Quel “rosa” un po` sbiadito
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Quel “rosa” un po` sbiadito
Spettacoli 34 Sabato, 12 maggio 2012 ✎ il telecomando | Astra di Como Sette opere di misericordia di Gianluca e Massimiliano De Serio Durata: 103’ Trama: In una baraccopoli alla periferia di Torino la giovane migrante clandestina Luminita si presta a un traffico di neonati pur di sopravvivere. Incrocia così l’esistenza ugualmente precaria di Antonio, un anziano malato sottoposto a continue cure mediche. La breve, forzata convivenza tra i due apre qualche spiraglio di umanità nei rispettivi orizzonti. Valutazione Pastorale: Al primo lungometraggio i registi realizzano una storia che indaga le zone buie di una periferia urbana degradata scarnificando i tempi di una sofferenza quasi indifferente, e allontanandosi con pudore quando il cuore lacerato dei due protagonisti non vuole arrendersi al peggio. Il corpo di lui è martoriato dall’età e dalla malattia, quello di lei dal cinismo. La discesa agli inferi si ferma di fronte al neonato. Giudizio: Consigliabile/problematico/dibattiti Nell’ambito della rassegna “Gesù nostro contemporaneo” all’Astra di Como, il 16 maggio alle 21,00 e il 17 maggio alle ore 15,30 Domenica 13. FdS, C5, 8.50. I gesuiti in Bolivia. La battaglia di Alamo, Rai movie, 15.20. Western. Julia e Julia, La7, 21.30. Commedia gastronomica con M. Streep. Report, Rai 3, 21.30. Chi si cela dietro banche e fondazioni? Titanic-nascita di una leggenda, Rai1, 21.30. Miniserie 4°p.. Caterina e le sue figlie 3, C5, 21.30. Con Virna Lisi. Speciale Tg1, Rai1, 23.25. Brancaccio, Tv2000, 21,30. Film tv su don Puglisi, 2° parte. Cosmo, Rai3, 23.45. Si parla di razzismo. Lunedì 14. Lucarelli racconta, Rai3, 21.05. Eroi normali. Persone uccise da mafie e terrorismo perché facevano il loro dovere. Un cuore semplice, Tv2000, 21.20. Prosa. L’infedele, La7, 21.10. Attualità. Goodbye mr. Holland, Iris, 21.00. Uno straordinario R. Dreyfuss in un film commovente. Da vedere. Per qualche dollaro in più, R4, di Tiziano Raffaini 21.10. Western di S. Leone con C. Eastwood, seguito alle 24.00 da Il texano dagli occhi di ghiaccio, di e con C. Eastwood. Martedì 15. Giorgia sul 2, Rai2, 21.05. Ritratto della famosa cantante. Mia madre, Rai1, 21.10. Fiction su una ragazza pugliese che emigra a Torino negli anni ’60. Rimasta vedova farà studiare i figli senza perdere la fiducia nella vita. Australia, R4, 21.10. Kolossal avventuroso e romantico con N. Kidman. Quello che (non) ho, La7, 21.10. Attualità con R. Saviano e F.Fazio. The aviator, Rai 5, 21.15. Film spettacolare con Di Caprio. Ultimo minuto, Tv2000, 21.25. Bel film di Pupi Avati sul mondo del calcio, sempre attuale, con Tognazzi drammatico. Mercoledì 16. Grido di libertà, Rai movie, 14.00. La vera storia di S. Biko ucciso nel 1977 in Sudafrica. Da vedere. Ragazze interrotte, La5, 21.10. Film drammatico con W. Ryder, 17enne internata in un ospedale psichiatrico. Giovedì 17. A spasso con Daisy, Rai movie 19,20. Piccolo gioiello sulla terza età e non. Nero Wolf, Rai1, 21.10. Giallo. Ore 10 calma piatta, Iris, 21.00. Un buon thriller tutto su una barca con N. Kidman. Italia coast2coast, Rai 2, 21.05. Varietà col trio medusa. Venerdì 18. Vi perdono ma inginocchiatevi, La7, 21.10. Film sulla strage di Capaci. Segue dibattito. Stand by me, La 5, 21,00. Film d’avventura sull’adolescenza. Piccolo gioiellino (parolacce a parte). Sabato 19. Sulla via di Damasco, Rai2, 10,15. Rubrica religiosa. Tv talk, Rai3, 18,05. Orario nuovo. Agente 007 Dalla Russia con amore, Rai3, 21,30. Thriller. Bakhita Tv2000, 21,20. Film tv in 2 parti su una schiava che diventerà santa. Televisione. Tutti i modi per seguire il Giro d’Italia 2012. Visibile anche on-line N el week-end che ha di fatto sancito l’assegnazione alla Juventus dello scudetto 2011/2012, non si poteva pretendere che la televisione dedicasse più di tanto spazio alla partenza del Giro d’Italia. Ma gli appassionati della corsa in rosa e i nostalgici delle cronache ciclistiche di altri tempi sono rimasti con molta acquolina in bocca, dovendosi accontentare di spazi ordinari di programmazione per soddisfare la loro passione per la più classica delle corse a tappe in bici. La Rai non ha lesinato sulle risorse umane e produttive per coprire l’evento, predisponendo cinque telecamere sulle moto e due su altrettanti elicotteri per seguire ogni tappa della competizione. La giornata dedicata al Giro d’Italia comincia con la rubrica “Si gira” condotta sul canale digitale Raisport 2 da Marino Bartoletti con ospiti fissi l’ex corridore Luigi Sgarbozza e il cantante Paolo Belli, calibrata nell’orario di messa in onda per offrire sempre in diretta le immagini della partenza dalle varie località di tappa. All’interno del nuovo contenitore di Raisport 1 “Mattina Sport” vengono invece proposti i primi collegamenti a partire dalle 9 del mattino, mentre il riassunto finale di tutto quello che è successo in corsa e all’interno