Prevenzione dei suicidi: politiche mondiali dell`OMS e primi risultati

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Prevenzione dei suicidi: politiche mondiali dell`OMS e primi risultati
Economic and Social Focus
2011/01
url:www.sieds.it/focus.html
Prevenzione dei suicidi: politiche mondiali dell’OMS e
primi risultati positivi a Hong Kong°
Antonio Cappiello* - Lei Fang∗∗
Il numero di suicidi, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, è
notevolmente cresciuto negli ultimi anni. L’Organizzazione
Mondiale della Sanità stima che si tolgono la vita circa un
milione di persone l’anno (OMS 2010), ciò vuol dire che ogni 40
secondi si verifica un caso di suicidio (in termini di tasso di
mortalità “globale”, il suicidio rappresenta il 16 per 100.000 dei
casi di morte).
Index Terms — Prevenzione dei suicidi, tasso di suicidio, Hong
Kong, OMS Organizzazione Mondiale della Sanità, salute
mentale.
I. POLITICHE MONDIALI DI PREVENZIONE DI SUICIDI
L
e modalità con le quali si commette un suicidio ed i profili
degli individui possono variare a seconda delle aree
geografiche di riferimento, anche se le cause principali
sono essenzialmente legate alla salute mentale, all’isolamento
e alla mancanza di comunicazione. Durante le Giornate
Mondiali per la Prevenzione dei Suicidi (organizzate
annualmente dall’OMS) vengono discussi e analizzati le
politiche ed i programmi di prevenzione soprattutto attraverso
lo scambio di informazioni e di esperienze tra i paesi
partecipanti.
In generale, l’OMS ha riscontrato che la maggioranza dei
suicidi può essere prevenuta e che lo sviluppo e l’attuazione di
una strategia nazionale e di specifici interventi locali può
ridurre significativamente il tasso di suicidio. Le seguenti
misure sembrano avere un’importante efficacia: restringere
l’accesso ai mezzi di suicidio, attuare programmi di
prevenzione per la comunità, stabilire delle linee guida per le
campagne di comunicazione, reclutare esperti per attuare
programmi di formazione sul campo.
II. SPECIFICHE POLITICHE DI PREVENZIONE A HONG KONG
L’Italia con 2828 suicidi l’anno (Istat 20081), si colloca
nella parte bassa del ranking mondiale [vedi tabella 2] per
quanto riguarda l’incidenza dei suicidi sul totale del numero
delle morti (tasso del 5,4 per 100.000 morti).
Diversa è la situazione di Honk Kong dove i suicidi hanno
un’alta incidenza sul totale delle cause di morte (13,8 per
°
Le opinioni espresse nell'articolo riflettono esclusivamente il pensiero degli
autori e non impegnano gli Istituti di appartenenza.
*
[email protected]
∗∗
Institute of Computational Mathematics (Hong Kong)
1
Istat http://giustiziaincifre.istat.it/jsp/NewDownload.jsp (selezionare la
categoria “giustizia penale” > “suicidi e tentativi di suicidio” )
100.000 morti2), tanto da comportare una grande
preoccupazione dei policy makers e delle istituzioni sanitarie
Tab. 1 Principali raccomandazioni dell’OMS per la prevenzione
dei suicidi (2010)
Prevedere specifiche strategie preventive per coloro che sono stati
emotivamente coinvolti (familiari, colleghi di lavoro, amici) in un
episodio di suicidio. Dunque, necessità di pianificazione accurata di tali
strategie preventive ed integrazione, quale elemento chiave, nelle
politiche di salute mentale e nei programmi del sistema sanitario
nazionale
Si stima che soltanto una persona su quattro di quelle che hanno
commesso un suicidio sia stata precedentemente in contatto con una
struttura sanitaria. Specifiche misure sono dunque necessarie per fornire
una preventiva identificazione e un intervento efficace nei confronti di
coloro che si siano mostrati vulnerabili ad intenzioni suicide.
Le politiche di prevenzione devono poter essere personalizzate per venire
incontro ai potenziali suicidi. Le misure vanno dunque riadattate ed
adeguate ai differenti contesti sociali, culturali e alle condizioni
particolari di vita dei diversi individui
La personalizzazione delle misure di cura e le terapie per coloro che
hanno commesso atti di autolesionismo nel tentativo di suicidarsi, sono
fondamentali per evitare il ripetersi di episodi autolesionistici e tentativi
di suicidio.
Oltre al rafforzamento dei trattamenti esistenti e dei programmi di
riabilitazione per coloro che manifestano malattie mentali, è necessario
garantire anche ampi servizi di supporto per individui emotivamente
vulnerabili, potenzialmente a rischio.
