allegato 1 - Regione Liguria
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Ministero dello Sviluppo Economico Regione Liguria Ministero dell’Università à e della Ricerca INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA E LA REGIONE LIGURIA ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO “RICERCA SCIENTIFICA II INTEGRATIVO” Allegato 1 26 Giugno 2007 Indice 1. Obiettivi generale del Quadro Strategico 1.2 Strategie settoriali peri il conseguimento degli obiettivi dell’Accordo 1.3 Quadro Programmatico di riferimento 1.4 Criterio di selezioni interventi 1.4.1 Accordi sottoscritti in materia 1.4.2 Obiettivi degli interventi 2. Descrizione degli interventi 1/64 1. Obiettivi generali del Quadro Strategico Il presente II° Accordo integrativo (Accordo di seguito), intende favorire la realizzazione di un sistema regionale della ricerca, dell’innovazione e dell’alta formazione, sostenere l’attivazione di forti sinergie tra università, ricerca, grandi imprese e piccole e medie imprese (PMI) per assicurare un apporto significativo alla crescita economica regionale e all’occupazione e promuovere l’innovazione anche nei settori tradizionali che possono costituire un importante punto di eccellenza della Liguria nel contesto europeo. I risultati attesi dal programma per la specifica area di intervento sono i seguenti: Sviluppare tecnologie innovative per la cura di patologie genetiche e tumorali attraverso metodi mirati e meno invasivi; Rendere la Pubblica Amministrazione ed i servizi offerti da questa accessibili dalla rete e soprattutto promuovere lo sviluppo delle infrastrutture telematiche anche nei territori marginali per abbattere il digital divide; Disporre di ulteriori spazi attrezzati a supporto dell’implementazione del sistema della ricerca e dell’innovazione, che consentano anche il contatto diretto attraverso l’interazione con i ricercatori 1.2 Strategie settoriali per il conseguimento degli obiettivi del QS Con il seguente QS la Regione Liguria intende sostenere in modo specifico l’aggregazione delle attività di ricerca attorno a temi collegati allo sviluppo economico regionale favorendo la concentrazione delle risorse attorno ad alcuni obiettivi qualificanti e condivisi. Supportare l’attività di ricerca equivale infatti a sostenere la competitività e l’innovazione delle imprese, la qualificazione delle risorse umane, l’ammodernamento dell’intera regione e il miglioramento della qualità della vita. Le linee strategiche sono pertanto le seguenti: ¾ collegare l’investimento in ricerca al rafforzamento delle filiere formative costruite attorno alle tecnologie avanzate, di cui sopra, in modo da favorire la sinergia tra l’eccellenza formativa, perseguita ai vari livelli post secondari, e l’eccellenza della ricerca, sviluppata anche sollecitando l’integrazione tra università, ricerca, imprese; ¾ favorire con opportuni provvedimenti collaborazioni interregionali ed internazionali ai centri di ricerca liguri, universitari e non, alle imprese per l’elaborazione di progetti congiunti; ¾ costruire centri di eccellenza con professionisti di elevata qualità, e fare della Liguria un polo di eccellenza nella produzione di servizi specializzati, anche valorizzando le sinergie fra strutture pubbliche e private; ¾ promuovere tavoli di concertazione su settori tematici al fine di favorire la cooperazione tra imprese e centri di ricerca pubblici e privati per la creazione e lo sviluppo di nuova conoscenza; 2/64 ¾ valorizzare le connessioni possibili tra imprese e ricerca anche promuovendo la crescita nei ricercatori pubblici di nuova imprenditorialità in settori ad alto contenuto tecnologico curando in particolare le diverse modalità di interazione della PMI e della GI; ¾ promuovere la divulgazione delle conoscenze e dei risultati ottenuti nell’ambito di progetti di ricerca e innovazione tecnologica; La strategia regionale è quella di riposizionare la Liguria tra le regioni più avanzate a livello nazionale e di creare le condizioni per un partenariato forte con le altre regioni europee per lo sviluppo di progetti congiunti che rafforzino una diffusione della ricerca e dell’innovazione quale leva di crescita dell’economia. 1.3 Quadro Programmatico di riferimento Il Documento di Programmazione economico-finanziaria 2007- 2009 della Regione Liguria approvato con DCR n. 10 del 1.03.2007 individua le azioni regionali da perseguire per il rafforzamento strutturale del tessuto socioeconomico regionale, per la crescita dell’occupazione della competitività del territorio e per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini liguri. La strategia regionale in materia di ricerca e innovazione si fonde e si completa con gli obiettivi strategici identificati dal Piano Operativo Triennale di informatizzazione 2006 – 2008 (POT 2006 – 2008) della Regione: ¾ sviluppare il sistema informativo regionale nelle sue componenti trasversali, di comparto e di comunicazione in rete; ¾ dispiegare le tecnologie di base sul territorio soprattutto nell’ambito del sistema pubblico di connettività a larga banda; ¾ dare vita a progetti applicativi concreti da cui nascano servizi efficienti ed integrati per i cittadini e le imprese. L’impatto delle azioni previste nel presente QS è rafforzato dal fatto che la Giunta regionale, sempre in conformità con quanto indicato dagli orientamenti comunitari, ritiene prioritario lo sviluppo di soluzioni che permettano di accedere ai servizi comunque esistenti per mezzo di una adeguata connessione di rete. Allo scopo è stato stipulato il 14 Aprile 2006, tra Regione Liguria, Province Liguri, Associazioni di Comuni Liguri e Comunità Montane, Università di Genova, Datasiel, CNIPA un protocollo di intesa che sostenga e dia impulso alla diffusione della banda larga. 3/64 APQ Integrativo RICERCA SCIENTIFICA Orientamenti Comunitari Priorità DSR Obiettivi /specifici DPFR 2007-2009 7. Aumentare e migliorare gli investimenti nel campo della ricerca e sviluppo 1. COMPETITIVITA’ DEL 1.3 Le tecnologie informatiche e telematiche come SISTEMA ECONOMICO strumento di governo e 1.1 Ricerca Innovazione: servizio Attivazione di sinergie tra 1.3.2 dispiegare le tecnologie di Università e centri di ricerca base sul territorio soprattutto nell’ambito del sistema pubblico con PMI; di connettività a banda larga Promozione dell’innovazione anche nei settori tradizionali e 10.1 Promuovere e orientare nel campo dei servizi alla l’attività di ricerca e innovazione nei settori trainanti dell’economia persona; ligure; Fare dell’IIT un motore 10.1.2 coordinare le attività dell’innovazione che regionali nei confronti della coinvolga anche gli altri centri strutture di ricerca (settori Biomedicale, Sistemi Intelligenti di eccellenza liguri; e distretto tecnologico) 10.1.3 Avviare l’attività IIT 1.5 Sviluppo della società dell’informazione: 10.2 sostegno dell’innovazione, della ricerca tecnologica; TLC come fattore di 10.2.1 aiuti agli investimenti in competitività; innovazione, aiuti alla ricerca e Uso del TLC per promozione allo sviluppo; 10.2.2 promuovere forme di e commercializzazione collaborazione con Università e prodotti turistici Centri di Ricerca nel campo dell’innovazione tecnologica 1.4 Criteri di selezione degli interventi Gli interventi da inserire nel presente Accordo sono stati selezionati secondo i criteri indicati al punto 6 della delibera CIPE n. 36/2002, come riconfermati al punto 5 della delibera CIPE n. 3/2006 e riportati al punto 3.2 della delibera CIPE 14/2006. Tali criteri sono: • coerenza programmatica, secondo gli strumenti di programmazione nazionale e regionale di settore; • avanzamento progettuale: la selezione dei progetti, una volta rispettata la coerenza programmatica, privilegia per settori omogenei i progetti che abbiano un profilo di spesa anticipato. 4/64 di ammissibilità: 9 localizzazione in aree ob.2 o phasing out. Gli interventi localizzati al di fuori delle suddette aree potranno essere presi in considerazione in sede istruttoria, al fine di valutare la loro funzionalità alle aree sopra richiamate, secondo criteri di prevalenza e ricaduta sul territorio interessato; 9 localizzazione degli interventi su aree di proprietà pubblica; 9 attuazione degli interventi da parte di soggetto pubblico o organismo di diritto pubblico ai sensi dell’art.3 comma 26 del D. Lgs. 163/2006; 9 progettazione preliminare, (per l’inserimento nella sezione attuativa dell’APQ ai sensi del punto 3.5 lettera a) della delibera CIPE 14/06; 9 studi di fattibilità, (per l’inserimento nella sezione programmatica dell’APQ) della stessa delibera CIPE 14/06; 9 copertura finanziaria atta a garantire il completamento del lotto funzionale individuato nella scheda attività/intervento; di selezione: 9 concertazione tra la Regione Liguria e gli Enti territoriali al fine di assicurare la massima aderenza alle esigenze espresse dal territorio; 9 completamento di progettualità in corso finalizzata ad approfondire gli aspetti che si sono rivelati più importanti ed essenziali per l’attuazione degli interventi; 9 attuazione di lotti funzionali a completamento di interventi già finanziati e realizzati; 9 realizzazione delle infrastrutture e delle strutture a supporto della rete regionale della ricerca dell’innovazione e dell’alta formazione; L’attuazione degli interventi suddetti deve avvenire nel rispetto delle procedure previste dalla normativa vigente nazionale e comunitaria, in materia di appalti di beni e servizi pubblici e relativi regolamenti. 5/64 1.4.1 Accordi sottoscritti in materia: TITOLO APQ DATE DI SOTTOSCRIZIONE COSTO TOTALE FINANZIAMENTO CIPE RICERCA SCIENTIFICA 27.02.2004 10.487.300,00 6.988.800,00 DISTRETTO TECNOLOGICO PER I SISTEMI INTELLIGENTI INTEGRATI 28.09.2005 27.180.000,00 (I Fase) + 53.000.000,00 (II Fase) 8.200.000,00 RICERCA SCIENTIFICA - I° INTEGRATIVO 27.07.2006 2.009.760,00 2.009.760,00 L’Accordo di Programma Quadro “Ricerca Scientifica”, sottoscritto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in data 27/02/2004, attraverso il quale sono stati finanziati 16 interventi nelle aree tematiche Diagnostica Avanzata, Prevenzione, Biofarmaceutica, Immunoterapia, Cellule Staminali, Biotecnologie Marine, è stato concluso. I risultati della ricerca sono dimostrati dal deposito di 5 brevetti: • ruolo di alcune sostanze presenti sia nel nostro organismo sia in organismi più semplici, e che hanno attività antitumorale relativamente a tumori di origine ematologica, quali ad esempio le leucemie. Tali sostanze possono quindi essere usate negli opportuni dosaggi come medicamenti antitumorali. Il brevetto riguarda, oltre la scoperta dell’esistenza di queste sostanze inedite, anche il procedimento per la loro produzione ed il relativo dosaggio. • metodologia innovativa utile per la valutazione precoce della potenziale tossicità di polveri, derivanti da materiali industriali di origine silicea impiegati come coibenti e/o isolanti, senza dover ricorrere ad animali di laboratorio. In particolare la metodologia descritta consente anche di valutare precocemente eventuali alterazioni dei prodotti industriali a seguito del loro impiego specifico, onde poter approntare opportuni sistemi di protezione per i lavoratori esposti. • Strumento per la misurazione dei flussi, in organismi marini filtratori. • Ruolo e modalità di produzione di una nuova molecola estratta dal nocciolo, analoga al tassolo utilizzabile nei medesimi impieghi nelle terapie antitumorali. • Metodo per la determinazione di risposte T cellulari antigene-specifiche in formato ad alta efficienza. 6/64 L’Accordo di Programma Quadro “Distretto Tecnologico per i sistemi intelligenti integrati” sottoscritto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in data 28/09/2005 ha avuto un rallentamento nella fase iniziale per motivazioni per lo più legate a problemi di governance, che hanno richiesto modifiche dell’assetto societario per l’adeguamento della società consortile SIIT scpa ai requisiti del D.Lgs. 297/99, e per problemi inerenti la sede del distretto, che hanno reso necessaria l’individuazione di una nuova sede. Nel frattempo, i progetti di ricerca elaborati da SIIT scpa sono stati presentati al MUR ai sensi dell’art.13 del DM 593/2000, e a novembre 2006 è stato comunicato a Siit scpa l’avvio del procedimento istruttorio. I progetti per i quali è stata presentata domanda ai fini dell’accesso ai finanziamenti sono i seguenti: • Area Tematica “Automazione”, progetto ”Automazione distribuita modulare per sistemi robotizzati cooperanti ad alta flessibilità” • Area tematica “Energia”, progetto “Sistemi intelligenti integrati atti a soddisfare le richieste di flessibilità funzionale applicati a componenti e sistemi centrali per produzioni di energia”. • Area tematica “Infomobilità”, progetto “Sistema Cooperativo Avanzato per l’Infomobilità • Area tematica “Organizzazioni complesse”, progetto Tecnologie digitali per le organizzazioni complesse • Area tematica “Salute”, progetto “Sistemi intelligenti per la gestione del paziente nel ciclo diagnostico e terapeutico” • Area tematica “Sicurezza”, progetto “Sistema Integrato per la Sicurezza ad intelligenza distribuita” Per l’intervento relativo alla formazione è in corso l’analisi dei fabbisogni. L’Accordo di programma “Ricerca Scientifica – I° Integrativo” è stato sottoscritto in data 27/07/2006 con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero dell’Università e della Ricerca. Con l’Accordo sono finanziati 2 interventi: • Portale Regionale della Ricerca • Academy point Il primo intervento è quasi alla completa attuazione, in quanto sono in corse le ultime verifiche tecniche per la messa on line del portale, che è già stato presentato pubblicamente il 23/11/2006 nel corso del seminario “le novità delle politiche ricerca: Europa, Italia e Liguria” nell’ambito del Salone Orienta Menti. Per il secondo intervento, di cui il presente accordo propone una integrazione, sono all’approvazione i progetti di realizzazione dei 4 Academy Point. 1.4.2 Obiettivi degli interventi Le azioni che verranno realizzate attraverso il finanziamento a valere sulla delibera CIPE 3/2006 sono di una duplice tipologia: 1. Azioni relative allo sviluppo della ricerca nel campo della biotecnologia e nelle seguenti aree tematiche: 7/64 (a) Drug discovery and delivery Scopo dell’intervento: sviluppare carriers nano-ingegnerizzati per la veicolazione specifica verso cellule e tessuti malati di molecole e farmaci con minimo impatto per le cellule ed i tessuti sani; (b) Immunobiotecnologie: Scopo dell’intervento: trasferire le notevoli conoscenze acquisite nel campo dell’immunologia ad applicazioni diagnostiche e terapeutiche, per valorizzarne anche il potenziale commerciale; (c) Tecnologie RNA: Scopo dell’intervento: studiare le modalità di funzionamento dell’acido ribonucleico (RNA), responsabile dell’espressione genica, ovvero della manifestazione delle caratteristiche portate dai geni, e le cause del suo malfunzionamento, che possono portare alla proliferazione cellulare fino all’insorgenza di tumori; (d) Cellule staminali Scopo dell’intervento: identificare sottopopolazioni di cellule staminali con potenziale applicativo in medicina rigenerativa; (e) Biotecnologie Marine Scopo dell’intervento: verificare le potenzialità della biosilice quale struttura stabilizzante di enzimi di interesse industriale (anche al fine di un loro impiego in ambienti non acquosi) e di molecole e/o proteine fluorescenti La Regione dichiara, sotto la propria responsabilità, che: • • Gli interventi finanziati riguarderanno progetti di ricerca che in parte costituiscono lo sviluppo naturale delle ricerche già intraprese con successo nell’ambito delle biotecnologie, e in parte si collocano in nuove frontiere delle scienze e tecnologie della vita sulle quali possono prevedersi sinergie con altri istituti di tecnologia quali l’Istituto Italiano di Tecnologie. Soggetto attuatore di tali interventi è il Centro Biotecnologie Avanzate (CBA) consorzio senza fine di lucro composto dai seguenti enti pubblici o organismi di diritto pubblico: Regione Liguria, Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro, Università degli Studi di Genova, C.C.I.A.A. Istituto Superiore di Oncologia (consorzio interuniversitario), Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino, Azienda USL n. 1 “Imperiese” ASL n. 2 “Savonese”, ASL n. 3 “Genovese”, ASL n. 4 “Chiavarese” ASL n. 5 “Spezzino”, Azienda Ospedaliera Ospedale Santa Corona, Ente Ospedaliero Ospedali Galliera. • Il CBA ha ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica in data 9/10/1997 con Decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica e Tecnologica sotto la cui vigilanza è posto; • Che il CBA rientra negli “organismi di diritto pubblico” ai sensi dell’art.3 comma 26 del decreto legislativo n.163 del 12/04/2006, in quanto è composto da soggetti pubblici o da organismi di diritto pubblico, ha personalità giuridica, persegue fini di interesse generale aventi carattere non industriale o commerciale, e i componenti degli organi di amministrazione e controllo sono di designazione pubblica; non effettua distribuzione di utili che vengono reinvestiti in attività di ricerca. 8/64 • Gli interventi finanziati concernono attività di ricerca di base di tipo orientato che rientra nella più generale accezione di ricerca fondamentale così come definita dalla Disciplina comunitaria in materia di aiuti di stato a favore di ricerca sviluppo e innovazione (2006/C 323/01) art.2.2. • I brevetti eventualmente derivanti dagli interventi finanziati dal presente accordo saranno a titolarità congiunta del CBA (organismo di diritto pubblico) e degli enti pubblici partecipanti al progetto di ricerca siano essi consorziati del CBA o meno, comunque nel rispetto della normativa vigente in materia di proprietà industriale. 2. Azioni relative alla realizzazione di infrastrutture materiali a supporto della ricerca e dello sviluppo e diffusione delle nuove tecnologie. Verranno in tale ambito finanziati progetti finalizzati alla creazione di infrastrutture innovative dislocate sul territorio regionale che sostengano l’integrazione tra scienza, impresa e società, supportino l’attività di ricerca e favoriscano il confronto, l’informazione e la divulgazione scientifica. Verranno inoltre finanziate infrastrutture che rispondono all’obiettivo di annullare il digital divide infrastrutturale, condizione necessaria per garantire la competitività del territorio e per contrastarne fenomeni di emarginazione produttiva, culturale e sociale assicurando così nel tempo sul terriritorio ligure le stesse opportunità rispetto alle aree più avanzate del Paese. Si prevedono altresì azioni volte sia a diffondere l’alfabetizzazione informatica, mediante apposite sessioni formative in modo da stimolare la domanda, sia a pubblicizzare gli interventi in corso di realizzazione in modo da rendere coscienti i cittadini e le imprese consentendo loro di partecipare agli sviluppi. Quadro riepilogativo delle coperture finanziarie dell’APQ “Ricerca Scientifica II° integrativo” Sezione - Attuativa Interv. 