A Fucecchio arrivano le reliquie di Santa Bernadette
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A Fucecchio arrivano le reliquie di Santa Bernadette
II TOSCANA OGGI LA DOMENICA 5 maggio 2013 SANTA MARIA A MONTE......... ECCEZIONALE RITROVAMENTO STORICO NELL’AREA ARCHEOLOGICA DELLA ROCCA a notizia ha suscitato clamore: nel corso degli scavi della Rocca di Santa Maria a LMonte sono tornate alla luce una quarantina di medaglie devozionali raffiguranti per lo più a Madonna di Loreto e databili tra il ’500 e ’700. Facevano parte del rito di sepoltura, venendo cucite sul sudario del defunti o deposte accanto agli inumati. La pratica di indossare medaglie devozionali si diffuse nel tardo medioevo, forse in concomitanza con il primo giubileo dell’anno 1300: i pellegrini per dimostrare che si erano recati a Roma, iniziarono a portare al collo piastrine di piombo. Ma una massiccia diffusione si ebbe dopo il Concilio di Trento (1545 - 1563), il quale ritenne questa pratica un veicolo efficace per la divulgazione dei nuovi indirizzi teologici. Il culto mariano che ebbe una notevole diffusione popolare dopo il Concilio tridentino. Per questo si diffusero a partire dalla fine del XVI secolo le cerimonie di incoronazione delle immagini più venerate della Vergine. Una delle raffigurazioni mariane più ricorrenti è rappresentata dalla Madonna di Loreto, che viene presentata come figura in piedi, con Gesù bambino in braccio. I due sono incoronati e nimbati, vestiti di dalmatica, e posti sotto un arco da cui pendono lateralmente due grandi lampade metalliche. Il ritrovamento di Santa Maria a Monte è un ulteriore testimonianza dei diffusi sentimenti di pietà popolare che segnarono il periodo post-conciliare. Come ha scritto Elisabetta Abela in «I giardini sepolti. Lo scavo degli Orti del San Francesco in Lucca» (a cura di G. Ciampoltrini,2005) «è probabile che buona parte degli esemplari sia stata prodotta in officine romane specializzate e sia stata acquistata direttamente a Roma, in occasione di viaggi e pellegrinaggi; non è comunque da escludere che alcuni oggetti siano giunti nel territorio lucchese, in occasione di particolari festività religiose, attraverso canali di diffusione ancora da chiarire. Uno dei centri di distribuzione potrebbe essere stata la stessa Lucca, meta di pellegrinaggi sin dai primi secoli del medioevo, per la presenza del Volto Santo». La Madonna di Loreto è sicuramente il soggetto prediletto per le medaglie devozionali del Seicento e del Settecento, anche per l’ovvia relazione fra medaglia e rosario. Viene presentata in una vasta gamma di figurazioni, su sfondo architettonico e non profilato, talvolta anche assieme alla Sacra Casa. Al di là del valore storico-archeologico che il ritrovamento costituisce, resta la testimonianza dello speciale legame tra i santamariammontesi e la Madonna. Si tratta di un rapporto fondato sulla storia e sull’attualità di questo affidamento a Maria di una comunità che l’ha presa fin dal suo nascere come riferimento e patrona. Per questi i santamariammontesi antichi si affidavano a Lei nel momento supremo della morte, Le medaglie devozionali che corredavano le sepolture stavano a testimoniare questo legame che con la rinascita a nuova vita si concretizzava, introducendo il fedele nella comunione dei santi. Può darsi che gli scavi in Rocca ci riservino altre sorprese restituendoci le testimonianze di fede dei santamariammontesi, che poi hanno anche una valenza artistica, Sarebbe davvero una gran bella opportunità che farebbe giustizia di secoli di silenzio che hanno caratterizzato il destino di un sito archeologico insospettato. MARIANO BOSCHI, NEO DOTTORE ariano Boschi, assiduo collaboratore M parrocchiale e ministro straordinario dell’Eucarestia, nei giorni scorsi si è brillantemente laureato in storia dell’arte. Complimenti dunque a Mariano che vede così coronato il suo impegno di studio e auguri per la sua carriera. Siamo sicuri comunque saprà conciliare i suoi impegni professionali con la preziosa attività di animatore parrocchiale. Al neo dottore Mariano Boschi vanno i complimenti e gli auguri di tutta la redazione de «La Domenica». NOTIZIE DALLA DIOCESI Le suore della Carità di Nevers ospiteranno una ciocca di capelli della santa A Fucecchio arrivano le reliquie di Santa Bernadette DI STEFANO BODDI omenica 28 Aprile ore 11,15 le campane del nuovo campanile della Chiesa de Le Botteghe suonano a distesa, le chiarine della locale contrada squillano a festa, le bandiere giallo viola si innalzano mosse dal vento per accogliere con forte emozione e grande privilegio, assieme a tutta la comunità cristiana di Fucecchio, la reliquia di Santa Bernadette Soubirous, la giovane veggente di Lourdes consegnata ufficialmente e donata alla nostra comunità dalla Congregazione delle Suore della Carità di Nevers attraverso la richiesta dell’Arciprete di Fucecchio Mons. Andrea Pio Cristiani e dalla perorazione fatta dal Cardinale