dal quotidiano la sicilia - la nostra denuncia
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dal quotidiano la sicilia - la nostra denuncia
LUNEDÌ 19 GENNAIO 2015 LA SICILIA CATANIA .17 In città nella scuola primaria sono 2.569 le classi a tempo normale e solo 210 quelle a tempo pieno; nella secondaria di 1° grado, 1.565 contro 143 Studio Cisl sulla scuola Il tempo prolungato resta un’illusione In Sicilia le classi disponibili sono solo l’8%, nel nord percentuali vicine al 50% Già partite le iscrizioni scolastiche on-line ma scegliere il tempo prolungato a Catania, come nel resto della Sicilia, è quasi inutile. La Cisl e la Cisl Scuola di Catania denunciano ancora una volta i ritardi del sistema scolastico e chiedono che si apra un confronto tra enti locali e Ufficio scolastico provinciale, perché politiche sociali e politiche scolastiche, con un fronte comune, possano trovare soluzioni innovative ai bisogni delle famiglie catanesi. «La quantità di tempo scuola erogata in Sicilia - afferma Pippo Denaro, segretario generale Cisl Scuola Catania - resta ancora sensibilmente inferiore alla media nazionale, i modelli di tempo pieno (scuola primaria) e tempo prolungato (secondaria di I grado) sono attivati in percentuali che si discostano fortemente da quelle di altre aree territoriali». Nell’anno scolastico 2013/2014, mentre al Nord le percentuali di classi che attuavano il tempo prolungato era vicino al 50 per cento, in Sicilia era poco più dell’8 per cento. A Catania, nella scuola primaria, erano 2.569 le classi a tempo normale e solo 210 quelle a tempo pieno; nella secondaria di 1° grado, 1.565 con 143 a tempo prolungato (dati Ufficio scolastico regionale). Nella provincia etnea c’è un’altra anomalia: nella scuola dell’infanzia la percentuale di sezioni a tempo ridotto è addirittura prevalente sul tempo normale ed è il più alto in Sicilia. Le sezioni a tempo ridotto sono 747, mentre il tempo normale si ferma a 458 sezioni. «Una situazione che deriva certamente dalla carenza di organici, vincolati a tetti che non tengono conto del reale fabbisogno, ma soprattutto da politiche miopi degli enti locali, cui va addebitata la responsabilità per le gravi carenze riscontrabili in tema di edilizia scolastica e servizi di supporto, come mense, trasporti, assistenza socio sanitaria». La rete scolastica catanese è costituita da 853 plessi scolastici, in Sicilia arrivano a 4.220. Una situazione che rende particolarmente difficile far fronte alle esigenze ordinarie di vigilanza e pulizia, anche a causa della consistenza degli organici dei collaboratori scolastici. «Sono tantissimi i casi di plessi scolastici con la presenza di un solo collaboratore - sottolinea Denaro - con ciò che ne consegue in caso di assenza per quanto riguarda tutte le mansioni che gli sono affidate, a partire da quella di aprire e chiudere i locali». «La crisi del settore della formazione professionale - dice Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl di Catania - impedisce di utilizzare pienamente le opportunità che potrebbero venire da percorsi alternativi per assolvere l’obbligo di istruzione e formazione. Una situazione che, al pari dell’impossibilità di ricorrere al tempo prolungato, penalizza i più giovani dei quartieri difficili e aggrava il disagio che vivono le loro famiglie. È un’emergenza sociale e occupazionale, come la Cisl ha più volte denunciato, non risolta dalla politica che pensa a fare altro». Anche la scuola secondaria di II grado vive una situazione di grande disagio. A Catania, i plessi sono 109, ma con il proliferare di indirizzi che non risponde alla fisionomia del territorio, ma solo a logiche di pura concorrenza che per attirare alunni. Con un forte squilibrio nella distribuzione degli istituti sul territorio, dove convivono mega istituti, come gli alberghieri e i tecnici industriali, e istituti sottodimensionati. La cancellazione delle Province decisa dalla Regione, con la loro conseguente gestione commissariale, si traduce in totale assenza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. «Il recente caso del liceo di Mascalucia ne è la testimonianza - ricorda Rotolo - ed è uno dei casi che conferma la necessità che la Regione dia urgente attuazione alla riforma che definisca il livello istituzionale più idoneo a superare quello dell’ex Provincia regionale». «È importante che a Catania - concludono Rotolo e Denaro - enti locali e Ufficio scolastico provinciale si mettano assieme per concorrere a dare un sistema scolastico più completo, al passo coi tempi e con le necessità di giovani e famiglie. Il tempo prolungato significa anche posti di lavoro tanto nella scuola quanto nei servizi collegati. Le soluzioni possono essere trovate attingendo ai fondi oggi disponibili tanto per i servizi sociali quanto per le politiche scolastiche. Si tratta di avviare finalmente un percorso facendo fronte comune tra istituzioni che oggi spesso si trovano a operare in modo isolato». PIAZZA DUOMO Ieri la giornata della donazione di sangue in 70 aderiscono all’invito dei volontari La Giornata cittadina della donazione di sangue, della solidarietà e del volontariato, giunta alla XIX edizione, anche se turbata nelle in mattinata da una leggera pioggia ha raggiunto il massimo di partecipazione per numero e consistenza da parte delle