Braccio di ferro carrozzieri
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Braccio di ferro carrozzieri
8 ECONOMIA giovedì 16 gennaio 2014 l'Adige Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263 email: [email protected] G Atahotels licenzia, allarme per Campiglio La società ex Ligresti ora di Unipol annuncia 81 esuberi su 384 addetti in tutta Italia Al Golf Hotel sotto esame il lavoro extra TRENTO - Atahotels, la catena di alberghi ex Ligresti ora di Unipol che comprende il Golf Hotel Campiglio, ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per 81 lavoratori sui 384 addetti totali in tutta Italia. A Campiglio non sono previsti esuberi, ma come nelle altre strutture il costo del lavoro, in particolare il lavoro extra e quello dei lavoratori intermittenti, è sotto esame. Contro la decisione della proprietà, i sindacati hanno proclamato uno sciopero per l’intero turno di lavoro di domani, venerdì 17 gennaio. «Dopo numerosi incontri - scrivono in una nota Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil - il 9 gennaio si è tenuto a Roma l’incontro finale che purtroppo si è concluso con esito negativo, per la determinazione miope dell’azienda di procedere ad ogni costo al licenziamento delle lavoratrici e lavoratori coinvolti dalla procedura di mobilità». Atahotels ha i conti in ros- so fisso. Nell’ambito dell’inchiesta sul crac Ligresti, è stata, anche a Campiglio, un buco nero della gestione. «A tanto si è arrivati - proseguono i sindacati - nonostante la pressante richiesta sindacale di attivare tutti gli strumenti utili per la salvaguardia dell’occupazione: cassa integrazione in deroga, riduzione oraria, riqualificazione professionale, ricollocazioni interne, formazione professionale ed esodi volontari incentivati e la possibi- lità data da parte del ministero di concedere la cassa integrazione guadagni per un primo periodo di tre mesi». Filcams, Fisascat e Uiltucs continuano a chiedere all’azienda il piano industriale e di riorganizzazione dei 5 hotel business e delle 15 strutture ricettive prevalentemente nella categoria quattro stelle. I sindacati continueranno a proclamare ulteriori mobilitazioni affinché Atahotels riveda la propria posiF. Ter. zione. Braccio di ferro carrozzieri-compagnie A Roma contro le nuove norme Rc auto «Officine strozzate dalle assicurazioni» CASA Boom dei mutui per ristrutturazioni TRENTO - Se comprare casa è sempre difficile, le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni hanno dato slancio alla voglia degli italiani di mettere in ordine i loro immobili: le domande di mutuo per ristrutturazioni sono cresciute del 5% nel secondo semestre 2013, salendo al 7,6% del totale mutui dal 2,6% del primo semestre dell’anno. Il valore medio di questo tipo di finanziamento è pari a 72 mila euro (-7% sul semestre precedente). Il Trentino Alto Adige, dove si aggiungono contributi provinciali, vede la quota dei mutui per ristrutturazioni superare il 10% del totale, con un valore medio di 91 mila euro, al secondo posto tra le regioni dopo le Marche. Dall’indagine di Mutui.it emerge l’identikit di un soggetto dall’età media di 44 anni, che punta a finanziare una spesa pari al 26% del valore dell’immobile. La durata del mutuo è comprensibilmente più bassa di un mutuo acquisto, circa 15 anni. Fra i tassi prevale quello variabile. TIR TRENTO - «Con le nuove norme contenute nel decreto Destinazione Italia la metà delle 17 mila carrozzerie indipendenti italiane chiuderanno, le altre diventeranno fiduciarie con il cappio al collo delle assicurazioni, come avviene in Inghilterra». Lo ha detto il presidente nazionale di Confartigianato Carrozzieri Silvano Fogarollo a Roma, davanti a Montecitorio, alla manifestazione (nella foto) che ha visto la partecipazione di centinaia di carrozzieri provenienti da tutta Italia - nutrita la delegazione trentina - e la presenza di oltre 40 parlamentari di tutti i gruppi politici. Nel mirino le nuove norme