Riunione GLI - Liceo Melzo

Transcript

Riunione GLI - Liceo Melzo
LICEO SCIENTIFICO LINGUISTICO CLASSICO STATALE “G.BRUNO”
V.le Svezia, 4 20066 Melzo (Mi) - Tel. 029551346 02/9552257 02/9551791- Fax 0295736202
Via papa Giovanni XXIII, 223 20062 Cassano d'Adda (Mi) - Tel. 036365822 - Fax 0363361501
e-mail: [email protected] - [email protected]
sito: www.liceo-melzocassano.it - C.F.: 91539810159 – Test Center AWF___01
Riunione GLI
Verbale n°3
Oggi 19.06.2015 alle ore 9.30 nell'aula Capri si riunisce il gruppo GLI nella sola componente
docenti con il seguente ordine del giorno:
1.
2.
3.
4.
Bilancio delle attività dell’anno
Proposte per il PAI A. S. 2015/2016
Costituzione del gruppo di lavoro per il PAI e i PdP per l’a.s. 2015/2016
Proposte aggiornamento A.S. 2015/2016
Sono presenti i proff. Denaro, Bertoletti, Riva, Bez, Tombolini, Berrino, Poz, Tenti, Fedeli, Caluri,
Dorsi, Bissi, Meninno, Di Genni, Bonfanti, Fumagalli, Letti, Baiano, Bonacina, Del Rosso,
Gamberoni, Girardi, Marinelli
Coordina la prof.ssa Denaro, referente per l’inclusione, verbalizza la prof.ssa Bez.
Prima di iniziare la trattazione dei punti all’O.d.G. si dà lettura del verbale della seduta precedente
dello scorso novembre.
Punto 1. Bilancio delle attività dell’anno
Si stabilisce che per il prossimo anno scolastico tutti i PdP vanno inviati alla prof.ssa Denaro entro il
15 novembre, indicando il nome dello studente per esteso e il cognome puntato. Si ricorda che il PdP
deve essere predisposto comunque entro il 15 marzo; dopo tale data l'eventuale presentazione di
documentazione da parte della famiglia consentirà la stesura del documento per l'anno scolastico
successivo.
La prof.ssa Fedeli segnala un problema che si è verificato con il PdP di uno studente di una classe V
scientifico: i docenti di quel consiglio non hanno mai partecipato alle riunioni relative ai DSA e sono
assenti anche in data odierna; non si è tenuto conto del modulo che si sarebbe dovuto applicare e si
sono assecondate le richieste della famiglia che ritenevano che il ragazzo non avesse bisogno delle
misure dispensative e compensative. Le possibilità dello studente sono però state sopravvalutate;
nella parte finale dell'anno il ragazzo non ha retto alla tensione e non è stato in grado di sostenere
diverse prove. Solo ora la famiglia ammette che avrebbe avuto bisogno di mappe concettuali, ma il
PdP ormai è stato predisposto in altro modo.
La prof.ssa Poz sottolinea come a volte siano i genitori a voler imporre o togliere alcune misure e si
rifiutino di sottoscrivere un PdP diverso.
La prof.ssa Denaro evidenzia come la riunione di oggi, soprattutto nella parte allargata ai genitori,
serva a chiarire questa delicata questione.
La prof.ssa Caluri presenta il caso di una studentessa, certificata DSA già dalla scuola media, che
non ha presentato la certificazione perché i genitori ritengono che non sia necessaria. Ciò ha richiesto
alla ragazza uno sforzo enorme ed è facilmente prevedibile che il suo rendimento calerà. La docente
si chiede quanto sia opportuno insistere con la famiglia in questo caso, soprattutto alla luce dei
miglioramenti della ragazza nel momento in cui sono state applicate strategie specifiche.
La prof.ssa Meninno precisa la necessità che ogni disciplina possa procedere autonomamente
nell'applicazione delle varie strategie, senza dover necessariamente adottare quelle previste per altre
materie.
In tal senso la prof.ssa Dorsi suggerisce di dettagliare all'interno delle varie aree previste dal PdP le
singole discipline, in modo che le disposizioni siano riconducibili con chiarezza agli specifici
insegnamenti.
La prof.ssa Denaro sottolinea la necessità che i consigli di classe di settembre prevedano all'ordine
del giorno la discussione relativa ai DSA in modo da poter procedere all'individuazione delle
strategie di classe. Al riguardo la prof.ssa Tenti pone il problema della continuità delle informazioni
nel passaggio di una classe dal biennio al triennio quando solitamente si verifica un cambio dei
docenti. La prof.ssa Fedeli suggerisce la prima riunione del gruppo GLI come luogo deputato al
passaggio di consegne. La prof.ssa Bissi propone invece la compilazione di un elenco ufficioso di
tutti i casi presenti nelle varie classi, in modo che i singoli coordinatori possano procedere nel
prendere contatti con i colleghi della classe precedente.