1 2 3 4 5 6 7 Totale (euro) CIPE 3/2006 587.200,00 433.600,00 497.400,00 753.000,00 228.800,00 500.000,00 2.500.320,00 5.500.320,00 Fonte enti Fonte privati 181.000,00 186.000,00 214.000,00 322.000,00 98.000,00 70.000,00 1.001.000,00 70.000,00 9/64 Totale 838.200,00 619.600,00 711.400,00 1.075.000,00 326.800,00 500.000,00 2.500.320,00 6.571.320,00 Quadro riepilogativo delle coperture finanziarie dell’APQ “Ricerca Scientifica II° integrativo” Sezione - Programmatica Interv. CIPE 3/2006 Fonte enti Fonte privati Programmatico 1.096.000,00 Totale (euro) 1.096.000,00 Totale 1.096.000,00 1.096.000,00 Quadro riepilogativo della ripartizione temporale della spesa dell’APQ “Ricerca Scientifica II° integrativo” – Sezione - Attuativa Interv. 2006 1 2 3 4 5 6 7 Totale (euro) 2007 50.000,00 50.000,00 8.057,60 2008 211.010,00 190.780,00 171.333,00 257.333,00 79.740,00 25.149,60 20.000,00 955.345,60 108.057,60 2009 377.190,00 278.820,00 320.130,00 383.750,00 247.060,00 124.850,40 100.320,00,00 1.832.120,40 Totale (euro) 200.000,00 100.000,00 211.879,40 433.917,00 350.000,00 2.380.000,00 3.675.796,40 838.200,00 619.600,00 711.400,00 1.075.000,00 326.800,00 500.000,00 2.500.320,00 6.571.320,00 Quadro riepilogativo della ripartizione temporale della spesa dell’APQ “Ricerca Scientifica II° integrativo” Sezione - Programmatica Interv. Programmatico Totale (euro) 2007 50.000 50.000 2008 2009 272.919,60 272.919,60 773.080,40 773.080,40 Totale (euro) 1.096.000,00 1.096.000,00 Con la sottoscrizione del presente accordo la Regione dichiara, in particolare, quanto segue: ¾ che gli interventi del presente accordo finanziati con le risorse per le aree sottoutilizzate riguardano investimenti pubblici ai sensi dell’articolo 1, comma 1 della legge 208/1998, e le suddette risorse saranno utilizzate esclusivamente per spese di infrastrutturazione o connesse all’attività di ricerca, escludendo a qualunque titolo oneri inerenti la gestione; 10/64 ¾ che ha effettuato, sotto la sua responsabilità, l’istruttoria relativa alla procedura di selezione degli interventi, la verifica dei requisiti di ammissibilità al finanziamento, nonché l’individuazione dei Soggetti attuatori, pubblici e/o organismi di diritto pubblico, degli interventi finanziati nel presente accordo, nel pieno rispetto della vigente normativa regionale, nazionale e comunitaria ed in conformità dei criteri previsti dalla delibera CIPE 36/02 come confermati dalla delibera CIPE 3/2006; ¾ che gli interventi previsti nel presente accordo finanziati con le risorse per le aree sottoutilizzate sono localizzati nelle aree relative alla programmazione 2000-2006 o in aree direttamente funzionali alle suddette aree; ¾ gli immobili e le aree finanziate nel presente accordo sono di proprietà pubblica; ¾ che gli interventi previsti nel presente accordo verranno attuati secondo quanto previsto dalla normativa vigente nazionale e comunitaria in materia di appalti e servizi e relativi regolamenti di attuazione e tutela della concorrenza e regimi di aiuto; • la Regione sarà unica responsabile della vigilanza sui soggetti attuatori al fine di garantire il pieno rispetto delle norme comunitarie, nazionali e regionali e dei relativi regolamenti di attuazione. In caso di inadempimento provvederà ad attivare le procedure relative all’aggiornamento previste nell’Intesa.” 11/64 2. Descrizione degli interventi RC - 01 Carriers nanostrutturati per il rilascio controllato di farmaci in patologie tumorali e genetiche (DRUG) Soggetto attuatore: Centro Biotecnologie Avanzate (CBA) Costo complessivo dell’intervento: Euro 832.200,00 A) Descrizione dell’intervento L’uso di carriers nano-ingegnerizzati consente la veicolazione specifica di molecole idrofobiche e di farmaci con minimo impatto per le cellule ed i tessuti sani. In quest’ottica questo progetto si propone di utilizzare due sistemi nanostrutturati con potenziali applicazioni nel campo del drug delivery quali i nanotubi di carbonio e le nanocapsule di poliettroliti: - Le nanocapsule, che si fabbricano per giustapposizione di polimeri di carica opposta, consentono di incorporare molecole di interesse (farmaci, molecole fluorescenti …) all’interno del guscio durante la sua costruzione e di legare molecole per il targeting sulla superficie esterna a preparazione ultimata; - I Nanotubi di carbonio a singola parete sono stati già utilizzati per veicolare vari tipi di molecole all’interno della membrana cellulare, incluse proteine, brevi sequenze peptidiche ed acidi nucleici, consentendo di raggiungere, e in alcuni casi distruggere selettivamente, cellule cancerogene o infettate da virus. L’impiego di queste nanostrutture per la veicolazione di farmaci e molecole necessita da un lato della loro funzionalizzazione chimica e dall’altro dello sviluppo di tecniche avanzate di nanomanipolazione. Tra queste il progetto prevede l’impiego di fasci laser con fronti d’onda opportunamente sagomati comunemente designati con il nome di optical tweezers. In particolare l’applicazione dei carriers riguarderà due linee di ricerca parallele che si differenziano per il tipo di target cellulare: Linea 1 Il processo della neoangiogenesi consiste nella successione di diverse fasi che comportano interazioni tra cellule endoteliali e microambiente patologico. Le cellule endoteliali dei capillari, normalmente quiescenti, una volta stimolate da fattori di crescita angiogenici prodotti dal tumore o dall’infiltrato infiammatorio, quali il VEGF, bFGF, HGF, IL-8 ed altri, assumono un comportamento migratorio, invasivo e proliferativo. La neovascolarizzazione è di fatto un evento fondamentale sia in ambito flogistico che per l'accrescimento e la disseminazione metastatica del tumore. Per questa ragione l'uso dell’endotelio quale bersaglio terapeutico porta numerosi vantaggi tra cui la sua uniformità (con un solo farmaco sarebbe possibile curare forme patologiche molto diverse) e l’incapacità d’instaurare fenomeni di farmaco resistenza. Ciò implica la necessità di inibire in maniera cronica l'attivazione 12/64 endoteliale, per cui la veicolazione delle molecole attive mirata nella sola sede d’interesse diventa fondamentale. L’uso di nano-carriers rivestiti di specifici ligandi endoteliali potrebbe essere una risposta innovativa e molto specifica a questa problematica. La ricerca prevede di ottimizzare dei nano-carriers in grado di entrare all’interno della cellula endoteliale con elevata specificità. Allo stesso tempo, per poter attuare strategie terapeutiche più mirate, saranno valutati anche ligandi condivisi tra la componente endoteliale ed infiammatoria ottenendo molecole a doppio bersaglio, particolarmente utili per limitare i processi flogistici. Le nanoparticelle saranno quindi caricate con il ligando specifico per il target cellulare d’interesse e con un marcatore fluorescente per la loro rapida localizzazione in microscopia. Linea 2 La fibrosi cistica (FC) è una malattia ereditaria causata da mutazioni che compromettono il funzionamento di un canale ionico del Cl-, chiamato CFTR, che è presente nella membrana plasmatica di molti tipi di cellule epiteliali. Il difetto di trasporto ionico nella FC è responsabile di una patologia polmonare molto grave caratterizzata da colonizzazione batterica e infiammazione delle vie aeree. Molte delle mutazioni FC alterano il trasporto dello ione Cl-. L’analisi su vasta scala (high-throughput screening) di un alto numero di composti chimici, ha evidenziato varie molecole attive sul canale CFTR. Tali molecole, appartenenti a varie famiglie di composti chimici, sono state classificate come “potenziatori” e “correttori”, cioè sostanze in grado di correggere rispettivamente i difetti delle mutazioni FC. Tuttavia nelle cellule epiteliali sono presenti altri tipi di canali del Cl- diversi dal canale CFTR. Molto importanti sono i canali del Cl- regolati dal Ca2+ intracellulare (CaCC) che sono normalmente funzionanti anche nelle cellule di pazienti FC. L’interesse per questi canali è motivato dalla loro potenziale capacità di complementare la funzione difettiva della proteina CFTR nella FC. Infatti, è possibile che una stimolazione opportuna dei canali CaCC possa aggirare il difetto FC ristabilendo la secrezione epiteliale di Cl-. Sarebbe quindi auspicabile l’utilizzo di sostanze capaci di stimolare direttamente l’attività dei canali. I canali CaCC non sono ancora stati identificati a livello molecolare. E’ stato riportato che la stimolazione prolungata delle cellule bronchiali con IL-4 porta ad un aumento di secrezione Ca2+dipendente di Cl-, presumibilmente dovuto ad iperespressione dei canali CaCC. Recentemente sono stati identificati da parte di ricercatori del CBA alcuni geni, codificanti per proteine di membrana di funzione sconosciuta, la cui espressione è aumentata dal trattamento con IL-4. Il possibile coinvolgimento di tali geni nel funzionamento dei canali CaCC è in corso di verifica mediante silenziamento con siRNA specifici. L’epitelio delle vie aeree rappresenta quindi un bersaglio molto importante non solo per il trattamento della FC ma anche per altre malattie croniche dell’apparato respiratorio. Il trasferimento di acidi nucleici alle cellule epiteliali potrebbe essere un approccio molto importante per correggere difetti genetici o stati infiammatori e degenerativi. Tuttavia l’epitelio delle vie aeree è altamente refrattario al trasferimento con vettori virali (es. adenovirus, lentivirus) e non virali (liposomi e altri agenti transfettanti tradizionali). Recentemente è stata presa in considerazione la possibilità di utilizzare nanoparticelle per trasferire acidi nucleici nell’epitelio delle vie aeree. Questo approccio potrebbe costituire una valida alternativa ai metodi utilizzati finora è sarà tentata nell’ambito di questo progetto. 13/64 A.1) Obiettivi della ricerca Linea 1 1) Identificazione di ligandi con specificità per la cellula endoteliale, eventualmente condivisa dai granulociti polimorfonucleati (PMN). 2) Selezione di regioni peptidiche minime, derivate da fattori di crescita, proteine della matrice, o chemochine, ottimizzate per il coating delle nanoparticelle. 3) Identificazione di nanocarriers selettivi per la cellula endoteliale con fenotipo infiammatorio. 4) Definizione del potenziale tossico o inibitorio proprio dei nanocarriers internalizzati. 5) Valutazione a lungo termine della vitalità cellulare in presenza di nanocarrier internalizzati e studio della loro compartimentalizzazione endocellulare ed eventuale eliminazione. Linea 2 1) Identificazione e ottimizzazione di composti chimici (potenziatori e correttori) in grado di ripristinare la funzione del canale CFTR mutato. 2) Studio dell’identità molecolare dei canali CaCC e identificazione di attivatori selettivi. 3) Valutazione di nuove strategie per il trasferimento di molecole “terapeutiche” all’epitelio bronchiale. B) Coerenze programmatiche Per quanto riguarda la coerenza esterna l’Intervento si inquadra nell’ambito alla programmazione regionale, nazionale e comunitaria. In merito al livello regionale questo è identificabile: - - nelle priorità tracciate dal Documento preliminare per il Quadro Strategico Regionale 2007 – 2013 in particolare nella specifica “Priorità orizzontale: Innovazione e ricerca” che prevede si avvii l’attivazione di forti sinergie tra università, ricerca, imprese e la valorizzazione del territorio come esito produttivo diretto dell’investimento in conoscenza anche avviando una ricognizione delle risorse esistenti a livello regionale. nel Documento di Programmazione economico-finanziaria della Regione Liguria per il triennio 2007-2009, approvato dal Consiglio Regionale il 1/3/2007, che individua gli indirizzi prioritari perseguiti dalle politiche regionali per il rafforzamento strutturale del tessuto socioeconomico regionale, la crescita dell’occupazione e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini liguri,”. 14/64 - nella legge regionale 16 gennaio 2007, n.2 “Promozione, sviluppo, valorizzazione della ricerca, dell’innovazione e delle attività universitarie e di alta formazione”. Le indicazioni relative alla coerenza programmatica rispondono tutte agli obiettivi previsti dalla strategia di Lisbona. C) Fattibilità degli interventi In merito alla fattibilità procedurale – amministrativa dell’Intervento si identificano tempi rapidi per l’attivazione della ricerca. D) Cronoprogramma delle attività La data di inizio dell’esecuzione dei lavori è prevista per il 1/07/2007 e la fine il 31/12/2008. E) Effetti dell’intervento Linea 1 Questo studio si propone di ottimizzare almeno un nanocostrutto capace di localizzarsi selettivamente a livello di endotelio attivato ed esserne spontaneamente internalizzato. Il costrutto così ottenuto sarà altresì valutato attraverso approcci a tecnologie “in vitro” e “in vivo” (ad es., mediante microdialisi) come veicolo contenitore di molecole farmacologicamente attive. Lo studio in oggetto consentirà pertanto di individuare un vettore specifico utilizzabile in numerosi ambiti terapeutici che abbiano come bersaglio la cellula endoteliale attivata. La nanoparticella così identificata sarà quindi un prodotto propedeutico al trasferimento preclinico per la valutazione di possibili effetti collaterali ed eventuali fenomeni di accumulo, nonché alla sua eventuale validazione come inedito carrier farmacologico in vivo. Linea 2 La finalità del progetto è la messa a punto di composti chimici e di altre strategie in grado di correggere il difetto di trasporto di Cl- che è caratteristico della FC. Questo obiettivo prevede quindi l’ottimizzazione delle molecole esistenti e la ricerca di nuove sostanze attive sul canale CFTR (drug discovery). Parallelamente saranno valutate altre strategie terapeutiche attraverso l’identificazione molecolare e la caratterizzazione farmacologica dei canali CaCC. Infine si valuterà la possibilità di costruire nanoparticelle per il trasferimento di acidi nucleici alle cellule epiteliali (drug delivery). 15/64 Tab. 8 Indicatori di realizzazione Descrizione Indicatori APQ INDICATORI DI REALIZZAZIONE unità di misura 1 (accademy point) postazioni multimediali 2 (accademy point) studenti coinvolti /anno N 3 (accademy point) totale ore utilizzo terminali N valore obiettivo N 4 progetti di ricerca cofinanziati N 5 imprese coinvolte in progetti di ricerca N 6 brevetti depositati N 16/64 1 RC - 02. Immunobiotecnologie applicate alla salute umana /IMMUNO) Macroarea: Immunobiotecnologie Soggetto attuatore: Centro Biotecnologie Avanzate (CBA) Costo complessivo dell’intervento: Euro 619.600,00 A) Definizione del bisogno e dimensionamento della domanda L’immunologia è una disciplina biomedica nella quale sono stati compiuti notevoli progressi di conoscenze di base negli ultimi venti anni. E’ pertanto essenziale promuovere il trasferimento di queste conoscenze ad applicazioni diagnostiche e terapeutiche, per valorizzarne anche il potenziale commerciale. Da queste considerazioni deriva l’identificazione dell’Area Immunobiotecnologie come uno dei settori prioritari per la ricerca nell’ambito delle biotecnologie. All’interno di questa macroarea sono delineati quattro principali linee di ricerca: 1. Immunologia virale: Identificazione di peptidi immunodominanti per reagenti diagnostici e per sviluppo di vaccini peptidici innovativi 2. Immunologia cellulare applicata: Applicazione delle immunobiotecnologie alle terapie cellulari immunoricostitutive 3. Anticorpi ricombinanti: Generazione di anticorpi ricombinanti umani in diverse formati a scopo terapeutico per patologie neoplastiche e degenerative. 4. Sicurezza virologica di biofarmaci: Valutazione della sicurezza virologica di prodotti biotecnologici (linee cellulari) e di immunoterapia (anticorpi monoclonali ricombinanti, interferoni, citochine e vaccini) Vengono riportati di seguito una descrizione generale, gli obiettivi, i risultati attesi per la macroarea considerando le quattro linee di ricerca. Queste linee rappresentano potenziali applicazioni terapeutiche delle risposte immuni mediate da cellule (vaccini linea 1, terapie cellulari linea 2,) o anticorpi (linea 3) in malattie infettive e tumorali. Per una corretta applicazione in vivo di questi strumenti immunobiotecnologici e’ prevista la valutazione del rischio biologico (linea 4) per garantirne il massimo livello di sicurezza. 