Una casa “su misura” pensata integrando il connubio arredo

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Una casa “su misura” pensata integrando il connubio arredo
DOMENICA 19 MAGGIO 2013
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INTERVISTA Il designer Pasolo Chiodi, professionista dell’abitare da oltre vent’anni
Stili
di vita
Una casa “su misura” pensata integrando
il connubio arredo-ecologia-risparmio
D
a oltre vent’anni impegnato nella progettazione e realizzazione dei suoi progetti l’architetto, designer
nell’anima, Paolo Chiodi ha
fatto del connubio creatività-passione il suo tratto distintivo. Con una filosofia di lavoro che non prescinde mai dal
mettere d’accordo design e
prezzo, i suoi lavori si connotano per carattere e grande pulizia di linee, in un gioco armonico che rivendica il senso di
appartenenza al luogo. Ogni
suo progetto è pensato per assumere la funzione di uno
specchio, dove a riflettersi è la
personalità di chi in quel contesto vive. Un modus operandi
che tende a rimanere nel solco
della tradizione, conservando
un rapporto dialettico con il
passato e contemporaneamente spingendosi verso l’innovazione; come filo conduttore una personale interpretazione
dovuta a un linguaggio assolutamente contemporaneo.
Paolo, come nascono i
suoi progetti, come è possibile “rispar miare” i n t egrando il connubio architettura-arredo-ecologia. E
quali sono i principi guida
nelle sue soluzioni abitative?
“I miei progetti nascono da
u n’attenzione specifica alla
persona che mi trovo di fronte.
E’ importante coniugare carattere, idee, desideri e logiche
abitative di chi in quell’ambiente dovrà vivere. Per quanto concerne la parola risparmio devo dire che ora più che
mai vive in ogni tipo di progetto, sia che si parli di domotica
che di spazio sia interno che esterno. Per l’aspetto tecnologico parlando di elettrodomestici, condizionamento, riscaldamento, illuminazione esistono scenari in grado di gestire
la complessità garantendo
funzionalità, risparmio energetico ed economico. Il principio base, come designer, sta
nel cercare di guidare il cliente ad una innovazione concreta e non solo fatta di parole; sono convinto che a volte cam-
biare le proprie abitudini serve ed aiuta a vivere meglio, per
questo spesso cerco di dare
consigli anche solo su quale
sia l’uso migliore delle cose, su
quanto serva attivare mentalmente una parte di tecnologia,
focalizzo l’attenzione sulla ricerca del materiale biologico,
dell'elettrodomestico giusto…
di ogni aspetto, insomma, che
possa fare migliorare il vissuto del binomio casa-persona”.
La sua casa ideale...
“Ho la mia visione molto
personale: uno spazio unico
con massimo due porte; una
all’ingresso ed una per il ba-
gno. Dotata di ogni tipo di comfort elettronico, realizzata in
materiale biologico ed alimentata da geotermica ed energia
solare”.
Quali caratteristiche contraddistinguono un buon
designer?
“Ribadisco un concetto in
cui mi riconosco, vale a dire il
plasmarsi nella persona che abiterà quella casa.....Spesso
mi capita di diventare un vero
amico per il mio cliente. Mi
piace conoscerne le abitudini,
le origini, come convivono in
lui razionalità ed emozioni
per creare davvero la sua casa
ideale, e sottolineo sua. Trovo
che a tutt’oggi gli architetti sono troppo innamorati delle
proprie idee tanto da tralasciare il vero succo della questione, ossia mettere le necessità primarie del cliente al centro del progetto”.
Nella sua filosofia professionale viene prima la funzione o la forma?
“Diciamo che dovrebbero
andare a pari passo, poi non è
sempre facile abbinarle. Partendo da una professionalità
che punta, prima di tutto, alla
soddisfazione del cliente, attraverso poche, concrete, linee
guida ci si arriva; anche se
spesso vedo funzionalità sacrificate alla forma mi sento
di affermare che, grazie al lavoro dei media, alla fruibilità
massiccia di informazioni, il
cliente ha già una buona dose
di idee sane e questo facilita il
lavoro del designer”.
A suo modo di vedere quali sono le urgenze dell’abitare contemporaneo. E come intervenire.
