INTUITIVI S I DIVENTA

Transcript

INTUITIVI S I DIVENTA
Sy
lva i n
B
é l a n g e r
Con la partecipazione di Fabienne Scott
Intuitivi
s i d i v e n ta
Grazie all’Ascolto Immaginario
Ecco finalmente un manuale d’uso
per sviluppare la propria intuizione
Dello stesso autore:
L’Ecoute Imaginaire
Tradotto dal francese da Paola Artero
Illustrazioni di Lise Monette
© 2009 — Edizioni Quintessence
Rue de la Bastidonne – 13678 Aubagne cedex – France
Tel. (+33) 04 42 18 90 94 – Fax (+33) 04 42 18 90 99
www.editions-quintessence.com
Proprietà letteraria Quintessence riservata.
ISBN 978-2-35805-106-4
P r e fa z i o n e
Fin dalla mia più tenera infanzia, mi interrogo sul senso della vita.
Ero giovanissimo e già non potevo credere che la vita non fosse
altro che una serie di eventi casuali quasi slegati tra loro. Avevo
la certezza che l’esperienza della vita sulla terra si manifestasse
secondo determinate leggi, che fosse sottoposta a determinate
regole e che gli eventi avessero un significato e un senso. Questa
convinzione mi spinse a interessarmi alle scienze intuitive che mi
davano l’impressione di poter cogliere meglio il senso della vita.
Così mi sono messo a studiare vari approcci intuitivi: astrologia,
tarocchi, veggenza. E mano a mano che la mia intuizione si
sviluppava, io scoprivo un nuovo universo. Mi sentivo come
l’esploratore che ha appena scoperto un nuovo continente. In
questo continente, tutto era instabile e il tempo pareva fondersi in
un presente permanente. Potevo leggere nel passato, nel presente
e nel futuro di una persona come se la storia della sua vita fosse già
scritta nell’universo. Potevo comprendere la realtà inconscia di un
individuo in una maniera completamente nuova e stimolante.
Dopo qualche anno, il mio entusiasmo si mitigò. Divenni
consapevole del fatto che le persone che venivano a consultarmi
avevano soprattutto bisogno di essere rassicurate rispetto al futuro.
Le mie risposte producevano sistematicamente in loro una reazione
di passività o di insicurezza.
• La reazione di passività verso gli eventi futuri si verificava nelle
persone incapaci di farsi carico di se stessi, convinte che bastasse
aspettare che gli eventi si realizzassero da sé. Questi individui
vivevano continuamente nel futuro, senza mai riconoscere il
potere che avevano sul loro presente.
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in t u i t i v i si d i v e n t a
• La reazione di insicurezza, invece, si verificava piuttosto nelle
persone che tendevano ad assumere un comportamento vittimistico
e nelle quali la prospettiva del futuro provocava sistematicamente
paura o angoscia. Queste persone erano convinte di non poter
fare nulla per cambiare il proprio destino.
L’incapacità da parte mia di aiutare concretamente queste
persone mi fece prendere coscienza dei limiti dell’approccio
intuitivo che praticavo e mi spinse a cercare un modo più
terapeutico di utilizzare l’intuizione. Fu così che mi misi in
contatto con dei guaritori sciamani. Nonostante giudicassi
insoddisfacenti le loro spiegazioni sui meccanismi intuitivi,
quegli insegnamenti mi permisero di sviluppare la mia intuizione
(chiaroveggenza e medianità) allo scopo di capirmi meglio e di
potere aiutare gli altri. I guaritori sciamani praticano l’intuizione
senza l’ausilio di alcun supporto: né carte né pendolo né artifici;
uniscono all’intuizione un lavoro energetico fatto con le mani
che permette di ristabilire gli squilibri percepiti in maniera
intuitiva. Grazie a questo preziosissimo insegnamento mi accorsi
che l’intuizione può aiutare a capire il senso della sofferenza, sia
essa psichica o fisica. Per quanto riguarda il lavoro energetico *,
esso favorisce un miglior benessere stimolando l’organismo.
