Un fiume di euro per le 11 centrali idroelettriche
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Un fiume di euro per le 11 centrali idroelettriche
L’ECO DI BERGAMO 24 LUNEDÌ 23 MAGGIO 2016 L’Adda Il Consorzio La diga di Olginate-Lecco regola il livello del lago e i flussi Il Consorzio dell’Adda provvede alla costruzione, manutenzione ed esercizio dell’opera regolatrice del lago di Como (diga di Olginate – Lecco) nonché alla ripartizione dei deflussi fra le utenze irrigue e idroelettriche consorziate. È un ente pubblico non economico. Nel Un fiume di euro per le 11 centrali idroelettriche Il business. Gli impianti a valle del lago di Como producono annualmente oltre 500 Gwh di energia EMANUELE RONCALLI I serbatoi alpini fra Valtellina e Svizzera sono un autentico giacimento idrico. Sono ben 514.9 i milioni di metri cubi degli invasi, di cui 104.4 in territorio svizzero. Sessant’anni fa arrivavano a malapena a 164 milioni. Ed è lì in Val Alpisella - minuscola conca alpina a nord della Valtellina - che nasce il fiume Adda. A valle «muore» nel lago di Como prima di uscire dal ramo lecchese per alimentare le centrali idroelettriche disseminate fra Robbiate e Cassano e i canali irrigui. La diga fra Garlate e Olginate regola il flusso delle acque, in base anche al livello del Lario. Nel tratto bergamasco, da Calusco a Fara, sono quattro i colossi idroelettrici (Semenza, Crespi che sarà presto riattivata, Sant’Anna Dmv e Fara). Sull’altra sponda, da Porto d’Adda fino a Cassano, se ne contano altre cinque (Bertini, Esterle, Taccani, Vaprio, Rusca). Ma non è finita perché altre quattro (due termiche di A2A ed E-On e due idroelettriche, Muzza e Maleo) sono dislocate nel Lodigiano. Il conto è presto fatto: sul tratto gestito dal Consorzio dell’Adda sono presenti 11 centrali idroelettriche e due termoelettriche sfruttano le acque del fiume. Ognuna paga canoni piuttosto consistenti alla Regione e La Centrale Bertini 1 Canoni milionari versati a Regione e Consorzio dell’Adda dagli utenti 1 Le acque del corso utilizzate anche da centrali termoelettriche e per canali irrigui al Consorzio. Un esempio: Edison per le tre centrali idroelettriche lungo l’Adda fra canoni regionali, sovracanoni (come quelli per l’area montana) e oneri legati alla regolazione del lago di Como paga più di 1 milione di euro. Nel 2012 il totale dei canoni pagati alla Regione dagli utenti era di circa 12 milioni. Nel bilancio di previsione 2016 del Consorzio dell’Adda sono previsti contributi ordinari dalle utenze industriali e dalle utenze irrigue per un totale di 791.514 euro. Inoltre i contributi straordinari «paratoie-diga» ammontano a 174.382 euro. Quindi nelle casse del Consorzio dell’Adda annualmente entra quasi un milione di euro. Il business giustifica le cifre dei canoni. Basti pensare che gli impianti a valle del lago di Como producono annualmente ben oltre 500 Gwh, ovvero 5 milioni di kilowattora. Che in soldoni significa un giro di svariati milioni di euro, persino difficile da quantificare. La parte del leone la fa Edison che ha 3 centrali a Calusco, Paderno e Cornate: la produzione media annua per le centrali Semenza, Bertini ed Esterle è di 280 Gwh. A Trezzo c’è la Taccani di Enel Green Power (65 Gwh), e poco più in là, a Crespi, Adda Energi quando la centrale ritornerà in funzione produrrà energia Risalita dei pesci e deflusso Una diga a tutela del corso Fara Nel 2002 l’esondazione. Ora i rischi sono scongiurati grazie alle paratoie basculanti Sbarrare l’acqua per la produzione di energia elettrica evitando catastrofici allagamenti come quelli che nel 2002 colpirono la Bassa. Questo lo scopo della diga S. Anna della Adda Energi, titolare anche del- efJfznfTvwGgA90ftVB/WtRAZH5UXpLH0vgJEI8w9jE= la centrale idroelettrica dell’ex linificio canapificio nazionale (Gruppo Marzotto). Le turbine della centrale sono alimentate dal canale dell’ex complesso industriale che riceve l’acqua dell’Adda all’altezza