dadaismo - Il-Cubo

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DADAISMO
CENNI STORICI
Durante la guerra molti artisti e intellettuali si rifugiarono in Svizzera, paese neutrale. È proprio a Zurigo che, nel 1916, Hugo Ball apre il
Cabaret Voltaire, dove prenderà vita il dadaismo. Nel 1918 Tzara scrive il Manifesto Dada. Dada si spegne intorno al 1923, quando gli artisti
che ne facevano parte ritornano ai loro paesi d'origine, portando con sè i segni di questa esperienza.
POETICA
Dada fu costituito da giovani artisti (età media: trent'anni) accomunati dalla voglia di negare qualsiasi valore a un passato che, essendo ststo
capace di creare i presupposti della guerra diventa totalmente e automaticamente negativo. Dada è un nonsenso per definizione e lo si
vede già a partire dal nome: Dada non significa nulla. Arp racconta che la parola Dada fu trovata casualmente da Tzara aprendo un
dizionario francese e da lì fu presa come nome del gruppo. Dada è tutto e nulla, è gioco e paradosso, è liberta di essere dada o non esserlo,
è arte e negazione dell'arte. L'intento di Dada è riscattare l'umanità dalla follia che l'ha portata alla guerra. Per fare ciò è necessario azzerare
tutti i valori e tutte le ideologie. Ci vuole un'arte nuova, elementare, capace di ridare agli uomini la forza di essere di nuovo uomini e non
folli assassini accecati dal desiderio di sopraffazione. Al cabaret Voltaire Dada esplode nei modi più strampalati e anticonformisti. A ben
vedere Dada, più che gruppo o movimento, è un modo di essere e di sentire. Dada è una tendenza. Dada dice no a caratteri universali di
un'opera d'arte, lasciando lobero spazio alla soggettività di ognuno. Quel che si percepisce per opera d’arte non dipende dall’opera stessa,
dalla capacità dell’artista, ma anche dal luogo in cui viene esposta. Dada è caratterizzato dall'utilizzo di tecniche nuove: la performance,
l’assemblaggio (scultura fatta di oggetti pre-esistenti), il fotomontaggio, la scultura di dimensione ambientale. Ai valori tradizionali borghesi
molti degli artisti opposero l’irrazionale, lo shock, l’assurdo, il caso.
ARTISTI
OPERE
Ball, Tzara, Arp, Duchamp, Ray, Hausmann, Picabia
Duchamp, Fontana ; Duchamp, L.H.O.O.Q .; Ray, Violon d'Ingres ; Ray, Cadeau ; Hausmann, Tatlin a casa
DUCHAMP
Nasce a Blainville il 28 luglio 1887 e muore a Neuilly-Sur-Seine. Inizia il suo itenario artistico in ambiente cubista e futurista, per poi
approdare al dada. Nelle sue opere dada la provocazione non sta tanto nel giocare con le forme e l'assemblaggio degli oggetti, quanto con
le loro funzioni. Nel 1913 comincia a sperimentare la tecnica ready-made (pronto all'uso). Si tratta di impiegare in campo artistico, cioè fuori
dal loro abituale contesto, oggetti della vita quotidiana, la cui vista e il cui uso ci sono da sempre familiari. Il significato profondo della
provocazione consiste nel riproporli come oggetti d'arte, spiazzando e stravolgendo ogni possibile aspettativa. L'opera, poi, viene resa
ancora più beffarda e provocatoria dal dal fatto che Duchamp vi appone la propria firma e la data di relizzazione dell'opera. Per Duchamp
arte non è più fare, ma scegliere (cioè operare a livello di puro intelletto). Chiunque può essere artista e tutto può diventare arte. Basta
riuscire a sottrarsi alle schematizzazioni mentali che tendono a incasellare la realtà in una rigida griglia imposta dalla società borghese.
Esistono anche dei ready-made rivisitati, nei quali l'artista interviene sull'oggetto gia pronto con qualche piccola modifica).
ESPRESSIONISMO ASTRATTO
CENNI STORICI
Espressionismo astratto è il nome che vienne dato all'Arte informale che si sviluppa negli Stati Uniti a partire dal secondo dopoguerra.
POETICA
L'arte informale statunitense è legata, da un lato, alle diverse e più pragmatiche tradizioni del popolo americano e, dall'altro, ai forti influssi
esercitati dai molti artisti europei lì rifugiatisi durante la guerra. Con il termine espressionismo astratto si vuole alludere a una certa
virulenza cromatica, propria dell'Espressionismo, che viene però inserita in un contesto astratto, cioè privo di riferimenti figurativi
immediatamente riconoscibili. All'interno di questo movimento, particolare rilievo assume l'Action Painting, caratterizzata da un forte
contenuto gestuale e anticonformista, soesso al limite della provocazione o dello sberleffo. Nell'action painting non è più solo il braccio che
prende parte all'atto artistico, ma tutto il corpo. L'arte informale è caratterizzata da: 1) grandi dimensioni delle opere (riprese dal
Muralismo) possibilità di utilizzare i grandi spazi americani. 2) piattezza della superficie (solo due sensi) senza illusione di alcuna prospettiva
3) importanza del gesto.
