Rapporto annuale 2012 - amnesty :: Rapporto annuale

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Europa e Asia Centrale
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DUEMILA
Belgio
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EUROPA E ASIA CENTRALE
Tural Abbasli, capo dell’ala giovanile del partito d’opposizione Musavat, ha dichiarato di essere stato picchiato durante l’arresto del 2 aprile e in seguito durante la custodia nella stazione di polizia del distretto
Yasamal, a Baku.
Tazakhan Miralamli, appartenente al partito d’opposizione Fronte popolare, ha dichiarato di essere stato
picchiato con i manganelli dagli agenti il 2 aprile, mentre veniva trasferito in custodia, riportando gravi
ferite all’occhio sinistro. Ha dichiarato di essere stato nuovamente percosso al commissariato di polizia
del distretto di Sabail, prima di essere portato in ospedale dove, oltre alle ferite all’occhio, gli sono stati
diagnosticati la frattura di un dito, problemi renali ed estesi danni ai tessuti molli.
MISSIONI E RAPPORTI DI AMNESTY INTERNATIONAL
Delegati di Amnesty International hanno visitato l’Azerbaigian a marzo e novembre.
“Don’t let them be silenced”: Azerbaijani activists imprisoned for speaking out (EUR
55/010/2011)
The spring that never blossomed: freedoms suppressed in Azerbaijan (EUR
55/011/2011)
BELGIO
REGNO DEL BELGIO
Capo di stato: re Alberto II
Capo del governo: Elio Di Rupo
(subentrato al governo ad interim
di Yves Leterme a dicembre)
Pena di morte: abolizionista per tutti i reati
Popolazione: 10,8 milioni
Aspettativa di vita: 80,0 anni
Mortalità infantile sotto i 5 anni: 4,6‰
Le autorità hanno continuato a lasciare molti richiedenti asilo nell’indigenza e senza
tetto. La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che il Belgio aveva violato il divieto
di trasferire chiunque in un paese in cui sarebbe stato esposto a un reale rischio di tortura
(non-refoulement) e il diritto a un rimedio efficace. Il governo ha fatto affidamento su
assicurazioni diplomatiche per trasferire cittadini stranieri in paesi in cui avrebbero potuto subire tortura o altri maltrattamenti. È entrata in vigore una legge che vieta e punisce
la copertura del volto.
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RAPPORTO 2012
RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO
La “crisi dell’accoglienza” iniziata nel 2008 è peggiorata alla fine del 2011. Secondo
alcune Ngo, tra ottobre 2009 e la fine del 2011, più di 12.000 richiedenti asilo, minori
compresi, si sono visti negare l’accesso al sistema ufficiale di accoglienza. Sono stati lasciati senza riparo o assistenza medica, sociale o giuridica. Nel corso dell’anno, nonostante alcune misure positive adottate dal governo, il numero di persone lasciate per
strada è cresciuto fino a oltre 4000. Le norme adottate a novembre hanno ristretto il diritto all’accoglienza ad alcuni gruppi di richiedenti asilo e hanno introdotto una lista di
“paesi di origine sicuri”. I richiedenti asilo provenienti da tali “paesi sicuri” possono
così ricevere risposta alla domanda d’asilo in 15 giorni e rischiare l’espulsione forzata
dal Belgio prima di un possibile appello.
Il 21 gennaio, nel caso M. S. S. vs. Belgio e Grecia, la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che entrambi i paesi avevano violato la Convezione europea sui diritti umani (cfr. Grecia).
