renens ma è stata trasferita al seguente indirizzo:
Av. Louis-Ruchonnet 1, 1003 Lausanne,
tel. 021 635 24 21, fax 021 635 24 26.
RIFLESSIONI
EUTANASIA
E ACCANIMENTO TERAPEUTICO
La “cultura della morte”
della mentalità radicale e la dignità di ogni vita.
Se ne parla da mesi e ora non siamo certo arrivati alla fine.  Dopo la
lettera dei mesi scorsi di Piergiorgio Welby al presidente Napolitano, con la quale chiedeva di aiutarlo a morire, gli inteventi a vari
livelli si sono moltiplicati.
Con  posizioni chiare da parte cattolica e di altri, col piglio sempre
aggressivo di ambienti collocati su
posizione opposta, e con l’incertezza e il dubbio di altri, per i quali conciliare principi e casi concreti
non è sempre facile.
Si è parlato così di ‘accanimento
terapeutico’, di testamento biologico, di eutanasia, di omicidio con
paziente consenziente, di aspetti
giuridici e morali, del compito della medicina e dei medici e di altro
ancora. E si è fatta tanta confusione, perché si tratta di termini e situazioni similari, ma non identici,
finiti invece spesso nello stesso calderone, a beneficio di chi ama l’acqua torbida.
Vittoria o sconfitta?
Il 21 dicembre scorso arriva poi la
notizia comunicata da Radio radicale: Welby è morto ieri sera alle
23.40, aiutato da un medico, che
prima lo ha “sedato” e poi ha staccato il respiratore meccanico.
Primo dubbio: ‘sedato’ per non farlo soffrire o ‘sedato’ per farlo morire? Non è una sottigliezza inutile,
nè da un punto di vista giuridico
nè tanto meno da quello morale,
anche se uno di “loro” ha già detto
che non si misurano queste cose a
quantità, mentre invece si misurano proprio così.
C’è differenza tra uno schiaffo e
una fucilata. Ho assistito nella stessa serata a un paio di  discussioni
televisive e ognuno è rimasto sulle
sue posizioni.
Non mi voglio fermare su quanto
si è detto e scritto, ma sento il bisogno di comunicare un’impressione che mi porto dentro da anni e
che ora è diventata certezza: ci troviamo a dover lottare, - e non trovo termine migliore, - contro una
mentalità, ufficialmente incarna-
ta dal movimento e dalla cultura
radicale, che si rivela sempre più
“amica della morte”, in nome di
una libertà che ha come unica regola se stessi.
Tutto lo sforzo è teso a sostenere
quanto distrugge, con manifestazioni varie e finti digiuni.
Due pesi e due misure
Li trovate schierati per la distruzione della famiglia col divorzio, l’eliminazione di una vita con l’aborto, la dignità umana con la droga,
e infine ancora con la morte, mascherata sotto il termine di ‘eutanasia’ come quella di Welby.
È la fine dell’Amore e del rispetto della vita considerata un valore sempre, dall’inizio alla fine, dal
grembo materno alle situazioni più
varie di malattia e di longevità.
Loro, i radicali, hanno ottenuto di
far entrare l’aborto come normale via di controllo delle nascite (è
inutile protestare, è così e questa
è l’attività di molti consultori!), poi
versano lacrime sui bambini che
muoiono di fame, con una doppia coscienza che lascia sconvolti.
Ho trovato tempo fa uno splendido articolo di Gaspare Barbiellini
Amidei, la cui riflessione è già tutta
nel titolo: “I cattolici e il coraggio
di non avere paura”. “L’uomo che
crede in Dio non si turba  davanti
alla drammatica provocazione radicale, all’invito pressante ed emotivo a discuterne … È bene parlarne, anche nella divisione più netta
dei presupposti e delle analisi…”.
E “non è vero che la Chiesa impedisce di guardare in faccia il tema
terribile del limite del dolore”.
Non possono i cattolici dimenticare che Cristo in croce ha chiesto a
Dio Padre perchè lo avesse abbandonato.
“Detto questo senza ipocrisia, ognuno di noi coglie la differenza
fra il frenare l’ostinata azione tecnica che impedisce con ogni mezzo
alla morte di venire e la scelta di
aiutare e accelerare la venuta della morte. Questa seconda azione,
chiamata euthanasia, contraddice
l’idea cristiana di vita…”.
Alla lettera di Welby, il Presidente della Repubblica aveva risposto
che “l’unico atteggiamento ingiustificabile sarebbe il silenzio”.