17/64 B) Descrizione dell’intervento Numerose infezioni (virali quali HIV e CMV, tubercolosi, malaria) potranno essere meglio controllate con vaccini basati su peptidi sintetici, di più facile produzione e commercializzazione rispetto a prodotti tradizionali. Nel caso di HIV, inoltre, la variabilità estrema del virus non permette di produrre proteine ricombinanti in numero adeguato alle varianti virali. Questo è invece possibile sintetizzando peptidi di diversa lunghezza che possono tenere il passo con le mutazioni del virus. Lo stesso concetto si può applicare ad altri virus ipervariabili (es. influenza). Nel caso di infezione tubercolare o di infestazione malarica è anche noto che le risposte cellulari, facilmente indotte con peptidi, sono proteggenti, al contrario degli anticorpi ad effetto modesto. Una ampia letteratura documenta la ricostruzione del sistema immune di pazienti immuno compromessi con linee linfocitarie specifiche per patogeni espanse in vitro e reinfuse. Questo permette profilassi e terapia di infezioni opportunistiche spesso letali. Ostacoli tecnologici hanno impedito l’ampia diffusione di questi trattamenti in pazienti trapiantati, trattati con chemioterapie ad alte dosi, infettati da HIV. Verranno perfezionate pertanto le tecnologie di produzione di linee linfocitarie specifiche di grado GMP per uso “in vivo”. Il concetto base sarà quello di una banca di cellule a specificità antigenica e restrizione HLA nota a disposizione di pazienti immunocompromessi. Verranno utilizzati criteri di assegnazione basati sul grado migliore di HLA matching. Le competenze sviluppate presso il CBA nella generazione di linee linfocitarie CD4 e CD8 e nell’allestimento di protocolli terapeutici clinici verranno opportunamente messe a frutto. Utilizzando l’ expertise maturata nel precedente progetto CIPE per monitorare i linfociti antigenespecifici basata su citofluorimetria e microarrays di linfociti/peptici, si identificheranno i donatori rispondenti ai patogeni rilevanti dai quali generare le linee da collezionare nella banca. Con tecnologie diverse basate sulla espansione selettiva, cattura in base alla produzione di citochine mediante sorting magnetico, legame di affinità per complessi HLA-peptide (multimeri), verranno selezionate le cellule antigene specifiche per espansione massiva “in vitro”. L'avvento di procedure semplici per la produzione di anticorpi ricombinanti umani ha significativamente modificato le tecnologie per la produzione di anticorpi umani. Infatti si e’ assistito ad un enorme proliferare in questi ultimi anni di anticorpi terapeutici che hanno in molti casi risolto patologie altrimenti incurabili. Basti ricordare gli anticorpi anti-CD20 oggi indispensabili per la terapia di alcuni tipi di linfomi e gli anticorpi anti-tumour necrosis factor oggi estensivamente usati in molte patologie degenerative, infiammatorie come ad esempio l'artrite reumatoide. Oggi e’ disponbile presso il CBA, tramite un contratto con Philogen SpA, una libreria di questi anticorpi e si ha quindi la possibilità di preparare qualsiasi tipo di anticorpo ricombinante in poche settimane, grazie al know how gia’ sviluppato presso il CBA. I prodotti biotecnologici di utilizzo nella terapia farmacologica e immunologica nell’uomo possono contenere retrovirus endogeni delle colture cellulari o virus contaminanti. La sicurezza virologica deve essere confermata nei prodotti utilizzabili nell’uomo e, indipendentemente dall’identificazione 18/64 di virus endogeni o contaminanti, i processi di produzione devono inattivare l’infettività e rimuovere quantità elevate di virus con diversi livelli di resistenza fisico-chimica. Il rischio della contaminazione virale è un evento comune a tutti i prodotti derivati da linee cellulari. Tale contaminazione, che può aver origine dalla contaminazione dalle stesse linee cellulari originarie o dall’introduzione avventizia di virus durante la produzione, potrebbe avere serie complicanze cliniche. I prodotti biotecnologici derivati da linee cellulari non sono stati implicati nella trasmissione di virus. Tuttavia si ritiene che la sicurezza virologica di questi prodotti possa essere garantita dalla ricerca di virus e da studi sulla rimozione e inattivazione virale del processo produttivo. Sono stati proposti tre approcci complementari: a) selezionare e analizzare le linee cellulari e qualsiasi altro materiale grezzo, incluso il terreno di coltura, per l’assenza di virus indesiderati infettivi e/o patogeni per l’uomo; b) valutare la capacità dei processi produttivi di eliminare i virus infettivi; c) analizzare il prodotto nelle diverse fasi della produzione per l’assenza di virus infettivi contaminanti. Le principali problematiche sono: a) le limitate conoscenze sui retrovirus endogeni animali; b) la complessità operativa di aggiungere elevate quantità di virus infettivo ai processi produttivi del farmaco in condizioni di biosicurezza per gli operatori: non è possibile introdurre virus infettivi in un ambiente GMP; c) tempi lunghi di esecuzione, e costi elevati. B. 1 Obiettivi della ricerca Verranno usate tecniche avanzate di screening (mappaggio di epitopi) per definire i peptidi dominanti di diverse proteine virali e i relativi alleli HLA usati come elementi di restrizione per la presentazione alle cellule T. Questa attività già avviata nel primo progetto CIPE ha permesso uno studio accurato del virus citomegalico, fornendo informazioni che vengono ora utilizzate per la realizzazione di uno studio clinico collaborativo di fase I approvato dall’Istituto Superiore di Sanità. Utilizzando la nuova struttura BL2 recentemente realizzata nel CBA, verranno esaminati campioni di pazienti infetti con HIV per definire quali frammenti proteici sono più antigenici e quindi possono essere inclusi in candidati vaccinali o in reattivi diagnostici per testare l’immunità cellulare dei pazienti. Questo approccio dimostratosi estremamente produttivo è basato su sistemi di high throughput screening messi a punto presso il CBA e oggetto di un recente brevetto. Questo stesso metodo analitico potrà essere messo a disposizione di altri enti nell’ambito di collaborazioni predefinite (es. Ospedale San Martino) o proposto sul mercato per eseguire epitope mapping su commissione. Sarà pertanto un obiettivo primario anche la commercializzazione della metodica. Questa implementazione a regime avrà anche riflessi occupazionali di almeno 3 unità di laureati o diplomati. La generazione di una biobanca di cellule linfocitarie a scopo terapeutico e’ un altro obiettivo. Nelle fasi intermedie verranno ottimizzate le biotecnologie di espansione e selezione di linfociti specifici con metodiche già in uso o con metodi innovativi basati sulla affinità tra linfociti specifici e cellule presentanti peptidi antigenici o multimeri HLA-peptidi. Questo permetterà la selezione positiva di linfociti specifici e la selezione negativa di cellule con specificità irrilevante o dannosa (responsabili di graft-vs-host disease). Si useranno librerie peptidiche HPLC purificate già approvate dall’ Istituto Superiore di Sanità. Le colture saranno allestite in strutture GMP disponibili grazie a collaborazioni già instaurate con IST, Genova, Ospedali di Bergamo, Clinica Pediatrica II Università di Milano, Monza. Verra’ utilizzata una procedura originale per la manipolazione ab initio in contenitori sigillati (gradienti di densità, stimolazione, espansione di cellule) che risponde a requisiti GMP. Verranno sviluppati bioreattori 3D “endotelizzati” per ottimizzare le condizioni di attivazione linfocitaria in strutture simil-linfonodali. 19/64 Si produrranno linee linfocitarie da donatori high responder al virus citomegalico quale prototipo di patogeno. Verrà avviata una banca di linee linfocitarie con le caratteristiche suddette, allestite nelle diverse strutture GMP collaboranti. Verrà approntata una serie di procedure operative standard (SOP) da sottoporre per approvazione all’Istituto Superiore di Sanità. Ci si propone anche di preparare nuovi anticorpi ricombinanti associati a processi degenerativi e/o neoplastici e di generare diversi formati che ne permettano l'utilizzo clinico. Infatti gli anticorpi che si ottengono dalle librerie sono sotto forma di single chain dei frammenti variabili (scFv), che non sono direttamente utilizzabili a scopo clinico poiché spesso presentano problemi di stabilità e/o solubilità. E' quindi necessario per mezzo di procedure di ingegneria delle proteine generare diversi formati come ad esempio mini anticorpi o immunoglobuline intere. Gli studi virologici sulla biosicurezza di prodotti delle immunobiotecnologie (cellule ed anticorpi) sono finalizzati allo sviluppo di un modello di sicurezza virale, basato su analisi biologiche “gold standards” e raffinate biotecnologie molecolari, che potrebbe essere proposto come screening di sicurezza di prodotti biologici e ricombinanti delle industrie farmaceutiche attive sul mercato italiano ed europeo. C) Coerenze programmatiche Per quanto riguarda la coerenza esterna l’Intervento si inquadra nell’ambito alla programmazione regionale, nazionale e comunitaria. In merito al livello regionale questo è identificabile: - nelle priorità tracciate dal Documento preliminare per il Quadro Strategico Regionale 2007 – 2013 in particolare nella specifica “Priorità orizzontale: Innovazione e ricerca” che prevede si avvii l’attivazione di forti sinergie tra università, ricerca, imprese e la valorizzazione del territorio come esito produttivo diretto dell’investimento in conoscenza anche avviando una ricognizione delle risorse esistenti a livello regionale. - nel Documento di Programmazione economico-finanziaria della Regione Liguria per il triennio 2007-2009, approvato dal Consiglio Regionale il 1/3/2007, che individua gli indirizzi prioritari perseguiti dalle politiche regionali per il rafforzamento strutturale del tessuto socioeconomico regionale, la crescita dell’occupazione e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini liguri,”. - nella legge regionale 16 gennaio 2007, n.2 “Promozione, sviluppo, valorizzazione della ricerca, dell’innovazione e delle attività universitarie e di alta formazione”. Le indicazioni relative alla coerenza programmatica rispondono tutte agli obiettivi previsti dalla strategia di Lisbona. D) Fattibilità degli interventi In merito alla fattibilità procedurale – amministrativa dell’Intervento si identificano tempi rapidi per l’attivazione della ricerca. 20/64 E) Cronoprogramma delle attività La data di inizio dell’esecuzione dei lavori è prevista per il 1/07/2007 e la fine il 31/12/2008. F) Effetti dell’intervento Al termine del progetto è prevedibile una ampia documentazione sulle regioni immunodominanti di numerose proteine virali derivate da HIV, virus influenzale, virus SARS, citomegalovirus e altri virus dell’ospite immunocompromesso (adenovirus e virus respiratorio sinciziale). Queste sequenze peptidiche risulteranno in reagenti di uso diagnostico e terapeutico e saranno strumentali per la generazione di linee linfocitarie terapeutiche (vedi linea 2). Il perfezionamento delle metodiche di analisi miniaturizzate faciliterà la loro standardizzazione, applicazioni in casistiche pediatriche e sviluppo di kits e strumentazione brevettabile. Infine la costruzione di molecole complesse contenenti i peptidi immunodominanti in forma ripetitiva o chimicamente ingegnerizzata risulterà in potenziali vaccini che saranno testati preliminarmente “in vitro”, utilizzando le linee linfocitarie già disponibili, prima di passare a modelli animali. Al termine del progetto si prevede anche di aver completato l’aspetto biotecnologico della selezione ed espansione dei linfociti specifici. Saranno disponibili le SOP per l’uso di bioreattori aperti o sigillati. I sistemi di coltura sigillati, in combinazione con librerie peptidiche immunodominanti, saranno oggetto di procedure brevettuali per sviluppi commerciali. Questi risultati avranno un rilevante impatto sulla salute pubblica, in quanto saranno a disposizione delle numerose strutture assistenziali della Regione che operano su pazienti immunocompromessi adulti e pediatrici. Verranno inoltre generati nuovi anticorpi ricombinanti potenzialmente utilizzabili in clinica, in diversi formati più stabili rispetto ai scFv. Si portera’ a termine la generazione di un nuovo formato utilizzabile con tutti i diversi scFv che abbia caratteristiche particolarmente adatte per gli scopi clinici. Questo nuovo formato porterebbe ad un nuovo brevetto che potrebbe avere un importante valore economico. Infine questo progetto di ricerca consentira’ il completamento della messa a punto di uno screening di sicurezza virologico che comprende: 1) ricerca di virus avventizi contaminanti, utilizzando tre linee cellulari per avere la massima sensibilità di isolare qualsiasi tipo di virus, identificabili con prove di emoagglutinazione; 2) la ricerca di retrovirus endogeni nelle colture cellulari originali con metodiche di RT PCR e di sequenziamento nucleotidico, e 3) un modello di clearance (inattivazione e rimozione) virale del sistema di produzione dei biofarmaci ad uso umano. Il sistema utilizza 4 virus [retrovirus murino xenotropo (X-MuLV), poliovirus 3 Sabin, herpesvirus simplex di tipo 2 (HSV-2) e poliomavirus (SV40)], rappresentativi delle 4 classi di resistenza virale. Questo modello di screening virologico include un protocollo di “Standard Operating Procedures”. Le competenze virologiche e immunologiche potranno consentire che tale modello di screening virologico di bioprodotti ad uso umano stimoli l’attenzione di ditte farmaceutiche. La fattibilità di questo progetto è elevata in quando una parte della messa a punto è stata effettuata negli ultimi 12-15 mesi 21/64 ed i risultati, ottenuti con un anticorpo monoclonale di prossimo utilizzo in terapia, sono stati valutati positivamente da un Organo di Controllo Europeo. Tab. 8 Indicatori di realizzazione Descrizione Indicatori APQ INDICATORI DI REALIZZAZIONE unità di misura 1 (accademy point) postazioni multimediali 2 (accademy point) studenti coinvolti /anno N 3 (accademy point) totale ore utilizzo terminali N 4 progetti di ricerca cofinanziati N 5 imprese coinvolte in progetti di ricerca N 6 brevetti depositati N valore obiettivo N 22/64 1 RC - 03. Controllo post-trascrizionale dell’espressione genica in condizioni normali e patologiche” (RNA) Macroarea: Tecnologie RNA Soggetto attuatore: Centro Biotecnologie Avanzate (CBA) Costo complessivo dell’intervento: Euro 711.400,00 A) Descrizione dell’intervento La maggior parte dell’ RNA messaggero (mRNA) sintetizzato dalle cellule di mammifero non raggiunge il citoplasma e viene degradato nel nucleo. Nel nucleo una rilevante porzione dei trascritti primari viene processata mediante splicing. La quota di mRNA che viene trasportata nel citoplasma subisce un ulteriore rigido controllo in maniera che venga tradotta in proteine soltanto la quota realmente necessaria alle variabili esigenze della cellula. Una sregolazione del processing e della traduzione di specifici mRNA puo’ portare ad abnorme proliferazione cellulare e incontrollata angiogenesi fino all’ insorgenza e alla progressione di tumori (Audic e Hartley, (2004) Biol. Cell, 96, 479-498). Inoltre malfunzionamento delle macchine molecolari responsabili della degradazione di mRNA puo’ condurre a malattie infiammatorie gravi (Kontoyiannis et al.,(1999) Immunity, 10, 387-398). 1.1. Degradazione dell’ mRNA mediata da elementi destabilizzanti contenenti sequenze ricche di AU (AMD). Una notevole percentuale di trascritti (probabilmente superiore all’ 8% riportato da Khabar e collaboratori (Bakheet et al., (2006) Nucleic Acids Res, 34, D111-D114) possiede al 3’-non tradotto (3’UTR) sequenze ricche di AU (ARE). Questi elementi conferiscono instabilita’ agli mRNA che li possiedono. Trascritti inerentemente instabili codificano per proteine con funzione regolatoria (fattori di crescita, fattori di trascrizione, oncogeni, cicline, ecc.). Fattori proteici che legano le ARE (ARE-BP), interagendo con macchine molecolari dotate di attivita’ ribonucleolitica, determinano la velocita’ con cui un trascritto viene degradato. Vie di segnalazione cellulare controllano la velocita’ di degradazione di trascritti bersaglio modificando lo stato funzionale di ARE-BP (Briata et al., (2003) Mol. Cell, 12, 1201-1211; Briata et al., (2005) Mol. Cell, 20, 891-903). 1.2. Controllo dell’ espressione genica da parte di micro-RNA (miRNA). I microRNA (miRNA) sono piccole molecole di RNA non codificanti che regolano l’ espressione genica legandosi a siti parzialmente complementari di RNA bersaglio (in grande prevalenza zone ricche di AU poste nei tratti 3’UTR) inducendo il loro clivaggio o inibendone la traduzione (Mendell, (2005) Cell Cycle, 4, 1179-1184). I miRNA costituiscono l’ 1-3% del genoma dei vertebrati e ciascuno di essi puo’ regolare molti (>200) geni bersaglio. Analisi bioinformatiche e studi sperimentali hanno dimostrato un' inattesa complessità del processo di regolazione genica da 23/64 parte dei miRNA tanto da far ipotizzare che i miRNA regolino l’ espressione di migliaia di geni, se non addirittura di tutti (Lim et al., (2005) Nature, 433, 769-773). I miRNA controllano aspetti della proliferazione cellulare, dell’apoptosi, hanno funzione regolatorie nell’organogenesi e sono stati implicati nello sviluppo di una serie di neoplasie ((Mendell, (2005) Cell Cycle, 4, 1179-1184; Croce e Calin, (2005) Cell, 122, 6-7; Hammond, (2006) Curr. Opin.Genet.Dev., 16, 4-9). 1.3. Splicing alternativo. L’utilizzo dell’informazione genomica passa anche attraverso lo splicing, processo che unisce le regioni codificanti, sparse nel trascritto primario, in un mRNA continuo. L’uso discrezionale dei singoli esoni attraverso splicing alternativo determina un importante incremento della complessità dell’informazione genomica generando, da un singolo trascritto primario, proteine strutturalmente e funzionalmente diverse le une rispetto alle altre. A.1) Obiettivi del progetto 2.1. Studi di base. 2.1.1. Interazione funzionale tra AMD e miRNA. Evidenze preliminari suggeriscono un’ interazione funzionale tra AMD e inibizione dell’ espressione genica mediata da miRNA.: Saranno oggetto di studio: a) il ruolo svolto da alcune ARE-BP nel controllare i livelli cellulari di enzimi essenziali per il processing di miRNA; b) il ruolo delle stesse ARE-BP sia nel processing di premiRNA sia nel targeting da parte dei miRNA dei loro trascritti bersaglio; c) il pattern di espressione di miRNA in seguito al knock-down di ARE-BP. A tale scopo verranno analizzati microarray costruiti ad hoc (miRNA microarray). Controllo dell’ espressione genica mediante splicing alternativo dei trascritti primari. L’introduzione della tecnologia dei microarray permette oggi l’analisi di espressione di ogni singolo esone del genoma umano. Questo permette, per la prima volta, un approccio sistematico al problema dello splicing alternativo. Ci si porranno due obiettivi principali: a) indagare la correlazione tra la sequenza del sito di splicing di un esone e il suo comportamento di splicing; b) analizzare su scala genomica eventi di splicing alternativo nell’ acquisizione del fenotipo maligno da parte della cellula trasformata. Nella transizione dalla crescita non-invasiva a quella invasiva avvengono drastici cambiamenti di espressione genica. La classe funzionale più significativamente alterata nell’espressione è legata ai processi di splicing e processing dell’ mRNA. E’ pertanto possibile ipotizzare che l’acquisizione del fenotipo maligno passi attraverso eventi di splicing alternativo la cui maggioranza è ignota. Allo stesso tempo si svilupperanno microarrays per l’analisi di microRNA basati sulla tecnologia dei “locked nucleic acids” (LNA), applicarli allo studio dell’acquisizione del fenotipo invasivo sovra descritto e di metterli a disposizione degli altri ricercatori coinvolti nel progetto. 2.2. Studi applicativi. E’stato recentemente dimostrato che la delezione o down regolazione di miR-15a e miR-16-1, eventi molto frequenti nella leucemia linfatica cronica (LLC), provocano iperespressione della oncoproteina Bcl2 e la conseguente deregolazione del processo apoptotico delle cellule leucemiche (Cimmino et al., (2005) Proc. Natl. Acad. Sci. USA, 102, 13944-13949). Verranno caratterizzate le pathways geniche deregolate dall’assenza dei miR-15a e miR16-1 con lo scopo di arrivare ad 24/64 approcci terapeutici basati sulla loro modulazione. Infatti, miR-15a and miR-16-1 possono essere considerati antisense naturali per Bcl2 e, quindi, si può ipotizzare un loro utilizzo terapeutico nei casi di tumore dove si abbia una iperespressione di questo oncogene. Si estenderà lo studio a patologie che presentano la delezione/down regolazione dei miR15a e miR16-1, quali il linfoma mantellare e il mieloma multiplo. Utilizzando miRNA microarray, si studierà il profilo di espressione dei miRNA nei pazienti con diagnosi di linfoma istotipo-specifica e si confronterà con il profilo presente nelle corrispondenti popolazioni normali. Poiche’ il trascritto codificante per Bcl2 e’ inerentemente instabile e l’ espressione di bcl2 viene regolata anche mediante AMD (Ghisolfi et al., (2005) Mol. Pharmacol. 