NOBILE SILVIA MATR. 27012 RIASSUNTO TESI: BANCHE
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NOBILE SILVIA MATR. 27012 RIASSUNTO TESI: BANCHE
NOBILE SILVIA MATR. 27012 RIASSUNTO TESI: BANCHE E MULTICANALITA’ Il lavoro si propone di individuare e di esaminare i principi economici alla base della strutturazione del sistema distributivo nonché della sua gestione. Si tratta di affrontare questioni quali, ad esempio, il numero e la tipologia di canali distributivi di cui si deve dotare una banca, il numero e la tipologia di prodotti che devono essere distribuiti da ciascun canale, se i singoli canali devono operare in concorrenza tra loro o se invece devono essere tra loro coordinati e, in quest’ultimo caso, quali meccanismi di coordinamento devono essere adottati. Si tratta di aspetti cruciali per il raggiungimento del duplice obiettivo delle politiche distributive, ossia: - la massimizzazione dell’efficacia dell’attività distributiva svolta dalla banca, ossia della capacità di soddisfare le esigenze della clientela e di creare valore per quest’ultima; - la massimizzazione dell’efficienza economica e operativa dei canali, e cioè la minimizzazione dei costi operativi sostenuti dalla banca per la distribuzione dei propri prodotti e servizi. La prospettiva dalla quale la presente analisi viene svolta è quella di un’impresa che produce servizi finanziari, principalmente retail, e che deve decidere sulle modalità di distribuzione degli stessi a segmenti di clientela in parte predefiniti. I primi quattro capitoli presentano alcuni concetti di base necessari per comprendere correttamente le problematiche connesse con l’attività distributiva. In primo luogo, viene analizzato il concetto di distribuzione dei servizi finanziari, intesa come forma di accesso ai servizi, 1 nell’economia e ci si sofferma sui compiti svolti dai canali distributivi, dei quali viene proposta una classificazione: sportello bancario; sistema di carte di credito; canali automatizzati; reti di distribuzione commerciale; Phone banking; PC banking; Internet banking. In secondo luogo, vengono evidenziate le peculiarità insite nella distribuzione di servizi e prodotti finanziari. Infine, si illustra il processo decisionale che porta alla strutturazione del sistema distributivo e alla sua gestione offrendo, per ciascuno dei canali, una approfondita descrizione avendo a riferimento: - la definizione del canale; - descrizione dei servizi offerti dal canale; - descrizione dei segmenti di clientela; - eventuale aspetto normativo che disciplina l’operatività. La struttura distributiva utilizzata da una banca rappresenta il punto di arrivo di un complesso processo che parte dall’analisi delle esigenze espresse dalla clientela e delle loro preferenze, in seguito alla quale si giunge all’identificazione del sistema distributivo che massimizza il valore creato dalla banca per i propri clienti. Una volta definita la struttura distributiva ottimale per la clientela è necessario verificarne la sostenibilità economica per la banca. A tal fine, il capitolo 5 propone uno schema di analisi dell’efficienza operativa dei canali che si fonda sull’esame dei costi sostenuti dalla banca per la costituzione e la gestione di ciascun canale. I passaggi fondamentali per verificare e garantire l’efficienza delle scelte distributive sono i seguenti: - individuazione delle componenti di costo del processo distributivo; - misurazione dei costi totali di canale e stima dei costi per la distribuzione di ogni servizio attraverso i diversi canali; - misurazione della performance dei canali e controllo dei costi. 2 In considerazione della molteplicità dei servizi offerti dalle banche e della eterogeneità della clientela cui si rivolge, nonché delle diverse funzioni di costo e ricavo associate a ciascun canale, è presumibile che il sistema distributivo ottimale per una tipica banca retail sia rappresentato da un sistema che prevede il ricorso a una pluralità di canali, così come illustrato nel capitolo 6 che tratta di temi quali la dimensione dei singoli canali e la scelta tra canali interni e canali esterni. In conseguenza del ricorso a sistemi distributivi multicanale emerge un problema di organizzazione e di gestione dei diversi canali. A questo riguardo il capitolo 6 affronta anche i temi del coordinamento, del controllo e dell’incentivazione dei singoli canali, temi che si traducono in scelte riguardanti, ad esempio, la possibilità che tutte le scelte inerenti alla gestione dei canali vengano accentrate o lasciate ai singoli responsabili di canale, l’opportunità di utilizzare un unico marchio per i prodotti distribuiti attraverso i diversi canali o di più marchi, la possibilità di utilizzare canali di proprietà della banca o invece canali di terzi. Le diverse soluzioni a tali questioni portano all’individuazione di alcuni modelli organizzativi e gestionali dominanti (ad esempio, il modello della multicanalità integrata e coordinata), il cui grado di adeguatezza per la singola banca dipende sia dal contesto in cui essa opera sia dalle sue stesse peculiarità. Nel capitolo 7, infine, viene illustrata l’esperienza maturata dalle banche italiane. In particolare, vengono esaminate e commentate le tendenze che caratterizzano le politiche distributive del sistema bancario italiano e vengono illustrate le diverse soluzioni e modelli adottati. Uno specifico approfondimento è inoltre dedicato al tema dell’Internet banking. L’analisi di due casi aziendali, gruppo Unicredito e gruppo Sella, chiude il capitolo. 3