della carovana itinerante è affidato allo spazio “Giro notte” in onda su Rai3 all’una del mattino. Raisport 2 ospita ogni giorno alle ore 20 “TGiro”, condotto da Andrea De Luca e Davide Cassani. Quel “rosa” un po’ sbiadito Quest’ultimo si conferma protagonista affiancando tutti i giorni su Rai3 il telecronista ufficiale Francesco Pancani nella quotidiana diretta pomeridiana sulla corsa (a partire dalle 15.10) e nel successivo “Processo alla tappa”, che restano gli spazi più coinvolgenti e di maggiore impatto sul pubblico dei telespettatori. I quali se non hanno a disposizione un televisore possono seguire la gara in diretta streaming anche dal sito www.raisport.rai.it, con la facoltà perfino di scegliere sorgenti di immagine personalizzate secondo le loro preferenze di visione. Eppure il fascino della corsa rosa sul pubblico italiano non sembra essere più quello di un tempo. Forse perché il calcio e gli altri sport hanno un seguito maggiore a livello sia d’interesse che di pratica e, di conseguenza, ottengono maggiore audience. Forse perché non ci sono più i campioni di una volta e troppo spesso il sospetto che qualche nuovo fenomeno del pedale sia frutto più del doping che della classe o dell’allenamento ha trovato conferma nei fatti. Forse perché i ciclisti stessi, sempre collegati con le loro ammiraglie da cui ricevono consigli, indicazioni e ordini in tempo reale, finiscono per somigliare più a dei replicanti che a degli uomini in carne e ossa. E anche la recente tradizione di far partire il Giro d’Italia da una località estera probabilmente contribuisce a farlo sentire un po’ meno italiano. In attesa che la corsa entri nel vivo, con le tappe di montagna e le volate all’ultimo centimetro capaci di risollevare l’interesse popolare, ci permettiamo di suggerire a mamma Rai qualche strategia per riaccendere la passione popolare per una competizione che negli anni ha saputo immortalare nell’immaginario collettivo momenti di storia non soltanto sportiva. Bisogna innanzitutto recuperare mediaticamente il lato umano della kermesse, dando il più possibile la parola ai ciclisti e facendo vedere che, comunque sia, lo sforzo fisico c’è e paga. Il riferimento alle edizioni del passato non deve avere un carattere nostalgico, ma può essere un espediente per ridare un po’ di spessore epico alla gara. La possibilità di raccontare qualcosa in più sulle caratteristiche, le tradizioni e le peculiarità delle località della penisola attraversate può essere un punto di forza per un racconto non soltanto sportivo ma anche turistico. Il resto sta alla professionalità di giornalisti, cameramen e telecronisti e al sano agonismo dei corridori. HOMO VIDENS A Sondrio Il primo uomo di Gianni Amelio L drammatico Commedia A simple life Ti stimo fratello Tra l’anziana domestica Ah Tao e il suo padrone, l’attore cinematografico Roger, si instaura un rapporto che assomiglia a quello tra una madre e il proprio figlio, destinato a intensificarsi durante la degenza in ospedale di Ah Tao. Tratto da una storia vera. Giovanni, ingegnere elettronico si trasferisce a Milano in cerca di lavoro. Qui viene presto raggiunto, con risultati rovinosi da Jonny, gemello diverso col vizio della house music e l’inettitudine al pensiero. Trasposizione cinematografica del personaggio di Zelig. Il film all’Astra di Como dal 10 al 13 maggio. A Livigno il 10, 12 e 13 maggio. o scrittore Jean Cormery torna nella sua patria d’origine, l’Algeria, per perorare la sua idea di un paese in cui musulmani e francesi possano vivere in armonia come nativi della stessa terra. Ma negli anni ‘50 la questione algerina è ben lontana dal risolversi in maniera pacifica. L’uomo approfitta del viaggio per ritrovare sua madre e rivivere la sua giovinezza in un paese difficile ma solare. Insieme a lui lo spettatore ripercorre dunque le vicende dolorose di un bambino il cui padre è morto durante la Prima Guerra Mondiale, la cui famiglia poverissima è retta da una nonna arcigna e dispotica. Gli anni ‘20 sono però per il piccolo Jean il momento della formazione, delle scelte più difficili, come quella di voler continuare a studiare nonostante tutte le difficoltà. Tornato a trovare il professor Bernard, l’insegnante che lo ha aiutato e sorretto, il Cormery ormai adulto ascolta ancora una volta la frase che ha segnato la sua vita: “Ogni bambino contiene già i germi dell’uomo che diventerà”. Un’ opera convincente che ha ottenuto ampio apprezzamento dalla critica. Le premesse, peraltro, sono davvero altisonanti, dato che il film si basa su un romanzo incompiuto di Albert Camus. C’è di più. In realtà, oltre a non essere stato completato, non si tratta nemmeno di un romanzo a conti fatti. Il Primo Uomo era il titolo dell’autobiografia che Camus stava ultimando prima della propria dipartita. Riesumata tra le lamiere dell’auto su cui lo scrittore morì nel 1960, fu sua figlia a dare una definitiva coerenza all’opera. Nella sala della Comunità di Sondrio dal 9 al 17 maggio