Le tecniche sciamaniche mi davano l’impressione che io fossi
finalmente utile.
Poi, dopo qualche anno, decisi di prendere le distanze da questa
pratica. Infatti, mi sembrava che i miei clienti mi vedessero come
un salvatore, capace di guarirli e di cambiare la loro vita in uno o
due incontri. Per me era chiaro che, in quanto guaritore, potessi
aiutare moltissimo una persona bisognosa; tuttavia, pensavo
fosse necessario effettuare un intervento più a lungo termine
per consolidare il processo di guarigione. Sentivo sempre più il
bisogno di accompagnare i miei clienti in maniera più intensa per
aiutarli a ritrovare un certo benessere. Ero convinto che il mio
ruolo terapeutico fosse realmente quello di uno psicoterapeuta in
grado di avvalersi di strumenti capaci di agire sulla salute fisica,
psichica e transpersonale. È così che è nato in me il desiderio di
sviluppare un approccio nel quale si integrino le doti intuitive, la
disciplina energetica e la psicologia.
* Una pubblicazione futura tratterà della pratica energetica unita a quella dell’Ascolto
Immaginario.
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prefazione
Inoltre, trovavo che lo sviluppo dell’intuizione, così come lo
insegnano gli sciamani, fosse spiegato in maniera troppo esoterica
o spirituale. Ero sempre convinto che fosse possibile spiegare e
insegnare i meccanismi dell’intuizione in un modo moderno,
comune, senza connotazioni magiche, mistiche o misteriose. Se io
ero diventato intuitivo, era perché qualcosa in me mi permetteva
di esserlo, qualcosa di normale, alla portata di tutti.
Questa convinzione si trasformò progressivamente in una
certezza quando presi coscienza del fatto che l’intuizione si
sviluppava prendendo familiarità con l’immaginario. L’immaginario
è un mondo a sé. È l’universo che avevo scoperto ai miei esordi.
Era bastato imparare a decodificarlo per accorgersi del suo stretto
legame con l’inconscio e del fatto che a gestirlo erano delle risorse
creative e intelligenti. L’immaginario era effettivamente una specie
di sesto senso che permetteva di ampliare la comprensione delle
cose e di diventare ricettivi nei confronti di una fonte di saggezza
inesauribile. Queste risorse creative e intelligenti sono onnipresenti
in ogni individuo. Per coscientizzarle è sufficiente esercitarsi nel
modo adatto.
Queste risorse creative corrispondono esattamente alla
definizione dell’inconscio data da Carl Gustav Jung, il grande
psicanalista tedesco che agli inizi del secolo scorso ha cercato
di spiegare i meccanismi intuitivi, ampliando la definizione
dell’inconscio. Secondo Jung, l’inconscio è dotato di un’intelligenza
che orienta e dirige l’evoluzione dell’essere umano. La persona
intuitiva, ben esercitata, può entrare facilmente in contatto con
questa intelligenza per diventare consapevole del proprio divenire
o di quello di un’altra persona.
È proprio a partire da queste conclusioni che è nato l’ “Ascolto
Immaginario”, un metodo di sviluppo intuitivo. L’ascolto di cui si
parla qui non ha lo stesso senso che viene solitamente attribuito a
questa parola. Bisogna imparare a vedere, a provare e a intendere
tutte le manifestazioni dell’immaginario come nel sogno. Questo
ascolto, che avviene nell’immaginario, permette di comprendere la
dinamica della psiche, la propria o quella di un’altra persona.
Nel mio primo libro ho voluto dimostrare che l’Ascolto
Immaginario si fonda su basi razionali e pienamente riconosciute
dal mondo moderno. Il libro aveva anche lo scopo di presentare
l’Ascolto Immaginario come un metodo plausibile e accessibile per
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in t u i t i v i si d i v e n t a
decodificare l’inconscio di un’altra persona. Volevo mostrare inoltre
che l’Ascolto Immaginario rappresenta uno strumento d’ausilio
terapeutico molto interessante, poiché permette di fare un bilancio
della salute energetica, psichica e transpersonale dell’individuo.
