L`apparato riproduttore femminile è costituito da queste parti
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L`apparato riproduttore femminile è costituito da queste parti
Zootecnia Apparato riproduttore femminile Anatomia L’apparato riproduttore femminile è costituito da queste parti: · vulva · vagina · utero · ovidotto · ovaio 1 Zootecnia Apparato riproduttore femminile Le loro funzioni sono queste: · vulva: chiude verso l’esterno l’apparato, impedendo che entri dello sporco · vagina: è l’organo che serve all’accoppiamento. Sul suo pavimento c’è lo sbocco del canale delle urine (“meato urinario”) · utero: è fatto di tre parti: ·cervice: è aperta solo quando l’animale è in calore (poco) e durante il parto (del tutto); presenta molte pieghe (nella bovina) o avvitamenti a spirale (nella scrofa). Produce due tipi di secrezioni: il muco cervicale (durante l’estro) e il tappo mucoso (durante la gravidanza) ·corpo: è una piccola parte di passaggio ·corno: è la zona in cui si svolge la gravidanza; per poter ospitare i feti può allungarsi ed allargarsi molto. Al momento del parto si contrae spingendo fuori il feto. Nei ruminanti le corna sono provviste di caruncole per consentire lo sviluppo della placenta cotiledonare, tipica di questo gruppo di animali. Il corno produce il latte uterino, sostanza zuccherina che mantiene in vita l’embrione fino alla formazione della placenta. · ovidotti: servono al trasferimento degli ovuli, dopo l’ovulazione, fino alle corna uterine. Il padiglione è la parte dell’ovidotto più vicina alle ovaie; la sua forma consente di recuperare l’ovulo dopo l’ovulazione. Nel corso del trasferimento degli ovuli lungo gli ovidotti, se gli ovuli incontrano gli spermatozoi e se questi riescono ad entrare negli ovuli, si formeranno degli embrioni. · ovaie: hanno due funzioni principali: ·produzione di ovuli ·produzione di ormoni L’aspetto di un’ovaia dipende dalla fase in cui ritrova l’animale. Può presentare vescicole contenenti del liquido (follicoli), oppure corpi consistenti che sporgono verso l’esterno (corpi lutei). Il significato di queste formazioni verrà descritto in seguito. Le ovaie presentano due parti: una parte midollare, interna, formata da connettivo, vasi sanguigni e nervi; una parte corticale, in cui si trovano fin dalla nascita tutti gli ovuli primordiali di cui una femmina può disporre. Sono migliaia, ma solo alcuni di essi giungeranno a maturazione, e pochissimi daranno vita a nuovi individui. 2 Zootecnia Apparato riproduttore femminile Ovulazione L’ovulazione è il processo di rilascio di un ovulo da parte del follicolo ovarico. La vita fertile di un ovulo dopo il suo rilascio da parte del follicolo va da 6 a 12 ore. Fecondazione La fecondazione è il processo con cui si fondono i nuclei di un ovulo ed uno spermatozoo. 3 Zootecnia Apparato riproduttore femminile La fecondazione avviene nell’ovidotto. Il feto si sviluppa nel corno dell’utero dopo che l’ovulo è stato fecondato. Placenta La placenta è la struttura attraverso la quale il feto riceve tutti i nutrienti da parte della madre. Nei bovini, la placenta è attaccata all’utero della madre attraverso le caruncole materne ed i cotiledoni fetali (placentomi). Nella scrofa e nella cavalla, tutto il sacco fetale esterno sviluppa piccole connessioni (“villi coriali”) con l’utero materno per nutrire il feto. Questo tipo di placenta è detto “diffusa”. Gravidanza La gravidanza è il periodo necessario allo sviluppo del feto, e va dalla fecondazione al parto. Nella bovina la gravidanza dura circa 9 mesi e mezzo; nella scrofa circa 3 mesi, 3 settimane e 3 giorni; nella cavalla 11 mesi circa. La gravidanza presenta due fasi: nella prima, della durata circa di un mese, l’embrione vive nell’utero materno nutrendosi del latte uterino; se la gravidanza si interrompe in questa fase, si ha un semplice riassorbimento embrionale il cui sintomo esterno può essere uno sfasamento del ciclo (l’animale non torna in calore dopo 21 giorni, ma qualche giorno dopo). Questa fase è detta embrionale. 