68, 816-821), sarà utilizzato questo modello per analizzare le interazioni tra degradazione mediante AMD (e molecole in essa coinvolte) e regolazione dell’ espressione genica mediata da miRNA. B) Coerenze programmatiche Per quanto riguarda la coerenza esterna l’Intervento si inquadra nell’ambito alla programmazione regionale, nazionale e comunitaria. In merito al livello regionale questo è identificabile: - nelle priorità tracciate dal Documento preliminare per il Quadro Strategico Regionale 2007 – 2013 in particolare nella specifica “Priorità orizzontale: Innovazione e ricerca” che prevede si avvii l’attivazione di forti sinergie tra università, ricerca, imprese e la valorizzazione del territorio come esito produttivo diretto dell’investimento in conoscenza anche avviando una ricognizione delle risorse esistenti a livello regionale. - nel Documento di Programmazione economico-finanziaria della Regione Liguria per il triennio 2007-2009, approvato dal Consiglio Regionale il 1/3/2007, che individua gli indirizzi prioritari perseguiti dalle politiche regionali per il rafforzamento strutturale del tessuto socioeconomico regionale, la crescita dell’occupazione e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini liguri,”. - nella legge regionale 16 gennaio 2007, n. 2 “Promozione, sviluppo, valorizzazione della ricerca, dell’innovazione e delle attività universitarie e di alta formazione”. Le indicazioni relative alla coerenza programmatica rispondono tutte agli obiettivi previsti dalla strategia di Lisbona. C) Fattibilità degli interventi In merito alla fattibilità procedurale – amministrativa dell’Intervento si identificano tempi rapidi per l’attivazione della ricerca. 25/64 E) Cronoprogramma delle attività La data di inizio dell’esecuzione dei lavori è prevista per il 1/07/2007 e la fine il 31/12/2008. D) Effetti dell’intervento L’ avanzamento delle conoscenze sia di base sia cliniche che ci si aspetta di ottenere permettera’ di identificare gli elementi cruciali nelle “vie molecolari” che controllano in maniera integrata gli eventi posttrascrizionali dell’ espressione genica e di stabilire la possibilita’ di regolare, a scopo terapeutico, la funzione di tali elementi. Tab. 8 Indicatori di realizzazione INDICATORI DI REALIZZAZIONE Descrizione Indicatori APQ unità di valore misura obiettivo 1 (accademy point) postazioni multimediali N 2 (accademy point) studenti coinvolti /anno (accademy point) totale ore utilizzo terminali progetti di ricerca cofinanziati imprese coinvolte in progetti di ricerca brevetti depositati N 3 4 5 6 N N N N 26/64 1 RC - 04. Cellule staminali e biomateriali in medicina rigenerativa ed oncologica (CELLS). Macroarea: Cellule staminali Soggetto attuatore: Centro Biotecnologie Avanzate (CBA) Costo complessivo dell’intervento: Euro 1.075.000,00 A) Descrizione dell’intervento Lo sviluppo delle conoscenze nel campo delle cellule staminali e della terapia cellulare negli ultimi anni ha conosciuto importanti progressi. Le cellule staminali rappresentano un importante approccio per la terapia di una serie di patologie. L’ingegneria dei tessuti, in particolare, ha cercato di mimare i processi naturali di rigenerazione tissutale mediante l’utilizzo di cellule staminali, di molecole segnale e di matrici tridimensionali bioattive capaci di supportare l’adesione e la colonizzazione cellulare nonché la deposizione di matrice extracellulare. Un recente aspetto di particolare importanza nella biologia delle cellule staminali e con potenziali importanti ricadute in campo terapeutico è rappresentato dai risultati sulle cellule staminali tumorali. L'approccio sperimentale del progetto considera l’identificazione, lo studio e l’utilizzo di cellule staminali e /o progenitrici da tessuti adulti che, combinate con biomateriali di nuova progettazione, permettano la generazione ex vivo di sistemi impiantabili sostitutivi dei tessuti. In particolare, sul lato cellulare identificheremo nuovi approcci sperimentali per l’espansione di cellule staminali e/o progenitrici da tessuti adulti. Saranno prese in considerazione differenti sorgenti cellulari. L’efficienza di selezione cellulare sarà investigata attraverso tecniche di biologia molecolare. Nello specifico, cellule staminali, ad esempio, cellule mesenchimali staminali (MSC) e minuscole cellule correlate, verranno isolate da campioni di tessuti (es., sangue midollare) ed espanse “in vitro” in presenza di vari fattori, ad esempio , ADP-riboso ciclico (cADPR) ed indotte a differenziare mediante opportune stimolazioni (es. bone morphogenetic protein, BMP). Si valuterà quindi l’effetto dei fattori in esame sulla capacità proliferativa e differenziativa delle cellule staminali “in vitro”. Le metodiche necessarie sono già state acquisite nel corso di ricerche che hanno portato al recente brevetto del fito-ormone acido abscissico (ABA) come stimolatore della proliferazione di HSC e MSC “in vitro”. In particolare, l’effetto del cADPR sul calcio intracellulare delle MSC verrà esplorato mediante metodiche di “calcium imaging” (analisi microfluorimetrica e microscopia confocale). Infine l’efficacia dei fattori esaminati sulla capacità di MSC umane di accelerare la rigenerazione ossea sarà valutata in un modello animale. Sul lato dei biomateriali con cui combinare le cellule per la generazione di sostituti tissutali, saranno progettate e validate differenti tipologie di materiali biocompatibili e biodegradabili, in grado di favorire l’adesione e colonizzazione cellulare “in vitro”, e la vascolarizzazione e formazione di tessuti funzionali “in vivo”. Saranno inoltre messi a punto e prodotti sostituti vascolari biodegradabili con proprietà biomeccaniche simili a quelle dei vasi arteriosi ed atti ad indurre la proliferazione cellulare dopo opportuno “seeding “ cellulare. Il sostituto vascolare finale sarà costituito da stroma e cellule abili a sostenere le sollecitazioni pressorie laterali del circolo 27/64 sanguigno. Tale obiettivo sarà raggiunto seminando matrici biodegradabili tubolari prodotte per electrospinning con opportune linee cellulari. La valutazione della protesi avverrà mediante impianto sostitutivo di aorta addominale sottorenale di ratto. La biodegradabilità e la ricostruzione di una architettura cellulo-stromale simile all’arteria nativa saranno valutate mediante tecniche immunoistochimiche, istochimiche e di microscopia elettronica. Infine si valuterà la possibilità di isolare e caratterizzare cellule staminali tumorali da biopsie tumorali. In alcuni tipi di carcinomi epiteliali ed anche in sarcomi, è stata identificata e caratterizzata una sottopopolazione di cellule tumorali con caratteristiche di staminalità che presentano basso indice proliferativo ed elevata capacità di generare tumore in animali ospiti a partire da un numero ridottissimo di cellule. Si ritiene che queste cellule siano responsabili, nel paziente, delle metastasi e delle recidive oltre che della genesi delle cellule che costituiscono gran parte della massa tumorale. Da queste considerazioni nasce la crescente esigenza di comprendere meglio le caratteristiche biologiche di queste cellule di natura staminale: le capacità proliferative, di adesione e migrazione ed i meccanismi di resistenza ai trattamenti radio-chemioterapici ed infine il profilo di espressione genica che le differenzia rispetto a cellule tumorali non staminali. A. 1) Obiettivi della ricerca • Identificare sottopopolazioni cellulari staminali con potenziale applicativo in medicina rigenerativa. • Valutare l’effetto di vari fattori (es. cADPR e ABA) sulla capacità proliferativa e differenziativa di cellule staminali “in vitro” ed “in vivo” e sul loro ruolo (e relativi meccanismi) nella rigenerazione ossea in modelli animali. • • • • Sviluppare biomateriali innovativi con una micro-macro-struttura in grado di favorire “in vitro” adesione e colonizzazione cellulare, ed “in vivo” vascolarizzazione e formazione di matrice ossea all’interno del costrutto stesso. Produrre sostituti vascolari biodegradabili con proprietà meccaniche simili a quelle dei vasi nativi. Elaborare un sistema “in vitro” per l'isolamento ed il mantenimento di cellule staminali tumorali. Definire un profilo di espressione genica mediante DNA microarray in grado di identificare cellule staminali tumorali. B) Coerenze programmatiche Per quanto riguarda la coerenza esterna l’Intervento si inquadra nell’ambito alla programmazione regionale, nazionale e comunitaria. In merito al livello regionale questo è identificabile: - nelle priorità tracciate dal Documento preliminare per il Quadro Strategico Regionale 2007 – 2013 in particolare nella specifica “Priorità orizzontale: Innovazione e ricerca” che prevede si 28/64 - - avvii l’attivazione di forti sinergie tra università, ricerca, imprese e la valorizzazione del territorio come esito produttivo diretto dell’investimento in conoscenza anche avviando una ricognizione delle risorse esistenti a livello regionale. nel Documento di Programmazione economico-finanziaria della Regione Liguria per il triennio 2007-2009, approvato dal Consiglio Regionale il 1/3/2007, che individua gli indirizzi prioritari perseguiti dalle politiche regionali per il rafforzamento strutturale del tessuto socioeconomico regionale, la crescita dell’occupazione e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini liguri,”. nella legge regionale 16 gennaio 2007, n.2 “Promozione, sviluppo, valorizzazione della ricerca, dell’innovazione e delle attività universitarie e di alta formazione”. Le indicazioni relative alla coerenza programmatica rispondono tutte agli obiettivi previsti dalla strategia di Lisbona. C) Fattibilità degli interventi In merito alla fattibilità procedurale – amministrativa dell’Intervento si identificano tempi rapidi per l’attivazione della ricerca. D) Cronoprogramma delle attività La data di inizio dell’esecuzione dei lavori è prevista per il 1/07/2007 e la fine il 31/12/2008. E) Effetti dell’intervento • Isolamento e caratterizzazione di sottopopolazioni cellulari staminali da tessuti adulti per la generazione di sistemi impiantabili sostitutivi dell’osso. • Valutazione dell’effetto di vari fattori sulla capacità proliferativa e differenziativa di cellule staminali “in vitro” ed “in vivo” sulla rigenerazione ossea in modelli animali. • • • • • Progettazione e sviluppo di biomateriali innovativi da applicare in medicina rigenerativa. Validazione dei biomateriali sia “in vitro” (biocompatibilità, proprietà meccaniche e di superficie) sia “in vivo” (osteo-conduttività, efficienza di formazione ossea, efficienza di vascolarizzazione). Progettazione e sviluppo di sostituti vascolari biodegradabili con proprietà meccaniche simili a quelle dei vasi nativi. Sviluppo di un sistema “in vitro” per l'isolamento, la coltura e la caratterizzazione di cellule staminali tumorali. Definizione di un profilo di espressione genica mediante DNA microarray in grado di identificare cellule staminali tumorali. 29/64 Tab. 8 Indicatori di realizzazione Descrizione Indicatori APQ INDICATORI DI REALIZZAZIONE unità di misura 1 (accademy point) postazioni multimediali 2 (accademy point) studenti coinvolti /anno N 3 (accademy point) totale ore utilizzo terminali N valore obiettivo N 4 progetti di ricerca cofinanziati N 5 imprese coinvolte in progetti di ricerca N 6 brevetti depositati N 30/64 1 RC - 05. Impiego di strutture in biosilice per la stabilizzazione funzionale di enzimi e/o di molecole organiche fluorescenti (BIOMA). Macroarea: Biotecnologie Marine Soggetto attuatore: Centro Biotecnologie Avanzate (CBA) Costo complessivo dell’intervento: Euro 326.800,00 A) Descrizione dell’intervento I poriferi (o spugne) sono un gruppo di animali prevalentemente marini capaci di realizzare strutture scheletriche in silice amorfa idrata. Le unità fondamentali dell’apparato di sostegno delle spugne prendono il nome di spicole e sono caratterizzate dall’avere complesse forme geometriche che solitamente differiscono da specie a specie, tanto da essere utilizzate come elemento fondamentale per il riconoscimento tassonomico di questi animali. Pur essendo note da tempo la varietà e la bellezza delle spicole, quasi nulla si sa sui meccanismi molecolari che portano alla realizzazione di strutture così complesse ed ordinate. Studi recenti hanno dimostrato che la precipitazione altamente ordinata della biosilice in questi organismi è catalizzata da specifiche proteine denominate silicateine. Queste proteine vengono secrete in appositi organuli cellulari a costituire delle strutture filamentose attorno alle quali avviene la bioprecipitazione della silice. Esperimenti condotti “in vitro” hanno dimostrato inoltre che l’attività di catalisi della polimerizzazione della silice può essere riprodotta in laboratorio utilizzando precursori organosilicei di sintesi normalmente impiegati dall’industria dei siliconi. La caratteristica principale di questo tipo di reazione è che in presenza di silicateina la precipitazione della silice può avvenire a pH neutro e temperature non elevate (15-35 °C), a differenza di quanto normalmente avviene negli analoghi procedimenti industriali. Questi aspetti suggeriscono pertanto studi finalizzati all’impiego biotecnologico di queste proteine. Il gruppo di ricerca che opera attualmente presso il CBA in tema di biotecnologie marine ha recentemente caratterizzato e clonato una silicateina ottenuta dalla demospongia Petrosia ficiformis e da prove preliminari effettuate sulla proteine purificata dalle spicole di questa spugna ha evidenziato la possibilità di riprodurre in laboratorio il processo di biosilicificazione a partire da precursori non naturali, seguendo procedure già descritte in letteratura. In aggiunta, ha osservato l’interessante possibilità di coprecipitare insieme alla biosilice altre molecole o proteine che mantengono la loro funzionalità anche quando incorporate nella matrice di biossido di silicio. A. 1 Obiettivi del progetto A partire dalle sopraesposte premesse, il progetto si prefigge di verificare le potenzialità della biosilice quale struttura stabilizzante di enzimi di interesse industriale (anche al fine di un loro impiego in ambienti non acquosi) e di molecole e/oproteine fluorescenti (al fine di realizzare nanoparticelle funzionalizzate per l’impiego nel settore della biosensoristica o della microscopia avanzata). 31/64 In particolare il progetto si articolerà nelle seguenti fasi, con obiettivi tra loro indipendenti: 1) Purificazione su larga scala (ordine dei grammi) di silicateina da P.ficiformis ed eventuale produzione della proteina ricombinante a partire dal clone già in possesso del gruppo di lavoro. 2) Ottimizzazione del procedimento di biosilicificazione “in vitro”, verificando tra i substrati sintetici quali permettono le migliori rese. 3) Caratterizzazione del substrato naturale, ancora non noto, per un suo eventuale impiego in sostituzione dei substrati sintetici. 4) Esperimenti di coprecipitazione della silice in presenza di enzimi di interesse industriale (proteasi, lipasi) e verifica della loro funzionalità anche in ambienti non acquosi. 5) Coprecipitazione della silice con fluorofori e realizzazione di particelle aventi dimensioni nanometriche o micrometriche e verifica della loro funzionalità in ambiente intracellulare e/o in ambiente anidro. B) Coerenze programmatiche Per quanto riguarda la coerenza esterna l’Intervento si inquadra nell’ambito alla programmazione regionale, nazionale e comunitaria. In merito al livello regionale questo è identificabile: In merito al livello regionale questo è identificabile: - nelle priorità tracciate dal Documento preliminare per il Quadro Strategico Regionale 2007 – 2013 in particolare nella specifica “Priorità orizzontale: Innovazione e ricerca” che prevede si avvii l’attivazione di forti sinergie tra università, ricerca, imprese e la valorizzazione del territorio come esito produttivo diretto dell’investimento in conoscenza anche avviando una ricognizione delle risorse esistenti a livello regionale. - nel Documento di Programmazione economico-finanziaria della Regione Liguria per il triennio 2007-2009, approvato dal Consiglio Regionale il 1/3/2007, che individua gli indirizzi prioritari perseguiti dalle politiche regionali per il rafforzamento strutturale del tessuto socioeconomico regionale, la crescita dell’occupazione e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini liguri,”. - nella legge regionale 16 gennaio 2007, n.2 “Promozione, sviluppo, valorizzazione della ricerca, dell’innovazione e delle attività universitarie e di alta formazione”. Le indicazioni relative alla coerenza programmatica rispondono tutte agli obiettivi previsti dalla strategia di Lisbona. C) Fattibilità degli interventi In merito alla fattibilità procedurale – amministrativa dell’Intervento si identificano tempi rapidi per l’attivazione della ricerca. D) Cronoprogramma delle attività La data di inizio dell’esecuzione dei lavori è prevista per il 1/07/2007 e la fine il 31/12/2008. 32/64 E) Effetti dell’intervento Le attività previste porteranno ai seguenti risultati: 1) Protocollo per purificazione su larga scala di silicateine da P. ficiformis. 2) Identificazione di più substrati organosilicei di sintesi utilizzabili per la realizzazione di strutture in biosilice tramite l’impiego di silicateine. 3) Identificazione del substrato naturale della silicateina. 4) Realizzazione di matrici in silice bioattiva funzionalizzate con proteasi e lipasi da impiegarsi anche in ambiente non acquoso. 