Con questo secondo libro, voglio condividere con i miei lettori
la mia esperienza quasi ventennale da “intuitivo”. La motivazione
che mi ha spinto a scrivere Intuitivi si diventa grazie all’Ascolto
Immaginario emana dal desiderio di svelare le tecniche per
sviluppare l’intuizione, sia su di sé che sugli altri. Le tecniche ivi
presentate sono accessibili a tutti e potrebbero rivelarsi di grande
utilità per conoscersi meglio, ottimizzare le proprie risorse creative
e comprendere in modo adeguato il proprio entourage.
Buona avventura!
Sylvain Bélanger
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I
Che
cos’è l’intuizione?
Il significato etimologico della parola intuizione è “guardare
all’interno, contemplare”. Si ammette dunque che l’intuizione si
sviluppi grazie a meditazioni mirate all’ascolto del proprio mondo
interiore e all’osservazione del mondo esterno, allo scopo di fare
emergere una conoscenza nuova. L’intuizione viene definita come
un atto di comprensione che si realizza senza l’intervento di alcun
ragionamento.
L’intuizione diretta verso se stessi può anche essere chiamata
“premonizione, sesto senso, impressione, sogno ad occhi aperti,
visualizzazione creativa, ecc”. Quando invece è diretta verso gli
altri, è definita più misteriosamente “veggenza, chiaroveggenza,
medianità, canalizzazione, ecc”.
Utilizzare la propria intuizione per se stessi o per gli altri permette
l’accesso a delle informazioni che aiuteranno a orientare, dirigere
e prendere le buone decisioni. Se compresa bene, l’intuizione è
alla portata di tutti e non deve essere associata a poteri magici
o spirituali. Essa può anche manifestarsi inconsciamente e la
si descriverà attraverso delle espressioni del tipo: “Ho avuto
un’ispirazione”, “un flash”, “un’idea geniale”, ecc.
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in t u i t i v i si d i v e n t a
I
diversi tipi di intuizione
L’intuizione è accessibile a tutti, anche se può essere sperimentata in maniera diversa e a livelli di padronanza diversi. Per poter
precisare bene che cosa sia questo fenomeno e definire adeguatamente le sue diverse manifestazioni, ci pare utile fare una panoramica sui principali tipi di intuizione.
I sogni intuitivi
Gli sciamani erano convinti, come i popoli dell’Antichità, che gli
dei recassero loro visita in sogno. Gli dei utilizzavano quindi il sogno
come supporto per comunicare le soluzioni ai problemi che essi
dovevano affrontare durante il giorno. Carl Gustav Jung, da parte
sua, afferma che i sogni possiedono un dinamismo proprio che
consiste, a lungo termine, nel correggere il punto di vista troppo
ristretto della coscienza. Secondo lui, gli “dei” degli antichi sono
delle risorse creative alle quali l’essere umano è collegato tramite
l’inconscio. Queste risorse creative vengono liberate durante il
sonno, dando così libero accesso ad un linguaggio simbolico che,
se opportunamente decodificato, permette di ampliare i nostri
pensieri e il campo delle nostre competenze.
La coscientizzazione dei sogni è molto importante perché
permette all’individuo di capire meglio il proprio processo
evolutivo. Ad esempio, non riuscite a terminare un testo perché
avete sempre l’impressione che manchi un elemento importante.
Durante la notte, sognate di ricevere un dono da parte di uno
dei vostri ex insegnanti. Al risveglio vi sentite leggeri come se il
vostro insegnante vi avesse realmente assolto. Allora, vi rendete
conto che senza saperlo esigevate troppo da voi stessi nel voler
provare le vostre competenze di fronte al professore. Questa nuova
consapevolezza, unita al perdono ricevuto in sogno, vi permette di
portare sul testo uno sguardo nuovo e di poterlo terminare.
