Maquetación 1

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Maquetación 1
Opinione
Una crisi o una nuova realtà?
S
ono sicuro che tutti i nostri lettori condivideranno
con me la stessa sensazione: dal 2008 fino ad ora
sembra come se il mondo avesse cambiato rotta, e
da tutta l’impressione di correre al contrario di come andava, di camminare più lentamente, e inoltre di continuare a
farlo con molta difficoltà. Ormai abbiamo già letto troppo
su alcune cause che nessuno ha visto, e su alcune conseguenze che nessuno sa come affrontare: c’è chi dice che
siamo immersi in una crisi mondiale, altri dicono che è solo
europea e l’Europa settentrionale indica con tono accusatorio i paesi del Sud, in particolare Spagna e Italia ... Tutti
noi, maggior parte delle persone che vivono al centro di
questo devastante “tsunami” che ha spazzato via quasi
tutto il conosciuto, non ci capiamo molto e, ovviamente, ci
sfuggono le grandi cifre macroeconomiche che cercano di
riflettere la nostra situazione. Ci si rende conto chiaramente di una cosa: lavoriamo di più per sopravvivere. E
questo richiede troppo tempo per essere considerata una
crisi. Temo che, come ho detto ai miei colleghi, questa non
era più da tempo una crisi di passaggio: ci troviamo in
un a nuova realtà. Una realtà diversa da quella familiare, ma con somiglianze inquietanti a quella che hanno vissuto i nostri nonni o i nostri genitori. Ne uscirà solo chi si
adatta meglio e impara a convivere con le nuove circostanze.
In Italia, eravamo abituati a molti anni di stabilità economica, questo implicava che le cose funzionavano, gli affari
crescevano, correva il credito e anche se in un settore con
alcuni momenti più o meno difficili com' è il lattiero-caseario c'erano comunque delle opportunità di crescita. Da
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Di Jose Alfonso Ahedo
quando il mondo gira al contrario, tutto questo è cambiato
drasticamente, e ciò ha generato un esercito di scontenti.
La situazione del nostro settore adesso si può riassumere
rapidamente: al problema di partenza che prevedeva un
prezzo di latte basso, si sommano alcuni costi delle materie prime altissimi, che complicano molto le possibilità di
arrivare a fine mese, affrontando tutte le scadenze dei
pagamenti. E le prospettive sono preoccupanti: né il prezzo del latte sembra volersi alzare, né quello delle materie
prime diminuire ai livelli in cui era.
Le ragioni di quello stanno nella stampa ogni giorno: le
materie prime non sembrano intenzionate a ritornare ad un
prezzo più sostenibile, visto che la popolazione mondiale
aumenta in maniera continua di 80 milioni di persone l’anno, e sono molti quelli che oltre a consumare grano, consumano mais e altri cereali. Dall’altro lato, molti cittadini di
paesi emergenti come Cina e India, che prima non sapevano cos’era un petto di pollo, adesso lo mangiano perché
hanno soldi per pagarlo, e questo implica molte tonnellate
di carne l’anno, e molte tonnellate di grano per produrre
questa carne. Allo stesso tempo, noi viviamo in un paese
con molti consumatori che equilibrano il loro budget comprando quello più economico che offrono i supermercati,
anche se gli hamburger sono di carne di pollo e maiale
(quando non di cavallo) vengono etichettati di vacca, e il
latte che non è latte solo se bianco. In questo contesto, e
se non cambia l’andamento delle cose, le marche della
Grande Distribuzione continueranno a essere sempre più
popolari, perché ogni volta ci saranno meno consumatori
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
Opinione
con soldi sufficienti per comprare prodotti di marchi di qualità.
Non c’è dubbio che tocca arrangiarci, però l’importante
adesso è poter continuare a ballare e, soprattutto, sapere
come si balla la musica che c’è capitata. Durante tutti i
numeri delle nostre Gazzette, abbiamo sempre incoraggiato gli allevatori italiani a fare le cose bene, a lottare
all’interno delle nostre stalle per mantenere alcuni dati tecnici corretti, che ci aiutino a ottenere ottimi risultati economici. La parte tecnica sempre è stata importante, però
adesso in questo momento in queste condizioni lo è molto
di più! L’alt a produzione vien e sempre da animali
sani, con un buon dato riproduttivo, che hanno un buon
comfort, che mangiano sano e bilanciato, che passano per
una sala di mungitura ben equipaggiata, e con una buona
routine di mungitura per non avere problemi infettivi, con
delle manze in ordine che ci permettono un’età al parto di
24 mesi con 640 Kg di peso. In quest’area sono sicuro che
tutti abbiamo un margine di miglioramento, che influirà in
maniera diretta e decisiva sui risultati della stalla.
UN KG DI MA NGIME COSTA COME
UN KG DI LATTE
Durante molti anni, sicuramente gli ultimi due decenni, con
un costo delle materie prime molto moderato, chi aveva
una stalla più redditizia era quello che, partendo da buoni
dati tecnici estraeva più latte per vacca. Alimentavamo le
vacche per massimizzare la produzione di latte, quanto più
foraggio davamo più produttive erano. Di fatto in Spagna
le produzioni in generale sono state eccellenti e straordinarie in molti casi.
Adesso però le regole del gioco sono cambiate, perché il
costo delle materie prime si è estremizzato in un modo che
ha rotto l’equilibrio, cosa che senza dubbio ci obbliga a
cambiare filosofia, passando dalla massimizzazione
all’ottimizzazione per adattarci alla nuova realtà. E la
realtà mostra dati senza punto di ritorno: un kg di soia in
Agosto costava 0,52€, , quando il litro di latte era a
0,36€. Adesso è più economica, intorno a 0,40€, però
ancora a un prezzo molto più alto che quello che otteniamo per il latte. Sembra evidente che a questi prezzi il ritorno è molto difficile.
Negli Stati Uniti gestiscono un indice economico per misurare l’ opportunità di affari che si chiama il Milk/Feed
ratio. Con l’ incremento nel prezzo delle materie prime,
oggi si parla sempre di più di un altro parametro che si
chiama IOFC (Income Over Feed Cost) che vuol dire
Margine Lordo dopo il costo di aliment azione. E’
un buon parametro per controllare la nostra efficienza, e il
margine tra l’entrata del latte e il costo di produrla. Ogni
stalla è un mondo diverso e ognuno deve analizzare la propria situazione, però oggi, la chiave a volte non sta in produrre di più, bensi in ottimizzare il margine lordo dopo il
costo di alimentazione.
CHE COSA POSSIAMO FARE?
• Come ho detto in precedenza, ogni stalla deve trovare il suo miglior livello produttivo con una conversione alta e un margine lordo dopo il costo del cibo. Le
spese fisse e strutturali inoltre decidono quale deve
essere il nostro livello di produzione più adeguato,
così come i nostri obblighi finanziari.
• Indipendentemente dalla nostra struttura, è importante conoscere continuamente il nostro IOFC per valutare costantemente il risultato economico della nostra
alimentazione.
• In chiara relazione col precedente, oggi diventa
necessario analizzare i nostri criteri di alimentazione,
come la razione unica o razioni con molto concentrato, i nostri livelli di proteina e la sua efficienza, così
come i nostri livelli di amido e carboidrati.
• Non tutte le razioni sono buone per tutti e tutte le circostanze, però ciò che è chiaro è che conoscere il
nostro IOFC ci aiuterà a migliorare i nostri margini.
Per conoscere tutti quei fattori interessanti da sapere di più
su questo indice e per avere uno schema con tutti i parametri necessari per il suo calcolo, potete consultare il
seguente link:
http://extension.psu.edu/animals/dairy/businessmanagement/financial-tools/income-over-feed-cost/
introduction-to-iofc
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Investi 5
per guadagnare 10
Di Bernat Sales.
Veterinario e consulente del Gruppo Ahedo.
R imane o va via?
criteri di scarto e della destinazione al macello pongono una grande opportunità di miglioramento nell’
efficienza economica delle attuali aziende commerciali da latte.
I
La meta finale ed obiettivo dell’allevatore deve essere
quella di prendere decisioni sistematiche basate su dati
consistenti.
