Programmi del mese di aprile 2008

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Programmi del mese di aprile 2008
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Rotary Belluno
Rotary Belluno aprile 2008
Redazione: Via I. Caffi, 109 - 32100 Belluno - Tel. e Fax 0437-27612 - E-mail: [email protected]
Pubblicazione mensile iscritta nel registro della Stampa presso il Tribunale di Belluno il 28.12.96 n. 14/96 - Diffusione gratuita
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) art.1, comma 2, DCB BL - (contiene allegati)
Direttore responsabile: Vincenzo Barcelloni Corte.
Notiziario del Club - n. 10 - Anno 2007 - 2008
Programmi del mese di aprile 2008
“Un anno da sindaco”
Incontro con Andrea Franceschi, sindaco di Cortina
“Le funzioni della Soprintendenza Archivistica e progetto didattico sulla 1^ guerra mondiale nel bellunese” (tratto dagli archivi vigilati)”
relatrici: soprintendente archivista per il Veneto dott.ssa Giu-
stiniana Migliardi O’Riordan e dott.ssa Raffaella Gustapane
Gita a Venezia per visita alla mostra “Roma e i barbari. La
nascita di un nuovo mondo” a Palazzo Grassi
Con circa 1700 opere dall’Europa, dalla Tunisia e dagli Stati Uniti, la
mostra rappresenta più di un millennio di coesistenza, interazione e
conflitti tra questi due mondi, evidenziando come il tema del dialogo
tra le culture sia sempre attuale ( vedi a pagina 5)
giovedì 3 aprile
ore 19.30 - Centro Giovanni XXIII
con familiari
giovedì 10 aprile
ore 20.00 Ristorante “delle Alpi”
con familiari
sabato 19 aprile
a Venezia e a Sottomarina
con familiari
Dopo la visita trasferimento in battello al ristorante “all’Arena” di
Sottomarina per pranzo di pesce.
conviviale sospesa
giovedì 24 aprile
Anticipazione dei programmi del mese di maggio 2008
giovedì 8 – “Tosca” rel. Sandro De Vecchi - Centro Giovanni XXIII - ore 19.30
giovedì 15 – “Federalismo, autonomie, sussidiarietà: norme costituzionali”
rel. prof. Luca Antonini - Centro Giovanni XXIII - ore 19.30.
giovedì 22 – Riunione sostituita dal Congresso distrettuale del 24 maggio.
giovedì 29 - Viaggio a San Pietroburgo
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Rotary Belluno aprile 2008
Incontro con il Presidente della Provincia.
“La Provincia è il livello istituzionale più adeguato al territorio”: questo è
l’assunto che il Presidente della Provincia Sergio Reolon ha proposto a soci e
familiari nella conviviale del 6 marzo. Nell’era della globalizzazione non basta
essere bravi, non basta il singolo, ma è necessario fare sistema ed essere
parte di un sistema competitivo. Un tempo all’ente locale era chiesto di lasciar
fare, oggi il “pubblico” viene caricato di aspettative prima impensabili, gli si
chiede di saper governare il territorio, di essere capace di fare scelte, di essere attore dello sviluppo.
Per esempio, oggi è impensabile parlare di turismo pensando che la riuscita dipenda solo dagli operatori
privati.