4 Zootecnia Apparato riproduttore femminile La seconda fase è caratterizzata invece dallo sviluppo della placenta. Il legame tra madre e feto coinvolge molti vasi sanguigni; se la gravidanza si interrompe, ci sarà un aborto, con una emorragia più o meno grande a seconda dello sviluppo del feto. Questa fase è detta fetale. Parto Sono segni che la femmina è vicina al momento del parto: · la mammella piena · la vulva gonfia · la perdita del tappo mucoso · il rilassamento dei legamenti all’attacco della coda · l’irrequietezza La posizione normale del piccolo alla nascita è la presentazione con le zampe anteriori e con la testa poggiata sulle zampe. Ripresa dell’attività riproduttiva Occorrono di solito da 30 a 45 giorni dopo il parto perché il tratto riproduttivo della vacca torni normale. Dopo questo periodo si può fecondare l’animale, che nel frattempo sta producendo il latte. Per la scrofa, invece, durante tutto il periodo della produzione del latte i calori non si presentano. La scrofa tornerà in calore circa una settimana dopo lo svezzamento dei suinetti (intervallo svezzamento – calore, ISC). La giumenta invece torna in calore anche subito dopo il parto; ma si preferisce di solito non fecondarla immediatamente, per permetterle di riprendere le forze. Svantaggi della nascita di gemelli nella specie bovina · ridotta produzione di latte durante la lattazione · maggiore frequenza di difficoltà al parto · maggiore frequenza di aborti · i gemelli sono spesso deboli alla nascita · possibilità di manze freemartin Un freemartin è una manza sterile, nata come gemella di un maschio. Il novanta per cento delle manze gemelle di un maschio è infatti sterile. 5 Zootecnia Apparato riproduttore femminile Fisiologia Ciclo estrale Il tempo che va da una manifestazione di calore all’altra si chiama ciclo estrale. Il ciclo estrale della bovina, della scrofa e della giumenta può avere una lunghezza compresa tra i 18 e i 24 giorni. In media, passano 21 giorni tra un calore e l’altro. La bovina e la scrofa vanno in calore – e dunque possono partorire – tutto l’anno; la giumenta, invece, di solito presenta calori dall’inizio della primavera fino alla fine dell’estate. Anche i parti, perciò, sono concentrati tra fine inverno e inizio estate. Osservando l’ovaia, il ciclo estrale presenta due fasi: · follicolare – sull’ovaia sono presenti follicoli attivi · luteinico – è in piena attività il corpo luteo Se invece facciamo riferimento agli ormoni in circolo nell’animale, il ciclo estrale ci appare fatto di quattro stadi: 6 · estro – periodo del calore · metaestro – transizione · diestro – corpo luteo · proestro – precede l’estro Zootecnia Apparato riproduttore femminile Tutti gli animali presentano queste quattro fasi, ma la durata di ciascuno di essi è molto diversa, e in particolare è diversa la durata del calore: · la bovina ha un calore di 10-24 ore · la scrofa di 1 – 3 giorni · la cavalla di 2 – 15 giorni Uno dei problemi principali dell’allevamento è quello di individuare correttamente il momento in cui la femmina va inseminata. I quattro stadi del ciclo estrale dipendono da un controllo ormonale a cascata. 