In troppe occasioni, ancora oggi, questo tipo di politiche e
decisioni sono realizzate solo sotto criteri di natura morfologica e / o genealogia dell’ animale.
Esiste una serie di elementi chiave che devono essere
tenuti in considerazione in un programma di scarto piú
obiettivo e sistematico possibile.
1.
LIVELLO DI SCA RTO INVOLONTA RIO
Di sicuro questi fattori devono anche essere tenuti in considerazione, non in modo prioritario, ma da un punto di
vista più obiettivo ed economicamente più conveniente,
per mantenere la vacca all’interno della nostra mandria.
Ha Lei un numero eccessivo di vacche non economicamente remunerative ? Se il suo livello di scarto involontario è troppo elevato, specialmente per vacche con
meno di 150 giorni in latte, o vacche gestanti, la sua
capacità, per immaginare strategie obiettive di sacrificio
basate su criteri di produttività puó essere severamente
limitata.
L’ attuale elevato prezzo della carne, che secondo quanto
le ultime tendenze sembra si manterrà cosí per un po´ di
tempo, permette oggi di adottare strategie un po´ diverse
di destinazione al macello.
Se questo è il caso, forse si deve fare un passo indietro
e valutare tutte le strategie di gestione che possano permettere la transizione a migliori condizioni di gestione e
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Investi 5 per guadagnare 10
di salute, comfort e benessere animale, ottimo rendimento riproduttivo e produzione di latte, al fine di controllare questo eccesso nel livello di scarto involontario.
2.
ES PANSIO NE E CRES CITA
Il suo allevamento è in una fase di crescita ed espansione? QUESTA QUESTIONE NON DOVREBBE
ESSERE TANTO RILEVANTE PER IL TEMA CHE CI
OCCUPA, anche se è utilizzata spesso come argomento per non destinare vacche al macello.
NON MANTENGA VACCHE NELLA MANDRIA IN
MANIERA ARTIFICIALE. Se la vacca non è redditizia, si
impone la necessità di prendere una decisione
cosciente per eliminarla dall’allevamento, pure nel caso
di voler aumentare il numero di capi della sua azienda.
Il man tenimento oppure l’incremento del bestiame nell’azienda non può basarsi né sosten tarsi nel manten ere an imali improduttivi nella
mandria.
Questo tipo di riflessioni prendono ancora maggior valore se possibile nel contesto di un prezzo di vendita al
macello favorevole, nel quale si tende a diminuire la
differenza di prezzo tra una vacca di scarto e una
manza di rimonta.
3.
INVENTA RIO DATI PRODUTTIVI E
RIPROD UTTIVI DELLA MANDRIA
Dispone Lei di dati affidabili ed aggiornati della produzione, stato riproduttivo e salute delle sue vacche in
ogni momento?
La classificazione delle vacche
in funzione della loro redditività
e della loro viabilità dipende da
molti criteri, peró la produzione
di latte è ovviamente fondamentale.
Anche lo stato riproduttivo è
prioritario in questo tipo di
analisi. Senza dubbio condiziona spesso la decisione su
un animale individuale, nel
mantenerlo in stalla anche se a
costo, sino alla decisione di
asciugarlo prima del tempo
desiderabile.
Peró neppure permetta che
questo criterio la porti in
maniera sistematica su un cam-
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mino sbagliato:es. se la durata valutata del periodo di
asciutta sarà superiore agli 80 giorni, quello non solo
presuppone un aumento del periodo improduttivo dell’
asciutta con tutti i costi che comporta, ma ci porta a un
incremento drammatico del rischio di disordine di transizione, legato a tutti i tipi di problemi nel postparto, e
minori produzioni nella lattazione seguente.
Nonostante l’ inevitabile (e comprensibile) resistenza da
parte di molti, nel sacrificare una vacca gestante da un
punto de vista economico, l’ ideale è tentare di anticipare quanto prima la decisione di non continuare ad
inseminare più un determinato animale, per evitare di
investire in riproduzione nello stesso in modo eccessivo.
Anche l’ informazione disponibile in quanto a parametri
di salute deve essere tenuta in considerazione ed
aggiornata costantemente per essere inclusa come criterio, da tener in considerazione al momento di stabilire
la sua politica di scarti. Per esempio a livello di salute
delle mammelle, salute degli zoccoli, malattie sotto
controllo di programmi di eradicazione (neosporosis,
malattia di Johne).
In defin itiva, l’alle vatore dovrà essere un buon
conoscitore dei propri dati aggiornati in quanto a produzione, riproduzion e e salute individuale, al fine di pote r re alizzare decisioni corrette .
4 . ANTICIPARE
LA D ESTINAZION E AL MACELLO
Anticipare la destinazione di vacche al macello significa semplicemente smettere di inseminare in un momento preciso, in modo da evitare di investire e lavorare su
animali in cui il tornaconto di questo investimento non
sia affatto chiaro. L’ animale si
mantiene nell’allevamento fino a
quando il suo livello di produzione scenda al di sotto della
soglia di redditività, tenendo in
considerazione i costi del kilo di
latte dell’azienda.
Questo tipo di modello e di politica di lavoro, non significa necessariamente sacrificare più animali, ma farlo in modo pianificato, ordinato e soprattutto, cercando di non investire inutilmente in
vacche che non ci faranno beneficiare di questo investimento.
É importante per qualsiasi allevamento industriale lavorare costantemente con un inventario di circa
un 10% di animali adulti destinati
al macello, candidati ad essere
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Investi 5 per guadagnare 10 - R imane o va via?
scartati, quando sia necessario, al diminuire della produzione sotto la soglia di redditività.
Questo 10% può essere maggiore nelle aziende agricole che si trascinano problematiche di fertilità, salute
della mammella, di zoppie o altro. I criteri in base ai
quali deve essere stabilita questa lista sono:
• Produzione giornaliera di latte.
• Numero lattazioni.
• Giorni in latte.
• Stato riproduttivo.
• Numero inseminazioni.
• Salute riproduttiva: possibilità di gestazione.
• Salute delle mammelle: numero di cellule somatiche/
casi di mastite.
• Salute degli zoccoli.
• Salute generale.
Bisogna tener conto inoltre che il fatto di lavorare con
un inventario permanente di vacche destinate al macello ci apporta la possibilità di alleviare un po’ la sovrappopolazione in momenti determinati di speciale necessità, anticipando il sacrificio di quelle vacche in cui i
dati lo raccomandano.
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5.
VALORE VA CCA (COW VALUE)
Tutti possiamo avere una idea piú o meno approssimata dei principali criteri da tenere in considerazione all'
ora di scartare vacche o anticipare la loro destinazione
al macello, in base a parametri di ordine produttivo,
riproduttivo e di salute. Peró come possiamo standardizzare e sintetizzare questo tipo di criteri? Come lo portiamo al piano tangibile? Come lo portiamo – in definitiva – al terreno economico?
Il modello “COW VALUE” del software per la gestione
tecnica di allevamenti da latte Dairy Comp 305, sviluppato per Steve Eicker (Valley Ag Software), valuta il valore economico di ogni vacca nella mandria in relazione
con una manza media appena partorita, e valuta pertanto la convenienza o non di mantenerla nell’allevamento.
Un valore negativo del COW VALUE suggerisce che la
vacca in questione sia meno redditizia in termini economici che una manza media che ipoteticamente occuperà il suo posto.
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº10 Ottobre 2012
Investi 5 per guadagnare 10
Oltre a valutare il valore economico per ogni vacca, il
modello calcola anche il valore attuale o potenziale
della gestazione per ogni vacca, per facilitare soprattutto la presa di decisioni in questo senso, rispetto alla
convenienza o no di continuare ad inseminare un determinato animale.
Il valore attuale di una vacca da latte commerciale consiste nella somma del suo valore per carne ed il valore
del latte che riteniamo produrrà in futuro.
Detta valutazione e’ basata su:
• La quantità di latte che la vacca produrrà nel futuro,
in funzione di una serie di parametri, come : l’ età
dell’ animale, lo stadio della lattazione, lo stato riproduttivo ed il livello produttivo intrínseco di ogni vacca.
Ovviamente tutti questi sono fattori che colpiscono
direttamente la previsione di una produzione futura
per ogni vacca.
• Il prezzo di questo latte.