della diga sant’Anna, per poi farla confluire di nuovo nel fiume a sud della passerella del paese. Per sbarrare l’Adda la diga, costruita circa 120 anni fa, è costituita da tre portoni idraulici che si collegano alla sponda di Fara e tre paratoie ba- sculanti, da 25 metri l’una, collegate con la sponda di Vaprio. Le paratoie, nel 2008, su richiesta della Regione, erano state installate in sostituzione della struttura in metallo e palconcelli in legno che, nel 2002, aveva causato l’allagamento. Quell’anno, nonostante l’ondata di piena, i palconcelli non vennero estratti, impedendo il defluire del fiume che era esondato, causando il crollo di una porzione dell’argine. Questi rischi si ritengono or- consiglio di amministrazione sono rappresentati tre ministeri (Ambiente, Politiche agricole, economia e Finanze), sei Province con turni di tre (Cremona, Bergamo, Como, Milano, Lecco, Lodi), la Regione, gli utenti di valle. L’opera principale è costituita dalla diga a monte del ponte Olginate-Caloziocorte. È stata completata dalla sistemazione del corso dell’Adda nel tratto tra il lago di Como e la diga di Robbiate, consistita nell’abbassamento e locale allargamento dell’alveo, per aumentare la potenzialità di scarico dell’emissario. Ecco chi sfrutta l’acqua dell’Adda iesta h c n i L’ i LAGO DI COMO Lago di Garlate Diga Torrente Greghentino Lago di Olginate Torrente Sonna Canale Bergamasco tr I nosmi fiu ata unt 9ª p Centrale Semenza Società Edison Centrale Bertini Società Edison Centrale Esterle Società Edison Centrale Taccani Società Enel Green Power Canale Martesana Centrale Vaprio Società Italgen F I U M E A D DA Focus Centrale Crespi Società Adda Energi Fiume Brembo Roggia Vailata Centrale Adda Sant’Anna DMV Centrale Fara Società Adda Energi Centrale Rusca Società Podini Holding Canale Retorto Termica A2A Roggia Rivoltana Canale Muzza Termica E-ON Canale Vacchelli Centrale Muzza Consorzio Muzza Centrale Maleo Società Shen Fonte: Consorzio dell’Adda elettrica per circa 3,7 Gwh annui. La stessa Adda Energi dispone di una centrale a Fara. Fra Crespi e Fara sorge la centrale di Italgen a Vaprio (105 Gwh). Nel computo vanno aggiunti i Gwh delle centrali Muzza e Shen. Utenti irrigui Accanto allo sfruttamento idroelettrico, al Consorzio fanno riferimento gli utenti irrigui. Oltre al Consorzio di Bonifica Media Pianura Bergamasca che utilizza l’acqua per l’irrigazione del compren- sorio dell’Isola e integrare l’irrigazione dei comprensori dal Brembo al Cherio per 20.000 ettari complessivi nella nostra provincia, beneficiano dell’Adda il Consorzio Roggia Vailata a Calvenzano (irriga un comprensorio di 3.400 et- mai scongiurati grazie alle paratoie basculanti installate che rimangono chiuse solo quando c’è la necessità di sbarrare il fiume. Diversamente rimangono in oscillazione, aprendosi automaticamente a seconda della quantità d’acqua che le attraversa e scongiurando qualsiasi rischio di esondazione dell’Adda. Adda Energi negli anni scorsi è intervenuta sulla diga S. Anna anche a maggiore tutela del fiume e del suo ecosistema: è stato realizzato un apposito scivolo per la risalita dei pesci e poi un canale che garantisce, quando l’acqua del fiume è sbarrata, l’arrivo a valle del deflusso minimo vitale ossia del flusso d’acqua necessario per mantenere l’Adda «vivo». Pa. Po. La diga Sant’anna della Adda Energi a Fara d’Adda 25 L’ECO DI BERGAMO LUNEDÌ 23 MAGGIO 2016 Gli utenti Il canale Bergamasco gestito dal Consorzio di bonifica La Centrale idroelettrica di Trezzo sull’Adda. Sullo sfondo il castello FOTOSERVIZIO YURI COLLEONI Il bilancio del Consorzio dell’Adda è coperto dai canoni degli utenti. Gli utenti idroelettrici sono: società La Zerbaglia, Edison, Enel Green Power, Italgen spa, Adda Energi srl, Podini holding spa, Consorzio acquedotto industriale, Shen spa. Ci sono poi gli utenti irrigui: Con- sorzio di bonifica Muzza-Bassa lodigiana; Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi, Consorzio