Per costruire sistema serve un riferimento che faccia sintesi. Il Comune è troppo piccolo ed è votato
ai servizi alla persona, la Regione è Ente legislativo ed è troppo lontana dal territorio, esterna al suo
vissuto. E’ la Provincia l’ente di governo di vasta area. E’ essa il luogo in cui soggetti pubblici e privati,
spesso in competizione tra loro, possono fare condensazione, dialogare, condividere, lavorare insieme
come fossero pezzi di una stessa azienda, vasta ma profondamente legata al territorio. La Provincia è
l’innovazione istituzionale più importante nel panorama italiano
La Provincia di Belluno ha 211.000 abitanti, 3.500 Km2, meno di 60 abitanti per km2, ha alto reddito
pro-capite, disoccupazione sotto il 3%, il primo posto nella pagella ecologica ed è ai primi posti per
qualità della vita. Eppure in Provincia si stanno svolgendo in successione referendum comunali per
l’annessione ad altri territori. E’ un fatto che accade da alcuni anni, da quando ha acquisito importanza
strategica il problema del governo del territorio ed è diventata fondamentale l’identità territoriale. Oggi
siamo attratti da modelli esterni. Per esempio e soprattutto da Trento e Bolzano, territori che hanno
una forte identità che è frutto della loro condizione istituzionale: il livello di governo è quello provinciale,
e la provincia conosce e vive il territorio ed è in grado di svilupparlo rafforzandone le caratteristiche.
Poi ci sono gli squilibri economici che la provincia di Belluno patisce per effetto dei vantaggi dei
vicini:a Belluno ritorna il 48% della contribuzione fiscale che è di circa € 1,1 miliardi, a Trento e Bolzano
oltre il 100%; non solo, all’interno del Veneto, Belluno – che è il 20% del territorio – riceve dalla
Regione il 4,9% di quanto essa distribuisce contro una contribuzione fiscale del 5,1%.
Ebbene, Belluno ha situazione unica in Italia in quanto provincia di confine, stretta tra vicini largamente
avvantaggiati, con presenza di minoranze, Belluno ha tutti i requisiti per ottenere il riconoscimento di
Provincia autonoma: Istituzioni, associazioni, categorie devono lavorare insieme per raggiungere
questo obiettivo.
Belluno ha bisogno di almeno100 milioni in più, che corrispondono ad un ritorno della fiscalità del
60%, e soprattutto delle competenze su turismo, agricoltura, impresa, ecc necessarie per governare e
sviluppare il territorio.
Al termine pongono domande i soci Comuzzi, Sief e Targon; quest’ultimo vuole sapere della
compatibilità tra richiesta di autonomia e rinuncia alla gestione delle strade. Reolon risponde che
bisogna distinguere tra la responsabilità di decidere, e la gestione; la gestione deve andare a chi ha
una visione imprenditoriale e la sa fare.
(rdc)
DUE PIACEVOLI “CAMINETTI”
Giovedì 28 febbraio in nutrita compagnia ci siamo ritrovati alla Locanda S. Martino dove
inopinatamente ospiti dell’amico Walter Mazzoran abbiamo degustato l’agnello dell’Alpago,
tappa della tradizione culinaria e culturale bellunese da non perdere.
Lo scorso giovedì, dopo avere trattato di argomenti rotariani e in particolare di impegno
del club per il “sociale” di Belluno, abbiamo assaporato una rara cena dedicata alla cucina
ferrarese. Ideatore e organizzatore dell’invitante programma, in omaggio alle sue origini, è
stato Armando Targon che ha anche contribuito alla provvista della materia prima.
A Walter e Armando i ringraziamenti del Club.
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Rotary Belluno aprile 2008
MOSTRA “ROMA E I BARBARI” – VENEZIA, PALAZZO GRASSI
Con “Roma e i barbari” Palazzo Grassi torna a celebrare nelle sue splendide sale neoclassiche le
grandi civiltà del passato. Il tema
ricorrente, mai come ora attuale, della
convivenza e della conflittualità
culturale è al centro di un vasto e
ricchissimo percorso espositivo.
Mille anni di storia e un territorio vasto
come l’Europa ripercorsi attraverso
un’enorme quantità di tesori archeologici
che evocano l’affresco grandioso di
un’epoca segnata dalla conflittuale
coesistenza ,
ma
a nc he
dall’inesorabile contaminazione fra
trad iz ione roma na, c ul ture
barbariche e cristianesimo, i tre capisaldi
della futura cultura europea.