• Il valore del denaro che si investirà in questo animale.
Il modello lavora inoltre con una serie de dati inseriti nel
programma di ogni singolo utente, come quelli riferiti al
rendimento riproduttivo della propria stalla (HDR, CR,
DOPN, VWP), costo delle manze, valore medio al
macello, prezzo del latte, costi di alimentazione, percentuale di riforma, produzione a 305 giorni, e persistenze di produzione, dai quali dipenderà il valore economico di ogni vacca e della gestazione
A partire da lí otteniamo una valutazione del valore
economico di ogni vacca, cosí come il valore della
gravidanza e la produzione limite valutata per mandare
al macello.
Ovviamente, questo e’ un modello di predizione del
futuro basato su informazione del passato, con tutto il
rischio che questo determina, peró ci permette di stabilire linee di lavoro consistenti con il bestiame, basate
su criteri economici e aspettative ragionevoli.
E´ anche vero che il modello non tiene in considerazione altri tipi di parametri dell’ animale che possano
supporre una destinazione al macello giustificata, anche
se il COW VALUE dica il contrario, per esempio nel caso
di vacche colpite da casi di zoppia cronica, problemi di
salute della mammella, malattie infettive o parassitarie
sottoposte a programmi di eradicazione… e’ per quello
che ripetiamo che questo tipo di decisioni devono essere
prese insieme con la mandriae tutti i suoi dati.
Tenete ben chiaro che il COW VALUE non sostituisce
l’azienda, per osservazione e valutazione della mandria, per la presa di decisioni, ma che entrambi i criteri
SONO COMPLEMENTARI E INSOSTITUIBILI.
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C ONCLUS IONI:
Pun ti chiave per la corretta politiaca di dest ino al macello:
a Controllo preventivo delle principali cause di indisposizioni involontarie della stalla.
b Ovviare (almeno fino a un certo punto), i programmi di espansione della mandria al momento di tracciare la nostra politica di destinazioni al macello.
c Dati individuali affidabili e permanentemente
aggiornati sulla produzione, riproduzione e parametri di salute di ogni animale, al fine di prendere
decisioni corrette in ogni momento.
d Ottimizzare la disponibilità di manze mediante il
monitoraggio di:
- Problematiche alla nascita e dopo la nascita.
- Crescite e sviluppi corretti per garantire una buon
binomio tra età e accoppiamento al momento
della prima inseminazione.
- Buone prestazioni riproduttive quali: rilevamento
calori e tasso di concepimento.
e Lavoro quotidiano, costante e continuato per le
nuove destinazioni al macello. Si raccomanda di
prestare particolare attenzione a questo problema
durante le visite di controllo della riproduzione,dato
che si possono valutare i dati dalla lista corrispondente, e vi è la possibilità di osservare le vacche, e
prendere una decisione congiunta tra l'allevatore e
veterinario.
f Si raccomanda anche prima di inseminare una
vacca, di valutare attentamente tutti i dati forniti per
decidere se ne vale la pena o no.
g Tenere conto dei dati di valutazione per ogni animale (produzione, riproduzione e salute della mammella, ecc), l' OSSERVAZIONE dell’ animale (lo
stato generale, la qualità morfologica, lo stato di
salute degli arti, la conformazione della mammella,
la condizione corporale ...).
h Obiettivo più o meno 10% di animali adulti destinati
alla macellazione i in ogni momento,per una mandria industriale bilanciata ed equilibrata.
i Modelli di calcolo come il COW VALUE o il PREGNANCY VALUE (Dairy Comp 305 VAS), offrono un
supporto basato su una valutazione economica, al
momento di studiare lo scarto o anticipare la destinazione al macello di ogni vacca, per completare
correttamente l’ osservazione individuale di ogni
animale.
Bibliografía:
- Should she stay or should she go?- Mark. J. Thomas – Dairy Herd
Management 01/06/2012.
- Cow Value – Dairy Cow Decision Aid – Steve Eicker
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Informazione
Tecnica
Di Bernat Sales.
Veterinario e consulente del Gruppo Ahedo.
Distribuzione del bestiame per stalle
pesso, nella nost ra pratica giornaliera ci
si chiede quale sia la miglior maniera di
distribuire le vacche del no stro bes tiame,
e in base a quali criteri farlo. Sappiam o che ogni
azienda è un mondo a parte, e che non esiste
un’uni ca spiegazione che valga per ogni caso .
Sviluppiamo quindi una s erie di riflessioni, come
sempre senza nessuna intenzione di dare lezi oni, ma per aiutare a sviluppare idee che si possano applicare per trovare la miglior so luzione
ad o gni situazione.
S
La politica di ogni azienda dipenderà dalle diverse condizioni, come può essere la dimensione del bestiame, il disegno del gruppo dell’allevamento, la capacità della sala e
dell’anticamera della mungitura e la necessità di lavorare
con uno o vari gruppi d’isolamento per presenza di germi
contagiosi, soprattutto legati a problemi di salute della
mammella.
Con questa premessa in primo luogo, ci sembra una politica eccellente lavorare con un gruppo esclusivo di mungitura, le primipare. Iniziando dal postparto, fino a che sia
almeno passato il picco di produzione e ottenuto la gestazione, sempre che la dimensione della azienda lo permetta.
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La stessa stalla può collocare anche qualche vacca di
secondo parto di poca statura.
Sembra che includere un 10 % di vacche adulte in questa
stalla di primo parto può contribuire a tranquillizzare il
resto per il suo minor temperamento, e stabilire una gerarchia in maniera naturale con meno interazioni aggressive.
Più tardi, dopo 150 giorni, le relazioni di competenza si
soavizzano molto, per diverse ragione, ovvero le manze di
primo parto gestanti possono già mescolarsi in questi giorni con vacche pluripare:
• Perché le manze crescono nella prima metà della lattazione e ciò permette a loro di competere meglio
con il resto delle vacche.
• Perché cade la pressione produttiva rispetto alla capacità d’ingestione dopo il picco di lattazione, e questo fa in modo che la ripercussione delle relazioni di
competenza si relativizzi in gran misura, soprattutto in
ciò che riguarda l’incidenza di patologia postparto
(ovviamente), alla condizione corporale, alla produzione e al rendimento riproduttivo.
In alcune aziende di grandi dimensione, si lavora anche
con un gruppo esclusivo di secondo parto, anche se quelLA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
Informazione Tecnica
lo ci sembra già più discutibile in termini di competenza,
che si possa stabilire tra vacche di seconda lattazione e
vacche maggiori, soprattutto in base alle crescite e sviluppi che ci sono prima del primo parto.
Una volta spiegata la precedente riflessione con le puntualizzazioni opportune, pensiamo che fatta l’anteriore eccezione, siamo favorevoli a organizzare il resto dei gruppi di
mungitura in funzione dei tre criteri basici:
a Il lavoro con il bestiame, soprattutto i compiti legati al
postparto e alla riproduzione.
b I giorni in latte – stato riproduttivo – livello produttivo,
in funzione della fase di lattazione.
c La salute della mammella – destinazioni al macello,
per lavorare con un gruppo presumibilmente con
maggior incidenza di problemi di salute della mammella e minor produzione, che si guarirà in ultimo
luogo.
Questa maniera di lavorare riunisce tutta una serie di vantaggi:
a Le attenzioni al postparto si concentrano in un solo
gruppo, che include animali idealmente nelle 3 – 4
settimane dopo il parto, fino a che la vacca praticamente ha completato la involuzione uterina, la lattazione è pienamente instaurata, e si è superato il
periodo di massimo rischio di soffrire qualsiasi tipo di
patologia postparto.
