Fitotofarmaci e appa..

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Fitotofarmaci e appa..
Fitofarmaci e patologie dell’apparato urogenitale
Cistite:
è un’infezione acuta o cronica della vescica. I microrganismi arrivano a quest’organo
per via ascendente, provenendo dall’uretra o dai genitali esterni e raramente dal rene
o insorgere per diffusione dagli organi vicini. La vescica ha una notevole resistenza
alle infezioni e per tale ragione, molto spesso la cistite si manifesta per la presenza di
condizioni particolari, ovvero ristagno di urina nella vescica, calcoli, diabete e
diverticoli. La cistite acuta si manifesta con disturbi quali eccessiva frequenza dello
stimolo di urinare, dolore alla parte bassa del ventre o all’orifizio uretrale esterno,
febbre e malessere generale. Questi disturbi possono essere accompagnati dalla
presenza nelle urine di sangue (ematuria) e di pus (piuria). La cistite cronica molto
spesso è l’esito di una forma acuta trascurata o mal curata. La vescica in questo caso
può essere ulcerata o indurita e inestensibile, oppure si possono formare escrescenze
al suo interno. Tra i rimedi fitoterapici abbiamo l’Arctostaphylos uva ursi, Vaccinum
myrtilllus e Hieracium pilosella.
L’Arctostaphylos uva ursi o uva ursina è un piccolo arbusto appartenente alla
famiglia delle Ericaceae, ha come droga le foglie contenenti eterosidi fenolici
(arbutina e metilarbutina), tannini, flavonoidi, ac.gallico, ac.ursolico. L’azione
antisettica e diuretica dell’uva ursina è dovuta all’arbutina e alla metilarbutina che
idrolizzandosi danno origine all’idrochinone che è il vero responsabile dell’azione
antisettica della droga. L’ac.ursolico e l’isoquercitina contribuiscono all’azione
diuretica dell’arbutina, mentre l’acido gallico impedicsce la degradazione
dell’arbutina nel tratto gastrointestinale. L’uva ursina viene utilizzata per le
infiammazioni alle vie urinarie e della vescica solo per brevi periodi perché gli
idrochinoni e i tannini danno tossicità (epatica). Utile oltre che nella cistite cronica e
acuta, anche nell’uretrite e nella colibacillosi. I preparati di uva ursina non vanno
associati a farmaci o alimenti che acidificano le urine. Le forme farmaceutiche
utilizzate sono il decotto, l’infuso, la polvere, l’estratto secco o fluido e la tintura
madre. E’ controindicata in gravidanza e allattamento, in pediatria, nei pazienti affetti
da epatopatie, ulcera peptica e insufficienza renale.
Il Vaccinum myrtilllus o mirtillo è un piccolo arbusto, appartenente alla famiglia
delle Ericaceae, ha come droga i frutti (bacche) che contengono ac.citrico e
ac.malico, zuccheri, tannini, glucoside (mirtillina), antocianine, vit.A, B, C. Presenta
un’azione vasoprotettiva, antiedemigena, antiossidante, antinfiammatoria e
astringente. Utile nel trattamento della diarrea, nei disturbi venosi e per il benessere
della vista.
L’Hieracium pilosella o pilosella è una piccola pianta erbacea, appartenente alla
famiglia delle Asteraceae-Compositae, ha come droga le sommità fiorite. E’composta
da cumarine (umbelliferone-7-glucoside), flavonoidi (luteoloside, apigenina,
isoetina), sesquiterpeni, esteri di ac. triterpenici, ac. fenolici, tannini, mucillagini,
inulina, Sali di K, olio essenziale. La sua azione comprende quella diuretica,
depurativa, ipoazotemica, declorurizzante, antisettica urinaria e intestinale,
espettorante e astringente. Utile nel trattamento delle cistiti ricorrenti, della cellulite e
della ritenzione idrica, delle forme catarrali e dell’ipertensione arteriosa. Dalla pianta
fiorita, le forme farmaceutiche utilizzate sono, la tintura madre, l’estratto secco,
l’infuso. Spesso viene associata ad altre piante diuretiche (Gramigna, Tè verde,
Centella e Betulla). Particolari precauzioni in gravidanza e nell’allattamento. Le
controindicazioni sono grave ipotensione arteriosa e grave insufficienza renale.