All’alba della nostra era, Roma
dominava tutte le coste del Mediterraneo
e si accingeva a conquistare anche il Nord dell’Europa. Ad Ovest le isole britanniche stavano per essere
sottomesse mentre i confini del continente si espandevano seguendo il corso del Reno e del Danubio. Tuttavia
dalla fine del secondo secolo, il ritmo incalzante delle conquiste romane venne smorzato da temibili avversari
provenienti dalla costa scandinava, dall’Europa Centrale e dalla steppa asiatica: i barbari. L’arrivo di questi
popoli ai confini del territorio europeo non soltanto rallentò l’avanzata dell’esercito romano, ma lo costrinse
a ritirarsi. Fu così che alla fine del quinto secolo, la parte occidentale dell’impero romano cedette il posto ai
regni barbarici.
L’esposizione veneziana raccoglie circa 1700 oggetti, frutto della collaborazione tra Palazzo Grassi,
l’Ecole Française de Rome, e la Kunst-und Ausstellungshalle di Bonn; sono circa 200 i prestatori provenienti
da 24 paesi d’Europa, dagli Stati Uniti e dall’Africa, per quanto riguarda i prestiti tunisini relativi al regno
vandalo di Cartagine. Molti degli oggetti esposti sono considerati dei tesori nazionali; è il caso per esempio
del tesoro di Beja in Portogallo, del reliquiario esagonale di Conques, o del tesoro di Childerico, conservato
alla Biblioteca Nazionale francese a Parigi, dell’evangeliario di Notger in Belgio, del ritratto presunto di
Amalasunta conservato al Museo del Bargello a Firenze. Numerosi sono gli oggetti presentati, come ad
esempio il cofanetto di Teodorico, che per la prima volta dopo 1400 anni lascerà l’abbazia di Saint-Maurice
in Svizzera per la mostra.
Alcuni di questi reperti sono frutto di scoperte recenti, come ad esempio il piede monumentale di
bronzo in Clermont-Ferrand o il tesoro della tomba della dama di Grez-Dolceau di Namur, o ancora la
lancia da parata di Cutry (Moselle, Francia). Notevole è anche la presenza in mostra degli Scettri del
Palatino (Roma), recentemente ritrovati.
Accanto agli oggetti archeologici è da segnalare che la mostra raccoglie rarissimi documenti manoscritti,
tra i quali il Book of Mulling, gli evangeliari di Saint-Vaast e di Marmoutier, nonché il manoscritto di un
Vangelo secondo San Giovanni in miniatura copiato in Italia tra il V ed il VI secolo.
Funzione di una mostra non è solo di proporre oggetti, per quanto significativi e preziosi, ma anche di
aiutare a riflettere sul presente, partendo dalla lezione del passato.
( da Archaeogate, Fabio Marzari, La rivista di Venezia)
E’ TEMPO DI 5 PER MILLE
Per
sost enere i proget ti um anitari del Rot ary ricordiamoci della possibilità
destinare il 5 per mille a Progetto Rotary – Distretto 2060 – ONLUS
di
Nei modelli di dichiarazione si appone la firma nel riquadro in alto a sinistra previsto allo scopo e si indica il
codice fiscale della “Rotary onlus” 93150290232.
Oblazioni
hanno inviato generosa offerta:
La signora Bino in memoria del marito, per Ikonda
Gabriele Arrigoni per l’India
Auguri di buon compleanno ai soci
Giorgio Morales
Ugo De Lorenzo Smit
Mario De Marchi
Eugenio Boranga
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Rotary Belluno aprile 2008
LEGGERE ... VEDERE ... ASCOLTARE
a cura di Riccardo Saetti
Persino in TV, talora, s’incontrano personaggi notevoli che – in virtù della loro esperienza, lucida analisi, onestà intellettuale sono in grado d’illuminarci, rapidamente, su
alcuni importanti aspetti del mondo che ci circonda. In questi casi si comprende l’enorme
potenzialità educativa di questo mezzo e se
ne rimpiange lo spreco.
