ACT NOW - Unicef

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ACT NOW - Unicef
ACT NOW
Coinvolgimento dei giovani
ACT NOW: Coinvolgimento dei giovani
Autori: Gala Cockovska (Canada), Antonio Race (Italia), Alexandre Bolla (Francia), Joseph Gotte
Avdjian (Francia), Jessica Karrer (Germania), Zeynep Binboga (Regno Unito), Ria Jalonen
(Finlandia), Tayjah Hall-Luckman (Canada).
Premessa
L'iniziativa “Act Now” fornirà ai giovani non una semplice voce, bensì una voce potente e autorevole.
È di fondamentale importanza che i giovani in qualsiasi regione del mondo siano in grado di esprimere
le loro opinioni e preoccupazioni, offrendo soluzioni ai vari problemi di natura sociale e politica. A
tutti i giovani devono essere fornite competenze adeguate per affrontare le ingiustizie, specialmente
quelle a loro più vicine.
La sfida
Tra le varie difficoltà che ostacolano l’attività dei giovani in tutto il mondo, si ricordano quelle che
minacciano di mettere a tacere le loro voci globalmente. Alcuni Paesi, ad esempio, non hanno
Consigli di giovani o Ministeri della gioventù ed è dunque evidente che molti ragazzi non hanno la
possibilità di partecipare alle decisioni che li riguardano.
Laddove invece un Ministero dei giovani/Consiglio dei giovani esiste, spesso manca di visibilità e
riconoscimento. Mentre i disordini crescono nella popolazione giovanile, l’incapacità di riconoscere
tali mancanze può rivelarsi disastrosa per il futuro dell’intera società. Senza strutture di sostegno
adeguate, la popolazione giovanile rischia di continuare ad essere privata dei propri diritti. Limitate
poi risultano essere le risorse multimediali gestite dai giovani e per i giovani. Dunque, la popolazione
giovanile si considera impotente nel processo decisionale, sfociando nell’apatia e nella perpetua
inazione.
Soluzione: Act Now
A fronte di ciò, la nostra proposta si articola in tre azioni distinte:
- Misure atte a migliorare il coinvolgimento dei giovani nei paesi in via di sviluppo
- Misure atte a migliorare il coinvolgimento dei giovani nei paesi industrializzati
- Iniziativa di comunicazione globale
Secondo molti delegati J7 provenienti da paesi industrializzati e in via di sviluppo, anche laddove
esistono strutture di sostegno e rappresentanza per i giovani, queste sono in genere solo gestite da
organizzazioni non governative (ONG).
Approccio nei paesi industrializzati
Il nostro principale obiettivo è raggiungere autorità politiche (come voi e il Governo tedesco),
promuovendo una partnership con le ONG, allo scopo di migliorare l'inserimento giovanile nei
processi decisionali politici, soprattutto quelli riguardanti direttamente la popolazione giovanile.
Si consiglia vivamente una partnership tra ONG e Stato finalizzata a creare Consigli dei Giovani a
livello locale, regionale e nazionale, e il miglioramento delle strutture già esistenti.. Si auspica inoltre
che il risultato delle deliberazioni di tali consigli giovanili sia condiviso con i rappresentanti del
Governo che si occupano di gioventù e/o istruzione, come il Ministro della gioventù. È indispensabile
che i consigli locali siano costantemente collegati tra di loro e siano in grado di scambiare
informazioni con i rispettivi partner regionali e nazionali.
Per garantire l’efficacia e l’attività di tali consigli, è auspicabile, da un lato, che ci sia il sostegno da
parte dello Stato e dei Consigli giovanili di livello superiore (regionali e statali); dall'altro, che ci si
renda conto del loro operato.
Approccio nei paesi in via di sviluppo
L'approccio nei paesi in via di sviluppo è leggermente diverso. In alcuni casi il supporto governativo
in questi Paesi non è sempre pari a quello del mondo industrializzato. In questo caso, il principale
sostegno nel tentativo di creare i Consigli di Giovani dovrebbe essere dato dalle ONG e altre
organizzazioni non governative, ivi presenti. Ciò in virtù della conoscenza che queste hanno del
territorio e delle sue dinamiche. L'UNICEF, ad esempio, è presente in quasi tutti i paesi in via di
sviluppo e ha perciò una conoscenza molto dettagliata delle varie problematiche locali. La sua attività
s’incentra generalmente anche nell’educazione dei giovani di tali Paesi su come affrontare problemi
dei rispettivi territori.
