versione in pdf

Transcript

versione in pdf
10 febbraio 2005 delle ore 04:04
fino al 10.IV.2005
Primaticcio
Bologna, Palazzo Re Enzo
Ci voleva il Louvre per celebrare il grande manierista bolognese, iniziatore della scuola di
Fontainebleau, nella sua terra d’origine. La prima mostra dedicata a Primaticcio, con molti disegni
e qualche (ahinoi raro) dipinto…
Francesco Primaticcio (1504-1570), bolognese
alla corte di Francia, fu uno dei più raffinati
maestri del manierismo europeo. Allievo di
Innocenzo da Imola, vicino al Correggio e
soprattutto a Giulio Romano, venne chiamato
nel 1532 alla corte di Fontainebleau. Per la
reggia di Francesco I eseguì, assieme a Nicolò
dell’Abate e Rosso Fiorentino, superbi stucchi
ed affreschi a carattere mitologico-allegorico,
ponendo le basi di uno stile che di lì a poco
avrebbe coinvolto anche le arti applicate, dalla
produzione di arazzi a quella di preziosi gioielli.
La mostra ospitata a Palazzo Re Enzo,
organizzata dal Louvre e già proposta a Parigi,
non ripercorre l’intero evolversi artistico di
Primaticcio, ma si concentra sul periodo
francese, in stretta relazione con la
significativi esempi dello sfarzo che si doveva
respirare a Fontainebleau.
Non certo copiose le opere su tela. A parte il
bell’autoritratto iniziale, è presente un’altra
sola opera attribuita direttamente alla mano del
maestro, Penelope racconta a Ulisse le prove
subite durante la sua assenza, del Toledo
Museum of Art. Accanto a queste, opere della
bottega e della cerchia di Primaticcio; forse un
po’ troppo poche per una mostra che si presenta
come monografica… La tela forse più
interessante è però Psiche e amore, intenso e
sensuale lavoro di Nicolò dell’Abate ispirato al
Primaticcio. Per fortuna l’autografia del grande
manierista bolognese torna nella copiosa serie
di disegni, fantasiosi ma sempre allusivi a un
potere divino.
monarchia dei Valois, promotrice di una
raffinata, elegante e dotta cultura aristocratica.
Primaticcio a Fontainebleau divenne responsabile
del progetto decorativo dell’intera reggia,
declinando magistralmente il manierismo
italiano con le raffinatezze del rinascimento
francese in splendide decorazioni d’interno.
Dalla Galleria Bassa al Gabinetto del Re, dalla
Camera della duchessa d’Etampes ai giardini
del castello, dalla Sala da ballo alla Galleria
d’Ulisse, lasciata incompiuta alla sua morte,
Primaticcio scrisse le pagine forse più belle del
manierismo d’Oltralpe, dando origine a quella
che Adam Bernard von Bartsh definì scuola di
Fontainebleau.
Le cento opere in mostra, per lo più delicati
disegni a penna o a matita rossa, testimoniano
questo fondamentale capitolo della storia
dell’arte, ora purtroppo in gran parte mutato. Il
percorso si apre con l’autoritratto degli Uffizi,
e prosegue con un prologo di disegni desunti
dagli affreschi di Giulio Romano a Palazzo Te,
nonché con
articoli correlati
L’età di Michelangelo
Parmigianino
duccio dogheria
Primaticcio. Un Bolognese alla corte di
Francia, a cura di Dominique Cordellier e
Geneviève Bresc-Bautier
Bologna, Palazzo Re Enzo, Piazza Re Enzo
tutti i giorni 9.00-19.00
ingresso intero € 8,00, ridotto € 6,00, scuole
€ 3,00
Catalogo 5 Continents
infoline e prenotazioni 800.697616
www.primaticcio.it
indice dei nomi: Duccio Dogheria, Giulio
Romano, Parmigianino, Michelangelo, Correggio
delle grafiche dello stesso Giulio. Una breve
introduzione alla formazione italiana, quindi,
per poi aprirsi ai più importanti anni francesi,
comunque sempre iconograficamente legati ad
una mitologia fine ed allusiva al potere. A
sovrastare la lunga serie di opere su carta sono
soprattutto quattro enormi arazzi francesi, due
dei quali desunti da Primaticcio e Rosso: i più
pagina 1