Azione 2.D_VdA - Allegato2 - Introduzione
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Azione 2.D_VdA - Allegato2 - Introduzione
P.O. Cooperazione territoriale europea transfrontaliera Obiettivo 3 Italia-Francia (Alpi) 2007/2013 – Alcotra CONVENZIONE PER L’ATTIVITÀ DI CONSULENZA NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA TRANSFRONTALIESA. OBIETTIVO 3 ITALIA/FRANCIA (ALPI) ALCOTRA - PROGETTO SEMPLICE 056 “GLARISKALP - RISCHI GLACIALI NELLE ALPI OCCIDENTALI" AZIONE 2.D. - SITI PILOTA "SETTORI DEGLACIALIZZATI" su CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Prof. A.M. Ferrero ing. M.R. Migliazza CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Sommario 1. Introduzione ................................................................................................................................................. 3 2. Ubicazione dei punti di rilievo fotografico e di campionamento per l’analisi dimensionale ............ 5 2.1 Rilievi eseguiti in sito ............................................................................................................................ 9 3. Distribuzione granulometrica da analisi fotografica ............................................................................. 12 3.1 Attribuzione delle dimensioni al blocco delineato, stima dell’area e del volume ....................... 13 3.2 Definizione di Fine e Determinazione della curva granulometrica.............................................. 15 3.3 Validazione del software Split Desktop 3.0 ..................................................................................... 19 3.4 Determinazione delle curve granulometriche del sito .................................................................... 23 3.4.1 Val d’Ayas.......................................................................................................................................... 24 3.5.2 Val di Rhemes ................................................................................................................................... 36 Effetto scala ................................................................................................................................................ 48 3.7 Prove di tilt test ........................................................................................................................................ 53 3.7.1 Procedura di calcolo dell’angolo d’attrito mediante tilt test ....................................................... 53 3.7.2 Unione delle curve granulometriche.............................................................................................. 55 3.7.3 Riscalatura delle curve granulometriche........................................................................................ 60 3.7.4 Progettazione e realizzazione dell’apparato per effettuare il tilt test ........................................ 63 3.7.5 Modalità di compattazione.............................................................................................................. 69 3.7.6 Fasi preliminari del tilt-test ............................................................................................................. 73 3.7.7 Realizzazione delle prove di Tilt Test ........................................................................................... 73 3.7.8 Risultati .............................................................................................................................................. 78 PROVE IN TEMPERATURA ................................................................................................................... 90 4.1 Preparazione dei provini ......................................................................................................................... 90 4.2 Risultati ottenuti ....................................................................................................................................... 99 CONCLUSIONI.......................................................................................................................................... 106 BIBLIOGRAFIA ......................................................................................................................................... 109 1 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 2 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 1. INTRODUZIONE La presente relazione illustra gli studi e le analisi ad oggi condotte nell’ambito della convenzione stipulata con Fondazione Montagna Sicura – Montagne Sûre nell’ambito del programma operativo di Cooperazione territoriale europea transfrontaliera, obiettivo 3 Italia/Francia (Alpi) 2007-2013 Alcotra, progetto semplice n° 056 "Glariskalp - Rischi glaciali nelle Alpi occidentali", azione 2.D. - siti pilota "Settori Deglacializzati". Il lavoro svolto e di seguito presentato ha avuto come finalità la caratterizzazione di depositi glaciali attraverso: - la determinazione della distribuzione granulometrica; - l’esecuzione di prove di tilt test per la determinazione della resistenza del materiale secco; - l’esecuzione di prove di compressione su campioni ricostituiti saturati e congelati per la determinazione dell’influenza della temperatura sulla resistenza a compressione monoassiale. Questa procedura di analisi è stata, in particolare, applicata a due differenti depositi glaciali soggetti a permafrost, presenti in regione Valle d’Aosta: il primo generato dal ghiacciaio Tsanteleina, a ridosso della Granta Parei in Val di Rheme (quota 2690 m s.l.m.) e il secondo, quello che circonda il Lago Blu in Val D'Ayas (quota 2214 s.l.m.). I depositi glaciali oggetto del presente lavoro sono costituiti da materiali estremamente complessi ed eterometrici in quanto caratterizzati da particelle e blocchi aventi dimensioni variabili tra 10-3 ÷ 103 mm, con blocchi erratici di dimensioni decametriche. In queste condizioni la determinazione della distribuzione granulometrica non può essere condotta utilizzando le classiche tecniche di laboratorio che prevedono l’esecuzione delle analisi su campioni prelevati in sito e costituiti da particelle aventi dimensione massima centimetrica. Per tale motivo la determinazione della curva granulometrica in grado di descrivere tutte le classi dimensionali presenti (dall'argilla ai blocchi metrici) è stata ricostruita accoppiando ed integrando i risultati dell'analisi granulometrica di laboratorio, eseguita per setacciatura e sedimentazione su campioni prelevati in entrambi i siti, con quella ottenuta mediante un’analisi fotografica realizzata grazie all’ausilio del software Split Desktop 3.0. La prima è in grado di restituire la curva di distribuzione dimensionale delle particelle più fine mentre la seconda quella delle particelle più grossolane unitamente a quella dei blocchi presenti. Il materiale prelevato in sito è stato, inoltre, utilizzato per l'esecuzione sia delle prove di tilt test, sia per quelle di compressione monoassiale, nel seguito dettagliatamente descritte. 3 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI I risultati ottenuti dal presente studio, assieme alle risultanze delle prove sperimentali già condotte su materiale campionato in sito, potranno rappresentare una base conoscitiva per la definizione delle attività da eseguire al fine di stimare il grado di stabilità dei depositi glaciali connesso alla fusione del permafrost e alla dinamica glaciale dovuti all’effetto di variazioni climatiche. I mutamenti climatici in atto, quali la risalita della quota media dello zero termico e la diminuzione delle precipitazioni nevose e della permanenza delle neve al suolo anche in quota causano variazioni nelle dinamiche geomorfologiche nelle aree di alta quota; questi cambiamenti climatici rappresentano un fattore che fortemente influenza la persistenza e l’evoluzione del permafrost. Finché il permafrost è presente, viene garantito uno stato di stabilità meccanica del deposito glaciale, mentre, quando il ghiaccio nel deposito fonde si può incorrere in problemi di stabilità del materiale lungo i pendii. 4 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 2. UBICAZIONE DEI PUNTI DI RILIEVO FOTOGRAFICO E DI CAMPIONAMENTO PER L’ANALISI DIMENSIONALE Figura 1–Foto da satellite raffigurante l’ubicazione dei luoghi di studio. (1 – Lago Blu, in Val d’Ayas a N-W della regione Valle d’Aosta; 2- Ghiacciaio Tsanteleina, in Val di Rhemes a S-E della regione) L'attività svolta nell'ambito di questo progetto ha riguardato una fase iniziale condotta, a settembre 2011, sulle morene laterali in due siti campioni: il deposito glaciale sito in Val d’Ayas originato dal ghiacciaio di Verra Grande e il deposito glaciale sito in Val di Rhemes generato dal ghiacciaio Tsanteleina a quota 2690 m s.l.m. ai piedi del monte Granta Parey (3.387 m s.l.m.). 5 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 2– Val d’Ayas. L’area in blu rappresenta l’estensione del ghiacciaio ricavata dagli ultimi rilievi effettuati nel 2009. (Fondazione Montagna Sicura - Catasto ghiacciai della Regione Valle d’Aosta) Figura 3 – Lago Blu, Val d’Ayas (2214 m s.l.m.) - Foto da satellite. 6 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 4. Deposito glaciale analizzato in Val d’Ayas (2214 m s.l.m.). Figura 5 – Attuale estensione dei ghiacciai nell’area della Granta Parei in Val di Rhemes. 7 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 6 –Ghiacciaio Tsanteleina, Val di Rhemes (2690 m s.l.m.) - Foto da satellite. Figura 7 – Sito di provenienza, in alta Val di Rhemes, del materiale analizzato. Sullo sfondo si erge il Ghiacciaio Tsanteleina. 8 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 2.1 Rilievi eseguiti in sito In entrambi i siti analizzati sono stati prelevati due campioni disturbati (Figura 8 - Figura 9)che sono stati utilizzati per l'esecuzione delle analisi granulometriche in laboratorio e per l'esecuzione dei tilt test e delle prove di compressione monoassiale sui campioni ghiacciati. Figura 8 –Campione 1 prelevato in sito per le analisi di laboratorio, Lago Blu. Figura 9 –Campione 1 prelevato in sito per le analisi di laboratorio, Ghiacciaio Tsanteleina. La distribuzione granulometrica alla scala del deposito è stata effettuata attraverso l'utilizzo del software Desktop, nel seguito descritto, che prevede l'analisi di fotografie scattate in sito accoppiate ad una serie di misure di distanze tra punti presenti nelle fotografie. A tale scopo, in entrambi i siti, sono state eseguite serie di fotografie in modo da riprendere il materiale costituente il deposito a varia scala. In particolare, una volta individuata, delimitata e misurata sul deposito un'area rappresentativa ne è stata eseguita una ripresa fotografica. Tale area è stata suddivisa, quindi, in quattro parti (prima quartatura) ciascuna delle quali è stata misurata e fotografata. 9 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Una delle aree delimitate è stata a sua volta suddivisa in ulteriori 4 parti (seconda quartatura) conseguentemente misurate e riprese. Il processo è illustrato in Figura 10. La scelta del modus operandi è dettata da diverse ragioni. In primo luogo è stato scelto il metodo delle quartature poichè questo è anche la metodologia utilizzata nella preparazione dei campioni per le analisi di laboratorio; in secondo luogo per ovviare ad un eventuale effetto scala, ovvero l’influenza della scala del rilievo nella determinazione della variabilità della distribuzione granulometrica. Da ultimo, la motivazione di tale scelta nel procedere è legata anche al fatto che il manuale del programma utilizzato per l’analisi fotografica consiglia di scattare fotografie a scala diversa, al fine di ottenere un campione realmente rappresentativo del materiale. L’analisi delle immagini a piccola scala (Area 1 e 2 generali – Figura 38), la cui lunghezza orizzontale dovrebbe essere di qualche metro, risulta affidabile fino a dimensioni del setaccio virtuale di 250 mm; dall’analisi delle immagini a scala media (Area 2 prima quartatura – Figura 39), con la lunghezza orizzontale pari a circa 2 m, si desume la frazione granulometrica compresa tra i 250 e i 50 mm. Infine, dalle immagini a scala di dettaglio (Area 2 seconda quartatura – Figura 40), la cui lunghezza orizzontale dovrebbe essere di circa 0.8 m, viene stimata la frazione inferiore ai 50 mm. Nel caso specifico, dalle immagini di dettaglio è stata stimata la frazione granulometrica compresa tra i 50 mm e i 10 mm mentre dalle analisi di laboratorio è stata ottenuto la distribuzione delle particelle aventi dimensioni inferiori. Nel seguito vengono descritte le procedure per la determinazione delle curve granulometriche dall'analisi fotografica, le analisi di laboratorio sui campioni prelevati ed i risultati ottenuti. 10 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI misure distanza [ A] [ B] [ C] Figura 10. Suddivisione delle aree fotografate in sito per la ricostruzione della curva di distribuzione granulometrica: [A] Area generale; [B] prima quartatura; [C] seconda quartatura. 11 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 3. DISTRIBUZIONE GRANULOMETRICA DA ANALISI FOTOGRAFICA La determinazione delle curve granulometriche eseguita tramite l'analisi fotografica dei depositi è stata condotta utilizzando il software “Split Desktop 3.0” Split Desktop è un programma di elaborazione delle immagini ideato e sviluppato all’Università dell’Arizona; i risultati della ricerca condotta dal 1990 al 1997 portarono allo sviluppo di tecnologie innovative per delineare i frammenti di roccia e all’elaborazione di algoritmi statistici che permettessero di valutare con precisione i volumi 3D e la percentuale di materiale fine partendo da immagini 2D. Dal 1997 ad oggi, il lavoro di sviluppo e miglioramento del software è affidato a Split Engineering LLC. L’analisi fotografica con Split Desktop viene eseguita sulle immagini che vengono scattate in sito utilizzando una comune macchina fotografica e successivamente scaricate su computer. Il software, avvalendosi di algoritmi di edge detection, delinea i contorni dei singoli frammenti di roccia presenti; successivamente procede alla determinazione dell’area e della forma di ogni frammento individuato. La trattazione statistica dei dati ottenuti consente di determinare la completa distribuzione delle dimensioni dei frammenti. Vengono stimati la reale dimensione e il volume tridimensionale di ogni frammento evidenziato partendo dalle informazioni ricavate dall’immagine bidimensionale e tenendo conto della sovrapposizione dei frammenti e della distorsione prospettica. Inoltre le informazioni provenienti da un certo numero di immagini vengono combinate in modo tale da prendere in considerazione sia la variabilità del campione in esame sia il fatto che le immagini sono state acquisite a differenti scale. Il primo passo della procedura di fotoanalisi è quello di ottenere delle immagini dal sito in esame a differenti scale. Questo è un accorgimento utile al fine di ottenere valori rappresentativi di ogni classe granulometrica; infatti le immagini acquisite a piccola scala restituiscono informazioni relativamente alla frazione più grossolana del materiale in esame, mentre le immagini di dettaglio forniscono una risoluzione maggiore sulle particelle di minori dimensioni. Inoltre è fortemente consigliato confrontare fotografie scattate in luoghi differenti ma alla stessa scala, per ottenere valori medi di campionatura. È bene, inoltre, nel