La prof.ssa Dorsi suggerisce di predisporre il calendario dei consigli di classe di settembre in modo
da evitare sovrapposizioni e consentire un margine di 10 minuti tra un consiglio e l'altro in modo che
i coordinatori possano passare le informazioni relative ai DSA ai colleghi delle classi che lasciano.
La prof.ssa Fumagalli sottolinea al riguardo quanto sia difficile una tale organizzazione.
La prof.ssa Fedeli segnala un fatto gravissimo che si è verificato in occasione della pubblicazione dei
documenti del 15 maggio delle classi quinte sul sito; in uno di questi, relativo ad una quinta di
Melzo, era contenuta l'indicazione di nome, cognome e diagnosi di uno studente DSA, quando
invece le disposizioni prevedono la totale riservatezza. Si pone nuovamente il problema della
mancata partecipazione di tutti i docenti agli incontri di formazione e di confronto predisposti dalla
scuola. Si suggerisce il ricorso ad un ordine di servizio per assicurare la presenza di tutti.
La prof.ssa Meninno pone la questione del delicato rapporto tra privacy e inclusività: quando si
affronta con la classe il discorso della presenza di studenti con DSA si fanno necessariamente i loro
nomi, ma forse la famiglia potrebbe non gradire tale comunicazione. La prof.ssa Denaro ricorda
come tutti i corsi di formazione suggeriscono di parlarne direttamente in classe e propone al riguardo
la predisposizione di una liberatoria da far firmare alla famiglia. La prof.ssa Tenti ricorda come in
una classe un ragazzo non voleva che si sapesse del suo disturbo specifico e la prof.ssa Denaro
ribatte che senza la collaborazione della famiglia per i docenti è impossibile lavorare; la prof.ssa
Fedeli precisa che nel caso in cui i genitori non dovessero firmare la liberatoria che autorizza
all'utilizzo della documentazione medica consegnata non è possibile per il consiglio di classe
applicare nulla di quanto previsto dalle varie disposizioni di legge.
La prof.ssa Caluri pone il problema delle modalità con cui affrontare con la classe il discorso relativo
alla presenza di studenti con DSA. La prof.ssa Fedeli ribadisce che, previa liberatoria della famiglia,
è necessario affrontare il discorso all'inizio dell'anno e comunica che in una classe terza uno studente
DSA ha voluto lui stesso dare comunicazioni al riguardo alla classe; suggerisce al contempo la
necessità che a inizio anno si preveda un'ora in tutte le classi da dedicare alla presentazione delle
varie situazioni di DSA, BES, DVA, anche laddove non esistessero casi. Riguardo le modalità con
cui procedere a tale momento informativo, la prof.ssa Denaro segnala il materiale presente sul sito
del Liceo Marconi di Milano relativo al corso regionale e quello riportato sul sito del CTI6 relativo
al corso sulle metodologie didattiche dello scorso anno. Si ipotizza anche il ricorso alla proiezione di
un film, come ad esempio "Stelle di cenere" o "Il ciclo della farfalla".
A tale discorso si collega il tema dell'accoglienza riservata alle classi prime e si sottolinea la
necessità di ripensarne le modalità.
La prof.ssa Caluri chiede come giustificare alla classe le misure dispensative concesse ad uno
studente BES e la prof.ssa Denaro precisa che può anche non essere predisposto un PDP, ma è
sufficiente un verbale dettagliato del consigli di classe che precisi ad esempio la necessità di
controllare i compiti e di fornire spiegazioni molto dettagliate. Viene ricordata la differenza tra il
concetto di equità e quello di giustizia.
La prof.ssa Marinelli segnala i problemi legati alla presenza di neoimmigrati privi di una conoscenza
minima della lingua italiana e suggerisce di richiedere ai genitori la segnalazione di eventuali
difficoltà nel modulo di iscrizione. La prof.ssa Denaro ribadisce che l'iscrizione va accettata solo se
lo straniero è alfabetizzato e condivide un'esperienza personale al riguardo. Consiglia altresì di
controllare attentamente la domanda di iscrizione e di prestare particolare attenzione alla prova
iniziale di Italiano.
Punto 2. Proposte per il PAI A. S. 2015/2016
Essendo ormai le ore 11,00 e dovendo aprire la riunione alle famiglie, la prof. ssa Denaro dichiara
che , per quanto riguarda il PAI , provvederà lei a stendere una prima bozza che spedirà ai colleghi
via e mail perché lo possano condividere ed eventualmente segnalare errori, prima dell’inizio del
prossimo anno scolastico. Il nuovo documento deve essere pronto per il collegio docenti di
settembre, dove sarà chiesta l’approvazione definitiva.
