Impressionismo e pittorialismo

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Impressionismo e pittorialismo
La fotografia tra
Impressionismo e Pittorialismo
impressionismo
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La storia delle origini della fotografia si intreccia indissolubilmente con quella dei
movimenti artistici di quegli anni, non fosse solamente per il fatto che il primo grande
fotografo professionista (Nadar) è anche colui che ospita nel suo atelier la prima
mostra di quel gruppo che sarà poi noto come degli Impressionisti, la prima
Avanguardia Storica che da inizio all'arte contemporanea.
Con l’invenzione della fotografia è come se la pittura sia finalmente “liberata”
dall’esigenza realistica e possa quindi esplorare nuove forme espressive.
L’impressionismo è il movimento della pittura di getto, realizzata “en plain air” dove la
luce e i colori vengono trascritti per le impressioni ricevute dall’occhio dell’artista.
Rispetto alla scelta dei soggetti c’è abbandono delle tematiche “alte” per una
attenzione al quotidiano, alle scene di vita cittadine nei momenti di svago e di
intrattenimento pubblico. Paradossalmente nel parallelo Pittorialismo (categoria
storico-critica fotografica) l’intento sarà quello di ripercorrere invece le più consuete
tradizioni accademiche.
Nell'arte di Degas pittore ma anche fotografo ritroviamo una particolare attenzione
all'inquadratura, ma anche più in generale nella pittura di Monet quell'attenzione alla
variazione della luce sullo stesso soggetto che anticipa una delle caratteristiche
peculiari del linguaggio fotografico: la possibilità di lavorare per serie, nel tempo, sullo
stesso soggetto.
Edgar Degas (1834 – 1917)
L'orchestre de l'opéra , 1870
I bevitori d’assenzio, 1873
Mai prima di Degas un pittore avrebbe tagliato un soggetto fuori dai bordi del quadro. Questa
poetica dell’inquadratura ricorda da vicino una immagine “rubata” attraverso una istantanea
fotografica.
Claude Monet (1840 – 1926)
la serie delle cattedrali
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Monet dipinge la serie delle Cattedrali di Rouen tra il 1892 e il 1894. Si
tratta di 31 tele di diverso formato nelle quali il pittore concentra la sua
attenzione sugli effetti della luce nelle varie ore del giorno e con diverse
condizioni atmosferiche, sulle pietre della facciata.
Il soggetto è ripreso da un punto di vista ravvicinato, non interessa la forma
nel suo complesso, ma proprio quella varietà di piani e aperture proprie
della facciata romanica. Quindi gli effetti fuggevoli che la luce provoca sul
soggetto.
Questo progetto, pur collocato nel tardo impressionismo, anticipa un modo
di lavorare assai contemporaneo: vi è un intento scientifico, si assume una
metodologia di lavoro rigido; seppure gli esiti non trovino gli storici concordi.
È come se fosse un progetto fotografico: è infatti la fotografia che ha nella
sua tecnica, quindi nel suo linguaggio, la peculiarità della registrazione dei
fenomeni visivi, luministici, atmosferici. Ancora qualche anno (1904) al
primo procedimento a colori.
“Più invecchio più mi rendo conto che devo lavorare molto duramente per
riprodurre ciò che cerco: l’attimo istantaneo. L’influenza del clima sulle cose
e la luce che le caratterizza“ Claude Monet, 1891
Nelle immagini della pagina precedente non sono garantite le proporzioni tra le diverse tele
pittorialismo
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Prima che la fotografia scopra il suo linguaggio, cioè la consapevolezza della propria
tecnica e le ricadute di essa sulle scelte formali, la pittura è considerata il modello di
riferimento.
Anche solo nel vocabolario storico-critico i riferimenti ai prodotti del fotografo
avvengono attraverso i termini delle arti tradizionali: le stampe a contatto sono
disegni fotogenici, il dettaglio dato da un buon obiettivo è paragonato alla minuzia di
una incisione. Per non parlare dei “generi” e per primo il ritratto, che trova una piena
realizzazione nella rappresentazione della verità del soggetto.
La Fotografia viene definita ancella della Pittura, rispetto ad essa è troppo
meccanica, troppo ancorata al dato oggettivo. Limiterebbe lo spirito inventivo
dell’artista. Ecco spiegati tutti quei tentativi di “tradire” la natura della fotografia
travestendola da pittura.
Il Pittorialismo rappresenta la testimonianza, talvolta con esiti fin troppo letterari o
didascalici, di questo rapporto di filiazione della fotografia dalla pittura, laddove la
nuova tecnica è ancora ben lontana dal poter rivendicare una propria autonomia .
Oscar Gustave Rejlander, The Two Ways of Life, 1857
H. P. Robinson, Fading Away, 1858
Julia Margaret Cameron, Mary Hillier,
Elizabeth and Kate Kuhn,1864
H. P. Robinson, Hard Times, ca. 1860