“Partiamo da un semplice
principio, filosofico se vogliamo, ma che si sposa benissimo ad un nuovo modo di abitare. Ogni uomo sul pianeta
ha una necessità che noi consideriamo primaria: stare bene ed essere felice. Lo stare è
proprio di un tempo e di un
luogo ed è legato al concetto di
abitare. Noi abitiamo la nostra stanza, la nostra casa, la
nostra macchina, il nostro
luogo di lavoro, la nostra città,
il nostro pianeta… insomma:
noi abitiamo. Si può dire che
abitare sia l’atto fisico del vivere e l’abitare è la cosa di cui
si occupa l’a rchi te t tu ra .
Quindi quando, ad esempio
per strada, chiediamo a qualcuno: ‘come stai?’ senza saperlo stiamo indagando un tema di architettura. Se ci pensiamo un attimo la gente si dice continuamente e spontaneamente: ‘Ciao! Come stai?’
dimostrando così che le tematiche architettoniche non sono a servizio di sterili speculazioni intellettuali di colti
addetti ai lavori, ma al contrario sono parte integrante della vita delle persone. L’architettura è lo strumento che
l’uomo utilizza e ha sempre utilizzato nelle sue mutevoli
forme, dalla capanna al grattacielo, per abitare la terra. Le
epoche cambiano e con esse le
persone; tutto nel bene e nel
male evolve, ma rimane il desiderio e il bisogno di stare bene. La regola non è l’architettura ma è la vita. Quello che
come professionisti dobbiamo fare è riscoprire una lettura contemporanea, perché
questa è la nostra epoca, di
tutto ciò che ci circonda, attraverso uno studio attento e
responsabile dell’uomo e del
suo abitare. Nel nostro lavoro
guardiamo all’ambiente, al
territorio alle spazialità nuove o ereditate che siano, cerchiamo di valorizzare al massimo quello che già esiste e di
armonizzarlo al modo in cui
la gente vuole vivere. Basta
con persone stanche di vivere
in luoghi estranei, che non
sentono propri! Siamo uomini! Questo è il nostro pianeta!
Questo è il nostro tempo! Questi sono i nostri desideri! Come architetti, come designer,
dobbiamo avere la capacità e
la responsabilità di fornire gli
‘strumenti’ più idonei per abitare bene il presente. Gli spazi, l’uomo e il suo desiderio.
Ecco gli elementi con cui operare. L’architettura è questo.
Deve essere questo”.
Come trasformare questa
crisi in una opportunità.
“Nota dolente anche perché
in Italia, politicamente, è stata adoperata un tipo di opportunità che ha creato la crisi.
Ma siamo il paese del Rinascimento e allora crediamoci”.
PA O L O C H I O D I
Via A.Paradisi 2 ant/bisVignola (MO)- Tel.
335/325261
HIGH TECH & VACANZE
Levitation,
la bici 'green'
Per ora è solo un concept, ma il bicigeneratore di design, Levitation, è anche
hi-tech, totalmente 'verde' e si spera diventi a breve un prodotto commerciale
su larga scala. Questa idea del bicigeneratore punta sullo sfruttamento
intelligente dell’energia pulita, ma immerso in un contesto fortemente hi-tech.
La bicicletta 'verde' si chiama Levitation, ha un design futuristico, con un
generatore a bordo capace di produrre e immagazzinare l’energia creata
dall’utente e di reimpiegarla per ricaricare i dispositivi portatili collegati via
USB o, meglio ancora, l’auto elettrica o i dispositivi domestici a batteria.
Massimo Prampolini
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Sono presente in studio
una settimana al mattino dalle 8.30 alle 11.45
e l’altra settimana al pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00.
Mete deluxe
Il sabato aperto 9.00 - 12.00 e dalle 15.30 alle 19.00
Il tatuaggio si esegue su appuntamento
Hawaii, Sudafrica e Portogallo: sono i paesi dove si trovano i tre migliori hotel
di lusso del 2013secondo TripAdvisor. Il sito, tra i più noti e usati sul web in
fatto di hotel, ha stilato la classifica delle migliori strutture di lusso nel mondo
che si sono aggiudicate l’11esima edizione degli Awards Travelers’ Choice. A
vincere su tutti è stato il Four Seasons Resort Hualalai at Historic Ka’upulehu, a
Kailu-Kona, nelle Hawaii, seguito dal Cape Grace di Cape Town, in Sudafrica,
mentre l’Onyria Marinha Edition Hotel & Thalasso di Cascais, Portogallo, chiude
il podio.
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