E ha chiesto di riflettere sul dolore
che ci interpella e sull’idea di vita,
che è fatta di nascita e di morte, di
giovinezza e di vecchiaia, di gioie
e di sofferenze.
Ma della quale noi … non siamo
padroni!
P. Silvano Guglielmi
17
Gennaio-Febbraio 2007
RELIGIONE
Genitori e figli
I BAMBINI ALLA
MESSA DOMENICALE
A volte i piccoli sono un problema perché disturbano.
Allora che fare?
Dove i genitori hanno ancora la
buona abitudine di portare i bambini piccoli in chiesa alla messa domenicale, non è difficile osservare
alcune scenette come segue. Due
genitori portano con sé il bambino
e spesso si mettono nei primi banchi perché egli possa “vedere”. Ma
dopo qualche minuto, il piccolo
diventa inquieto e comincia a fare rumore sia per giocare un poco, sia per attirare l’attenzione dei
vicini sulle “meraviglie” che riesce
a compiere. Qualcuno guarda male, allora viene portato fuori e rimproverato.
Questa è tutta una serie di esperienze negative per il bambino che
lascerà una traccia di avversione alla chiesa e alla religione. Perciò è
molto importante il modo con cui
i genitori avvicinano il loro figlio
alla messa.
Il luogo sacro
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Ci sono molti tipi di chiesa e ognuna di esse offre anche a noi adulti
una impressione diversa. Il bambino è un sensitivo e perciò percepisce subito questa atmosfera e la registra profondamente.
Già a due o tre anni si può inserire
occasionalmente nella vostra passeggiata una breve visita alla chiesa vuota: sarà per lui piacevole e
interessante poiché sperimenterà
qualcosa che nella vita quotidiana
non si trova. Entrando, voi prenderete l’acqua per il segno di croce e
lo farete anche a lui: gli ricorderà
quello che fate ogni sera quando
pregate il buon Dio prima di dormire.
Lasciate che osservi come fate la
genuflessione fino a toccare il suolo col ginocchio, come pregate raccolti, come gli parlate sottovoce, se
desidera sapere qualcosa.
Lui sarà libero di andare a guardare tutto, di parlare forte, di correre dove vuole, almeno per le prime
volte. Restate solo qualche minuto
ogni volta e man mano, dopo aver
pregato all’inizio, accompagnatelo a scoprire ogni angolo sempre
parlandogli sottovoce. Dopo alcuGennaio-Febbraio 2007
ne visite la sua innata curiosità sarà
soddisfatta, ma verrà anche a sapere chi vi abita e come comportarsi.
Il bambino a messa
A 3 anni ci sono bambini che preferiscono partecipare tranquillamente alla messa piuttosto che andare a giocare coi coetanei nei locali
a loro riservati. Forse sono attratti dai canti e dall’organo, oppure
dai gesti del sacerdote e dei chierichetti. Ma in generale non è così. A
questa età hanno troppo bisogno
di movimento per restare a lungo
nel banco magari in silenzio.
Bisogna allora assolutamente evitare che nel loro animo si formi
una associazione negativa tra chiesa, noia e immobilità. AI contrario
devono provar gioia nell’andarvi e
interesse nel prendere parte alla liturgia. Come?
La domenica è il “giomo del Signore”. Dovrebbe perciò essere un
giorno diverso dagli altri sotto ogni
aspetto. E, siccome è un giorno religioso, può servire a creare molte
associazioni emotive positive tra il
bambino e la religione.
La domenica mattina i genitori
possono dormire più a lungo, i
bambini possono andare nel loro
letto e stare ancora un po’ tutti assieme.
Poi la famiglia - l’unica volta nella
settimana - fa colazione assieme e
in pace. Anche questo un avvenimento meraviglioso. Poi tutti insieme vanno in chiesa. Le prime volte è consigliabile che uno rimanga
con il piccolo indietro, vicino all’uscita.
Quando incomincia ad essere irrequieto, è bene uscire e fargli capire che il Signore è proprio felice di
averlo visto.
Col trascorrere dei mesi, il problema non si presenterà più. Egli stesso vorrà passare avanti per vedere
meglio, comincerà a cantare, a pregare assieme con voi e con tutti.
Avrete così posto un pilone importante per l’ulteriore lavoro svolto dal sacerdote al momento della
scuola e del catechismo.