5) Realizzazione di nanoparticelle e/o microparticelle in silice funzionalizzate con fluorofori da impiegarsi come traccianti da impiegarsi in studi di biologia cellulare e/o di biologia tissutale. Tab. 8 Indicatori di realizzazione Descrizione Indicatori APQ INDICATORI DI REALIZZAZIONE unità di misura (accademy point) postazioni multimediali valore obiettivo N (accademy point) studenti coinvolti /anno N (accademy point) totale ore utilizzo terminali N progetti di ricerca cofinanziati N imprese coinvolte in progetti di ricerca N brevetti depositati N 33/64 1 RC - 06 Academy point Universitari Soggetto attuatore: Regione Liguria Costo complessivo dell’intervento: Euro 500.000,00 A) Definizione del bisogno e dimensionamento della domanda La Regione Liguria , si pone l’obiettivo strategico, fissato nel Documento di Programmazione Economico-Finanziaria 2006-2008, di sviluppare un sistema regionale della ricerca e dell’innovazione, integrato con l’università e i centri di ricerca operanti sul territorio. A tal fine, da un’analisi del sistema esistente e da un esame delle esigenze di ricerca espresse dal territorio anche con riferimento alle strutture di supporto, muovendo dalla consapevolezza che le strutture regionali di videoconferenza e multimedialità sono pochissime, obsolete e non adeguate alle esigenze attuali, la Regione si propone di intervenire investendo in infrastrutture innovative dislocate sul territorio regionale che sostengano l’integrazione tra scienza, impresa e società e favoriscano il confronto, l’informazione e la divulgazione scientifica. La Regione Liguria intende investire nel potenziamento di strutture già esistenti sul territorio al fine di realizzare spazi appositamente attrezzati e altamente informatizzati e di facilitare occasioni di comunicazione, informazione, confronto e ricerca scientifica tra università, sanità, impresa e società sulle diverse piattaforme tematiche regionali, anche con riferimento ai poli di eccellenza esistenti. Da queste premesse, si evidenzia l’importanza della corretta individuazione dei siti dove poter svolgere tali attività; dovranno essere distribuiti sul territorio e collegati tra loro in un unico performante sistema. La creazione degli Academy Point, quale struttura di supporto al sistema dell’innovazione e della ricerca attualmente in corso di definizione porta con sé i seguenti vantaggi: - raggiungere a costi minori numerosi utenti/destinatari distribuiti geograficamente; - consentire la fruizione di un enorme massa di informazioni, accessibili su richiesta dai singoli; - comunicare attraverso i diversi canali visivo auditivo e cinestetico; - consentire anche attraverso strumenti di comunicazione come forum, chat, e-mail e teleconferenza un buon livello di interazione interpersonale. Quindi, i vantaggi degli Academy Point collegati in rete e inseriti in un sistema di video-audio conferenza si possono così riassumere: - costi totali ridotti; - tempi ridotti; - contenuti a disposizione per tutti e nel tempo; 34/64 - facilità di monitoraggio con strumenti automatici; - posizionamento in prossimità dei centri di ricerca e degli istituti operanti sul territorio regionale; - materiale di consultazione a disposizione "on demand", cioè in qualsiasi momento; - possibilità di procedere secondo singole esigenze di conoscenza; - interattività; - Possibilità di “ virtualizzare” gli spazi in modo tale da permetterne un’aggregazione di materiale differente in funzione delle diverse esigenze cognitive; B) Analisi dell’offerta Attraverso l’accordo di programma Ricerca scientifica I integrativo” sono stati finanziati i primi spazi della rete degli Academy Point nelle quattro province liguri. Gli spazi multimediali sono in via di realizzazione sfruttando, per la connessione, parte della rete esistente dell’Università di Genova, alla quale è attribuita la proprietà di tutte le infrastrutture informatiche realizzate. I 4 spazi multimediali finanziati sono comunque integrati con altri già disponibili presso l’Ateneo di Genova. C) Descrizione dell’intervento Il progetto si propone di realizzare sul territorio ligure diversi Academy Point per il supporto al sistema dell’università, della ricerca e dell’innovazione . Con il presente accordo di programma integrativo si intende finanziare ulteriori 3 spazi multimediali, le cui sedi sono state così individuate: - A Genova, presso la Facoltà di Economia e Commercio, Via Vivaldi 5, di proprietà dell’Università di Genova; - A Sarzana, presso la Fortezza Firmafede, di proprietà della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Liguria, concesso in uso al Comune di Sarzana; - A Cairo Montenotte presso il Centro Polifuzionale di Piazza della Vittoria n.29, di proprietà del Comune di Cairo Montenotte. Per gli interventi da effettuarsi negli immobili non di proprietà dell’Università di Genova sono già stati approvati gli schemi di convenzione per la messa a disposizione dei locali. Come per gli altri spazi multimediali, dal punto di vista dell’interfaccia con l’utente, ciascun academy point dovrà prevedere sia la possibilità di utilizzare un maxischermo con videoproiettore, sia sistemi con personal computer e monitor LCD individuali. 35/64 I personal computer, collegati in rete locale, dovranno poter essere utilizzati per riprodurre l’immagine comune o per effettuare ricerche in modo indipendente, sull’archivio del sistema o attraverso Internet. Ogni postazione di lavoro dovrà essere dotata, inoltre, di microfono e altoparlante. I locali dovranno essere attrezzati per poter effettuare videoconferenze utilizzando gli standard più diffusi; dovranno prevedere sistemi di ripresa e gestione delle telecamere sia per consentire anche la visualizzazione degli utenti “remoti” , sia per poter produrre nuovo materiale. La disponibilità di banda e la qualità della rete sia in termini di parametri fisici che di progettazione architetturale sono tra gli elementi chiave per il successo del progetto complessivo. E’ infatti indispensabile avere sia la massima disponibilità di rete, sia un’accurata progettazione e segmentazione della stessa. L’intera infrastruttura di comunicazioni sarà quindi realizzata come un insieme di isole di rete interconnesse per mezzo della dorsale in fibra ottica. Ogni singola isola verrà a sua volta suddivisa in nodi che saranno composti di terminali. I terminali potranno a loro volta essere general-purpose, come ad esempio i personal computer , o specializzati, come ad esempio telecamere dedicate o i server di trasmissione multimediale. Tali terminali si contraddistingueranno anche in base alle specifiche esigenze di trasmissione. L’Innovazione tecnologica degli Academy Point trova il suo punto di forza in un nuovo sistema di presentazione delle informazioni, che integrerà le conferenze del relatore con le annotazioni manuali ed estemporanee che potranno essere effettuate su un tablet p.c. appositamente configurato e in uso al relatore stesso. Il sistema permetterà di integrare nella presentazione al relatore differenti stream video quali la ripresa del relatore stesso o di altre telecamere così come anche la possibilità di mostrare filmati preregistrati (un particolare intervento chirurgico registrato, un passaggio di un’immagine precedente, un’operazione in presa diretta). L’obiettivo è quello di fornire un semplice strumento in grado di integrare automaticamente le slide o altro materiale preconfezionato, con diagrammi e annotazioni estemporanee effettuate direttamente dal relatore (o moderatore). Si dovrà mettere a punto un sistema autore in grado di montare e modificare tutto il materiale che è stato registrato direttamente. Tale materiale potrà essere “consumato” direttamente o, tramite i servizi del sistema autore, modificato per ottimizzare il materiale prodotto che confluirà a creare una banca dati multimediale di seminari on line consultabili dagli utenti . Si dovrà prevedere anche la realizzazione di una banca dati per la gestione di contenuti multimediali. Tale banca dati deve gestire i contenuti messi a punto nel corso della realizzazione del progetto, che andranno indicizzati per argomenti trattati, in modo che sia possibile trovare tutto il materiale relativo ad un certo argomento . Questo consentirà di realizzare una sorta di enciclopedia multimediale a disposizione degli utenti. La tecnologia da utilizzare è quella tipica delle videoteche. Un altro punto distintivo del progetto è dato dall’integrazione del nuovo sistema sia di presentazione sia di authoring con i sistemi tradizionali utilizzati per distribuire on line contenuti multimendiali con le ormai collaudate e sperimentate funzionalità specifiche quali la profilazione ed il tracciamento. In questo modo il patrimonio informativo esteso e di qualità che si verrà a creare potrà non soltanto essere fruito academy point stessi ma anche a distanza con la possibilità di tracciarne l’utilizzo effettivo. 36/64 La tecnologia che verrà realizzata per questo progetto dovrà quindi semplificare l’accesso alle informazioni presenti nel sistema favorendo la condivisione di idee e materiali. In merito ai criteri di ammissibilità e selezione di cui al punto 6.a) della Delibera CIPE 36/02, l’Intervento è consono ai criteri dettagliati nell’Allegato 4 di tale delibera che, per lo specifico ambito della ricerca prevede che le attività siano coerenti con le Strategie regionali per l’innovazione della Regione Liguria e con la programmazione comunitaria in corso di attuazione in quanto l’Intervento ha carattere strutturale che non riguarda uno specifico ambito o settore di ricerca ma intende costituire uno strumento permanente idoneo a supportare l’insieme della funzione in ambito regionale. L’Intervento è consono anche per lo specifico ambito della Società dell’Informazione per il quale la citata Delibera CIPE 36/02 prevede che i progetti da selezionare debbano risultare coerenti con le Strategie regionali per la Società dell’informazione redatte da ciascuna Regione con particolare riferimento alle seguenti due linee di intervento: - sensibilizzazione ed alfabetizzazione - ammodernamento della P.A. in quanto la realizzazione di servizi telematici strutturati per la realtà regionale dei soggetti economici rappresenta evidente elemento di ammodernamento della P.A. D) Coerenze programmatiche Per quanto riguarda la coerenza esterna l’Intervento si inquadra nell’ambito alla programmazione regionale, nazionale e comunitaria. In merito al livello regionale questo è identificabile: - - - nelle priorità tracciate dal Documento preliminare per il Quadro Strategico Regionale 2007 – 2013 in particolare nella specifica “Priorità orizzontale: Innovazione e ricerca” che prevede si avvii l’attivazione di forti sinergie tra università, ricerca, imprese e la valorizzazione del territorio come esito produttivo diretto dell’investimento in conoscenza anche avviando una ricognizione delle risorse esistenti a livello regionale. Il principale obiettivo è la creazione di uno “spazio Liguria” della ricerca per favorire lo sviluppo e la competitività delle imprese liguri, collegando l’investimento in ricerca al rafforzamento delle filiere formative costruite attorno ai poli d’eccellenza della ricerca, valorizzando le connessioni possibili tra industria e ricerca; nella “Strategia Regionale dell’innovazione” della Regione Liguria, approvata in data 28/02/03 con D.G.R. n. 211, avente lo scopo di fornire una cornice di riferimento e un quadro delle strategie da adottare nel campo dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. nella legge regionale 16 gennaio 2007, n.2 “Promozione, sviluppo, valorizzazione della ricerca, dell’innovazione e delle attività universitarie e di alta formazione”. nel Piano Operativo Triennale di informatizzazione della Regione Liguria con cui si intende perseguire, nel processo di costituzione della Società regionale dell’informazione in Liguria, l’obiettivo N. 2 di “Erogare servizi per lo sviluppo economico del territorio ligure; In merito al livello nazionale questo è identificabile nell’intervento ICT che si inquadra a livello di strategie nazionali connesse al “Codice dell’Amministrazione digitale” (d.lgs. n. 82 del 7 marzo 37/64 2005) che conferisce un assetto unitario ed organico al complesso di diritti dei cittadini e delle imprese, agli istituti giuridici ed ai doveri delle amministrazioni in materia di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni. I decreti legislativi concernenti il Sistema Pubblico di Connettività e Cooperazione (SPC) e il Codice dell’Amministrazione digitale forniscono il supporto normativo in materia di dematerializzazione dei documenti, di comunicazione elettronica, di interazione a distanza, di circolarità e standardizzazione dei dati, di multicanalità, di accessibilità in cui si inquadrano i portali settoriali come strumento di piattaforma telematica per l’erogazione in rete pubblica di servizi anche transnazionali. In merito al livello comunitario l’intervento previsto si inquadra come già delineato nel paragrafo 2.1 nel: Settimo Programma Quadro di Ricerca, Sviluppo tecnologico e attività dimostrative (20072013) Programma Competitività e Innovazione (2007-2013) La Politica di coesione ed in particolar modo negli obiettivi competitività Le indicazioni relative alla coerenza programmatica rispondono tutte agli obiettivi previsti dalla strategia di Lisbona. Per quanto riguarda la coerenza interna l’Intervento, sviluppandosi specificamente nella realizzazione di strumenti idonei a rispondere ad una domanda di settore, svolge una specifica funzione di soddisfacimento di bisogni e rappresenta un rafforzamento e un completamento dei progetti previsti dall’accordo di programma quadro “Ricerca scientifica I integrativo”. Per quanto riguarda la coerenza interna, l’intervento, sviluppandosi nella realizzazione di Academy Point idonei a rispondere ad una domanda di innovazione sempre crescente, svolge una funzione di soddisfacimento di bisogni specifici. E) Fattibilità degli interventi In merito alla fattibilità procedurale – amministrativa dell’Intervento si identifica una rapida cantierabilità dell’Intervento stesso in quanto si opererà attraverso incarico diretto alla società regionale per l’informatica e la telematica Datasiel S.p.A., totalmente partecipata dalla Regione Liguria, fermo restando quanto dichiarato all’articolo 8 comma 4 dell’articolato del presente accordo, Con Deliberazione n.29 del 26/02/2007 la Giunta Comunale di Cairo Montenotte ha deliberato l’ individuazione degli spazi da dedicare a sede dell’Academy point approvando lo schema di convenzione con l’Università di Genova; Con Deliberazione n.20 del 20/02/2007 la Giunta Comunale di Sarzana ha deliberato di individuazione degli spazi da dedicare a sede dell’Academy point approvando lo schema di convenzione con l’Università di Genova. 38/64 L’intervento si inquadra nell’ambito della costruzione del sistema complessivo della Ricerca e del Trasferimento tecnologico in Liguria, con particolare riferimento al rafforzamento dei principali attori operanti sul territorio quali l’Università, il C.N.R. e gli altri Centri di ricerca. La Regione Liguria si propone di svolgere un ruolo di regia del Sistema e pertanto si pone direttamente come soggetto attuatore degli interventi oggetto del presente accordo. La Regione Liguria e l’Università di Genova inoltre stanno già attivamente collaborando, insieme ad altri enti e strutture operanti nell’ambito della ricerca e dell’innovazione, alla definizione del sistema regionale della ricerca. L’individuazione dei siti è stata fatta in coordinamento con l’Ateneo di Genova. F) Cronoprogramma delle attività La data d’inizio dell’esecuzione lavori è prevista il 16/10/2007 la fine il 31/12/2008 H) Eventuali criticità che possono sorgere in fase di attuazione Sulla base delle esperienze maturate, si conoscono già gli aspetti più critici con cui si dovrà misurare la realizzazione del progetto: - Qualità del video e dell’audio. - Difficoltà di utilizzo di strumenti di authoring per la produzione multimediale in tempi brevi. - Approccio separato tra strumenti di e-learning e didattica. E’ possibile sintetizzare le linee guida che ispirano la filosofia di questo progetto in un elenco di obiettivi prioritari che dovranno essere seguiti durante la realizzazione di tale progetto: 1. Adeguato accesso ad Internet. 2. Aule virtuali. 3. Possibilità di seguire le conferenze dalle proprie “lavagne” virtuali. 4. Possibilità di effettuare registrazioni degli interventi dei relatori 5. Possibilità di realizzare “laboratori virtuali”. 6. Sistema avanzato di videoconferenza. 7. Integrazione con gli strumenti di e-learning. 8. Integrazione con il Sistema Bibliotecario dell’Università. I) Sostenibilità gestionale tab 7 Sostenibilità gestionale Forma gestione progetto di gestione intervento oggetto APQ servizi resi ente attuatore APQ Verifica sostenibilità finanziaria della gestione N totale Totale Costi utenti annuali di gestione soggetto esterno N descrizione Università di Genova 1 Videoconferenze 300 Università di Genova 2 Seminari 900 Università di Genova 3 Utilizzo diffuso attrezzature informatiche 39/64 Fonti di copertura importo 1000 descrizione fonte Fondi propri Università di Genova Fondi propri Università di Genova Fondi propri Università di Genova Università di Genova 4 Servizio banca dati e videoteca 3200 TOTALE Fondi propri Università di Genova 1000 0,00 0,00 L) Effetti dell’intervento Gli effetti immediati dell’intervento sono: a) la possibilità' poter disporre di ulteriori spazi informatizzati a supporto dell’implementazione del sistema della ricerca e dell’innovazione; il contatto diretto attraverso l'interazione sincrona e asincrona (forum) con i relatori; la razionalizzazione delle spese e sinergie reciproche tra Ateneo e Regione Liguria; l’attivazione compiuta della convenzione Università' Regione nell'ambito della innovazione tecnologica sostanziale; b) c) d) La realizzazione di tutti i suddetti obiettivi passerà sostanzialmente attraverso tre fasi: - Progettazione di dettaglio. - Realizzazione 3 nuovi Academy point; - Messa in esercizio Tab. 8 Indicatori di realizzazione Academy point Descrizione Indicatori APQ INDICATORI DI REALIZZAZIONE unità di misura valore obiettivo (accademy point) postazioni multimediali N 90 2 (accademy point) studenti coinvolti /anno N 1000 3 (accademy point) totale ore utilizzo terminali N > 1800 4 progetti di ricerca cofinanziati N 5 imprese coinvolte in progetti di ricerca N 6 altri 1 40/64 RC – 07 Ricerca, sperimentazione e sviluppo di strumenti innovativi per la connettività territoriale ad elevata capacità e la rete dei servizi innovativi per la diffusione dell’innovazione nel network pubblico regionale Soggetto Attuatore: Regione Liguria Costo complessivo: Euro 2.500.320,00 A) Localizzazione comune/i di intervento: L’intervento verrà attuato: − per quanto connesso allo sviluppo della rete dei servizi innovativi, sull’intero territorio regionale eleggibile − per quanto connesso allo sviluppo della connettività territoriale ad elevata capacità, nelle aree che sono state identificate in situazione di “digital divide” a seguito dell’istruttoria condotta dal Settore Sistemi Informativi e Telematici Regionali insieme ai principali operatori di telecomunicazione Albacom, Fastweb, Telecom, Vodafone e Wind. Le aree a digital divide infrastrutturale possono essere di tre tipi: − aree comunali nelle quali è totalmente assente l’infrastruttura a banda larga, a queste aree è stato attribuito il colore rosso; − aree comunali nelle quali è parzialmente assente l’infrastruttura a banda larga, a queste aree è stato attribuito il colore grigio; − aree comunali nelle quali non si hanno informazioni sulla presenza di infrastrutture a banda larga, a queste aree è stato attribuito il colore bianco. Gli abitanti delle aree comunali “rosse” sono pari a 77.349, quelli delle aree “bianche” 32.461 e quelli delle aree “grigie” sono 1.072.304. Si noti che anche i comuni capoluogo di provincia appartengono alle aree comunali “grigie” pertanto le aree comunali per le quali è ragionevole presumere che vi sia un digital divide dovuto al “fallimento del mercato attuale” sono sicuramente quelle “rosse”, quelle “bianche” e parzialmente quelle grigie. Comune Prov Ab.ti Colore Comune Prov Ab.ti Colore TRIBOGNA GE 547 BIANCO S. STEFANO D'AVETO