L’intuizione istintiva
Questo tipo di intuizione si verifica quando agiamo in maniera
istintiva per rassicurarci, senza sapere bene le ragioni che ci
spingono a farlo. È una specie di istinto che si manifesta con forza
e provoca spesso delle azioni impulsive e irrazionali. Decidete, ad
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esempio, di non seguire il solito percorso per recarvi al lavoro
perché risentite una specie di angoscia. Più tardi, venite a sapere
che lungo quella strada è accaduto un gravissimo incidente nel
quale avreste probabilmente perso la vita.
L’intuizione ispiratrice
L’intuizione ispiratrice si verifica quando ci lasciamo guidare
spontaneamente da un gusto, un desiderio, un “flash” che ci ispira
senza capire perché. Di solito, questa situazione è accompagnata da
un grande piacere, se non persino da un’estasi, perché accettiamo
una dimensione di noi stessi che normalmente reprimiamo. In
questo caso, l’intuizione è una sorta di supporto che permette di
riconoscere un desiderio profondamente radicato in noi.
Spesso, è un tipo di intuizione sconvolgente poiché provoca
dei cambiamenti profondi nella vita. Ad esempio, immaginiamo
che da giovani non abbiate potuto esprimere il vostro talento nel
disegno perché il vostro entourage criticava continuamente quello
che disegnavate. Oggi per vivere fate gli impiegati. Vivete senza
passione e senza grandi interessi. Risentite una noia profonda:
avete l’impressione che non vi interessi nulla. Poi, un giorno,
ritrovate degli amici d’infanzia che vi ricordano quanto vi piacesse
disegnare. Vostro malgrado, provate un profondo piacere nel
sentirli ricordare la vostra passione. Vi sentite riconosciuti e
provate una voglia irresistibile di disegnare: trascorrete così tutto il
fine settimana e la vostra occupazione vi fa rivivere dei momenti di
estasi. Provate anche della collera nei confronti dei vostri genitori,
come se vi steste rendendo conto di non dovervi più sottomettere
al loro volere. Decidete di ritrovare la vostra passione iscrivendovi
a un corso di perfezionamento di disegno. Imparate anche a
riconciliarvi con i vostri genitori perché adesso vi riconoscete il
diritto di fare quello che preferite senza dover ricevere la loro
approvazione.
L’intuizione creativa
Questo tipo di intuizione si manifesta spesso a partire da una
riflessione, un interrogativo o uno studio che permette l’emergere
di un’ispirazione grazie alla quale acquisiamo un punto di vista
nuovo e creativo.
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Le manifestazioni dell’intuizione creativa possono giungere in un
istante oppure apparire dopo una lunga riflessione. Solitamente,
quando l’intuizione si manifesta non ce ne rendiamo conto,
assorbiti come siamo dal desiderio di cogliere l’informazione
ricevuta e appropriarcene. Vi sono numerosi esempi di questo
tipo di intuizione presso gli inventori, gli artisti e i ricercatori.
Infatti, capita spesso che queste persone raccontino un’esperienza
creativa in cui hanno avuto l’impressione di essere ispirati da
una fonte creativa impossibile da localizzare all’interno di sé. Ad
esempio, il celebre compositore Johannes Brahms dice di avere
composto la sua musica in uno stato simile alla trance. La coscienza
è momentaneamente sospesa e le idee affluiscono in lui come se
fosse in diretto contatto con Dio. Afferma inoltre che quando
raggiunge questo stato di coscienza, la composizione della musica
si rivela misura dopo misura. Il romanziere Robert Louis Stevenson
ne è un altro esempio: egli spiega che la totalità della sua opera
letteraria è il prodotto di un collaboratore invisibile.
L’intuizione sensitiva
L’intuizione può anche essere sviluppata con l’ausilio di alcune
tecniche o di strumenti che hanno lo scopo di stimolare una risposta
sensitiva nel corpo. Esistono diverse tecniche che permettono lo
sviluppo dell’intuizione sensitiva. La radioestesia, per esempio,
permette all’inconscio di fare muovere un pendolo tramite degli
impulsi nervosi; a seconda del movimento del pendolo si può
dedurre se la risposta dell’inconscio è affermativa o negativa. La
cinesiologia si basa sull’ipotesi che il corpo sia intelligente e che
reagisca in maniera sottile per esprimere ciò che desidera o ciò di cui
ha bisogno. Infatti, anche il cinesiologo valuta la risposta inconscia
della persona esaminata, mettendo alla prova la resistenza fisica
del braccio o della gamba per misurare gli impulsi nervosi prodotti
dall’inconscio. In sintesi, un braccio che oppone “poca resistenza”
indica una risposta piuttosto negativa e un braccio che oppone una
“grande resistenza” esprime una risposta affermativa.