Tenga conto che buona parte del futuro produttivo e
riproduttivo della lattazione si gioca in questa importante fase di postparto, per cui quello ci permette
anche di fornire un’alimentazione esclusiva, così
come condizioni speciali di comfort e benessere.
b Le attività riproduttive di rilevazione dei calori, inseminazione, trattamenti ormonali, visite di controllo riproduttivo… si concentrano nel tempo (secondo come si
completa la mungitura e si legano le stalle), e nello
spazio, con la conseguente ottimizzazione lavorativa
e minor molestia per il resto degli animali.
c Un altro tipo di attività come la messa in asciutta o le
destinate al macello si concentrano in un solo gruppo, facilitandosi maggiormente la gestione.
d In caso di sovraffollamento, questo tipo di distribuzione facilita che questa stessa abbia luogo solamente
dove fa meno male, ovvero nei gruppi di media o
bassa produzione, rispettando l’accesso alle diverse
fasce ideali nel gruppo di postparto, però anche nei
gruppi di alta produzione, siano vacche o manze.
e Questo permette anche di lavorare con aggiustamenti diversi a livello di razione in funzione delle
necessità di ogni gruppo, più che altro in base al
diverso livello produttivo o di condizione corporale.
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f Anche se un programma riproduttivo basato sull’uso
del toro da monta naturale ci sembra un rischio assolutamente innecessario, fuori luogo e ingiustificato
oggigiorno sotto qualsiasi punto di vista, alcuni fattori lo hanno come complemento al suo programma di
inseminazione artificiale.
Il toro permette recuperare alla fine dell’ anno alcune
(molto poche secondo la nostra esperienza) vacche
infertili, e un buon numero (questo sì) dei possibili
riassorbimenti che possano esserci, senza necessità di
rilevare calori nel gruppo in cui stia.
Comunque, quello solamente è possibile inserendo il
toro esclusivamente nei gruppi di vacche gestanti e /
o di bassa produzione, al fine di evitare che interferisca nel nostro programma di inseminazione artificiale, e tentando di ridurre il gran rischio che implica la
sua presenza in azienda per la sicurezza delle persone.
Il principale inconveniente consiste nel fatto di dover lavorare con un programma settimanale di cambiamenti della
stalla, cosa che implica un lavoro aggiuntivo, però che (
come tutti i lavori programmabili e programmati ) una volta
entrato in un programma di routine, non implica maggior
impegno lavorativo.
Rispetto al possibile stress aggiunto che i cambiamenti di
gruppo possono portare per il bestiame, almeno tener
conto di non muovere meno di 4 – 5 animali per volta,
affinché la socializzazione delle vacche che si muovono sia
più facile per la compagnia di altri animali nella stessa
situazione. Quanto maggiore sia il numero di vacche che
muoviamo in maniera simultanea tra diversi gruppi, più
facile sarà il suo adattamento al nuovo ambiente ed alla
nuova gerarchia sociale.
Tenete conto che l’omogeneità e somiglianza di ambienti
nelle diverse stalle tendono a facilitare l’adattamento degli
animali che si possano muovere, ossia che quanti meno
cambi e variazioni in aspetti come il tipo di cuccetta, lettiere, ventilazione, abbeveratoi, mangiatoia etc. tra i diversi
gruppi, è molto meglio.
Quanto maggiore sia il comfort e benessere nei diversi
gruppi in tutti i sensi, l’ impatto negativo provocato dal
movimento degli animali tenderà a relativizzarsi in gran
misura.
Anche nella misura in cui migliori la crescita e lo sviluppo
delle manze quando arrivano al primo parto, le relazioni che
stabiliscono con il resto degli animali saranno meno sfavorevoli per loro, ossia che si adattano meglio alla convivenza
con animali più adulti e ai cambiamenti di gruppo.
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Genetica
Di Brad Sayles, Vicepresidente di Operazioni Internazionali di Semex Alliance
La regola 30/ 60/ 90 nell´ inseminazione
S
elezionare i tori che ti aiuteranno a raggiungere le
tue mete di produzione, longevità e, in totale, produttività della mandria è diventato più complicato
con l’ introduzione delle prove genomiche, tanto per femmine come per maschi. Decidere come incorporare con
sucesso i tori giovani con prova genomica nei propri programmi genetici, significa immaginarsi quanto rischio si é
disposti ad assumere. Al fine di prendere le migliori decisioni per la selezione, è importante avere molto chiare le
differenze che esistono tra i tori giovani con prova genomica e i tori con prova di progenie.
Una regola generale quando cerchiamo di capire queste
differenze è quella dell’affidabilità 30/60/90. Questa
regola non è certamente una scienza esatta, però è un riferimento facile da capire, che possiamo usare quando dobbiamo valutarle:
• Tori in prova, senza informazione genomica e solo con
indice di pedigrí hanno una affidabilità tra il 30/45%
• I tori giovani con prova genomica hanno una affidabilità intorno al 60/65%
• I tori con prova di progenie con 100 figlie come
minimo, avranno una affidabilità del 90 %.
Anche se alcuni tori con prova genomica possono aver raggiunto la fascia
del 75% di affidabilità per produzione (per esempio nel sistema USA),
questi alti livelli ancora non sono stati
convalidati dalla maggioranza degli studi internazionali.
Pertanto, è meglio considerare il menzionato 60/65%.
Quando pensiamo alla selezione dei tori e all’ uso della
genomica, è importante capire che, l’ informazione genomica è un grande strumento al nostro servizio per la scelta
dei tori. Anche se l’ affidabilità di questi tori è un pó più
bassa rispetto un toro provato, è molto più alta di quella di
un toro giovane in prova, senza informazione genomica e
solo con le medie dei suoi genitori.
Partendo da questo concetto, ci sono diversi modi per utilizzare i tori genomici nei programmai genetici, con un
Gen-I-Beq
LAVAMAN
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LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
impatto minimo sull’ affidabilità generale della mandria.
Semex con la sua linea di tori GENOMAX ha sempre raccomandato di usare un gruppo di tori provati genomicamente, contro l’ uso di un solo toro.
Per esempio, usando 10 dosi di cinque tori genomici, l’
affidabilità media di questo gruppo si incrementerà di quasi
un 90%: in pratica, quello che stiamo facendo nell’usare
un gruppo di tori è diluire e gestire il rischio genetico: se
consideriamo che uno o due dei cincque tori non coprirebbero le aspettative, le possibilità che gli altri due o tre le
superino sono alte, cosa che porterà la media dei tori provati a posizioni molto prossime ai genomici. Se al contrario stiamo usando solamente un toro, dovremo accettare il
rischio che questo individuo non raggiunga i risultati attesi.
La lista dei tori GENOMAX di Semex riunisce alcuni tori
giovani leaders dell’ industria. La società si sforza per includere in questo selettivo gruppo i tori più alti per LPI, TPI,
Net Merit e Tipo. Allo stesso tempo, Semex avrà sempre tori
GENOMAX con dati ufficiali per la Facilità di Parto e
Fertilità, al fine di offrire ai nostri clienti la maggior tranquillità , quando inserisce tutti questi tori nei suoi programmi
genetici.
TA BELLA 1. D IFFEREN ZE ATT ES E NEL VALORE
GENETICO REA L
Tipo di valutazione
Affidabilità
media (%)
Prot.
(kg.)
Affidabilità
+/-
Tori in prova (PA)
36/38
+/- 34
+/- 6,8
Genomici PA (GPA)
63/67
+/- 25
+/- 5,82
Tori provati
90/93
+/- 11
+/- 2,7
Questo significa che nei tori in prova (solo con indice di
pedigrí) le loro prove potrebbero variare tra il +/- 6,8 punti
in tipo, nei Genomici +/-5,82 punti, e nei provati con 100
figlie +/- 2,7 punti (sempre a tipo)
TA BELLA 2. EQUIVALENTE DI AFFIDABILITÀ DEI
TORI GENOMAX USATI IN GRUPPO.
Tori pe r gruppo
Affidabilità della prova genomica
(GPA) di ogni toro nel gruppo
5
92
10
96
Crackholm
FEVER
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
11
Genetica
Di Jay Shannon. Direttore di Operazioni Internazionali di Semex Alliance
Tori Genomici, leaders in Genetica
L
’ obiettivo di Semex è fornire ai nostri clienti la
miglior e più diversa fonte di genetica, con il livello
di affidabilità più alto possibile, per garantire il succeso e la produttività delle sue aziende. Questo è il cuore
della nostra filosofia di Ge netica per la Vita.
mici, che sono realmente il meglio del meglio. Solo uno di
ogni sette di loro qualificherà per essere un toro
Genomax. Pertanto, ci stiamo assicurando che i tori
Gen omax sono veramente la ge netica le ade r nel
mondo.
