Con l`uovo, il riso o i tagliolini: il fungo ipogeo secondo Simone
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Con l`uovo, il riso o i tagliolini: il fungo ipogeo secondo Simone
15 Corriere del Mezzogiorno Sabato 3 Novembre 2012 NA SudSapori Chef Parade Botrugno a cura di GIMMO CUOMO A tavola di Antonio Fiore 2 1 3 1. Pasquale Palamaro, lo chef di Indaco dell’Albergo della Regina Isabella di Lacco Ameno ha firmato la cena gourmet di «Ischia Vintage» 2. Tommaso Di Meo, di Abraxas, protagonista giovedì 8 novembre della ricca cena a degustazione. Costo: 35 euro. Info: 081-8549347 3. Raimondo Cinque dell’Hotel Continental, mercoledì prossimo preparerà una cena col tè. Costo: 25 euro. Info: 349-2886327 Napoli / Tartufi che passione L iberatosi dalla crisalide di tubi Innocenti che fino a qualche tempo fa ne imprigionava l'ingresso, «Tartufi che passione» si libra adesso nella ristorazione partenopea sulle ali di una proposta che al suo apparire poteva sembrare arrischiata: un locale «a tema» che il patron Salvatore Improta, consulente finanziario folgorato sulla via del fungo ipogeo, ha deciso di aprire nel cuore della movida partenopea dopo aver varcato la soglia della parigina Maison de la Truffe. Rispetto alla nostra visita del 2011 qualcosa è cambiato: non la cubitale scritta «Only real pretentious food» che continua pretenziosa a campeggiare sulla parete di fondo, bensì il timone della cucina, passato da Mariano Starita (emigrato a Lugano) al suo ex sous-chef, il 22enne Simone Profeta (a sua volta con un «vice» ancora più giovane, il 19enne Raffaele Anastasio). Simone innova con juicio le idee del maestro, a cominciare dal gradevole benvenuto, bicchierino contenente due «cubi» di crudo-cotto di Marchigiana a bassa temperatura, immersi nell'olio e aromatizzati al rosmarino e al ginepro (nel calice Vallerenza, Chardonnay Brut piemontese) da gustare con i panini non più Moccia ma sorelle Gagliotta alla Pignasecca. Però siamo qui per incontrare quello che Brillat-Savarin chiamava il diamante della gastronomia, e che compare già su tre degli otto antipasti del calibrato menu (bilingue). Noi li scegliamo tutti e tre: uno al tartufo nero, la tartara di manzo con «caldo» di porcini, e due al bianco, il tomino d'alpeggio con petto d'oca (Selecta) e l'uovo di Paolo Parisi all'occhio di bue, un classico (di perfetta cottura, con l'albume alto e compatto) per i devoti dell'imperatore sotterraneo. Ricordo però con nostalgia che qui una volta il tartufo potevi grattartelo al tavolo da te, adesso il piatto esce già «lamellato» dalla cucina (2 grammi di nero 4 euro, 2 di bianco 13) rischiando di perdere fascino e profumo. Il tartufo è comunque di buon livello in tutte e due le versioni, merito del cercatore gragnanese Gerardo che conosce le zone giuste, le stesse che hanno preso a battere i trifulai di Langa per poi dichiarare fieramente albesi quelle umili pepite nate lucane... Vino bianco o vino rosso, questo è il problema. Sciogliamo l'amletico dubbio in favore d'un bianco marchigiano che con i suoi 14˚ non si lascia intimorire dalla Profeta in cucina Con l’uovo, il riso o i tagliolini: il fungo ipogeo secondo Simone Il percorso Il ristorante «Tartufi che passione» si trova a Napoli in Vico Satriano 8/c, tra la Riviera di Chiaia e via Carlo Poerio ed è raggiungibile con i mezzi pubblici che fermano tra piazza Vittoria e la Riviera, o con la funicolare di Chiaia (stazione di Parco Margherita). Da Bari: A14, poi A16, A1 e uscire in direzione Porto, poi via Marina, piazza Municipio e via Acton, percorrere la Galleria della Vittoria, svoltare in via Morelli, poi piazza dei Martiri e via Poerio. Distanza km 268 potenza ctonia del tartufo, il Verdicchio jesino La Scappia '08 di Benigni. Ma la lista dei vini, accresciuta rispetto al passato (e con refusi da correggere: Arnaeis, Lacryma Christy), consente notevoli «sfizi» nazionali (e 5 fore- sti) a prezzi generalmente contenuti; di ogni bottiglia, poi, vengono riportati, in aiuto ai principianti, il ranking della guida dell'Espresso e le note di degustazione. Andiamo a tuttatrifola anche sui primi piatti: nella scelta de- Appuntamento al Clubino il 7 novembre Chi trova un D’Amico trova un tesoro (di ragù) Mercoledì 7 novembre alle ore 21 «Il Clubino» di via Luca Giordano 73 a Napoli propone il primo appuntamento con «Il gusto della cultura». A inaugurare la nuova serie di incontri sarà il ragù (e dintorni) nella versione proposta dallo chef Angelo D'Amico del ristorante Le Macine dell'UNA Hotel di Benevento. Ospiti della serata, condotta da Corrado Valletta, saranno