VITA IN FAMIGLIA
BATTESIMI
Lunga vita ai neonati e vive felicitazioni ai loro genitori
SPADARO Teo, di Claudio e Lucia Pauletto
PIVRNEC Ellyn, di Michal e Ketty Scorpaniti
TARTAGLIA Gregorio, di Gilberto e Catia Di Rosa
NASTASI Luana, di Santo e Ana Vitoria
ZOTTA Asia, di Beniami e Barbara Quaresmini
DI VIRGILIO Giulia, di Gabriele e Chetty Giannuzzo
DE MARCO Alessio, di Giuseppe e Valeria Tumminello
I NOSTRI BAMBINI
Line e Luigi Verardi ricordano agli amici una giornata
stupenda che ha unito le loro vite. E li ringraziano tutti
per la loro affettuosa attenzione.
La piccola Ellyn Pivrnec con mamma e papà attorniata
dai padrini e Don Luigi.
25o DI MATRIMONIO
MATRIMONI
Mauro D‘Addio e Angela De Toro
Nel ricordo del vostro giorno più bello (6 agosto 2006) con
sincero affetto da Tony e Filomena e le vostre famiglie.
2.09.1981-2.09.2006
I coniugi Cannizzo Salvatore e Teresa, in compagnia dei
figli Sonia e Francesco, hanno festeggiato il loro 25o anniversario di Matrimonio di vita insieme nella chiesa Santo Spirito a Grammichele (CT).
Felicitazioni vivissime
EVVIVA GLI SPOSI
Claudio Spadaro e Lucia Pauletto con il piccolo Teo
Nel numero precedente ci è sfuggito un errore e ci
scusiamo con gli interessati.
Antonio e Maria Marinelli hanno festeggiato 70
anni di vita. Ne auguriamo loro ancora tanti e tutti belli.
LA REDAZIONE INFORMA
Per gli abbonati al Messaggero la pubblicazione di foto è gratuita.
Per esigenze grafiche, raccomandiamo di inviarci foto ad alta definizione.
Gennaio-Febbraio 2007
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Associazione Marchigiani
Residenti in Svizzera
Case Postale 221
1000 Lausanne 16
Serata MARCHIGIANA
Casino de Montbenon
Losanna, sabato 10 febbraio 2007
dalle 19.00 alle ore 2.30
Cena casalinga
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APERTO TUTTI I GIORNI
Se volete apprezzare la vera italianità con le nostre
specialità tipiche dell’ambiente mediterraneo, lasciatevi incantare dalle nostre pizze, dalle pietanze a base di carne e pesce e da succulenti dolci (cannoli siciliani).
Il nostro Ristorante è aperto 7 giorni su 7 e mette a
vostra disposizione una sala che dispone di 200 posti
a sedere, libera per organizzare banchetti, feste, matrimoni ecc…
Tutte le domeniche tè danzante dalle ore 15.00 alle
ore 19.00.
14 febbraio: San Valentino, festa degli innamorati.
Contattare per telefono circa il menu ecc...
Ci farà piacere di accoglierVi alla prossima volta con un
cordiale ”BENVENUTO”.
VENITECI A TROVARE.
Parking nelle vicinanze.
Grazie. La Direzione
20
Gennaio-Febbraio 2007
Aperitivo
Antipasto tipico Marchigiano
Lasagne caserecce alla marchigiana
Arrosto di vitello con funghi
Contorni di stagione
Dolce
Serata Danzante
Orchestra Internazionale Italiana “Liscio 2000“
composta da 6 musicisti
Spettacolo
con il gruppo di ballo ”Tot’M“
e delle cantanti “Sonia & Debora”
Prezzo Fr. 60.- (bambini dai 4 ai 12 anni Fr. 30.-)
Vini e spumanti tipici Marchigiani
Per motivi organizzativi i partecipanti sono pregati di
prenotare i posti telefonicamente entro il 5 febbraio 2007.
Telefono: 021 701 35 06 - 021 944 43 95 - 021 625 69 68
L’A.M.R.I.S. (Associazione Marchigiani Residenti In Svizzera) è un’associazione socio-culturale a scopo non lucrativo, aperta alla popolazione regionale delle Marche ed è ugualmente aperta ai simpatizzanti della nostra regione, senza distinzione d’origine o di religione.
In famiglia
I NOSTRI DEFUNTI
DI ROSA Antonio, anni 75, nato a Melito Irpino (Avellino),
deceduto a Losannna il 21.10.2006 e qui sepolto.
FERRO Antonio, anni 67, nato a Baselice (Benevento),
deceduto a Cully il 29.10.2006 e sepolto a Prilly.
