Da 40 anni sulla neve In Presolana il decano dei maestri sugli sci
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Da 40 anni sulla neve In Presolana il decano dei maestri sugli sci
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2008 Dall’alto, a sinistra: gruppi di allievi con Ezio Peloni, 71 anni di Costa Volpino, decano dei maestri di sci della Presolana; in pista oggi con una piccola allieva e, sotto, nei primi Anni ’90. Peloni ha insegnato a sciare a migliaia di persone, provenienti da ogni parte d’Italia. «Negli Anni ’80 – dice – c’è stato il boom: nel weekend in Presolana arrivavano anche 50 pullman di sciatori» Da 40 anni sulla neve In Presolana il decano dei maestri sugli sci Ezio Peloni, di Costa Volpino, è in pista dal ’68 Allievi da tutta Italia e un premio alla carriera ALL’INTERNO le Eccolo, come sempre in pista. Ezio Peloni, di Costa Volpino, ha 71 anni e l’ora della pensione l’ha passata da un pezzo. Ma non si sogna nemmeno di appendere sci e bastoncini al chiodo. È il decano dei maestri della Presolana, e quassù c’è ancora bisogno di lui. Tra i suoi allievi più giovani ci sono i figli e pure qualche nipote dei suoi primi «scolari» sulle piste del Donico. «Il maestro della buona neve», come lo chiamano in Presolana, ha iniziato nel 1968, anno in cui ha ottenuto la qualifica di allievo maestro. Da allora ha insegnato le tecniche sciistiche più aggiornate e moderne, che hanno segnato l’evoluzione di questo sport soprattutto a partire proprio dal ’68, con l’avvento dei Giochi olimpici di Grenoble, quando la Scuola italiana sci ha introdotto la nuova didattica unificata. Prima di allora, i linguaggi d’insegnamento erano spesso frutto di esperienze personali, diverse tra province e regioni. «Nestorie gli Anni ’60 – racconta Peloni – di maestri in Presolana ce n’erano pochissimi. Alla Cantoniera Aldo Vecchio, dell’albergo Alpino, che insegnava a sciare ai primi facoltosi clienti dell’albergo di famiglia, provenienti soprattutto da Milano». Da allora Peloni ha insegnato i trucchi del circo bianco a diverse migliaia di allievi, alcuni dei quali sono a loro volta sono diventati maestri di sci. Nel 1967 sposa Daniela Potenzi, dalla quale ha avuto due figlie: Ezia, laureata in Scienze politiche e collaboratrice di una grande azienda bresciana, e Marcella, ragioniera, che lo hanno reso nonno dei due nipoti, Andrea e Luca. «A partire dal 1970 fino al 1985 – ricorda Ezio – c’è stato il boom dello sci, che ha segnato il passaggio da disciplina d’élite a sport popolare e di massa. A quei tempi, soprattutto al sabato e domenica, in Presolana arrivavano 40/50 pullman al giorno, carichi di sciatori e gitanti. Oggi le cose sono cambiate e il numero delle presenze è diminuito un po’ ovunque. Ma io continuo a fare questo mestiere che ho sempre amato». Le classiche fotografie di gruppo, che ritraggono i corsisti con il maestro Ezio, sono sicuramente appese alle pareti delle abitazioni di chissà quanti suoi allievi, giunti qui per le settimane bianche, provenienti da diverse regioni e province italiane, e pure dall’estero, tenuto conto che questa zona è sempre più frequentata da turisti provenienti da altri Paesi, in particolare da Polonia, Irlanda, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Scozia e Regno Unito. In queste settimane, 47 L’INIZIATIVA «Premio Bergamo» Gli scrittori nelle scuole dopo che come un tam tam si è sparsa la voce del suo quarantesimo con lo sci, sono tante le persone d’ogni età ed ex allievi che si complimentano per il bel traguardo raggiunto. «Ricordo molto bene – dice Maresa Mazzi, di Milano – quando trent’anni fa gli affidai mia figlia Ala, di sette anni. Quel giorno ero spaventata nel vederla scendere da quella che mi sembrava la montagna più alta del mondo. Ma del maestro Peloni tutti parlavano un gran bene. Da allora – prosegue – mia figlia continua a scendere da tutte le piste con quello stile impeccabile insegnatole dal bravo maestro. «Erano gli Anni ’70 – racconta Giuseppe Cenci, di Perugia – e con la mia famiglia passavo le vacanze in Presolana. Lì abbiamo imparato tutti a sciare dai bravi maestri della locale scuo- la di sci. Dei miei tre figli, Enzo è affetto dalla sindrome di Down, e vedendo le sorelle e gli amici sciare, anche lui voleva provarci. L’unico