La docente dichiara che intanto procederà all’inserimento dei dati del PAI sulla piattaforma
monitoraggi del MIUR, con la supervisione della presidenza e dei suoi collaboratori. Il lavoro è
abbastanza semplice e prevede la stesura di un modello simile a quello che la docente ha già
compilato per il CTI6.
Punto 3. Costituzione del gruppo di lavoro per il PAI e i PdP per l’a.s. 2015/2016
Per il PAI vedi punto sopra.
Per i PdP si rimanda la compilazione a settembre, dato che ancora non sono arrivate le
documentazioni complete dei nuovi iscritti.
Punto 4. Proposte aggiornamento A.S. 2015/2016
La prof. ssa Denaro consiglia ai docenti di prendere visione dei corsi d’aggiornamento proposti sul
territorio e di darne comunicazione.
Parte II aperta alle famiglie e agli alunni
Vengono ammessi alla riunione genitori e studenti.
La prof.ssa Denaro dà loro il benvenuto e tiene un discorso introduttivo precisando come il PdP miri
all'individuazione delle metodologie più adeguate, come sia un documento riservato che riporta solo
il nome e il cognome puntato dello studente e come sia prioritario che la presenza di un DSA sia
vissuta bene all'interno della classe, secondo la logica dell'inclusività. Riguardo la condivisione delle
informazioni all'interno della classe stessa, si sottolinea quindi la necessità di una liberatoria
sottoscritta dalla famiglia. Si invitano anche i genitori a non sottovalutare l'importanza del PdP, ma al
contrario a collaborare con i docenti e a farsi consigliare le strategie più opportune.
Viene chiesto a genitori e studenti di esprimere le proprie osservazioni in merito.
Interviene la mamma di una studentessa di IC che sottolinea come sia importante che all'interno della
classe tutti sappiano della presenza di un DSA anche per poter giustificare l'applicazione delle varie
misure. Aggiunge che i ragazzi sono già abituati dalla scuola media a tale presenza e dichiara che a
volte è controproducente far usare le misure dispensative e compensative: lo studente deve essere
libero di sceglierne l'applicazione. La prof.ssa Fedeli precisa però che è opportuno inserire nel PDP
tutti gli strumenti, anche se poi non vengono utilizzati; la stessa possibilità vale per l'Esame di Stato;
per la prima prova è comunque opportuno valutare in anticipo a quali strumenti si intende far ricorso.
Interviene il padre di una studentessa di IA linguistico e comunica la sua esperienza personale alla
luce della quale ritiene sia bene lasciare ai ragazzi DSA anche la possibilità di fare cose normali,
anche se sua figlia ha incontrato alcune difficoltà in presenza di programmi non ridotti. Si dice
comunque contento per l'attenzione dimostrata senza farla sentire diversa; per la prima volta si è
sentita vicina alla normalità. I professori sono stati propositivi e hanno favorito un'integrazione
continua in classe, che si è rivelata fondamentale.
Interviene la mamma di una studentessa di IC e riferisce che la figlia non vive con vergogna la sua
diversità, anzi sa ben verbalizzare cosa le succede e potrebbe spiegare anche ai compagni che cosa si
verifica nella testa di un ragazzo DSA. Sottolinea anche come le strategie che funzionano per uno
studente possano non andare bene per un altro e ricorda la molteplicità di strumenti utili, dalla penna
che corregge, alle foto delle diapositive della LIM. Una mamma suggerisce i siti auxilia e leonardo.
Interviene la mamma di un ragazzo di IVB e riferisce che il figlio ha sentito il bisogno di affrontare il
discorso in classe, ma ha avuto anche necessità del sostegno dei docenti dai quali si è sentito
rassicurato. L'aiuto da parte dei compagni va sostenuto e promosso da parte dei professori, ad
esempio relativamente agli appunti da prendere con il computer, magari a turno, visto che i ragazzi
DSA non riescono ad utilizzare gli appunti scritti a mano dai compagni.