CIARRETTINO Alberto, anni 77, nato a Racale (Lecce),
deceduto a Losanna il 7.11.2006 e qui sepolto.
MAIS Giuseppe, anni 51, nato a Samassi (Cagliari),
deceduto a Cully il 23.11.2006 e sepolto a Renens.
POLITI Francesco, anni 69, deceduto il 12.11.2006 e sepolto a
Etagnières.
DI TILLIO Gabriele, anni 66, nato a Civitella Casanova (Pescara),
deceduto Losanna l‘1.12.2006 e sepolto a Crissier.
DI MARINO Vincenzo, anni 56, deceduto il 3.12.2006
e sepolto a Losanna.
MERRONE Giovanna, anni 65, nata a Telesino (Benevento),
deceduta a Aubonne il 12.12.2006, e sepolta a Prilly.
Le nostre più sentite condoglianze alle famiglie dolorosamente colpite.
Giovanna MERRONE
12.12.2006
La vita non è tolta,
ma trasformata.
Ogni giorno sei con
noi nei nostri cuori...
I tuoi cari
ALLA MEMORIA
Antonio FERRO
29.10.2006
”Ti sei spento piano piano soffrendo e amando. Ogni
giorno si fa sentire il
dolore dell’immenso
vuoto che hai lasciato. Caro marito, papà e suocero, il tuo
ricordo rimarrà nei
nostri cuori per sempre e la speranza di
rivederti ci consola”.
Guerino MANCINI
20.12.2004-20.12.2006
Sono trascorsi due
anni da quando ci
hai lasciato e il vuoto è immenso e triste.
Ti ricordiamo sempre con amore e con
affetto.
I tuoi cari
Giuseppina MOBILIA
24.10.2003
“Mamma, non ti dimenticheremo mai
anche se sono passati tre anni. Ci manchi
sempre tanto. I valori che ci hai trasmesso e i tuoi ricordi ci
danno la forza di
guardare la vita con
serenità”.
Le figlie, il marito,
i generi e i nipoti
Emilio VENTRUTO
2005 - 17.02.2007
Sono passati due anni senza di te. Hai
lasciato un immenso
dolore ma non ti dimenticheremo mai.
Sei sempre con noi,
nei nostri cuori.
Tua moglie Maria,
tua figlia Lucia, tuo
genero Raymond,
tua sorella Maria
e parenti
Antonio
VERNACCHIO
4.12.1986-4.12.2006
Caro papà sono passati vent‘anni ma
sappi che sei sempre
nei nostri cuori.
Ci manchi tanto.
I tuoi figli David
e Sara, tua moglie
Giulia
Nicola AMENDOLA
27.02.2005
“Gesù aveva bisogno di un Angelo,
bravo e generoso, e
ha scelto te.
È stato difficile per
noi perderti, ma anche se ora non ci
sei più ti pensiamo
e amiamo sempre
di più.
La tua anima è sempre vicina a noi, ora
che sei il nostro Angelo Protettore!”.
Costantino
CONIGLIARO
2004-19 ottobre 2006
“Già due anni, Costantino! La tua presenza, il tuo sorriso, la tua allegria, il
tuo amore per noi ci
mancano tanto. Ci
consola il saperti felice lassù”.
Mamma, papà,
la tua sposa e i figli,
sorelle, fratello e
nipoti
Stefano SABATELLA
16.12.2001
”Sono passati cinque
anni. Ci manchi sempre tanto, non ti dimenticheremo mai. I
valori che ci hai trasmesso e i tuoi ricordi ci danno la forza
di guardare la vita
con serenità. Ti vogliamo bene”.
Tua moglie Rosetta,
i figli e il nipotino
Francesco POLITI
12.11.2006
“Hai lottato per tanti anni con coraggio
e dignità. Ci alleggerisce il profondo dolore del vuoto che
hai lasciato nella nostra vita il fatto di sapere che in cielo non
soffri più. Ti pensiamo con tanto amore.”
Sposa, figli e nipoti.
A tutti coloro che
ci sono stati vicini
in questi momenti
difficili vada il
nostro più vivo
ringraziamento
Nicola ALVINO
30.09.2006
“Vogliamo ricordarti come eri, pensare
che ancora vivi nella
luce di Dio, ci ascolti
e sorridi”.
Maria, mamma,
Ermenegildo e
Crescenzo
Gennaio-Febbraio 2007
21
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D’Attoli Antonio
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