sulla Rc auto che obbligano a far riparare il veicolo incidentato nelle carrozzerie convenzionate con le compagnie assicurative. La norma, nelle intenzioni del governo, dovrebbe agevolare le procedure per i cittadini, ma i carrozzieri sostengono che metterà le officine ancora di più alla mercé delle potenti assicurazioni, con il rischio di lavorare sotto costo e peggiorare la qualità della riparazione. A Roma c’erano il presidente dei Carrozzieri dell’Associazione degli Artigiani del Trentino Gianpaolo Melzani con l’intero comitato direttivo e vari titolari di carrozzerie della nostra provincia, che complessivamente sono 90. «Le nuove norme - spiega Melzani - impongono di far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle offi- cine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni e pagate direttamente da queste ultime». «Questa soluzione - continua Melzani - rappresenta l’esatto contrario delle liberalizzazioni perché nei fatti si indirizzerebbe tutto il mercato della riparazione verso le carrozzerie convenzionate, attraverso una consistente penalizzazione di natura economica per chi volesse utilizzare un altro percor- A rischio migliaia di ditte in Italia, decine inTrentino Melzani (Assoartigiani): dalle compagnie condizioni capestro che ci costringono a lavorare sotto costo so attualmente previsto dalle leggi. Anche in Trentino tutto ciò porterebbe all’espulsione dal mercato della stragrande maggioranza delle carrozzerie indipendenti». «Quello che gli automobilisti non sanno e il governo finge di non sapere sottolinea Melzani - è che alle carrozzerie convenzionate vengono imposte dalle assicurazioni condizioni contrat- tuali capestro: basse tariffe orarie, tempi di riparazione ridotti, ricambi dati in conto lavorazione, servizi aggiuntivi richiesti a titolo gratuito, percentuali di ristorno sul fatturato. Tutto questo costringe le carrozzerie convenzionate a lavorare sotto costo, mettendo così a rischio anche la qualità della riparazione». «Non si può tollerare che le compagnie assicuratrici, invece di farsene carico direttamente, scarichino sulle imprese artigiane i costi delle polizze, mettendo a repentaglio la tenuta di migliaia di aziende che oggi stanno soffrendo per la crisi». Lo ha affermato il senatore autonomista Franco Panizza, intervenuto alla manifestazione. «Già alla Camera i colleghi del Patt e della Svp sono impegnati con una serie di emendamenti per rivedere la norma. Se il testo non dovesse essere corretto, non appena verrà trasmesso al Senato ci adopereremo con lo stesso impegno per fare in modo che queste norme non siano così sbilanciate a favore delle compagnie assicuratrici». «Gli autonomisti - ribadisce Panizza non faranno mancare il loro appoggio a favore di una rete di piccole imprese che costituisce la spina dorsale del sistema economico trentino e italiano». Dalla parte dei carrozzieri anche il senatore della Lega Nord Sergio Divina, che incalza i colleghi del Pd e del Nuovo centrodestra: «Votino i nostri emendamenti soppressivi». F. Ter. Gottardi: bene l’A22, colpiti in Lombardia e Veneto. «Segnali di ripresa ma le banche ci aiutino» «Pedaggi autostrade, aumenti scandalosi» TRENTO - «Il rincaro dell’A22 è bassissimo e ci sta. Ma siamo arrabbiati perché ci sono tratte autostradali su cui gli aumenti dei pedaggi sono stati scandalosi. Sulla Milano-Varese ad esempio sono aumentati del 12%». Lo afferma Andrea Gottardi (nella foto), presidente degli autotrasportatori di Confindustria Trento. Proprio sui pedaggi, aumentati in media del 3,9% (1,63% in Autobrennero) rispetto a un’inflazione all’1%, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi ha incontrato ieri a Roma Fabrizio Palenzona e Giovanni Castellucci, presidente e vicepresidente di Aiscat, l’associazione delle concessionarie autostradali. Lupi ha chiesto, a nome del governo, agevolazioni tariffarie del 20% per i pendolari su tutta la rete autostradale, come già si fa da qualche