Uno strumento vitale per il successo dei nostri clienti è l’
elenco dei tori Genomax™, i tori genomici più giovani e
brillanti disponibili nel mondo attuale.
La Genomica ha fornito alla nostra industria la capacità di
selezionare i migliori animali, con più fiducia e a un’ età
più precoce. Certamente, è ancora una tecnologia in via
sviluppo, come riflettono molti articoli pubblicati durante il
2012, che parlano della limitazione delle predizioni genomiche. Questi lavori segnalavano che le predizioni genomiche sono spesso sopravalutate all’ inizio, con la maggioranza dei tori che tendendo ad andare verso il basso, una
volta che si convertono in tori provati. In Semex, abbiamo
lavorato duro per analizzare questa tendenza, e fare attenzione su questa sopravalutazione.
GENO MA X PLUS :
GENO MA X-REPRO MA X- CALVIN G EASE
Comunque, questo non cambierà la nostra fiducia, o detto
di modo diverso, la nostra convinzione che la genomica
fornisce ai nostri clienti una gran opportunità e grandi vantaggi. Le nostre ricerche confermano che, pure tenendo
conto di questa sopravalutazione, la genetica dei tori genomici piúù alti ancora supera abbondamentemente quella
dei migliori tori provati nell’ attualità.
Se Lei sta cercando i migliori tori genomici, con
seme di alta fertilità e dati di facilità di parto, la
linea dei tori Genomax Plus™ di Semex è per Lei:
questi tori hanno tutti i meriti di un toro Genomax,
con alta fertilità del seme come quella dei tori
Repromax™ e dati di facilità di parto, che li qualifica dalla sua parte come tori Calving Ease™.
Utilizzi i tori Genomax Plus con piena fiducia!
Possiamo analizzare gli studi di convalidazione che si sono
fatti al riguardo. Nel seguente grafico si analizzano i tori
genomici del 2008 che hanno prova ufficiale nel 2012,
con il riflesso delle differenze tra entrambe. Il Top 100 dei
tori in LPI ha una discesa di 622 punti, buona parte di
questa differenza si deve all’ importante caduta di tutti i figli
di Shottle, in realtà se togliamo i figli di Shottle la differenza sarebbe solo di 206 punti.
Con il fine di trovare la genetica leader nel mondo, Semex
utilizza un processo di selezione molto rigoroso: cominciamo selezionando femmine di alto valore genomico, e ogni
anno si fanno più di 4.500 test genomici ai tori giovani.
Solamente 300 di questi 4.500 sono sufficientemente
buoni per entrare al centro di Semex. Questa intensità di
selezione fornisce a Semex un gruppo di tori giovani geno12
Fonte: Sargoizaei and Chesnais, 2012
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
Di Alfonso Ahedo Fernández
Genomici, questa grande opportunità
Marbri FACEBOOK
Q
uando si pubblicarono le prime prove genomiche in Agosto del 2009, la novità e la complessità degli studi ci lasciò in attesa di vedere
come si sarebbero evoluti gli avvenimenti. Dopo tre anni di
convalidazioni, aggiustamenti etc, possiamo dire che l’utilizzo dei tori genomici ha ottenuto fiducia, e senza dubbio
costituisce un’ opportunità affinché le stalle selezionino a
maggior velocità, avendo animali meglio dotati geneticamente, e conseguentemente con maggior possibilità di
essere più produttivi.
Tutto faceva pensare che la genomica sarebbe servita affinché i centri selezionassero i tori in maniera più efficiente, e
non mettere tori di livello insufficiente nei centri.
Comunque, se partiamo semplicemente da questa premessa, questo già implica un passo avanti molto importante
per il progresso genetico mondiale, perché tutti i tori giovani che si useranno avranno un livello genetico molto
superiore. Si capisce che i torelli bassi non entreranno più
nei centri.
Dopo tre anni lunghi vissuti nella nuova era della
Genomica, vedendo i risultati che confermano buona parte
delle aspettative, mi sento di raccomandare il suo uso
iniziando in maniera moderata, fino al 30% (anche se le
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
raccomandazioni di uso di Semex e di altri centri sono più
alte), perché capisco che anche rischiando qualche sorpresa negativa, c’é molto più da guadagnare nel progresso
genetico per qualsiasi stalla. Senza dubbio in questi anni ci
sono stati alcuni tori che aspiravano molto in alto e sono
rimasti a metà lista senza confermare le aspettative, però
allo stesso tempo sappiamo che tutti quelli che oggi stanno nell’ alto del LPI o TPI sono tori che avevano dei valori
genomici molto alti. Questo ha un significato chiaro: i
migliori tori provat i sempre usciran no dal gruppo
dei migliori tori gen omici. L’ importante è usare sempre gruppi di 5 tori genomici, non centrarci solo in un toro
o due e usarli in maniera massiva, perché allora il margine d’ errore sarà maggiore che usando tori provati.
Se facciamo un uso moderato, usando tori estremi, sempre
i migliori e in gruppi di almeno 5 tori, il livello genetico
dell’azienda aumenterà considerevolmente con una affidabilità alta, perché anche se qualche toro potrebbe cadere
altri rimarranno molto in alto. Un allevamento di 50 vacche, possibilmente deve usare circa 120/150 dosi per
ingravidare le sue vacche e le sue manze, questo significa
che potrebbe usare circa 35/45 dosi, e noi gli raccomanderemmo di usare circa 7/9 dosi di 5 tori genomici differenti. Col passare degli anni le sue manze avranno un
13
valore genetico molto superiore a quello delle sue vacche,
e avrà fatto avanzare considerevolmente il suo livello genetico.
Un esempio pratico, che è la cosa migliore in questi casi:
alla Travesia cominciammo a usare i primi genomici a
novembre del 2010. Concretamente (e curiosamente
pure), il primo toro che scegliemmo fu BRAW LE R.
Usammo abbastanza dosi peró non abbiamo avuto fortuna con le femmine dato che sono nate 9 contro 29 maschi. Di queste 9 la prima parte il prossimo Luglio, 2 in
Agosto, 2 in Settembre e 3 in Ottobre. Questo significa che
abbiamo ridotto molto i tempi perché avremmo usato solo
quest’anno Brawler come toro provato ed invece avremo le
sue figlie partorite.
• Il seguente toro che usammo fu O- KRUS ADER, con
cui abbiamo avuto più fortuna dato che sono nate 27
femmine delle quali ce ne sono già 6 gravide che partoriranno 3 in Settembre e 3 in Ottobre.
• Poi BOWMAN che attualmente ha una prova buona in
USA, e le aspettative in Canada sono alte. Di Bowman
abbiamo 8 figlie, le prime di 10 mesi. In seguito usammo JETT AIR , del quale abbiamo 18 nate , le prime
di 8 mesi, di lui bisogna dire che è uno dei migliori tori
provati del momento.
• Per ultimo usammo PINK MAN, che ha una prova
genomica molto alta a Longevità del quale abbiamo 15
vitelle , le maggiori di 6 mesi.
• Il prossimo Giugno cominceranno a nascere le Numero
Uno, ci sono 62 gravidanze e in Luglio nasceranno le
MERIDIAN del quale abbiamo 57 gestazioni.
• Le seguenti saranno già LET IT SNOW (14) ,
FA CEBOOK (20) e DOORMAN (8) e i prossimi in
usati saranno SALOON, ENFORCER, H EFTY e
SMURF.
In realtà il primo genomico usato fu JORDAN , del quale
abbiamo 116 figlie e che cominciano a partorire il prossimo mese. Con questa esperienza, La Travesia ha un programma un pó più aggressivo; abbiamo imparato molto e
continuamo ad imparare come usare i tori genomici,
attualmente la nostra meta e’ avere 15/20 vitelle per toro
usando possibilmente 6 tori all’ anno.
In riassunto, in questi temi legati alla genetica, sempre
occorre farsi aiutare dalla matematica, che é molto chiara:
se selezionamo i migliori tori provati e li paragoniamo con
i migliori tori genomici, vedremo che logicamente la differenza tra i due gruppi e’ importante. Peró se togliamo la
differenza che ci dice Jay Shannon che hanno avuto i primi
tori nella convalidazione ovvero di 622 punti, vediamo che
ancora così i tori genomici sarebbero oltre i provati con piú
di 250 punti. E questo è un dato fondamentale.