Dismenorrea:
è la mestruazione preceduta o accompagnata da sintomatologia dolorosa (dolori
pelvici e lombosacrali, emicrania, nausea) di entità tale da costituire uno stato di
malattia. Può essere primitiva o secondaria. La forma secondaria, insorge in età più
tardiva rispetto alla primaria, e può essere causata dalla presenza di malattie
organiche degli organi sessuali quali l’endometriosi, presenza di polipi e fibromi. Da
un punto di vista fitoterapico, la dismenorrea primaria è quella più maggiormente
trattata. Essa si manifesta in genere uno o due anni dopo la comparsa della prima
mestruazione e scompare quasi sempre con la prima gravidanza. E’legata ai
cambiamenti ormonali dovuti ai cicli ovulatori e, in particolare, a un’eccessiva
produzione di prostaglandine. Tra le piante utili nel trattamento della dismenorrea
troviamo l’Agnocasto, l’Enotera, la Boswellia.
La Vitex agnus castus o agnocasto è un piccolo albero appartenente alla famiglia
Verbenaceae. La droga è costituita dai frutti essiccati e contiene diterpeni
(rotundifuran, agnuside, vitexilactone), olio essenziale e flavonoidi. Il meccanismo
d’azione della droga sembra implicare il lodo anteriore ipofisario, con riduzione della
secrezione della prolattina e FSH, con stimolazione di LH. Presenta inoltre un’attività
dopaminergica, per una stimolazione selettiva dei recettori D2 e quella similoppioide. Uno studio scientifico ha messo in luce l’importanza dell’agnocasto nel
trattamento del disturbo disforico della fase luteale, analizzando l’aspetto psichico. Il
disturbo disforico della fase luteale (premestrual dysphoric disorder, PMDD) è uno
dei principali disturbi della fase premestruale. E’ caratterizzato da sintomi talvolta
invalidanti la sfera lavorativa, sociale e psico-affettiva delle pazienti. Le strategie
terapeutiche a disposizione per questa patologia sono molteplici, ma di recente,
l’attenzione è stata rivolta sul Vitex agnus castus (VAC), in quanto considerato da
numerose evidenze scientifiche come farmaco di prima scelta sia per la PMS
(sindrome premestruale) che per il PMDD, essendo dotato di soddisfacenti proprietà
terapeutiche e con esigui effetti collaterali. L’agnocasto inoltre, viene utilizzato
nell’amenorrea e nella dismenorrea, nell’insufficienza del corpo luteo,
nell’iperprolattinemia, nell’infertilità, nell’acne e nella menopausa.
Un altro studio clinico mette in evidenza come la CE Tedesca abbia approvato l’uso
della VAC nell’irregolarità del ciclo mestruale, nei disturbi premestruali e nella
mastodinia, cercando di sottolineare la sicurezza delle monosomministrazioni
dell’agnocasto. Ricerche sono state condotte in sei data-base elettronici, nelle liste di
riferimento dei documenti in file identificati e dipartimentali. Dati provenienti da
studi clinici, studi di sorveglianza post-marketing, indagini, sistemi di segnalazione
spontanea, produttori erboristi indicano che gli eventi avversi in seguito a trattamento
VAC sono lievi e reversibili. Gli eventi avversi più frequenti sono nausea, cefalea,
disturbi gastrointestinali, prurito e rash eritematoso. Non sono state segnalate
interazioni farmacologiche , anche se teoricamente potrebbe interferire con
antagonisti dopaminergici (Aloperidolo, Sulpiride, Clorpromazina, Clozapina).
L’utilizzo di VAC deve essere evitato durante la gravidanza o l’allattamento.
L’Oenothera Biennis o enotera è una pianta appartenente alla famiglia delle
Oenotheraceae. La droga è costituita dai semi e l’olio da loro ottenuto, titolato in
acido gamma-linolenico min. 8%, è una preparazione farmaceutica, la cui posologia
giornaliera va da 10 a 15 mg/kg, suddivisi in due somministrazioni lontano dai pasti.