AVEGNO GE 2155 GRIGIO CASTIGLIONE CHIAVARESE GE 1466 ROSSO GE 3789 ROSSO BARGAGLI GE 1277 GRIGIO GE 2610 GRIGIO CERANESI BORZONASCA GE 2033 GRIGIO COREGLIA LIGURE GE 256 ROSSO CASARZA LIGURE GE 5847 GRIGIO CROCEFIESCHI GE 554 ROSSO GE 484 ROSSO CHIAVARI GE 27912 GRIGIO FAVALE DI MALVARO DAVAGNA GE GRIGIO ISOLA DEL CANTONE GE 1488 ROSSO LORSICA GE 504 ROSSO GRIGIO LUMARZO GE 1541 ROSSO GRIGIO MELE GE 2621 ROSSO MASONE GE 1804 63044 8 4088 MIGNANEGO GE 3500 GENOVA GE GRIGIO 41/64 MONEGLIA GE 2741 GRIGIO MEZZANEGO GE 1282 ROSSO NE GE 2359 GRIGIO MONTOGGIO GE 2010 ROSSO RAPALLO GE 29478 GRIGIO NEIRONE GE 930 ROSSO GRIGIO GRIGIO ORERO GE 587 ROSSO TIGLIETO VALBREVENNA GE GE 616 738 ROSSO ROSSO VOBBIA GE 506 ROSSO REZZOAGLIO GE S. COLOMBANO CERTENOLI GE S. MARGHERITA LIGURE GE Comune ARMO AURIGO CASTEL VITTORIO Prov Ab.ti IM CASTELLARO CERVO CHIUSANICO 1271 2452 10522 GRIGIO Colore BIANCO Comune Prov Ab.ti IM IM 864 301 Colore IM 128 348 BIANCO BORGOMARO CARAVONICA ROSSO ROSSO IM 395 BIANCO CARPASIO IM 183 ROSSO IM 1339 ROSSO IM 1076 BIANCO CERIANA IM 1206 BIANCO CESIO IM 250 ROSSO IM 474 ROSSO IM 634 BIANCO CHIUSAVECCHIA CIVEZZA IM 547 BIANCO DOLCEDO IM 1193 ROSSO COSTARAINERA IM 723 BIANCO ISOLABONA IM 688 ROSSO IM 250 ROSSO IM 711 ROSSO DIANO ARENTINO IM 651 BIANCO MENDATICA DIANO CASTELLO IM 1941 BIANCO MOLINI DI TRIORA IM MONTEGROSSO PIAN LATTE IM POMPEIANA IM 281 141 870 BIANCO BIANCO MONTALTO LIGURE IM 407 ROSSO BIANCO OLIVETTA S. MICHELE PERINALDO IM IM 254 885 ROSSO ROSSO SOLDANO 836 BIANCO PIGNA IM 998 ROSSO IM 657 ROSSO LUCINASCO TERZORIO VESSALICO IM IM 220 BIANCO PORNASSIO IM 301 BIANCO RANZO IM 536 ROSSO IM 394 ROSSO IM 273 ROSSO IMPERIA IM 40260 GRIGIO REZZO PIEVE DI TECO IM 1344 GRIGIO ROCCHETTA NERVINA SANREMO IM 56052 GRIGIO S. STEFANO AL MARE IM 2173 ROSSO IM 347 ROSSO VENTIMIGLIA IM 26679 GRIGIO SEBORGA BAIARDO IM 309 ROSSO TRIORA IM 409 ROSSO BORGHETTO D'ARROSCIA IM 498 ROSSO VALLEBONA IM 1071 ROSSO Comune Prov Colore Comune Prov Ab.ti Colore Ab.ti BRUGNATO SP 1197 BIANCO FRAMURA SP 772 ROSSO BEVERINO SP 2228 GRIGIO MAISSANA SP 681 ROSSO BORGHETTO DI VARA SP 997 GRIGIO MONTEROSSO AL MARE SP 1597 ROSSO SP 652 ROSSO ROSSO DEIVA MARINA SP 1467 GRIGIO PIGNONE FOLLO SP 5660 GRIGIO RICCO' DEL GOLFO SP 3392 LA SPEZIA SP 95026 GRIGIO ROCCHETTA DI VARA SP 866 ROSSO SP 1554 ROSSO S. STEFANO DI MAGRA AMEGLIA CALICE AL CORNOVIGLIO CARRO CARRODANO Comune SP 8349 GRIGIO SESTA GODANO SP 4513 ROSSO VARESE LIGURE SP 2375 ROSSO SP 1094 ROSSO SP 1223 ROSSO VERNAZZA SP SP 630 547 ROSSO ROSSO VEZZANO LIGURE SP 7591 ROSSO ZIGNAGO SP 535 ROSSO Prov Ab.ti Colore 42/64 Comune Prov Ab.ti Colore BORGHETTO S. SPIRITO SV 5242 BIANCO BERGEGGI SV 1220 ROSSO BORGIO VEREZZI SV 2254 BIANCO CASANOVA LERRONE SV 795 ROSSO CASTELBIANCO SV 286 ROSSO CASTELVECCHIO DI ROCCA BARBENA SV NASINO SV TESTICO SV 228 BIANCO ERLI SV 253 ROSSO 205 BIANCO GIUSVALLA SV 429 ROSSO TOIRANO 2070 BIANCO MIOGLIA SV 570 ROSSO SV 226 ROSSO SV 205 BIANCO VADO LIGURE SV 8191 BIANCO ONZO VILLANOVA D'ALBENGA SV 2024 BIANCO ORTOVERO SV 1045 ROSSO ANDORA SV 6761 GRIGIO PONTINVREA SV 826 ROSSO SV 546 ROSSO LOANO SV 11313 GRIGIO RIALTO MAGLIOLO SV 713 GRIGIO SASSELLO SV 1769 ROSSO SV 2957 ROSSO QUILIANO SV 7098 GRIGIO STELLA SAVONA SV 61878 GRIGIO STELLANELLO SV 751 ROSSO TOVO S. GIACOMO SV 2180 GRIGIO URBE SV 812 ROSSO SV 428 ROSSO VARAZZE SV 13802 GRIGIO VENDONE ARNASCO SV 582 ROSSO VEZZI PORTIO SV 708 ROSSO ZUCCARELLO SV 288 ROSSO B)Definizione del bisogno e dimensionamento della Domanda Lo sfasamento tra le esigenze del territorio in termini di servizi a banda larga e la capacità di investimento dei soggetti privati (operatori di telecomunicazione), spinge il settore pubblico ad intervenire in varia misura nel tentativo di annullare il divario infrastrutturale nell’accesso ai servizi a banda larga e nella fruibilità dei servizi innovativi per i cittadini e le imprese che possono essere fruiti dall’utenza diffusa grazie all’utilizzo della rete ad elevata capacità. Di fatto, nel percorso verso la Società dell’Informazione, l’annullamento del digital divide infrastrutturale diventa condizione necessaria per garantire la competitività del territorio e per contrastarne fenomeni di emarginazione produttiva, culturale e sociale. In questo scenario, intervenire significa innanzitutto porsi i seguenti obiettivi per l’accesso ai servizi telematici volti ad assicurare nel tempo sul proprio territorio le stesse opportunità rispetto alle aree più avanzate del Paese: 1. universale, cioè disponibile per tutti, in tutta la Regione; 2. equo sia dal punto di vista economico, sia da quello culturale; 3.appropriato cioè rispondente, nel tempo, al fabbisogno di servizi espresso dai destinatari, non tutte le soluzioni tecnologiche presentano la stessa capacità di veicolare i diversi servizi che si stanno sviluppando e che verranno realizzati in futuro 4.sostenibile, cioè i cui costi possano essere sostenuti, nel tempo, in base all’indice di ricchezza locale ed in proporzione ai benefici che l’accesso alla rete permette. Gli amministratori pubblici si trovano quindi ad affrontare un problema complesso, la cui soluzione richiede di governare le diverse variabili in gioco: territoriali, temporali, tecnologiche, economiche, regolamentari, organizzative. Il Piano Operativo Triennale di Informatizzazione 2006-2008, approvato dal Consiglio regionale con Deliberazione N. 5 del 21/2/2006, identifica tra i 4 obiettivi strategici: 43/64 − il dispiegamento delle “tecnologie di base sul territorio nell’ambito del sistema pubblico di connettività a banda larga” − lo sviluppo di servizi telematici innovativi per i cittadini e le imprese. Si delinea quindi un nuovo scenario istituzionale della Regione che passa ad un ruolo nuovo, allontanandosi dall’approccio meramente confinato ai propri utenti “interni” di P.A. per passare ad un approccio di tipo “governance”, un’Amministrazione attenta ed efficace agli utenti “esterni” cittadini e imprese. Regione Liguria diventa responsabile dello sviluppo sostenibile su tutto il territorio definendo la connettività quale elemento qualificante ed abilitante per tutta la comunità ligure. Questo passaggio è transitato attraverso la fase di sviluppo dell’interconnessione della comunità degli enti liguri. Si osservi che nello scenario di diffusione della banda larga la domanda pubblica può rappresentare una importante leva non solo per rendere la Pubblica Amministrazione accessibile dalla rete ma soprattutto per promuovere lo sviluppo delle infrastrutture telematiche anche nei territori “marginali”. Regione Liguria ritiene di concentrare la propria strategia sui servizi che debbono governare lo sviluppo delle infrastrutture definendone le caratteristiche in termini di banda, livelli di servizio e profili di abbonamento. E’ realistico pensare che una parte di digital divide (DD) esisterà sempre in quanto non è possibile aprire lo stesso servizio (sia connettivo che applicativo) in tutto il territorio contemporaneamente. Importante è concettualmente cambiare mentalità ed affrontare il DD in una logica di servizi e non solo di tecnologia e per avere la massima garanzia di preservare l’investimento pubblico occorre concentrare gli interventi in infrastrutture a tecnologia duratura nel tempo (fibra ottica), a costi gestionali bassi e con possibilità di crescita nelle prestazioni erogate. Come linee guida possono essere usati alcuni elementi quali: 1. Driver tecnologici: − All-IP come scelta tecnologica unitaria, tutti i servizi sono erogabili via IP su terminali che parlano IP; − Accesso “superbroadband”: sviluppo di una dorsale (portante) ad alta velocità con la migrazione da rame a fibra ottica − Obsolescenza della rete di commutazione dai sistemi tradizionali a quelli IP 2. Driver di mercato − abilitazione di nuovi scenari di servizi ed applicazioni ICT, home control automation, telemedicina(e-health) ecc − rafforzamento di servizi attinenti il Turismo, i Beni Culturali e loro divulgazione, ecc − capacità di rispondere in modo flessibile alla continua crescita delle esigenze di banda a supporto di servizi content-based. Il Settore Sistemi Informativi e Telematici Regionali ha condotto una rilevazione su tutti i Comuni Liguri sui quali possano essere erogati i servizi di maggiore interesse, nella tabella seguente è rappresentato il risultato in forma sintetica. 44/64 Come premesso in termini strutturali lo sviluppo della rete a banda larga deve essere associato ad un adeguato sviluppo della rete istituzionale dei servizi innovativi che siano erogabili e fruibili grazie all’infrastruttura territoriale. I servizi sviluppati nell’intervento saranno connessi primariamente alla diffusione dell’innovazione nell’ambito del network istituzionale ligure. Potranno essere sviluppati servizi propri dell’amministrazione (in campo sanitario, fiscale, amministrativo in genere, …) a valore aggiunto, servizi di semplificazione dei processi, servizi per l’accesso alle reti di opportunità. Per consentire ai soggetti istituzionali di poter erogare per via telematica i servizi innovativi si opererà, anche attraverso il presente intervento, nel: − migliorare l’efficienza del back office amministrativo − incrementare la capacità di fornitura di servizi tramite strumenti di portale Web − aumentare la capacità di interoperabilità tra istituzioni attraverso la cooperazione applicativa tra i relativi sistemi informativi. Questi sono infatti prerequisiti indispensabili per la valorizzazione dei servizi e quindi della rete territoriale. Completano il quadro di riferimento dell’intervento l’introduzione di strumenti diffusi e sicuri di riconoscimento, identificazione e profilazione e pagamento elettronico che consentono di erogare servizi transattivi realmente innovativi. I servizi innovativi potranno riguardare tanto l’utenza dei poli di ricerca e formazione, quanto quella delle pubbliche amministrazioni che dei soggetti economici o dei cittadini quali utenti di ultimo livello. C) Analisi dell’Offerta Si evidenzia nella tabella che segue le aree comunali totalmente coperte da infrastrutture a banda larga, cui è stato attribuito il colore “verde”. Comune ARENZANO BOGLIASCO Prov Ab.ti Colore 11569 VERDE PIEVE LIGURE GE 2518 VERDE GE 549 VERDE VERDE GE Comune Prov Ab.ti Colore GE 4689 VERDE PORTOFINO BUSALLA GE 6028 VERDE PROPATA GE 152 CAMOGLI GE 5725 VERDE RECCO GE 10468 VERDE GE 4535 VERDE CAMPO LIGURE CAMPOMORONE GE 3187 VERDE RONCO SCRIVIA GE 7583 VERDE RONDANINA GE 101 VERDE GE 3072 VERDE CARASCO GE 3300 VERDE ROSSIGLIONE CASELLA GE 3057 VERDE ROVEGNO GE 580 VERDE CICAGNA GE 2513 VERDE S. OLCESE GE 6019 VERDE GE 3134 VERDE VERDE COGOLETO GE 9117 VERDE SAVIGNONE COGORNO GE 5330 VERDE SERRA RICCO' GE 7836 FASCIA GE 121 VERDE SESTRI LEVANTE GE 19384 VERDE GE 4420 VERDE GE 2174 VERDE FONTANIGORDA GORRETO GE 335 VERDE SORI GE 153 VERDE TORRIGLIA 45/64 LAVAGNA GE 12954 VERDE USCIO GE 2241 VERDE LEIVI GE 2227 VERDE ZOAGLI GE 2528 VERDE MOCONESI GE 2649 VERDE MONTEBRUNO 271 GE Prov Ab.ti Comune VERDE Colore Comune Prov Ab.ti AIROLE IM 512 VERDE PIETRABRUNA IM APRICALE IM 563 VERDE PONTEDASSIO IM Colore 569 VERDE IM 2019 VERDE IM 482 VERDE 2872 VERDE AQUILA DI ARROSCIA IM 211 VERDE PRELA' BADALUCCO IM 1278 VERDE RIVA LIGURE BORDIGHERA IM 10728 VERDE S. BARTOLOMEO AL MARE IM 3126 VERDE IM 1174 VERDE CAMPOROSSO CIPRESSA COSIO DI ARROSCIA IM 5063 VERDE S. BIAGIO DELLA CIMA IM 1187 VERDE S. LORENZO AL MARE IM 1411 VERDE IM 13632 VERDE IM 7428 VERDE IM 277 VERDE TAGGIA DIANO MARINA IM 6298 VERDE VALLECROSIA DIANO S. PIETRO IM 1100 VERDE VASIA IM 457 VERDE VERDE VILLA FARALDI IM 449 VERDE DOLCEACQUA IM OSPEDALETTI 3555 IM Prov Ab.ti VERDE Colore 10003 VERDE LEVANTO SP 5741 VERDE SP 8438 VERDE Comune ARCOLA SP 1921 Comune Prov Ab.ti Colore BOLANO SP 7445 VERDE ORTONOVO BONASSOLA SP 974 VERDE PORTOVENERE SP 4239 VERDE CASTELNUOVO MAGRA SP 7948 VERDE RIOMAGGIORE SP 1820 VERDE VERDE Colore SP 20113 VERDE ALASSIO 11757 SP Prov Ab.ti 11325 SV SARZANA VERDE DEGO Prov Ab.ti SV 1937 Colore VERDE ALBENGA SV 22723 VERDE FINALE LIGURE SV 12303 VERDE SV 947 VERDE LERICI Comune ALBISOLA SUPERIORE ALBISSOLA MARINA ALTARE Comune SV 11017 VERDE GARLENDA SV 5678 VERDE GIUSTENICE SV 901 VERDE SV 2259 VERDE SV 1281 VERDE SV 2222 VERDE LAIGUEGLIA BALESTRINO SV 531 VERDE MALLARE BARDINETO SV 628 VERDE MASSIMINO SV 125 VERDE SV 3285 VERDE BOISSANO SV 2065 VERDE MILLESIMO BORMIDA SV 451 VERDE MURIALDO SV 881 VERDE CAIRO MONTENOTTE SV 13678 VERDE NOLI SV 2878 VERDE SV 807 VERDE CALICE LIGURE SV 1463 VERDE ORCO FEGLINO CALIZZANO SV 1568 VERDE OSIGLIA SV 476 VERDE SV 931 VERDE CARCARE SV 5672 VERDE PALLARE CELLE LIGURE SV 5402 VERDE PIANA CRIXIA SV 813 VERDE CENGIO SV 3858 VERDE PIETRA LIGURE SV 9215 VERDE SV 552 VERDE CERIALE SV 5556 VERDE PLODIO CISANO SUL NEVA SV 1629 VERDE ROCCAVIGNALE SV 709 VERDE COSSERIA SV 1048 VERDE SPOTORNO SV 4260 VERDE 46/64 Di seguito si rappresenta il territorio regionale colorando ogni comune sulla base della infrastruttura a banda larga presente. 47/64 In merito ai servizi telematici l’offerta attuale è articolata ed in evoluzione; rifacendosi all’analisi dell’Osservatorio SOL-CRC a cui partecipa Regione Liguria tramite il CRC Liguria, è possibile identificare un primo inquadramento dell’offerta di servizi telematici istituzionali in Liguria e dei relativi limiti strutturali. In merito ai Comuni della Liguria (>10mila ab.) è interessante analizzare per fascia dimensionale e rispetto ai dati del Nord Ovest e nazionali le per prestazioni e servizi telematici offerti: Sito istituzionale > 60mila ab. 20-60mila ab. 10-20mila ab. Media Liguria Media Nord Ovest Media Italia Modulistica Informazioni interattive Servizi transattivi Autenticazione 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 92,9% 95,8% 100,0% 12,5% 21,4% 25,0% 50,0% 25,0% 14,3% 20,8% 50,0% 0% 7,1% 8,3% 96,8% 96,8% 92,1% 87,1% 45,6% 45,8% 34,9% 34,1% 19,4% 20,7% Fonte: Osservatorio SOL-CRC (dati novembre-dicembre 2005) Sempre in merito ai Comuni della Liguria è verificabile il limite di presenza di servizi interattivi (quelli più utili alle esigenze dei cittadini e dei soggetti economici) suddividendo per grado di interattività dei servizi offerti, in percentuale e valori assoluti, i servizi resi: 100% Numero Comuni > 10.000 ab. 2 90% 2 80% 2 1 70% 1 60% 50% 40% 9 5 30% 1 20% 10% 1 0% > 60mila ab. No sito istituzionale Informazioni interattive 20-60mila ab. 10-20mila ab. Sito vetrina o solo informativo Vetrina della modulistica Almeno un servizio transattivo Fonte: Osservatorio SOL-CRC (dati novembre-dicembre 2005) 48/64 La qualificazione dell’offerta dei servizi di livello comunale può essere inquadrata sulla base della seguente tabella che identifica i primi 19 servizi più diffusi tra i Comuni della Liguria con più di 10.000 ab.: Nome servizio (COMUNI) Numero Comuni Bandi e avvisi pubblici Pagamento Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) Dichiarazione Tassa Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani (TARSU) Dichiarazione Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) Concessione occupazione temporanea suolo pubblico Denuncia inizio attività edilizia (DIA edilizia) Certificato destinazione urbanistica Pagamento Tassa Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani (TARSU) Autocertificazione anagrafica Permesso a costruire Pagamento canone/tassa occupazione suolo e aree pubbliche (COSAP/TOSAP) Iscrizione servizio mensa scolastica Concorsi pubblici Concessione occupazione permanente suolo pubblico Comunicazione opere di manutenzione ordinaria Richiesta rimborso Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) Iscrizione asilo nido Comunicazione inizio lavori edilizia Autorizzazione rottura suolo pubblico Comuni che erogano il servizio Popolazione in modalità coperta transattiva 18 0 450.946 17 4 1.060.841 14 0 377.102 14 0 1.007.140 14 0 922.009 13 0 863.427 13 12 0 1 331.458 1.005.704 11 10 9 0 0 0 840.786 903.508 279.362 9 9 9 1 0 0 830.002 294.616 184.103 8 0 749.815 7 0 706.920 7 7 7 1 0 0 818.540 760.814 757.253 Fonte: Osservatorio SOL-CRC (dati novembre-dicembre 2005) Per quanto riguarda il livello sovra-comunale è altresì rilevante l’analisi macroscopica dei siti delle, Province liguri e della Regione: Province Regione Enti Enti dotati di sito web Siti con almeno 1 servizio Siti dotati di url standard 4 4 4 4 Fonte: Osservatorio CRC Liguria 49/64 1 1 1 1 0 % 0 % 0% Per una maggiore qualificazione dell’offerta la figura seguente evidenzia il confronto dei servizi nei due cicli di rilevazione di febbraio-marzo e novembre-dicembre 2005: Fonte: Osservatorio CRC Liguria Immobili e fabbricati 1% 30 25 20 3% Mobilità, suolo e urbanistica 1% 2% 3% Commercio e turismo Diritti e doveri di cittadinanza 24% 156% Assistenza e sostegno sociale 10 6% Impresa 5 0 T empo libero, cultura e sport Salute, benessere e igiene Lavoro, disoccupazione e formazione professionale Anagrafe e Stato civile Scuola, Università e diritto allo studio Agricoltura, allevamento e foreste Pagamento Tassa Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani Autocertificazione anagrafica Denuncia inizio attività edilizia (DIA edilizia) 12% Certificato destinazione urbanistica F ebbraio-m arz o '05 N ov em bre-dice m bre '05 Dichiarazione Tassa Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani 12% Dichiarazione Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) Concessione occupazione temporanea suolo pubblico 11% Pagamento Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) Consultazione delibere determine e regolamenti 10% Bandi e avvisi pubblici 9% Ambiente, ecologia e inquinamento Inoltre analizzando le rilevazioni di 29 enti liguri di riferimento (24 Comuni principali, 4 Province, 1 Regione) sulla base dell’area tematica a cui appartiene ciascun servizio censito, emerge che la maggioranza dei servizi on line erogati dagli enti liguri, in favore di cittadini e imprese, appartiene all’area Immobili e Fabbricati (138 servizi pari al 24% dei servizi totali), seguita dalla Mobilità, Suolo e Urbanistica (66 servizi pari al 12%) e dal Commercio e Turismo (70 servizi pari a circa 12%). I servizi rientranti in queste tre aree sono servizi con un alto livello di utilità in chiave utente e una maggiore complessità burocratica per l’ente; nell’area tematica Immobili e Fabbricati rientrano, infatti, i servizi inerenti all’imposta comunale sugli immobili (ICI), i servizi riferiti ai lavori di edilizia e quelli in favore degli 50/64 allacciamenti di forniture energia/acqua; nell’area Commercio e Turismo rientrano tutti i servizi inerenti alle attività commerciali e turistiche (avvio attività, chiusura temporanea/definitiva, voltura, trasferimento, riqualificazione ecc.); dell’area Mobilità, Suolo e Urbanistica fanno parte tutti i servizi che interessano il suolo pubblico (come la richiesta d’occupazione temporanea o permanente del suolo pubblico, la richiesta del passo carrabile ecc.). A