La mia conclusione è quest a: i tori genomici sono
una opport unità affinché il progresso genetico
delle n ostre aziende sia molto piú rapido riduce nd o g l i i n t e r va l li in m a n i e r a si g n i f ic a t i va .
Approfitt a dell’ opport unità!!
TOP GENOMICI CON +3.000 MEDIA GLPI
Tori
Pedigree
GLPI
App. Arti e
Latte Grasso Proteina %Prot. Tipo Mammario Piedi
Facilità
Cellule
parto Longevità Somatiche
ENFORCER
FACEBOOKx SHOTTLE
3.837 2.237
91
89
0,14
15
11
15
102
113
2,81
LET IT SNOW
SNOWMAN x PLANET
3.258 2.546
89
96
0,13
16
14
11
101
106
2,85
HEFTY
MAN-O-MAN x GOLDWYN
3.237 1.917
88
84
0,18
14
13
11
95
104
2,86
FACEBOOK
MAN-O-MAN x AIRRAID
3.188 1.925
106
71
0,06
12
10
12
101
107
2,80
NUMERO UNO MAN-O-MAN x SHOTTLE
3.125 1.157
88
54
0,13
14
13
12
104
114
2,61
FERNAND
MAN-O-MAN x BOLTON
3.103 1.672
94
73
0,15
10
11
12
102
109
2,69
LAUSMART
SNOWMAN x GOLDWYN
3.101 2.835
92
88
-0,05
10
8
13
106
109
2,76
DOORMAN
BOOKEM x SHOTTLE
3.057 1.361
69
62
0,17
19
18
10
101
111
2,46
SMURF
SNOWMAN x PLANET
2.941 2.798
81
85
-0,04
13
12
11
104
106
2,69
SALOON
ALTAIOTA x PLANET
2.917 2.285
78
77
0,03
14
12
6
101
107
2,95
CONTROL
SNOWMAN x BOLTON
2.882 1.933
60
70
0,08
17
14
11
97
111
2,58
FREDERICK
FREDDIE x PLANET
2.878 1.955
79
60
-0,03
10
11
9
103
114
2,70
SUPERSONIC SUPER x SHOTTLE
2.805 1.757
87
65
0,08
10
7
8
100
112
2,87
MERIDIAN
DOMAIN x PLANET
2.789 2.225
53
69
-0,03
17
16
8
103
110
2,79
CARNIVAL
MAN-O-MAN x PONTIAC
2.661 1.922
61
62
-0,03
15
13
13
103
106
2,74
Media:
3.052 2.035
81
74
0,06
14
12
11
102
109
2,74
14
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
Fra Amici
Di Oriano Valeriani
SA E - Società
A gricola Emiliana slr
I
n una splendida giornata di sole andiamo a fare visita ad
una azienda di amici, la SAE (Società Agricola Emiliana,
provincia di Reggio Emilia nel comune di Casalgrande) di
proprietà del Sig. Pifferi William e gestita dal sig. Prampolini
Ferdinando, per gli amici Ciccio.
Cicci o, come e quando nasce ques ta ottima realtà
z ootecnica?
La SAE nasce nel 1988 quando il sig. Pifferi Danilo, industriale del
settore ceramico, decide di acquistare una azienda zootecnica
per coronare un sogno e nel contempo ritornare alle sue origini.
L’acquisto consisteva in un podere di 70 ettari di terreno con stalla a stabulazione fissa di 60 frisone in mungitura. Questo rappresentava solo l’inizio di ciò che il sig. Pifferi voleva realizzare e così
in due anni trasformo completamente l’azienda costruendo grandi strutture prefabbricate in cemento in grado di ospitare 150 vacche in mungitura con relativa rimonta e un grande fienile.
Ma tu Ciccio quando sei arrivato alla SAE?.
Sono arrivato nel 2002 quando il sig. Pifferi William mi chiese di
venire qui a gestire la SAE e così dopo una lunga riflessione ho
deciso di chiudere la mia piccola azienda in cui mungevo 15 vacche per iniziare questa nuova attività, ma come tu sai mi sono
portato in azienda anche le mie vacche di cui andavo orgoglioso, perché erano veramente degli ottimi animali e su alcune di
queste ho costruito delle ottime famiglie.Il proietto è cresciuto e
oggi la stalla è passata da 150 a 300 vacche. Ma non è tutto perché la proprietà decide di acquistare un caseificio, ristrutturarlo e
iniziare a trasformare direttamente il proprio latte in Parmigiano
Reggiano.
Quindi oggi Ciccio l’az ienda che dimensioni ha
raggiunto?.
L’azienda si sviluppa su 130 ettari di terreno destinati alla produzione di foraggio, (70 ettari di proprietà e 60 in affitto) 100 a
medica e 30 a prato stabile. La produzione di foraggio copre
circa li 65% del fabbisogno aziendale mentre il restante viene
acquistato da aziende del comprensorio. In stalla alleviamo 610
capi di cui 300 sono vacche in mungitura.
P roducendo latte da Parmigiano Reggiano,
che ti po di alimentazione fai?.
Noi facciamo una alimentazione tradizionale basata sull’utilizzo
di fieni e mangime composto integrato. La nostra razione è costituita da 7 kg di fieno di prato stabile, 8 kg di fieno di medica e
mediamente di 12 kg di mangime pellettato distribuito con auto
alimentatore a collare individuale in otto volte al giorno.
Cicci o come mai non utilizz i il carro miscelatore?.
Abbiamo deciso di non utilizzare il carro per produrre il vero formaggio tradizionale con pasta di buona granulosità. Sicuramente
se avessimo utilizzato il carro miscelatore avremmo potuto produrre un po’ più di latte ma non era quello che volevamo.
Quale è la tua produzione attuale?.
Attualmente le 299 vacche in mungitura producono 31,9 kg di
media con le due mungiture e 200 giorni di lattazione. L’EVM di
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
stalla è di 10921 kg con il 3,52 di gr. e il 3,50 di pr. con 200.000
cellule somatiche e con un parto concepimento di 140gg.
Sono dati fantastici,
Ciccio come viene gestita l ’azie nda?
In azienda sono presenti 5 dipendenti di cui tre effettuano la mungitura, con sala a spina 15/15,
mentre le altre due gestiscono la mandria, vitelli compresi.
Ciccio adesso parliamo un po’ di genetica che è la
nostra grande passione, che cosa stai mungendo oggi?
Come tu sai stò mungendo diverse figlie di tori Semex, e con
grande soddisfazione, ho delle figlie di Howie, Japer, Buckeye,
Talent, September Storm, Outside, Lheros, Spirte, Mr-Burns,
Titanic ecc.
Quale tra que sti tori ti ha dato maggiori risultati?.
Non ti nascondo che le migliori vacche, vere macchine da latte,
me le ha date Lheros, ti faccio qualche esempio, scrivi,
az. 1251, 3 latt., 305gg, 18550 kg, 4.00 gr, 3.30 pr, Cap. Prod +72, P.ti 85
az. 1265, 4 latt., 305gg, 19096 kg, 3.40 gr, 3.10 pr, Cap. Prod +66, P.ti 87
ma non solo Lheros mi ha dato ottime vacche, guarda questa
Golwyn della Titanic
az. 1435, 2 latt., 305gg, 14453 kg, 3.30 gr, 3.10 pr, Cap. Prod +28, P.ti 89
e che dire di questa Mr- Burns
az. 1447, 2 latt., 212gg, 10844 kg, 3.40 gr., 3.20 pr., Cap. Prod +29, P.ti 85
con una proiezione a 305gg di 13504 kg e un ultimo controllo a
212 gg di 52 kg.
Quindi Ciccio la tua sce lta di usare i tori Semex ti
sta dando s oddisfazioni?.
Certo, non ne avevo dubbi, come ben sai mi sono sempre piaciute le belle vacche e con Semex sapevo che le avrei avute, ma ero
sicuro che avrei avuto anche tutto il resto, il latte, i titoli, la longevità e la funzionalità, che ho trovato.
Ciccio che tori stai usando oggi?