L’olio contiene abbondanti acidi grassi polinsaturi della serie ω-6 (acido gammalinolenico, acido linolenico, acido oleico, acido palmitico).
L’Olio di enotera è comunemente utilizzato come terapia alternativa perché ricca
fonte di omega-6 acidi grassi essenziali. E' meglio conosciuto per il suo uso nel
trattamento di malattie sistemiche caratterizzate da infiammazione cronica, come la
dermatite atopica e l'artrite reumatoide. E' spesso usato per le condizioni di salute
diverse donne, tra cui il dolore mammario (mastalgia), sintomi della menopausa e
premestruale, maturazione cervicale ed induzione del travaglio.
L’acido gamma linoleico stimola la sintesi endogena di prostaglandine verso la
produzione di composti come la prostaglandina E1, che diminuiscono
l’iperprolattinemia e di conseguenza i sintomi tipici del periodo premestruale, quali
irritabilità, cefalea, tensione mammaria e gonfiore.
Uno studio clinico ha valutato l'efficacia della vitamina E, dell’olio di enotera (EPO),
e la loro combinazione per il controllo del dolore nelle donne con mastalgia ciclica.
Un doppio-cieco, randomizzato, controllato con placebo è stato condotto in due centri
medici accademici degli Stati Uniti. Sono state scelte 85 donne con disagio
premestruale del seno. Le partecipanti sono state randomizzate ad uno dei quattro
trattamenti per via orale di sei mesi: vitamina E (1200 UI al giorno), EPO (3.000 mg
al giorno), vitamina E (1200 UI al giorno) più EPO (3.000 mg al giorno), o doppia
placebo. L'outcome primario era il cambiamento nel dolore al seno, misurato dalla
McGill Pain Questionnaire modificato al momento dell'arruolamento e dopo sei
mesi.
Sul totale delle partecipanti, 41 pazienti hanno completato lo studio. I dati sono stati
analizzati con il test di separazione Aickin, che ha mostrato un trend verso una
riduzione della mastalgia ciclica con la vitamina E ed EPO individualmente e in
combinazione. Quindi dosi giornaliere di 1200 UI di vitamina E, 3.000 mg di EPO, o
vitamina E ed EPO in abbinamento a questi dosaggi assunte per sei mesi possono
diminuire la gravità della mastalgia ciclica.
Ipertrofia prostatica benigna:
E’ la più diffusa patologia riguardante la prostata, caratterizzata da un ingrossamento
e una conseguente riduzione della funzionalità dell’organo. Insorge soprattutto dopo i
50-60 anni e con l’avanzare dell’età la parte centrale della prostata tende ad
ingrossarsi, fino a superare 2-3 volte le misure ritenute normali. Le cause di questa
patologia non sono ancora molto chiare. E’ necessario sottolineare che con l’avanzare
dell’età, aumenta il tasso di estrogeni ed essendo la parte muscolare della prostata
ricca di recettori per gli estrogeni, aumenta anche il rischio ipertrofia.
Il principale sintomo dell’ipertrofia prostatica è la diminuzione del calibro e del getto
urinario, associato anche alla difficoltà di iniziare la minzione. Altri sintomi sono
pollachiura, nicturia, minzione intermittente, gocciolamento post-minzionale.
L'iperplasia prostatica benigna è una condizione comune che colpisce gli uomini più
anziani. Tipici sintomi di presentazione sono esitazione urinaria, getto debole,
nicturia, incontinenza, e ricorrenti infezioni del tratto urinario. La ritenzione urinaria
acuta, che richiede urgente cateterismo vescicale, è relativamente rara, come raro è il
danno renale. La valutazione iniziale deve essere fatta testando la frequenza e la
gravità dei sintomi e l'impatto dei sintomi sulla qualità della di vita del paziente.
