9° Incontro Startupperisti/e del 19 settembre 2016

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9° Incontro Startupperisti/e del 19 settembre 2016
9° Incontro Startupperisti/e del 19 settembre 2016
Verbale sintetico
Coordinano: Maria Teresa Giacomazzi e Loredana Aldegheri
Partecipanti
Loredana Aldegheri. Socia co-fondatrice di MAG, si occupa negli ultimi anni di comunicazione, formazione e
cultura e di creare rete tra le varie microrealtà.
Paolo Pertegato – Presidente La Bersagliera cooperativa di lavoro. Alla ricerca di idee d’impresa
interessanti per intervenire finanziariamente. Quattro anni fa hanno partecipato all’Africa Summer School
con il sostentamento di una rete di allevamento di pesci di acqua dolce, creando loro stessi anche il
mangime per i pesci tramite un mulino, in Togo. Hanno attivato anche una collaborazione con la FAO che si
occuperà di dare consigli tecnici.
Giulio Galvani – Arbes Nutre e Espiral Onlus. Zona Grezzana. Micro corsi di benessere microfisico,
psicologico e alimentare. Stanno iniziando le prime difficoltà burocratiche e bisogna imparare a dribblare gli
ostacoli mantenendo un principio di legalità. Lavorava precedentemente nel pubblico.
Giulia Favari – Insegnante di musica. Prima faceva l’ingegnera gestionale, ora ha cambiato lavoro. Ha
messo la laurea nel cassetto e si è dedicata alla musica, aprendo partita iva con MAG e fa corsi nelle scuole
e segue un coro. Ha tanto lavoro, all’inizio lavorava anche 50-60 ore a settimana. Poi ha capito che doveva
concentrare l’energia e si è dedicata alla scuola per poter insegnare, quindi adesso fa l’insegnante e ha
capito che si può contribuire a cambiare la scuola anche dall’interno. Deve ancora decidere se chiudere la
partita iva o no, perché al momento ha varie possibilità tra il lavoro in proprio e il lavoro dipendente: ha
passato il concorso e sta aspettando la risposta.
Laura Marchesini e Sabrina Saccoman – La sala da tè, Bussolengo. Sabrina aveva già provato in passato ma
la cosa non era andata. Era da sola ma ora è entrata anche Laura come socia. Adesso stanno ripartendo
anche grazie a MAG, ma sono ferme con la burocrazia per il bagno. La sala da tè proporrebbe prodotti
biologici e vogliono anche renderla disponibile per incontri sociali.
Giulia La Verghetta – Give me five (con Eva Pretto). Sono partite un anno fa, propongono in Borgo Venezia
un servizio per le famiglie, sono consulenti pedagogiche e formatrici. Spazio pedagogico la mattina con
bambini che non frequentano il nido e sono a casa accompagnati. Nel pomeriggio si fa lo “spazio ragazzi”
che è un ponte con la scuola. Giulia ha lavorato per vent’anni in una cooperativa che lavora con i minori.
Hanno avuto un buon riscontro, le famiglie tornano. Al momento lavorano sull’emergenza e hanno bisogno
di più continuità sul gruppo per impostare meglio il lavoro. Hanno bisogno di essere sostenute dal comune
o meglio con le assistenti sociali di zona, si cerca una collaborazione.
Katia Bissoli – Create Lab. Vogliono realizzare uno spazio interattivo su base scientifica (modello Museo
della Scienza). Ora stanno trovando dei piccoli spazi. Tre anni fa sono andati dall’assessore all’istruzione,
hanno ricevuto uno spazio ma ci sono i soliti problemi burocratici (non hanno le misure giuste per il bagno
quindi non possono aprire al pubblico). Hanno presentato il progetto a Cariverona ma non è stato
accettato. Hanno 5 partner (come il Museo della Scienza di Perugia, 2 istituti comprensivi). Hanno portato
alla luce il progetto “Menti Creative” con la partecipazione di 20 bambini con un buon riscontro. Vogliono
dare un’attenzione a bambini con capacità differenti. Adesso hanno presentato il progetto alla Fondazione
Cattolica e saranno ricevuti la settimana prossima. Ritengono fondamentali le reti e serve tempo per
cucirle. Il loro problema principale è il finanziamento. Vorrebbero coinvolgere i ragazzi delle superiori e
dell’università tramite tirocini per esempio. In Italia, il problema è che c’è poco spazio nelle classi per
sperimentare, vogliono proporsi come spazio e cercano di fare didattica esperienziale.
