Cernobyl, Ucraina

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Cernobyl, Ucraina
INQUINAMENTO
I dieci luoghi più sporchi del mondo
Piombo, cadmio, mercurio, aria sporca e radioattività: Certi luoghi sono
trasformati dall’uomo in un inferno e in una fonte di malattie. Ora, alcuni
ambientalisti hanno redatto una classifica dei luoghi più sporchi del
pianeta.
(26-10-2006) Le immagini mostrano un inferno creato dall’uomo dai risvolti
apocalittici. Le città di Linfen, Haina, Ranipet e sette altre formano la serie dei dieci
luoghi più sporchi del mondo.
Questa scelta dei luoghi non è arbitraria o casuale e le immagini illustrano un
problema mondiale. Il Blacksmith Institute, un’associazione ambientalista
statunitense, ha scelto le prime dieci e 35 altre città altamente inquinate su 300
“candidati”. La lista dei dieci vuole solamente mostrare in maniera rappresentativa
il grado d’inquinamento ambientale raggiunto in questi luoghi.
„Uno dei criteri decisivi della scelta è stata la tipologia degli inquinanti” ha detto
Richard Fuller, direttore dell’istituto. “I maggiori responsabili sono i metalli pesanti,
per esempio, piombo, cromo e mercurio. Ci sono però anche delle sostanze
organiche molto persistenti”. I dieci esempi dimostrano però che, alla fin fine, i veri
responsabili sono gli uomini stessi. Ciascuno dei luoghi è stato inquinato a causa di
un indiscriminato sfruttamento industriale, di uno smaltimento irresponsabile e di
incidenti devastanti.
Non è pertanto sorprendente che Cernobyl, in Ucraina, appaia nella lista dei dieci
luoghi del terrore, così come altre tre città russe. Nella Repubblica Dominicana il
riciclo selvaggio di batterie ha causato numerosi casi di gravi avvelenamenti tra la
popolazione, un esempio per molti luoghi del Terzo Mondo. La città cinese di Linfen
presenta invece il caso di un eccessivo inquinamento atmosferico.
I dieci luoghi più sporchi del pianeta ("World's 10 worst-polluted places") scelti dal
Blacksmith Institute sono i seguenti:
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Cernobyl, Ucraina
Dzeržinsk, Russia
Bajos de Haina, Repubblica Dominicana
Kabwe, Repubblica Sambia
La Oroya, Peru
Linfen, Cina
Mailuu-Suu, Kirghizistan
Norilsk, Russia
Ranipet, India
Dalnegorsk e Rudnaja Pristan, Russia
LUOGHI SPORCHI 1
Cernobyl, Ucraina
Non sorprende che Cernobyl faccia parte dei dieci luoghi più inquinati del
mondo. A 20 anni dall’incidente nucleare, uranio, plutonio, iodio
radioattivo, cesio-137, stronzio e altri metalli pesanti e radioattivi
continuano a contaminare il luogo.
Il 16 aprile 1986, il reattore nr. quattro della centrale nucleare esplose.. La
radiazione liberata in questo drammatico incidente è stata di un centinaio di volte
superiore a quella liberata dalle bombe atomiche che colpirono Hiroshima e
Nagasaki. “Ancora oggi, l’area della zona che si trova all’interno di un raggio di 30
chilometri è ancora inabitabile”. Con queste parole il Blacksmith Institute spiega il
fatto che Cernobyl entri a far parte dei dieci luoghi più sporchi.
Nonostante l’immensa quantità di radiazione liberatasi, secondo l’istituto, la
maggior parte della radiazione è imprigionata nell’impianto medesimo. “Alcuni
esperti stimano che più di 100 tonnellate di uranio, plutonio e altre sostanze
radioattive sono rimaste sul luogo e potrebbero essere liberate nel corso di un
nuovo incidente”, avverte il Blacksmith Institute. Inoltre, negli ultimi quattro anni,
tra i bambini sono stati diagnosticati circa 4.000 casi di cancro alla tiroide.
Complessivamente la radiazione ha colpito 5,5 milioni di persone.
L’area della zona proibita dovrà essere recuperata e l’ambiente risanato, ma
nessuno osa stimarne i relativi costi. Secondo il Blacksmith Institute, gli esperti
pensano ad una cifra pari a 100 miliardi di dollari. Oggi, a 20 anni dall’incidente, la
zona proibita è abbandonata e presenta un quadro di desolazione e di
deterioramento.