Fiorenzo Angelini. Nella documentazione ufficiale di presentazione e nel certificato di autenticità firmato sotto giuramento da suor Laurette Rébuffie responsabile dell’archivio della Congregazione, si evince che è stato possibile donare una reliquia "ex-capillis" (piccola ciocca di capelli) in quanto il corpo della veggente è incorrotto dalla sua morte avvenuta a Nevers il 16 aprile 1879. La reliquia, si legge ancora nel certificato di autenticità, è destinata esclusivamente al culto e alla venerazione dei fedeli, nella nuova Chiesa dedicata a N. S. di Lourdes situata in Località Le Botteghe nel Comune di Fucecchio nella provincia di Firenze, nella Diocesi di San Miniato in provincia di Pisa, nella regione Toscana (Italia). Il Cardinale Fiorenzo Angelini, che ringraziamo per la sua pronta accoglienza alla nostra D richiesta di avere nella Chiesa de Le Botteghe intitolata appunto alla B. V. Maria di Lourdes una reliquia della veggente, avrebbe dovuto presenziare alla cerimonia di consegna ma motivi di salute e l’età molto avanzata (97 anni ad Agosto) non gli hanno permesso di essere tra noi anche se sappiamo che Egli era ugualmente a Fucecchio in comunione di preghiera. La Divina Provvidenza però ha fatto si che a consegnare ufficialmente la Reliquia fosse un Prelato in servizio presso la Santa Sede: l’Arcivescovo Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Emery Kabongo Kanundowi. Egli proviene dall’Africa, Repubblica Democratica del Congo, è stato Vescovo di Luebo, secondo segretario particolare di Giovanni Paolo II e attualmente è Canonico della Basilica di San Pietro. L’Arcivescovo è giunto alla Chiesa de Le Botteghe scortato dai Carabinieri in alta uniforme che hanno reso omaggio, con la loro partecipazione, alla Veggente di Lourdes e alla Vergine Santissima. Per questa particolare presenza ringraziamo il Comandante della Stazione Carabinieri di Fucecchio il Maresciallo Pietro Pirina. Alle 11,30 la Messa Solenne, presieduta dal Vescovo Kabongo, è stata il culmine della giornata. Il presule ha ricordato ai numerosissimi fedeli che gremivano la Chiesa, che la devozione popolare verso la Madonna e i santi deve sempre portarci a Dio. Dio rivela le cose grandi ai piccoli, ha scelto un’umile giovane di Nazareth per essere la madre del Suo Figlio, così Maria si è servita di giovanissime creature per manifestarsi al mondo attraverso di loro e assicurare il regno di giustizia e di pace promesso dal Figlio suo crocifisso, morto e Risorto a tutti coloro che vivranno nello spirito delle beatitudini del Vangelo, dediti alla carità fraterna, all’amore verso il prossimo come insegnato da Cristo con il testamento del comandamento nuovo, il comandamento dell’amore. Una conviviale fraterna nella sede della Contrada Botteghe ha concluso questa bellissima giornata di festa. A Santa Croce s’inaugura la casa della carità abato 11 maggio alla presenza di s.e. mons. Fausto Tardelli vescovo di San Miniato e del sindaco di santa croce sull’arno osvaldo ciaponi verrà inaugurata la casa della carità, la struttura voluta dalla caritas interparrocchiale, delle Parrocchie della Collegiata e di Sant’Andrea, di Santa Croce sull’Arno è di proprietà della Parrocchia della Collegiata, il fabbricato donato alla parrocchia da una benefattrice si trova in una zona centrale del paese, dislocato su tre piani ospiterà l’attività della Caritas. Al piano terra è stato attrezzato dai volontari della Caritas un efficiente centro di distribuzione sia di vestiario che di generi alimentari in particolar modo per le famiglie. Al primo piano sono dislocati gli uffici del centro di ascolto aperto il lunedi e il mercoledì, questi locali permettono una buona accoglienza con una sala d’aspetto grande e ospitale e tre uffici utilizzabili per i colloqui. Al secondo piano è stato predisposto un appartamento, che accoglierà quattro S persone senza fissa dimora e con difficoltà sociali, si tratta di persone attualmente ospitate per la notte presso il Centro di Ospitalità Notturna e che tenteranno un esperienza di convivenza, che gli permetta di recuperare per quanto possa essere possibile una vita normale. L’appartamento verrà intitolato a Carlo Andreini, scomparso quattro anni fa, Carlo ha speso tanto del suo tempo nel tentativo di risollevare la condizione umana degli ospiti del Centro di ospitalità Notturna, e all’Associazione Le Querce di Mamre a cui sarà affidata la gestione e l’organizzazione dell’appartamento pare ovvio che questo sia un risultato del lavoro svolto da Carlo al centro, Carlo era presente nella Caritas e nell’attività della parrocchia di Sant’Andrea, oltre a essere un operatore della cultura della pace e del rapporto interreligioso, questa sarà la prima iniziativa che in questi mesi a quattro anni dalla sua scomparsa lo ricorderà, altre sono in programma per il 3 giugno alle ore 21,00 presso la Parrocchia di Sant’Andrea e il 15 giugno alle ore 9,00 presso il Centro d’Ospitalità Notturna.