Simone Villa – Riot Clothing Space. Stilista e ora anche artigiano, non si ritiene un sarto, con bottega in
centro a Verona (via Filippini). Utilizza materiali di recupero in un’ottica green. Fa anche progetti con la
lana. Con una scuola di Verona sta cercando di fare una raccolta fondi per l’Empa. La bottega è anche un
luogo d’incontro (mostre, knitting café, workshop). E’ anche caporedattore per il blog di un’associazione.
Non riesce a stare fermo!
Luigi Riggi – Le Fate e presidente della Coopernica. E’ qui per il progetto “De Gustibus”, progetto legato allo
street food che vogliono portare fuori tramite un food truck. Vogliono inserire dei giovani (bando
Occupiamoci). Il tutto è operativo da fine maggio 2016. La cooperativa Coopernica è stata fondata per
avere una cornice fiscale ed ideale con una squadra di persone attive nel lavoro e non dipendenti (soci,
“promotori di se stessi”). Attualmente come cibi hanno il burek, arancini, falafel, meat pie… Adesso il loro
fornitore di cibo è Tabulè (km 0). Hanno formato tutti i ragazzi. Hanno qualche problema con l’allestimento
del food truck perché non hanno fatto un buon contratto. Continuano a fare richieste al comune per la
licenza ma ci sono i soliti problemi burocratici e questo crea un po’ di risentimento verso le istituzioni.
Collaborano attivamente con varie iniziative (Verona Green, D-Hub Atelier Nani, a Villanfranca, ecc.). La
rete per loro è fondamentale, addirittura nel loro codice genetico.
Maria Teresa Giacomazzi: ritiene che questo gruppo, come gli altri gruppi tematici debba rimanere una
rete fluida, nella quale però accadono sempre delle “cose” positive, in genere collaborazioni. Spesso si
aggiungono nuove realtà e la caratteristica è quella di trovare nuove connessioni e nuove reti. Serve a
capire che i nodi della burocrazia possono essere superati aiutandoci a vicenda e inventando delle soluzioni.
Un bando è stato presentato per l’economia sociale ma i giochi sembravano già fatti a favore di
Confindustria ma noi abbiamo costruito una rete di 119 partner quindi qualcosa di positivo confidiamo
possa capitare!
Elena Plafoni e Amélie Rabec: volontarie del Servizio Civile.
Temi affrontati
Burocrazia e lavoro dipendente
E’ necessaria un’azione politica, qualcosa dev’essere fatto ma sembra tutto una “farsa”. Diversi partecipanti
parlano dei loro problemi con la burocrazia e soprattutto la gabbia telematica. Non c’è più il contatto
diretto con persone di riferimento nella Pubblica Amministrazione, su cui si poteva contare.
Il rapporto personale spesso riduce il problema e fa trovare soluzioni. Però la macchina è talmente
infernale che non si sa più con chi prendersela. Le cose hanno iniziato ad andare male quando la persona
non è stata più al centro.
Loredana Aldegheri sottolinea che nelle nostre imprese donne e uomini ci sono totalmente; questo non
vuol dire che tutto debba venire dal lavoro. La MAG registra un malessere nel lavoro dipendente molto
forte. L’innovazione MAG è data dal fatto che il progetto imprenditivo e le persone sono fortemente legati.
Responsabilità e impegno
Loredana Aldegheri: “In un mondo sterile in cui nulla cresce e non c’è sviluppo, l’occupazione resta ferma.