7 Zootecnia Apparato riproduttore femminile Gli ormoni coinvolti nel ciclo sono: · Gn RH, ormone di rilascio delle gonadotropine, prodotto dall’ipotalamo, controlla gli ormoni dell’ipofisi (FSH e LH); · FSH, ormone follicolo stimolante, prodotto dall’ipofisi, fa sviluppare i follicoli sull’ovaia; · estrogeno, prodotto dal follicolo, mantiene l’attività dell’FSH e fa manifestare all’animale i comportamenti dell’estro. Raggiunge il picco all’inizio della fase di immobilità dell’estro. · LH, ormone luteinizzante, prodotto dall’ipofisi, produce l’ovulazione (cioè lo scoppio del follicolo con liberazione dell’ovulo) e fa sviluppare il corpo luteo; · progesterone, prodotto dal corpo luteo, blocca l’attività dell’ipotalamo (inibisce la produzione di Gn RH) e perciò interrompe la produzione di nuovi follicoli; necessario al mantenimento della gravidanza. · prostaglandina F 2 (PG F2), prodotta dall’utero, fa riassorbire il corpo luteo: in mancanza di questo, non c’è più progesterone e il ciclo, che non è più bloccato, può riprendere. Calore Con il termine calore (o estro) si indica la fase in cui una femmina di animale accetta di accoppiarsi con il maschio. Questa accettazione si manifesta soltanto se la femmina ha uno o più ovuli pronti per essere fecondati. L’accoppiamento prende anche il nome di monta o copertura. Segni del calore nel bestiame da latte 8 · irrequietezza · muggiti frequenti · segue ed annusa altre vacche · monta altre vacche · sta ferma quando viene montata · scolo di muco trasparente dalla vulva · vulva arrossata e gonfia Zootecnia Apparato riproduttore femminile Rilevazione dei calori Il segno più affidabile del calore è l’immobilità dell’animale che viene montato. Si dice che l’animale presenta un calore silente quando è difficile rilevare i segni fisici del calore, perché l’animale non li manifesta in modo appariscente. Per aiutarsi nella rilevazione dei calori, l’allevatore può usare: · calendari di previsione dei calori · marcatori (es. a gesso) · pedometri · sistemi elettronici di rilevazione · animali cercatori · analisi del latte 13alla ricerca di ormoni (es. progesterone) Malattie dell’apparato riproduttore femminile Cisti ovarica Il 12 – 14 % delle bovine con problemi riproduttivi presenta cisti ovariche. Dal 10 al 40 % delle vacche da latte sviluppa, nel corso della propria carriera, una cisti ovarica. La cisti ovarica può essere di più tipi: · follicolo cistico: cisti a parete sottile, non riesce ad ovulare; produce quantità variabili di estrogeno · cisti luteale: cisti a parete spessa; produce bassi livelli di progesterone Corpo luteo persistente Il corpo luteo persistente ha caratteristiche simili al normale corpo luteo: produce progesterone e perciò interrompe il ciclo, ma non regredisce al momento dovuto. Va trattato con PG F2. Anaestro E’ la mancanza di manifestazioni dell’estro: l’animale non va in calore. E’ normale per qualche tempo dopo il parto nel caso della bovina, e per tutta la lattazione nella scrofa; è normale durante tutta la gravidanza. Negli altri casi può essere dovuta a qualche squilibrio ormonale. 9 Zootecnia Apparato riproduttore femminile Ritenzione placentare Un ritenzione placentare è la situazione in cui le membrane fetali rimangono attaccate all’interno dell’utero per un lungo periodo (oltre le 24 ore) dopo il parto. La frequenza delle ritenzioni placentari è maggiore d’estate, a causa dello stress provocato alla madre dalle temperature troppo alte. Metrite La metrite è un’infezione dell’utero. Una endometrite è una infiammazione del tessuto epiteliale dell’utero. La frequenza è maggiore d’estate. Può essere dovuta ad una ritenzione di placenta, a scarsa igiene del parto, al ristagno di materiali organici dopo il parto. Prolasso uterino Il prolasso è la fuoriuscita dalla loro sede naturale della vagina e dell’utero, che tendono a rovesciarsi verso l’esterno. Può essere dovuto ad un parto difficoltoso. Aborto Un aborto è l’espulsione prematura del feto. Può essere dovuta a molte cause, ad esempio a cattiva alimentazione, cattiva igiene, infezioni da microrganismi specifici dell’aborto. Nel caso della scrofa, può anche verificarsi la morte di uno solo o più suinetti nel corso della gravidanza. Non possono venire espulsi con un aborto perché gli altri fratelli sono vitali; perciò vengono disidratati e mantenuti nell’utero, per espellerli