maestro che si prese l’impegno nei suoi confronti fu Peloni. Si trattava soprattutto di aiutarlo ad aumentare il suo senso d’equilibrio e di coordinare al meglio i suoi movimenti. Ma con il suo impegno e pazienza, Peloni è riuscito a fargli prendere lo skilift e farlo sciare. Oggi nostro figlio Enzo ha 40 anni, e continua a venire con noi in occasione delle settimane bianche che ogni anno trascorriamo in varie località, scendendo con sicurezza da tutte le piste, compreso quelle nere e più difficili. E noi continuiamo a ricordare il maestro con infinita riconoscenza». «Cinque anni fa – dice Antonio Mai, diret- tore della Scuola sci Presolana – abbiamo voluto premiarlo quale maestro più anziano della Presolana, con una targa di benemerenza e fedeltà allo sci. Ezio è un collega esemplare, a cui tutti facciamo da sempre riferimento». Quando lo abbiamo raggiunto in Presolana, Peloni stava dando lezioni a una giovane allieva, alla quale, come ha fatto in tutti questi anni, lascerà un bel ricordo di sé, di questa scuola e di questa bella località sciistica. Contrariamente a come avviene spesso, questa volta la gratitudine non si è squagliata come neve al sole. Guerino Lorini COMENDUNO DI ALBINO E dal mare alle vette, la nonna sprint sempre sul podio Nata a Pola, in Istria, 67 anni fa, Anna Fabretto ora gareggia nella categoria Old Stars per lo Sci club Marinelli Anna Fabretto, 67 anni, al cancelletto di partenza 49 BRIGNANO Un parcheggio per il centro sotto la piazza del Comune 50 GANDINO Ok ai fondi per raggiungere la pista sul Farno Si potrebbe cominciare questa storia ricordando che Anna Fabretto è nata, nel 1941, con i piedi nell’acqua. Nel senso che è venuta al mondo in una cittadina di mare: Pola, in Istria. Poi ha vissuto gran parte della vita in Val Seriana, a Comenduno di Albino. E lì – per tornare al figurato – Anna ha messo i piedi sulla neve. E non li ha più tolti. Atleta dello «Sci club Marinelli» di Comenduno, in occasione dei Masters internazionali è il fiore all’occhiello della Federazione italiana sport invernali. Da quando poi nel 1992, nel chilometro lanciato all’Azzurrissimo di Cervinia ha fatto segnare 101,124 chilometri all’ora, i nipoti e gli amici più intimi l’hanno battezzata «nonna sprint». La storia sciistica di Anna, che gareggia in categoria C8 Fisi e Fis, ha avuto inizio nel 1959 a Bergamo, quando incontra Enzo Martinelli, sciatore provetto di Comenduno, che sposerà nel ’62. «Alla fine della Seconda guerra mondiale – ricorda – i miei genitori lasciarono l’Istria e si trasferirono a Bergamo. Ed è così che il mio cuore ha iniziato a mettere le radici nella neve e nello sci». Martinelli, morto nel 2005, è stato presidente della «Marinelli» per 34 anni consecutivi. Dal matrimonio sono nati Patrizia e Claudio, che a loro volta hanno regalato loro tre nipoti: Sara, Giulio e Chiara. Ovviamente tutti sciatori. Operaia 59 COSTA SERINA È scontro sulla sala polifunzionale ad Ascensione tessile fino al 1991, durante la settimana oltre ai turni di lavoro Anna doveva vedersela con le faccende domestiche, i figli e la casa. Ma la domenica diventava una vera «regina delle nevi». Calcolare il numero di vittorie conquistate in 42 anni di gare è impossibile. Nel suo medagliere ci sono una trentina di vittorie in campionato regionale e interregionale, una ventina di Campionati italiani e Coppa Italia, a cui si aggiungono una sfilza di primi posti in gare ad altissimo livello mondiale: a Maribel in Francia nel ’98, ai Mondiali di supergigante in Svizzera nel 2004, ai Mondiali di Sun Valley negli Usa nel 2005, dove si piazza quinta in Super gigante e seconda all’International Cup di gigante. Stessi piazzamenti d’onore anche ai campionati di Coppa del mondo Fis ad Alpe d’Huez, del 2006. E pure ai Mondiali di Gostlinger, in Austria, nel 2007. Ed è sempre lo scorso anno che vince il titolo di Coppa Italia Old Stars, categoria Dame C4, con sette vittorie su sette gare. «Nel mio futuro – dice Anna – c’è ancora tanta voglia di gareggiare e vincere. Quando non ce la farò più mi dedicherò con maggior impegno alla nostra associazione, nel ricordo e nell’esempio che mi ha lasciato mio marito». G. Lo. 60 SUISIO L’ex municipio ospiterà l’asilo comunale 61 GRONE Parata di campioni inaugura il palazzetto