seguire, come evidenziato dal grafico che segue, l’area Diritti e doveri di cittadinanza con 64 servizi, Assistenza e sostegno sociale (59), Impresa (52), Ambiente, ecologia e inquinamento (37), Tempo libero, cultura e sport (32), Salute, benessere e igiene (17), Lavoro, disoccupazione e formazione professionale (15), Anagrafe e Stato civile (9), Scuola, Università e diritto allo studio (8) e Agricoltura, allevamento e foreste (4). Fonte: Osservatorio CRC Liguria Per ulteriore qualificazione dell’offerta le tabelle sottostanti riportano il dettaglio degli enti liguri erogatori dei servizi transattivi e i servizi erogati da ciascun ente. Territorio Ente Provincia di Genova Servizi transattivi Comune di Genova Provincia di Genova Comune di Loano Comune di Savona Comune di Alassio Comune di San Remo Regione Liguria Provincia di Savona Provincia di Imperia Regione 9 1 1 1 1 1 3 Fonte: Osservatorio CRC Liguria Ente Servizi transattivi Comune di Genova Provincia di Genova Comune di Loano Comune di Savona Comune di Alassio Comune di San Remo Regione Liguria Pagamento ICI Pagamento ICP Lettura contatore gas Richiesta allacciamento rete gas Pagamento bolletta gas Iscrizione servizio mensa scolastica Iscrizione asilo nido Pagamento TARSU Pagamento contravvenzioni Comunicazione assunzioni/trasformazioni/cessazioni di lavoro Pagamento ICI Pagamento ICI Dichiarazione cambio di abitazione Pagamento ICI Comunicazione inizio lavori edilizia Inserimento curriculum banca dati domanda/offerta di lavoro Inserimento offerte banca dati domanda/offerta di lavoro Fonte: Osservatorio CRC Liguria 51/64 D) Descrizione dell’intervento L’intervento ha l’obiettivo di rafforzare l'infrastruttura materiale di connettività a banda larga e i servizi fruibili tramite essa a supporto dello sviluppo e della diffusione delle nuove tecnologie sul territorio regionale. Verrà quindi sviluppato un quadro organico di ricerca, sperimentazione e sviluppo di strumenti innovativi per la connettività territoriale e la rete dei servizi innovativi veicolati tramite la banda larga sul territorio regionale. Sulla base di questo obiettivo si otterrà una riduzione del fenomeno del Digital Divide presente in quel territorio laddove cittadini e categorie economiche e centri di ricerca non possono fruire di servizi della Pubblica Amministrazione attraverso il canale digitale a causa dell’assenza di infrastrutture a banda larga e/o di servizi istituzionali erogati attraverso i canali digitali. Per annullare il digital divide sia sulla parte infrastrutturale sia su quella relativa ai servizi l’intervento verrà attuato attraverso due direttrici che saranno modulate in modo da massimizzare il beneficio sul territorio in termini di comuni coperti e di percentuale di popolazione coperta: − sviluppo dell’offerta dei servizi telematici istituzionali innovativi, erogabili e fruibili grazie all’infrastruttura a banda larga. Durante la fase progettuale verrà analizzato, e approfondito da ricerche specifiche coinvolgendo le opportune competenze accademiche, lo stato attuale dell’offerta dei servizi telematici istituzionali al fine di definire gli ambiti di domanda poco o per nulla soddisfatti su cui intervenire nell’ambito del presente Intervento; − sviluppo della connettività territoriale ad elevata capacità per cui si opererà nelle aree che saranno identificate in situazione di “digital divide” a seguito dell’istruttoria che sarà condotta in fase progettuale. Si evidenzia infatti che nella fase attuale è in corso la definitiva attuazione del progetto regionale per la diffusione della banda larga in Liguria che consentirà di identificare, durante la fase progettuale, gli ambiti marginali su cui sarà necessario intervenire nell’ambito del presente Intervento. In fase progettuale verranno quindi identificati i contenuti operativi dell’intervento per consentire il soddisfacimento del bisogno identificati al punto precedente, come migliore soluzione scaturita dall’analisi della domanda e offerta di connettività e di servizi innovativi nella logica della diffusione dell’innovazione nel network pubblico. In questa logica un primo risultato dell’Intervento sarà la produzione di strumenti utili alla definizione della strategia regionale complessiva che consistono proprio nell’indagine svolta con il coinvolgimento del mondo accademico sulla specificazione della domanda e dell’offerta di servizi telematici innovativi sul nostro territorio regionale. Sarà a tal fine costituito un Gruppo di contatto di ricerca e innovazione con l'Università di Genova per orientare la progettazione esecutiva , anche sulla base delle linee di ricerca attualmente attive, verso la sperimentazione di servizi innovativi utili alla diffusione delle tecnologie e della società dell'informazione regionale. La scelta dei servizi stessi sarà basata anche sull'analisi preventiva di best practice e casi di eccellenza già attivi o a livello prototipale a livello comunitario. Sulla base dei risultati disponibili della ricerca sui temi della connettività a banda larga e dei servizi telematici innovativi tanto strettamente applicativi quanto relativi a funzioni trasversali 52/64 (ad esempio telefonia VoIP) e a seguito anche di interventi di sperimentazione operativa, si opererà nello sviluppo delle infrastrutture di comunicazione e/o di erogazione dei servizi telematici. Per quanto riguarda la connettività prima di identificare gli interventi occorre specificare la struttura della rete, questa è composta da due livelli: − la rete di accesso che collega l’utente finale sino al primo apparato di rete intelligente (ad esempio centrale telefonica) − rete di dorsale (portante) che si articola in più livelli e che collega il primo apparato intelligente (centrale telefonica più vicina all’utente) al resto degli apparati. In futuro, potrebbero nascere soluzioni alternative basate sul wireless per la rete di accesso, ma solo quando si potrà introdurre la reale liberalizzazione delle frequenze Wimax. Oggi l’utilizzo di tecnologie wireless wifi o hyperlan può essere complementare per la rete di accesso in territori dove la popolazione è effettivamente molto distribuita.; occorre poi sempre collegarsi ad una dorsale ad alta velocità basata su fibra ottica. Le pubbliche Amministrazioni possono sostanzialmente declinare gli interventi secondo due possibili categorie di modelli di sviluppo: − supporto al mercato: stimolando la domanda e quindi supportando lo sviluppo ed il completamento degli asset esistenti e di servizi che promuovano la domanda (ad esempio la formazione); l’intervento della Pubblica Amministrazione è indiretto o se diretto nello sviluppo di asset comunque non prevede la gestione degli stessi ma sostanzialmente l’acquisizione di servizi − integrazione del mercato: generando le condizioni per la nascita di nuovi operatori che sviluppino nuovi ed innovativi asset, in questo caso la realizzazione di nuove reti impone il presidio di tutto il ciclo di copertura del digital divide, quindi impegna la Pubblica Amministrazione nelle attività di gestione, assistenza e commercializzazione dei servizi . Dal confronto con altre Regioni e dalle esperienze in corso è emerso che fondamentalmente non esistono casi in cui sia possibile adottare scelte uniche in un senso (supporto del mercato esistente) o nell’altro (integrazione del mercato esistente). Regione Liguria intende intervenire promuovendo direttamente o indirettamente la realizzazione di infrastrutture senza prevedere la gestione, l’assistenza e la commercializzazione del servizio. Esperienze maturate in altri contesti hanno evidenziato come strategica la focalizzazione degli interventi nel supporto della creazione di dorsali ad altissima velocità, ove l’impegno della Pubblica Amministrazione può andare dalla realizzazione di asset infrastrutturali (cavidotti) da affittare agli operatori a garanzia della competitività alla stesura di fibra ottica da affittare comunque ad operatori. In entrambi i casi l’infrastruttura rimane di proprietà pubblica ma non genera costi ricorrenti in quanto “affittata” a soggetti terzi che la utilizzano per erogare, attraverso la loro rete di accesso, i servivi all’utenza. In questo intervento si prevedono anche azioni volte a: − diffondere l’alfabetizzazione informatica, mediante apposite sessioni formative, in modo da sostenere e stimolare la domanda; 53/64 − comunicare gli interventi in corso di realizzazione in modo da renderne coscienti i cittadini e le imprese e consentire loro di partecipare agli sviluppi. Per quanto riguarda il rafforzamento della rete dei servizi telematici l’intervento intende far evolvere la capacità della Regione Liguria e della Comunità degli Enti liguri nell’erogare servizi innovativi supportati da tecnologie IC a favore della qualità della vita del cittadino e a favore dei soggetti economici regionali (soprattutto le Imprese ma in generale tutti i soggetti economici, con o senza dipendenti, che svolgono la loro attività con continuità) nell’ottica di supportare lo sviluppo economico regionale, favorire la competitività e la capacità delle imprese liguri di effettuare marketing evoluto e cooperazione sistemica. Per queste attività, di natura trasversale ed estesa a tutti i comparti settoriali dell’Amministrazione, trae beneficio dall’inserimento e rafforzamento degli strumenti di interoperabilità e cooperazione applicativa tra sistemi legacy degli enti liguri al fine di mettere in rete servizi ed informazioni di qualità destinata ai cittadini in un contesto multimediale omogeneo e ben strutturato basato sulle necessità quotidiane del cittadino ligure sviluppando l’offerta di servizi a valore aggiunto interattivi anche transattivi. A supporto della diffusione complessiva dell’innovazione e della promozione della capacità innovativa ligure anche per quanto connesso all’internazionalizzazione delle imprese liguri si potrà prevedere l’utilizzo delle specifiche funzioni e di componenti tematiche settoriali multilingue orientati a elevare il livello di marketing diffuso del sistema produttivo innovativo regionale. In particolare l’intervento, concentrandosi sull’insieme dei servizi innovativi, intende, in una logica di valorizzazione e rafforzamento di altre iniziative analoghe di livello regionale: − sviluppare specifici servizi telematici ed iniziative accessorie per i distretti industriali e per lo specifico distretto tecnologico; − realizzare specifiche funzioni per il comparto dell’innovazione (accesso alle disponibilità e circolazione della capacità d’innovazione). In termini operativi il progetto prevede una serie di attività che favoriscano l’introduzione di strumenti di nuova concezione per l’integrazione delle tecnologie innovative con la Banda Larga per accelerare l’innovazione e l’implementazione di sistemi e servizi nel campo delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT). Si tratta di operare in un campo dove è necessario anticipare alla fase di implementazione una fase di ricerca e sperimentazione che, oltre a sostenere la ricerca di base, sosterrà anche attività di adattamento tecnico ed integrazione per il raggiungimento degli obiettivi . Tra le azioni principali che potranno essere oggetto di implementazione si evidenziano: 1) sviluppare lo spazio unico ligure dell’informazione e rafforzare il mercato dei prodotti e servizi ICT: - garantire un accesso agevole ai servizi telematici creare condizioni favorevoli per l’adozione di servizi digitali convergenti 54/64 - migliorare le condizioni per lo sviluppo dei contenuti digitali con attenzione al multilinguismo e diversità culturali monitorare la società dell’informazione in Europa raccogliendo ed analizzando dati sullo sviluppo, sulla disponibilità ed uso dei servizi. 2) Stimolare l’innovazione incoraggiando una più ampia adozione del’ICT nelle PMI e Pubbliche Amministrazioni (PA). In particolare a promuovere l’innovazione nei processi, servizi e prodotti favorendo le interazioni e le collaborazioni tra i settori pubblici e privati; 3) Creare una società dell’informazione aperta a tutti, sviluppare servizi più efficienti ed efficaci in settori di interesse generale e migliorare conseguentemente la qualità della vita dei cittadini. In particolare: - rendere più accessibili i contenuti digitali e migliorare l’alfabetizzazione informatica - migliorare la qualità, l’efficienza e l’accessibilità dei servizi elettronici in settori di interesse generali - creare servizi pubblici interoperabili paneuropei o trasfrontalieri a favore dello scambio di buone prassi. La necessità di sviluppare una fase di ricerca e sperimentazione è legata al fatto che il mondo delle architetture e dei servizi di TLC, sia di rete fissa che mobile, sta subendo da alcuni anni profondi cambiamenti. Dal punto di vista tecnologico, tra i punti di maggiore interesse si può notare l’utilizzo sempre crescente della tecnologia IP per qualunque tipologia di servizio. Oltre alle evoluzioni di carattere tecnologico, lo sviluppo dei servizi ICT è fortemente condizionato da aspetti normativi, quali la disponibilità/assegnazione di frequenze per determinati servizi (es. WiMax, DVB-H, ecc.), la possibilità per gli operatori di offrire e commercializzare servizi Triple Play (voce/dati/video) sia su reti fisse che mobili, la definizione delle regole e delle tariffe di interconnessione/unbundling, ecc. A questo scenario si aggiunge la diffusione sempre più rapida del Digitale Televisivo Terrestre come strumento di distribuzione di contenuti anche interattivi all’utenza. Con ogni probabilità sarà il digitale terrestre il motore di una sorta di "digitalizzazione di massa", perché ha dalla sua parte vantaggio importantissimo: è il naturale sviluppo della televisione attuale, universalmente diffusa presso ogni strato della popolazione (un'indagine CNIPA indica nel 96% il tasso di penetrazione della televisione attuale, con accesso più diffuso da parte delle persone meno giovani e meno istruite, che hanno notevoli difficoltà a sfruttare le nuove tecnologie). In sintesi, oggi i contenuti multimediali dispongono di tre principali piattaforme di distribuzione: il satellite, il digitale terrestre e internet, ciascuno con caratteristiche peculiari, ma con ampie zone di sovrapposizione. Oggetto di questo intervento sarà anche l’analisi di queste aree di sovrapposizione al fine di identificare il miglior approccio multicanale per raggiungere l’integrazione migliore tra i sistemi di diffusione al fine di garantire la massima penetrazione , in termini percentuali, dei servizi ICT sull’utenza. Uno dei risultati attesi dalla realizzazione dei servizi evoluti e dalla distribuzione di contenuti mediante gli opportuni canali è un prototipo di postazione di lavoro per la pubblica 55/64 amministrazione che preveda , con l’utilizzo della banda larga, la centralizzazione dei servizi in data center evoluti e la distribuzione degli stessi tramite un semplice browser web (anche da device di tipo PDA e in completa mobilità) senza problematiche di installazione e manutenzione. Centralizzare le risorse e distribuire i contenuti è l’obiettivo ambizioso della società dell’informazione in Liguria, che traguarda nella diffusione dei contenuti e dei servizi anche a tutta la cittadinanza il vero successo dell’informatizzazione e dell’ICT del 21esimo secolo. In merito all’identificazione degli ulteriori servizi applicativi l’analisi preliminare si inquadrerà nella strategia regionale sviluppata dal Piano Operativo triennale di Informatizzazione 2006 – 2008 e ai recenti indirizzi definiti dalla l.r. 42/2006 intendendo operare con un approccio innovativo in ambiti di consolidato interesse dell’utenza definita: - nei cittadini: servizi Sociosanitari e assistenziali, Trasporti, Modulistica e autocertificazione, Anagrafe e stato civile, Tributi, ICI, Opportunità di finanziamenti per i cittadini, formazione e studio, lavoro e formazione professionale, …) - nei soggetti economici: servizi di valorizzazione dell’accesso alle opportunità (cofinanziamenti, bandi, mercato pubblico, …), autorizzativi (inizio attività, sanitaria, infortunistica, assegnazioni partite e codici univoci, …), di sviluppo (visure catastali, camerali e urbanistiche, registrazione camerale, uso suolo pubblico, pagamenti, concessioni, …), controlli e rapporti con la P.A., certificazioni, gestione doganale, modulistica, autocertificazione, tributi e fiscalità, gestione immobiliare (ristrutturazioni, ICI, certificazioni urbanistiche, …), gestione del personale (situazioni previdenziali ed iscrizioni, sgravi previdenziali, formalizzazione assunzioni, gestione malattie, situazione e iscrizioni assicurative, …) sulla base delle risultanze , che perverranno dall’operato del Gruppo di contatto per la ricerca e innovazione avvalendosi, laddove opportuno, delle alte competenze nel mondo Universitario. I contenuti operativi dell’intervento nella fase di sperimentazione e implementazione a valle della fase di ricerca si identificheranno tramite criteri di identificazione dei servizi da considerarsi come prioritari per l’attuazione dell’intervento; tali criteri sono connessi: - ad aspetti di carattere generale quali : - frequenza di utilizzo - idoneità ed efficacia nel trasferimento in rete Internet del servizio settoriale - reale utilità - valore aggiunto acquisito nella forma telematica - servizi che mettono a sistema più amministrazioni e semplificano unificandolo l’accesso da parte dell’utenza - … - peculiari della realtà ligure: - connessi alle attività di ricerca svolte in ambito regionale - in grado di facilitare la diffusione dell’innovazione nel network pubblico regionale - dislocazione in aree marginali dell’utenza - distanza dai poli dove vengono normalmente rogati i servizi tradizionali - servizi utilizzabili da un’utenza intermedia per l’accesso da parte di categorie deboli quali le PMI, gli studenti, gli anziani - ... 