DiVini - Tasca d`Almerita
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Data 19-02-2016 Pagina Foglio 1 / 3 SCOPRI PER TE � LOGIN SEZIONI EDIZIONI LOCALI CORRIERE ARCHIVIO SERVIZI CERCA � e servizi in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione propri e di terze parti per le sue funzionalità e per inviarti pubblicità � più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Accetto / BLOG DiVini cerca nel blog Cerca di Luciano Ferraro Wine Spectator: ecco i 100 migliori vini d’Italia 18 FEBBRAIO 2016 | di Luciano Ferraro | @Corrieredivini (+0) Notizie, dettagli, percorsi, successi e scivoloni del vino (soprattutto italiano) e di chi lo produce DIVINI Luciano Ferraro, 54 anni, capo redattore del Corriere della Sera. Da Veronelli negli anni '80, ha imparato che dietro a ogni vignaiolo c'è una storia da raccontare. Autore di alcune guide alle enoteche d'Italia, ai tempi in cui non esistevano i wine bar. DIVINI / CATEGORIE Bere forte Cantine Critici e guide expo Gli eventi Gli inganni Il vino e la politica L'export La birra Le leggi e il vino Non solo vino Senza categoria sommelier I PIÙ LETTI 1 I 50 vini migliori d'Italia, vince il Brunello di Alinghi 2 I cento migliori italiani (secondo Wine Spectator) 3 I 50 migliori vini d'Italia, vince un Barolo 4 Vini rossi, i magnifici 13 5 I 50 chef migliori del mondo, perché l'Italia non vince Molte conferme, qualche ritorno e otto nuovi ingressi tra i migliori vini d’Italia scelti dalla redazione “Wine Spectator” per la quinta edizione di OperaWine. Il Vinitaly di Tasca d'Almerita Per quanto riguarda le Denominazioni DOC e DOCG i disciplinari e l'elenco delle cantine geolocalizza 18.02 | 10:01 Lettore_12289782 Codice abbonamento: ah ah... questi "vignaioli" raccontati dal veronelliano... tutta vigna e calli sulle mani... 18.02 | 15:17 mrz2 068425 DIVINI / ULTIMI COMMENTI 19-02-2016 Data Pagina Foglio Verona, che quest’anno arriva al mezzo secolo di vita, si aprirà per la quinta volta con l’evento organizzato assieme alla squadra dei critici americani, ai quali è affidato il compito di stilare una lista di aziende (e dei loro vini) che rappresentino il vertice dell’Italia enoica. La linea scelta è quella di affiancare aziende stranote a realtà meno conosciute che raccontino frammenti di territorio. Il totale fa 101 aziende, da tutte le regioni. Ad OperaWine si incontrano produttori, esperti e importatori: il vino italiano si mette in vetrina, pensando alle vendite oltre i confini, che nel 2015 hanno fatto incassare al settore 5,5miliardi di euro. 2 / 3 Il Chianti Classico 2015 è stato presentato come anteprima da botte. Potrà essere messo in commerc 17.02 | 08:29 Lettore_12286808 Qui c'è la pagina dell'evento, il 2015 c'è http://www.chianticlassicocollection.it/?jjj=1455649279 16.02 | 20:21 luf Mi sa che ce' un errore, il Chianti Classico dell'annata 2015 e' troppo giovane per essere messo in 16.02 | 17:17 Lettore_5263682 DIVINI / ARCHIVIO < > FEBBRAIO: 2016 LU 1 8 15 22 29 MA 2 9 16 23 ME 3 10 17 24 GI 4 11 18 25 VE 5 12 19 26 SA 6 13 20 27 DO 7 14 21 28 OperaWine edizione 2015 Chi ci sarà al Palazzo della Gran Guardia? Innanzittuto gli immancabili, le famiglie storiche: i Biondi Santi con il Brunello Tenuta Greppo 2008, i Lunelli di Ferrari con la