Qui occorre precisare che questo tipo di intuizione poggia su
una risposta dell’inconscio: lo sviluppo dell’intuizione necessita un
certo apprendimento per poter scoprire la saggezza che lo anima.
Dunque, è fondamentale valutare l’esattezza delle risposte fornite
dal pendolo o dalla cinesiologia, prima di attribuir loro un potere
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c h e c o s ’ è l ’ in t u i z i o n e ?
illimitato. Allo stesso modo, è importante precisare che il modo
di risposta binario (sì o no) è relativamente ristretto e il fatto di
limitarsi a risposte affermative o negative non permette sempre di
cogliere tutte le sfumature che l’inconscio può esprimere.
Inoltre è importante notare che l’inconscio è molto influenzabile
ed il modo in cui il terapeuta pone le domande può orientare, a sua
insaputa, la diagnosi e la terapia.
L’intuizione stimolata da una tecnica divinatoria
La pratica di una tecnica divinatoria può stimolare l’intuizione.
I tarocchi, l’astrologia e la numerologia sono degli strumenti che
le permettono di manifestarsi. Le nozioni teoriche necessarie
all’apprendimento di queste tecniche divinatorie offrono,
all’insaputa del praticante intuitivo, un quadro intellettuale propizio
all’intervento della propria intuizione.
L’astrologo, ad esempio, assimila delle nozioni teoriche sul
significato dei segni astrologici e dei pianeti che permettono di
interpretare la carta del cielo della persona che ha bisogno di aiuto.
Quando questi dati sono stati ben assimilati, l’astrologo sviluppa
una comprensione dell’esperienza di vita della persona che supera
ampiamente i dati teorici appresi. La trappola più comune consiste
nell’attribuire un potere magico alle arti divinatorie, trascurando lo
sviluppo della propria intuizione.
L’intuizione dissociata
L’intuizione dissociata si manifesta nelle persone persuase
del fatto che la loro intuizione sia la manifestazione di un
qualcosa di esterno. Per loro, l’intuizione prende l’apparenza di
un’energia, di una forza, che sembra provenire dall’esterno e
trasmettere un’informazione d’aiuto. Queste persone ricorrono
sistematicamente a delle credenze spirituali, religiose o esoteriche
per spiegare la loro esperienza. Spesso affermano di comunicare
con un defunto o con delle entità spirituali.
Ecco cosa sembra accadere in queste persone: esse sentono
una voce interiore che prodiga consigli e sono persuase che questa
voce sia la manifestazione di un essere a cui attribuiscono un potere,
ad esempio Gesù. In altri casi la voce stessa può comunicare la sua
identità, in quanto proveniente da un essere dotato di un certo
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in t u i t i v i si d i v e n t a
potere. Ogni qual volta la voce si faccia sentire, queste persone
le attribuiscono un’identità distinta dalla loro persona e un potere
che le allontana dalle loro risorse creative, confermando al tempo
stesso le loro credenze.
Praticare l’intuizione senza capirne bene i meccanismi può
rivelarsi molto pericoloso. Infatti, l’entità che l’intuitivo pensa di
contattare può essere l’espressione di una rimozione o di una
dimensione idealizzata di sé che la persona è incapace di integrare.
L’intuitivo manifesterà allora inconsciamente, sotto la forma di
una cosiddetta entità, un comportamento represso o idealizzato
che non può esprimere altrimenti. Svilupperà quindi una seconda
personalità affinché possa manifestarsi questa potenzialità inconscia
che non ha altro modo per esprimersi. Può conseguirne un grave
smarrimento della personalità.