momento in cui si scattano le fotografie, adottare degli espedienti al fine di consentire al software di restituire risultati affidabili e rappresentativi della distribuzione delle dimensioni del materiale di interesse. Tali accortezze sono: individuare le aree rappresentative dell’intero sito; 12 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI accertarsi che le immagini scattate da lontano comprendano l’intera variabilità delle dimensioni del materiale da analizzare; verificare che nelle immagini, in relazione alla scala, si riescano a distinguere in maniera apprezzabile i frammenti di roccia con dimensioni comprese nell’intervallo di interesse; scattare, quanto più possibile, la fotografia perpendicolarmente alla linea della massima pendenza del deposito di materiale per eliminare la distorsione prospettica; minimizzare l’effetto delle ombre, poiché queste ostacolano la corretta delineazione dei ciottoli, nascondendone i bordi. Il numero di immagini necessarie per calcolare la distribuzione delle dimensioni di un dato campione di materiale non è predefinito ma varia in relazione alla dimensione del materiale da analizzare e all’intervallo dimensionale di interesse. É inoltre necessario, come precedentemente accennato, scattare fotografie a scala diversa, al fine di ottenere un campione rappresentativo del materiale. L’analisi delle immagini a piccola scala, la cui lunghezza orizzontale dovrebbe essere di qualche metro, risulta affidabile fino a dimensioni del setaccio virtuale di 250 mm; dall’analisi delle immagini a scala media, con la lunghezza orizzontale pari a circa 2 m, si desume la frazione granulometrica compresa tra i 250 e i 50 mm. Infine, dalle immagini a grande scala, la cui lunghezza orizzontale dovrebbe essere di circa 0.5 m, viene stimata la frazione inferiore ai 50 mm. 3.1 Attribuzione delle dimensioni al blocco delineato, stima dell’area e del volume Dopo aver acquisito le fotografie, queste ultime devono essere scalate avvalendosi di distanze misurate in sito tra punti di riferimento. È consigliabile inserire, all’interno del programma, tre misurazioni in modo da ottenere una più accurata orientazione planare dell’immagine. Il passaggio successivo è di delineare, automaticamente o manualmente, i bordi dei massi e dei ciottoli. Mediante questa operazione il software riconosce la forma di ogni frammento di roccia, permettendo la determinazione della sua area, del volume e della dimensione del setaccio. L’area del ciottolo viene determinata in relazione al numero di pixel che lo definiscono. La dimensione del setaccio di un frammento di roccia è definito come la lunghezza di un lato della griglia quadrata che consente il passaggio del frammento stesso. Viene stimata a partire dagli assi maggiore e minore dell’ellisse che meglio approssima il frammento delineato e avente la medesima area della particella. 13 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI La dimensione del setaccio viene calcolata attraverso la seguente espressione: ds = √ (amax *amin) (1) dove: ds = dimensione del setaccio; amax = asse maggiore dell’ellisse; amin = asse minore dell’ellisse. Questa relazione è stata sviluppata a partire dai risultati delle prove di calibrazione in cui sono stati fotografati ed esaminati molti frammenti di roccia (Kemeny et al, 1993; Kemeny, 1994). Si può notare che l'Equazione 1 è molto simile alla formula del diametro equivalente circolare di un frammento data da: Dec = √(4 * A / ) (2) dove: Dec = diametro equivalente circolare; A = area. Numerosi ricercatori hanno utilizzato il diametro equivalente circolare come misura della dimensione di screening del frammento (Wang et al., 1996). È bene osservare che questo metodo di analisi presenta un limite legato al fatto che l’Equazione (1) restituisce il medesimo valore di dimensione del setaccio per ciottoli caratterizzati da forme differenti. Ad esempio, considerando frammenti di roccia con morfologie e dimensioni pari a quelli riportati in Figura 11, si può notare che, nonostante la diversa forma, la dimensione del setaccio attribuitagli risulta essere la medesima e pari a D. Il software Split Desktop utilizza una funzione di probabilità (Kemeny et al., 1993 e Kemeny, 1994). a seguito del fatto che la dimensione del setaccio reale di un frammento può risultare sia maggiore sia minore della dimensione apparente, ovvero quella che viene calcolata dall’immagine; ciò è dovuto alla sovrapposizione parziale dei frammenti di roccia, alla forma dei ciottoli ed al loro orientamento rispetto all’inquadratura dell’immagine, ovvero alla distorsione dovuta alla prospettiva. 14 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 11 –Esempio. Il volume di un frammento viene stimato dall’area dell’ellisse che lo identifica e dalla misura della terza dimensione del frammento stesso. Gli studi hanno dimostrato che una buona stima della terza dimensione del frammento è data dalla dimensione del setaccio, come calcolato con la Equazione (1). Pertanto il volume del frammento è dato da: Vf = ds * Af (3) dove: Vf = volume del frammento; ds = dimensione del setaccio; Af = area del frammento. 3.2 Definizione di Fine e Determinazione della curva granulometrica Con il termine fine ci si riferisce alle particelle aventi dimensioni inferiori rispetto alla risoluzione della fotografia (pixel), quindi alle particelle che non possono essere correttamente delineate dai programmi di elaborazione delle immagini. Il termine particella, in questo contesto, indica un frammento di roccia avente qualsiasi dimensione, da metrica a millimetrica. Nell’analisi fotografica, il materiale fine viene normalmente sottostimato sia perché non sempre appare sulla superficie, sia perché gli agglomerati di particelle vengono erroneamente considerati dagli algoritmi di delineazione come dei frammenti di roccia di grandi dimensioni, infine perché le singole particelle che compongono il materiale fine sono di dimensioni inferiori rispetto alla risoluzione dell’immagine (Figura 12). 15 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 12 –Esempio di frammenti di roccia di cui verrà determinata la distribuzione granulometrica mediante analisi fotografica (Kemeny,1999) Al fine di ovviare a questo problema, è stata sviluppata una procedura per stimare con precisione la distribuzione dimensionale dei frammenti di roccia contenenti il materiale fine. Le tecniche studiate per stimare accuratamente la percentuale di fine utilizzano informazioni relative alla percentuale di pixel neri contenuti nell’immagine (Figura 13), alla massima dimensione del materiale fine determinata dall’istogramma dei volumi delle particelle (Figura 14) ed alla relazione di distribuzione di Schumann o Rosin-Rammler attribuita al fine. Quest’ultima è un’assunzione, che deve essere necessariamente accettata. La curva granulometrica completa dell’intera immagine è stimata dal software utilizzando le Equazioni (1) – (3). Sia la distribuzione di Schumann che quella di Rosin-Rammler, fanno riferimento al concetto di cutoff. Il cutoff è la dimensione limite al di sotto della quale il software non è più in grado di riconoscere i frammenti di roccia, poichè troppo piccoli rispetto alla risoluzione della fotografia; pertanto è la dimensione al di sotto della quale il programma ricostruisce la distribuzione granulometrica avvalendosi di una delle distribuzioni sopra citate. 16 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 13 –Esempio di delineazione automatica dei frammenti di roccia della Figura 3.12 (Kemeny,1999) Figura 14 –Istogramma dei volumi delle particelle della Figura 4.13. Il picco di questo istogramma è il cosiddetto “Cutoff del fine” (Kemeny, 1999) Il cutoff del fine è stimato dal picco dell’istogramma dei volumi delle particelle. Nella maggior parte delle situazioni, l’istogramma dei volumi delle particelle presenta un singolo picco; il cutoff viene definito al 75% dal picco. Nel caso in cui l’istogramma dei volumi delle particelle abbia più di un picco, al cutoff viene attribuita la dimensione corrispondente al primo picco. 17 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Dopo aver stabilito il cutoff, il software procede alla determinazione della percentuale di volume del materiale al di sotto del cutoff data da: % Vinf = (sftot /stot)*100 (4) dove: % Vinf = percentuale di volume minore del cutoff; sftot = superficie totale del fine; stot = superficie totale, è la somma tra la superficie totale del fine e la superficie totale delle particelle con dimensioni superiori al cutoff; la superficie totale del fine è calcolata come segue: sftot = Ainf + (F* An) (5) in cui: Ainf = area delle particelle di dimensioni inferiori al cutoff; An = area occupata dai pixel neri; F = fattore, è una costante, generalmente varia tra 0.25, negli accumuli di materiale con poco fine, a 1.5 degli accumuli di materiale contenenti una gran percentuale di fine. I valori estremi sono 0.0 per i prodotti di cava, i quali non contengono materiale fine, e 3.0 per le immagini raffiguranti quasi esclusivamente materiale a grana fine. Una volta che la percentuale del volume di materiale fine è stata calcolata, è possibile desumere la curva della distribuzione dimensionale aggiornata per le dimensioni superiori al cutoff. Tale curva rappresenta la distribuzione dimensionale delle particelle con dimensioni maggiori del cutoff e delineate a meno della percentuale di materiale fine calcolata con l’Equazione 2.4. Mentre, come precedentemente accennato, per determinare una distribuzione realistica per il materiale con dimensioni inferiori al cutoff, ci si avvale o della distribuzione di Schumann o della distribuzione di Rosin-Rammler. La prima è data da: % Vol = 100 * (x/TOP) m (6) dove: % Vol = percentuale di volume minore della dimensione x del cutoff; x = dimensione del cutoff; TOP è la dimensione massima; m è una costante legata al materiale. 18 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Mentre la seconda è data da: % Vol = 100 * (1 – exp(-0.693(x/x50)n)) (7) dove: x50 è il 50% della dimensione del cutoff; n è l’indice di uniformità. Ciascuna di queste distribuzioni presenta 2 parametri ignoti, i quali sono determinati conoscendo il valore della dimensione del cutoff e considerando un valore dimensionale leggermente superiore al cutoff. Nel caso in cui l’istogramma dei volumi delle particelle presenti un solo picco, quest’ultimo valore è pari a 1.5 volte la dimensione corrispondente al picco. Se, invece, l’istogramma ha più di un picco, questo valore corrisponde alla dimensione del secondo picco. È stato osservato che, utilizzando una di queste due distribuzioni, ne risulta una transizione agevole tra la curva granulometrica stimata per il materiale fine e quella calcolata per il materiale di dimensioni leggermente superiori al valore soglia del cutoff. Ciò concorda anche con il fatto che la distribuzione dimensionale del materiale fine è più strettamente correlata alla distribuzione del materiale con dimensioni prossime al valore soglia del cutoff piuttosto che alla distribuzione relativa a particelle di grandi dimensioni. La curva granulometrica restituita dal programma, a differenza di quella ricavata dalle analisi di laboratorio, viene diagrammata in scala semilogaritmica, riportando in ascisse il diametro delle particelle e in ordinate la percentuale in volume delle particelle con diametro inferiore. Il metodo sopra descritto è stato convalidato confrontando i risultati ottenuti indirettamente dall’analisi fotografica con quelli ricavati per setacciatura dal laboratorio. Dal raffronto si è potuto notare che può essere raggiunta una precisione pari al 10%. Inoltre, la setacciatura ha molte volte confermato che la distribuzione di Schumann fornisce una descrizione molto accurata della distribuzione dimensionale della frazione fine raffigurata nella fotografia oggetto d’esame. I risultati di alcuni di questi studi di taratura si possono anche ritrovare in letteratura (Kemeny, 1994; Girdner et al., 1996; Liu e Tran, 1996). 3.3 Validazione del software Split Desktop 3.0 Prima di procedere all’analisi delle fotografie acquisite durante il sopralluogo, si è ritenuto opportuno verificare l’effettiva affidabilità del software confrontando i risultati ottenuti in laboratorio con quelli restituiti da Split Desktop sui medesimi campioni di materiale (Figura 15 e Figura 18). 19 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 15 – Campione 1 utilizzato per la validazione del software. Dopo aver scalato l’immagine ed aver evidenziato i contorni dei ciottoli, in modo che il programma possa svolgere le procedure precedentemente descritti, la Figura 15 appare come in Figura 16. Il software ha restituito la distribuzione granulometrica diagrammandola in scala semilogaritmica, riportando in ascisse il diametro dei grani e in ordinate la percentuale in volume delle particelle con diametro inferiore. Invece, i risultati ottenuti dall’analisi per setacciatura svolta in laboratorio, sono stati diagrammati in scala semilogaritmica, riportando in ascisse il diametro delle particelle e in ordinate la percentuale in peso delle particelle stesse. 20 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 16 – Campione rappresentato in Figura 41 dopo l’elaborazione con Split Desktop. Le linee blu attorno ai ciottoli ne evidenziano i bordi mentre le aree in azzurro rappresentano le zone non incluse nell’analisi. Pertanto, al fine di procedere al loro confronto, le percentuali in peso del laboratorio sono state trasformate in percentuali in volume del passante conoscendo: Il peso totale del campione; Il peso specifico del materiale in esame; La seguente relazione: (8) Dal confronto tra le due curve (Figura 17) è emersa un’ottima correlazione tra i due metodi di analisi. Infatti, si può notare dal grafico che le percentuali di volume passante ai setacci virtuali, per un dato diametro dei grani, trova una buona corrispondenza con la percentuale di volume passante ai setacci reali. 21 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI CURVA GRANULOMETRICA 100 90 % Passante in volume 80 70 60 Laboratorio 50 Softw are 40 30 20 10 0 1 10 100 Diametro grani (mm) Figura 17 – Confronto tra la curva granulometrica di laboratorio (in nero) e la curva granulometrica restituita dal software (in rosso). Analogamente è stato analizzato il secondo campione di materiale (Figura 18 e Figura 19). Figura 18 – Campione 2 utilizzato per la validazione del software. 22 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI CURVA GRANULOMETRICA 100 90 % Passante in volume 80 70 60 Laboratorio 50 Softw are 40 30 20 10 0 1 10 100 Diametro grani (mm) Figura 19 – Confronto tra la curva granulometrica di laboratorio (in nero) e la curva granulometrica restituita dal software (in rosso). 3.4 Determinazione delle curve granulometriche del sito Come precedentemente descritto, per ciascun sito sono state elaborate varie fotografie scattata a scale differenti. In particolare 2 fotografie dell'area generale, quattro fotografie relative alla prima quartatura e quattro fotografie relative alla seconda quartatura. Le due fotografie relative all'are agenerale sono state scattate in luoghi differenti ma alla stessa scala, con lo scopo di ottenere valori medi di campionatura e per ovviare ad eventuali errori sistematici di campionamento. Mentre le foto a scala ridotta hanno seguito la procedura descritta nella Figura 10. 