Uno di questi personaggi, a mio avviso, è stato Anatolij
Eugen’evic Karpov intervistato recentemente da Fabio Fazio
nel contesto di quello spettacolo, spesso sorprendete, che
s’intitola “Che tempo che fa”. L’ospite - pur nei limiti imposti dalla mediazione dell’interprete - è apparso rapido d’ingegno, pronto e chiaro nelle risposte, brillante osservatore
della realtà, coraggioso e pugnace sostenitore dei propri
principi. D’altra parte è quanto ci si può aspettare da chi,
dopo essere stato, forse, il più grande giocatore di scacchi
di tutti i tempi, ora è diventato, nel suo paese, uno strenuo
difensore dei diritti civili, a scapito anche dell’incolumità
personale. Dopo aver spiegato come sia importante per lo
scacchista comprendere la psicologia dell’avversario, partendo da una buona conoscenza di se stesso, ha preso ad
esaminare le condizioni sociali della Russia dove la libertà, a suo dire, è fittizia e la democrazia è un fantasma che
per nulla attiene alla realtà. Il potere politico, economico,
mediatico, è nelle mani di un esiguo gruppo di burocratiaffaristi che si stanno enormemente arricchendo a spese
del resto del paese che resta povero. Putin non è che
un’emanazione, in chiave moderna, del tetro regime precedente e, solo per convenienza, viene considerato, dai suoi
colleghi leader occidentali, un rappresentante democratico. Pochi giorni dopo quest’intervista in Russia si sono
svolte le elezioni che, naturalmente, hanno avuto un esito
matematicamente perfetto rispetto alle previsioni (in quanto a numero di votanti, percentuali di consenso del candidato scelto da Putin, preferenze date agli oppositori fittizi) al
punto da dimostrare che tutto era stato costruito a tavolino
e gli elettori non erano stati che delle comparse. Alcuni
articoli di Sandro Viola - giornalista tra i più esperti dei
paesi dell’Est – pubblicati all’inizio del mese in corso, hanno evidenziato, in modo attendibile, questi aspetti. Per restare nell’attualità, un problema importante che solo ora
ha avuto – nella stampa, nei dibattiti – il risalto che da tempo avrebbe meritato, colpendo la coscienza di tutti sino a
sensibilizzare finalmente i politici, è la triste condizione dei
lavoratori dipendenti italiani, tra i peggio pagati in Europa e
tra i più esposti agli incidenti sul lavoro.
Un contributo alla divulgazione di questo aspetto cruciale della vita del nostro paese, è stato dato da un grande
artista di teatro (Ascanio Celestini) col monologo, condotto
nel suo tipico stile prorompente e fantasioso, “Appunti per
una lotta di classe” trasmesso recentemente dal 3° canale
di RadioRAI nel corso di un lodevole programma serale spesso dedicato al teatro. I cosiddetti mezzi di comunicazione di
massa, se usati opportunamente, appaiono particolarmente
adatti ad informare sui grandi eventi d’interesse pubblico,
sui contenuti clamorosi della realtà, sui problemi sociali; lo
stesso vale per la letteratura che, però, è certo più idonea ad
indagare e farci conoscere la vita anche nei suoi risvolti più
intimi, più consueti, più minuti.