Occorre notare che l’intuizione dissociata, se praticata in
maniera consapevole, permette di utilizzare l’immaginario per
creare delle energie psichiche dotate di un’intelligenza capace di
allargare la coscienza. Questa applicazione verrà trattata quando
presenteremo la Dissociazione Creativa.
L’intuizione integrata
L’intuizione integrata si manifesta quando la persona è
consapevole del processo creativo da cui è animata e quando può
farvi ricorso a volontà. Il soggetto può comunicare con le proprie
risorse creative quando lo desidera per ottenere dei chiarimenti sul
proprio cammino di vita o su quello di un’altra persona. Questo
tipo di intuizione si acquisisce con l’esercizio e la pratica. Richiede
un certo rigore e un’esperienza pluriennale. L’insegnamento
proposto in questo libro contiene i dati essenziali per raggiungere
questo obiettivo.
Définizione
dell’inconscio
Perché parlare di inconscio in un libro sull’intuizione? Ebbene,
perché l’intuizione proviene da uno sguardo rivolto verso l’interno
di se stessi, cioé verso il proprio inconscio. Più si penetrano le
profondità dell’inconscio, più l’intuizione si affina. E quando si
desidera praticare l’intuizione su un’altra persona, bisogna innanzi
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tutto volgere questo sguardo verso la propria interiorità. L’intuizione,
quindi, è la capacità di apertura nei confronti dell’inconscio, il
nostro o quello di qualcun’altro.
Ma che cos’è l’inconscio?
Ecco la definizione del dizionario Le Petit Robert: “Ciò che
sfugge interamente alla coscienza, anche quando il soggetto cerca
di applicarvi la sua percezione e la sua attenzione; la parte inconscia
dello psichismo” *.
Secondo la psicanalisi, l’inconscio si limita a delle informazioni
psichiche personali (ricordi dimenticati, emozioni rimosse, ecc.) di
cui la persona non ha coscienza e che hanno un legame qualsiasi
con il passato.
Per lo psicanalista Carl Gustav Jung, esiste un secondo inconscio
che raggruppa tutte le memorie e le immagini universali dell’umanità,
fin dalla notte dei tempi. Secondo lui, questo inconscio collettivo è
animato da un processo creativo con il quale l’inconscio personale
può mettersi in contatto per ampliare la propria visione del mondo.
La mia esperienza da intuitivo conferma le osservazioni di Jung.
L’impiego dell’Ascolto Immaginario permette effettivamente di
osservare che l’inconscio di un individuo è composto da informazioni
psichiche personali e collettive.
Inconscio
ed energia
L’inconscio, così come viene definito dalla psicologia
moderna, è molto simile a quella che i guaritori chiamano aura:
un campo energetico che avvolge l’essere umano. I lavori del
fisico Fritz Albert Popp permettono di affermare che l’aura risulta
dall’irradiamento luminoso emesso dalle cellule del corpo **. Stando
alle mie osservazioni, questo irradiamento è il risultato di un’attività
energetica globale che si manifesta a livello fisiologico, ma anche
psichico e spirituale. Credo che si possano distinguere tre livelli
di realtà in questo campo energetico: l’inconscio energetico,
l’inconscio psichico e l’inconscio transpersonale.
* Traduzione nostra. (NdT)
** Cfr. POPP, F r i t z Albert, Biologie des Lichts. Grundlagen der ultraschwachen
Zellstrahlung, Paul Parey Verlag, Berlin und Hamburg 1984.
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in t u i t i v i si d i v e n t a
• L’inconscio energetico è prodotto dall’insieme costituito dall’irradiamento cellulare e dalle attività fisiologiche del nostro corpo.
La sua decodificazione permette di identificare le dinamiche
energetiche che possono alterare la nostra salute.
• L’inconscio psichico riflette l’attività mentale ed emozionale che
creiamo a nostra insaputa. Esso è composto anche da memorie
e da immagini universali che appartengono alla storia dell’umanità e che sono collegate al nostro inconscio personale. La sua
decodificazione permette di migliorare la comprensione di noi
stessi e di ampliare la nostra visione del mondo.