Dei provati sto usando Mr- Burns, Windbrook, Lauthority, Sid,
Bachelor, Eight, Jungle, Brawler, ecc. mentre dei genomici uso Letis-Snow, Doorman e Budlight.
Ciccio in alle vame nto hai famiglie di vacche
importanti e con i ndici alti?
Si ho animali che provengono da famiglie della Miss Marrk Maui,
della Laurie Sheik e della Black Rose, su cui sto lavorando con trapianti e ho una manza molto alta per indice gnomico (+2814) ,
la az.1722 (Man o Man x Goldwin x Titanic x Rubens) 11° in Italia,
che ha gravidanze con Let-is-Snow ed è gravida di Doorman.
Ciccio un’ultima domanda pe r finire , pe ns i che
l’azie nda in futuro subirà de i cambiamenti?
Non penso che nel breve periodo le cose cambino, cercheremo
di migliorare il benessere animale e tutto ciò che riguarda la
gestione.
Ciccio grazie per questa piacevole chiacchierata e spero che
anche in questo momento di difficoltà il progetto continui a crescere, cosa che con la tua passione è sicuramente garantito.
15
Relazioni
V erso dove si muove la produzione di
latte in un mondo che chiede cibo
O
gni volta che gli organismi internazionali offrono dati sulla mappa socio-economica del
mondo, ci troviamo di fronte a una realtà terribile, alla quale però non possiamo dare le spalle: nell’
attualità si valuta che 2.6 miliardi di persone sopravvivono
con meno di 2 dollari al giorno, di questi 1.4 miliardi sono
qualificati come molto poveri, considerando che vivono
con meno di 1.25 $US al giorno. La povertà di alcune zone
di Africa e Asia riguarda la maggioranza della popolazione che vive in povertà estrema (933 milioni di persone), ed
è associata a malnutrizione, che FAO calcolava già nel
2009 che 1.02 miliardi di persone (un sesto della popolazione mondiale). Per cui oggi niente fa pensare che questo
dato sia in miglioramento da allora.
Più del 75% di questi 1.4 miliardi di molto poveri vive in
aree rurali, che in modo parziale o totale dipendono
dall’agricoltura e dall’allevamento. Nel mondo ci sono
approssimativamente 150 milioni di aziende da latte, la
maggioranza in paesi in via di sviluppo. Secondo la IFCN
(International Farm Comparation Network) che raggruppa
i 90 paesi che producono circa il 98% del latte del mondo,
la media di vacche per stalla mondiale è di 3 vacche.
Questo è dato dai paesi in via di sviluppo che hanno tra 1
e 2 vacche, mentre 11 dei 90 paesi analizzati hanno una
media superiore a 100 vacche per stalla.
Differenze estreme che possiamo trovare comparando, per
esempio, due realtà tanto diverse come quelle di Stati Uniti
e Pakistan, nella quale gli Stati Uniti producono più latte
del Pakistan, con l’ 1% delle aziende che ci sono in questo
ultimo paese. Il paragone tra paesi continuerebbe con altri
dati significativi: mentre Australia ha 213 vacche per azienda, Argentina 157 e Stati Uniti 146, la media in India è di
2 vacche per azienda.
In concreto l’India, con 75 milioni di aziende, si trova con
questa distribuzione:
Il 78% delle stalle ha 1 a 10 vacche, con il 56% delle
vacche totali. Gran parte del latte prodotto in queste
aziende è consumata dalle famiglie proprietarie delle
stesse, il resto si vende direttamente nei mercati o a
vicini.
Il 22% delle stalle ha da 11 a 100 vacche, con il 28%
delle vacche. Sono aziende familiari.
Solo lo 0,3% delle stalle ha più di 100 vacche, con il
16% delle vacche. Lo scopo in questo caso è generare
un ritorno all’investimento.
Altri dati interessanti per paese:
> Africa ha 32 milioni di aziende da latte
> Pakistan ha 12.2 milioni di aziende
> Russia 3.2 milioni di aziende
16
>
>
>
>
>
Cina 2.8 milioni di aziende
Brasile 1.17 milioni di aziende
Stati Uniti 62.500 di aziende
Canada 13.000 di aziende
Australia 7.500 di aziende
Analizzando poco più in profondità questa realtà, ci troviamo con più dati interessanti:
Nel mondo ci sono 6 miliardi di consumatori di latte o
prodotti lattiero caseari, la maggioranza di questi in
paesi in via di sviluppo. Per poter coprire la domanda
globale di latte, la produzione mondiale deve crescer
un 2% ogni anno. Evidentemente, anche se la media
del consumo di prodotti lattiero caseari pro capite è di
100 Kg. all’ anno, ci sono differenze importanti tra
paesi e regioni: mentre il consumo pro capite in
Europa e’ più di 300 Kg., per alcuni abitanti di Àfrica
o Asia è solo di 10 kg per persona.
Su un totale di 25, Asia del Sud e Unione Europea,
sono le regioni più importanti nella produzione di latte,
arrivando a coprire più del 44% della produzione mondiale.
La produzione mondiale è cresciuta di un 13% tra gli
anni 2002 al 2007, principalmente per gli incrementi
di Pakistan, Cina e l’ India.
Ci sono pochissimi paesi autosufficienti in latte e prodotti derivati. I paesi con maggior sovrapproduzione,
su un totale di 25, sono Argentina, Australia, Nuova
Zelanda, Stati Uniti, Uruguay e Unione Europea. I
paesi con maggior domanda di latte sono Messico,
Giappone, Cina, Filippine e Russia.
Per vedere verso dove si dirige la produzion e mondiale, bisogna analizzare anche la tendenza dei grandi
compratori: alcuni anni fa tra i primi 20 compratori di latte
nel mondo, dove ci sono nomi rilevanti come Nestlé,
Lactalis, Danone, Kraft, Parmalat, etc non c’era nessuna
impresa asiatica, oggi ne appaiono tre, due in Cina e una
in India. E’ incredibile vederli tra i primi, tenendo presente
che in questi paesi si consegna solo alle imprese il 12% del
latte che si produce (di fatto nel mondo si consegna alle
centrali il 39% del latte che si produce, tra vacche e bufali). La più grande di tutte le industrie lattiero casearie, è
Fonterra, la compagnia Neozelandese che raccoglie 20,5
milioni di tonnellate all’ anno, questo perchè in Australia e
Nuova Zelanda la domanda dei prodotti lattiero caseari è
oltre la media mondiale, e con prezzi del latte che battono
i records per la domanda asiatica.
I paesi che producono più latte (in milioni di Tonnellate
ECM) sono:
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
Relazioni
1. India
126
6. Germania
30
2. Stati Uniti
82
7. Russia
30
3. Pakistan
41
8. Francia
24
4. Cina
33
9. Nuova Zelanda 19
5. Brasile
31
10. Regno Unito 14
Un’ altra questione interessante e’ sapere dove costa di
più produrre il latte. Come possiamo vedere nella grafica corrispondente, l’ Europa è al primo posto, la seguono gli Stati Uniti e i Paesi Arabi, meno in Africa, molto vicino a Sud America e Asia.
migliore, come è il caso dell’ Europa. Nella la lista dei
paesi dove più fanno pagare il latte solo ce ne sono due
che stanno in Europa, Norvegia e Svizzera. IL Giappone è
il paese dove l’allevatore lo fa pagare di più, 91 centesimi
di Dollaro Americano, a 0,70€, dopo viene Taiwan, Egitto,
Canada, Giordania, e tutti i paesi che vediamo nella lista
qui sotto. La realtà è che la maggioranza sta in Africa, Paesi
Arabi e in Asia, la dove costa meno produrlo.
In quanto alla questione su dove si produce più latte,
possiamo vedere che in Nord America stanno producendo
quasi 9.000 Kg per vacca, seguito dai Paesi Arabi e dall’
Europa. All’estremo opposto, le zone del pianeta meno
produttrici, vediamo Africa e Asia con 3.000 Kg per vacca,
mentre in America Latina e in Oceania producono 6.000
kg di media.
In conclusione, possiamo dire che i grandi incrementi di
produzione si muoveranno dove è la domanda, dove esiste una massa di popolazione enorme come India e Cina.