del canale Retorto, Consorzio Roggia Vailata, Comune di Rivolta d’Adda, Consorzio irrigazioni cremonesi, Consorzio di bonifica media pianura bergamasca. Quest’ultimo gestisce il canale Bergamasco che deriva in sinistra dall’invaso di Robbiate per l’irrigazione del comprensorio dell’Isola e l’integrazione dell’irrigazione dei comprensori del Brembo al Cherio per 20.000 ettari nella provincia di Bergamo. Le meravigliose cattedrali dell’archeologia industriale Le Centrali. La Taccani del 1906, in stile Liberty, è fra le più ammirate La Bertini di Paderno è la più antica: nel 1898 era la più grande d’Europa tari nelle provincie di Bergamo e Cremona), il Consorzio Muzza che gestisce il più antico e maggiore canale alimentato dal fiume (Bassa Lodigiana; i Consorzi Est Ticino Villoresi, Canale Retorto, Irrigazioni Cremonesi. Insomma una rete fittissima di derivazioni irrigue che grazie al lago di Como e al corso dell’Adda dissetano parte dell’Isola Bergamasca - territorio da sempre alle prese con la siccità - e le campagne del lodigiano e del cremonese. Sono autentici monu- no eventi culturali e mostre. menti dell’archeologia indu- Non a caso qui vi è anche un striale. Costruite fra il tramonto celebre dipinto attribuito niendell’Ottocento e l’alba del Nove- temeno che a Klimt. Non sono cento lungo le sponde del fiume da meno le tre Centrali Edison. Adda, sono alcune delle più belle Quella di Calusco deve il suo centrali idroelettriche realizza- nome all’ing. Guido Semenza, te in Italia. In origine produce- direttore tecnico della società. vano l’energia necessaria al fun- A Paderno troviamo la Bertini, zionamento di diverse manifat- ovvero la più antica centrale ture, ma anche per l’illumina- idroelettrica del gruppo Edison zione della città di Milano. Tra e una delle più antiche d’Italia. queste «cattedrali» la più pos- Quando fu inaugurata - si legge sente e splendida nelle sue ar- sul sito di Edison -, nel settemchitetture è la Centrale Taccani. bre del 1898, la Bertini era il più Gioiello liberty costruito nel grande impianto elettrico d’Eu1906, la Centrale ropa e il secondo nel Taccani è nell’area mondo. I lavori di del Parco Adda costruzione iniziaNord, dove il fiume rono il 6 febbraio si presenta come un 1896 e furono ultigrande museo natumati nel giugno del ralistico e antropo1898. L’impianto logico. L’Adda qui stabilì allora una sescorre tumultuoso, rie di record tecnoincassato fra le logici: era la più posponde verdeggianti tente centrale idrocon il letto punteg- Una casa riflessa elettrica d’Europa e giato di scogli e roc- nelle acque dell’Adda seconda nel mondo ce. Un paesaggio di solo a quella delle grande suggestione che rievoca- cascate del Niagara. Lo scopo no le immagini di Leonardo che principale della costruzione qui progettò il famoso naviglio dell’impianto era avere suffiMartesana. Progettata da Gae- ciente potenza ed energia per tano Moretti all’inizio del ’900, procedere all’elettrificazione architetto e illustre esponente della rete tramviaria di Milano. di una corrente ispirata al Mo- Il 19 dicembre 1898, l’ultima lidernismo, la Centrale si deve nea ancora servita dai cavalli, all’industriale Cristoforo Beni- quella di Porta Ticinese, fu pergno Crespi, titolare di una cele- corsa dai tram elettrici: Milano bre industria cotoniera e fonda- era una delle prime città eurotore del villaggio di Crespi d’Ad- pee con linee interamente trada che acquistò il promontorio sformate a trazione elettrica. di Trezzo sul quale si trovavano Pregevole dal punto di vista ari resti del castello con l’intento chitettonico anche la Esterle di di appunto costruire una cen- Cornate con ampie vetrate ed trale idroelettrica per la produ- elementi decorativi sulla facciazione di energia elettrica al suo ta e i mattoni rossi. Un capolavocotonificio. Nei grandi spazi de- ro integrato in modo armonico gli interni talvolta si organizza- al contesto naturale