Il 1° luglio, al cittadino marocchino M. L. è stato accordato asilo in Belgio, dopo che aveva trascorso un
anno in detenzione amministrativa. Dopo aver scontato sei anni di reclusione per una condanna per reati
connessi al terrorismo in Belgio, aveva presentato richiesta di asilo il 16 marzo 2010. A maggio, il commissario per i rifugiati e gli apolidi aveva dichiarato che M. L. poteva essere espulso se il governo avesse
ottenuto assicurazioni diplomatiche dalle autorità del Marocco, che non sarebbe stato torturato e sottoposto
a maltrattamenti. La commissione per il contenzioso in materia di stranieri ha annullato tale decisione e
M. L. ha ottenuto l’asilo. A fine anno, era pendente il ricorso in appello del governo.
Il 13 dicembre, la Corte europea dei diritti umani ha stabilito nel caso Kanagaratnam e altri vs. Belgio
che, detenendo tre minori e la loro madre in un centro di detenzione chiuso per quattro mesi nel 2009, il
Belgio aveva violato il divieto di tortura e altri maltrattamenti in riferimento ai tre minori e il diritto alla
libertà dei minori e della loro madre.
TORTURA E ALTRI MALTRATTAMENTI
In almeno due occasioni le autorità hanno tentato di fare affidamento su assicurazioni
diplomatiche per trasferire cittadini stranieri in paesi in cui avrebbero rischiato di subire
tortura e altri maltrattamenti.
A. A., un cittadino del Dagestan detenuto dal settembre 2010, rischiava di essere estradato nella Federazione Russa perché accusato di aver preso parte alle attività di gruppi armati illegali. Le accuse a suo
carico si fondavano su una testimonianza presumibilmente ottenuta con la tortura, che è stata in seguito
ritrattata. I tribunali belgi avevano respinto gli appelli di A. A. contro l’estradizione, basandosi in parte su
assicurazioni diplomatiche che non sarebbe stato torturato una volta giunto nella Federazione Russa. A
fine anno era ancora pendente la decisione del ministro della Giustizia sull’estradizione.
A marzo, il ministro della Giustizia ha deciso di permettere l’estradizione del ceceno Arbi Zarmaev verso
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EUROPA E ASIA CENTRALE
la Federazione Russa nonostante la corte d’appello si fosse pronunciata contro tale provvedimento. La
corte aveva rilevato che mancavano adeguate garanzie sul rispetto dei diritti umani di Arbi Zarmaev in
Russia. La decisione del ministro della Giustizia era in parte fondata su assicurazioni diplomatiche delle
autorità russe che l’uomo non sarebbe stato torturato. A fine anno, il suo appello contro la decisione ministeriale era pendente dinanzi al Consiglio di stato.
DISCRIMINAZIONE
È continuata la discriminazione per motivi religiosi. Le persone che indossavano simboli
o abiti percepiti come musulmani sono state particolarmente colpite dalla discriminazione nell’accesso all’occupazione.
Il 23 luglio è entrata in vigore una legge che vieta e punisce la copertura del volto in pubblico. Sebbene
formulata in modo neutro, la legge è sembrata prendere di mira l’uso del velo integrale. La liceità della
legge è stata contestata dinanzi alla Corte costituzionale e a fine anno il caso era ancora pendente.
SVILUPPI GIURIDICI, COSTITUZIONALI E ISTITUZIONALI
A seguito dell’Esame periodico universale di maggio, le autorità hanno acconsentito alla
creazione di un’istituzione nazionale per i diritti umani e alla ratifica del Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e del Protocollo opzionale
al Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali.
A giugno, il Belgio ha ratificato la Convenzione internazionale per la protezione di tutte
le persone contro la sparizione forzata.
MISSIONI E RAPPORTI DI AMNESTY INTERNATIONAL
Un delegato di Amnesty International ha visitato il Belgio a marzo e giugno.
The European Court of Human Rights vindicates the rights of asylum-seekers in the EU
(EUR 03/001/2011)
Belgium: A fundamental step forward on human rights, the ratification of the Enforced
Disappearance Convention (EUR 14/001/2011)
Belgium: Amnesty International welcomes commitment to establish a National Human
Rights Institution (EUR 14/002/2011)
Suggested recommendations to States considered in the 11th round of the Universal Periodic Review, 2-13 May 2011 (IOR 41/008/2011)
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