23 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 3.4.1 Val d’Ayas Nel seguito sono riportate le foto del deposito alle varie scale, le immagini elaborato dal programma con l'identificazione delle particelle e le curve granulometriche ottenute. Figura 20 – Area generale 1. Su questa fotografia non è stata eseguita alcuna quartatura, ma è stata utilizzata solamente per determinare la frazione granulometrica più grossolana. Figura 21 – Elaborazione mediante Split Desktop dell’Area generale 1. 24 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 22 –. Area generale 2. Su tale fotografia, successivamente, sono state eseguite le quartatura, per la determinazione delle frazioni granulometriche inferiori. Figura 23 – Elaborazione mediante Split Desktop dell’Area generale 2. 25 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Diametro dei grani [mm] % Passante in volume (Area 1) 1905,000 1270,000 635,000 381,000 254,000 203,200 152,400 101,600 50,800 25,400 19,050 12,700 9,530 6,350 4,750 2,000 100,00 89,30 60,81 46,26 35,04 30,69 26,45 21,49 14,57 9,86 8,39 6,67 5,66 4,50 3,81 2,33 % Passante in volume (Area 2) % Passante in volume (Media tra le Aree 1 e 2) 100,00 89,30 80,41 69,80 54,50 47,27 40,92 34,71 24,69 17,47 15,13 12,35 10,69 8,72 7,53 4,88 100,00 93,34 73,95 63,84 55,39 47,93 34,81 25,07 21,86 18,02 15,71 12,93 11,25 7,43 Tabella 1 – Risultati dell’analisi fotografica relativa alle Aree generali 1 e 2 e valori medi. CURVA GRANULOMETRICA 100 90 % Passante in volume 80 70 60 Area 2 50 Area 1 40 Media 30 20 10 0 1 10 100 1000 10000 Diametro grani (mm) Figura 24 – Grafico raffigurante le curve granulometriche relative all’Area generale 1 (in azzurro), all’Area generale 2 (in nero) e alla loro media (in rosso). 26 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Prima quartatura Figura 25 – Fotografie relative alla prima quartatura realizzata nell’Area 2. Figura 26 – Raffigurazione della Figura 51 dopo l’analisi fotografica. 27 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Diametro dei grani [mm] % Passante in vol. (alto a sinistra) % Passante in vol. (alto a destra) 635,000 381,000 254,000 203,200 152,400 101,600 50,800 25,400 19,050 12,700 9,530 6,350 4,750 2,000 100,00 99,13 92,71 83,57 71,46 47,46 33,03 29,28 24,89 22,05 18,57 16,43 11,39 100,00 83,16 70,17 57,81 49,09 38,47 29,45 26,94 23,76 21,66 19,01 17,31 13,11 Diametro dei grani [mm] % Passante in vol. (basso a sinistra) % Passante in vol. (basso a destra) 635,000 381,000 254,000 203,200 152,400 101,600 50,800 25,400 19,050 12,700 9,530 6,350 4,750 2,000 100,00 93,47 70,38 58,95 47,85 36,98 25,27 16,45 13,75 10,68 8,93 6,93 5,77 3,35 100,00 97,74 84,64 79,49 72,43 60,76 50,10 41,11 37,71 33,37 30,60 27,07 24,80 19,12 Tabella 2 – Risultati dell’analisi fotografica relativa alla prima quartatura dell’Area 2 e valori medi. 28 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI CURVA GRANULOMETRICA 100 90 % Passante in volume 80 70 Foto in alto a destra 60 Foto in basso a destra 50 Foto in basso a sinistra Foto in alto a sinistra 40 Media 30 20 10 0 1 10 100 1000 Diametro grani (mm) Figura 27 – Grafico raffigurante le curve granulometriche relative alle quartature dell’Area 2 e alla loro media (in rosso). 29 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Seconda quartautra Figura 28 – Fotografie relative alla seconda quartatura realizzata nell’Area generale 2, sul settore in basso a destra. 30 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 29 – Raffigurazione della Figura 54 dopo l’analisi fotografica. 31 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Diametro dei grani [mm] % Passante in vol. (alto a sinistra) % Passante in vol. (alto a destra) 381,000 254,000 203,200 152,400 101,600 50,800 25,400 19,050 12,700 9,530 6,350 4,750 2,000 100,00 87,72 70,28 61,87 52,29 46,58 39,15 34,57 23,85 100,00 92,40 82,54 68,06 55,15 50,10 44,96 41,39 36,84 33,88 26,44 Diametro dei grani [mm] % Passante in vol. (basso a sinistra) % Passante in vol. (basso a destra) 381,000 254,000 203,200 152,400 101,600 50,800 25,400 19,050 12,700 9,530 6,350 4,750 2,000 100,00 99,42 86,53 71,36 60,54 54,72 48,69 46,29 43,56 41,55 38,89 37,09 32,25 100,00 97,25 87,10 70,05 58,02 53,50 47,71 43,98 39,20 36,11 28,30 Tabella 3 – Risultati dell’analisi fotografica relativa alla seconda quartatura dell’Area 2 e valori medi. 32 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI CURVA GRANULOMETRICA 100 90 % Passante in volume 80 70 60 Foto in alto a destra Foto in basso a destra 50 Foto in basso a sinistra Foto in alto a sinistra 40 Media 30 20 10 0 1 10 100 1000 Diametro grani (mm) Figura 30 – Grafico raffigurante le curve granulometriche relative alle quartature dell’Area 2 e alla loro media (in rosso). Dopo aver analizzato le fotografie con l’ausilio del software, lo step rimanente riguarda la costruzione della curva granulometrica finale rappresentativa del sito in esame. A tal scopo è stata considerata la curva granulometrica media per ogni scala di indagine. In particolare, per quanto concerne la frazione granulometrica fino a 254.00 mm, è stata considerata la distribuzione dimensionale media delle Aree 1 e 2 generali; per l’intervallo compreso tra 254.00 e 50.80 mm è stata utilizzata la curva media ottenuta dall’analisi delle quattro fotografie della prima quartatura; per la frazione tra 50.80 e 12.70 mm è stata considerata la distribuzione media ricavata dalle fotografie raffiguranti la seconda quartatura. Infine, per quanto riguarda granulometrie inferiori ai 12.70 mm sono stati utilizzati i valori ottenuti dalle prove di setacciatura e sedimentazione, svolte presso il laboratorio geotecnico del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambiente e Territorio e Architettura dell’Università degli Studi di Parma, condotte sui campioni prelevati in sito (Figura 31). Al fine di integrare le curve granulometriche di sito, anche i dati ottenuti dall'analisi di laboratorio sono stati considerati in termini di percentuale di volume passante. 33 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI CURVA GRANULOMETRICA 100 Campione 1 90 % Passante in peso 80 Campione 2 Media 70 60 50 40 30 20 10 0 0,0001 0,001 0,01 0,1 1 10 Diametro grani (mm) Figura 31 – Grafico raffigurante le curve granulometriche dei due campioni prelevati in sito e della loro media (in rosso). L’unione delle curve granulometriche derivanti dall’analisi fotografica è stata realizzata rapportando i valori percentuali, presi in considerazione per la prima quartatura, alla percentuale di passante in volume al setaccio virtuale di 254.00 mm, relativo all’Area generale; e, allo stesso modo, rapportando i valori percentuali medi dell’intervallo d’interesse per la seconda quartatura, alla percentuale di passante in volume al setaccio virtuale pari a 50.80 mm, relativo alla prima quartatura. In conclusione, le percentuali di passante, espresse in volume e corrispondenti alla distribuzione granulometrica rappresentativa dell’intero sito ubicato presso il Lago Blu in Val d’Ayas, sono riportate in Tabella 4, e la curva di distribuzione granulometrica in Figura 32. 34 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Diametro dei grani [mm] Passante in volume [%] Diametro dei grani [mm] 1905,000 1270,000 635,000 381,000 254,000 203,200 152,400 101,600 50,800 25,400 19,050 12,700 9,530 4,750 2,000 100,00 89,30 80,41 69,80 54,50 41,05 35,65 29,74 21,98 12,76 11,64 10,36 7,09 5,85 4,62 1,000 0,425 0,250 0,125 0,075 0,0433 0,0322 0,0214 0,0131 0,0096 0,0069 0,0050 0,0035 0,0015 0,0010 Passante in volume [%] 3,91 3,32 3,05 2,68 2,33 2,10 1,93 1,64 1,42 1,29 1,13 0,98 0,84 0,64 0,58 Tabella 4 – Risultati conclusivi relativi all’analisi granulometrica svoltasi in Val d’Ayas. CURVA GRANULOMETRICA 100 90 % Passante in volume 80 70 60 50 Val d'Ayas 40 30 20 10 0 0,0001 0,001 0,01 0,1 1 10 100 1000 10000 Diametro grani (mm) Figura 32 – Distribuzione granulometrica conclusiva relativa all’analisi svoltasi in Val d’Ayas. 35 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 3.4.2 Val di Rhemes Nel seguito sono riportate le foto del deposito alle varie scale, le immagini elaborato dal programma con l'identificazione delle particelle e le curve granulometriche ottenute. Figura 33 – Area generale 1. Su questa fotografia è stata eseguita una sola quartatura ed è stata utilizzata per la determinazione della sola frazione granulometrica più grossolana. Figura 34 – Elaborazione mediante Split Desktop dell’Area generale 1. Area generale 2 36 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 35 –. Su tale fotografia, successivamente, sono state eseguite le quartatura, per la determinazione delle frazioni granulometriche inferiori. Figura 36 – Elaborazione mediante Split Desktop dell’Area generale 2. 37 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI I risultati restituiti dal software sono (Tabella 6): Diametro dei grani [mm] % Passante in volume (Area 1) % Passante in volume (Area 2) % Passante in volume (Media) 100,00 97,51 86,63 79,36 70,56 58,86 41,54 30,86 27,19 22,74 20,02 16,73 14,70 10,02 100,00 96,50 74,45 58,09 51,10 43,32 34,89 23,78 16,19 13,79 11,00 9,36 7,46 6,34 3,90 100,00 98,25 85,98 72,36 65,23 56,94 46,88 32,66 23,53 20,49 16,87 14,69 12,10 10,52 6,96 1905,000 1270,000 635,000 381,000 254,000 203,200 152,400 101,600 50,800 25,400 19,050 12,700 9,530 6,350 4,750 2,000 Tabella 6 – Risultati dell’analisi fotografica relativa alle Aree generali 1 e 2 e valori medi. Le curve granulometriche relative ai valori riportati in Tabella 5.6 sono diagrammate in Figura 37. CURVA GRANULOMETRICA 100 90 % Passante in volume 80 70 60 50 Area 2 Area 1 40 Media 30 20 10 0 1 10 100 1000 10000 Diametro grani (mm) Figura 37 – Grafico raffigurante le curve granulometriche relative all’Area generale 1 (in azzurro), all’Area generale 2 (in nero) e alla loro media (in rosso). 38 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Per quanto concerne la prima quartatura, sono state analizzate due fotografie (Figura 38) relative all’Area 1. Le fotografie si riferiscono al quadrante superiore ed inferiore della metà a destra dell’immagine generale. In aggiunta alle fotografie sopra citate, sono state elaborate le quattro immagini ricavate dalla suddivisione dell’Area 2 e mostrate in Figura 39. Nelle Figure Figura 40 e 42 sono riportate le corrispondenti elaborazioni. Figura 38 – Fotografie relative alla prima quartatura realizzata nella metà a destra dell’Area 1. 39 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 39 – Fotografie relative alla prima quartatura dell’Area 2. Figura 40 – Raffigurazione della Figura 65 dopo l’analisi fotografica. 40 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 41 – Raffigurazione della Figura 66 dopo l’analisi fotografica. 41 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI I risultati restituiti dal software per ambedue le Aree sono riportati in Tabella 7, mentre la curva granulometrica in Figura 42. Area 1 Diametro dei grani [mm] % Passante in vol. (alto a destra) % Passante in vol. (basso a destra) 635,000 381,000 254,000 203,200 152,400 101,600 50,800 25,400 19,050 12,700 9,530 6,350 4,750 2,000 100,00 97,60 89,72 82,32 72,35 61,46 49,93 39,20 35,45 30,74 27,78 24,08 21,74 16,04 100,00 97,63 92,49 85,54 75,72 61,04 50,92 47,08 42,14 38,94 34,84 32,18 25,42 Diametro dei grani [mm] % Passante in vol. (alto a sinistra) % Passante in vol. (basso a sinistra) 635,000 381,000 254,000 203,200 152,400 101,600 50,800 25,400 19,050 12,700 9,530 6,350 4,750 2,000 100,00 92,85 75,41 65,12 55,18 46,58 37,04 27,22 23,95 19,98 17,56 14,63 12,84 8,70 100,00 88,60 77,45 62,33 46,32 29,42 18,59 15,36 11,72 9,68 7,38 6,08 3,40 Area 2 42 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Diametro dei grani [mm] 635,000 381,000 254,000 203,200 152,400 101,600 50,800 25,400 19,050 12,700 9,530 6,350 4,750 2,000 % Passante in vol. (alto a destra) % Passante in vol. (basso a destra) 100,00 89,76 76,03 60,66 46,70 31,41 24,37 22,39 20,25 18,71 16,74 15,45 12,20 100,00 95,86 78,15 69,09 60,63 52,82 45,19 36,02 32,77 28,67 26,08 22,80 20,72 15,58 Tabella 7 – Risultati dell’analisi fotografica relativa alla prima quartatura delle Aree 1 e 2 e valori medi. CURVA GRANULOMETRICA 100 90 80 % Passante in volume 70 60 50 40 30 Area2_alto a destra Area2_basso a destra Area2_basso a sinistra 20 Area2_alto a sinistra Media 10 Area1_alto a destra Area1_basso a destra 0 1 10 100 1000 10000 Diametro grani (mm) Figura 42 – Grafico raffigurante le curve granulometriche relative alle quartature delle Aree1 e 2 e alla loro media (in rosso). 43 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Successivamente, la fotografia in alto a destra dell’Area 2 è stata ulteriormente suddivisa in quattro settori (Figura 43). Su ognuna di queste porzioni è stata realizzata l’analisi fotografica in modalità equivalente alle precedenti (Figura 44). Figura 43 – Fotografie relative alla seconda quartatura realizzata nell’Area generale 2, sul settore in alto a destra. Figura 44 – Raffigurazione della Figura 70 dopo l’analisi fotografica. 44 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI I risultati restituiti dal software sono riportati in Tabella 8: Diametro dei grani [mm] % Passante in vol. (alto a sinistra) % Passante in vol. (alto a destra) 635,000 381,000 254,000 203,200 152,400 101,600 50,800 25,400 19,050 12,700 9,530 6,350 4,750 2,000 100,00 94,19 73,93 67,25 61,78 54,16 45,41 41,84 39,82 37,13 35,33 32,95 31,34 27,04 100,00 92,07 65,57 55,06 49,97 42,47 38,19 33,22 29,84 21,67 Diametro dei grani [mm] % Passante in vol. (basso a sinistra) % Passante in vol. (basso a destra) 635,000 381,000 254,000 203,200 152,400 101,600 50,800 25,400 19,050 12,700 9,530 6,350 4,750 2,000 100,00 99,57 79,33 65,16 52,92 46,01 41,99 36,91 33,71 29,65 27,06 23,79 21,69 16,50 100,00 98,07 89,54 76,75 60,78 52,38 48,96 44,50 41,58 37,78 35,28 28,81 Tabella 8 – Risultati dell’analisi fotografica relativa alla seconda quartatura dell’Area 2 e valori medi. Le curve granulometriche relative ai valori riportati in Tabella 8 sono diagrammate in Figura 45. 45 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI CURVA GRANULOMETRICA 100 Foto in alto a destra Foto in basso a destra 90 Foto in basso a sinistra Foto in alto a sinistra 80 Media % Passante in volume 70 60 50 40 30 20 10 0 1 10 100 1000 Diametro grani (mm) Figura 45 – Ccurve granulometriche relative alle quartature dell’Area 2 e alla loro media (in rosso). Analogamente a quanto svolto e precedentemente descritto per la Val d’Ayas, anche per la Val di Rhemes i risultati ottenuti dalle analisi fotografiche sono stati integrati con quelli ottenuti in laboratorio sui campioni prelevati in sito (Figura 46) CURVA GRANULOMETRICA 100 Campione 1 90 % Passante in peso 80 Campione 2 Media 70 60 50 40 30 20 10 0 0,0001 0,001 0,01 0,1 1 10 Diametro grani (mm) Figura 46 – Grafico raffigurante le curve granulometriche dei due campioni prelevati in sito e della loro media (in rosso). 