ARTISTI
OPERE
Pollock, Kline, Rothko
Pollock, Pali blu ; Pollock, Foresta incantata
POLLOCK
Pollock nasce a Cody il 12 gennaio 1912 e muore a Easthampton l'11 agosto 1956, a causa di un incidente d'auto. Egli ha una formazione
abbastanza irregolare, trascinata di malavoglia tra varie accademie e scuole di arti applicate americane. Fin dall'inizio è molto affascinato
dalla pittura popolare americana e da quella che gli indiani d'America praticavano secondo riti antichissimi a scopo magico-propiziatorio
(disegni di sabbia colorata). Nel 1937 è già affetto da alcolismo e deve sottoporsi a varie terapie psicanalitiche. Proprio in ambito mefico
l'artista ha la possibilità di conoscere, oltre alle teorie jungiane (tutta l'umanità condivide un inconscio collettivo, concretizzato in archetipi),
le ultime avanguardie culturali europee, che lo lasciano affascinato. Nel 1947 mette a punto la tecnica del dripping, consistente nel
sopprimere il pennello sostituendolo con gocciolature più o meno regolari di colori sintetici puri su tele o cartoni distesi al suolo. In questo
modo si ottendono risultati quasi casuali, generando grovigli filamentosi di colore che si sovrappongono gli uni agli altri in un intreccio
caotico di schizzi, gocce e colature.
POP ART
CENNI STORICI
La pop art nasce negli Stati Uniti negli anni Sessanta.
POETICA
Pop è l'abbreviazione di popular, e dunque pop art sta per popular art. Ciò significa che l'arte è concepita come arte di massa, cioè prodotta
in serie. E, poiché la massa non ha volto, l'arte che la esprime deve essere il più possibile anonima: solo così potrà essere compresa e
accettata dalla maggior parte degli individui. In questo modo, dalle elaboratissime riflessioni sui significati artistici di materia e gesto (tipici
anche dell'arte informale), si passa alla proposizione di valori quotidiani e volutamente banali. Gli artisti pop traggono le loro motivazioni da
fenomeni quali la mercificazione dell'uomo, la pubblicità, il consumismo come stile di vita, il fumetto come unico veicolo di comunicazione
scritta. La pop art trae suoi soggetti dall'universo del quotidiano e fonda la propria comprensibilità sul fatto che quei soggetti sono per tutti
noti e riconoscibili. L'intervento artistico avviene attraverso la manipolazione dei soggetti stessi, che possono essere dilatati, ripetuti o
alterati in vario modo, agendo su forme e colori. La pop art usa, in questo senso, lo stesso linguaggio dell apubblicità e risulta omogenea alla
società dei consumi che l'ha prodotta. L'artista non trova più spazio per la sua soggettività e ciò lo configura come manipolatore di
immagini, oggetti e simboli già fabbricati a scopo industriale, pubblicitario o economico. Gli artisti pop non sono dei ribelli o comunque non
lo sono a misura di quanto vorrebbero apparirlo. Essi vivono e lavorano in perfetta sintonia con il sistema pubblicitario e comunicativo dal
quale traggono i propri spunti. La pop art è arte di consumo e in quanto tale deve essere consumata come unqualsiasi altro prodotto di
massa.
ARTISTI
OPERE
WARHOL
Lichtenstein, Warhol, Hamilton, Dine, Oldenburg
Oldenburg, Toilette molle ; Oldenburg, Gelati da passeggio in morbido pelo ; Litchenstein, Whaam! ; Litchenstein, M-Maybe ; Warhol,
Marilyn ; Warhol, Minestra in scatola Cambpell's 1 ; Warhol, Green Coca-Cola bottles
Nasce il 6 agosto 1928 a Forest City, in Pensylvania. Figlio di un minatore cecoslovacco emigrato in America, egli costruisce il suo
personaggio secondo i tempi e i modi di una campagna pubblicitaria. Questo a partire dal suo pseudonimo di Andy Whorol, che sceglie nel
1949, quando si trasferisce a New York. Il suo nome originale (Andrew Warhola) era troppo poco "Americano" per piacergli. Dagli anni 50
egli adotta anche un look egocentrico. La formazione di Warhol avviene tutta in America e, dunque, la conoscenza dell'arte e delle
avanguardie è mediata dalla cultura e dalla sensibilità statunitensi. Dopo gli studi regolari al Carnegie Institute of Technology di Pittsburgh,
matura una lunga esperienza nel campo della grafica pubblicitaria e del disegno industriale. Nel 1956 intraprende un viaggio intorno al
mondo e nel 1960 comincia a produrre i primi dipinti aventi come soggetto strisce di fumetti o oggetti di largo consumo. Tra il 1962 w il
1963 affitta una grande mansarda a New York dove riunisce alcuni collaboratori. Nasce così quella che egli chiamerà la sua Factory, il suo
personale laboratorio di sperimentazione artistica d'avanguardia. Dal 1965 rinuncia alla pittura a favore del cinema. L'attività pittorica
riprende nel 1972, ma parte di essa è legata ai colloboratori della Factory, che riproducono gli originali del maestro, magari cambiando solo i
colori dello sfondo, utilizzando i procedimenti della stampa serigrafica. Warhol muore il 22 febbraio 1987.