Risulta inoltre importante capire a fondo le necessità ed i punti di vista di
coloro che cercano aiuto per poter fornirne un importante supporto alle
persone in crisi e ridurre il numero di comportamenti suicidi.
ed indurre all’attuazione di strategie di emergenza e politiche
di prevenzione ad hoc. La situazione è comunque
notevolmente migliorata se si considera che nel 2003 [vedi
tabella 3] il tasso di suicidio di Hong Kong era tra i più alti del
mondo (18,6 per 100.000 morti). I progressi sono dovuti al
miglioramento dei servizi di assistenza da parte delle strutture
sanitarie e alle campagne informative e di sensibilizzazione.
Inoltre, specifiche misure di intervento hanno riguardato, ad
esempio, la restrizione di accesso ai mezzi per la commissione
di suicidi. Nei supermercati di Hong Kong sono state attuate
una serie di misure per creare delle barriere all’acquisto di
carbone combustibile utilizzato, tipicamente nelle
città
asiatiche, per darsi la morte attraverso l’inalazione dei fumi.
Questa misura ha comportato, su un periodo di dodici mesi
(2006-2007), la riduzione del 67% dei suicidi dovuti ad
inalazione di fumi di carbone3. Inoltre uno specifico
programma locale di prevenzione “Integrated Community
Suicide Prevention Program” è stato attuato a Cheung Chau,
nota località di vacanze in cui venivano prese in affitto delle
2
Dato relativo al 2009 Fonte: HKJC Centre for Suicide Research and
Prevention, HKU 2010
3
Yip et. al. Restricting the means of suicide by charcoal burning. British
Journal of Psychiatry, 2010, march 196(3).
1
Economic and Social Focus 2011/01
Prevenzione dei suicidi:
politiche mondiali dell’OMS e primi risultati positivi a Hong Kong
stanze dove avvenivano suicidi attraverso l’inalazione di fumi.
Tra il 1998 ed il 2002 furono riscontrati ben 37 suicidi da
parte dei “vacanzieri”. Nel 2002 è stato costituito un team
multidisciplinare (composto da professionisti del settore
sanitario, ufficiali di polizia, assistenti sociali, locatori di
appartamenti per i turisti, amministratori e membri della
comunità locale)
per predisporre un programma di
prevenzione dei suicidi commessi dai turisti. Il numero totale
di turisti suicidi si è ridotto drasticamente; soltanto 5 casi sono
stati riscontrati tra il 2002 ed il 2006. Infine, nel 2008 Hong
Kong ha attuato una politica di comunicazione dei media in
linea con le direttive dettate dall’OMS per la diffusione delle
notizie riguardanti i suicidi. Le nuove politiche comunicative
hanno cercato di evitare di dare eccessivi dettagli riguardo al
comportamento delle persone suicide ed alla modalità del
suicidio (es. fotografie, metodi di suicidio) e di dare eccessiva
enfasi agli episodi di suicidio, in modo da prevenire
comportamenti emulativi ed ispirazioni suicide4. L’attuazione
del programma di comunicazione dei media ha comportato
una significativa riduzione (soprattutto da parte di due su
cinque delle più importanti testate giornalistiche di Hong
Kong) degli articoli di cronaca sia in inglese che in cinese
riguardanti i suicidi ed un’importante flessione delle
descrizioni dettagliate e dei titoli principali riguardanti i casi
di suicidio. Tale strategia comunicativa dei media dovrebbe
contribuire alla diminuzione del numero dei suicidi; nel 2009
si è verificata una piccolissima riduzione, tuttavia risultati più
significativi sono attesi nel lungo periodo.
III. SITUAZIONE ECONOMICO-SOCIALE E POLITICHE DI
PREVENZIONE
Le recenti crisi finanziarie ed economiche che hanno
coinvolto numerosi paesi potrebbero far pensare ad una
necessaria correlazione con il rischio di nuovi suicidi. Non è
detto, però, che ciò debba necessariamente verificarsi così
come, viceversa,
un miglioramento delle condizioni
economiche di un paese non necessariamente determina una
riduzione del tasso di suicidio, soprattutto se la congiuntura
economica positiva va a produrre i suoi effetti benefici solo su
una minoranza della popolazione.
La disponibilità di informazioni statistiche, raccolta dati e
sistemi di monitoraggio, riguardanti i sucidi ed i tentativi di
suicidio, sono essenziali per poter compiere valutazioni
comparative obiettive e programmare politiche di prevenzione
a livello locale, nazionale ed internazionale. Il contesto di
riferimento gioca comunque un ruolo essenziale per la
programmazione e l’attuazione delle strategie di prevenzione.
Nei paesi in via di sviluppo con carenza di strutture sanitarie,
ad esempio, difficilmente potrebbe funzionare una politica di
prevenzione essenzialmente incentrata sulla salute mentale ed
i relativi trattamenti, mentre una politica restrittiva (che
ostacoli ad es. l’accesso ai mezzi per l’attuazione di suicidi)
darebbe risultati migliori almeno nel breve periodo.