L'American Urological Association Symptom Index è uno strumento convalidato per
la valutazione oggettiva della gravità dei sintomi. La valutazione iniziale dovrebbe
comprendere anche un esame rettale digitale e delle urine. Gli uomini con ematuria
devono essere valutati per il cancro della vescica. Un nodulo palpabile o un
indurimento della prostata richiedono un’accurata valutazione per escludere il cancro
alla prostata. Per gli uomini con sintomi lievi, è appropriato una rivalutazione
annuale. Negli ultimi dieci anni, numerosi interventi medici e chirurgici hanno
mostrato di essere efficaci nell'alleviare i sintomi della iperplasia prostatica benigna.
Gli α-bloccanti migliorano i sintomi in tempi relativamente brevi, anche se i 5-alfa
reduttasi che hanno un esordio d’azione più lento, possono ridurre le dimensioni della
prostata e alterare il decorso della malattia. Ci sono studi clinici che considerano
importanti rimedi fitoterapici nell’alleviare la sintomatologia i fitocomplessi di
Serenoa, Pygeum e Zucca.
La Serenoa repens (Sabal serrulata) o palmetto, è una piccola palma, appartenente
alla famiglia delle Palmaceae. I costituenti chimici più importanti sono caratenoidi,
olio essenziale, olio grasso, polisaccaridi, ac. grassi liberi, ac.laurico, fitosteroli
(sitosterolo, cicloartenolo, campesterolo, β-sitosterolo), flavonoidi, tannini. La
percentuale di pianta più ricca in principi attivi è costituita dal frutto.
La sua efficacia è data dall’unione di più meccanismi d’azione ovvero 1)inibizione
della 5-alfa-reduttasi, 2)antagonismo selettivo locale del legame tra diidrotestosterone
e recettore per gli androgeni e 3)blocco dei recettori intraprostatici per gli androgeni.
Le preparazioni a base di palmetto sono ampiamente utilizzate per il trattamento dei
sintomi del basso tratto urinario (LUTS) e nell’iperplasia prostatica benigna (BPH).
Sebbene siano stati pubblicati un certo numero di studi randomizzati controllati
(RCT) e revisioni sistematiche sull'efficacia di S. repens per il trattamento di BPH
LUTS, non esiste attualmente una revisione sistematica sulle sue interazioni con altri
farmaci o eventi avversi.
Gli eventi avversi più frequentemente riportati sono dolore addominale, diarrea,
nausea, affaticamento, cefalea, diminuzione della libido e rinite. Eventi avversi più
gravi come la morte ed emorragia cerebrale sono riportati in casi isolati e dati
provenienti da sistemi di segnalazioni spontanee, ma la causalità è discutibile. Dati
attualmente disponibili suggeriscono che la S. repens è ben tollerata dalla maggior
parte degli utenti e non è associata a gravi eventi avversi.
Le interazioni sono incerte ma non devono per tanto essere trascurate, visto che la
Serenoa repens e gli inibitori della 5-alfa-reduttasi (finasteride, dutasteride) hanno
un meccanismo d’azione simile che potrebbe determinare una sommazione di effetti
quando vengono assunti insieme. Si raccomanda quindi di evitare l’associazione.
La zucca o Cucurbita pepo è costituita dai semi maturi disseccati che contengono
fitosterine, triterpeni, vit. E, Sali minerali, carotenoidi. L'olio di semi di zucca è
confermato essere utile nel trattamento dell’ iperplasia prostatica benigna.
Uno studio si propone di esaminare l'effetto dell’olio di semi di zucca sul testosterone
da iperplasia prostatica indotta sui ratti. L'iperplasia è stata indotta mediante
somministrazione sottocutanea di testosterone (0,3 mg/100 g di peso corporeo) per 20
giorni. Contemporaneamente per venti giorni è stato somministrato per via orale di
olio di semi di zucca (2,0 e 4,0 mg/100 g di peso corporeo) o olio di mais (veicolo).
I pesi dei ratti sono stati registrati ogni settimana, ed è stata esaminata l'influenza del
testosterone e olio di semi di zucca sul peso dei ratti. Il ventunesimo, i ratti sono stati
sacrificati, e la prostata è stata rimossa, pulita, e pesata. E’ stato quindi calcolato, il
rapporto dimensione della prostata (prostata peso / ratto di peso corporeo).