associazioni di volontariato di ispirazione cristiana, ben 40, inserite nelle attività che si sono svolte in piazza Duomo per tutta la mezza giornata di ieri. Una domenica di metà gennaio che segna una significativa tappa di avvicinamento alle celebrazioni in onore di Sant’Agata. Tanti cittadini hanno visitato i box riservati agli enti, ai gruppi, ai movimenti, alle aggregazioni laicali e ai sodalizi che operano nel campo dell’assistenza, della salute, della carità, dell’animazione, della donazione, della solidarietà e si sono accostati ai presidi mobili dinanzi a palazzo dei Chierici per sottoporsi alla donazione di sangue, allo screening al seno, cardiologico e pressorio. Ciò mentre intorno alla fontana dell’Elefante anche i bambini hanno potuto giocare in serenità e sicurezza, allietati dagli sbandieratori i “Leoni reali” di Camporotondo Etneo, delle majorettes “Rione Maestri” di Motta Sant’Anastasia, dei “Picciotti siciliani” dell’associazione “Mons. Ventimiglia” e dell’associazione “Talità Kum”. Il bilancio, ricapitolato dall’apprezzato ed infaticabile coordinatore dell’iniziativa Vito Mazzarino, ha contato circa 40 donazioni e 30 pre-donazioni di sangue, 15 visite senologiche e 3 cardiologiche e ginecologiche, attivate dall’adesione gratuita dei cittadini che hanno visitato i box espositivi e le autoemoteche. ANTONIO BLANDINI LE VISITE DELLE SCUOLE NELLO STABILIMENTO ETIS 2000 I. T. I. S. CANNIZZARO ELETTROTECNICA CLASSE III A Alunni: Mirko Bonvegna, Marco Carbone, Rosario Costanzo, Santi Lombardo, Marco Messina, Gianluca Polizzi, Danilo Rapisarda, Giovanni Rapisarda, Orazio Santagati, Ennio Scagliotta, Antonino Scalia. Insegnante: Giovanni Di Bella I. T. I. S. CANNIZZARO ELETTROTECNICA CLASSE IV A Alunni: Giuseppe Abate, Roberto Bagiante, Luca Bottitta, Sebastiano Bucisca, Marco Costanzo, Gabriele Finocchiaro, Maximiliano Finocchiaro, Alessandro Grasso, Vincenzo Longo, Giuseppe Mangano, Andrea Marino, Marco Missorici, Antonino Monaco, Daniele Motta, Alfio Puglisi, Francesco Pulvirenti, Ettore Russo, Emilio Salvaggiani, Sergio Sessa, Salvatore Zufalo. Insegnante: Paolo Fallica I. T. I. S. CANNIZZARO ELETTROTECNICA CLASSE V A Alunni: Antonino Balsamo, Alessandro Di Benedetto, Salvatore Di Benedetto, Orazio Facineroso, Alberto Giardinieri, Alessio Giordano, Alfredo Giuffrida, Andrea La Torre, Lorenzo Papa, Mirko Santangelo, Simone Scarcella, Christian Sciuto, Roberto Tomarchio. Insegnante: Daniela Contrafatto UNA NONNA PROTESTA «Ci impediscono il battesimo per Pasqua» La questione può apparire di poco conto, ma per quella famiglia non lo è e soprattutto solleva interrogativi di carattere generale su una Chiesa che, invece che accogliere sembra respingere. Il fatto, come riferito dalla nonna di un piccolino, 4 mesi, che non ha ancora ricevuto il battesimo: «Mia figlia - dice la prof. Renata Fichera - ha avuto un bimbo dal suo compagno e desidera battezzarlo, anche se il papà di confessione evangelista preferirebbe che il figlio decidesse in merito da grande. Tuttavia lei e noi abbiamo insistito e si è deciso per il battesimo. Io lavoro e vivo a Rimini e non riesco a tornare giù prima delle vacanze di Pasqua. E a Pasqua vorremmo battezzare il bambino, anche per ripetere la bella esperienza che abbiamo già avuto con un altro nipotino a Catania. Invece, abbiamo trovato le porte chiuse». La signora spiega che la figlia si è rivolta a due chiese di Tremestieri, centro nel quale abita. In particolare alla chiesa dell’Immacolata e alla chiesa madre di Santa Maria della Pace. «Nel primo caso, a mia figlia è stato risposto - dice la signora Fichera - che il tempio è piccolo e che non permette la sovrapposizione di due funzioni e troppa gente; nel secondo caso, in quella che è la parrocchia di appartenenza, è stato detto che non si può fare nè sabato notte, nè domenica, nè il lunedì dell’angelo. Senza altre motivazioni. E alle sue rimostranze, le hanno dato il nullaosta per celebrare il sacramento altrove. Sono rimasta sconcertata, è questo il modo di accogliere un nuovo piccolo cristiano e la sua famiglia?». In effetti la signora non sbaglia nel ritenere possibile un battesimo pasquale. Secondo le indicazioni tratte dal Rituale cattolico per il Rito del Battesimo dei Bambini, nella sezione «Tempo e luogo per il battesimo dei bambini», fra l’altro si legge al punto «9»: Per meglio porre in luce il carattere pasquale del Battesimo, si raccomanda di celebrarlo durante la Veglia pasquale o in domenica, giorno in cui la Chiesa commemora la risurrezione del Signore. In domenica, il Battesimo può essere celebrato anche durante la Messa, affinché tutta la comunità possa partecipare al rito, e risalti chiaramente il nesso fra il Battesimo e l’Eucaristia. Così come, per quanto riguarda la celebrazione della Veglia pasquale, la terza parte, dopo la Liturgia del Lucernario e la Liturgia della parola è espressamente prevista la liturgia battesimale: «E’ uso celebrare anche dei battesimi la notte di Pasqua, in questo momento liturgico... Quindi il celebrante, pronuncata la preghiera, prende il cero pasquale e lo immerge parzialmente nell’acqua del battistero, benedicendo l’acqua,.. Nel caso in cui ci siano battesimi, si compie in questo momento il rito che può avvenire anche per immersione come nelle comunità neocatecumenali». ROSSELLA JANNELLO