l'editore Guido Ferraro e il Critico Maccheronico Grouchofiore. Lo chef D'Amico presenterà due piatti, uno ovviamente a base di ragù e una pasta e fagioli, mentre l'angolo di-vino verrà gestito da Adriano D'Atri. Vini in abbinamento: Falanghina e Barbera del Sannio proposti dall'azienda Torrevenere di Castelvenere (Benevento). Contributo euro 10, posti limitati, prenotazione obbligatoria ai numeri o81.19534230 o 328.1019922. I Maccheronici saranno i benvenuti. © RIPRODUZIONE RISERVATA vo vedermela con il consulente Arturo, precipitosamente ridisceso in campo appena ha avvertito che c'era profumo di tartufo nell'aria. Dopo lunga baruffa si assicura lui il piatto che stavo puntando, Carnaroli riserva con Castelmagno e pioggia di nero, cremosità e sapidità impeccabili per quel po' che riesco a scucchiaiare di stramacchio. Mi consolo (ma è un bel consolarsi che mi riporta alle rituali cene del meneghino Rigolo organizzate dal giornalista-golfista Marco Mascardi) con i tagliolini (Antico Pastaio di Rione Alto) al burro e nevicata di tartufo bianco e marezzato. Tra i paccheri (Setaro) al baccalà e pinoli e il tartufo nero la tenzone è invece incerta, l'esito non chiaro. Tra i primi «non» tartufati o tartufabili ci sarebbe il raviolo aperto con coniglio, omaggio implicito al Divino Marchesi (e da oggi trovi le fresine con tartufi e taratufi, abbinamento testato con successo dagli Sposito di Taverna Estia) ma ormai, dopo aver fatto stappare un Ramitello '07, elegante molisano firmato Di Majo Norante, corriamo verso i secondi: il consulente Arturo, bastian contrario che ho dovuto riconvocare a furor di popolo, mi spiazza ordinando il dentice al timo e limone. Ma sùbito torno a concentrarmi sulla carne, perché ormai dove la trovi più la Chateaubriand in salsa bernese? Il piatto è una tavolozza, e i colori con cui «dipingere» il cuore rosso cupo del filetto sono il giallo pallido della béarnaise, il bianco della maionese-Parisi, il brownish d'una sorta di senape di sesamo; il verde del songino appare superfluo. Stavolta, però, si materializza in sala lo chef per il tocco finale, grattata di tartufo in diretta. Rincuorato, chiudo in dolcezza con un capriccio di annurca, mela infornata nella pasta sfoglia con salsa della stessa mela, sorseggiando subito dopo un Islay '96 selezione Samaroli in onore dello scozzese Bond di Skyfall, anche se il doppio refuso (Whiskey e Laphroiag) lo avrebbe fatto di certo arrabbiare. Ma poi, con il tartufo francese al cioccolato, si sarebbe sciolto persino il cuore di 007. Meglio puntare sul pescato del giorno di VINCENZO RIZZI I nsolite suggestioni ci attendono negli ambienti di questo simpatico locale di Botrugno, un tempo appartenuti a un'abitazione privata: tra salette che si aprono una dentro l'altra e il grazioso giardino nella corte interna, tra pavimenti di chianche e mobili in legno povero. La chicca tuttavia è un'altra, ed è la cangiante dimensione cromatica della antiche pareti in tufo, ora imbiancate a calce e ora vivacizzate da allegri colori pastello, comunque ricoperte di quadri sempre diversi. Sono i quadri di Oronzo Rizzello, pittore e chef, tanto solare e luminoso nelle sue opere pittoriche quanto capace di infondere freschezza mediterranea alle sue creazioni culinarie. Lo dimostrano in prima battuta le ottime proposte di crudo: LA LOCANDA dai gamberi rosDEI CAMINI si con lo zenzevia Vittorio ro, ai calamari Emanuele 36, con aceto balsaBotrugno (Le), tel.0836-99373 mico vaporizza3 347-1653012, to; dal tonno chiusura: lunedì, con arancia, al aperto solo la sarago con comsera, a pranzo posta di cipolle nei festivi, rosse. Il tutto carte: tutte condito dalla cordiale accoglienza di Giuseppe Enriquez, che annuncia un'altra lunga serie di antipasti che sposano l'idea dell'inconLo chef tro del mare Oronzo con la terra. AlRizzello cuni sono buonissimi, come il polpo con cuscus e zucchine, in altri invece gli aromi ittici risultano un po' sacrificati. È il caso dei fagottini di rucola, mozzarella e gamberi con salsa al peperoncino, e del peperone verde farcito di triglia e scamorza. Per continuare, piuttosto che la carta è meglio seguire i consigli di Giuseppe e la disponibilità del pescato giornaliero. Semplici e pulite le bavette al pesce angelo, saporito lo stesso pesce cotto nel forno con le patate. Discreto assortimento di etichette non solo regionali, spumoni artigianali in chiusura, e conto di 40-50 euro vini esclusi. © RIPRODUZIONE RISERVATA atmosfera veramente piacevole poco convincente qualche proposta di antipasto © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 95585