AP
La centrale nucleare di Cernobyl: abbandono e deterioramento nella zona proibita
LUOGHI SPORCHI 2
Dzeržinsk, Russia
Iprite, acido cianidrico, fosgene, diossine, triossido arsenico: queste sono
solo cinque delle 150 sostanze chimiche che inquinano le falde idriche di
Dsershinsk. La città, durante la guerra fredda, è stata il principale centro di
produzione di armi chimiche dell’Unione Sovietica. Le conseguenze sono
spaventose.
La città di Dzeržinsk è uno dei maggiori centri dell’industria chimica russa. Fino alla
fine della guerra fredda è stata un centro per produzione di armi chimiche. Secondo
il Blacksmith Institute, l’Ufficio ambiente della città stima che tra il 1930 e il 1998
300.000 tonnellate di rifiuti velenosi siano stati smaltiti in maniera del tutto
inappropriata. Le conseguenze sono fatali.
Da questi rifiuti sono penetrate nelle falde idriche ben 190 tipi di sostanze chimiche
velenose e inquinanti tra cui Iprite, acido cianidrico, fosgene, diossine, triossido
arsenico e numerose altre sostanze usate nella produzione delle armi chimiche.
Molte di queste sostanze si sono riversate nel vicino fiume Oka, fonte d’acqua
potabile per la città di Nizhny Novgorod. Si stima anche che circa 300.000 persone
possono aver subito danni a causa dell’inquinamento. A Dzeržinsk la speranza
media di vita degli uomini è di soli 42 anni, quella delle donne 47.
AP
Dzeržinsk: 300.000 Tonnellate di rifiuti chimici smaltiti in maniera inappropriata
LUOGHI SPORCHI 3
Bajos de Haina, Repubblica Dominicana
La città portuale di Bajos de Haina è inquinata da piombo, ma anche nel
sangue della popolazione è presente il velenoso metallo pesante in una
quantità che è cinque volte maggiore rispetto a quella che si trova nel
sangue di una persona sana. Purtroppo, la città non si può decontaminarla
con la stessa rapidità con la quale è stata inquinata.
Gli abitanti della città portuale di Bajos de Haina hanno nelle vene molto, ma molto
piombo. Questo fatto è ormai dimostrato da numerose ricerche e, purtroppo, non
sorprende.
Una fabbrica, ora dismessa, che per lungo tempo aveva prodotto e riciclato batterie
per automobili ha inquinato e avvelenato col piombo tutta la zona. La fabbrica è
stata trasferita altrove, ma il piombo è rimasto e continua ad avvelenare la
popolazione.
Secondo una ricerca dell’istituto chimico dell’Università Autonoma di Santo
Domingo, nel sangue degli abitanti sono state rilevate concentrazioni di piombo pari
a 100 ppm (parts per million). I valori di riferimento normali sono tra i 10 e i 20
ppm. Con le alte concentrazioni di piombo sono state osservate anche deformazioni
congenite, difetti visivi, disturbi di apprendimento e della personalità. Ma fino ad
una totale bonifica della zona bisognerà ancora aspettare molto, ma molto tempo: i
lavori, infatti, si trovano ancora nella fase iniziale. ls
Blacksmith Institute
Bajos de Haina: la fonte di inquinamento sono le batterie destinate al riciclo.
LUOGHI SPORCHI 4
Kabwe, Zambia
Quando circa 100 anni fa, a Kabwe furono scoperti ricchi giacimenti di
piombo, si pensava solo al fatto che questi rappresentassero una fonte di
benessere, oggi, purtroppo, si sa molto bene che invece questo metallo ha
avvelenato tutta la città e i suoi abitanti.
Kabwe, per grandezza la seconda città dello stato di Zambia, è letteralmente
avvelenata dal piombo. Qui, nel 1902 vennero scoperti immensi giacimenti di
piombo. Il minerale di ferro, in cui era contenuto il piombo, è stato estratto e quindi
fuso. Ma con la polvere si sono diffusi anche i metalli pesanti che, oramai, hanno
inquinato tutta la zona.
“Nella miniera e nella fonderia oggi non si lavora più, ma quel che resta è una città
avvelenata con elevatissime concentrazioni di piombo ovunque”, comunica il
Blacksmith Institute. Dalle analisi eseguite risulta che nel sangue degli abitanti la
concentrazione del veleno è doppia di quella normale. Un altro veleno che inquina la
zona e danneggia le persone è il cadmio.