Ovviamente non succederà da un giorno all’ altro, però
poco a poco vedremo come le misure di produzione, il
numero di capi per azienda e l’ efficienza aumenteranno in
questi paesi, e conseguentemente le cifre di produzione.
Poi peró arriva la domanda chiave: chi guadagna di
più per il lat te prodotto?...Non sempre è quello che
produce di più a molto meno quello che vende al prezzo
Pertanto… Se sta pensando di mettere un´azienda da latte
nuova in Europa, forse le conviene fare un giro in Asia per
vedere le opportunità che le si presentano.
No.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
MICRO PROSPETTIVA: I 20 PRIMI PAESI LATTIERO CASEARI NEL 2009
Vacch e e bufali
Produzione latt e
Latte per azien da
Prezzo Latte
In 1.000 capi
ECM Tons /vacca/anno ECM Tons/azien da
US -$/100kg ECM
2009
2009
2009
2009
Indian
124.218
Israele
9,7
Nuova Zelanda
1,596
Giappone
91,4
Pakistan
29.704
USA
8,8
Australia
1,245
Taiwan
70,5
EU-27
23.947
Canada
8,6
USA
1,242
Egitto
70,1
Brasile
21.833
Giappone
8,0
Israele
1,215
Canada
67,3
Sudan
13.754
Svizzera
7,5
Argentina
914
Giordania
67,1
Etiopia
9.919
Norvegia
7,2
Sudafrica
838
Norvegia
63,2
USA
9.201
EU-27
6,3
Canada
633
Etiopia
63,1
Mongolia
9.151
Australia
6,1
Giappone
341
Camerun
60,0
Russia
9.023
Taiwan
6,0
Corea
307
Svizzera
59,6
Kenya
6.840
Giordania
5,5
Giordania
286
Corea
58,2
Cina
6.583
Islandia
5,3
Uruguay
279
Islandia
55,1
Tanzania
4.900
Argentina
5,2
Islandia
197
Filippine
54,0
Uganda
4.609
Cile
4,9
Svizzera
161
Uzbekistan
52,0
Colombia
4.338
Cina
4,8
Norvegia
147
Israele
51,9
Nuova Zelanda
4.253
Corea
4,7
EU-27
137
Malesia
50,6
Bangladesh
4.241
Messico
4,5
Cile
124
Turchia
47,9
Turchia
4.165
Nuova Zelanda
4,4
Bielorussia
118
Tunisia
47,1
Afghanistan
4.068
Bielorussia
4,2
Malesia
86
Tailandia
47,1
Egitto
3.799
Ucraina
4,2
Nigeria
82
Iran
44,5
Iran
3.730
Russia
3,2
Paraguay
67
Vietnam
44,2
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
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Rapporti
Un Confronto Fantastico!!!!
Di Jose Alfonso Ahedo
L
o scorso 2 marzo si è celebrato a Friburgo, Svizzera
il Confronto Europeo 2013 per la Holstein e Red
Holstein.
In uno dei Confronti di piu alto livello nella storia ormai
pluridecennale di questo tipo di maznifestazione, l’Italia ha
dimostrato la sua capacità di saper competere con un
gruppo di animali giovani che lasciano ben sperare per un
ottimo futuro.
C .M . E . GO LDW Y N VA N I T Y, di Errera Holstein,
Agriber, AL.BE.RO, M.E.DAL, è stata la JR CHAMPION
della mostra e tutti gli
esperti presenti concordano nel dire che si
tratta
sicuramente
della vacca giovane
con più potenziale per
il futuro in Europa.
Nella prima categoria
delle
secondipare,
TOC -FARM PAGEWIRE
PA M Y, di
Tocchi Filippo, Ilaria e
Attilio e GOLDWYN
S U B L I M E di Ghini
Soc.
Agricola
e
Marsicola Dott. Azelio,
hanno occupato rispettivamente il primo e il
secondo posto.
do gli Svizzeri che partivano come favoriti prima di cominciare il confronto.
L’Italia, di nuovo rappresentata con quattro figlie di tori
Semex come nel confronto del 2010, è arrivata quarta in
quest’occasione. Sicuramente si trattava del gruppo più
bello di vacche giovani, ma la mancanza di vacche adulte
ha sicuramente penalizzato la nostra posizione in classifica
dietro le due favorite, Spagna e Svizzera, oltre alla
Germania che con la Campionessa Riserva delle Vacche
Intermedie e diverse vacche fra le prime nelle sezione adulte aveva un livello di vacche mature molto alto.
Un evento del genere
implica
tantissimo
lavoro e coinvolgimento da parte di tutti.
Si comincia con il scegliere gli animali,
tenerli bene, portarli,
prepararli e finalmente
farli vederr a tutti nel
ring. Grazie a tutte le
persone che hanno
fatto il possibile che
questo potesse succedere e che ci ha permesso di vedere una
mostra fantastica.
Grazie anche a tutti gli
allevatori che hanno
CME GOLWYN VANITY, Campionessa Junior Italiana nel Confronto Europeo
prestato le loro vacNon abbiamo vinto la
che, il loro lavoro, la
categoria intermedia, ma anche in questo caso, abbiamo
loro passione e la qualità dei loro animali sono uno stimodimostrato la qualità dei nostri animali ed il nostro grande
lo per tutti noi, specialmente in questo difficile momento
potenziale per il prossimo confronto. La Campionessa di
che attraversiamo tutti.
questo Gruppo è stata Duplex Medora di Ponderosa
Holstein, Spagna.
IL VIAGGIO DELLA SEMEX
Nella sezione delle vacche adulte, la poca presenza d’animali italiani ha ridotto le nostre possibilità. Questa sezione
è stata dominata dalle due vacche di chi tutti parlavano in
Sicuramente il motivo che rende, per noi della della Semex
fiera, Iron O’Kalibra, che è stata la Campionessa delle
Italia, questo Confronto Europeo indimenticabile è il belAdulte e Gran Campionessa della mostra e A shyn
lissimo viaggio che abbiamo avuto la fortuna di fare con
Goldwyn Vray di Ponderosa Holstein, Campionessa
un gruppo fantastico di appassionati allevatori.
Riserva delle Adulte.
Nel viaggio, durante le diverse visite aziendali che abbiaAl termine dei lavori delle categorie si è tenuto il confronto
mo fatto o nel ring ci siamo divertiti tanto. Grazie a tutti i
per paesi. In questa occasione praticamente senza dubbi
partecipanti per la loro collaborazione e il loro atteggiada parte del gruppo di giudici, la Spagna si è distinta come
mento e grazie a Simone Invernizzi, Laura Riboldi e Gigi
il miglior gruppo nettamente al di sopra degli altri, battenMarinoni per l’organizzazione e gestione del viaggio.
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LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
Rapporti
Il nostro gruppo nella stalla Ferme Des Petits Crêts, domenica mattina
SEMEX AL VERTICE UN A VOLTA D I PIÙ
CLASSIFICAZIONE PAESI
CONFRONTO EUROPEO FRIBURGO 2013
Sembra che ogni volta che c’è un Confronto Europeo
diciamo le stesse cose però è evidente, visto che le cifre
sono incontestabili. Di 112 animali presentati sul
ring, 53 erano figlie di t ori Se mex, quindi un 47%
del tot ale. Con quattro prime in categoria e tre
animali fra Campionesse e Campionesse Riserva.
Se analizziamo i padri, sicuramente il gran trionfatore è
Goldwyn con 30 figlie, molto più del resto.
Però quello che ci sorprende di più è che in Europa con i
migliori animali, la partecipazione di figlie di tori
Semex arrivi quasi al
50% mentre la quota
della Semex in Europa è
sicuramente molto più
bassa per quanto riguarda il numero di figlie
registrate. La presenza di
figlie di tori Europei invece è stata minima, non
arrivava
al
20%.
Sicuramente questo fatto
dimostra di nuovo la tremenda qualità e attendibilità dei tori Semex che
grazie alla serietà e al
rigore del sistema canadese è in grado di offrire
dei riproduttori che
danno agli allevatori i
migliori risultati.
Il gruppo Italiano nel confronto per paesi con 3 figlie di Goldwyn e una figlia di Pagewire, di nuovo 100% Semex
LA GAZZETTA DI SEMEX Nº11 Primavera 2013
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