gennaio/dicembre 2013 - Ordine Assistenti Sociali Lazio

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gennaio/dicembre 2013 - Ordine Assistenti Sociali Lazio
Direttore Maurizio Andolfi
GENNAIO/DICEMBRE
2013
Presso Fondazione S. Andolfi
Via A. Venturi, 22
00162 Roma
OBIETTIVI E STRUTTURA
Questo Corso intende affrontare le complesse problematiche relazionali di tante coppie
che, nell’impossibilità di avere un figlio naturale, adottano un bambino proveniente
prevalentemente da Paesi in via di sviluppo.
I relatori invitati, professori universitari e personalità preminenti del settore, condurranno 11
lezioni teorico-pratiche seguendo il calendario e le tematiche riportati ampiamente nel
programma che segue. Verranno illustrate le fasi del processo adottivo seguendo il ciclo di
sviluppo della famiglia: dai tempi dell’attesa all’incontro con il bambino reale, dalla sua crescita nel
nuovo mondo, fino alla crisi adolescenziale e verranno descritte anche le criticità nella fase adulta
della persona adottata.
Nelle lezioni verrà dato ampio spazio al lavoro clinico con le famiglie di fronte ad emergenze
psicopatologiche del minore adottato e a segnali di forte disagio relazionale da parte dei genitori o
della famiglia allargata.
Sono previsti 4 laboratori clinici, guidati dai membri dell’equipe del Servizio Clinico per
Famiglie Adottive e Affidatarie, all’interno dei quali si potranno svolgere Esperienze Pratiche
Guidate a piccoli gruppi, supervisioni indirette del lavoro clinico dei partecipanti, ecc.
Sono previste 2 sessioni video, dedicate alla visione di sedute di terapie e/o consulenze di
Maurizio Andolfi su tematiche relative al Master. Le visioni saranno introdotte e guidate da Anna
Mascellani (psicologa, psicoterapeuta, didatta e responsabile del Servizio Clinico dell’Accademia di
Psicoterapia della Famiglia, Roma).
A CHI SI RIVOLGE
Il Corso si rivolge a tutti coloro che impegnano le proprie risorse professionali (giudici,
assistenti e operatori sociali, psicologi, psicoterapeuti, insegnanti, pediatri, ecc...) per la buona
riuscita del progetto adottivo.
CALENDARIO LEZIONI
1. Il ciclo vitale della famiglia adottiva
28 gennaio 2013
Antonio D’Andrea
Seguendo l’ottica dei processi evolutivi familiari verranno analizzate le somiglianze e le differenze
degli eventi critici presenti nel modello familiare adottivo ed in quello “naturale”. In particolare la
conoscenza di alcuni eventi imprevedibili, che sono quelli che maggiormente destabilizzano un
sistema familiare, rappresenta da un lato un fattore protettivo per il buon esito di un’adozione e
dall’altra permette ai diversi membri della famiglia adottiva di affrontarli con motivazioni ed
aspettative adeguate e reali.
2. L’incontro di vissuti ed esperienze dolorose: l’abbandono e la sterilità
25 febbraio 2013
Paola Re
Il trauma dell’abbandono e le diverse esperienze relazionali pregresse, comprese quelle in casa
famiglia o nelle famiglie sostitute, sono il bagaglio con il quale il bambino o il pre-adolescente e
l’adolescente giungono all’adozione. Seguendo i bisogni evolutivi del bambino nelle sue varie
tappe di sviluppo, e in particolare in prima infanzia, si intende accennare ai possibili esiti del
trauma dell’abbandono e del fallimento/carenza ambientale, nonché al ruolo delle esperienze
relazionali extra-familiari (casa famiglia, scuola ecc.). Inoltre, alla luce sia dell’esperienza clinica
con i bambini adottati, sia di abbinamento, si intende dar voce ai vissuti dei bambini (anche con
brevi esemplificazioni) rispetto ai legami originari e alle aspettative circa l’adozione.
Stefania Martinelli
Verrà affrontato il tema legato alla difficoltà che molte coppie vivono quando il divenire genitori
anziché essere un passaggio naturale, rappresenta un ostacolo che può apparire insormontabile.
