Farfalle - Protezione civile Agrate

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Farfalle - Protezione civile Agrate
Il Rapporto appena pubblicato dell’Agenzia Europea dell’Ambiente indica
che la perdita del 50% del numero delle farfalle di praterie è da
attribuirsi all’agricoltura intensiva e al cambio di uso dei suoli.
Secondo il Rapporto pubblicato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente
(AEA), il numero delle farfalle di prateria nel ventennio considerato si è
dimezzato e questo drastico calo è particolarmente preoccupante perché
queste farfalle sono considerate indicatori rappresentativi delle
tendenze osservate per la maggior parte negli altri insetti terrestri che,
insieme, formano circa i due terzi delle specie animali del mondo. Ciò
significa che le farfalle sono utili indicatori di biodiversità e della salute
generale degli ecosistemi.
Delle 17 specie monitorate in Europa,
8 sono diminuite, due sono rimaste
stabili e 1 soltanto ha registrato un
aumento; mentre per le altre 6 la
tendenza è incerta.
Tra le farfalle esaminate nel
rapporto
ci
sono:
Icaro
(Polyommatus icarus ), diminuita in
Aurora
modo
significativo;
(Anthocharis cardamines ) che
sembra essere stabile dal 1990;
Atteone
lineato
(Thymelicus
Atteone ) che negli ultimi due
decenni ha mostrato un andamento
Icaro (Polyommatus icarus)
incerto.
"Questo drammatico declino delle farfalle deve suonare come
campanello d'allarme per la riduzione degli habitat di prateria in
Europa. Se non manteniamo questi habitat naturali perderemo per
sempre molte di queste specie. Dobbiamo riconoscere l’importanza
delle farfalle e degli altri insetti, in particolare per l’impollinazione
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Il declino delle farfalle in Europa
come indicatore di perdita di habitat
Aurora (Anthocharis cardamines)
rocciosi o umidi, alle aree urbane e alle riserve naturali.
Anche le aree dove vengono utilizzati sistemi di coltivazione tradizionali,
conosciute come High Nature Value Farmland, sono importanti habitat
per le farfalle di prateria.
Il Rapporto è basato sulla “Farfalla di prateria come indicatore europeo
di biodiversità”. L’indicatore riunisce informazioni provenienti da sistemi
nazionali di monitoraggio delle farfalle sparsi in 19 Paesi europei. Migliaia
di registratori professionali e volontari addestrati, il cui lavoro è
essenziale per comprendere lo stato e le tendenze dei lepidotteri, hanno
contato farfalle su circa 3.500 transetti sparsi in tutta Europa.
Dal momento che il Rapporto si basa su dati raccolti nel periodo 19902013, mentre in molte zone d’Europa i cambiamenti d’uso dei suoli sono
intervenuti ben prima, si suggerisce, pertanto, che il recente
dimezzamento del numero di farfalle possa essere lo sviluppo recente di
un più grave declino a lungo termine.
La Strategia dell’UE sulla Biodiversità, nel riconoscere il cattivo stato di
conservazione delle praterie, sia all’interno delle Aree protette sia su
terreni agricoli. Si sollecita un sistema di intervento nell’ambito della
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che è fondamentale sia per gli ecosistemi naturali sia per
l’agricoltura”.
L’intensificazione delle attività agricole nelle zone pianeggianti dove è più
facile coltivare e l’abbandono di ampie zone di pascolo in aree montane e
umide, specialmente nell’Europa meridionale e orientale, sono le due
principali tendenze che incidono sulle popolazioni di farfalle delle
praterie.
Inoltre, le farfalle sono anche
vulnerabili ai pesticidi, spesso
utilizzati nei sistemi di produzione
intensiva. Anche i terreni agricoli,
abbandonati per ragioni socioeconomiche, possono essere una
concausa.
In
alcune
regioni
dell’Europa nord-occidentale, le
farfalle di prateria sono ormai quasi
limitate ai cigli stradali, alle
diramazioni ferroviarie, ai luoghi
Atteone lineato (Thymelicus Atteone)
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Politica Agricola Comune, per contribuire a sostenere una migliore
gestione, e le farfalle di prateria, potrebbero essere usate proprio come
misura del successo delle politiche agricole, contribuendo a raggiungere
l’obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità entro il 2020.