• L’inconscio transpersonale riflette l’attività spirituale. La sua
decodificazione permette di identificare le nostre motivazioni
profonde e la ragion d’essere della nostra esistenza.
Quando i nostri bisogni fisici, psichici e spirituali sono in armonia
con il nostro inconscio, l’energia circola in maniera ottimale.
In caso contrario, si ha una perturbazione energetica: l’energia
circola meno liberamente e ciò può avere delle conseguenze sulla
nostra salute.
Inconscio
ed energie dissociate
Lo squilibrio energetico si verifica quando i bisogni di una
persona non sono in armonia con il suo inconscio: si ha allora
una dissociazione che la separa da una parte di se stessa. Un po’
come se respingessimo all’esterno di noi la parte della nostra
energia che ci disturba: in questo modo non la sentiamo quasi più
nel nostro corpo e le impediamo di emergere alla coscienza. Si
tratta di un modo relativamente efficace per sfuggire a un’energia
o a un’emozione sgradevoli. La coscienza vorrebbe sbarazzarsi
completamente di questa energia scomoda, ma ciò è impossibile
perché essa fa parte integrante di noi stessi.
A livello psicologico, una persona che è più o meno in contatto
con la propria interiorità proverà un malessere, ma non riuscirà
ad identificare con chiarezza cos’è che non va, perché tutto
avviene nell’inconscio. E non potendo identificare con chiarezza
il proprio malessere, non potrà neanche trovare una soluzione.
Alla lunga, la sua condizione energetica ne subirà inevitabilmente
le conseguenze.
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c h e c o s ’ è l ’ in t u i z i o n e ?
Le energie dissociate che ritroviamo nell’inconscio appaiono
sotto le forme seguenti:
Un’attività energetica che disturba il buon funzionamento
degli organi e dei sistemi del corpo (energia iperattiva, ipoattiva,
sovraccarica, stagnante, bloccata, spossata, ecc.).
Un’attività psichica che si manifesta sotto forma di personaggi
con una personalità distinta e con una certa autonomia. Questi
personaggi provengono da esperienze infantili o della vita adulta
che non sono state pienamente vissute o da memorie collettive
strettamente correlate all’esperienza di vita della persona in
questione. Di fatto, l’energia si dissocia quando i bisogni di base
(sicurezza, bisogni affettivi, affermazione personale e amor proprio,
riconoscimento, potenzialità creative) non sono stati pienamente
soddisfatti. Queste dissociazioni pregiudicano la chiarezza del
pensiero e una giusta espressione delle emozioni.
Un’attività transpersonale che si presenta sotto forma di
personaggi che rappresentano un’esperienza spirituale non
assimilata, un potenziale evolutivo di cui non ci si fa carico oppure
la conoscenza di una saggezza non riconosciuta. La dissociazione è
provocata dall’incapacità che ha l’individuo di armonizzarsi con le
pulsioni spirituali da cui è animato (volontà di realizzarsi, messaggi
di saggezza, ecc.). La dissociazione inibisce il potenziale creativo e
spirituale del soggetto.
Immaginario
e intuizione
L’inconscio è un principio sottile. Per accostarsi ad esso occorre
uno strumento sensibile. Fortunatamente, l’essere umano è dotato
di una facoltà estremamente sottile; talmente sottile che la si ignora
da sempre. Questa facoltà meravigliosa si chiama immaginazione
ed è la chiave della nostra liberazione. Potrebbe sembrare un’idea
completamente strampalata, perché l’immaginario, penserete voi,
è per i bambini... o per i matti.
È davvero increscioso che l’immaginazione, una facoltà che è
perlomeno tanto evoluta quanto il linguaggio, venga considerata
ancora oggi come inutile e che nessuno si interessi ad essa, nessuno
abbia tentato di penetrarne il mistero. Ci insegnano persino,
fin da piccoli, a prenderne le distanze. Diventati adulti, siamo
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