4
Fu K. W., Yip, P.S. Changes in reporting of suicide news after the promotion
of the WHO media recommendations. Suicide and Life-Threatening Behavior,
2008, 38(5):631-636.
Antonio Cappiello – Lei Fang
Tab. 2 - Mondo - Tasso annuale di suicidio
(numero suicidi per 100.000 morti ) fonte: OMS 2010
rank
paese 1 Lithuania 2 South Korea 3 Kazakhstan Tasso di
suicidio
anno
31,5
2009
31
2009
26,9
2007
4 Belarus 25,3
2010
5 Japan 24,4
2007
6 Russia 23,5
2010
7 Guyana 22,9
2005
8 Ukraine 22,6
2005
9 Hungary 21,8
2009
10 Sri Lanka 21,6
1996
11 Latvia 20,7
2009
12 Slovenia 19,8
2008
13 Serbia and Montenegro 19,5
2006
14 Finland 18,3
2009
15 Belgium 17,6
2005
17
2006
16 France 17 Estonia 16,5
2008
18 Uruguay 15,8
2004
19 Moldova 15,7
2007
20 South Africa 15,4
2005
21 Poland 15,2
2006
22 Switzerland 15,1
2007
15
2009
24 Suriname 14,4
2005
25 Hong Kong 13,8
2009
26 Sweden 13,2
2006
23 Croatia 27 Seychelles 13,2
1998
28 New Zealand 13,2
2008
29 Austria 12,8
2009
30 Czech Republic 12,4
2009
31 Cuba 12,3
2006
32 Trinidad and Tobago 12
2002
11,8
1991
11,6
2005
35 Ireland 11,6
2009
36 Norway 11,4
2006
37 Romania 11,3
2007
38 Iceland 11,3
2009
39 United States 11,1
2005
40 Denmark 10,6
2006
41 India 10,6
1998
42 Mauritius 10,4
2007
43 Singapore 10,3
2006
33 Bosnia and Herzegovina 34
Canada
2
Economic and Social Focus
rank
paese 2011/01
Tasso di
suicidio
anno
url:www.sieds.it/focus.html
rank
paese 44 Slovakia 10,3
2009
89 Philippines 45 Australia 10,2
2008
90 Kuwait Tasso di
suicidio
anno
2,1
1993
2
2002
46 Chile 10,3
2005
91 Dominican Republic 1,6
2004
47 Bulgaria 10,1
2008
92 Jordan 1,1
2009
48 Germany 9,5
2009
93 The Bahamas 1
2002
49 United Kingdom 9,2
2008
94 Peru 0,9
2000
9
2006
95 São Tomé and Príncipe 0,9
1987
51 Turkmenistan 8,6
1998
96
0,7
2001
52 Netherlands 8,5
2009
97 Azerbaijan 0,6
2007
8
2006
98 Maldives 0,3
2005
50 Kyrgyzstan 53 Costa Rica 54 Republic of Macedonia Barbados
99 Iran 8
2009
0,2
1991
55 Portugal 7,9
2008
100 Jamaica 0,1
1990
56 Argentina 7,9
2005
101 Syria 0,1
1985
57 Zimbabwe 7,9
1990
102 Egypt 0,1
1987
58 Luxembourg 7,8
2008
103 Saint Kitts and Nevis 0
1995
59 Thailand 7,8
2002
104 Antigua and Barbuda 0
1995
60 Saint Lucia 7,7
2002
105 Haiti 0
2003
61 Belize 7,6
2001
62 Puerto Rico 7,4
2005
63 Nicaragua 7,2
2005
64 Ecuador 6,8
2006
65 El Salvador 6,8
2006
fonte: HKJC Centre for Suicide Research and Prevention, HKU
tasso di suicidio: numero di suicidi per 100.000
anno
morti
66 People's Republic of China 6,6
2008
2001
15,2
16,3
Tab.3 - Hong Kong: tasso di suicidio
67 Malta 6,4
2007
2002
68 Spain 6,1
2007
2003
18,6
15,3
69 Grenada 5,9
2005
2004
70 Israel 5,8
2007
2005
14,6
71 Panama 5,7
2006
2006
13,5
13,1
72 Italy 5,4
2008
2007
73 Colombia 4,9
2005
2008
14
2009
13,8
74 Uzbekistan 4,7
2005
75 Brazil 4,6
2005
76 Paraguay 4,1
2004
77 Albania 4
2008
78 Mexico 4
2008
79 Turkey 3,94
2008
80 Venezuela 3,8
2005
81 Saint Vincent and the Grenadines 3,7
2004
82 Cyprus 3,6
2009
83 Bahrain 3,1
1988
84 Greece 3
2009
85 Tajikistan 2,6
2001
86 Armenia 2,4
2006
87 Guatemala 2,3
2006
88 Georgia 2,2
2001
Grafico 1- Hong Kong: tasso di suicidio
3