anno sull’Autostrada del Brennero, con una risposta in tempi brevi in modo da poter rendere operativa l’iniziativa già da febbraio. Autobrennero ha deciso nel 2007 questa forma di abbonamento autostradale con lo sconto del 20%, che si può ottenere con un’autocertificazione scaricabile via internet ed è condizionata all’uso del Telepass Family. Il pedaggio agevolato vale fra due tratte che non si possono modificare. Questa potrebbe essere la soluzione per agevolare su tutte le autostrade italiane i pendolari per lavoro. «Autobrennero è numero uno per sicurezza e qualità - sostiene Gottardi - La Milano-Varese, ad esempio, non è neanche servita da infrastrutture. In Veneto tanti artigiani debbono prendere l’autostrada perché la rete stradale è inadeguata alla movimentazione merci. Così i rincari colpiscono l’industria locale». A proposito di A22, Gottardi auspica il rinnovo della concessione. «Il mancato rinnovo - sostiene - sta bloccando un sacco di lavori e non solo». Ma come va il settore dell’autotrasporto trentino, che le ultime rilevazioni congiunturali danno in ripresa? «Rispetto all’anno scorso, quando in molte nostre aziende c’era la cassa integrazione, stiamo lavorando. Intravediamo segnali di ripresa, soprattutto per chi opera con i mercati internazionali». «Certo - prosegue Gottardi permangono problemi di concorrenza sleale e su certi settori come l’edilizia la crisi è dura. Va ricordato che cassa integrazione in meno può significare più lavoratori in mobilità, perché tante aziende hanno chiuso. Voglio fare un appello al sistema del credito: aiutateci a uscire dalla crisi, chi è riuscito ad arrivare al 2014 merita di essere F. Ter. sostenuto». Il ministro Lupi alle concessionarie: abbonamenti scontati per i pendolari come già si fa sull’Autobrennero BRENNERO. Fraccaro, deputato M5S, attacca. L’alternativa? Maggiore utilizzo dell’attuale ferrovia «Tunnel inutile, un’operazione di finanza criminale» TRENTO - Il deputato trentino del Movimento 5 Stelle Riccardo Fraccaro va all’attacco del tunnel del Brennero. «11,4 miliardi di euro che, secondo analisi indipendenti, sono destinati a lievitare fino a cinque volte tanto. Non si tratta degli accantonamenti per garantire il potenziamento dei trasporti pubblici locali, la prevenzione del dissesto idrogeologico o le detrazioni per sostenere le spese medico sanitarie, bensì del costo stimato per la costruzione del treno ad alta velocità del Brennero». Un’operazione che Fraccaro definisce di «finanza criminale». «L’obiettivo dichiarato dai promotori - scrive il deputato - è quello di aumentare la capacità di trasporto merci in uno scenario che vede le quantità movimentate in calo dal 2008 e un sottoutilizzo approssimativo del 70% della capacità di carico della ferrovia storica. Tali dati servono quindi a nascondere la vera funzione dell’opera: creare condizioni durevoli affinché la tangentopoli 2.0 possa prosperare in una spazio protetto». L’aggravante del progetto, secondo Fraccaro, è «quella dell’attacco all’ecosistema alpino. L’esempio più eclatante è stato offerto dal traforo ferroviario del Mugello in Toscana, il quale ha sconvolto l’equilibrio idrogeologico con effetti irreversibili. Il tunnel del Brennero e le tratte d’accesso taglieranno integralmente de- cine di valli alpine provocando un disastro naturale decisamente più grave rispetto al Mugello e quindi unico nel suo genere». Fraccaro elenca: danni alle falde acquifere, smaltimento del materiale di scavo, consumo di suolo per le tratte all’aperto e «il carattere energivoro del modello di trasporto che si vuole perseguire». Invece «le soluzioni tecniche per rafforzare il trasporto su ferrovia proposte dal M5S sono semplici e produrrebbero effetti già a breve termine. Basterebbe utilizzare a pieno regime la ferrovia storica, intervenire sulle politiche tariffarie per redistribuire il trasporto merci su tutto l’arco alpino e ottimizzare l’operatività dei centri intermodali».