Allo scopo di rendere la città più sana, il Blacksmith Institute ha fondato sul luogo
un’organizzazione non governativa (NGO) e la Banca Mondiale ha messo a
disposizione una somma pari a 20 milioni di dollari.
Blacksmith Institute
Kabwe: Il piombo avvelena il suolo, le acque e gli abitanti
LUOGHI SPORCHI 5
La Oroya, Perù
Nella città di La Oroya, situata sulle Ande, nel sangue di quasi ogni
bambino si trova troppo piombo: i valori massimi accettabili sono superati
di molte volte. Anche gli altri abitanti della zona sono esposti ai velenosi
metalli pesanti che hanno inquinato tutta la città.
Piombo, rame, zinco e argento: le rocce ricche di metalli hanno fatto della città di
La Oroya il principale centro minerario del Perù. Dal 1902 gli abitanti della città
sono esposti alle velenose emissioni delle fonderie. “ Nel sangue del 99 percento dei
bambini che vivono a La Oroya e nei dintorni si trova così tanto piombo che le
concentrazioni superano di molte volte i valori limite”, scrive il Blacksmith Institute
riferendosi ai dati e delle ricerche del Ministero peruviano della Salute.
La città e le zone circostanti sono gravemente contaminate anche da zinco, biossido
di zolfo, arsenico e cadmio. L’organizzazione per la tutela dell’ambiente presume
che gli inquinanti chimici potrebbero danneggiare la salute di tutti i 35.000 abitanti.
AP
La città di La Oroya è uno dei centri minerari del Perù
LUOGHI SPORCHI 6
Linfen, Cina
In nessun altro luogo sono presenti così tante sostanze inquinanti come
nella metropoli cinese di Linfen: 200.000 sostanze chimiche avvelenano
l’aria e l’acqua delle falde idriche. In questa città, molte malattie si
riscontrano più frequentemente che in altre città più pulite.
200.000 differenti sostanze inquinano la metropoli cinese di Linfen nella Provincia
Shanxi, tra cui pericolosi veleni come arsenico, piombo e monossido di carbonio,
ossido azotici e composti organici volatili. Linfen è considerata il cuore pulsante
della gigantesca industria del carbone in continua espansione.
Numerose miniere illegali e incontrollate, fonderie e raffinerie inquinano ogni giorno
l’acqua della regione, scrive il Blacksmith Institute. I contadini non possono più
coltivare le loro terre; l’acqua potabile è disponibile solo per poche ore al giorno e
molta acqua è contaminata da arsenico.
Un elevato numero di sostanze chimiche inquina anche l’aria. Negli ospedali i medici
sono confrontati sempre più frequentemente con malattie come bronchite,
polmonite e cancro polmonare; molti bambini della Provincia Shanxi presentano
casi di avvelenamento da piombo.
LUOGHI SPORCHI 7
Mailuu-Suu, Kirghizistan
Nella città Mailuu-Suu, in Kirghizistan, l’attività estrattiva dell’uranio è
andata avanti per anni e anni. Quello che è rimasto di tutta questa attività
non sono certo le bombe atomiche, bensì dozzine di discariche e molti,
troppi, rifiuti radioattivi. La città è una delle più inquinate al mondo. Ora,
anche una vicina vallata corre il rischio di essere contaminata.
Dozzine di discariche di residui delle miniere sono sparpagliate sul territorio della
città di Mailuu-Suu, nel Kirghizistan, dove tra il 1946 e il 1968 è stato prodotto
uranio, più di 10.000 tonnellate, secondo le informazioni del Blacksmith Institute.
“Ciò che rimane di questa attività non è una bomba atomica, bensì 1,96 milioni di
metri cubi di scorie radioattive”, scrive l’associazione ambientalista. I rifiuti
radioattivi sono una minaccia per una delle zone più fertili e densamente abitate
dell’Asia centrale: la valle Ferghana. Se nel fiume di Mailii-Suu dovessero finire
elevate quantità di detriti, così come è avvenuto nell’aprile di quest’anno, centinaia
se non migliaia di persone della valle sarebbero costrette a bere acqua
contaminata.
A Mailuu-Suu, il livello dell’inquinamento radioattivo ha raggiunto livelli
particolarmente elevati. I ricercatori hanno rilevato elevate concentrazioni di radon.
Ma una minaccia per gli abitanti e l’ambiente è costituita anche dall’uranio
radioattivo e dalla radiazione gamma, afferma il Blacksmith Institute. L’incidenza di
malattie tumorali tra la popolazione della città è doppia rispetto a quella del resto
della popolazione.