Né il testosterone né l'olio di semi di zucca hanno avuto un’influenza significativa sul
peso dei ratti. Il testosterone aveva però significativamente aumentato il rapporto
dimensione della prostata (P <0,05), e questo aumento indotto è stato inibito nei ratti
alimentati con olio di semi di zucca per una dose di 2,0 mg/100 g del peso corporeo.
L'effetto protettivo dell'olio di semi di zucca è stato significativo con una dose più
alta di olio di semi di zucca (P <0,02). Lo studio è stato concluso affermando che
l’olio di semi di zucca può inibire iperplasia della prostata indotta da testosterone e,
pertanto, può essere utile nel trattamento dell'iperplasia prostatica benigna.
Un altro studio clinico randomizzato, in doppio cieco, una preparazione di Curbicina
ottenuta da semi di zucca e piante di palma nana (Cucurbita pepo L. e Sabal
serrulata), è stata confrontata con un placebo nel trattamento dei sintomi causati da
iperplasia prostatica. 53 pazienti hanno preso parte nello studio, che è stato effettuato
nel corso di un periodo di 3 mesi. Nel gruppo di trattamento è stato confermato che
flusso urinario, tempo di minzione, urina residua, frequenza di minzione erano
significativamente migliorati. Non sono stati osservati effetti collaterali indesiderati.
Il Pigeo o Pygeum africanum è un albero appartenente alla famiglia delle Rosaceae.
La parte utilizzata è la corteccia. Tra le componenti abbiamo una frazione lipidica,
fitosteroli, steroli, docosanolo, acidi triterpenici, alcani e acido abetico. Ha proprietà
antiossidanti e antiflogistiche ed è soprattutto un agente popolare fitoterapico
utilizzato nel trattamento sintomatico dell’iperplasia prostatica benigna. I composti
attivi del farmaco non sono stati identificati, e determinare la concentrazione
plasmatica del farmaco è, pertanto, impossibile. Dal momento che ci sono risultati
contrastanti sull'efficacia di questo farmaco, abbiamo mirato ad indagare il suo effetto
sulla crescita delle cellule della prostata in vitro utilizzando siero umano raccolti
prima e dopo l'assunzione di Pigeo. Sono state utilizzate colture primarie e organo
tipiche di stromale prostatica umana WPMY linea di cellule epiteliali prostatiche
miofibroblasti e PNT2 linea cellulare. E’ stato anche usato tessuto fresco di iperplasia
prostatica benigna. Il siero di un uomo trattato diminuisce nella proliferazione indotta
di cellule primarie, cellule organotipiche e cellule WPMY ma non PNT2 cellule.
Abbiamo anche analizzato l'effetto del siero trattato sul profilo di espressione genica
delle cellule WPMY. L'analisi del trascrittoma ha rivelato un upregulation di geni
coinvolti in diverse vie di soppressione tumorale e una down-regulation dei geni
coinvolti nei percorsi infiammazione e stress ossidativo. L'assunzione orale di
Pygeum africanum ha portato a livelli sierici di sostanze attive che erano sufficienti
per inibire la proliferazione in coltura di cellule prostatiche miofibroblasti. Questa
inibizione è stato associato con cambiamenti nel trascrittoma.
Il cancro della prostata è un importante problema della sanità pubblica. Si tratta di
una malattia che è una candidata eccellente per la chemio-prevenzione, perché è un
cancro in genere a crescita lenta ed è diagnosticato nei maschi anziani.
L’estratto dalla corteccia di Pygeum africanum è stato utilizzato in Europa come
prevenzione e cura dei disturbi della prostata tra cui l'ipertrofia prostatica benigna
(BPH). Più di recente negli Stati Uniti, i preparativi fitoterapici di Pygeum africanum
e Saw palmetto sono stati commercializzati per la salute della prostata compresa la
prevenzione del cancro alla prostata e il suo trattamento.