46 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI In conclusione, le percentuali di passante, espresse in volume e corrispondenti alla distribuzione granulometrica rappresentativa dell’intero sito ubicato presso il Ghiacciaio Tsanteleina in Val di Rhemes, sono riportate in Tabella 9, mentre in Figura 47 è riportata la distribuzione granulometrica. Diametro dei grani [mm] 1905,000 1270,000 635,000 381,000 254,000 203,200 152,400 101,600 50,800 25,400 19,050 12,700 9,530 4,750 2,000 Passante in volume [%] Diametro dei grani [mm] Passante in volume [%] 100,00 98,25 85,98 72,36 55,78 47,84 39,75 30,64 14,26 13,21 11,78 10,51 9,73 8,86 1,000 0,425 0,250 0,125 0,075 0,0433 0,0322 0,0214 0,0131 0,0096 0,0069 0,0050 0,0035 0,0015 0,0010 8,30 7,64 7,23 6,68 6,24 5,37 4,78 4,04 3,14 2,58 2,24 1,89 1,63 1,29 1,16 Tabella 9 – Risultati conclusivi relativi all’analisi granulometrica svoltasi in Val di Rhemes. CURVA GRANULOMETRICA 100 90 80 % Passante in volume 70 60 50 Val di Rhemes 40 30 20 10 0 0,0001 0,001 0,01 0,1 1 10 100 1000 10000 Diametro grani (mm) Figura 47 – Distribuzione granulometrica conclusiva relativa all’analisi svoltasi in Val di Rhemes. 47 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 3.5 Effetto scala Con il termine effetto scala si indicano tutti i fenomeni di dipendenza delle proprietà del materiale dalla dimensione del campione osservato. Quando si affronta lo studio di una materiale eterogeneo è necessario definire l'elemento di area rappresentativo (R.E.A.); questo è il più piccolo elemento di area in grado di rappresentare, almeno in media, la proprietà del materiale. Generalmente il “Representative Element of Area” indica l'elemento di area minimo rappresentativo delle caratteristiche del mezzo. Pertanto, con dimensione caratteristica si intende la grandezza a partire dalla quale una certa proprietà del materiale non risente più della dimensione del campione; individua, quindi, l'elemento rappresentativo della proprietà stessa. Quanto segue propone una sintesi di ciò che è stato osservato dalle analisi operate e trattate in questo elaborato. L'influenza dell'effetto scala sulla determinazione della distribuzione dimensionale, in funzione dell'area indagata, è riscontrabile, per entrambi i siti in esame, dai grafici (Figura 48 e Figura 49) sotto riportati in cui sono state diagrammate le curve granulometriche medie a tutte le scale. Considerando il D50, per esempio, si può notare come il valore di tale parametro non risulti costate per ogni scala d'indagine bensì aumenti indagando aree maggiori. Questa variazione nel valore del D50 in funzione dell'estensione dell'area oggetto di studio, evidenzia la presenza dell'effetto scala. CURVA GRANULOMETRICA 100 generale I inquartamento 90 II inquartamento Laboratorio 80 % Passante in volume 70 60 50 40 30 20 10 0 0,0001 0,001 0,01 0,1 1 10 100 1000 10000 Diametro grani (mm) Figura 48 – Nel grafico sono riportate tutte le curve granulometriche medie, sia quella di laboratorio che quelle ottenute dall'analisi fotografica alle differenti scale (Val d'Ayas). 48 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI CURVA GRANULOMETRICA 100 generale I inquartamento 90 II inquartamento Laboratorio 80 % Passante in volume 70 60 50 40 30 20 10 0 0,0001 0,001 0,01 0,1 1 10 100 1000 10000 Diametro grani (mm) Figura 49 – Nel grafico sono riportate tutte le curve granulometriche medie, sia quella di laboratorio che quelle ottenute dall'analisi fotografica alle differenti scale (Val di Rhemes). Al fine di determinare l’influenza dell’effetto scala sulla determinazione, tramite analisi fotografica, della distribuzione dimensionale di depositi glaciali dimensionalmente eterogenei, sono stati scelti come parametri di confronto il D50 (il diametro corrispondente al 50% di passante al setaccio virtuale) ed il CU (coefficiente di uniformità) definito come il rapporto tra il D60 (diametro corrispondente al 60% di passante) e il D10 (diametro corrispondente al 10% di passante). L'analisi è stata condotta, distintamente per entrambi i siti, considerando le curve medie relative alle varie scale analizzate. Nella Tabella 10 sottostante enelle successive Figure sono riportati i risultati ottenuti. Tabella 10. – Valori di D50, e CU desunti dalla curve granulometriche ottenute alle varie scale di osservazione.. Area media D50 D60 D10 CU Val d'Ayas Foto generale Prima quartatura Seconda quartatura Laboratorio [m2] 51,60 5,10 1,00 0,6 [mm] 210 80 16 3 [mm] 300 110 29 6 [mm] 8 1.1 0.1 0.005 37.5 100 290 1200 Val di Rhemes Foto generale Prima quartatura Seconda quartatura Laboratorio 19.89 8.36 0.94 0.6 110 80 40 0.06 170 110 70 0.2 4 1 0.2 0.001 42.5 110 350 200 49 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 250,00 d50 [mm] 200,00 150,00 100,00 50,00 0,00 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 Area analizzata [m2] Figura 50 - Andamento D50 con Area di osservazione (Val d’Ayas). 120,00 d50 [mm] 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 0,00 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 2 Area analizzata [m ] Figura 51 - Andamento D50 con Area di osservazione (Val di Rhemes). 50 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 1400 1200 1000 CU 800 600 400 200 0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 Area analizzata [m2] Figura 52 - Andamento CU con Area di osservazione (Val d’Ayas). 400 350 300 CU 250 200 150 100 50 0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 2 Area analizzata [m ] Figura 53 - Andamento CU con Area di osservazione (Val di Rhemes). 51 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Dai diagrammi si è potuto notare che ogni scala di indagine caratterizza in maniera ottimale un dato intervallo dimensionale. Infatti, le foto di dettaglio (seconda quartatura) risultano rappresentative della frazione granulometrica più fine, mentre indagando aree maggiori si ottengono risultati affidabili per il materiale più grossolano. Si osserva dai diagrammi sopra riportati che il d50 aumenta al diminuire della scala d’indagine mentre il coefficiente di uniformità diminuisce. Entrambi i valori tendono ad un asintoto all'aumentare della scala di riferimento. In entrambi i casi l'asintoto no è raggi L’area corrispondente al punto in cui la curva raggiunge l’asintoto orizzontale, identifica l’area rappresentativa elementare (REA). In conclusione si può affermare che, poichè la % di passante è soggetta ad un effetto scala, è importante definire un “Representative Element of Area”, ovvero l’area minima rappresentativa che permetta un’adeguata e corretta caratterizzazione dell’intera variabilità granulometrica presente nel sito in esame e tale per cui non risenta dell’effetto scala. Nel presente studio, come si può desumere dai grafici sopra riportati (Figure 78 - 89), non è stata indagata un’area sufficientemente grande da essere considerata REA in quanto dai grafici che rapportano il parametri presi in considerazione, CU e d50, con l'area analizzata non si riescono ad individuare le esatte coordinate (Area; CU) e (Area; d50) alle quali la curva raggiunge l’asintoto. Ciò evidenzia che l’area esaminata in questo elaborato è inferiore al “Representative Element of Area”. I risultati ottenuti sono, nonostante ciò, ritenuti affidabili e rappresentativi del sito in esame poichè derivano dall’unione di curve granulometriche ricavate considerando differenti scale di indagine, ognuna delle quali è, a sua volta, rappresentativa di un dato intervallo dimensionale. Operando in tal modo è stato ovviato l’effetto scala. 52 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 4. PROVE DI TILT TEST Per studiare come il variare della granulometria e dell’indice dei vuoti possano influire sulle proprietà meccaniche e in particolare sull’angolo di resistenza φ del materiale, sono state svolte prove di tilt test con materiale a diverse granulometrie e per ognuna di esse sono state impiegate quattro modalità di compattazione con energia di compattazione crescente. 4.1 Procedura di calcolo dell’angolo d’attrito mediante tilt test La prova eseguita con il tilt-test permette di studiare il comportamento al taglio del materiale detritico semplicemente sfruttando la forza di gravità. Sostanzialmente si tratta di un piano inclinato sul quale sono poggiate, una sull’altra, le due scatole piene di materiale. La scatola inferiore è dotata di fondo, mentre quella superiore è composta solo dalle pareti. All’aumentare dell’angolo α del piano inclinato, aumenta anche la componente del peso del materiale, contenuto nella scatola superiore, parallela al piano di scorrimento. W h A (8) con: altezza del terreno rispetto al piano di scorrimento peso specifico del materiale (ricavato durante le analisi di laboratorio) area del piano di scorrimento, che corrisponde all’area delle scatole. Il vettore W, peso del materiale contenuto nella scatola superiore, è diretto verticalmente verso il basso e per angoli α maggiori di zero si può scomporre in due componenti: Una componente perpendicolare al piano di scorrimento delle due scatole, che considera solamente il peso del materiale poiché la scatola superiore grava unicamente sulla struttura della scatola inferiore. W W cos Una componente (9) parallela al piano di scorrimento, formata da un primo termine che tiene conto del peso del terreno W e da un secondo termine che tiene conto della tara della scatola superiore Wss che influisce con la componente del peso parallela al piano di scorrimento. W|| W sen Wss sen (W Wss ) sen (10) 53 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 54 – Schematizzazione delle forze in gioco. All’aumentare dell’angolo α del piano inclinato, aumenta anche la componente La tensione normale media . (considerata uniformemente distribuita) agente lungo il piano di scorrimento può essere determinata dalla: W A (11) Mentre la tensione tangenziale media lungo il piano di scorrimento è pari a: W|| (12) A Applicando il criterio di rottura di Coulomb e assumendo una coesione c nulla del materiale si ottiene la tensione tangenziale resistente τ è espressa come: res tan Pertanto l’angolo d’attrito (13) viene determinato come: 54 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI res ' arctan (14) Nella configurazione di incipiente movimento della scatola superiore è possibile assumere che la componente di tensione tangenziale agente τ (che induce il movimento) eguagli la resistenza offerta dal materiale e pertanto, l'angolo d'attrito φ può essere calcolato come: W ' arctan arctan || W (15) 4.2 Unione delle curve granulometriche E’ stato necessario unire i due campioni provenienti dalla Val d’Ayas per avere abbastanza materiale da impiegare nel tilt test; la stessa cosa è stata fatta per i due campioni provenienti dalla Val di Rhèmes. Così anche le due curve granulometriche di Ayas e le due curve granulometriche di Rhèmes sono state unite sommando i pesi progressivi e i pesi totali dei relativi due campioni e calcolando su questi ultimi le nuove percentuali. Si è considerato il passante al setaccio da 37,5 mm come la totalità del materiale. L’unione delle code delle curve granulometriche, ricavate per sedimentazione, è stata calcolata facendo la media dei diametri virtuali ottenuti in ogni campione e la media pesata delle percentuali sul peso totale di ognuno dei due campioni. 55 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Unione delle due curve granulometriche del sito di Rhèmes SETACCIATURA AD UMIDO Rhèmes Apertura Peso Peso setac./criv. setaccio setaccio+ U.N.I. Peso terreno Peso terreno Peso terreno Percentuale trattenuto Percentuale trattenuto passante terreno terreno prog. prog. trattenuto passante (g) (g) % % terreno (mm) (g) (g) 37,5 1228,80 1228,80 0,00 0,00 1055,23 0,00 100,00 20 1394,68 1451,73 57,05 57,05 998,18 5,41 94,59 10 1139,47 1193,42 53,95 111,00 944,23 10,52 89,48 9,500 439,75 443,55 3,80 114,80 940,43 10,88 89,12 4,750 405,20 474,90 69,70 184,50 870,73 17,48 82,52 2,000 368,10 444,80 76,70 261,20 794,03 24,75 75,25 1,000 357,20 407,70 50,50 311,70 743,53 29,54 70,46 0,425 281,85 341,45 59,60 371,30 683,93 35,19 64,81 0,250 272,91 309,20 36,29 407,59 647,64 38,63 61,37 0,125 267,97 318,43 50,46 458,05 597,18 43,41 56,59 0,075 250,29 290,99 40,70 498,75 556,48 47,26 52,74 100,00 0,00 (g) FONDELLO 1055,23 Parte fine da SEDIMENTAZIONE Rhèmes Diametro P% sul 37,5 percentuali pas. allo 20 (%) 0,075 (%) 0,04392 85,85 45,27 0,03226 76,22 40,20 2 0,02143 64,54 34,04 0,425 0,01307 50,11 26,42 0,00953 41,17 21,71 0,075 0,0439 0,00686 35,67 18,81 0,0323 equivalente diametri (mm) (mm) 0,04453 0,04332 0,03227 0,03225 0,02149 0,02137 0,01307 0,01306 0,00956 0,00951 0,00688 0,00685 0,00495 0,00493 0,00355 0,00353 0,00147 0,00146 0,00105 0,00104 D Media pesata Media 10 9,5 4,75 1 0,25 0,125 0,0214 0,00494 30,17 15,91 0,0131 0,0095 0,00354 26,05 13,74 0,00147 20,55 10,84 0,00104 18,49 9,75 0,0069 0,0049 0,0035 0,0015 0,0010 P(%) 100,00 94,59 89,48 89,12 82,52 75,25 70,46 64,81 61,37 56,59 52,74 45,27 40,20 34,04 26,42 21,71 18,81 15,91 13,74 10,84 9,75 56 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 55 – Curva granulometrica risultato dell’unione tra le due curve del materiale di Rhèmes 57 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Unione delle due curve granulometriche del sito di Ayas SETACCIATURA AD UMIDO Ayas Apertura Peso Peso setac./criv. setaccio setaccio+ U.N.I. Peso terreno Peso terreno Peso terreno Percentuale trattenuto terreno Percentuale trattenuto passante terreno terreno prog. prog. trattenuto passante (mm) (g) (g) (g) (g) (g) % % 37,5 1228,80 1228,80 0,00 0,00 1068,52 0,00 100,00 20 1394,68 1533,22 138,54 138,54 929,98 12,97 87,03 10 1139,47 1324,94 185,47 324,01 744,51 30,32 69,68 9,500 439,75 448,94 9,19 333,20 735,32 31,18 68,82 4,750 405,15 533,85 128,70 461,90 606,62 43,23 56,77 2,000 368,10 495,40 127,30 589,20 479,32 55,14 44,86 1,000 357,20 430,70 73,50 662,70 405,82 62,02 37,98 0,425 281,96 343,15 61,19 723,89 344,63 67,75 32,25 0,250 273,05 301,73 28,68 752,57 315,95 70,43 29,57 0,125 267,81 306,48 38,67 791,24 277,28 74,05 25,95 0,075 250,43 286,19 35,76 827,00 241,52 77,40 22,60 100,00 0,00 FONDELLO 1068,52 Parte fine da SEDIMENTAZIONE Ayas Diametro Media pesata P% sul percentuali pas. allo (%) 0,075 (%) 0,04515 89,79 20,29 0,03285 82,73 18,70 Media equivalente diametri (mm) (mm) 0,04595 0,04435 0,03353 0,03216 0,02222 0,02132 0,01325 0,01272 0,00956 0,00914 0,00689 0,00662 0,00495 0,00480 0,00356 0,00345 0,00149 0,00144 0,00106 0,00103 D 37,5 20 10 9,5 4,75 2 1 0,02177 70,21 15,87 0,425 0,25 0,01298 60,82 13,75 0,125 0,00935 55,33 12,51 0,075 0,0451 0,00676 48,29 10,92 0,00487 42,05 9,51 0,0328 0,0218 0,0130 0,0093 0,00351 35,79 8,09 0,0068 0,0049 0,00147 27,17 6,14 0,00104 24,83 5,61 0,0035 0,0015 0,0010 P(%) 100,00 87,03 69,68 68,82 56,77 44,86 37,98 32,25 29,57 25,95 22,60 20,29 18,70 15,87 13,75 12,51 10,92 9,51 8,09 6,14 5,61 58 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 56 – Curva granulometrica risultato dell’unione tra le due curve del materiale di Ayas 59 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 4.3 Riscalatura delle curve granulometriche Il materiale è stato utilizzato nelle prove dopo una fase di essicazione in forno. Durante lo svolgimento delle prove il materiale ha assorbito l’umidità ambientale, perciò per dare un’indicazione sul contenuto d’acqua del materiale analizzato, per ogni campione sono stati pesati due recipienti pieni, prima e dopo l’essicazione in forno. Sono stati così ottenuti i valori del contenuto d’acqua del materiale impiegato: 0,10% per il campione di Rhèmes e 0,17% per il campione di Ayas. Le diverse granulometrie con cui si sono fatte le prove sono state ricavate utilizzando il materiale passante al setaccio da 37,5 mm, al crivello da 20 mm, al setaccio da 10 mm e al setaccio da 5 mm. Figura 57 – Setacciatura del materiale di Ayas al setaccio da 10 mm. Per mettere in relazione l’angolo di attrito determinato con il tilt-test con le diverse granulometrie del materiale impiegato, le curve granulometriche sono state riscalate in modo da ottenere una diversa curva granulometrica, con diversi Cu e Cc, per ognuno dei quattro passanti analizzati. Nelle Figure 96 e 97 sono riportate le curve riscalate per il ogni diametro di setaccio utilizzato, sia per Rhèmes che per Ayas. Una volta ottenuti i parametri CU e Cc per ogni assortimento granulometrico, è possibile correlare questi parametri all’angolo di resistenza al taglio φ ottenuto dal tilt-test. 60 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Rhèmes Campione 5 mm 10 mm 20 mm 37,5mm D60 0,06 0,08 0,12 0,2 D30 0,012 0,014 0,015 0,017 D10 0,0007 0,0008 0,001 0,001141 Cu 85,7 100,0 120,0 175,3 Cc 3,4 3,1 1,9 1,3 Figura 58 – Curve granulometriche del materiale di Rhèmes riscalate e, associati in tabella, i relativi coefficienti di uniformità e curvatura. 