A questo proposito merita segnalare un filone della letteratura USA (a mio avviso impropriamente chiamato “
minimalista”) – che ha un precursore in W illiam Saroyan ed
uno dei massimi esponenti in Raymond Carver – caratterizzato da racconti brevi, brucianti che analizzano, in chiave ironica dolceamara la quotidianità nei suoi aspetti più consueti,
svelandone le contraddizioni, i risvolti comici, le nascoste
tragedie, le ambiguità, le innumerevoli sfaccettature che spesso sfuggono ad uno sguardo non avveduto. Importante rappresentante di questo genere letterario è stata, senza dubbio, Grace Paley, poetessa, novelliera, per tutta la vita impegnata nelle lotte sociali in difesa dei diritti delle donne e dei
più deboli. E’ nata, nel 1922, a New York (di cui, meglio di
qualsiasi altro, ha saputo riportare nella scrittura lo spirito ed
il linguaggio) da genitori ebrei-ucraini ed è morta il 22 agosto
scorso. Recentemente Einaudi ha pubblicato l’intera raccolta dei racconti in un volume bello già nel titolo: “Piccoli contrattempi del vivere” che fortunatamente - pur non sapendo
nulla, sino a quel momento, dell’autrice - ho scelto di leggere
seguendo una sorta di fiuto da ricercatore che, immodestamente, mi attribuisco. Sono novelle, a prima vista semplici,
ma, in realtà, profonde che, in modo scanzonato, pungente,
brioso trattano l’amore, la famiglia, i rapporti tra genitori e
figli, gli eterni problemi quotidiani, l’erotismo, ma anche il
senso del vivere e della storia. Al centro della scena stanno le
donne – tra queste anche l’autrice – con i loro serrati dialoghi
attraversati da fatti piccoli e grandi, privati e pubblici a dimostrazione della capacità di osservare il mondo in modo spregiudicato e penetrante. Lo stile è originale pur dimostrando
un legame con i grandi narratori russi (in particolare Cechov)
e con la cultura yiddish (ben rappresentata, nel cinema, da
Woody Allen). Il linguaggio è poetico, musicale, brillante. Nel
complesso si tratta di una lettura appagante che può istruire
sull’arte del vivere e con cui celebrare – molto meglio che con
le mimose – l’8 febbraio.
Anche il male, purtroppo, è una componente inevitabile
della realtà. Un bellissimo film dei fratelli Coen che fa onore
al libro da cui è ricavato, “Non è un paese per vecchi” tratta,
appunto, l’ineluttabilità del male.
Presenze alle riunioni del 28 febbraio e 6,13 marzo 2008
Alpago+++ Ardillo+++ Arrigoni G++ Arrigoni GB++ Bampo+ Baratto Barcelloni A++ Barcelloni V.(d) Bardin+ Ben++ Bertiato+++
Boranga+ Busatta+ Buzzatti A ++ Buzzatti R(d)+ Canaider Canton++ Cavalet++ Chiarelli++ Collarin+ Colleselli ++ Compostella(d)
Comuzzi+++ Curti D’Ambros+ Da Rol D(d) Da Rold O.+ Dal Magro+ De Col +++ Dell’Andrea++ De Lorenzo+ De Marchi De Marco++
De Martin De Nard+ De Rigo De Vecchi+++ Di Silvio++ Dinoto Doglioni++
Fascina++ Fassetta Fiabane F+ Fiabane T++
Francavilla+ Funes Nova+++ Gaspari+++ Gennaro++ Illing (d) Luchetta Mares+ Martire+ Mazzoran+++ Menozzi++ Miari Fulcis(d)
Monti+
Morales+ Paganin+
Paniz
Pellegrini(d)
Pellizzola Pra Renna++ Reolon+ Riva+ Santesso+ Saetti Schiavon++
Schillkowski+++ Serragiotto+ Sief+++ Soccal + Sommavilla+++ Targon++ Terribile C+ Terribile P+ Tremolada++ Trevisson++ Triches+
Turi (d) Vicari ++ Zanchetta Zornitta (d)
Rotary Club Belluno - anno 2007-2008
Presidente Sandro De Vecchi
Incoming president Ermanno Gaspari - Past President Tiziano Fiabane
Segretario Renato De Col - Prefetto Luigi Cavalet - Tesoriere Lino Sief
Consiglieri: Alberto Alpago Novello, Gabriele Arrigoni, Andrea Buzzatti, Giuseppe Fascina, Giuliano Fassetta, Angelo Funes Nova,
Gianni Serragiotto