LUOGHI SPORCHI 8
Norilsk, Russia
Il complesso industriale di Norilsk trae le sue origini da un gulag per lavori
forzati. Oggi vi si lavorano immense quantità di metalli pesanti. Norilsk è
altamente inquinata e viene tenuta isolata dai territori circostanti.
La neve è nera, l’aria ha l’acre sapore di zolfo e la speranza di vita delle persone
che lavorano e abitano a Norilsk è di dieci anni più bassa rispetto a quella media
russa – già relativamente bassa. Norilsk, dopo Murmansk, la più grande città oltre il
circolo polare, è inimmaginabilmente sporca.
Per i 134.000 abitanti della città, il biossido di zolfo è solo un problema minore.
Nell’aria si trovano anche lo stronzio-90 e il cesio-137, due isotopi radioattivi. Alle
polveri sottili si aggiungono poi azoto, ossidi di carbonio e fenoli: l’ambiente risulta
quindi altamente velenoso.
Norilsk è stata fondata nel 1935 come gulag per i lavori forzati. Oggi è il maggiore
centro siderurgico della Russia dove si producono metalli pesanti. La società, ora
privatizzata, controlla circa un terzo delle risorse mondiali di nichel.
Sin dal novembre del 2001, Norilsk è una delle circa 90 città chiuse della Russia,
alle quali gli stranieri non possono accedere e dove le attività si svolgono in
assoluta segretezza.
AP
Norilsk: Prima un gulag, oggi un importante centro industriakle è molto, ma molto inquinata.
LUOGHI SPORCHI 9
Ranipet, India
Una fabbrica che ha stoccato in campagna i suoi rifiuti senza alcuna
protezione, né precauzioni, ha avvelenato un’intera città. L’impianto è
ormai chiuso da molto tempo, ma le sostanze chimiche sono ancora una
minaccia per la popolazione della regione: 3,5 milioni di persone.
Ranipet in India è solo una città di media grandezza, ma l’inquinamento minaccia
non solo gli abitanti del luogo, bensì la popolazione di un’intera regione. Una
fabbrica che ha prodotto per molti anni sostanze chimiche usate nella concia delle
pelli, su un’area di due ettari, ha stoccato rifiuti industriali fino a cinque metri di
altezza. I contadini della zona, per irrigare i loro campi dispongono solo d’acqua
contaminata. A contatto con la pelle l’acqua crea dolorose ferite in cui si crea
facilmente del pus.
L’amministrazione è molto preoccupata per le falde idriche che si trovano sotto la
città di Ranipet. Se i veleni dovessero contaminarle sarebbero in pericolo i 3,5
milioni abitanti della regione di Chennai, circa 150 chilometri più a valle.
La fabbrica fu chiusa nel 1996. Oggi,due istituti di ricerca sono impegnati nello
smaltimento ecologico dei rifiuti che giacciono in quel deserto industriale.
Blacksmith Institute
Ranipet: Liquami velenosi penetrano nel sottosuolo
LUOGHI SPORCHI 10
Dalnegorsk e Rudnaja Pristan, Russia
La produzione di piombo per più di sette decenni ha inquinato le due città
nell’Est della Russia. Nel sangue degli abitanti i medici hanno riscontrato
concentrazioni di questo metallo pesante molto più alte del normale.
Ancora non si sa come combattere l’inquinamento e bonificare l’ambiente.
Le due città Dalnegorsk e Rudnaya Pristan, situate nel Far East della Russia
soffrono per l’inquinamento causato da una miniera e da una fonderia, ambedue di
piombo, in funzione dal 1930 senza alcun riguardo per la salute della popolazione.
Nel sangue dei bambini nati e cresciuti nelle due città, la concentrazione di piombo
supera per un fattore tra otto e venti il valore massimo consentito negli Stati Uniti.
Piombo, cadmio, mercurio e antimonio inquinano l’ambiente attorno agli impianti
industriali e sono una minaccia per la salute dei 90.000 abitanti. Dopo la
pubblicazione dei risultati di uno screening organizzato dal Blacksmith Institute, la
miniera e la fonderia sono state chiuse; però un piano di decontaminazione e di
bonifica non esiste ancora.
Blacksmith Institute
La fonderia di piombo di Rudnaya Pristan: Concentrazioni toppo alte di piombo nel sangue dei
bambini.

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