61 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Ayas Campione 5 10 20 37,5 D60 0,6 1,3 3,3 5,7 D30 0,026 0,05 0,11 0,22 D10 0,0011 0,0021 0,0041 0,0056 Cu 545,5 619,0 804,9 1017,9 Cc 1,0 0,9 0,9 1,5 Figura 59 – Curve granulometriche del materiale di Ayas riscalate e, associati in tabella, i relativi coefficienti di uniformità e curvatura. 62 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 4.4 Progettazione e realizzazione dell’apparato per effettuare il tilt test Per la progettazione del Tilt Test impiegato in questo lavoro si è preso spunto dall’esperienza di Barton et al (2008) e si è cercato di adattare lo strumento allo studio della parte fine del materiale morenico oggetto di analisi. Come già accennato, la prova di tilt test ha il vantaggio che, a differenza delle convenzionali scatole di taglio, lo sforzo indotto sul materiale è uniforme, infatti questo è dovuto semplicemente alla forza gravitazionale. Non bisogna però trascurare il peso della scatola superiore, infatti, anche se può scorrere liberamente con bassissimo attrito su quella sottostante, essa influisce con la componente del peso parallela al piano di scorrimento. Con la prova di tilt-test è possibile inoltre calcolare l’indice dei vuoti del materiale per ogni grado di compattazione in cui si trova: si conoscono infatti il volume della scatola e il peso del materiale che contiene. 4.4.1 Logiche costruttive Durante la progettazione dello strumento si è dovuto tener conto di tutti gli aspetti organizzativi e pratici delle prove (i materiali da usare, la meccanica del movimento e la tipologia di strumenti di misura da inserire per effettuare le letture) per individuare la procedura più idonea per realizzarlo. Criteri di scelta delle dimensioni e dei materiali Le dimensioni del tilt-test e i materiali impiegati sono stati determinati in base a: Quantità di materiale morenico a disposizione e suo peso specifico, ricavato nella parte di analisi di laboratorio. Ricerca di una superficie del piano si scorrimento abbastanza rappresentativa in relazione alle dimensioni massime di aggregato che è stato impiegato. Ingombro in laboratorio e facilità di trasporto. Efficienza di lavorazione e impiego. Economicità. 4.4.2 Le parti dello strumento e i materiali impiegati Base e piano inclinato 63 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI La base serve come piano di appoggio dello strumento e come riferimento per le letture che portano alla determinazione dell’angolo α. Il piano inclinato, fissato alla base con due cardini da porta, è completato con tre sponde: due laterali che hanno una funzione di contenimento del materiale e una frontale, che ha anche la funzione di fermare lo scivolamento della scatola. Base e piano inclinato sono stati realizzati con pannelli di compensato di 0.8 cm di spessore. Le varie parti sono state assicurate con viti da legno e angolari in acciaio. La base ha una superficie di 60x50 cm, il piano inclinato 40x50 cm, la sponda frontale 30x40 cm e quelle laterali 30x10. Figura 60 – Fotografia della base e del piano inclinato dello strumento. Sistema di sollevamento del piano inclinato Durante le prove occorre aumentare l’angolo α in modo lento, preciso e il meno possibile impulsivo in modo da effettuare una lettura accurata. Inoltre il sistema di sollevamento deve essere fatto in modo da poter interrompere l’aumento dell’inclinazione del piano in qualsiasi momento, non appena si osserva l’inizio del movimento della scatola superiore sul piano di scivolamento. Per far questo si è scelto di avvalersi di una barra filettata di 1 cm di diametro, incernierata sul pannello di base con due piccoli angolari e una vite con funzione di perno, che permettesse un grado di libertà alla rotazione della barra. La barra filettata è stata fatta passare attraverso il piano inclinato per 64 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI mezzo di un foro del diametro maggiore di un cm e opportunamente svasato per permettere il raggiungimento di elevati valori di α. Al di sotto del piano inclinato, avvitata alla barra filettata, è stata posta una manopola in plastica con un foro controfilettato dello stesso diametro della barra che permette di aumentare manualmente l’inclinazione del piano in modo lento e continuo. Figura 61 – Fotografia del sistema di sollevamento del piano inclinato. Modalità di lettura dello strumento Per effettuare la lettura dell’angolo α, in un primo momento, si è preso in considerazione un metodo diretto, attraverso l’utilizzo di un goniometro montato sulla base, con il suo centro in corrispondenza dell’asse delle cerniere. Questa modalità è stata poi scartata per la difficoltà di fissaggio del goniometro sullo strumento con una precisione accettabile. Si è quindi deciso di determinare α con un metodo indiretto, attraverso la misura di due distanze: una verticale y, variabile con l’inclinazione del piano e una orizzontale fissa x. 65 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI La misura della distanza verticale y viene effettuata attraverso l’impiego di un’asta graduata in acciaio fissata sul piano di base con un angolare, viti e dadi. Lo zero dell’asta graduata è posto alla stessa altezza dell’asse delle cerniere, rispetto al piano di base. La lunghezza x orizzontale fissa è una misura della distanza che intercorre tra l’asse delle cerniere e l’asta graduata. Per consentire l’esatta misura di y, sul piano inclinato sono state montate delle barrette di acciaio distanziatrici che sporgono dal piano inclinato della stessa distanza che c'è tra l’asse delle cerniere e la superficie inferiore del piano inclinato. In Figura 62 sono mostrate le due distanze rispetto al corpo dello strumento. Figura 62 – Schema della modalità di lettura dello strumento Il valore di α è determinabile con la seguente formula: Y X arctan (16) 66 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Scatole di taglio Le scatole sono state realizzate in plexiglass in modo da poter osservare, sia le fessurazioni e i piccoli movimenti che il materiale compie nel corso della prova, che la forma del piano di scivolamento una volta che si è verificato lo scorrimento. Per conferire l’adeguata robustezza alle scatole, i pannelli di plexiglass utilizzati hanno uno spessore di 0,8 cm. I pannelli sono tenuti insieme da barre angolari in alluminio, poste sia internamente sia esternamente e fissate con viti e dadi. La scatola inferiore dotata di fondo ha dimensioni 30x20x10 cm, mentre la scatola superiore composta solo dalle pareti è 30x20x15 cm, per un volume complessivo di 15.000 cm3. Nella procedura di calcolo l’attrito tra i bordi della scatola inferiore e quelli della scatola superiore è stato considerato nullo. Per giustificare questa assunzione, operativamente sono stati applicati lungo tutti i bordi soggetti allo scivolamento, sia della scatola inferiore che di quella superiore, delle strisce di teflon dello spessore di 0,8 mm. Le strisce sono state fissate al plexiglass con del nastro biadesivo. Inoltre per ogni prova sul teflon è stato passato dell’olio di vaselina. Queste operazioni hanno consentito di considerare trascurabile l’attrito tra le due scatole. Per evitare che durante lo scivolamento la scatola superiore sbandasse lateralmente si è deciso di fissare quattro piccole guide in acciaio in corrispondenza del bordo di scorrimento e avvitate alle pareti laterali della scatola inferiore. 67 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 63 – Caratteristiche delle scatole di plexiglass. La scatola inferiore è tenuta ferma sul piano inclinato da due alette di acciaio a “L”, in modo che con l’aumentare di alfa non scivoli fino alla sponda frontale. Per evitare che durante le operazioni di riempimento si verifichino lo scivolamento della scatola superiore e la perdita di materiale, si è realizzato un telaietto di legno tenuto insieme da quattro angolari in acciaio fissati con viti da legno. Questo telaio viene infilato sulla scatola superiore e, poggiando sulle viti che fissano le quattro guide, va a fermarsi in corrispondenza del piano di scivolamento impedendo così qualsiasi movimento relativo delle scatole durante le fasi di preparazione della prova. Una volta terminate le fasi di preparazione il telaio è facilmente rimuovibile. 68 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 64 – Fotografia del telaio posto sulle scatole in corso di riempimento. 4.5 Modalità di compattazione Per tutti e quattro i passanti di entrambi i campioni, Rhèmes e Ayas, sono state effettuate prove a quattro gradi compattazione crescenti. Ognuno dei quattro gradi di compattazione è caratterizzato da un’energia di compattazione maggiore rispetto al precedente, ottenendo così quattro indici dei vuoti decrescenti. Per quanto riguarda il calcolo dell’indice dei vuoti e, occorre innanzitutto fare presente che il materiale totale impiegabile nelle prove non era tale da riempire completamente le due scatole. Quindi per determinare il volume occupato dai grani nella scatola superiore è stato necessario procedere con la misura dell’altezza a cui il terreno, una volta spianato, si disponeva rispetto al piano di scorrimento. In Figura 103 questa altezza è stata indicata con h, mentre c è l’altezza della scatola inferiore. 69 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 65– Schematizzazione delle misure fatte durante il procedimento di determinazione dell’indice dei vuoti. La misura dell’altezza h è stata ottenuta per praticità come differenza tra l’altezza totale della scatola superiore (indicata con la lettera d inFigura 65) e l’altezza h’ che va dal livello del materiale al bordo superiore della scatola: ciò e espresso mediante la relazione 3.3, nella quale le 5 misure di h’ sono quelle eseguite nei punti rappresentati in rosso in Figura 65. h hd 5 ' (17) 1 5 La media delle cinque misure di consente di avere una stima del volume che sia abbastanza accurata, viste le difficoltà di creare un piano del materiale perfettamente parallelo a quello del fondo della scatola, soprattutto quando si effettuano prove con materiale di granulometria elevata. Una volta nota h e posta l’area di base delle scatole A= a b, il calcolo dell’indice dei vuoti passa attraverso la determinazione di due volumi: Vtot: Volume della parte delle due scatole occupata dal terreno, determinabile attraverso la somma del volume della scatola inferiore Vinf e del volume della parte occupata dal terreno nella scatola superiore Vsup. Vtot A c A h Vinf Vsup (18) 70 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Vs: Volume occupato dai grani, dato dal rapporto tra il peso Wtot di tutto il materiale contenuto nelle scatole e il suo peso specifico γ. Il γ del materiale proveniente da ognuno dei due siti è dato dalla media di γ1 e γ2, pesi specifici dei due campioni per ogni sito ricavati dalle analisi di laboratorio. Vs Vtot (19) A questo punto è possibile ricavare l’indice dei vuoti e dato dal volume dei vuoti riferito al volume della fase solida e . Vtot Vs Vv Vs Vs (20) Inizialmente si sono scelte quattro modalità di compattazione, ognuna con la sua procedura di esecuzione che è stata riprodotta nel modo più fedele possibile in tutte le prove, in modo da garantire l’uniformità dei risultati e la ripetibilità dell’esperienza: Compattazione 0: rappresenta la compattazione minima, dove il materiale viene posto all’interno delle scatole in modo da farlo cadere da qualche cm per simulare una condizione indisturbata. Compattazione 1: per ogni strato di 4-5 cm di materiale viene poggiata una massa di 1,16 Kg (rappresentata da una mazzetta in ferro), su un listello di legno di area 4x20 cm. Figura 66 – Modalità di compattazione 1. 71 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Compattazione 2: per ogni strato di 4-5 cm di materiale viene poggiata la massa di 1,16 Kg senza listello di legno sottostante, in modo da applicare lo stesso carico su un’area che è circa la metà (4x10 cm), aumentando così la pressione di compattazione. Figura 67 – Modalità di compattazione 2. Compattazione 3: è il grado massimo di compattazione, che vede lo stesso carico di 1,16 Kg e area 4x10 cm, cadere da un’altezza di 3 cm sulla superficie del materiale, per ogni strato di 4-5 cm di quest’ultimo. Anche nel tentativo di ricreare un grado di compattazione il più possibile uniforme, questo sarà tanto più elevato quanto più si è vicini alla superficie di uno degli strati compattati. È importante che nessuno degli strati di materiale compattato vada a formarsi all’altezza del piano di scivolamento, in modo da non creare un piano di scivolamento preferenziale per il materiale, situazione che andrebbe a falsare il risultato. 72 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 4.6 Fasi preliminari del tilt-test Prima di effettuare ogni prova occorre: Pesare la tara della scatola superiore per determinare Wss, che influisce con la componente del peso parallela al piano di scorrimento. Pulire i bordi di contatto tra le scatole dalla polvere e passare l’olio di vaselina sulle strisce di teflon in modo da ridurre al minimo l’attrito. Abbassare il piano inclinato ruotando la manopola sulla barra filettata fino a fine corsa. In questo modo di porta l’angolo α al suo valore minimo, che non è zero perché è sempre presente l’ingombro della manopola. Riempire le scatole con l’opportuna modalità di compattazione ed effettuare più pesate (con precisione di almeno 5 g) per determinare il peso del materiale contenuto nella scatola inferiore Winf e quello contenuto nella scatola superiore Wsup. Tramite Wsup si calcolano le tensioni σ e τ, mentre con la somma Winf + Wsup = Wtot si andrà a determinare l’indice dei vuoti. Una volta riempite le scatole e spianato il materiale con l’ausilio di una spatola di metallo, si effettua la misura dell’altezza h attraverso la media delle cinque misure di h’ come illustrato nella procedura di calcolo. Rimuovere il telaio. 4.7 Realizzazione delle prove di Tilt Test Una volta rimosso il telaio si aumenta l’angolo α agendo sulla manopola di sollevamento fino a che non si cominciano a notare delle fessurazioni all’interno della matrice del materiale; a questo punto occorre procedere lentamente finché non si verifica il cedimento a taglio del materiale e la formazione del piano di scivolamento. Per migliorare la ripetibilità della prova le scatole sono state contrassegnate in modo che lo scivolamento avvenga sempre nella stessa direzione. 