elettromagnetoterapia: nuove soluzioni per vecchie

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elettromagnetoterapia: nuove soluzioni per vecchie
ELETTROMAGNETOTERAPIA: NUOVE SOLUZIONI PER VECCHIE PATOLOGIE
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un crescente interesse da parte della comunità scientifica circa l’impiego dei
campi magnetici nel trattamento di quadri patologici diversi.
Le recenti pubblicazioni su riviste indicizzate così come la reale mancanza di effetti collaterali indesiderati e le limitate
controindicazioni hanno spinto ortopedici, fisiatri, medici dello sport e fisioterapisti a riconsiderare una terapia antica
quanto la storia dell’uomo ma spesso sottovalutata e considerata come una terapia “alternativa”. Nonostante una
ampia evidenza scientifica, esiste ancora una certa resistenza da parte di alcuni esponenti della comunità ortopedica a
considerare la magnetoterapia una metodica non del tutto efficace ed affidabile, che poggia la sua credibilità scientifica
su studi non indipendenti, commissionati e sostenuti dai produttori di apparecchi magnetoterapici, e perciò per
definizione non scevri da contaminazioni commerciali.
Personalmente reputo sbagliato giudicare aprioristicamente un lavoro scientifico solo perché sostenuto da fondi privati;
sono la qualità e la costruzione metodologica dello studio stesso e soprattutto la onestà e la integrità dei ricercatori che
lo rendono credibile.
Onestà ed integrità che prescindono dai fondi, pubblici o privati, utilizzati per la ricerca. La magnetoterapia permette
un trattamento non invasivo, sicuro e semplice da adattare al distretto corporeo interessato dal dolore o dalla
situazione infiammatoria acuta o cronica.
Il campo magnetico terrestre è da sempre presente in natura e l’uomo conosce fin dall’antichità sostenze magnetiche
esistenti nell’ambiente capaci di influenzare positivamente il comportamento cellulare. L’azione biologica sui tessuti
umani è ormai ben conosciuta e documentata da numerosi studi scientifici (1,2,3,4,5,6). Dati clinici e sperimentali,
ottenuti da trials in vivo ed in vitro dimostrano come campi magnetici esogeni di livello molto basso siano in grado di
indurre profondi effetti su di una ampia varietà di sistemi biologici (7,8,9,).
Fin dai tempi antichi in Grecia, Cina, Giappone ed in Europa venivano riconosciute le proprietà terapeutiche dei campi
magnetici.
La prima trattazione scientifica risale al 1600, quando William Gilbert, medico personale della regina d’Inghilterra
pubblicò “De Magnete” , un trattato sulle proprietà terapeutiche delle pietre dotate di effetti magnetici nella cura di
varie patologie (10).
Todorov per primo ha pubblicato nel 1982 un libro sul trattamento mediante magnetoterapia di più di 2700 pazienti
affetti da almeno 33 patologie differenti (11). I campi di applicazione della moderna magnetoterapia prevalentemente
sono: la ritardata consolidazione delle fratture o la pseudoartrosi franca, le osteonecrosi, il dolore post-traumatico o
cronico e l’edema dei tessuti molli, post-acuto o cronico.
Viene impiegata inoltre per il trattamento di arteriopatie e flebopatie ed ulcere da decubito.
Pare che molte situazioni patologiche siano caratterizzate da variazioni del magnetismo interno delle cellule, variazioni
prodotte da perturbazioni dell’attività elettrica cellulare. Queste perturbazioni elettromagnetiche possono venir
normalizzate dalla azione dei campi magnetici. Il meccanismo d’azione dei campi magnetici non è ancora stato del
tutto codificato. Si presume che agiscano sulle membrane cellulari ripristinando il normale potenziale di membrana,
alterato per cause meccaniche, fisiche o chimiche.
Viene descritto un aumento della sintesi del DNA e del metabolismo cellulare. Viene descritto inoltre un incremento del
microcircolo attraverso una intensa neoformazione vascolare ed una azione piezoelettrica sull’osso facilitando
l’osteogenesi. Sono ben conosciuti l’effetto antiflogistico ed antinfiammatorio ( 12,13), si presuppone attraverso la
ripolarizzazione di membrana ed il ripristino della azione della pompa sodio/potassio, e l’effetto stimolante la
riparazione tissutale, grazie alla aumentata attività metabolica ed alla intensa neoangiogenesi.
Numerosi studi scientifici dimostrano come la esposizione ai campi magnetici favorisca la accelerazione della
guarigione biologica dei tessuti umani (14, 15,16). In questi studi vi è evidenza di come tutti i componenti del
processo di guarigione tissutale ( fibrinogeno, leucociti, citochine, piastrine, fattori di crescita, collageno, fibroblasti,
elastina, osteoblasti, cheratinociti, ) mostrino una modificazione del comportamento quando sottoposti alla azione della
magnetoterapia (17, 18) , la quale è in grado di agire su vasocostrizione e vasodilatazione, fagocitosi, proliferazione
cellulare, epitelizzazione e formazione di tessuto cicatriziale.
