Il Resto del Carlino Ordine del giorno sul maxi stipendio di Stricchi

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Il Resto del Carlino Ordine del giorno sul maxi stipendio di Stricchi
11 settembre 2014
Il Resto del Carlino
Ordine del giorno sul maxi stipendio di Stricchi
NELL’OCCHIO del ciclone del consiglio comunale copparese, il ‘paperone’ di Cadf Silvio
Stricchi e il suo maxi stipendio da 243.600 euro annuali. Il dirigente, è entrato nel mirino
anche dei grillini copparesi, che sulla questione hanno presentato un ordine del giorno. «Il
rapporto tra operaio e dirigente dovrebbe essere equilibrato, per questo sono necessarie
azioni di monitoraggio. Noto un caso di estrema perplessità e non certo in linea con l’ottica
della spending review — dice la capogruppo pentastellata Luana Veronese — La qualità
delle azioni politiche si dimostra anche nel denunciare condizioni inammissibili dal punto di
vista della remunerazione. Chiediamo al sindaco Rossi di farsi interprete di seri confronti
sull’argomento». L’ORDINE del giorno, che ha trovato risposta unanime da tutti i partiti, ha
visto cauto il sindaco Nicola Rossi: «In qualità di socio di maggioranza di Cadf, non faccio
l’eroe come altri colleghi, ma sono pronto a dire che aziende come Cadf o Area hanno già
in corso processi di ridimensionamento. Stimo manager che riescono a far rialzare la testa
ad aziende che rischiavano il crollo. Dopo l’unificazione di Cadf e Delta Reti abbiamo
ridotto i Cda e anche i compensi. Come sindaco ho sempre fatto il possibile. Lo stipendio
del direttore viene stabilito in base al piano industriale, studiato per la sostenibilità dei
compensi. La cifra non è stata aumentata. Non banalizziamo il lavoro svolto, la volontà di
gestire al meglio le risorse prosegue». ALTRO tema ‘caldo’ la mozione grillina sul conflitto
di interessi che pesa sulle spalle dell’assessore alla sanit e medico, Franco Miola: «Non
può che essere offuscata la posizione di un membro della giunta che oltre ad essere
responsabile della sanità è tra le figure principali della riorganizzazione sanitaria della
Casa della Salute copparese, voluta dall’Asl. Non discuto la sua professionalità ma trovo
inopportuno il suo ruolo in giunta». Tagliente la risposta di Rossi: «Questo comportamento
non è sull’onda della costruttività. Mi sono avvalso di professionisti per sapere cosa
succede all’interno della sanità in modo tecnico, senza rinnegare la mia responsabilità su
questo tema. Ho consegnato i nomi degli assessori alla prefettura che ha confermato
l’inesistenza del problema. Non ci sono sotterfugi delego l’analisi corretta delle situazioni a
persone competenti».
La Nuova Ferrara
«Il calo dei pasti? Non c’è stato affatto»
«Forte calo del numero dei pasti? Il direttore dell’ospedale, Rinaldi, proprio questa mattina
ha smentito Serenissima. Ci ha comunicato i numeri reali e la riduzione lamentata dalla
ditta non risulta. Che presupposti ci sono, allora, per la collocazione dei dipendenti in
Cassa integrazione in deroga?». Sono più di 100, a Ferrara, gli addetti della società che
gestisce la mensa del polo di Cona e produce e distribuisce i pasti ai pazienti
dell’ospedale, del centro San Giorgio e all’ex Sant’Anna di corso Giovecca, dove è in
allestimento la Casa della Salute. Tutti con il fiato sospeso, in attesa di conoscere l’esito
della vertenza sindacale in corso. La richiesta dell’azienda, che fa capo al consorzio
Prog.Este, titolare del contratto di project financing che regola la gestione dei servizi non
sanitari dell’azienda ospedaliera (tra cui mensa e consegna pasti), risale al 28 agosto
scorso e si trova già sui tavoli del ministero che da quella data ha un mese di tempo per
convocare le parti. Ma i sindacati hanno deciso di opporsi e ieri hanno indetto una
conferenza stampa proprio sotto la sede della mensa, a Cona, per spiegare perché
contesteranno le motivazioni della domanda di ammissione alla Cig in deroga.
«Serenissima (gruppo vicentino nato a metà degli anni ’80, con una produzione di 200mila
pasti al giorno, 13 società collegate e un fatturato consolidato di 260 milioni di euro, dati
tratti dal suo sito internet, ndr) ha presentato le richieste per sei regioni nelle quali opera.
Una riguarda “l’ospedale di Ferrara” - spiegano Marco Corazzari (Filcams-Cgil, Luca
Benfenati (Fisascat-Cisl) e Giorgio Zattoni (Uiltucs-Uil) - ma nell’azienda S. Anna il calo dei
pasti non c’è stato. Per i dipendenti, quasi tutti assunti con contratti part-time, l’azienda sta
preparando una vera mazzata. Parliamo di persone (cuochi, addetti al porzionamento e
alla distribuzione) che vengono chiamate spesso per coprire un’ora e mezza di servizio e
magari abitano a 20-30 chilometri di distanza, o che quell’avanti e indietro devono farlo per
tre volte al giorno per coprire l’intero orario di competenza di 4 ore e mezza». Contratti da
600 euro al mese che devono scontare i costi di trasporto (ripetuti) e che risultano già
molto ‘leggeri’. «La cosa assurda è che Serenissima ha chiesto al personale di ridurre
l’orario di un quarto d’ora a turno ma ha chiesto anche di prolungare i turni con lo
straordinario - osservano i sindacalisti - Nel 2013 ai dipendenti sono state chieste 13mila
ore di orario supplementare. Noi avevamo proposto di ripartire quelle ore in più per un
terzo attraverso contratti part-time individuali, per un terzo con nuove assunzioni e per un
terzo con soluzioni ‘flessibili’. Ci siamo comportati responsabilmente tenendo conto delle
difficoltà (trasloco, terremoto). La risposta? Invece di nuove assunzioni tagli alle ore con
richiesta di cig in deroga». «Stiamo parlando di una società certificata SA 8000 per le
buone relazioni sindacali - interviene Zattoni - e non è una battuta».
Nessun conflitto di interessi
per l’assessore Miola»
COPPARO Martedì sera, primo consiglio comunale dopo lo stop per le ferie estive. Alle
interrogazione di Ugo Selmi (M5S) sul pontino Tagliapietra e sui criteri di gestione della
stagione ha risposto il vicesindaco Martina Berneschi, che ha ricordato come si sia trattato
di ovviare ad una emergenza e che in futuro si proporrà un bando tradizionale. A Selmi,
ma sul ponteggio di Coccanile, ha risposto il sindaco Rossi: sorge su area privata e il
Comune si deve limitare a controllare che tutto sia a norma. L'assessore Enrico Bassi ha
risposto a Rita Astolfi (M5S) sulla sicurezza dell'area del centro servizi del cittadino. L'area
è a norma, ma ci saranno interventi di miglioramento, e saranno inserite le porte con
maniglioni antipanico. Lunga discussione sull'eventuale conflitto di interessi riguardante il
medico Franco Miola, reponsabile H12 ed assessore alla sanità, con Rossi che ha chiarito
di aver controllato prima in prefettura l'assenza di vincoli o conflitti. Approvato un odg del
M5S che impegna il sindaco a intervenire per ridurre gli stipendi dei direttori delle aziende
controllate come il Cadf. Rossi ha appoggiato la richiesta, ricordando che si tratta di un
processo già iniziato da tempo.