dell’Adda. Reti illegali e bracconaggio E l’altro predatore è il siluro Trezzo Abbandonata la gara del «Cimino d’Oro». Manca pesce e serve più sorveglianza anche di notte Dal Po all’Adda, il problema del bracconaggio si fa sentire, non solo sul fiume principe d’Italia, ma anche tra la nostra provincia e quella di Milano. Arriviamo a Trezzo d’Adda, dove da decenni la società Triti- efJfznfTvwGgA90ftVB/WtRAZH5UXpLH0dT2a02Bu6o= um organizza una manifestazione dedicata alla pesca al luccio, che ha visto al via anche campioni italiani e agonisti arrivati da ogni parte d’Italia, appassionati a una pratica che sul fiume Adda ha sempre dato ottime risposte. Arrivavano, perché ormai il «Cimino d’Oro» è solo un ricordo e la sua cancellazione è una triste realtà, vista l’assenza di pesce nelle ultimissime annate. Il grido d’allarme lo lancia a nome di tutti i suoi collaborato- Poco pesce nell’Adda a Trezzo ri, impegnati anche a controllare il fiume ma senza un vero aiuto dalle autorità competenti, il presidente della società di Trezzo d’Adda Cesare Teoldi. «È demotivante lavorare per il nostro fiume in questi condizioni – ha affermato amareggiato Teoldi –. Facciamo manifestazioni dagli Anni Settanta, siamo stati costretti a sospenderle vista l’assenza di pesce. Barbi, cavedani ci sono, il siluro si sta moltiplicando, è diventato il vero predatore del fiume. È necessario sospendere la pesca al luccio per due-tre anni, partire con un progetto d’immissione della specie, lucci di una certa taglia e tutti quei pesci che servono per la sua sopravvivenza. C’è anche chi negli anni ha pescato anima- Le turbine della centrale idroelettrica di Crespi d’Adda Isola Adda Energi riattiverà la Centrale di Crespi Opera di alta ingegneria idraulica non molto conosciuta dal pubblico, un po’ nascosta tra la vegetazione e la riva dell’Adda, la Centrale elettrica di Crespi d’Adda presto dovrebbe tornare in funzione grazie ad Adda Energi. Costruita nel 1909 e ferma da una ventina d’anni, produrrà nuovamente energia pulita. Ma diventerà anche un sito industriale storico fruibile turisticamente. Infatti, il Comune di Capriate San Gervasio e Adda Energi srl, che ha sede a Breno in Val Camonica ed è proprietaria della centrale, hanno stipulato una convenzione che fissa le linee d’intervento prioritario per le opere di manutenzione e di riattivazione della produzione idroelettrica. Quando la centrale ritornerà in funzione produrrà energia elettrica per circa 3,7 Gwh annui. La società della Valle Camonica dispone già di due impianti idroelettrici sul fiume Adda, nel comune di Fara Gera d’Adda. li di taglia inferiore e ha contribuito alla loro diminuzione, per non parlare della presenza dei cormorani e di chi compie azioni illegali, come le reti trovate nel fiume. Bisognerebbe proporre il no kill per questo tratto di fiume alla quale la nostra società tiene particolarmente». La Tritium nelle ultime settimane si è fatta sentire anche con la Fipsas di Milano, il Comune di Trezzo d’Adda, il Parco Adda Nord, la polizia municipale e l’ufficio di vigilanza dello stesso Comune, con una lettera aperta nel quale si mette a conoscenza la situazione che riguarda l’Adda in quel tratto. Dopo gli ultimi atti di bracconaggio emersi in questo periodo, la Tritium chiede di sorvegliare anche nelle ore notturne il suo amato fiume, per salvaguardare le specie presenti, insieme al personale autorizzato per non incorrere in episodi incresciosi. L’ idea è nata dopo l’episodio di Brivio e anche quelli di Trezzo con le reti illegali trovate nel fiume, episodi inquietanti legati anche alla presenza di persone sospette disposte a vendere il pesce pescato illegalmente. Dal Po all’Adda, una spiegazione presente nella richiesta della società trezzese: il maggior controllo sul massimo fiume italiano ha spostato i predoni su corsi d’acqua meno celebri come l’Adda, portando anche in provincia di Bergamo una nuova forma di bracconaggio. Simone Masper