73 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 68 – Formazione del piano di scivolamento e delle fessurazioni nel materiale. A questo punto si effettua la lettura dell’altezza y sull’asta graduata e si procede con il calcolo di α, φ ed e. Le scatole in plexiglass offrono la possibilità di apprezzare, in forma qualitativa, la formazione delle fessurazioni, l’andamento del piano di scivolamento, la porosità del materiale ai vari gradi di compattazione e granulometria, la disposizione dei grani a diametro maggiore e la loro eventuale influenza sul processo di prova. 74 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 69 – Ayas, passante al setaccio da 10 mm, grado di compattazione 0. Figura 70 – Ayas, passante al setaccio da 5 mm, grado di compattazione 2 75 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 4.7.1 Problematiche operative e modifiche allo strumento Durante lo svolgimento delle prove si sono presentate alcune problematiche, non previste in fase di progetto, che hanno richiesto la modifica o l’aggiunta di alcune parti al tilt-test. La prima modifica apportata è stata quella di introdurre un doppio fondo nella scatola inferiore, scelta determinata dal poco materiale disponibile, soprattutto per quanto riguarda il passante a 10 e 5 mm. Lo scopo è quello di aumentare il battente sul piano di scorrimento e ridurre il peso dell’attrito e della componente del peso della scatola superiore lungo il piano di scorrimento, rispetto alla componente data dal peso del terreno. Figura 71 – Realizzazione del doppio fondo. Nel quantificare l’altezza degli spessori si è assunto che il doppio fondo dovesse distare dal piano di scorrimento almeno 2 o 3 volte il diametro massimo dei grani presenti nell’aggregato. Di norma per il passante al setaccio da 5 mm e 10 mm si è posto il fondo alla distanza di 3,3 cm dal piano di scivolamento, mentre per il passante al setaccio da 20 mm si è posto il fondo a 4 cm dal piano di scivolamento. Per il campione di Ayas passante al setaccio da 37,5 mm il fondo è stato posto a 8 cm dal piano di scivolamento. 76 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 72 – Doppio fondo posto a 4 cm dal piano di scivolamento. Un’altra modifica è stata dettata dal fatto che il campione di Ayas, più ghiaioso di quello di Rhèmes, ha presentato un angolo di resistenza φ più alto di quello che si era stimato in fase progettuale. Questo ha determinato, per alcuni campioni ad elevata granulometria e compattazione, l’arrivo a fine corsa della barra filettata e l’uscita del piano inclinato dal range misurabile dell’asta graduata. Figura 73 – Uscita del piano inclinato dal range di misura dell’asta graduata e raggiungimento della fine corsa sulla barra filettata. 77 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Per risolvere questo problema si è fatto ricorso ad una barra filettata di lunghezza maggiore (50 cm) e si è spostato l’asta graduata di circa 5 cm verso la cerniera. Si è dovuto inoltre aggiungere una barretta distanziatrice che permettesse la lettura di y per questi elevati valori di α. 4.8 Risultati Di seguito vengono presentati i risultati ottenuti dalle prove di tilt test effettuate. Nel campione di Rhèmes, per ogni grado di compattazione di tutte le granulometrie analizzate, sono state fatte tre ripetizioni della prova, allo scopo di avere indicazioni sulla ripetibilità dei risultati ottenuti. Nel campione di Ayas, sono state invece svolte tre ripetizioni solo per le prove che vedevano al loro interno un più grande scarto dell’angolo α. Per le prove che fornivano valori simili di φ ed e, sono state effettuate due ripetizioni. Nel corso delle prove si è notato che, per angoli minori dell’angolo di scivolamento α, la scatola superiore subiva piccoli movimenti di scorrimento, dai 2 ai 10 mm, sul piano di scorrimento, senza però effettuare lo scivolamento completo, che avveniva per angoli α maggiori. Queste evidenze sperimentali portano a ipotizzare che la causa di questi piccoli movimenti sia un primo ingranamento del materiale sottoposto alla crescente tensione di taglio agente sul piano di scorrimento. Questo fenomeno è legato al concetto di dilatanza, ossia dal fatto che, nel corso di una prova di taglio, le deformazioni di un mezzo granulare sono accompagnate da variazioni di volume. In sede di prova sono stati riportati i valori dell’angolo α per il quale avvengono questi primi movimenti. Di seguito sono riportate le tabelle con i risultati delle prove di tilt-test. 78 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Rhèmes: Compattazione 0 Massa scatola inf. [Kg] 2,320 2,730 2,860 solo terreno Massa scatola sup. [Kg] 10,075 9,990 9,770 solo terreno Compattazione 1 Compattazione 2 Compattazione 3 2,91 3,02 3,03 3,010 3,045 3,170 3,16 3,49 3,09 10,20 10,20 10,28 9,875 9,990 9,700 9,98 10,04 10,08 Battente sul piano di 0,1070 scorrimento [m] 0,1100 0,1100 0,11 0,11 0,11 0,0970 0,0980 0,0960 0,09 0,10 0,09 Volume occupato dal 0,0084 terreno [m3] 0,0086 0,0086 0,01 0,01 0,01 0,0078 0,0079 0,0077 0,01 0,01 0,01 10,50 11,00 10,50 15,50 14,50 16,00 20,00 21,50 20,50 23,50 22,50 24,00 11,40 11,90 12,10 18,10 17,30 17,40 21,70 22,50 22,00 24,90 24,20 25,00 22,54 23,50 22,54 31,49 29,82 32,31 38,33 40,36 39,02 42,89 41,65 43,49 24,26 25,19 25,56 35,58 34,36 34,52 40,62 41,65 41,01 44,54 43,73 44,66 1,72 1,69 3,02 4,09 4,55 2,21 2,29 1,29 1,99 1,66 2,08 1,17 W [N] 98,80 97,96 95,80 99,97 99,97 100,76 96,83 97,96 95,12 97,86 98,45 98,80 W┴ [N] 90,07 88,65 86,43 81,31 82,52 83,02 73,50 73,20 71,78 69,75 71,15 70,27 Altezza Y di inizio movimento [cm] Altezza Y misurata (cm) Angolo di inizio movimento [°] Angolo di scivolamento [°] Delta angolo [°] σ [N/m2] 1501,23 1477,43 1440,48 1355,12 1375,40 1383,64 1225,03 1220,03 1196,28 1162,49 1185,76 1171,24 τ [N/m2] 676,44 694,92 688,92 969,47 940,49 951,59 1050,71 1085,01 1040,24 1144,11 1134,21 1157,35 0,0044 0,0045 0,0045 0,0047 0,0047 0,0047 0,0046 0,0046 0,91 0,90 0,91 0,79 103,33 107,05 108,52 146,35 779,77 801,97 797,45 1115,82 1082,46 1094,12 1214,47 1252,15 1205,29 1320,54 1308,07 1334,14 27,4 28,5 Volume occupato dai grani [m3] e indice vuoti Componente di taglio della scatola τ' [N/m2] τ compresa comp. Scatola [N/m2] Angolo d'attrito φ [°] 29,0 39,47 0,79 0,75 0,71 0,70 141,97 142,53 163,75 167,15 38,20 38,34 44,8 45,7 0,0046 0,69 165,04 45,2 0,0047 0,0048 0,0047 0,61 0,60 0,62 176,43 173,86 176,79 48,64 47,81 48,72 Tabella 11 - Rhèmes, passante al setaccio 5 mm. Fondo posto a 3,3 cm dal piano di scorrimento. 79 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Compattazione 0 Massa scatola inf. [Kg] 3,330 3,315 3,325 solo terreno Massa scatola sup. [Kg] 11,260 11,305 11,205 solo terreno Battente sul piano di 0,1240 0,1200 0,1205 scorrimento [m] Volume occupato dal 0,0094 0,0092 0,0092 terreno [m3] Altezza Y di inizio 11,00 10,80 12,00 movimento [cm] Altezza Y misurata (cm) 13,30 12,80 13,10 Angolo di inizio movimento [°] Angolo di scivolamento [°] Delta angolo [°] Compattazione 1 Compattazione 2 Compattazione 3 3,59 3,56 3,63 3,210 3,160 3,130 3,31 3,44 3,27 11,23 11,37 11,51 11,665 11,730 11,710 11,64 11,90 11,69 0,12 0,12 0,12 0,1140 0,1130 0,1130 0,11 0,11 0,11 0,01 0,01 0,01 0,0088 0,0088 0,0088 0,01 0,01 0,01 15,30 15,50 15,50 17,00 18,00 19,00 21,00 22,00 22,50 17,30 17,20 16,90 18,90 19,90 21,70 22,60 23,60 24,00 23,50 23,12 25,38 31,16 31,49 31,49 33,90 35,43 36,91 39,69 41,01 41,65 27,73 26,84 27,37 34,36 34,21 33,74 36,76 38,19 40,62 41,77 43,01 43,49 4,23 3,72 2,00 3,20 2,72 2,25 2,86 2,76 3,71 2,08 2,00 1,84 W [N] 110,42 110,86 109,88 110,12 111,49 112,87 114,39 115,02 114,83 114,14 116,64 114,63 W┴ [N] 97,73 98,92 97,57 90,90 92,20 87,16 85,12 93,85 91,64 90,41 85,29 83,17 σ [N/m2] 1628,90 1648,63 1626,20 1515,03 1536,74 1564,23 1527,33 1506,81 1452,66 1418,75 1421,57 1386,09 τ [N/m2] 856,30 834,09 842,03 1035,97 1044,74 1044,88 1140,97 1185,20 1245,96 1267,34 1326,05 1314,87 0,0052 0,0052 0,0053 0,77 0,79 0,71 117,04 113,55 115,65 141,97 973,34 947,64 957,68 1177,94 1186,15 1184,59 1291,50 1340,70 1409,71 1434,90 1497,62 1487,98 30,9 29,9 Volume occupato dai 0,0052 grani [m3] e indice vuoti 0,82 0,0053 0,0054 0,0053 0,0053 0,72 0,74 0,67 0,66 0,0053 0,66 0,0053 0,0054 0,0053 0,59 0,52 0,57 Componente di taglio della scatola τ' [N/m2] τ compresa comp. Scatola [N/m2] Angolo d'attrito φ [°] 30,5 37,87 141,41 139,71 150,53 155,50 37,66 37,14 40,2 41,7 163,75 44,1 167,56 171,57 173,10 45,32 46,49 47,03 Tabella 12 - Rhèmes, passante al setaccio 10 mm. Fondo posto a 3,3 cm dal piano di scorrimento. 80 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Compattazione 0 Massa scatola inf. [Kg] 4,620 4,245 4,420 solo terreno Massa scatola sup. [Kg] 10,305 10,480 10,420 solo terreno Battente sul piano di 0,1050 0,1050 0,1050 scorrimento [m] Volume occupato dal 0,0087 0,0087 0,0087 terreno [m3] Altezza Y di inizio 13,50 12,80 13,00 movimento [cm] Altezza Y misurata (cm) 15,70 14,40 15,90 Angolo di inizio movimento [°] Angolo di scivolamento [°] Delta angolo [°] Compattazione 1 Compattazione 2 Compattazione 3 4,45 4,17 4,78 5,060 4,690 4,845 4,24 4,48 4,07 11,88 10,87 10,19 11,110 11,205 10,700 11,28 11,76 11,13 0,12 0,10 0,10 0,1050 0,1050 0,1050 0,10 0,11 0,10 0,01 0,01 0,01 0,0087 0,0087 0,0087 0,01 0,01 0,01 15,50 16,60 16,50 18,90 21,10 19,50 24,00 24,50 25,00 18,00 19,50 19,80 21,30 22,40 21,70 29,80 27,60 27,40 28,08 26,84 27,20 31,49 33,27 33,11 36,76 39,83 37,62 43,49 44,08 44,66 31,82 29,65 32,15 35,43 37,62 38,05 40,09 41,52 40,62 49,67 47,49 47,28 3,74 2,81 4,95 3,94 4,35 4,94 3,33 1,69 3,00 6,18 3,41 2,62 W [N] 101,05 102,77 102,18 116,45 106,54 99,92 108,94 109,88 104,92 110,61 115,27 109,09 W┴ [N] 85,86 89,31 86,51 94,88 84,39 78,69 83,34 79,64 71,59 82,27 77,89 74,01 σ [N/m2] 1431,03 1488,56 1441,87 1581,38 1406,43 1311,50 1389,03 1371,10 1327,37 1193,14 1298,17 1233,45 τ [N/m2] 888,03 Volume occupato dai 0,0053 grani [m3] e indice vuoti 0,64 Componente di taglio 132,62 della scatola τ' [N/m2] τ compresa comp. 1020,66 Scatola [N/m2] Angolo d'attrito φ [°] 35,5 847,24 906,16 1125,09 1084,01 1026,39 1169,42 1213,94 1138,49 1405,35 1416,19 1335,83 0,0052 0,0053 0,0058 0,66 0,65 0,63 124,42 133,84 145,81 0,0053 0,0053 0,0057 0,0056 0,57 0,58 0,52 0,54 153,55 155,02 161,99 166,73 0,0055 0,58 163,75 0,0055 0,0058 0,0054 0,53 0,51 0,56 191,74 185,41 184,79 971,66 1039,99 1270,90 1237,56 1181,41 1331,41 1380,67 1302,25 1597,10 1601,60 1520,62 33,1 35,8 38,79 41,35 42,01 43,8 45,2 44,5 53,24 50,97 50,95 Tabella 13 - Rhèmes, passante al setaccio 20 mm. Fondo posto a 4 cm dal piano di scorrimento. 81 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Compattazione 0 Massa scatola inf. [Kg] 4,620 4,245 4,420 solo terreno Massa scatola sup. [Kg] 10,305 10,480 10,420 solo terreno Battente sul piano di 0,1050 0,1050 0,1050 scorrimento [m] Volume occupato dal 0,0087 0,0087 0,0087 terreno [m3] Altezza Y di inizio 13,50 12,80 13,00 movimento [cm] Altezza Y misurata (cm) 15,70 14,40 15,90 Angolo di inizio movimento [°] Angolo di scivolamento [°] Delta angolo [°] Compattazione 1 Compattazione 2 Compattazione 3 11,05 11,09 10,96 11,482 10,667 11,427 11,47 12,06 11,06 9,15 8,90 9,15 9,205 9,995 9,170 9,14 8,80 9,56 0,08 0,08 0,08 0,0800 0,0850 0,0800 0,08 0,08 0,08 0,01 0,01 0,01 0,0108 0,0111 0,0108 0,01 0,01 0,01 19,50 19,00 20,00 23,90 22,50 24,00 25,90 26,60 26,30 21,60 20,50 21,90 25,00 23,60 24,60 26,80 29,80 27,00 28,08 26,84 27,20 37,62 36,91 38,33 43,37 41,65 43,49 45,67 46,43 46,11 31,82 29,65 32,15 40,49 39,02 40,88 44,66 43,01 44,20 46,65 49,67 46,86 3,74 2,81 4,95 2,87 2,11 2,55 1,29 1,36 0,71 0,98 3,23 0,75 W [N] 101,05 102,77 102,18 89,72 87,22 89,72 90,26 98,01 89,92 89,63 86,29 93,75 W┴ [N] 85,86 89,31 86,51 68,24 67,77 67,84 64,21 71,67 64,47 61,53 55,85 64,10 σ [N/m2] 1431,03 1488,56 1441,87 1137,31 1129,50 1130,66 1070,10 1194,50 1074,49 1025,43 930,82 1068,32 τ [N/m2] 888,03 Volume occupato dai 0,0053 grani [m3] e indice vuoti 0,64 Componente di taglio 132,62 della scatola τ' [N/m2] τ compresa comp. 1020,66 Scatola [N/m2] Angolo d'attrito φ [°] 35,5 847,24 906,16 970,98 915,20 978,71 1057,41 1114,24 1044,76 1086,22 1096,38 1140,11 0,0052 0,0053 0,0072 0,0071 0,0071 0,0073 0,0073 0,66 0,65 0,52 124,42 133,84 163,32 0,53 0,51 0,47 0,51 158,35 164,62 176,79 171,57 0,0073 0,48 175,34 0,0073 0,0074 0,0073 0,44 0,42 0,48 182,90 191,74 183,54 971,66 1039,99 1134,30 1073,55 1143,33 1234,20 1285,81 1220,10 1269,12 1288,12 1323,65 33,1 35,8 44,92 43,55 45,32 49,1 47,1 48,6 51,06 54,15 51,09 Tabella 14 - . Rhèmes, passante al setaccio 37,5 mm. 82 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Ayas Compattazione 0 Massa scatola inf. [Kg] solo terreno Massa scatola sup. [Kg] solo terreno Compattazione 1 Compattazione 2 Compattazione 3 2,59 2,64 2,87 2,68 2,42 2,63 2,56 2,55 8,34 8,30 8,11 8,29 8,53 8,31 8,45 8,37 Battente sul piano di scorrimento [m] 0,11 0,10 0,09 0,09 0,08 0,08 0,08 0,08 Volume occupato dal terreno [m3] 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 16,20 16,50 19,60 19,50 20,00 20,20 17,10 17,70 20,30 20,30 22,50 22,70 28,60 28,70 32,63 33,11 37,77 37,62 38,33 38,60 34,05 34,98 38,74 38,74 41,65 41,90 48,50 48,60 1,42 1,87 0,98 1,12 3,32 3,29 48,50 48,60 W [N] 81,73 81,39 79,53 81,24 83,65 81,44 82,86 82,08 W┴ [N] 67,72 66,69 62,03 63,37 62,50 60,62 54,90 54,28 σ [N/m2] 1128,61 1111,49 1033,80 1056,11 1041,73 1010,27 915,02 904,58 τ [N/m2] 762,81 777,60 829,49 847,39 926,44 906,45 1034,37 1026,15 Volume occupato dai 0,00399 grani [m3] 0,00400 0,00401 0,00401 0,00400 0,00400 0,00402 0,00399 1,10 1,03 0,85 0,87 0,74 0,76 0,70 0,73 140,85 144,18 157,41 157,41 167,15 167,97 188,39 188,68 903,66 921,79 986,90 1004,80 1093,59 1074,42 1222,76 1214,83 38,68 39,67 43,67 43,57 46,39 46,76 53,19 53,33 Altezza Y di inizio movimento [cm] Altezza Y misurata (cm) Angolo di inizio movimento [°] Angolo di scivolamento [°] Delta angolo [°] e indice vuoti Componente di taglio della scatola τ' [N/m2] τ compresa comp. Scatola [N/m2] Angolo d'attrito φ [°] Tabella 15 - Ayas, passante al setaccio 5 mm. Fondo posto a 3,3 cm dal piano di scorrimento. 83 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Compattazione 0 Massa scatola inf. [Kg] solo terreno Massa scatola sup. [Kg] solo terreno Battente sul piano di scorrimento [m] Volume occupato dal terreno [m3] Altezza Y di inizio movimento [cm] Altezza Y misurata (cm) Angolo di inizio movimento [°] Angolo di scivolamento [°] Delta angolo [°] Compattazione 1 Compattazione 2 Compattazione 3 2,85 3,13 3,28 2,83 2,90 2,98 3,07 3,21 2,96 10,65 10,85 10,25 10,66 10,61 10,52 10,47 10,25 10,57 0,12 0,12 0,12 0,11 0,11 0,10 0,10 0,10 0,10 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 12,80 12,70 12,50 12,20 12,00 16,00 16,30 20,70 21,00 13,90 13,70 13,60 15,30 15,20 17,50 17,80 23,00 23,50 32,11 31,90 31,50 30,88 30,47 38,11 38,63 45,42 45,83 34,27 33,88 33,69 36,87 36,69 40,62 41,11 48,43 49,04 2,16 1,98 2,19 5,99 6,22 2,52 2,48 3,01 3,21 W [N] 104,38 106,40 100,51 104,53 104,04 103,16 102,62 100,51 103,60 W┴ [N] 86,26 88,33 83,63 83,63 83,43 78,30 77,32 66,69 67,91 σ [N/m2] 1437,73 1472,10 1393,84 1393,76 1390,49 1304,95 1288,72 1111,58 1131,91 τ [N/m2] 979,63 988,61 929,23 1045,32 1036,05 1119,44 1124,47 1253,26 1303,91 0,00511 0,00495 0,00493 0,00494 0,00494 0,00495 0,00492 0,00494 0,78 0,82 0,74 0,72 0,65 0,64 0,56 0,55 140,23 139,52 150,91 150,28 163,77 165,37 188,17 189,94 1128,84 1068,75 1196,23 1186,33 1283,21 1289,84 1441,43 1493,85 37,48 37,48 40,64 40,47 44,52 45,02 52,36 52,85 Volume occupato dai 0,00493 grani [m3] e indice vuoti 0,82 Componente di taglio 141,63 della scatola τ' [N/m2] τ compresa comp. 1121,26 Scatola [N/m2] Angolo d'attrito φ [°] 37,95 Tabella 16 - Ayas, passante al setaccio 10 mm. Fondo posto a 3,3 cm dal piano di scorrimento. 