Per le coppie la scelta dell’adozione spesso avviene al termine di un lungo percorso dove il dolore
e la delusione per i fallimenti ripetuti nella ricerca di un figlio proprio rappresentano i sentimenti
prevalenti.
Vengono illustrate le reazioni individuali e di coppia che derivano dalla scoperta della sterilità.
3. Laboratorio: Giuseppina Bannò – Sonia Riccardi
11 marzo 2013
4. Competenze, motivazioni e aspettative nel passaggio dalla mancata
genitorialità biologica a quella adottiva
25 marzo 2013
Leonardo Luzzatto
La genitorialità biologica e quella adottiva, anche se sembrano rispondere allo stesso scopo, quello
di consentire il passaggio dalla coppia coniugale a quella genitoriale, e aprono alla costruzione di
una famiglia, hanno caratteristiche diverse. Nella genitorialità adottiva si incontrano due situazioni
fallimentari alle quali si cerca una riparazione: quella dell'abbandono del bambino e quella della
impotentia generandi della coppia. Una alchimia che porta con sé dei rischi oltre alle potenzialità
evolutive. E' importante prendere in considerazione, insieme alle motivazioni profonde del
progetto adottivo (riparazione della ferita narcisistica, ricerca di una immagine di "normalità
sociale", fuga da spinte relazionali centrifughe) anche le aspettative che coinvolgono il figlio
adottivo, immaginato come colui che ripara magicamente ogni carenza. La lezione si propone di
prendere in considerazione questi argomenti.
5. Genogramma ed autobiografia nell’esperienza adottiva
22 aprile 2013
Antonio D’Andrea
L’esperienza adottiva si caratterizza per l’incontro di storie diverse e la capacità di accoglierle ed
integrarle nella loro interezza sapendo valorizzarne limiti e risorse. Potersi riconoscere in una
storia comune, condensata in un genogramma familiare, favorisce la costruzione di un forte senso
di appartenenza e di una chiara identità familiare: una necessaria “base sicura” dopo il trauma
dell’abbandono patito dal bambino.
Duccio Demetrio
L'adozione, nella vita della coppia, della famiglia, costituisce anche un' esperienza narrativa che
viene raccontata giorno per giorno dai diversi attori in gioco.
Il punto di vista autobiografico, ci consente assumere una modalità di carattere relazionale
fondata sulla scrittura di sé per viverne più intensamente i processi e per non disperderne la
memoria
6. Laboratorio: Giuseppina Bannò – Sonia Riccardi
13 maggio 2013
7. L’incontro con il bambino reale: sogno o terremoto?
27 maggio 2013
Alessandra Santona
L’incontro con il figlio adottivo avviene solitamente dopo un lungo periodo d’attesa in cui la coppia
ha maturato complesse aspettative, che non sempre si avvicinano alla realtà del bambino e alla
sua esperienza di vita.
Di fronte a questa evenienza lo spazio della conoscenza, dell’accoglienza e del riconoscimento
potrebbe essere occupato dalle attese irrealistiche dei genitori: ciò non consentirebbe un reale
scambio affettivo dando luogo ad inciampi relazionali, che condizionano fortemente la costruzione
della relazione e l’espressione delle risorse soggettive e interpersonali.
8. Sessione Video guidata: Anna Mascellani
10 giugno 2013
9. Ruoli affettivi e sociali del bambino adottato: la riscoperta dei nonni e
della rete sociale
24 giugno 2013
Antonio D’Andrea
Dopo un tempo più o meno lungo trascorso in un contesto di attesa e in una condizione di “rischio
identitario” il bambino adottato deve essere aiutato dai suoi genitori e dai membri della famiglia
allargata a ri-vivere il suo ruolo di figlio, nipote, fratello, ecc.: una esperienza che gli consentirà di
sentirsi in una dimensione relazionale ed affettiva stabile. Allo stesso tempo il suo inserimento a
scuola o in gruppo sportivo pone agli adulti-educatori di questi contesti il compito di far scoprire al
bambino non solo la specificità di questi ruoli sociali ma soprattutto di farlo sentire appartenente
alla rete sociale in cui vive.