Studi clinici hanno testato il potenziale anti-cancro del Pigeo sia in vitro (PC-3 e
cellule LNCaP) e in vivo (modello murino TRAMP). I risulati di tale studio hanno
evidenziato che in colture di tessuti, l’estratto etanolico (30%) di Pygeum africanum
inibisce la crescita di PC-3 e le cellule LNCaP, l’apoptosi indotta e la cinetica delle
cellule alterate. Topi TRAMP trattati con Pigeo hanno mostrato una riduzione
significativa (P = 0.034) dell'incidenza del cancro alla prostata (35%) rispetto ai topi
nutriti con caseina (62,5%). In conclusione si può affermare che il Pigeo, ampiamente
usato in Europa e negli Stati Uniti per il trattamento di BPH, ha un ruolo significativo
nella regolazione del cancro alla prostata sia in vitro che in vivo e quindi può essere
un utile complemento per le persone ad alto rischio di sviluppare il cancro alla
prostata.
FITOFARMACI-APPARATO UROGENITALE
FITOFARMACI
PATOLOGIA
Arctostaphylos uva ursi, Vaccinum
myrtilllus, Hieracium pilosella.
Vitex agnus castus, Oenothera Biennis.
Serenoa repens, Cucurbita pepo,
Pygeum africanum.
PIANTA-FARMACO
Arctostaphylos uva ursi
Sostanze o cibi che
acidificano le urine
Tiamina, ferro e farmaci o
piante contenenti alcaloidi
Cortisonici
CISTITE
DISMENORREA
IPERTROFIA PROSTATICA
BENIGNA
RISULTATI
INTERAZIONE
Inibiscono la conversione
dell’arbutina a idrochinone
Assumere separatamente
COMMENTO
Riducono l’efficacia della pianta
Aumento dell’effetto
antinfiammatorio
L’uva ursina ha effetti su isoenzimi del cit.P450
metabolismo-mediato(CYP3A4,CYP3A5,CYP3A7,
CYP2C19) e del trasporto della glicoproteina-P.
Vaccinum myrtilllus
Warfarin
Hieracium pilosella
Digitale
Diuretici e lassativi
Vitex agnus castus
Farmaci antiParkinsoniani
(bromocriptina e
metoclopramide)
Aumento valori INR e
dell’effetto anticoaugulante
Sanguinamento del pericardio
e GI
Inibizione dell’enzima epatico CYP2C9.
Potenziamento reciproco degli
effetti, diminuzione del
potassio nel sangue e ridotto
assorbimento intestinale.
Attività dopaminergica per
stimolazione dei rec. D2 e
quella simil-oppioide
Gli estratti dell’agnocasto sono composti dotati di
proprietà dopaminergiche e quindi capaci di ridurre
la mastodinia ed altri sintomi associati alla sindrome
premestruale.
Antipsicotici e agonisti
dopaminergici
Antagonisti dopaminergici
(Aloperidolo, Sulpiride,
Clorpromazina, Clozapina)
Contraccettivi orali e terapia
ormonale sostitutiva
Controindicata la somministrazione contemporanea
con antagonisti dopaminergici.
PIANTA-FARMACO
Oenothera Biennis
Anticonvulsivanti
RISULTATI
INTERAZIONE
COMMENTO
Abbassa la soglia alla quale
avvengono gli attacchi
convulsivi.
Antiepilettici
Anestetici
Angelica, gingko, ginseng,
salvia
Serenoa repens
Inibitori della 5-α-reduttasi
(finasteride, dutasteride)
Pygeum africanum
Inibitori della 5-α-reduttasi
(finasteride, dutasteride)
Evitare l’associazione
Androgeni ed estrogeni
Interferisce sul metabolismo
L’associazione somma gli
effetti.
Azione sommatoria
Piante aventi proprietà antiaggregante piastrinica e
anticoagulante
Bibliografia:
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Medica
Maugini E. - Manuale di Botanica farmaceutica. Edizione Piccin, Padova
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naturali, loro preparazioni ed impiego terapeutico. Spinger, Milano, Ultima
Edizione.
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