Riserva Lunelli 2006, gli Antinori con il Badia a Passignano Riserva 2007, i Frescobaldi con il Nipozzano Vecchie Viti Riserva 2012, i Tasca D’Almerita con il Tascante 2012. Poi i campioni dell’export, gli ambasciatori del vino italiano: tra questi Allegrini con l’Amarone 2010, Mascarello con il Barolo Monprivato 2001, Bologna con il Bricco dell’Uccellone 2010, Bruno Giacosa e il suo Barolo Le Roccche del Falletto, versione Riserva 2007. E poi Casanova di Neri con il Brunello Cerretalto 2008, Donnafugata con il Ben Ryé 2010, Gaja con il Sperss 2011, Gianfranco Fino con l’Es 2012, Masi con il Mazzano 2007, l’Ornellaia con l’annata 2002. Certezze da wine lover. La pattuglia dei debuttanti genera invece qualche stupore. E’ capitanata dal cantante pop Sting, che scruta Firenze dalla sua collina tra la zona del Chianti e la Valdarno nella sua grande Tenuta Il Palagio. Il buen ritiro dell’ex Police, in poco meno di 20 anni, si è trasformato in una azienda agricola che ha scelto la biodinamica, puntando soprattutto sui vitigni locali, dal Sangiovese al Colorino. Sting ha promesso che sarà presente a Verona, bersaglio preferito dai fotografi, con l’annata 2011 del Sister Codice abbonamento: 068425 Moon, il rosso che ricorda la canzone in cui annuncia che la “sorella luna sarà la mia guida” (richiamo preveggente al calendario astronomico usato nell’agricoltura biodinamica?). Tasca d'Almerita Data 19-02-2016 Pagina Foglio 3 / 3 Vinitaly Lounge, OperaWine 2014 Altro debutto: Ippolito 1845 è l’antitesi del pop, una solida cantina calabrese che punta soprattutto sul Cirò (a Verona porterà il Ripe del Falco Riserva 2001), guidata dall’ultima generazione, Gianluca e Vincenzo, ancorata alla tradizione. Tra i produttori che si affacciano per la prima volta ad OperaWine ci sono i giovani della pugliese Schola Sarmenti delle famiglie Calabrese e Marra che a Nardò hanno rimesso in sesto, alla fine degli anni Novanta, un vecchio stabilimento vinicolo in disuso, dedicandosi soprattutto a Primitivo e Negramaro. Poi l’abruzzese Binomio, interessante azienda nata dal patto (e dalla passione) di Stefano Inama e Sabatino Di Properzio de La Valentina; Castello d’Albola, l’avamposto nel Chianti Classico della famiglia Zonin; la piemontese Elvio Cogno, sul bricco della Ravera, una gamma di Barolo di alta qualità; e dal Nord Est la Bellenda autrice di interessanti Prosecco, anche con il Metodo Classico e la rifermentazione in bottiglia, e infine La Tunella, dai Colli Orientali del Friuli, con Massimo e Marco Zorzetting che portano avanti la tradizione famigliare. Rientrano nella lista, dopo aver saltato una o più edizioni, Norante Di Majo dal Molise, i prosecchisti Bisol, i siciliani Cusumano, gli americani di Castello Banfi, Bertani dalle terre dell’Amarone. ”Ogni anno – spiega Tom Matthews, esecutive editor di Wine Spectator – siamo chiamati a stilare la lista dei 100 che rappresentano il meglio dell’Italia. Impossibile, quindi cambiamo la lista inserendo nuovi produttori e nuovi vini. I nuovi otto ingressi del 2016 rappresentano la sorprendente varietà del vino italiano”. Tag: OperaWine, Tom Matthews, Vinitaly CONTRIBUTI 0 PARTECIPA ALLA DISCUSSIONE CONTRIBUTI Tasca d'Almerita 0 Codice abbonamento: INVIA 068425 Scrivi qui il tuo commento