10.Il lavoro clinico famigliare nei disturbi relazionali dell’infanzia adottiva
8 luglio 2013
Marco Chistolini
È noto che i bambini adottati sono generalmente reduci da storie difficili e da esperienza
sfavorevoli infantili, a volte, particolarmente gravi, che possono provocare alterazioni nel
comportamento, nella gestione delle emozioni, nel controllo degli impulsi e nella capacità i stare in
relazione con gli altri. I genitori adottivi che si trovano a crescere un bambino con queste
caratteristiche vanno facilmente incontro a difficoltà importanti, con il rischio che si scoraggino e
assumano una postura rifiutante/aggressiva nei confronti del figlio reo di non accettare il loro
amore. Durante l’incontro verrà presentato un modello di intervento clinico con la famiglia, basato
sull’utilizzo di diverse tecniche di lavoro con genitori e bambino a lungo sperimentato dal docente.
11. Laboratorio: Giuseppina Bannò – Sonia Riccardi
16 settembre 2013
12.…Ma “Noi” a chi apparteniamo? La crisi adolescenziale nella famiglia
adottiva: come intervenire?
30 settembre 2013
Giuseppina Bannò e Sonia Riccardi
L’adolescenza adottiva presenta alcune sue specificità ed è quindi importante saperne cogliere gli
aspetti di rischio e di protezione nell’ambito del processo terapeutico.
Per il figlio adottato la storia è una storia di abbandono e frequentemente di istituzionalizzazione.
Si configura spesso per questi figli l’idea di sovrapposizione tra il legame e la perdita.
La costruzione del legame adottivo apre al rischio dell’esperienza del dolore che connette il
presente con il passato attraverso la possibilità della perdita. In altri termini la relazione attuale
accentua la perdita che c’è stata e ne fa temere un’altra come possibilità e rischio. Lungo questo
crinale non è in gioco solo la relazione, ma aspetti della propria identità (proprio sé, identità
culturale).
Soprattutto in adolescenza dove è più evidente il processo di costruzione dell’identità attraverso il
gioco delle appartenenze. È come se l’adolescente ragionasse così: “mi separo dai miei genitori
adottivi, ma anche da quelli biologici a cui non sono mai <appartenuto> e che mi hanno
abbandonato”. Spesso le richieste di aiuto hanno a che fare con i temi della rabbia e
dell’aggressività, a volte agite, dei figli adottivi, come se il delicato processo di separazione e
differenziazione evocasse un dolore antico che è quello dell’abbandono originario.
Verrà presentato, con l’ausilio di casi clinici, il nostro modello clinico frutto di un lavoro svolto in
equipe presso l’Accademia della Famiglia Onlus.
13.Sessione Video guidata: Anna Mascellani
14 ottobre 2013
14.Criticità nella fase adulta della persona adottata e intervento clinico
28 ottobre 2013
Alessandra Santona
Fra le tappe del ciclo di vita della persona adottata, l’ingresso alla vita adulta e i compiti evolutivi
ad essa legati, seppur centrale per il benessere dell’individuo, è poco studiato dai ricercatori e si
hanno anche minimi riscontri rispetto ad uno specifico intervento clinico.
In realtà la relazione con i pari, la scelta del partner e la potenziale genitorialità possono diventare,
per chi ha vissuto l'esperienza dell'abbandono, una sfida evolutiva peculiare. In tal senso sarebbe
necessario conoscerne le caratteristiche e pensare, qualora fosse necessario, ad un percorso
terapeutico che tenga conto di tali peculiarità.
15. Laboratorio: Giuseppina Bannò – Sonia Riccardi
04 novembre 2013
16.La dimensione trigenerazionale della famiglia adottiva: distorsioni e
risorse
18 novembre 2013
Maurizio Andolfi
Come valutare una buona riuscita del processo adottivo? E’ fuor di dubbio che l’investimento
affettivo nei confronti di un bambino da parte dei genitori adottivi è profondamente legato a
come questi ultimi hanno vissuto la propria dimensione di figli nelle rispettive famiglie d’origine.