84 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Compattazione 0 Massa scatola inf. [Kg] solo terreno Massa scatola sup. [Kg] solo terreno Battente sul piano di scorrimento [m] Volume occupato dal terreno [m3] Altezza Y di inizio movimento [cm] Altezza Y misurata (cm) Angolo di inizio movimento [°] Angolo di scivolamento [°] Delta angolo [°] Compattazione 1 Compattazione 2 Compattazione 3 3,76 4,14 3,60 3,96 3,72 3,95 3,61 3,91 4,16 11,95 11,39 11,92 11,60 11,86 11,64 11,98 11,63 11,39 0,12 0,12 0,12 0,12 0,12 0,11 0,11 0,10 0,10 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 10,80 11,00 11,40 13,40 14,00 16,30 16,50 22,50 22,00 14,30 14,40 14,40 15,30 15,70 17,50 17,00 23,30 23,00 27,90 28,33 29,20 33,30 34,46 38,63 38,97 47,80 47,16 35,03 35,22 35,22 36,87 37,58 40,62 39,81 48,80 48,43 7,13 6,88 6,02 3,57 3,12 2,00 0,84 0,99 1,27 W [N] 117,13 111,69 116,84 113,75 116,30 114,09 117,43 114,04 111,69 W┴ [N] 95,91 91,25 95,45 91,00 92,16 86,60 90,21 75,12 74,11 σ [N/m2] 1598,58 1520,79 1590,89 1516,66 1536,08 1443,26 1503,50 1252,07 1235,21 τ [N/m2] 1120,57 1073,50 1122,98 1137,50 1182,18 1238,09 1252,91 1430,06 1392,64 0,00568 0,00567 0,00569 0,00570 0,00570 0,00570 0,00568 0,00568 0,72 0,74 0,65 0,65 0,57 0,58 0,49 0,48 145,05 145,05 150,91 153,40 163,77 161,02 189,24 188,17 1218,55 1268,03 1288,41 1335,58 1401,86 1413,94 1619,31 1580,81 38,70 38,56 40,35 41,01 44,17 43,24 52,29 52,00 Volume occupato dai 0,00574 grani [m3] e indice vuoti 0,71 Componente di taglio 144,37 della scatola τ' [N/m2] τ compresa comp. 1264,95 Scatola [N/m2] Angolo d'attrito φ [°] 38,35 Tabella 17 - Ayas, passante al setaccio 20 mm. Fondo posto a 4 cm dal piano di scorrimento. 85 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Compattazione 0 Massa scatola inf. [Kg] solo terreno Massa scatola sup. [Kg] solo terreno Battente sul piano di scorrimento [m] Volume occupato dal terreno [m3] Altezza Y di inizio movimento [cm] Altezza Y misurata (cm) Angolo di inizio movimento [°] Angolo di scivolamento [°] Delta angolo [°] Compattazione 1 Compattazione 2 Compattazione 3 7,78 7,72 8,17 8,06 8,20 8,51 8,51 9,01 8,73 8,71 10,72 10,82 10,33 10,37 10,26 9,94 9,95 9,45 9,79 9,72 0,11 0,11 0,10 0,10 0,10 0,09 0,09 0,09 0,08 0,09 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 12,20 12,00 15,50 15,00 14,50 17,50 17,00 23,00 23,50 23,50 15,30 14,90 17,00 16,30 16,10 18,50 18,40 24,70 25,50 25,30 30,88 30,47 37,23 36,33 35,40 40,62 39,81 48,43 49,04 49,04 36,87 36,14 39,81 38,63 38,28 42,20 42,05 50,45 51,34 51,12 3,10 2,90 2,58 2,30 2,88 1,58 2,24 2,02 2,30 2,08 W [N] 105,12 106,05 101,30 101,69 100,56 97,47 97,52 92,62 96,00 95,31 W┴ [N] 84,10 85,64 77,82 79,44 78,94 72,20 72,42 58,98 59,97 59,83 σ [N/m2] 1401,60 1427,35 1296,96 1324,05 1315,64 1203,39 1206,93 982,98 999,52 997,13 τ [N/m2] 1051,20 1042,52 1080,80 1057,94 1038,32 1091,31 1088,60 1190,18 1249,40 1236,64 0,00678 0,00676 0,00674 0,00675 0,00675 0,00675 0,00675 0,00677 0,00674 0,66 0,59 0,59 0,59 0,52 0,52 0,46 0,43 0,44 148,35 161,02 157,01 155,82 168,97 168,46 193,93 196,41 195,80 1190,88 1241,82 1214,95 1194,14 1260,27 1257,07 1384,11 1445,81 1432,44 39,84 43,76 42,54 42,23 46,32 46,17 54,62 55,34 55,16 Volume occupato dai 0,00676 grani [m3] e indice vuoti 0,68 Componente di taglio 150,91 della scatola τ' [N/m2] τ compresa comp. 1202,12 Scatola [N/m2] Angolo d'attrito φ [°] 40,62 Tabella 18 - Ayas, passante al setaccio 37,5 mm. Fondo posto a 7,7 cm dal piano di scorrimento. 86 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Dai risultati illustrati nelle tabelle si sono realizzati i grafici, riportati di seguito, sui quali è possibile visualizzare il legame che intercorre tra l’angolo di resistenza al taglio φ’, i parametri Cu e Cc delle varie angolo di resistenza ϕ granulometrie analizzate e i diversi indici dei vuoti e, dati dai vari gradi di compattazione. 60.0 55.0 50.0 45.0 40.0 35.0 30.0 25.0 Totalità dati di Ayas 20.0 0.30 0.40 0.50 0.60 0.70 0.80 0.90 1.00 1.10 1.20 e indice dei vuoti Figura 74 - Variazione dell'angolo di resistenza determinato al variare del grado di compattazione (indice dei vuoti) determinato con i campioni di Ayas. 87 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Angolo di Resistenza ϕ 60.0 55.0 50.0 45.0 40.0 35.0 30.0 25.0 Totalità dati di Rhèmesi 20.0 0.30 0.40 0.50 0.60 0.70 e indice dei vuoti 0.80 0.90 1.00 Figura 75 - Variazione dell'angolo di resistenza determinato al variare del grado di compattazione (indice dei vuoti) determinato con i campioni di Rhemes. 88 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 76 - Considera la totalità dei risultati unendo i dati di Rhèmes e quelli di Ayas. Dai risultati ricavati dalle prove di tilt-test e visualizzati graficamente è possibile confrontare il comportamento dei due campioni e fare le seguenti osservazioni. I campioni analizzati sono stati soggetti alle medesime procedure di compattazione. Essi hanno raggiunto un valore dell'indice dei vuoti variabile tra 0.4 (massimo addensamento raggiunto) e 1.1 materiale sciolto) per quanto riguarda il campione prelevato in val d'Ayas e variabile tra 0.4 e 0.95 per il campione prelevato in val di Rhemes. Nei Grafici è facilmente osservabile come per entrambi i campioni di materiale l’angolo di resistenza φ aumenti all’aumentare del grado di compattazione e quindi alla conseguente diminuzione dell’indice dei vuoti e, come ci si aspettava in fase di pianificazione dell’esperienza. Entrambi i materiali hanno evidenziato un angolo di resistenza massimo (indice dei vuoti minimo) pari a circa 55°; il valore di resistenza minimo (materiale sciolto) è risultato pari a circa 37°C per il campione Ayas e pari a circa 28 per il campione Rhemes. 89 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 5. PROVE IN TEMPERATURA La parte fine di materiale prelevata in entrambi i siti precedentemente descritti, ossia Ayas e Rhemes, è stata sottoposta ad una campagna di prove allo scopo di valutare l’influenza che temperature al di sotto degli 0°C hanno sulle caratteristiche meccaniche, eseguendo prove di compressione monoassiale su provini a diverse temperature e analizzandone il comportamento sforzo-deformazione. Le prove eseguite evidenziano una notevole variazione di comportamento meccanico che sarà utilizzato per l’analisi della pericolosità di depositi e per la pianificazione di sistemi di monitoraggio. Sono state condotte prove di compressione monoassiale a diverse temperature (-5 e -14 °C circa) misurando lo spostamento verticale, il carico normale e la temperatura tramite una termocoppia. Le prove sono state condotte presso il laboratorio materiali dell’Università di Parma utilizzando una pressa MTS in controllo di deformazione; la pressa è appositamente equipaggiata con una camera climatica in modo da eseguire prove in ambiente termo-controllato. Le prove sono state eseguite su provini cilindrici di circa 90 mm di diametro e di circa 200 mm di altezza costituiti da materiale granulare prelevato nei due siti Ayas e Rhemes e setacciato con un passante massimo pari a 5mm in modo da mantenere un rapporto pari a 1/20 tra il diametro del campione e la dimensione massima delle particelle. Tutti i campioni sono stati confezionati e congelati mantenendone la temperatura costante in camera climatica. Sebbene alcuni autori (Arenson, 2002) abbiano evidenziato come i depositi glaciali non siano di solito completamente saturi e come la possibile circolazione dell’acqua nel loro interno sia una delle cause del rapido scioglimento all’aumentare della temperature dell’aria, in questa campagna di prove sono stati considerati esclusivamente provini completamente saturi. La ragione di questa scelta è stata che in profondità si osserva un fenomeno di segregazione delle parti più fini del deposito, la formazione di materiale meno permeabile e, conseguentemente, una minor circolazione d’acqua. 5.1 Preparazione dei provini Durante la fase di confezionamento dei provini si è cercato di definire un metodo standardizzato e ripetibile. Di seguito sono illustrate le operazioni che costituiscono la procedura impiegata per la preparazione dei provini (Figura 77). Sono stati confezionati provini costituiti da materiale granulare prelevato nei due siti Ayas e Rhemes e setacciato con un passante massimo pari a 5mm, con contenuto d’acqua simile. Tutti i provini sono 90 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI stati confezionati in tubi di PVC dal diametro esterno di 10 cm, chiusi inferiormente prima con due strati di nastro da pacco e poi con altri due strati di nastro americano, per ridurre al minimo le eventuali fuoriuscite di acqua. Per produrre dei provini saturi aventi un contenuto d’acqua simile si è adottata la seguente procedura: nel tubo è stata predisposta un’altezza d’acqua iniziale di 9.5 cm e successivamente è stato inserito il materiale fino alla completa saturazione. L’addensamento è stato ottenuto facendo vibrare per qualche minuto il tubo riempito di materiale granulare sulla pedana del vibrosetacciatore fino a quando non si è raggiunta un’altezza di materiale superiore ai 20 cm. Infine i tubi riempiti di materiale sono stati messi tutti a congelare ad una stessa temperatura iniziale di -22 °C; i provini da sottoporre alla prova di compressione sono stati ottenuti tagliando le estremità dei tubi con una sega circolare meccanica ed estraendo i provini dai tubi (Figura 78) in modo che l’altezza finale dei provini fosse circa due volte il diametro (quindi provini di diametro 90 mm e altezza 200 mm). 91 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 77 - Preparazione dei provini. (a) tubi di PVC con fondo chiuso; (b) misura della colonna d’acqua necessaria a saturare il provino; (c) inserimento del materiale passante al setaccio 5 mm.; (d) compattazione del campione sulla pedana del vibrosetacciatore. Figura 78 – (a) Taglio del provino ghiacciato con sega circolare; (b) estrazione del provino ghiacciato dal tubo. 92 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 79 – Camera climatica della pressa MTS per il controllo della temperatura durante le prove. CAMPIONE Altezza Diametro Area Volume [m] [m] [m2] [m3] A1_1 0.209 0.094 0.00688 0.00144 A1_2 0.204 0.094 0.00697 0.00142 A2_1 0.209 0.093 0.00677 0.00142 A2_2 0.205 0.093 0.00677 0.00139 R1_1 0.205 0.093 0.00679 0.00139 R1_2 0.212 0.093 0.00679 0.00144 R2_1 0.207 0.093 0.00676 0.00140 R2_2 0.201 0.094 0.00689 0.00139 93 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI CAMPIONE Peso Peso Peso Peso secco acqua totale totale contenuto contenuto acqua acqua -15 °C Peso Densità secco provino -15°C [g] [g] [g] [g] [%] [g] [g] [kg/m3] A1_1 2160.0 855.2 3015.2 2706.3 33.68 911.4 1794.9 1883 A1_2 2339.3 670.6 3009.9 2645.9 27.29 722.1 1923.8 1862 A2_1 2459.3 837.6 3296.9 2704.0 30.49 824.4 1879.6 1910 A2_2 2310.7 785.7 3096.4 2709.9 32.59 883.1 1826.8 1951 R1_1 2434.3 700.9 3135.2 2808.3 27.57 774.2 2034.1 2018 R1_2 2532.4 666.7 3199.1 2971.2 24.69 733.7 2237.5 2064 R2_1 2413.1 770.6 3183.7 2752.7 32.24 887.3 1865.4 1967 R2_2 2358.3 804.2 3162.5 2706.4 31.44 851.0 1855.4 1954 CAMPIONE Temperatura prova al Velocità spostamento Resistenza Deformazione Resistenza Deformazione picco picco residua residua picco piccoresiduo [C] [mm/s] [kPa] [%] [kPa] [%] [kPa] A1_1 -6.0 0.018 4251 1.05 3277 17.8 974 A1_2 -5.5 0.018 3679 1.16 2922 18.4 757 A2_1 -13.0 0.018 11669 1.23 6847 20.1 4822 A2_2 -14.0 0.018 10397 1.33 7001 19.4 3396 R1_1 -5.5 0.018 3162 2.07 3162 15.1 0 R1_2 -4.8 0.018 2928 1.56 2928 13.3 0 R2_1 -14.0 0.018 10050 1.36 7178 19.8 2872 R2_2 -13.0 0.018 11959 1.39 6835 19.9 5124 94 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI CAMPIONE Modulo Deformazione deformabilità max [MPa] [%] A1_1 1085 0.29 A1_2 1074 0.25 A2_1 2543 0.30 A2_2 2201 0.50 R1_1 1719 0.03 R1_2 775 0.37 R2_1 2634 0.00 R2_2 2484 0.32 Tabella 11 - Risultati delle prove meccaniche di compressione monoassiale. 4500 0 Provino A1_1 4000 -1 -2 3000 2500 Tensione assiale -3 Temperatura provino -4 2000 -5 1500 TEMPERATURA [C] TENSIONE ASSIALE [kPa] 3500 -6 1000 -7 500 0 -8 0 0.05 0.1 0.15 0.2 DEFORMAZIONE ASSIALE ea Figura 80 – Curva sforzi - deformazioni ottenuta dal provino A1_1. 95 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 4500 0 Provino A1_2 4000 -1 -2 3000 -3 2500 -4 Tensione assiale 2000 Temperatura provino -5 1500 TEMPERATURA [C] TENSIONE ASSIALE [kPa] 3500 -6 1000 -7 500 0 -8 0 0.05 0.1 0.15 0.2 DEFORMAZIONE ASSIALE ea Figura 81 – Curva sforzi - deformazioni ottenuta dal provino A1_2. 14000 0 Provino A2_1 -2 -4 10000 -6 8000 -8 Tensione assiale 6000 -10 Temperatura provino 4000 TEMPERATURA [C] TENSIONE ASSIALE [kPa] 12000 -12 2000 -14 0 -16 0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 DEFORMAZIONE ASSIALE ea Figura 82 – Curva sforzi - deformazioni ottenuta dal provino A2_1. 96 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 14000 0 Provino A2_2 -2 -4 10000 -6 8000 -8 6000 Tensione assiale -10 Temperatura provino 4000 TEMPERATURA [C] TENSIONE ASSIALE [kPa] 12000 -12 2000 -14 0 -16 0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 DEFORMAZIONE ASSIALE ea Figura 83 – Curva sforzi - deformazioni ottenuta dal provino A2_2. 4500 0 Provino R1_1 4000 -1 -2 3000 -3 2500 Tensione assiale 2000 Temperatura provino -4 -5 1500 TEMPERATURA [C] TENSIONE ASSIALE [kPa] 3500 -6 1000 -7 500 0 -8 0 0.05 0.1 0.15 0.2 DEFORMAZIONE ASSIALE ea Figura 84 – Curva sforzi - deformazioni ottenuta dal provino R1_1. 97 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 4500 0 Provino R1_2 4000 -1 -2 3000 -3 2500 -4 2000 -5 1500 Tensione assiale TEMPERATURA [C] TENSIONE ASSIALE [kPa] 3500 -6 1000 Temperatura provino -7 500 0 -8 0 0.05 0.1 0.15 0.2 DEFORMAZIONE ASSIALE ea Figura 85 – Curva sforzi - deformazioni ottenuta dal provino R1_2. 14000 0 Provino R2_1 -2 -4 10000 -6 8000 -8 Tensione assiale 6000 -10 Temperatura provino 4000 TEMPERATURA [C] TENSIONE ASSIALE [kPa] 12000 -12 2000 -14 0 -16 0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 DEFORMAZIONE ASSIALE ea Figura 86 – Curva sforzi - deformazioni ottenuta dal provino R2_1. 98 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 14000 0 Provino R2_2 -2 -4 10000 -6 8000 -8 Tensione assiale 6000 Temperatura provino -10 4000 TEMPERATURA [C] TENSIONE ASSIALE [kPa] 12000 -12 2000 -14 0 -16 0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 DEFORMAZIONE ASSIALE ea Figura 87 – Curva sforzi - deformazioni ottenuta dal provino R2_2. 5.2 Risultati ottenuti I risultati ottenuti in termini di curve sforzi - deformazioni sono riportati in Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. e riassunti nella Tabella seguente. In Figura 89 e in Figura 90 si riportano invece i risultati in termini di resistenze e di deformabilità ottenute al variare della temperatura. 99 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI CAMPIONE w T Velocità Resistenza Def Resistenza spost picco picco residua p-r Ed Def max [%] [C] [mm/s] [kPa] [%] [kPa] [kPa] [MPa] [%] A1_1 33.7 -6 0.018 4251 1.05 3277 974 1085 0.29 A1_2 27.3 -5.5 0.018 3679 1.16 2922 757 1074 0.25 A2_1 30.5 -13 0.018 11669 1.23 6847 4822 2543 0.30 A2_2 32.6 -14 0.018 10397 1.33 7001 3396 2201 0.50 R1_1 27.6 -5.5 0.018 3162 2.07 3162 0 1719 0.03 R1_2 24.7 -4.8 0.018 2928 1.56 2928 0 775 0.37 R2_1 32.2 -14 0.018 10050 1.36 7178 2872 2634 0.00 R2_2 31.4 -13 0.018 11959 1.39 6835 5124 2484 0.32 Tabella 12 – Riepilogo dei risultati delle prove di compressione monoassiale. 