Nostro ultimo obiettivo in questi Paesi è dunque quello di creare la stessa struttura di Consiglio dei
Giovani a livello locale, regionale e statale, così come già proposto per i Paesi sviluppati. I giovani
che prestano servizio in questi consigli dovrebbero essere istruiti su determinate tematiche dall’
UNICEF così come dalle scuole per dar vita a nuove idee a partire da una buona preparazione su
tematiche di rilievo. Tutti i consigli nazionali della gioventù (sia dei paesi in via di sviluppo, sia di
quelli industrializzati) dovrebbero poter inviare "ambasciatori" per motivare i giovani di altri paesi e
informarli dell'operato dei consigli nel proprio paese.
I Consigli dei Giovani sia dei Paesi in via di sviluppo che dei paesi industrializzati interagiranno tra
loro anche tramite una piattaforma inclusa nell'iniziativa di comunicazione. Di questa, seguono qui
i dettagli:
Il nostro contributo in qualità di giovani
Come delegati J7, è nostra intenzione costruire una piattaforma di comunicazione per aiutare e
consigliare giovani in tutto il mondo; potremo così interagire con i nostri pari nei paesi industrializzati
e in via di sviluppo. Sarà quindi possibile motivare tutti i giovani ad impegnarsi politicamente,
attraverso vari social media (Twitter, YouTube, Facebook etc) e tramite contenuti offline, se Internet
non è disponibile. Vogliamo condividere esempi di gioventù emancipata e attiva che ha fatto la
differenza nei propri paesi, città o comunità. Il nostro messaggio è che ogni ragazzo può fare la
differenza con la sua partecipazione. L'iniziativa di comunicazione sarà così soprattutto una fonte di
motivazione. Il sostegno dell’UNICEF e di altre ONG nella distribuzione di questi video, e di ulteriore
materiale prodotto per il formato media, sarà finalizzato al successo della diffusione di questi
contenuti in tutti i paesi. Attraverso i social media, anche i giovani che non appartengono ai Consigli
saranno invitati a interagire con i loro coetanei e a condividere le loro storie e idee on-line.
Le nostre aspettative riguardo il vostro contributo in qualità di Stato
Ovunque ci siano strutture di partecipazione deboli o del tutto assenti, invitiamo i governi a creare
Consigli dei Giovani a livello nazionale, regionale e locale. Ove necessario, questo dovrebbe essere
svolto in collaborazione con le ONG attive sul territorio. Per garantire che questi neo Consigli
possano avere un impatto e un'influenza reale, avranno bisogno di riconoscimento da parte dello Stato
e visibilità. Chiediamo anche ai governi di incoraggiare l'insegnamento dell’educazione civica nelle
scuole e di consentire a queste e ai Consigli giovanili locali di collaborare in attività extrascolastiche.
Infine, facciamo appello ai governi per istituzionalizzare il vertice J7 e renderlo un evento annuale.
Il vertice J7 dovrebbe diventare automaticamente una parte del processo G7 ovunque questo sia
ospitato. I vertici J7 indubbiamente producono un contributo prezioso da parte dei giovani al processo
politico. Pertanto, è fondamentale che il vertice J7 abbia luogo annualmente, in riconoscimento
ufficiale dell'importanza del coinvolgimento dei giovani nella politica.
Conclusioni
Oltre a contribuire alla realizzazione concreta dell'articolo 12 della Convenzione sui Diritti
dell’Infanzia e dell’Adolescenza, queste azioni sono un investimento a lungo termine sulla
consapevolezza civica dei giovani e sulla loro possibilità di diventare adulti coscienti e interessati. Il
nostro obiettivo è una generazione sensibile alle problematiche di tutto il mondo, adeguatamente
preparata a costruire un cambiamento positivo e sostanziale.