Se è stato raggiunto un buon livello di differenziazione da parte dei genitori adottivi (per dirla alla
Bowen) è prevedibile che le loro nuove funzioni genitoriali saranno armoniche e non gravate da
pesi e lealtà intergenerazionali e la relazione di coppia sarà una risorsa positiva nella crescita del
bambino. In questa lezione verrà illustrato come aiutare in terapia quelle famiglie dove questo
processo di differenziazione è stato incompleto, così da trasformare distorsioni e inversioni di
ruolo in nuove opportunità di crescita per gli adulti come pure per il bambino adottato.
17. Ricerca delle origini: risorsa o tradimento delle lealtà familiari
16 dicembre 2013
Marco Chistolini
Per molti figli adottivi, soprattutto durante l’adolescenza e nell’età adulta, si presenta il desiderio
di avare maggiori informazioni sul proprio passato e, talvolta, di rintracciare membri della famiglia
di origine. Importante, per poter lavorare efficacemente in queste situazioni, comprendere
l’entità del fenomeno, le sue motivazioni e, soprattutto, quale significato dare a questo bisogno.
Nell’incontro verranno presentati dati relativi alla letteratura internazionale sul tema e criteri
teorico-metodologici per intervenire in sostegno della famiglia adottiva che si confronta con il
tema della ricerca delle origini.
DOCENTI
Maurizio Andolfi, neuropsichiatra infantile, Direttore dell’Accademia di Psicoterapia della Famiglia
e direttore della rivista Terapia Familiare, Roma
Giuseppina Bannò, psicologa, psicoterapeuta, Servizio Clinico per Famiglie Adottive e Affidatarie Accademia della Famiglia Onlus, Roma
Marco Chistolini, psicologo e psicoterapeuta familiare, lavora da molti anni come clinico,
formatore e supervisore sui temi della tutela minorile, dell’affido familiare e dell’adozione. Autore
di numerose pubblicazioni e relatore in convegni nazionali ed internazionali, è responsabile
scientifico del CIAI (Centro Italiano Aiuto all’Infanzia) e collabora con numerose realtà pubbliche e
private
Antonio D’Andrea, psicologo psicoterapeuta familiare, Docente e Supervisore dell’Accademia di
Psicoterapia della Famiglia di Roma, ha lavorato come Dirigente nel Centro di Salute Mentale di
Formia (LT), è Autore di numerose pubblicazioni e relatore in convegni nazionali ed internazionali
in materia di adozione e collabora ai corsi di formazione organizzati dalla Commissione Adozioni
Internazionali
Duccio Demetrio, professore ordinario di Filosofia dell'educazione e di Teorie e pratiche
autobiografiche all'Università degli studi di Milano-Bicocca. Fondatore e direttore scientifico della
Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari (Ar), della rivista Adultità, di Graphein, Società di
pedagogia e didattica della scrittura e di Accademia del silenzio
Leonardo Luzzatto, psicologo, psicoanalista S.P.I. e I.P.A., lavora da molti anni nel servizio sanitario
nazionale come psicologo dirigente del servizio materno-infantile, nei consultori familiari,
attualmente della ASL RM B, dove si occupa di adozioni e di prevenzione e tutela della violenza di
genere. Svolge inoltre attività privata
Stefania Martinelli, psicologa, psicoterapeuta, Servizio Clinico per la Procreazione Assistita Accademia della Famiglia Onlus, Roma
Paola Re, psicologa, psicoterapeuta psicoanalitica dell’infanzia, dell’adolescenza e della coppia
Socio S.I.Ps.I.A., mediatore familiare didatta S.I.Me.F. da molti anni lavora come clinico, formatore
e supervisore nei temi della tutela minorile e, in particolare, dell’adozione, dell’affido familiare e
nei casi di separazione coniugale ad alta conflittualità
Sonia Riccardi, psicologa, psicoterapeuta, Servizio Clinico per Famiglie Adottive e Affidatarie Accademia della Famiglia Onlus, Roma
Alessandra Santona, psicoterapeuta familiare, ricercatore in Psicologia dinamica, Facoltà di
Psicologia dell’Università di Milano - Bicocca. Didatta dell’Accademia di Psicoterapia della Famiglia,
Roma. Consulente CIAI (Centro Italiano Aiuti all’Infanzia)