14000 Rhemes Tensione assiale [kPa] 12000 Ayas 10000 8000 Temperatura provini -13 ÷ -14°C 6000 4000 2000 Temperatura provini -4.5 ÷ -6°C 0 0 0.05 0.1 0.15 Deformazione assiale ea 0.2 0.25 Figura 88 – Riepilogo delle curve sforzi - deformazioni ottenute dai provini di Ayas (rosso) e Rhemes (azzurro). 100 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI 14000 picco 12000 residuo 8000 6000 Resistenza [kPa] 10000 4000 2000 0 -16 -14 -12 -10 -8 -6 -4 -2 0 Temperatura campione [C] Figura 89 - Variazione della resistenza di picco e residua al variare della temperatura. 3000 E [MPa] = -160.68 T [°C]+ 292.05 2000 1500 1000 Modulo deformabilità [MPa] 2500 500 0 -16 -14 -12 -10 -8 -6 -4 -2 0 Temperatura campione [C] Figura 90 - Variazione del modulo di deformabilità al variare della temperatura. 101 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI La prima evidente osservazione appare essere la diminuzione della resistenza e della rigidezza all’aumentare della temperatura, ma in realtà si registra una vera e propria variazione di comportamento del materiale ghiacciato che mostra un comportamento plastico a temperature prossime allo zero e fragile al diminuire delle stesse. Anche la forma dei campioni a rottura appare essere notevolmente differente: a basse temperatura la rottura appare localizzata lungo piani ben visibili, mentre avvicinandoci allo zero il provino mostra una deformazione diffusa. La resistenza di massima del materiale assume un valore medio di circa 11 MPa a temperature di 14°C (raggiunta per deformazioni pari a circa 1.33%) e di 3.5 MPa a -5°C (deformazione pari a circa1.5%). La variazione di resistenza tra picco e residuo varia al variare della temperatura assumendo valori compresi tra 0 (-5°C) e 5.1 MPa (-14°C). Per quanto riguarda la rigidezza del materiale il valore massimo del modulo di deformabilità viene raggiunto mediamente per deformazioni assiali pari a 0.26% e assume valori compresi tra 1.16 GPa (-5°C) e 2.5 GPa (-14°C). Caratterizzazione sismica In Collaborazione con il gruppo di ricerca di Geofisica del Dipartimento di Ingegneria dell'Ambiente,del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino, i provini nominati A1 (sito Ayas) ed R1 (sito Rhemes) sono stati sottoposti a misure di velocità di propagazione di onde meccaniche di compressione (Vp) e di taglio (Vs) a diverse temperature ed a carico costante. La strumentazione impiegata è consistita in: un impulsatore P.U.N.D.I.T. della CNS Electronic LTD, due trasduttori di onde ultrasoniche di compressione (P) e di taglio (S) della CNS LTD con frequenza nominale di 150 kHz, un commutatore per passare dai segnali relativi alle onde P a quelli delle onde S della CNS LTD, un oscilloscopio Le Croy WaveJet 314, due amplificatori della CNS LTD: uno sul segnale relativo alle onde P (amplificazione 8.5 dB) ed uno su quello relativo alle onde S (amplificazione 10 dB). I segnali, campionati con un intervallo di 20 ns per una durata di 200 s, sono stati salvati su un supporto via interfaccia USB per essere analizzati al calcolatore. Un software sviluppato in ambiente Matlab® ha permesso di eseguire la lettura dei tempi di primo arrivo dell’impulso ultrasonico, l’analisi spettrale dei segnali ed il confronto tra i segnali derivanti da onde P ed S di una stessa prova, nonché il salvataggio, in una tabella, dei tempi letti. Tutte le prove sono state effettuate interponendo un foglio di alluminio tra i trasduttori ed il provino ed esercitando una pressione di 5 kPa per ottenere l’accoppiamento meccanico adatto alla trasmissione delle onde S. Risultati ottenuti 102 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI I segnali sono stati visualizzati e per tutti è stato calcolato lo spettro di potenza al fine di stimare le frequenze dominanti trasmesse. La Figura 91 riporta gli spettri dei segnali relativi alle onde P ed S a temperature intorno a -5°C. Come si può osservare le frequenze con maggiore energia sono, per entrambe le tipologie di onde, comprese in una banda dai 50 ai 150 kHz. Per tutti i segnali registrati, relativi sia ad onde P sia ad onde S, è stato letto il tempo di primo arrivo e calcolata la velocità ad ogni temperatura. In Figura 92 sono riportati i risultati ottenuti nei due siti per entrambe le tipologie di onde. Sui grafici sono anche riportate le rette interpolanti i punti sperimentali che, qualitativamente, indicano un gradiente negativo costante delle velocità all’aumentare della temperatura nell’intervallo tra -30°C e -5 °C. I valori di velocità ottenuti mostrano come i materiali granulari ghiacciati abbiano valori più vicini a quelli misurati nei materiali rocciosi che in nei materiali sciolti (Wang Z. e Nur A., 2000, AnhDan Q. et al., 2002). Conseguentemente il rapporto di Poisson dinamico νdin ed i moduli elastici dinamici Edin e Gdin, essendo ρ la massa volumica del provino in kg m-3 sono stati calcolati tramite le relazioni della teoria della elasticità: din 1 vp 2 vs vp vs 2 (21) 2 1 1 din Edin v 2p 1 din 1 2 din (22) Gdin vs2 (23) 103 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 91 - Spettri di densità di potenza dei segnali relativi ad onde P (linee nere) ed S (linee rosse) rilevati a temperature intorno a -5°C. Anche i moduli elastici dinamici mostrano, per entrambi i siti, un gradiente negativo in accordo con la letteratura sull’argomento (Wang et al., 2006). In termini di deformabilità i risultati geofisici mostrano un ordine di grandezza di differenza: (20-30 GPa) rispetto a quelli ottenuti con prove a rottura (1-2 GPa). Tale risultato appare coerente con i numerosi risultati riscontrati in bibliografia (Wang Z. e Nur A., 2000, AnhDan Q. et al., 2002). Le prove condotte hanno mostrato come all’aumentare della temperatura i depositi glaciali perdano resistenza e diventino più deformabili determinando, di fatto, una notevole variazione delle condizioni di stabilità del versante. Le misure di laboratorio hanno evidenziato una discreta variabilità delle proprietà deformative dei materiali con la temperatura. In particolare: il modulo di compressione in condizioni dinamiche presenta un gradiente all’aumentare della temperatura da -30°C a -5°C di circa -300 ÷ -400 MPa/°C; il modulo di taglio dinamico, nelle stesse condizioni, è caratterizzato da un gradiente compreso tra -130 e -200 MPa/°C. Le prove meccaniche condotte hanno mostrato una variabilità del modulo di deformabilità con la temperatura che mostra un gradiente medio pari a -160 MPa/°C. La diversa modalità deformativa e i diversi valori di deformazioni a rottura al variare della temperatura dovranno essere tenuti in conto per la progettazione e la modellazione di sistemi di monitoraggio in sito e nel caso di interazione con il costruito (esempio rifugi di montagna, pilastri di impianti di risalita etc…) per valutare la compatibilità delle deformazioni del terreno di fondazione con la funzionalità delle strutture 104 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI Figura 92 -Andamenti, per i provini derivanti dai due siti, delle velocità di propagazione delle onde P e delle onde S al variare della temperatura. Figura 93 -Andamenti, per i provini derivanti dai due siti, dei moduli di compressione monoassiale E din e di taglio Gdin al variare della temperatura. 105 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI CONCLUSIONI Il presente lavoro si inserisce in un ampio studio di caratterizzazione del comportamento meccanico di ammassi rocciosi e depositi glaciali in ambito alpino, con lo scopo di individuare le principali problematiche che insorgono ove si verifica, a causa dell'innalzamento della temperatura provocata dai cambiamenti climatici, l’arretramento dei ghiacciai e il degrado del permafrost. Infatti in ambiente di alta montagna, il sistema della criosfera (neve, ghiacciai e permafrost), è particolarmente sensibile alle modificazioni ambientali indotte dal cambiamento climatico che provoca l’aumento della temperatura dell’aria, che non solo si riflette sul regime delle precipitazioni ma che provoca, inoltre, l’instaurarsi di instabilità naturali potenzialmente pericolose, connesse alla fusione del permafrost e alla dinamica glaciale. Le analisi di stabilità dei depositi glaciali non possono prescindere dalla caratterizzazione meccanica ed idraulica del materiale costituente il deposito, variabili in funzione di fattori quali la distribuzione granulometrica del materiale depositato, del suo stato di addensamento, della relazione tra variazione della temperatura atmosferica e quella nel corpo del deposito, ecc. La caratterizzazione del materiale costituente il depositi glaciali è estremamente complicata data l'impossibilità, da una parte, di recuperare materiale rappresentativo per eseguire opportune analisi di laboratorio e, dall'altra, dalle difficoltà di eseguire prove in sito. Per tale motivo la prima analisi che dovrebbe essere eseguita è la determinazione della distruzione granulometrica del materiale costituente il deposito. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di definire la distribuzione granulometrica del sito attraverso l'elaborazione di immagini fotografiche dei depositi, effettuata grazie all'utilizzo di software specifici (Split Desktop) in grado di riconoscere automaticamente le dimensioni dei singoli frammenti di roccia presenti su immagini opportunamente scalate. Questa procedura di analisi è stata, in particolare, applicata a due differenti depositi glaciali soggetti a permafrost, presenti in regione valle d’Aosta: il primo generato dal ghiacciaio Tsanteleina, a ridosso della Granta Parei in Val di Rheme (quota 2690 m s.l.m.) e il secondo, quello che circonda il Lago Blu in Val D'Ayas (quota 2214 m s.l.m.). È stata pertanto determinata la distribuzione dimensionale rappresentativa dei rispettivi depositi glaciali e comprendente tutte le classi granulometriche, dall’argilla a grossi blocchi. Le particelle ed i blocchi costituenti i depositi glaciali sono, infatti caratterizzati da dimensioni variabili tra gli 0.001mm ed i 1000 mm. L'analisi condotta alle diverse scale ha permesso, inoltre, di dare indicazioni sulla 106 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI dimensione dell'area di superfice elementare rappresentativa che, per entrambi i siti, risulta essere superiore ai 20 m2. In sito sono stati prelevati dei campioni di materiale che sono stati utilizzati non solo per le analisi granulometriche di laboratorio, ma anche per l'esecuzione di tilt test e per prove di compressione monoassiale su campioni ricostituiti saturati e ghiacciati. I tilt test sono stati eseguiti in assenza di acqua, assoggettando il materiale a vari gradi di compattazione ed hanno permesso di stimare la resistenza a taglio al variare dell'indice dei vuoti. Il materiale assume valori minimi di resistenza in condizioni sciolte, con angoli di resistenza pari a 28-37°, e massimi in condizioni di buon addensamento (con angoli di resistenza pari a 55°). La parte fine di materiale prelevata in entrambi i siti, è stata sottoposta, oltre che alle analisi granulometriche e di classificazione classiche, ad una campagna di prove allo scopo di valutare l’influenza che temperature al di sotto degli 0°C hanno sulle caratteristiche meccaniche, eseguendo prove di compressione monoassiale su provini a diverse temperature e analizzandone il comportamento sforzo-deformazione. Le prove eseguite evidenziano una notevole variazione di comportamento meccanico che sarà utilizzato per l’analisi della pericolosità di depositi e per la pianificazione di sistemi di monitoraggio. Le prove condotte hanno mostrato come all’aumentare della temperatura i depositi glaciali perdano resistenza e diventino più deformabili determinando, di fatto, una notevole variazione delle condizioni di stabilità del versante. Le misure di laboratorio hanno evidenziato una discreta variabilità delle proprietà deformative dei materiali con la temperatura. In particolare: il modulo di compressione in condizioni dinamiche presenta un gradiente all’aumentare della temperatura da -30°C a -5°C di circa -300 ÷ -400 MPa/°C; il modulo di taglio dinamico, nelle stesse condizioni, è caratterizzato da un gradiente compreso tra -130 e -200 MPa/°C. Le prove meccaniche condotte hanno mostrato una variabilità del modulo di deformabilità con la temperatura che mostra un gradiente medio pari a -160 MPa/°C. Come già evidenziato, i depositi glaciali sono caratterizzati da un'elevata eterometricità che è stata valutata tramite analisi di superficie. L'analisi dimensionale è stata eseguita, infatti, attraverso l'integrazione di analisi fotografiche del deposito con quelle di laboratorio ottenute sui campioni prelevati a debole profondità (circa 50 cm dalla superficie); non è stato d'altro canto possibile campionare materiale a profondità superiore al fine di comprendere la distribuzione dimensionale delle particelle anche nel corpo del deposito. E' d'altra parte ipotizzabile che durante la fase di deposizione e 107 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI di formazione di tali depositi possano avvenire fenomeni di segregazione del materiale più fine che porterebbero alla formazione di lenti e strati caratterizzati da una predominante presenza di particelle di dimensioni contenute simili a quelle del campione analizzato in laboratorio. E' noto dalla letteratura tecnica che la resistenza al taglio aumenta all'aumentare della dimensione caratteristica delle particelle costituenti il materiale e al crescere del grado di addensamento. I valori di resistenza minimi ottenuti dalla prove di ribaltamento risultano essere quelli che più cautelativamente possono rappresentare la resistenza del materiale costituente i depositi oggetto di studio. I test condotti sono stati caratterizzati da deboli tensioni di confinamento e, pertanto, risultano essere maggiormente rappresentativi di fenomeni superficiali. All'aumentare della profondità, e quindi nel cuore del corpo del deposito, lo stato di tensione sono sicuramente superiori, così come è superiore il grado di addensamento del materiale. I valori di resistenza determinati nel presente studio possono quindi essere considerati come un limite inferiore dei parametri di resistenza del materiale in sito e possono, pertanto, essere utilizzati cautelativamente per l'esecuzione di studi inerenti le condizioni di stabilità di tali depositi. La diversa modalità deformativa ed i diversi valori di deformazione a rottura al variare della temperatura dovranno essere tenuti in conto per la progettazione e la modellazione di sistemi di monitoraggio in sito e nel caso di interazione con il costruito (rifugi di montagna, pilastri di impianti di risalita, etc.) per valutare la compatibilità delle deformazioni del terreno di fondazione con la funzionalità delle strutture Parma, 28 settembre 2012 Prof. A.M. Ferrero ing. M.R. Migliazza 108 Sede Operativa: DICATeA - Università di Parma - Viale G.P. Usberti 181/a 43124 Parma tel 0521 905926-34 - Fax 0521 905924 - e.mail [email protected] - www.gdsolutions.it CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI COSTITUENTI I DEPOSITI GLACIALI BIBLIOGRAFIA Amelot F. et al. (2008) - Les plus beaux paysages du Pays du Mont-Blanc – Tome 1: Le Pays du Mont-Blanc – Programme INTERREG III A ALCOTRA – Presses de Kalistène, Cran-Gevrier, 100 pp. Arenson L. U. 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