Interviene uno studente di V che afferma che nelle classi terminali i ragazzi prendono
spontaneamente gli appunti con il computer. Aggiunge che l'integrazione in classe dipende da tanti
fattori, in primo luogo dal fatto che lo studente DSA può essere autonomo o al contrario aver bisogno
del sostegno di un docente per poterne parlare in classe. A suo avviso i docenti dovrebbero
intervenire se non c'è accettazione spontanea da parte della classe. Il PdP rimane fondamentale
soprattutto in vista dell'Esame di Stato, anche perché a volte i professori possono cambiare
atteggiamento in prossimità della maturità e il documento è una garanzia. La mamma dello studente
sottolinea come sia necessario controllare la collaborazione da parte di tutti i docenti del consiglio e
la prof.ssa Poz comunica che il PdP predisposto dopo che erano state passate le consegne ai docenti
di terza si è rivelato poi troppo sintetico, in quanto non prevedeva né l'uso di formulari né di
registrazioni e sostiene la necessità di inserire tutte le misure utilizzabili. La prof.ssa Denaro
ribadisce al riguardo che dal prossimo anno tutti i PDP verranno sottoposti al suo controllo e ne verrà
verificata la completezza.
Interviene la mamma di uno studente di IVB a sostenere la necessità di promuovere l'auto-aiuto da
parte dei compagni, anche in ragione del fatto che i docenti non possono sempre provvedere alla
preparazione del materiale destinato ai DSA. Per quanto riguarda le verifiche, afferma che l'obiettivo
non deve essere quello di far sostenere ad uno studente DSA prove il più simili possibile a quelle
della classe: l'obiettivo deve essere padroneggiare il contenuto. A tal fine risulta di primaria
importanza che lo studente conosca la forma della verifica stessa: conoscere la struttura evita una
grande dispersione di energie e consente di esercitarsi con formulazioni simili. La prof.ssa Bissi
sottolinea al riguardo che tutti gli studenti risulterebbero agevolati dalla conoscenza di un facsimile
della verifica. La prof.ssa Fedeli segnala come questa attenzione rivolta ai DSA renda migliore il
docente in quanto più attento a tutti gli studenti della classe.
Interviene la mamma di un ragazzo di II linguistico certificato con legge 104 e sostiene che il
percorso è stato difficile in quanto i compagni incontrano difficoltà nell'accettare la concessione di
‘privilegi’ ad un compagno. Per il figlio è risultato significativo capire come gli altri valutavano la
sua situazione: il confronto è stato necessario per sentirsi parte della classe.
Interviene la mamma di una studentessa BES di IV liceo scientifico che sostiene che nelle prime
classi c'è attenzione da parte dei professori riguardo la simulazione di verifiche, ma più avanti viene
meno. E' invece questo il supporto principale che può evitare l'ansia che deriva dalla paura di non
essere in grado di sostenere la prova. Riguardo i rapporti con la classe, la mamma sottolinea che non
sempre ci si sente integrati. Riferisce della loro esperienza personale di quattro anni di sofferenza,
seguiti poi dall'ultimo anno in cui la situazione è migliorata, in concomitanza con la maturazione
della figlia, grazie anche all’accoglienza della nuova classe in cui la ragazza è stata inserita, e alla
sua maggiore capacità di parlare della sua malattia. Un DSA presenta a suo avviso una certificazione
più leggibile; nel caso dell'anoressia le difficoltà legate alla spiegazione del problema sono maggiori.
La prof.ssa Denaro sottolinea l'importanza di sollecitare la sensibilità della classe. La signora
aggiunge anche che durante la psicoterapia di gruppo a cui ha partecipato presso l'ospedale Niguarda
ha imparato che i ragazzi non vanno caricati di eccessivi obiettivi: l'importante è costruire la
personalità dello studente all'interno del gruppo classe. La signora suggerisce anche la necessità di
valorizzare lo studente in difficoltà attraverso esperienze positive, come ad esempio far sostenere
interrogazioni sezionate con sotto- obiettivi.
Un'altra mamma sostiene di dover fare autocritica per essersi preoccupata troppo del livello didattico,
definendolo un approccio sbagliato in quanto porta a trascurare il recupero delle energie
psicologiche: è necessario mettere a fuoco che cosa si vuole ottenere veramente, non solo il risultato
scolastico.
Interviene la mamma di una ragazza di II linguistico per evidenziare un problema pratico che si è
verificato riguardo la certificazione del livello PET rilasciata dall'Università di Cambridge: in tale
occasione è stato impossibile usare il computer. Si invitano i docenti ad appoggiarsi ad altri enti che
ne consentono l'utilizzo.
La prof.ssa Denaro comunica ai presenti la propria mail, e chiede ai presenti di rispondere per avere
a sua volta l’indirizzo delle famiglie da contattare. Si rende disponibile per ogni suggerimento o
richiesta: [email protected].
Saluta e ringrazia i presenti e dà appuntamento alla prossima convocazione del gruppo GLI.
La seduta è tolta alle ore 12.30.
La segretaria
Anna Bez
……………………….
La referente
Denaro Maria Grazia
……………………………