Noi in quanto Mag riscontriamo una gran ricchezza ed energia, con tutti gli ostacoli del caso. Resistendo, i
più ce la fanno ma c’è tanta fatica. La borghesia non rischia più, si dice che non c’è ricchezza, che non ci sia
più coraggio. Al di là del modello di sviluppo molto discutibile oggi sembra non esserci più energia, ma alla
Mag c’è! Questa energia deve mostrarsi al mondo, dobbiamo rivendicare la possibilità di essere visti nella
nostra completezza mettendo al centro le vostre motivazioni al lavoro (realizzare delle cose per la
comunità). Il nostro mondo va visto e va fatto vedere. Dobbiamo sapere che insieme siamo una risorsa
grande. Abbiamo una responsabilità storica; e nostra. Dobbiamo sentire l’orgoglio del nostro esserci. Noi
siamo il nuovo mondo, la nuova era. C’è un’Italia che risorge, si basa sulle relazioni e sostiene i desideri.”
Giulio Galvani: “È vero, ho voglia di fare; sono pieno di adrenalina, mi mantengo vivo. Vedo tante persone
in pensione che non fanno niente. Io ho colto tutte le opportunità che ho incontrato nella mia vita. Bisogna
avere gli occhi aperti sulle piccole opportunità che la vita ti mette davanti, perché ognuna ti apre un
mondo.”
Giulia La Verghetta: “I giovani spesso si lamentano e non fanno altro che lamentarsi. Bisogna capire con chi
ci si relaziona, cosa si fa. Se voglio guarire, se voglio cambiare veramente, è una mia responsabilità.”
Rete e collaborazioni
Un cambio di passo, sta nel fatto che se si vuole cambiare il modello non bisogna andare contro gli altri ma
con gli altri. Bisogna necessariamente instaurare delle sinergie con gli altri.
Simone Villa: “Sono stato contattato l’altro giorno da una ragazza che voleva aumentare il suo business ma
non aveva tempo da dedicare, perciò è inutile. Fare rete richiede tempo e impegno.”
Giulia La Verghetta: “Noi diciamo sempre che i tuoi utenti vengono per te, perciò bisogna capire che tu
determini il tuo lavoro, ciò ti dà grande soddisfazione ma anche responsabilità.”
Momento collettivo Mag
Loredana Aldegheri: molti sono i modi per mostrare la ricchezza del nostro agire, la Mag vorrebbe fare in
città (maggio/giugno) un momento collettivo pubblico con tutte le esperienze che fanno riferimento alla
Mag. Si vuol far vedere il mondo Mag come collettivo. Chiediamo se siete disponibili a coinvolgervi nello
spirito che ci accomuna, in modo da aiutare a creare un altro mondo. Potrebbe essere in Piazza Brà / Gran
Guardia. Si vorrebbe mettere insieme un centinaio di realtà. Vogliamo anche creare un gruppo
comunicazione per preparare la città a questo evento.
Giulia La Verghetta: servono nomi importanti per i relatori, con numeri, non solo filosofia. Ci vuole anche
una concretezza economica. Bisogna avere un cambio culturale, un modo comunicativo.
Maria Teresa Giacomazzi: servono installazioni artistiche, cose da mostrare insieme. La festa all’aperto da
un’idea di socialità che si può ricreare. La piazza al centro ha il significato di essere nella società,
abbandonando la marginalità.
Si può dividere per settori ma ci si vorrebbe mischiare, perché oggi si sta mischiando tutto. Non vogliamo
avere solo banchetti individuali, ma eventi, strutture, tavole rotonde collaborando tra diverse realtà.
Bisogna costruire rapporti positivi con la parte comunicativa, le varie testate e tv locali.
Prossimo incontro
Lunedi 21 Novembre alle 16.30
Si parlerà anche di questo evento, per raccogliere partecipazione, suggerimenti, ecc. Bisogna cominciare
presto per avere i permessi per Piazza Brà per esempio e scegliere una data che non sia in sovrapposizione
con altri eventi.
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