Tsai ha dimostrato un ruolo dei campi magnetici pulsati nella differenziazione osteogenica delle cellule staminali
mesenchimali umane.(19) Gaetani ha dimostrato lo stesso effetto di modulazione e differenziazione delle cellule
staminali cardiache, con vantaggi nella rigenerazione del tessuto cardiaco danneggiato da infarto (20).
Questi studi dimostrano che i campi magnetici rappresentano un efficace tecnologia a scopo rigenerativo tissutale. Una
recente revisione critica di lavori scientifici randomizzati controllati ha confermato uno spiccato effetto antalgico su
diverse tipologie di dolore:
neuropatico, infiammatorio, muscoloscheletrico, fibromialgico, reumatico e post-chirurgico. (21)
Ed è su queste solide basi che si colloca SPIKENERGY, un sistema innovativo di elettromagnetoterapia integrato in un
tessuto elastico facilmente applicabile ai contorni corporei. In questo tessuto speciale, elasticizzato, sono inseriti
filamenti di rame e di zinco che generano(una volta indossato) un campo elettromagnetico di 300 micro Ampere e
4/10 nanoTesla, in grado di interagire con i tessuti a contatto.
Questi Dispositivi Terapeutici confezionati come ginocchiere, cavigliere, gomitiere,guanti, fascie
cervicodorsali,lombosacrali o coxofemorali, vengono indossati dal paziente per almeno otto ore consecutive per un
periodo di almeno due settimane. Ho avuto recentemente occasione di conoscere questo sistema terapeutico ed ho
trovato subito interessante la semplicità di impiego e la ampia versatilità ed adattabilità a distretti corporei
frequentemente interessati da patologie traumatiche acute o da quadri dolorosi muscolo-tensivi.
Abbiamo testato alcuni di questi Dispositivi elettromagnetici su alcuni atleti della Nazionale di Rugby con risultati
incoraggianti, seppur ancora preliminari, in termini di controllo del dolore e della infiammazione. La sensazione
soggettiva della maggior parte degli atleti che hanno utilizzato SPIKENERGY a livello della caviglia, del ginocchio e del
rachide cervicale è stata positiva, con un evidente, soggettivo effetto antalgico ed un effetto antinfiammatorio
clinicamente osservabile.
Le indicazioni positive ottenute da questo primo approccio, più che altro conoscitivo, effettuato per valutare la
compliance degli atleti e la risposta antalgica in postumi di traumatismi dolorosi, ci hanno convinto sulla opportunità di
utilizzare il sistema SPIKENERGY per i nostri atleti e ci stimolano ad approfondire la conoscenza del prodotto e a
programmare uno studio clinico randomizzato controllato.
Già altri ricercatori sono attualmente impegnati in progetti di ricerca per valutare clinicamente gli effetti di
SPIKENERGY.
Il gruppo del Prof. C.Aksoy dell’Università di Istanbul, ad esempio, ha iniziato un trial clinico multicentrico
randomizzato controllato in doppio cieco, molto ben pianificato, sulla efficacia terapeutica di SPIKENERGY knee in
pazienti affetti da gonartrosi.
Data la semplicità, la praticità di utilizzo, la economicità del dispositivo SPIKENERGY e gli incoraggianti risultati ottenuti
dai primi test, è auspicabile che vengano condotti altri studi ben disegnati, allo scopo di validare la efficacia di questo
dispositivo terapeutico in differenti condizioni patologiche.
Prof. G.C. Melegati
Responsabile del Centro di - Riabilitazione Sportiva dell'Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano e Responsabile della
Sezione Onde d'Urto Extracorporee dello stesso Istituto. E’ responsabile dello Staff Medico della Nazionale Italiana di
Rugby dal 2004.
Responsabile della Fisioterapia della Federazione Italiana Sports Invernali.
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3) Adey W.R.. Potential therapeutic application of nonthermal electromagnetic fields:ensemble
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4) Lawrence R et al. Magnet Therapy: The pain cure alternative. Rocklin CA: 1998 Prima Publishing, pp.
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11) Todorov N. MAgnetotherapy. Sofia: Meditzina I Physcultura. Publishing House, 1982. p.106
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19) Tsai et al. Modulation of osteogenesis in human mesenchymal stem cells by specific electromagnetic
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20) Gaetani et al. Differentiation of human adult cardiac stem cells exposed to extremely low-frequency
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21) Eccles N.J. A Critical Review of Randomized Controlled Trials of Static Magnets for Pain Relief. J.
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