con i fratelli vivi durante il parto. Sono i cosiddetti “feti mummificati”. Fecondazione artificiale E’ la tecnica con cui il seme viene immesso artificialmente nelle vie genitali femminili, sia allo stato naturale, sia dopo diluizione, cui può seguire anche una più o meno lunga fase di refrigerazione o di congelamento. Per molte specie animali in allevamento ha quasi completamente sostituito la monta naturale. Vantaggi della fecondazione artificiale La fecondazione artificiale presenta alcuni vantaggi: · 10 è più economica rispetto alla monta naturale, perché permette di aumentare la proporzione femmine : maschi. Se occorrono meno maschi in allevamento, si risparmia sia sul loro acquisto che sul loro mantenimento Zootecnia Apparato riproduttore femminile · permette un maggiore progresso genetico, in quanto rende possibile l’acquisto di seme di riproduttori eccellenti, che il singolo allevatore non potrebbe altrimenti usare in azienda · consente di acquistare il seme di riproduttori con caratteristiche appropriate rispetto alla singola femmina che si vuole coprire · consente, se l’allevatore lo desidera, di scegliere come riproduttore il maschio di una razza diversa da quella presente in stalla · previene la diffusione delle malattie che si trasmettono per via sessuale Fecondazione (inseminazione) artificiale La F.A. è il processo con cui si congela il seme di un riproduttore e lo si utilizza in seguito, dopo scongelamento, per fecondare degli ovuli. La tecnica prevede: · l’acquisto o la produzione di dosi di seme · se le dosi sono congelate, la loro conservazione in appositi contenitori caricati di azoto liquido · lo scongelamento delle dosi prima dell’uso o, nel caso della loro refrigerazione, il loro semplice riscaldamento. In ogni caso, la dose va utilizzata a 35-37°C per massimizzare il numero degli spermatozoi in movimento · l’inserimento della dose nell’apparato genitale femminile con l’ausilio di strumenti adatti alla specie: pipette, siringhe, cateteri 1 Zootecnia Apparato riproduttore femminile La cannuccia nella quale si conserva il seme congelato dei bovini si chiama paillette. Sito di deposizione del seme Con la monta naturale, il toro eiacula in vagina, vicino alla cervice; con l’inseminazione artificiale il seme va deposto nel corpo dell’utero. Nel caso della scrofa, invece, il catetere deve fermarsi nella cervice, che è lunga e spiralata al suo interno. Il catetere non va infilato nel corpo dell’utero, perché questo ha una mucosa delicata e si corre il rischio di farlo sanguinare. Mancata gravidanza in caso di inseminazione artificiale Può succedere che l’animale sia stato inseminato ma che non si verifichi nessuna gravidanza. I motivi possono essere molti: · non c’è stata ovulazione · non c’è stata fecondazione · la femmina ha uno squilibrio ormonale · il seme era di bassa qualità · la tecnica di inseminazione non era adeguata · si sono verificati errori nella rilevazione dei calori Tecniche avanzate di riproduzione animale Embryo transfer L’embryo transfer è il processo con cui si rimuovono degli ovuli fecondati da una vacca donatrice e li si trasferisce in un’altra vacca o in una manza. La gran parte degli embryo transfer vengono fatti tra il 7° e l’8° giorno dalla fecondazione. Ricevente = animale che riceve un ovulo fecondato da una donatrice. Superovulazione = stimolazione di una vacca con un ormone (FSH) per aumentare il numero degli ovuli prodotti. 12 Zootecnia Apparato riproduttore femminile Ovum pick up Con l’ovum pick up (OPU) si prelevano degli ovuli da una giovane femmina che non ha ancora raggiunto la pubertà, si fanno maturare in vitro, si fecondano (sempre in vitro) e poi si immettono in una bovina ricevente. La tecnica serve a rendere più veloce il progresso genetico, perché usa una giovane femmina che non sarebbe ancora in grado di riprodursi. 1