56/64 L’intervento comprenderà anche le necessarie attività di rafforzamento e completamento dei servizi di back office di natura legacy indispensabili per supportare le funzioni di front office. Coerenze programmatiche tab 3.1 - Analisi COERENZA programmatica INTERNA dell' intervento verifica collegamenti con altri interventi dell'Ente attuatore interventi N atto programmatico dell'Ente N Piano Operativo Triennale di Informatizzazione 2006-2008, approvato dal Consiglio regionale con Deliberazione N. 5 del 21/2/2006 descrizione 1 Obiettivo strategico N. 2 Dispiegare le tecnologie di base sul territorio soprattutto nell’ambito del sistema pubblico di connettività a larga banda 2 Obiettivo strategico N. 4 Dare vita a progetti applicativi concreti da cui nascano servizi efficienti ed integrati per i cittadini e le imprese Piano Operativo Triennale di Informatizzazione 2006-2008, approvato dal Consiglio regionale con Deliberazione N. 5 del 21/2/2006 attuati da attuare comune/i di localizzazione Volume dell'investimento tab 3.2 a - Analisi COERENZA programmatica ESTERNA dell' intervento (Banda Larga) verifica sinergie rispetto ad altri interventi attuati /programmati dall'ente Attuatore interventi N atto programmatico dell'Ente N APQ “Rafforzamento Società dell’Informazione” Integrativo III 1 nel 2005 (Del. CIPE 19/2004) APQ “Rafforzamento Società dell’Informazione” Integrativo IV sottoscritto nel 2006 (Del. 2 CIPE 35/2005) descrizione attuati da attuare comune/i di localizzazione Volume dell'investimento Intervento numero 6 320.000 Apricale, tutti i comuni della comunità Montana Alta Val Trebbia e della Comunità Montana Alta Val Bormida 280.000 600.000 Intervento numero 2 11.000 639.000 Progetto Interregg IIIA Alcotrà 3 “RAL–Rete Alpi Latine” Progetto Interregg IIIB Medocc 4 “BLEuMED” 650.000 Comuni province di Imperia e 816.746 Savona 816.746 Comuni province di Imperia 596.250 596.250 tab 3.2 b - Analisi COERENZA programmatica ESTERNA dell' intervento (Servizi telematici) N. Territorio Servizi offerto 2 Territorio regionale Portale Web Unificato regionale Point attivi a Genova, La Spezia, Punti presidiati di accesso ai servizi “Liguria 3 Savona e Chiavari Informa Point” (in apertura IM) Sigma Ter – centro servizi regionale per i dati 4 Territorio regionale catastali 57/64 Enti coinvolti Enti liguri Popolazione regionale Enti liguri 5 Territorio regionale Iniziative regionali per favorir il riuso di soluzioni software (Progetti “Ligis riuso” e “People Liguria”) Enti liguri e CST Liguria E) Fattibilità degli interventi Fattibilità tecnico progettuale La conformità agli strumenti urbanistici e la compatibilità con la normativa ambientale sono riferibili agli eventuali impianti tecnologici la cui tipologia dipende dalla scelta dell’infrastruttura che verrà realizzata. Si rimanda al piano di progetto che sarà sviluppato durante la fase di progettazione esecutiva. tab 4 - Fattibilità progettuale-amministrativa verifica tecnico progettuale Ente attuator e Descrizione intervento loc intervento in area sotto utilizzata ob. 2 phasing out verifica procedurale amministrativa stato progettazione sdf prel. def. Aree o fabbricati proprietà pubblica esec. data aggiudicazione lavori / servizi / forniture autorizzazioni necessarie descrizione richiesta (si/no) criticità previste nelle fasi di attuazione ottenuta (si/no) Fattibilità procedurale – amministrativa In merito alla fattibilità procedurale – amministrativa dell’Intervento si identifica una rapida cantierabilità dell’Intervento stesso in quanto si opererà attraverso incarico diretto alla società regionale per l’informatica e la telematica Datasiel S.p.A totalmente partecipata dalla Regione, fermo restando quanto dichiarato all’articolo 8 comma 4 dell’articolato del presente accordo, 3. Cronoprogramma delle attività tecnico progettuali La data di esecuzione dei lavori è prevista per il 1/10/2007 e la fine per il 30/11/2008. F) Sostenibilità gestionale Per quanto riguarda la sostenibilità degli interventi di diffusione della banda larga questi non generano oneri gestionali a carico della Regione Liguria in quanto ai sensi della DGR 606/2006 i modelli di governance degli interventi non prevedono l’impegno né diretto né indiretto della Regione Liguria nelle fasi di gestione, assistenza e commercializzazione dei servizi. In relazione alla sostenibilità gestionale dei servizi istituzionali in fase di progettazione esecutiva sarà posta attenzione allo sviluppo di quei servizi che sono fruibili in banda larga e che presentano minori costi di gestione e/o costi di gestione compensati dall’informatizzazione degli stessi che saranno a carico delle spese correnti degli enti titolari dei servizi istituzionali. In fase ex ante non è quindi possibile valorizzare la tabella 7 “sostenibilità gestionale”. 58/64 G) Effetti attesi dall’intervento Come premesso l’Intervento in fase progettuale definirà la ripartizione delle risorse economiche sui due assi di sviluppo individuati: infrastrutture e servizi. Gli indicatori di realizzazione sono specifici per ogni asse di sviluppo: − per le infrastrutture il numero di utenze collegate e il numero di sedi comunali collegate; − per i servizi telematici il numero di servizi realizzati. Il valore dei singoli indicatori varia tra 0 ed un valore soglia massima in ragione delle scelte di riparto finanziario definite in fase progettuale. Il valore di soglia massima viene raggiunto solo nel caso di utilizzo del 100 % delle risorse sullo specifico asse di investimento. In merito ai valori obiettivo riportati nella tabella excel n.8 si precisa che: − indicatore “utenze collegate”: la popolazione ligure oggetto di digital divide infrastrutturale è pari a circa 132.000 abitanti al netto degli interventi già finanziati ed in corso di attivazione elencati nella tabella 3.2.; il valore soglia massima del presente intervento corrisponde ad una risoluzione del problema del digital divide infrastrutturale per un bacino di popolazione pari a circa 33.000 abitanti, che rappresentano il 25 % dei cittadini oggetto di digital divide. Sulla base dei dati nazionali si stima una penetrazione effettiva degli abbonamenti di circa il 15 % sugli abitanti oggetto dell’intervento pari circa 5000 abbonamenti che viene quindi indicato come valore soglia massima; − indicatore “sedi comunali principali collegate”: con il presente intervento tutte le sedi principali dei comuni oggetto dell’intervento disporranno della connessione a banda larga, si identifica un valore soglia massima relativo di 100 sedi; − indicatore servizi istituzionali fruibili attraverso infrastrutture a banda larga: con il presente intervento si intendono sviluppare servizi istituzionali innovativi Per un valore soglia massima relativo di 10 servizi telematici. Tab. 8 Indicatori di realizzazione Descrizione Indicatori APQ INDICATORI DI REALIZZAZIONE unità di misura valore obiettivo 1 (accademy point) postazioni multimediali N 2 (accademy point) studenti coinvolti /anno N 3 (accademy point) totale ore utilizzo terminali N 4 progetti di ricerca cofinanziati N 5 imprese coinvolte in progetti di ricerca N 6 sedi comunali principali collegate % 0 - 100 7 utenze collegate (cittadini e/o imprese) N 0 - 5000 8 Nuovi servizi implementati N 0 - 10 59/64 Sezione Programmatica Infrastrutture a supporto del sistema della ricerca, l’innovazione e l’alta formazione. Soggetto Attuatore: Regione Liguria attraverso ARSSU Costo complessivo: Euro 1.096.000,00 A) Definizione del bisogno e dimensionamento della domanda La Regione Liguria , si pone l’obiettivo strategico, fissato nel Documento di Programmazione Economico-Finanziaria 2006-2008, di sviluppare un sistema regionale della ricerca e dell’innovazione, integrato con l’università e i centri di ricerca operanti sul territorio. La nuova legge regionale 16/01/2007 n.2 “ Promozione, sviluppo, valorizzazione della ricerca, dell’innovazione e delle attività universitarie e di alta formazione“ prevede l’introduzione di una serie di nuove funzioni e competenze e l’istituzione di nuovi enti e organismi che necessitano di un rilevante investimento infrastrutturale e strutturale, tra i quale l’istituzione del Centro regionale della Ricerca e dell’Innovazione, ente strumentale della Regione Liguria, al quale la legge attribuisce numerose funzioni riportate nella descrizione dell’intervento al successivo punto C. La legge regionale prevede altresì altre funzioni e organismi da implementare, quale l’Osservatorio regionale sul sistema della ricerca, dell’innovazione e dell’alta formazione le cui funzioni, in fase di prima applicazione, sono svolte dal Centro stesso. I nuovi organismi previsti dalla legge regionale necessitano di disporre di strutture idonee allo svolgimento delle molteplici funzioni elencate. La Regione Liguria intende pertanto investire nel potenziamento e nella rifunzionalizzazione di strutture già esistenti sul territorio al fine di realizzare spazi appositamente attrezzati e altamente informatizzati e di facilitare occasioni di comunicazione, informazione, confronto e ricerca scientifica tra università, sanità, impresa e società sulle diverse piattaforme tematiche regionali, anche con riferimento ai poli di eccellenza esistenti. B) Analisi dell’offerta La sede per l’intervento selezionato è stata individuata in base all’esigenza di poter disporre in tempi adeguati di una sede avente il requisito della proprietà pubblica idonea all’utilizzo, accessibile ai servizi. L’immobile selezionato possiede il requisito fondamentale di poter essere velocemente ristrutturato e rifunzionalizzato . C) Descrizione dell’intervento L’intervento prevede la realizzazione di infrastrutture e strutture a supporto del sistema regionale della ricerca, l’innovazione e l’alta formazione, derivanti dall’attuazione della legge regionale 2/2007. La legge regionale, come anticipato sopra prevede l’implementazione di nuove funzioni e competenze e la costituzione di nuovi organismi operativi; quale il Centro regionale per la ricerca 60/64 e l’innovazione, e l’intervento in oggetto risponde alle esigenze strutturali e infrastrutturali poste dalle nuove funzioni e dai nuovi organismi. L’intervento, che consiste nella rifunzionalizzazione di un immobile da destinare a sede del Centro regionale, sarà realizzato nei Magazzini dell’Abbondanza al Molo, di proprietà del Comune di Genova, localizzati nell’area portuale esattamente confinante con la zona obiettivo 2 su cui gravita. Nei Magazzini, che attualmente sono caratterizzati da ampi open space, saranno realizzate le dotazioni e le attrezzature necessarie all’attività del Centro, quali uffici, archivi, sale riunioni, reti informatiche e, preliminarmente dovrà essere realizzato su tutto l’immobile, un nuovo impianto di riscaldamento e condizionamento. Le ricadute dell’intervento in termini di animazione dell’area e di sviluppo dell’economia del territorio interesseranno inevitabilmente le aree sottoutilizzate, situate di fronte all’immobile a pochi metri di distanza. Fra le esigenze primarie emerge quella relativa all’istituzione del Centro regionale della Ricerca e dell’Innovazione, ente strumentale della Regione Liguria, al quale la legge attribuisce numerose funzioni, quali: a) la formulazione di proposte per la definizione del Programma triennale di sviluppo e sostegno all’università, alla ricerca ed all’innovazione , di cui all’articolo 5, e per la definizione del Piano operativo annuale, di cui all’articolo 6; b) la partecipazione a bandi europei o nazionali per acquisire risorse aggiuntive da destinare alla promozione della ricerca e dell’alta formazione; c) l’attuazione dei progetti, dei programmi e delle attività ad esso affidati nonché le attività di monitoraggio e valutazione ex-ante, in itinere ed ex-post; d) l’elaborazione di proposte e progetti in materia di ricerca e innovazione, in coerenza con la programmazione regionale; e) la promozione di informazioni sui programmi nazionali ed internazionali, allo scopo di agevolare il più ampio coinvolgimento e la più estesa partecipazione da parte di soggetti locali; f) la promozione di collaborazioni e la sinergia tra istituzioni, pubbliche e private, attive nei settori d’intervento; g) l’assolvimento di un ruolo di interfaccia tra la domanda di ricerca e innovazione espressa dalle aziende e la relativa offerta di livelli di ricerca coerenti con gli investimenti attivabili dalle aziende stesse; h) la selezione, per l’ammissione ad eventuali benefici, di iniziative imprenditoriali finalizzate alla creazione d’impresa. Inoltre Centro può erogare servizi, finalizzati a stimolare processi di innovazione tecnologica aziendale, altamente specialistici alle imprese quali: a) audit aziendale, relativo all’esame della struttura di produzione, dell’organizzazione, della situazione economico-finanziaria, del mercato attuale e potenziale e al monitoraggio del patrimonio tecnologico aziendale; b) valutazione fabbisogni e potenzialità di innovazione, con relativa valutazione delle ricadute positive in termini di aumento competitività dell’impresa; c) individuazione processi interni di sviluppo e ammodernamento; d) valutazioni costi di realizzazione dei processi di sviluppo e ammodernamento e quindi della loro sostenibilità finanziaria; e) assistenza nell’individuazione del fabbisogno di formazione del personale interno all’azienda per attuare l’innovazione e nella ricerca di nuovi profili professionali da inserire in azienda; 61/64 f) individuazione di canali di finanziamento regionali, nazionali o comunitari per la realizzazione dei progetti di innovazione; g) valutazione dei risultati di spin-off che hanno avuto accesso ai benefici della presente legge. Tale attività potrà essere svolta dal Centro anche avvalendosi di collaborazioni con società controllate dalla Regione. Infine il Centro regionale fornisce il proprio supporto alle diverse strutture regionali per la gestione delle attività necessarie alla realizzazione degli investimenti dalle stesse attuati nei settori della ricerca e dell’innovazione. Al Centro regionale è pertanto demandata l’attuazione del programma triennale regionale in materia di ricerca e innovazione, in corso di predisposizione da parte della Regione Liguria, che sarà finanziato da risorse regionali e da risorse FESR e FSE 2007-2013. La declinazione delle misure da attuare, con l’indicazione delle relative risorse. sarà contenuta nel piano annuale, definito in base agli obiettivi strategici contenuti nel programma. L’attività del centro per il perseguimento delle funzioni individuate dalla legge regionale svilupperà seminari, convegni ed occasioni di incontro a livello regionale, nazionale e internazionale e la ricaduta economica in termini di utilizzo dei servizi riguarderà l’area antistante del porto antico situata in zona obiettivo 2. Più in generale e di portata più importante saranno le ricadute economiche relative all’attività del centro nei confronti dell’intero sistema regionale dell’alta formazione della ricerca e dell’innovazione. D) Coerenze programmatiche Per quanto riguarda la coerenza esterna l’Intervento si inquadra nell’ambito alla programmazione regionale, nazionale e comunitaria. In merito al livello regionale questo è identificabile: - - - nelle priorità tracciate dal Documento preliminare per il Quadro Strategico Regionale 2007 – 2013 in particolare nella specifica “Priorità orizzontale: Innovazione e ricerca” che prevede si avvii l’attivazione di forti sinergie tra università, ricerca, imprese e la valorizzazione del territorio come esito produttivo diretto dell’investimento in conoscenza anche avviando una ricognizione delle risorse esistenti a livello regionale. Il principale obiettivo è la creazione di uno “spazio Liguria” della ricerca per favorire lo sviluppo e la competitività delle imprese liguri, collegando l’investimento in ricerca al rafforzamento delle filiere formative costruite attorno ai poli d’eccellenza della ricerca, valorizzando le connessioni possibili tra industria e ricerca; nella “Strategia Regionale dell’innovazione” della Regione Liguria, approvata in data 28/02/03 con D.G.R. n. 211, avente lo scopo di fornire una cornice di riferimento e un quadro delle strategie da adottare nel campo dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. Nella legge regionale 2/2007 “Promozione, sviluppo e valorizzazione della ricerca dell’innovazione e delle attività universitarie di prossima approvazione e nelle linee di intervento previste nel piano triennale. Le indicazioni relative alla coerenza programmatica rispondono tutte agli obiettivi previsti dalla strategia di Lisbona. 62/64 E) Fattibilità degli interventi In merito alla fattibilità procedurale – amministrativa dell’Intervento si identifica la necessità di procedere ad una rapida cantierabilità dell’Intervento stesso necessaria vista l’esigenza di dare attuazione alla legge regionale 2/2007. L’art 34 della legge prevede i tempi di costituzione del Centro e l’operatività dello stesso in tempi brevi. L’intervento non dispone dello studio di fattibilità che verrà redatto a seguito della sottoscrizione dell’accordo di comodato d’uso dell’immobile di proprietà del Comune di Genova per la sua destinazione a Centro regionale di ricerca e sarà incluso nel quadro attuativo dell’Accordo solo dopo l’approvazione del progetto preliminare. L’intervento si inquadra nell’ambito della costruzione del sistema complessivo della Ricerca e del Trasferimento tecnologico in Liguria, con particolare riferimento al rafforzamento dei principali attori del sistema operanti sul territorio quali l’Università, il C.N.R. e gli altri Centri di ricerca con riferimento alle attività di ricerca, innovazione e alta formazione. La Regione Liguria si propone di svolgere un ruolo di regia del Sistema e pertanto si pone direttamente come soggetto attuatore, attraverso ARSSU, degli interventi oggetto del presente accordo. F) Cronoprogramma delle attività La data dell’esecuzione dei lavori è prevista per il 1/6/2008 la fine il 30/04/2009. H) Sostenibilità gestionale La sede oggetto dell’intervento è di proprietà del Comune di Genova. Sono in corso di definizione le procedure finalizzate all’acquisizione con contratto di comodato gratuito dell’immobile. Con Deliberazione n. 349 del 3/04/2007 la Giunta Regionale ha approvato il Protocollo d’Intesa relativo all’acquisizione con contratto di comodato d’uso gratuito per 20 anni dei “Magazzini dell’abbondanza al Molo-Genova” specificando le finalità d’utilizzo con riferimento all’insediamento di attività finalizzate alla ricerca, all’alta formazione e ad iniziative culturali e didattiche in connessione a progetti di rilevanza anche internazionale. La gestione dell’immobile è a carico della Regione che provvederà attraverso apposite poste di bilancio. I) Effetti dell’intervento Gli effetti immediati dell’intervento sono: la possibilità' poter disporre di strutture e infrastrutture a supporto dell’implementazione del sistema della ricerca e dell’innovazione; dare pronta attuazione alla nuova legge in materia di ricerca innovazione trasferimento tecnologico e alta formazione; 63/64 creare sinergie tra i componenti del sistema regionale della ricerca e ricerca innovazione trasferimento tecnologico e alta formazione; l’attivazione compiuta della convenzione Università' Regione nell'ambito della innovazione tecnologica sostanziale; La realizzazione di tutti i suddetti obiettivi passerà sostanzialmente attraverso tre fasi: - Progettazione di dettaglio. Realizzazione interventi; Messa in esercizio Tab. 8 Indicatori di realizzazione Descrizione Indicatori APQ INDICATORI DI REALIZZAZIONE unità di misura 1 (accademy point) postazioni multimediali 2 (accademy point) studenti coinvolti /anno N 3 (accademy point) totale ore utilizzo terminali N 4 progetti di ricerca cofinanziati N 5 imprese coinvolte in progetti di ricerca N 6 Metri quadri da rifunzionalizzare mq valore obiettivo N 64/64 3000 circa